tag:blogger.com,1999:blog-337426552024-03-14T04:45:05.806+00:00Roberto Abraham Scaruffi<center><b><i>Etiam si omnes, ego non! Etiam si neminem, ego!</i></b><br><b><i>Was aus Liebe getan wird, geschieht immer jenseits von Gut und Böse.</i></b></center>Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comBlogger455125tag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-88505173559517924312016-04-18T00:50:00.000+00:002016-04-18T00:50:14.355+00:00Letter from Lhasa, number 382.Kabbalah pratica<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">Letter from Lhasa, number 382.</span></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;"> Kabbalah
pratica</span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Wolf, L., <i>Kabbalah Pratica. Guida alla saggezza
giudaica per l'uso quotidiano</i>, Anima Edizioni, Milan, Italy, 2009. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Wolf 2009).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Laibl Wolf <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Vediamo alcuni gli
ingredienti essenziali e chiave di questo lavoro, mescolati a considerazioni
nostre. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La forza del mito.
Più esso è forte ed intenso, più dà forza. Un grande mito, o grandi miti, ci fa
o ci fanno grandi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La semplicità
facilita la grandezza. Un solo e misterioso Dio è più semplice di tanti e
complessi dei. Più semplice, ma anche più grande ed intenso, dunque
onnipresente. Così onnipresente che ci se ne fa divieto di parlarne e perfino
di immaginarlo. Alla fin fine lo si può ignorare e neppure credervi, eppure
resta lì con la sua silente imponenza. L’individuo ha bisogno di un mito o di
miti forti ed intensi, ma anche semplici. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Una bibbia/torà
confusa e raffazzonata ci fa intravedere un Abramo un po’ pappone che
prostituisce la moglie al faraone che, usatala, gliela ritorna gravida e gli dà
pure terre e ne fa una famiglia (sì come in tutte le mafie, che derivano, sono
create, dal potere e dai poteri!), la famiglia ebraica [o tale la hanno assunta
i posteri], quale suo proconsole verso i confini orientali dei suoi domini. Ecco,
facciamo finta che ciò non stia scritto nel testo che pur viene assunto come
divino sebbene tutti sappiano non possa esserlo. Si immaginano invece un Abramo
supereroe che sopravvive alla fornace [il tormento quando il faraone si usa sua
moglie?] e viene guidato dalle superiori, forze allora credute celesti. Oggi
sappiamo che oltre al cielo ci sono altri cieli, altre dimensioni, e che un dio
[o vari] potrebbe anche esserci in queste altre dimensioni, anziché in alto, in
basso, di lato etc., come invece in precedenza assunto. Beh, dipende, come
sempre, dalla definizione esatta si dia ai termini ed ai concetti usati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’Abramo che
preferisce, o comunque favorisce, Isacco, il figlio del faraone, ai figli suoi,
è un Abramo che sceglie di essere pedina del potere perché sa che il potere, se
non sei in grado di creartelo da solo, te lo può dare, in parte, solo chi lo
abbia, lì il faraone. Non a caso, quando la famiglia ebraica si ricostituisce,
qualche millennio dopo, più o meno nell’area, lo può fare, di fatto, solo come
provincia statunitense. Beh, è la realtà, o così ci appare. Non chiediamo a
nessuno di condividere questa visione che pur ci sembra ovvia. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’induismo viene
presentato come duplicazione, ancora più ad est, fuori dall’area di controllo
del faraone egizio, dell’ebraismo di Abramo. In realtà, ciò indica che gli imperi, i poteri e
sotto-poteri, seguono tutti le stesse logiche nella sfera ideologica e del
marketing. Tali sono le culture e le religioni. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La scienza del
respiro e del vuoto mentale sono tecniche ebraiche, per quanto nessuno ne abbia
l’esclusiva.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Esiste ciò che
tutti vedono, o come tutti lo vedono. Poi esiste un altro livello, più vero, o
quello davvero vero, o più prossimo al vero, che solo alcuni vedono. È un
livello segreto, segreto per chi non vi abbia accesso. Occorre applicazione per
accedere a questo livello o questi livelli, e per penetrarli sempre più in
profondità. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il cabalista è su
un’altra lunghezza d’onda, altra rispetto a quella corrente della massa dei
soggetti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Esistono mondi
paralleli o comunque coesistenti. I linguaggi che li vorrebbero rappresentare
sono magari, o di sicuro, solo delle rappresentazioni di comodo. Del resto,
nessun linguaggio viene capito da chi non lo conosca, né conosca ciò di cui
esso tratti. Più ci si innalzi, o si approfondisca, meno esiste la possibilità
di comunicare efficacemente con l’altro. Questo vale per il noto, dunque ancor
più per il cosiddetto ignoto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Quando ti vengono
suggeriti degli esercizi, essi riflettono inevitabilmente la percezione di chi
te li suggerisca. È anche vero che può essere difficile, o magari talvolta, o
spesso, impossibile, inventarsi degli esercizi appropriati e del tutto
personalizzati. Beh, si possono sempre provare gli esercizi suggeriti e,
verificato che succeda, adattarseli migliorandoli. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ma anche:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">= Prova a toccare e
ad assaporare i tuoi pensieri e le tue sensazioni. Materializza il tuo spirito.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">= Prova ad
annullarti e poi a dormire, lasciando che dal sonno escano delle soluzioni. Ma
al risveglio rifiuta di ricadere nelle solite e devianti routine che ti
impediscono di realizzare alcunché. Le soluzioni vanno lasciate prodursi ma poi
vanno seguite, e non negate, annullate, dalle nostre solite routine. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’aspetto
spirituale domina quello materiale più di quanto non si creda correntemente.
Spesso, o pressoché sempre, il credere diviene essere. Per la mente non esiste
il mondo oggettivo. La mente interpreta. Si può realizzare il proprio
potenziale, incrementarlo, ed anche mutare la propria natura. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ci si deve
abbandonare a far fluire liberamente le proprie sensazioni. Conosciutele e
padroneggiatole ecco che esse possono essere mutate ed indirizzate verso
prospettive differenti. Quello che si temeva può divenire amico ed essere
utilizzato per la nostra trasformazione costruttiva. Si conosce quando si sta
confortevolmente con la conoscenza. Gli sforzi divengono piacevoli quando si
trasformano in desideri e realizzazioni. Il tuo essere si trasforma in te
stesso e trasforma te stesso. La trasformazione è sia nella mente che nella
realtà. Decidi quello che vuoi, e realizzalo in questo modo, interno ed
esterno. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Le 10-11 sefirot
sono metafore, metafore tautologiche della spiritualità umana. Danno una
struttura dove non esiste struttura dato che un insieme complesso è sempre una
rete dalle interazioni non lineari, e neppure universali né prevedibili. Le
sefirot sono un linguaggio di rappresentazione e di comunicazione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’empatia è lo
strumento più efficace per comunicare col prossimo. Per quanto, capito il
prossimo nei suoi livelli più profondi, occorre anche che questi voglia essere
capito e voglia comunicare. In effetti, non è neppure vero che l’altro accetti
rapporti paritari. Di fatto, un po’ tutti preferiscono piuttosto relazioni di
autorità, dunque subordinate. Di conseguenza, dotati di doti empatiche, o
sviluppatele se se ne necessiti, resta aperta la questione del che farsene. Si
dia ad ognuno il suo, per quanto possa eventualmente interessarci. L’empatia è
utilissima. Ma non garantisce né ascolto da parte dell’altro né comunicazione.
L’altro ti ascolta solo sulla base di chi pensa che e chi tu sia, dunque solo
se si senta in dovere di essere subordinato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Wolf, L., <i>Kabbalah Pratica. Guida alla saggezza
giudaica per l'uso quotidiano</i>, Anima Edizioni, Milan, Italy, 2009.</span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-1307694574732985842016-04-17T17:57:00.000+00:002016-04-17T17:57:40.197+00:00Letter from Lhasa, number 381.Our currency?! Their currency!<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 381.</span></b><b><i><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> </span></i></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Our currency?! Their currency!
<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">by
Roberto Abraham Scaruffi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Saba, M.,<i> Moneta Nostra</i>, Centro Studi Monetari, Milan, Italy, 2009. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
(Saba 2009).<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Marco Saba <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
http://www.studimonetari.org/<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
http://www.marcosaba.be/<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
fotogian@yahoo.it, <i>Frottole e illusioni sul tema del
signoraggio</i>, http://www.econoliberal.it, December 2010.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
(fotogian@yahoo.it
December 2009)<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
fotogian@yahoo.it<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
https://www.bancaditalia.it/compiti/emissione-euro/signoraggio/index.html<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
(Saba 2009) is
an impressionist and intentionally deceitful book using non-understood
historical events, and just mixing them for simulating some theoretical base
for its claims, as well as non-understood monetary, and other technical,
mechanisms for political or para-political propaganda. There are
government-sponsored currents disinforming factions of self-defining
not-conformist people, claiming that money be just an illusion so it could and should
be freely spent, while it be not freely spent for keeping people in poverty. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Of course, money is
variously manipulated for power reasons, although the problems be not those claimed
from these agitprops of the <i>Public Super-Expenditure Party</i>. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
If a Prince coins
currency founded on gold, first he takes gold from people and later he coins and
prints currency. If a Prince imposes fiat money, which does not need any more
to be fully covered from gold or other precious metal or material, he uses the
coined or printed currency for his and his government’s expenditure. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Is there any real
difference? No there is not. Since it is not possible just printing currency
for covering the Prince’s and government’s expenditure, there is anyway
taxation. Finally, it is always people paying with goods and services. People,
current people and government people [the Prince] do not eat and consumes coins
and banknotes. It eats and consumes goods and services. The only function of
the money is that of intermediary. A barter economy would be excessively
complicated. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
The author is a banal
chap full of opportunistic stereotypes. He does not understand how government
[what in continental Europe is called “State”] work, how society work, and even
less how economy work. He pretends to be an iconoclastic chap, a debunker,
while he is actually subjected to current propagandist frames. He is an admirer
of Di Pietro [one of the Carabinieri-NATO secret agents activated for the
1992-93 Great Purge in Italy, indispensable for promoting super-corrupted
Statesmen/women and realizing the Privatizations’ Great Fraud, and so for finally destructuring the Italian
economic system] and other servile and corrupted clowns at power service. What
a debunker! Allow us to avoid discussing about such rubbish here! Secret Police
disservices, <i>alias</i> government/power, activate their covert agents, as
well as whatever other bureaucracy, private companies too, when real power
needs that for its insanities and crimes. What a great debunker is the author
of (Saba 2009)! Secret
Police disservices and magistracy just obey government, and specifically real
government <i>alias</i> powers and power. Cheaters, or naive people, claim State/government
apparatuses have any autonomy from power and so they could be tools of an
imaginary ‘people’. Secret Police disservices and magistracy are just at Prince
[State/government/power] service. It pays, and even a lot, them, and it also
covers the personal corruption of its own members. They have just to obey. When
they seem not to obey, or to be against, it is only because either they are
leading clandestine operations cannot publicly be confessed or they take orders
from higher, more powerful, powers. Government has a hierarchical structure
with command chains. Cheaters deceive about that. Ignorant [even only about
these matters] people simply do not understand that. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Seigniorage is the rent
of the Prince. The author suggests a general monetary reform where seigniorage
...go on being taken from the Prince!!! What a reform!!! A real gattopardo “revolution”!
With a ‘public’ expenditure taking even more than 50% GNP, seigniorage just
contributes to it. Taxpayers pay anyway for this Prince expenditure for itself
and its clients. Seigniorage is the difference between the material cost the
money, in its various forms [coins and banknotes, while electronic money is nearly
without costs], and its nominal value. Of course when and if fractions of money
are withdrawn from circulation, there is negative segniorage, a segniorage with
a negative sign relatively to the quantity of withdrawn money. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
1. For the author, since
there is, in Italy, a 2% of reserve requirement ratio, as a consequence of
that, banks would create new money for 48 times the amount of each deposit. For
him, fractional-reserve is a fraud and it is subversive. Of course! He claims
that money can be freely created! He claims that credit could be infinitely
created and so whatever enterprise financed. Actually, economy does not work in
this way. People do not eat money. They need food. The author even claims that
money is really infinitely created and that, when it be not, that be just for
some evil purpose of power. Actually, it is everything different and more
complex. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
2. For the author, there
would be no real public debt if seigniorage were taken from the Treasury
Ministry. In practice, for the author, public debt consists of funds in some
way expropriated for the benefit of mysterious private owners or controllers,
or <i>de facto</i> controllers, of the Bank of Italy. For the author, even
taxation would be a fraud. For him, if government needed money, it might just emit
it. While he claims that money be a free good and taxation useless, he’d
pretend taxation on credits. In such a case, creditor should pay a higher
interest rate. Ah, no, for him it is not necessary to reimburse a debt, so not
even to pay interests, because money is freely generated. He moves constantly
from a level to another and just he is contradicted he explodes is nervous
breakdowns. Observe him in debates. He is not even good as a demagogue. The
absence of any ground for his claims makes him easily panic. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The Italian government frequently
spends more than 50% GNP for its wastes and its clients. Taxation and seigniorage, plus public debt of course,
and government debts de facto not paid to creditors, and various expropriations
as pension funds variously stolen from government and its clients, finance
government expenditure. Public debt [the official one] is about 133% GNP.
Monetary circulation [part of which is seigniorage - government needs also to
coin, print and replace coins and banknotes; from the other side coins and
banknotes variously destroyed are, deducted their material cost, additional government
seigniorage because they do not need to be ‘reimbursed’] is a continuously
changing quantity, according to the economy’s needs. Only part of this quantity
is seigniorage, although already spent for government expenditures. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The author suggest that
since banks create money from nothing, and this money created from nothing be
immediately a profit, whatever interest on credits be usury. This oddness is
connected to his theory that money come from nothing. He constantly claims that,
just one deposit money into a bank account, the bank get both the material money
and its accounting registration so, for him, a double quantity of money. He
does not understand basic accounting principles, evidently. If I lend a car to
a company renting cars, it gets one car, not two. He equally “theorizes” that just
bank accord a credit, that be money creation. In part, it is such, in part it
is not. If it were so easy, a bank could accord infinite credit to itself so
producing infinite quantities of money. However, if a bank is systematically
not solvable, it may rapidly incur in bankruptcy. It is not sufficient to have
that 2%, or x%, in fractional reserves by the Central Bank. When you go to your
cash dispenser, you need to find the money you need. Of course that will change
with a 100% electronic money system, although also in that case there would be
compensations among banks. Even electronic money obeys to rules. It cannot be
freely created by a bank just free putting numbers in its databases. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The author preaches
about crimes of imperialist powers and interests. What a novelty! That does not
change the fact that he do not understand monetary mechanisms. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Whatever the world power
hierarchies, actually those who have created prosperous and competitive
economies have been the so-called <i>Developmental States</i>. These are
governments having accepted current parameters, <i>alias</i> constraints, and,
exploiting them, have created competition relatively to the same world powers
and hierarchies they have accepted. While all the governments having simulated
opposition to the world powers and hierarchies have done and are doing that
only for masking their ineptitude. Not casually, they are still plunging into
growing non-competitiveness and poverty. That is certainly too difficult to
understand for the stereotyped reasoning and arguing of the author. Monetary
trick are inside the dependency spiral illogical logic. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Complaining is a
propagandist technique for preserving and justifying underdevelopment, or
dependent or limited development. There are centres creating a climate of
complaint about “imperialist oppression and exploitation” instead of looking
for solutions which inevitably are inside the actual world context. The
so-called <i>Developmental States</i> have exploited imperialist and
inter-imperialist contradictions and contingencies for successfully promoting
projects of real development, while the States/governments of, for instance,
the Third World ‘movement’ just denounced ...their incapability to promote some
real development and prosperity. Governments/States as Italy and Greece, a lot
of others too, are not different. The ones built and build, while the others
complained and preserved their corrupted and predatory governments and
oligarchies. Compare the starting points of Korea and Brazil. The first became
an economic and technological power. The second (a country of inept, ignorant,
corrupted and arrogant chaps and oligarchies) is plunging into
underdevelopment. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
(Saba 2009)
deceptively claims that just a bank concedes a credit it creates money from
nothing and that it [the same credit], just detracted what deposited as central
bank reserves, be a bank’s profit. For (Saba 2009),
the taxation of these for-him-enormous profits would permit to reimburse the
greatest public debt and even to finance enormous public expenditures. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Not only.
For (Saba 2009),
a government currency would permit to suppress taxation. Now he would like to
increase it, now he would like to suppress it. These are the pathologies of
bank-phobia. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
For him,
lying, now government borrows money from private banks. They print it, and they
borrow it to government, he claims. Actually, even when central banks are not
formally government property, their profits, overall seigniorage, goes to
government/State. Clearly, cheaters refuse to report to their epigones what is
written in central banks’ budgets and in legislation on these matters. If he
refers to the fact that, in contexts of public super-debt, banks buy public
debt bonds, this is a pathology deriving from public debt. Banks find more
profitable to buy public debt bonds than lending money to companies. When
public debt depresses the economy, the therapy is reimbursing it. Excessive
spending is the problem, not the solution!
<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
On the
contrary, in practice, for him, government should finance public expenditure
just printing money, waste-paper-currency/money!, and creating money from
nothing according credits to everybody. This is the cheaters’ ‘theory’ that
credit creates real money (which can actually be created only from central
banks), instead of just a flexible and additional ventilation for the
circulation needs at bank risk, if the central bank do not later cover these
risks if there are bottlenecks. A bank cannot find the money for its daily
needs incurs in bankruptcy. In addition, this bank-creation of monetary base
verifies under Central Bank control. Banks are risk-avoiding institutions. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Coherently
with these deliria, for (Saba 2009) whatever bank interest rate on its credits is usury,
as well as it would be abusive to refuse a credit requested from a subject to a
bank. If a customer does not reimburse his/her debts to a bank [credit accorded
to him/her], for (Saba 2009) the bank has no
losses because the bank previously created this money from nothing. (Saba
2009) claims that a bank according a credit gives
imaginary money to its customer, imaginary money which becomes real when the
received credit, the debt, is reimbursed from the client. In practise for him,
the customers receives no money while he/she’ll reimburse it. Some hundred
people believe such stupidities. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
(Saba 2009) is clearly
in bad faith. He is a professional cheater at the service of the <i>Public
Super-Expenditure Party</i> [government bureaucracies
wanting infinitely expand expenditure and taxation]. The few people believing
him, and other professional cheaters as him, simply are ignorant subjects not
understanding basic accounting principles.
<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
(Saba 2009) never
explains and discusses the technical mechanism for justifying its deliria.
Typical propagandistic technique, just (Saba 2009) proposes one of its deceptions it ‘justifies’ them
talking about something else. (Saba 2009) is
just deceptive propaganda and clearly identifiable as such. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The banking system is generally
affluent and powerful?! There are other reasons, not surely “the money created
from nothing”. This [“the money created from nothing”] is just para-fascist/communist
propaganda, at predatory interests’ and predatory powers’ service, for
deceiving fanatic and idiotic subjects. There are also banks and banking
systems frequently collapsing or in need to be subsidized with public money, so
with other people money. That would not happen if money could be infinitely
created from nothing. Money is a commodity as whatever other one. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
For the author, capital
is not made of goods/merchandises, but it is magically generated only when
these goods/merchandises are transformed, and also multiplied, using pieces of
paper. His misunderstandings and cheatings are going on. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
(Saba 2009) constantly
does digressions for trying masking the absence of whatever technical basis for
its claims. Adding new nonsense does not change that all these claims about
money, confused with wealth [so to be submitted to taxation, according to (Saba
2009)], magically created from each bank be without
any ground. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
When a bank grants a
credit, it puts in its budget more credits and more debts, for the same
identical amount. Differences go into interests’ accounts. So that finally
there be not any difference in the accounting books or software. Credits [in
the active side] are what the bank needs to recover from its clients. Debs [in
the passive side] are what the bank puts on accounts at disposal of its
clients. The former ones are active and the latter ones passive. When the
client withdraws the sums at his/her disposal, the debts of the bank decrease
as well as the active side of its cash account decreases. In the double entry
system, what there is in the active side there is in the passive one.
Differences, about debts and credits, are relative to what is put in interests’
accounts [or eventually in losses accounts]. Roughly, the difference between revenues
and expenses finally produces profits or losses. However, whatever recording on
one side of the double entry accounting sees identical amount on the opposite
side. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
When a bank grants a
credit, it may have not the physical amount of money. However, when the clients
or the clearing houses claim their money, the bank needs to provide it. If it
cannot, it becomes insolvent. Eventually, it goes in bankruptcy, if it cannot
rapidly solve its lack of cash. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Where be the money created
from nothing, and so becoming a profit [enormous profits, since, for (Saba 2009), the amount of
the granted credits minus what deposited in reserves by the Central Bank is
automatically a profit], there is only in the deceptive purposes of (Saba 2009). Credits are
not profits. Profits are interests minus banking costs and looses. There is no
other profit from the lending money activities of a bank. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Of course,
in the bank’s ‘machine’, if a client disappears and nobody claims his/her
money, this money is finally transformed in profits. At the same time, if there
are credits cannot be finally cashed, they’ll be transformed in looses. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The money/profits
created from nothing are just deception for naive and ignorant subjects. If one
wanted to unmask the misdeeds of a bank, or of the banks, or of the banks
system, they are not here. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The ‘authorities’ in
this field?! <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Giacinto Auriti had no
competence on this field and he finally cheated those who bought his SIMEC and
saw them confiscated from the fiscal police. If you sell 1 SIMEC for 1 and you
buy it for 2, that is possible only until all the issued SIMEC are not
converted back. Central bank seigniorage [finally given to State/government] is
possible because there is a fiat currency. Seigniorage is a rent. A credit
granted because the bank is convinced it will be able to face the compensations
of the clearing houses is a risk. The mechanism of the money multiplier is not
anyway that the bank can grant credits for the reciprocal of the percentage of
fractional reserve. This is only the theoretical maximum although, in practice,
the bank need avoiding going short of cash. In addition, there are the real
needs of the economic system and the concrete possibility of not suffering
looses. For instance, if all the banks invest all their disposable funds, minus
what they need as cash, in treasury or other bonds, the deposit and money
multipliers are negative. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="margin-top: 12pt; text-align: justify;">
Counterinsurgency
manuals [quoted from (Saba 2009), which follow currents stereotypes and
idiosyncrasies] are not sources of truth. In addition, (Saba
2009) understands what it can understand,
nearly nothing about what he quotes, what is anyway irrelevant about the
official goal of this work [(Saba 2009)]. To quote them is the usual
propaganda/deception technique of trying impressing the reader (even more the
non-reader referring to this kind of works as sure evidence that great
intellectuals and experts confirm this stack of stupidities and deception!)
that the author be a reliable expert. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
(Saba 2009) simulates
to be against State/government, and power and powers, while it actually claims
more taxation and so a further expanded government, what concretely is more
power for the forces, financial included, controlling government. He is doing
only a dirty game. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
In his rhetorical style,
the author glides and scratches about over details, and mixes irrelevant facts
or supposed facts. That gives the impression of a sounding and convincing arguing,
while he himself does not even understand what he is writing about. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
From the point of view
of government and of the people, there is no difference that currency be a gold
coin of a banknote. Actually, for the people it is decidedly cheaper that
government issue banknotes and coins without gold backing. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The author constantly
uses the populist deliria, confusing people and government, and government and
people, while reality is different. Government is the Prince. The author constantly
claims about recovering sovereignty, sovereignty for the Prince, because no
people can have any sovereignty, nowhere, ever.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Of course, the author
would like to see issued and Italian currency for better allowing government wasting
additional resources and freely increasing public debt, so further
deteriorating an economy already deeply and irreversibly deconstructed and
annihilated, overall by and since the 1992-93 coup d’état, and connected
judicial terrorism and open British Embassy-Quirinale dictatorship. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
At the same time, the
author is so against an issuing bank and a fiat currency that he constantly
hopes for new issuing banks for and a proliferation of new currencies while
technology is actually overcoming how banks and currencies are and will be. He
is just a partisan of government, and local governments, free spending and free
predations. He is mystifying the matter only for this goal. If a free currency
is not accepted, it is useless. If it is accepted, somebody has to pay for it.
Only a government-backed and -enforced fiat currency must be accepted. The
author pretends to claim that wealth come from nothing and that it be just an
illusion. If you do not produce anything, there is no wealth and no currency
representing it! The author pretends to claim that, if you spend more, wealth, <i>alias</i>
commodities and services, creates by itself. If you just print currency, you
just create inflation. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
One does not accept a
currency one cannot spend. The author may also spend money, real money, his own
money [no, he pretends yours!], for printing his imaginary ITN equal to one
euro, if he wishes that. Personally, I’d prefer euro and I would not accept his
ITNs! Why should I?! <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Public debt is created
spending what government has not from taxation and seigniorage. This is the
source of public debt. The author just mystifies this matter too. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Cut 90% of public
expenditure, and public debt will rapidly disappear and economy would be
revitalised! Public debts annihilate personal and collective entrepreneurship! It
is a delirium that companies be not annihilated since high taxation and public
corruption, but only because they cannot get free and unlimited credit.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Saba, M.,<i> Moneta Nostra</i>, Centro Studi Monetari, Milan, Italy, 2009. <o:p></o:p></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-65233947649914515812016-03-31T01:42:00.000+00:002016-03-31T01:42:03.214+00:00Letter from Lhasa, number 380.You Were Born Rich<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 380.</span></b><b><i><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> You Were Born Rich</span></i></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">by
Roberto Abraham Scaruffi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Proctor, B., <i>You Were Born Rich. Now You Can Discover and
Develop Those Riches</i>, LifeSuccess Productions, Scottsdale,
AZ, USA, 2002. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
(Proctor 2002).<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Bob Proctor<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
This book represents a plan
for taking you from where you are and driving you to where you want to be, that
both financially and emotionally.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
A first binomial: <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
1. Earn money and live
rich. Money is important. Money is a servant. Money must circulate. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
2. Prosperity
Consciousness Exercise: you have to strongly imagine yourself wealthy. Fear
not.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Without discipline,
tremendous desire and diligent effort, there are no results. For changing or
improving your physical world, you have to change your ideas. Image-making
removes competition from one’s own life. So, one can move from the competitive
level to the creative one. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Make a permanent image
of what you want achieve. You need persistence. One needs faith and the ability
to achieve what one imagine. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
1. See yourself in
possession of what you desire.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
2. Let go and let God.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Expect abundance. Visualize
and act. Desire and expectation about what you desire lead to results. What you
expect, you’ll attract and you’ll receive!<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
You become what you
think. Or as you think you’ll become. As you think, you are. For developing
your greatness, you have to become a risk-taker. Failing becomes a failure only
when you stop trying anymore. Most people prefer a series of empty compromises.
Risk-taking versus irresponsibility. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Wealth is in the present
and the future, not in the past. Useless looking backward and recriminating. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Achievers are
visionaries. Indecision or confusion does not pay. Most people lack of the
faith to get results. Of course, new ideas and practises imply the removal of
the old ones. One should find the way to let one’s own energy freely flow. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
For getting, one must
give. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Of course, in these
fields, everything may seem tautological until it do not become real. Once it
become real, it does not seem any more tautological or just some banalities, of
course...<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Good luck! <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Proctor, B., <i>You Were Born Rich. Now You Can Discover and
Develop Those Riches</i>, LifeSuccess Productions, Scottsdale,
AZ, USA, 2002. <o:p></o:p></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-43088734662059963142016-03-31T00:35:00.001+00:002016-03-31T00:37:41.071+00:00Letter from Lhasa, number 379.The 5 Choices.The Path to Extraordinary Productivity <div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 379.</span></b><b><i><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> The 5 Choices. The Path to Extraordinary Productivity</span></i></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">by
Roberto Abraham Scaruffi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Kogon, K., A. Merrill,
and L. Rinne, <i>The 5 Choices. The Path to
Extraordinary Productivity</i>, Simon &
Schuster, 2015. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
(Kogon 2015).<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Kory Kogon,<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Adam Merrill, <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Leena Rinne <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
One needs acting on the
important instead of reacting to the urgent. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Created four boxes (Q1.necessity,
Q2.extraordinary productivity, Q3.distraction and Q4.waste), the author puts in
<i>Q2. Extraordinary Productivity</i>: Proactive work, High-impact goals,
Creative thinking, Planning, Prevention, Relationship building, and Learning
and renewal. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Quadrant 2 [Q2] is the
place where to be for high productivity. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The returns of the other
three quadrants are: <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Q1 = breakeven, <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Q3 = considerably less
return than the energies invested in it, <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Q4 = zero return. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The urgency addiction
hampers from focalizing on high productivity tasks. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Facing whatever task,
using a <i>Pause-Clarify-Decide</i> (PCD) frame, we have to constantly ask
ourselves: <i>Is it important?</i> If you decide to waste time, be at least
aware you are doing that. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The culture of busyness,
procrastination and the fear to say “no”, are all against high
productivity. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The essential skill for
getting into Q2 is the <i>Pause-Clarify-Decide</i> frame. For creating a Q2
culture around you, you have to share the time matrix, use the language for
identifying in which Qx there be, use the <i>Pause-Clarify-Decide</i> frame together
with co-workers or employees. Craft a Q2 role statement for each role. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The thinking brain must
overcome the reactive brain. Reactivity enslaves to events while one needs some
insulation, for high productivity. Go for the extraordinary. Don’t settle for
the ordinary. Schedule the big rocks. Don’t sort gravel! One needs to
accomplish what is important, not only thinking about it. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“If there is no
stillness, there is no silence. If there is no silence, there is no insight. If
there is no insight, there is no clarity.”<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Summarizing: <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
1. Act on the important.
Don’t react to the urgent. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
2. Go for the
extraordinary. Don’t settle for the ordinary. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
3. Schedule the big
rocks. Don’t sort the gravel.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
4. Rule your technology.
Don’t let it rule you.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
5. Fuel your fire. Don’t
burn out. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Kogon, K., A. Merrill,
and L. Rinne, <i>The 5 Choices. The Path to
Extraordinary Productivity</i>, Simon &
Schuster, 2015. <o:p></o:p></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-79100957411125130572016-03-27T13:51:00.000+00:002016-06-12T17:18:33.979+00:00Letter from Lhasa, number 378. State/Government-Organized Stalking-Mobbing. Repetita Iuvant. E State/Government-Organized Electronic Mind Intrusion and Torture<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">Letter from Lhasa, number 378.</span></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;"> <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">State/Government-Organized
Stalking-Mobbing. Repetita Iuvant. <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">E State/Government-Organized
Electronic Mind Intrusion and Torture </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="FR-BE"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=W5n3YS6IKKs"><span lang="IT" style="font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">https://www.youtube.com/watch?v=W5n3YS6IKKs</span></a></span><span lang="IT" style="font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;"> </span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="FR-BE"><a href="https://italiaparla.wordpress.com/2013/10/31/tortura-psico-fisica-crimini-contro-lumanita/"><span lang="IT" style="font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">https://italiaparla.wordpress.com/2013/10/31/tortura-psico-fisica-crimini-contro-lumanita/</span></a></span><span lang="IT" style="font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;"> * Al caso di Irene
Silvestri si accennerà qua e là. Il suo interesse è che in esso si combinano
S/G-OS-M e S/G-OEMI&T. Di questa seconda tipologia di operazioni di
Terrorismo di Stato, lo S/G-OEMI&T, che è attacco sia al corpo che alla
mente del bersaglio con armi elettroniche, non ho esperienza diretta, fino ad
ora, per cui avevo in precedenza evitato di parlarne. In vari casi si combinano
le due operazioni. </span><span lang="IT"> <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Le tecnologie
militari, quindi segrete e non note, sono ben più avanzate di quanto non venga
pubblicamente diffuso. Sebbene, per esempio, la filmografia “futuristica” venga
usata sia nei centri dell’Impero che altrove per preparare le masse a quello
avverrà, molti dettagli tecnologici vengono celati. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Per esempio i
visori attraversi i muri, che da almeno 16 anni esistono delle dimensioni di un
telefonino usabile pure da un bimbo, sono tuttora rappresentati come pesanti
aggeggi militari. Solo forse da giorni sono stati pubblicizzati dei visori
attraverso i muri che sono come chips che si applicano ad un telefonino. Esistono
da 16 anni con quelle caratteristiche e li mostrano solo ora. I visori
attraverso i muri sono usati, nel contesto dello <i>State/Government-Organized
Stalking-Mobbing</i> [S/G-OS-M], per la tortura bianca, la tortura di
appartamento, che consiste nel seguire e nel ticchettare sul bersaglio, così
come nello <i>State/Government-Organized Electronic Mind Intrusion and Torture</i>
[S/G-OEMI&T] per localizzare il bersaglio da colpire con armi elettroniche.
Ciò lo fanno, secondo precise procedure, sia da sopra che anche da affianco e
sotto, od anche da una certa distanza per lo S/G-OEMI&T, a seconda di
circostanze specifiche. Il pedinamento elettronico del bersaglio, al di fuori
del luogo o dei luoghi di abitazione, viene invece realizzato con
strumentazioni differenti, come i droni ed i satelliti. Il controllo generico
del bersaglio si attua col clonaggio dei computer, con l’intercettazione delle
comunicazioni elettroniche ed elettronico-vocali [una volta che si abbia in
campione della voce, si intercetta la voce, qualunque supporto telefonico sia
usato], così come con altri strumenti tradizionali. C’è da dire che,
trattandosi di pure persecuzioni, e <b>non</b> di sorveglianze, impieghino
davvero abbondanza di mezzi, per quanto usino in genere irregolari
[“miliziani”] non pagati. L’ufficiale di Polizia Segreta interviene
direttamente solo occasionalmente. Per il resto riceve rapporti telefonici
quotidiani da irregolari, irregolari cui pur vengono dati strumenti tecnologici
militari segreti che solo personale autorizzato, e con vincoli contrattuali,
potrebbe usare. Ma, come si vedrà, le attività di Polizia Segreta sono
legalmente illegal-delinquenziali, dunque coperte, copertissime. Loro sono lo
Stato reale, non quello viene fatto vedere e credere ai sudditi. I deviati non esistono, negli
apparati statuali. Deviato è solo il suddito che pensa esistano norme
universali. La legge, per il male funzioni, esiste solo per il suddito
ordinario. Esiste una legge parallela, differente, e che sovrasta quella
corrente e nota, che caratterizza le attività delle istituzioni di vertice
dello Stato e loro bracci esecutivi. È la possibilità, legalmente statuita, di
violare le leggi ordinarie. Oltrepassata quella soglia, puoi ovviamente fare
qualunque cosa. Oltre le stragi in patria, anche le schiave bambine sul suolo
USA, per il vecchio Bush o per Hillary Clinton, o per mille altri. È così
ovunque nel mondo. Né vedremo brevemente i dettagli tecnici. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Oltre allo S/G-OS-M
esistono, ben più tecnologicamente sofisticati, tutti gli interventi elettronici
sulla psiche e sul corpo del bersaglio. Lo S/G-OS-M non interviene
elettronicamente sulla psiche né direttamente sul corpo. Non produce voci
interne, non produce ustioni, né tutta la tipologia di interventi che vanno
dalla tortura elettronica alla interferenza elettronica con la psiche del
bersaglio. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Esistono bersagli
solo di tortura elettronica e di interventi elettronici sulla psiche. Esistono
bersagli solo di S/G-OS-M. Esistono poi casi, come questo di cui ai due link,
dove, almeno per quello ho ascoltato e letto, sembrano esserci, oltre ad un
netto, ed aggressivo, e pure piuttosto selvaggio, attacco elettronico, anche
tutte le caratteristiche dello S/G-OS-M. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Quando alla
classificazione, o denominazione, degli interventi abusivi sulla psiche come
“Mind Control”, essa è del tutto inadeguata dato che il “Mind Control” è
un’altra cosa. Li si potrebbe denominare come <i>Electronic Mind Intrusion and
Torture</i>. Dato che qui si tratta di operazioni di Stato, e per evitare la
solita mistificazione voluta al potere stesso come le demenze e i suoi crimini
venissero, al contrario, da “forze oscure”, li si potrebbe più precisamente
chiamare <i>State/Government-Organized Electronic Mind Intrusion and Torture</i>
[S/G-OEMI&T]. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Molti bersagli di
questi operazioni, sia dello S/G-OS-M che dello S/G-OEMI&T, di fatto se ne
vergognano, nel senso che sono cose così fuori dal mondo come correntemente
rappresentato, ed incredibili, che, se raccontate, discreditano spesso solo chi
le racconti, per cui il bersaglio evita di parlarne. Non è facile trovare i
codici espressivi appropriati quando si vogliano mandare messaggi. Non a caso,
il potere usa le fabbricazioni cinematografiche e mediatiche. Il messaggio
immediato suona facilmente falso. Solo un messaggio accuratamente fabbricato
sembra vero. Su queste cose non esistono prove, non nel senso corrente, nel
senso che nessuno ti viene a dire, tanto meno lo dice ai media [è lì il
pubblico foro dove tutto ciò vi appaia venga creduto e tutto ciò non vi appaia
negato], che vieni colpito su ordini superiori, di Stato, ed, anzi, tutti
coloro ne siano in qualche modo coinvolti hanno ricevuto l’ordine che tu non ne
debba sapere nulla. Se anche qualcuno te lo dice, in un modo o nell’altro, da
chi siano state ordinate le stramberie di cui sei bersaglio, non ripeterebbe
mai nulla come testimone, né di fronte ad altri, anche perché a quel punto
potrebbe divenire lui stesso bersaglio di operazioni distruttive da parte di
Polizie Segrete. Inutile dunque porsi sofismi di prove nel senso tradizionale.
Anche perché, alla fin fine, è prova ciò
che tutti credano mentre è stramberia, o peggio, tutto ciò gli altri siano
stati condizionati a non capire e, comunque, non capiscano. Il “sistema”, siano
anche solo meccanismi di auto-organizzazione caotica alla Prigogine [come in
effetti è; non ci sono cupole né pupari da filmetto, per quanto certo esistano
gerarchie e catene di comando], ti definisce il campo di quello sia
accettabile, e dunque possibile, oggetto di discussione. Tutto il resto è
ufficialmente pazzia o devianza. Appunto, le prove sono quello tutti credono,
cioè quello il potere fa credere ai sudditi. Il suddito capisce poco e pure
male. Figuriamoci fuori dal campo dell’universalmente accettabile ed accettato.
Non ha neppure senso voler convincere l’altro, sebbene ci siano anche altri
aspetti rispetto a queste questioni, relativamente alle operazioni clandestine
di persecuzione e tortura, per cui non è per nulla strambo trovare il modo di
parlarne e di fare conoscere questo lato oscuro, eppur vastissimo, delle
attività dello Stato e degli Stati. Sebbene chi cerchi di parlarne ne parli
spesso in modo del tutto inadeguato, difensivo, che suona come strambo. Non
abbiate paura. Fate i nomi. Pubblicateli. Pubblicate foto ed indirizzi.
Attaccate. Denunciate pubblicamente. La supplica non serve. Il piagnucolio
nemmeno. Non mai rischiate di eccedere. Sono tutti molto più colpevoli di
quanto non sembri. Non rischiate mai di sbagliarvi se non per largo difetto.
...Ovviamente a parte i vari che se le siano inventate... Esistono. Succede.
Gli Stati lavorano attivamente per farlo succedere, per screditare i casi veri,
con materiali online, variamente prefabbricati da entità statuali o da esse
scopiazzati. Quello che si trova online è falso, falso di Stato, almeno al 99%.
Fa lo stesso. Attaccate. Il silenzio non serve. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Esiste infatti la
categoria di coloro che se le immaginano. Dopo essersele immaginate trovano
magari le cose più stravaganti fatte pubblicare online dalle Polizie Segrete
dell’Impero, le stesse conducono anche queste operazioni clandestine di pura
persecuzione e tortura. Per cui, se le immaginano ancora di più e si convincono
di essere oggetto di una o di varie di queste operazioni. O confondono uno
stalking privato con uno S/G-OS-M, od altro. C’è anche chi abbia qualche mal di
testa, ed altri disagi, per i motivi più vari, e, ad un certo punto, si
convinca che siano onde intenzionalmente dirette da qualche entità sulla
propria persona. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Oltre a chi eviti
accuratamente di parlare di quello di cui sia bersaglio e vittima, che è
probabilmente la categoria largamente maggioritaria, esistono coloro ne parlino
e senza immaginarsi cose che non esistono. Ovviamente che si tratti di
S/G-OS-M, o di S/G-OEMI&T, o di entrambe, sono cose così fuori dal senso
comune, dalla percezione corrente, per cui lo stesso bersaglio non capisce.
Occorre tempo per razionalizzare qualcosa, per chi riesca a razionalizzare
almeno qualcosa. È come con la vista. Si vede ciò che ci si sia abituati a
vedere. Un cieco dalla nascita, che dopo decenni veda, all’inizio non capisce
ciò che stia vedendo. Capitano delle cose. Si ripetono. Ti seguono ovunque tu
vada e con interventi distruttivi di qualunque cosa tu faccia. Continuano. No,
non sono la cattiva sorte, né il caso, né l’occasionale persona avversa, né te
stesso coi tuoi limiti e ricorrenze. E tuttavia moltissimi continuano a
[non-]pensare su queste cose loro accadano sulla base dei limiti di pensiero
consentiti. Al massimo si immaginano qualche malvagità da parte di “forze
oscure”. No, qui siamo già nel consentito perché il mondo del mistero viene
coltivato dai media. La “forza oscura” fa del male; lo Stato-governo [non] mi
difende; dunque voto il partito di maggioranza, od altro simile, perché dice di
difendermi. Da quando hanno spiegato il giochetto ad Hollande-Valls, si sono
messi a fare stragi. Il Re del Belgio era già esperto nel campo e voleva
rioliare gli apparati stragisti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Quando arrivi un
carabiniere od equivalente, con un tesserino onnipotente, sul teatro designato
delle operazioni, e monti e prenda il comando di un’operazione, non siamo più
nel campo dei misteri cosmici o delle realtà parallele. Ovviamente l’agente di
Polizia Segreta non si fa vedere. Non dal bersaglio. Od anche se a volte lo si
vede, lui non si fa riconoscere. Magari neppure dice di esserlo a molti di
quelli mobilita. Si mostra solo lo stretto indispensabile e solo a taluni.
Magari dice di essere dell’ufficio beneficenza del Presidente. Lui stesso,a
volte, neppure ben sa quello stia facendo. Segue delle procedure burocratiche,
degli ordini. Gli dicono che lì c’è uno e che lui deve implementare la tale
procedura. Non lo vedi, per cui ti immagini che quelli che si affannano in
stramberie siano indipendenti, indipendenti che in realtà non potrebbero tecnicamente esistere.
Oppure vedi agenti di Polizia Segreta occasionalmente fattisi vedere, ma
ovviamente non li riconosci. Hanno dei ricetrasmettitori in mano. Ti chiudono
l’acqua. Sono venuti per un’ispezione nell’appartamento operativo. Chiedi e
nessuno li aveva mai visti prima che tu arrivassi. Te li ritrovi, a volte gli
stessi, dove ti sei trasferito. Ma tu ti immagini che sia il viaggiatore
casuale. Poi prendi le loro targhe e foto con ostentazione, e vedi che altri,
al corrente, arrossiscono. Pensi siano timidi. Il soggetto medio preferisce
credere alla forze oscure, ai deviati, alla malasorte. Mannò è tutto sotto il
tuo naso ed è tutto regolare, troppo regolare. È proprio lo Stato, quello vero,
cioè mostrando la sua natura pazzoido-delinquenziale, che ti ha messo nel
mirino. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Immaginatevi una
struttura di sterminio. Uno dà gli ordini generali, l’altro trasporta le
vittime, un altro le allinea, un altro le fa entrare da qualche parte, ad altri
ancora magari viene ordinato di premere un bottone senza dire a che serva,
qualcuno si preoccupa poi della rimozione e dissoluzione dei cadaveri. Uno fa
la storico del tutto, nei limiti consentiti. Dove è mai il colpevole? Nessuno è
colpevole. Tutti lo sono. Capiscono, ma se lo negano. Non capiscono ma sanno
egualmente di far parte di una macchina demenzial-criminale. Ma intanto sono
coperti per cui si esaltano di potere, loro, pazzoidare e delinquere impuniti
ed impunibili. Se qualcuno, secondario,
viene scoperto e dato in pasto ai media, quando ha 100 anni di età, dice
che aveva solo obbedito ad ordini e che non poteva sottrarsene. Gli individui
sono, in genere, insetti elementari. Certo, si vergognano, quando esposti alla
pubblica gogna, ma spesso neppure troppo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il delinquente teme
la pubblicità. Ma il bersaglio che si consideri vittima è lui stesso incline a
tacere sui delinquenti ed a non denunciarli sulla pubblica piazza. Invece, in
realtà, in questo campo, questo è proprio dove “loro” non sono coperti ed il
bersaglio onnipotente. Nella pratica, vige la <i>Sindrome di Stoccolma</i>. Non
siate timidi. Farvi ammazzare per farvi ammazzare, imparate a sentivi
onnipotenti. Se piagnucolate, possono psichiatrizzarvi. Se pubblicate nomi,
foto ed indirizzi, con le circostanze, e con le responsabilità istituzionali, <b>non</b>
possono denunciarvi. Le Polizie Segrete non possono permettersi di entrare in
indagini giudiziarie né in tribunale, su queste faccende. Hanno l’ordine di
ignorare qualunque cosa diciate su di loro. Chi vi intercetta neppure lo dice
loro. Se uno che avete sputtanano non ha ben capito e vi denuncia, la denuncia
sparisce. Non possono permettersi clamori.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’ascolto
dell’intervista di cui sopra, al link, mi ha indotto subito a pensare allo
S/G-OS-M, pur combinato col più netto assalto elettronico, lo S/G-OEMI&T.
Poi lo saprà la persona di cui sopra di cosa veramente si sia trattato e si
tratti. Queste operazioni clandestine di persecuzione ed attacco
individualizzati hanno degli inizi, delle evoluzioni, non necessariamente una
fine. Come si vedrà tra poco, l’interesse qui è esplicativo, per quello io
possa pensare di avere capito sullo S/G-OS-M e sulla cornice generale di queste
operazioni, non giudicare. Anche solo per valutare compiutamente il caso di cui
sopra occorrerebbe una valanga di dettagli che non si possono sapere. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il secondo link è
una lunga testimonianza con vari ed interessanti dettagli. Suppongo vi sia di
più nel libro pubblicato dall’autrice. Tuttavia vi sono già lì dettagli utili.
Lo S/G-OS-M contempla varie forme di intrusione nello spazio anche fisico del
bersaglio. Lì vi è pure, non sempre succede, l’intrusione fisica
nell’appartamento, siano stati davvero estranei o altri con cui l’appartamento
era condiviso. Vi sono pure nette forme di gaslighting che, invece, nel
semplice S/G-OS-M di solito o non vi sono o sono piuttosto rozze ed
inconsistenti. Nella lunga lista delle stranezze evidenziate, alcune potrebbero
anche avere altre spiegazioni rispetto a quelle suggerita dallo stesso
bersaglio le ha vissute. Tuttavia ve ne sono troppe, e pure troppo inspiegabili
per attribuirle al caso ed all’immaginazione. Per cui sono eventi prodotti di
forze esterne e pure piuttosto onnipotenti, o comunque con grandi mezzi. Non è
il familiare od il conoscente che si lanci in uno stalking. E lì, oltre lo
stalking-mobbing generalizzato, vi è l’intrusione elettronica. Siamo sul
terreno sia dello S/G-OS-M che dello S/G-OEMI&T. Quando mi riferisco a eventi interpretabili in modo
differente, possono anche restare sul terreno dello S/G-OS-M e connessi, non
devono necessariamente essere interpretazioni differenti che li inficino. Per
esempio, il caso di gaslighting, quello
della chiave e del ponpon. Potrebbe non essere stato montato in dieci minuti ma
ore prima e l’amica essere stata un attrice abilissima, ed essere stata ingaggiata
per la sceneggiata. Sono cose che non può valutare il lettore ma può discernere
solo chi le abbia vissute direttamente dopo avervi adeguatamente riflettuto. Ci
sono tante cose che si comprendono meglio col tempo. Nulla è come sembri quando
si entri in un mondo in cui non esistano regole, se non quelle della tua
distruzione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Qualcuna ha trovato
l’informazione, o la disinformazione, che lei fa parte di un gruppo di cavie di
qualche team dell’Università di Roma e glielo dice, dopo che lei le accenna di
quello le sta accadendo [si veda il secondo link]. Questa è la “notizia”
riportata dal bersaglio, l’unico che possa sapere la dinamica precisa
dell’evento. Un evento come venga esposto può essersi costruito in modi
differenti. Hai dei parametri. Ne sono possibili altre combinazioni. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Cavie o bersagli,
le università danno consulenze per perfezionare, fingere di perfezionare,
queste operazioni secondo i fini
maniacal-delinquenziali, che variano da caso a caso, delle Polizie
Segrete CC-NATO agli ordini istituzionali. Anche le università di Torino e del Piemonte erano e sono coinvolte
in S/G-OEMI&T. Pure altre università. Più le demenze, i crimini ed i fondi
sono distribuiti, più tutti si sentono deresponsabilizzati. “Se non lo facciamo
noi, intanto lo fanno altri...”. “Se tanti di noi, e nelle collocazioni più
differenti, fanno quelle cose, non possiamo essere tutti pazzi e
delinquenti...” Sì, lo sono tutti. Quando si ottengano fondi per queste cose,
dunque finanziamenti militari-NATO, si cerca di dimostrare risultati, e
prospettive incoraggianti, per avere altri e maggiori fondi per espandere così
l’attività maniacal-delinquenziale di ricerca o pseudo-ricerca. Anche le
università sono burocrazie corrotte ed in espansione. Solo una percentuale
infima è vera ricerca e non solo scribacchiare. Anche le docenze sono in gran
parte fasulle se, per processi formativi che una volta di risolvevano
nell’avviamento professionale od in qualche tirocinio, oggi occorra la laurea,
pur accorciata. Lo sapere come debba essere una consulenza per quelle faccende?
Deve suggerire cose che suonino ragionevoli senza escluderne altre, sì da avere
sempre ragione anche quando non funzioni, come poi non funziona. Beh, gran
parte delle consulenze commissionate alle università, pur su questioni chiave,
non le legge nessuno dei committenti. Sono solo distribuzioni di soldi. Tutti
gli Stati sono ben lieti di finanziare attività e consulenze
maniacal-delinquenziali. Sono voti o comunque consensi, oltre che
deresponsabilizzazione perché si basano su demenze anche accademiche per averne
l’impressione che anche il proprio psicotizzare e delinquere ne esca assolto.
“Ce lo hanno detto quelli che sanno...” Ne sono sicuri che sappiano?! Paghi e
loro ti adorano, adorano lo Stato paghi e garantisca privilegi, e lo dichiarano
santo qualunque cosa faccia, anzi partecipano alle sue demenze e delinquenze
più segrete certificandole come sante anche quando si dimostrino inutili e
dannose. No, utili lo sono sempre perché permettono di rubarsi stipendi e privilegi.
Le università, da sole, non hanno il potere di fare queste cose. Centri di
ricerca non ne hanno neppure l’utilità perché in una tortura a distanza non
puoi testare la percezione e le condizioni dell’oggetto di tortura, che dunque
non può essere una cavia scientifica. Quando serva proprio una cavia, la si
costruisce in modo differente. La sperimentazione scientifica la si costruisce
in modo differente, non bombardando di radiazioni il vicino di casa. Sono
dunque pure attività psicotico-delinquenziali che nessuna università, né altri,
ha l’utilità [non per ricerca], ma neppure il potere, di realizzare. Solo
apparati dello Stato, e con coperture istituzionali, lo hanno. Per cui, in
Italia, come altrove, ci sono, da decenni, finanziamenti militari-NATO alle
università che vengono così coinvolte in queste operazioni di S/G-OEMI&T,
così come in quelle di S/G-OS-M. Infatti, anche per lo S/G-OS-M, le Polizie
Segrete NATO chiedono le consulenze di accademici soprattutto quando le
operazioni siano fallite per cui si debba distruggere il bersaglio, indurlo ad
auto-sputtanarsi od anche peggio. Il consulente, sulla base delle proprie
paranoie, stila ricette operative. Se non funzionano, come spesso succede, è
ancora meglio, perché ciò giustifica nuove consulenze. Poi, qualche “analista”
delle Polizie Segrete (onanisti che fanno sintesi di consulenze divergenti e
suntini di cose che non capiscono) ne stila istruzioni operative. L’esecutore
finale si arrabatta, secondo sue sindromi, dopo non aver capito le istruzioni confuse
riceve. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Per cui, non si
creda che le cooperazioni accademiche con queste persecuzioni e torture
producano necessariamente delle sinergie. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Sono
tranquillamente anche solo meccanismi di deresponsabilizzazione. Più le
responsabilità sono distribuite, più i fallimenti non sono colpa di nessuno.
“Il professore esterno ci aveva garantito che... Lui è un’autorità, un
professore...” <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">V’è anche l’aspetto
della falsa coscienza, della deresponsabilizzazione etico-morale. “Cooperiamo
in tanti... Sì obbediamo agli ordini, ma non saremo mica tutti dei pazzoidi e
dei delinquenti. Anzi siamo tutti persone serie, affermate, riconosciute. Ci
saranno pure dei validi motivi se perseguitano quei soggetti, Devono essere
cattivi soggetti.” Ah, nello S/G-OS-M è coinvolta pure la Chiesa Cattolica [“il
Vaticano”], congregazioni protestanti, congregazioni giudaiche. Non dubito che
pure altre, tutte le altre, quando arrivi un agente Polizia Segreta e mostri un
tesserino che gli dà pieni poteri, od anche senza mostrarlo, ottenga
l’immediata collaborazione di chiunque. Nessuno vuole avere guai, per cose che
“non li riguardino”. Si ha la facoltà di andarsene, ma non proprio di opporsi,
né di frapporsi, quando un agente di Polizia Segreta segreta monti il teatro
delle operazioni. Se occorre il tuo appartamento per montare materiale
elettronico o per dislocarvi miliziani con visori e per i toc-toc e l’ascolto
[ascolto generico, origliamento, non sorveglianza di polizia], o per sparare
radiazioni, non è che uno possa opporsi se proprio viene preteso quel locale e
l’agente di Polizia Segreta non posso fare altrimenti. Uno più andarsene, e
liberare per altri lo spazio occupava, ma non può sbattere semplicemente la
porta in faccia. L’individuo medio si fa facilmente montare contro l’altro,
quando ciò venga preteso da fonti di autorità, di potere, e poi se ne crea
delle giustificazioni. La colpa è tua che sei un obiettivo da colpire, un
bersaglio. Loro devono avere le loro ragioni, dunque tu essere colpevole,
perché il potere ha detto loro che così debba essere. “E se poi succede a me,
ed a quelli a me prossimi, quello stanno facendo a quello od a quella?” In
realtà, ci sono stati dei casi di chi abbia semplicemente detto di no e non
gli/le sia successo nulla, ma il soggetto medio evita di mettersi contro il
potere. Collabora e poi deve farsene una
ragione, e già per farsene una ragione si deve essere pazzi furiosi,
come il soggetto medio in effetti spesso è. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La dinamica
burocratica generale è che, creati degli uffici, questi si debbano procurare il
lavoro. Più il lavoro aumenta e si espanda, e se ne dimostri la
indispensabilità, più possano sperare in ulteriori finanziamenti. Se i
finanziamenti aumentano, ecco che si può sperare aumentino ulteriormente,
espandendo l’attività degli uffici. Più lavoro, più dipendenti, più
finanziamenti sono più potere, nella logica burocratica. Coinvolgendo anche
altre istituzioni, come le accademiche, oltre agli aspetti già evidenziati, si
crea un blocco di potere e di pressione perché le attività ed i finanziamenti
possano espandersi. Un filone di attività si dovesse mai esaurire, se ne
possono e devono aprire altri perché l’espansione dell’attività e dei
finanziamenti prosegua. Un blocco di potere articolato aumenta anche le
possibilità di rubare, e di altri vantaggi, per sé e familiari, il tutto con
assoluta copertura reciproca. Gli uffici del terrorismo di Stato, in tutte le
sue forme, segue le stesse logiche burocratiche generali. Se crei una polizia,
questa si deve inventare i delinquenti. Se crei delle polizie politiche, queste
si devono creare gli oppositori pericolosi. Se crei degli antiterrorismi,
questi si devono creare i terroristi. Crei degli uffici persecuzioni, questi
devono creare ed espandere liste di soggetti definiti come pericolosi. Beh, esistono
anche dei processi di anticipazione burocratica per cui si ventila un pericolo
e si crea un ufficio che non lo risolva,
e che poi debba espandersi per aver creato od anche solo ventilato ulteriori
problemi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Nelle burocrazie
statali, ‘pubbliche’ e para-’pubbliche’, le sigle ed i compiti formali possono
anche estinguersi, ma la burocrazia resta e si espande. Se non è più GeStaPo
diverrà DifesaDellaCostituzione. Se non è più Ovra diverrà UfficioPolitico e
AntiterrorismoCC. In Italiozia, poi, i nomi si evolvono al ritmo delle
legislature, a volte. Ne guadagnano coloro facciano timbri, stampati, targhe.
Tutto resta e si espande. Nulla si sopprime. Se si individuano enti inutili a
bizzeffe, si creano ulteriori uffici ufficialmente per sopprimerli ma che non
li sopprimono e divengono essi stessi ulteriori inutili burocrazie in
espansione. Non che sia ineluttabile. Fanno così perché vogliono fare così.
Quello dicano è pura propaganda. Le stesse denominazioni hanno valenze
propagandistiche. Puoi chiamati Antiterrorismo, ma sono utilizzati per fare e
coprire delle stragi. Ovviamente, per le attività delinquenziali bastano sotto
uffici, a volte anche solo singoli, di Polizia Segreta. Uno monta una strage,
disattivando migliaia che dovrebbero evitarle, ed ha i poteri legali di farlo.
Poi quelli avrebbero dovuto evitare la strage vengono imbeccati su finte piste.
“Abbiamo informazioni sicurissime che...” O obbedisci o cambi mestiere. La
prima cosa insegnino tutte le burocrazie è l’obbedienza militare. “Lo fai perché
ti viene ordinato. Se poi vuoi farti pure gli affari tuoi, vedi di farlo
bene...” “Noi carabinieri abbiano fatto la strage coi nostri ma ti diciamo che
devi incolpare, e piuttosto rapidamente, degli anarchici.” Puoi buttarlo dalla
finestra, od incarceralo senza alcuna base, ma non puoi dire che non c’entra
nulla se ti hanno ordinato debba essere tautologicamente colpevole. È come per
“Mani Pulite”, poi proseguita all’infinito fino ad oggi e domani, che avevano
ed hanno le liste di quelli da rovinare, e pure le liste di quelli da coprire e
spingere su. Cosa fai, ti metti tu a sovvertire quello il potere ha voluto? La
macchina stessa dell’operazione speciale non te lo permetterebbe, salvo qualche
accezione marginale e temporanea voluta da apparati militari di altra
obbedienza che potevano permetterselo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Polizia Segreta è
un concetto, non una denominazione,
denominazione che può anche non esistere. Ti possono anche chiamare “stanza 22
del MI3” o non chiamarti in alcun modo. Quello che occorro sono dei tesserini e
regolamenti, dunque poteri, che le istituzioni attribuiscono a taluni, qua e
là, anche non gli stessi per tutti gli uffici ed ufficiali di Polizia Segreta.
Vi ritorneremo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il quadro legale
del terrorismo di Stato. Il terrorismo di Stato in tutte le sue forme, che si
tratti di massacri, terrorismi, mafie, assassinii, persecuzioni o qualunque
altra cosa, si fonda su un quadro giuridico che trasforma in legale ciò che è
illegale sotto la legislazione corrente. Il quadro legale di base è semplice.
Che si tratti di dilatazioni dello stato di emergenza o dello stato di
eccezione, o della normativa sulla cosiddetta “sicurezza dello Stato”, od anche
solo del segreto di Stato, o di trattati internazionali e vincoli da loro
imposti, o di poteri attribuiti al capo dello Stato ed al capo del governo, in
tutti gli Stati del mondo esiste la facoltà, pur nell’assoluto rispetto della
legge formale, di creare appartati che
possano usare poteri eccezionali, dunque violare qualsiasi legge corrente, in
situazioni giudicate particolari. Norme, a volte anche solo consuetudini, si
trasformano in regolamenti per uffici, uffici militari, di polizia, di polizia
fiscale, così come di qualunque apparato si ritenga possa necessitare di
strumenti speciali per fronteggiare situazioni particolari. Anche la Polizia
Penitenziaria, anche quando erano solo Guardie Penitenziarie, dunque da decenni
o da sempre, ha, in sue sezioni speciali, il potere illegale di ascoltare
tutto, avendo microfoni in tutte le celle e nelle sale colloqui, anche di
quelli con gli avvocati, e di entrare in una cella, di strangolare uno e poi
appenderlo ad un termosifone a mezzo
metro dal suolo e conclamare, ufficialmente creduti, che si è suicidato
ranicchiando le gambe. Se sono coperti dalla gerarchia, anche istituzionale,
nessuno li tocca. Il Codice Penale, per loro, non vale. A livello più generale,
le situazioni particolari possono essere un assassinio, bloccare un’azione
giudiziaria, creare fondi riservati, porre il segreto di Stato su tutto ciò per
cui neppure se ne possa legalmente parlare. Il segreto d’ufficio, per cui non
si possano divulgare gli affari altrui di cui si sia venuti a conoscenza
nell’espletamento della propria funzione, diviene Segreto di Stato per cui vi
sono questioni nessuno possa sapere al di fuori della gerarchia istituzionale
abbia giurisdizione sull’ufficio stesso. Liquidata la possibilità del giudizio
da parte della cosiddetta “pubblica opinione” e della prosecuzione giudiziaria,
un ufficio, e le istituzioni lo controllino, è onnipotente. Creata la
possibilità di assassinare, si possono poi anche decidere 1000 assassinii al
giorno coi droni od anche in modo tradizionale. Prima magari solo di cittadini
stranieri. Poi si approva, in modo strettamente legale, una norma che consenta
pure di far fuori concittadini senza seguire le procedure giudiziarie ma con la
semplice approvazione da parte di un comitato presidenziale ed
interministeriale, o di qualunque altra composizione. Quando il Presidente
della Repubblica Antonio Segni chiamò il generale DeLorenzo e gli ordinò di
preparare delle liste di proscrizione di elementi da arrestare in caso colpo di
Stato, evidentemente De Lorenzo non poteva né disobbedire né poi poter dire che
gli era stato ordinato dal Presidente della Repubblica. E si era ancora prima
dell’era delle stragi di Stato e dei terrorismi egualmente di Stato. Beh l’era
delle mafie di Stato, e pure con qualche strage, esisteva da sempre, per cui i
CC erano già pratici della materia. Creata una macchina delinquenziale di Stato
si possono anche ordinare stragi “per ragioni di sicurezza nazionale”. Della
serie: “ne ammazziamo qualche migliaia per il benessere di decine o centinaia
di milioni”. È tautologico. Lo fai perché lo fai. Ed è giusto perché nessuno
può dire sia sbagliato né perseguirti. Lo fanno in tutti i paesi. Non è che poi
vengano a dire, né lo potrebbero per il vincolo del segreto di Stato, che tutto
è successo per decisioni istituzionali e solo per esse. Queste cose le fanno
pure riducendo il coinvolgimento consapevole al minimo. Non che facciano
riunioni di centinaia di generali per dire che devono montare le stragi
dell’11/9/2001. Andreotti chiamava un ufficiale dei CC-Gladio [e poi con altra
denominazione quando Gladio era stata svuotata, per cui Andreotti la “denuncia”,
ma solo la Gladio finta, il teatrino, la sezione stay-behind], dunque con
copertura NATO, per ordinare assassinii ed altro. Negli USA, Cheney avrà fatto
una mini-riunione di fedelissimi già sperimentati relativamente ad operazioni
delinquenziali, per dire che, con accordo di Bush, si doveva realizzare
qualcosa di spettacolare, ovviamente per “l’interesse nazionale” [le guerre
d’Asia]. Uno dà gli ordini per ottenere un certo risultato. Chi obbedisca non
sa, ne deve sapere, cosa l’ordine produca. Se lo capisce deve stare zitto. Come
sono quei piloti e personale dell’Aeronautica Militare variamente ammazzati per
la faccenda di Ustica? Ovviamente quando uno venga assassinato, così come per
qualunque operazione speciale, arriva l’ufficiale di Polizia Segreta che dà gli
ordini su cosa se ne debba far figurare e dire. Un medico ti attesta che uno è
morto dal sonno. Qualche magistrato volesse mai mettere il naso viene
disattivato od orientato. E così via. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Si guardi anche
solo qualche elemento della la legislazione sul segreto di Stato. </span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="FR-BE"><a href="http://www.difesa.it/Legislazione/Norme_in_rete/Pagine/urn_nir_parlamento_legge_2007-08-03_124_03_04_200801_06_2011_15_07_08.aspx"><span lang="IT">http://www.difesa.it/Legislazione/Norme_in_rete/Pagine/urn_nir_parlamento_legge_2007-08-03_124_03_04_200801_06_2011_15_07_08.aspx</span></a></span><span lang="IT"> <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Anche solo con essa
si può fare tutto. Il Capo del Governo sembra onnipotente sebbene poi occorre
la firma del Presidente della Repubblica che, soprattutto in regime di
dittatura quirinalizia, non è solo una firmetta. Anche prima del colpo di Stato
del 23-25 maggio 1992, sebbene allora vi fosse un dualismo tra la cosiddetta
partitocrazia [il regime che esce dall’occupazione angloamericana, che deve
fare affidamento sul radicamento vaticano nella penisola, dunque sui partiti,
sia quello vaticano (DC) ed appendici che quelli, come il PCI, dagli stessi
creato come anti-Vaticano, pur in qualche modo riassorbito, ma non del tutto,
nel “sistema dei partiti” a direzione DC, appunto “la partitocrazia”], dunque
il governo, ed il Quirinale. In effetti, ci sono dei rapporti di forza reali
per cui un S.Berlusconi [interdetto fin dal suo primo accesso al governo, per
cui doveva delegare tutta la materia a G.Letta che certo rispondeva al
Quirinale e non al capo formale del governo] non ha potuto impedire che
apparati su cui, in teoria, aveva un potere assoluto indagassero, e pure in
modo del tutto pretestuoso, su di lui per rovinarlo variamente [chi al
contrario tentasse di indagare su Prodi, cioè sull’area delinquenziale di Stato&inglese
delle sprivatizzazioni-ruberie&sfondamento, si trovava senza scrivania e
trasferito in Sardegna]. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Anche solo con
questo primo comma dell’art. 39 delle legge sopra linkata, “Sono coperti dal
segreto di Stato gli atti, i documenti, le notizie, le attività e ogni altra
cosa la cui diffusione sia idonea a recare danno all’integrità della
Repubblica, anche in relazione ad accordi internazionali, alla difesa delle
istituzioni poste dalla Costituzione a suo fondamento, all’indipendenza dello
Stato rispetto agli altri Stati e alle relazioni con essi, alla preparazione e
alla difesa militare dello Stato.”, e col punto 1 dell’art. 1, “Al Presidente
del Consiglio dei ministri sono attribuiti, in via esclusiva: a) l’alta
direzione e la responsabilità generale della politica dell’informazione per la
sicurezza, nell’interesse e per la difesa della Repubblica e delle istituzioni
democratiche poste dalla Costituzione a suo fondamento; b) l’apposizione e la
tutela del segreto di Stato; c) la conferma dell’opposizione del segreto di
Stato; d) la nomina e la revoca del direttore generale e di uno o più vice
direttori generali del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza; e) la
nomina e la revoca dei direttori e dei vice direttori dei servizi di informazione
per la sicurezza; f) la determinazione dell’ammontare annuo delle risorse
finanziarie per i servizi di informazione per la sicurezza e per il
Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, di cui dà comunicazione al
Comitato parlamentare di cui all’articolo 30.”, si possono creare
uffici-stragi, -assassinii, -persecuzioni, -torture etc e porli fuori da
qualunque interferenza giudiziaria, e si possono mandare militari ed agenti
speciali a magistrati che stiano indagando, o stiano per indagare, su qualsiasi
cosa dicendo loro che essa ricade sotto la giurisdizione del loro ufficio e che
dunque si deve evitare. A parte che il magistrato non è che faccia mai
indagini. Le fa fare. Basta che chi le dovrebbe fare non le faccia. Un militare
o poliziotto deve obbedire ai superiori prima che al magistrato. Un ufficiale
di Polizia Segreta che, su ordine istituzione, debba bloccare un’indagine la
blocca. Nessun magistrato può opporsi.
Se poi un magistrato proprio non capisce ed insiste a voler fare quello gli è
stato è stato impedito, un capo del governo non voglia ancora continuare con le
procedure formali di ostruzione, o non solo con quelle, può sempre fare come
fece Craxi [che già si era mosso maldestramente e con troppo clamore pubblico
sulla faccenda] ed i CC con Carlo Palermo: un’autobomba etc. Ovvio che nel
terrorismo di Stato in tutte le sue forme circolino valanghe di soldi. Ci
mangiano abbondantemente militari e funzionari, così come ci mangiano statisti,
comunque usino poi i soldi. Il militare o funzionario di sicuro se li mette in
tasca. Se prelevi milioni per un
riscatto, nessuno può sapere se magari non sia stato pagato nulla, o molto
meno, ed anche se lo sanno si coprono, soprattutto se ci mangia tutta la catena
di comando di un’operazione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Dunque, sfruttando
qualunque norma specifica, od anche semplici appigli normativi, si possono
create tutte le burocrazie delinquenziali di Stato si voglia, purché si abbia
copertura istituzionale. Per il burocrate conta chi gli paghi lo stipendio, chi
gli dia ordini cui debba obbedire, dunque per cui sia legalmente coperto, e chi
ne copra la propria corruzione personale. Per cui non si azzardano a fare di
testa propria, se non a rischio di fare una brutta fine. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Se un’agenzia USA
non ha il potere legale-istituzionale per intercettare cittadini americani, li
fa, legalmente, intercettare da una struttura britannica presso la propria
agenzia e poi, legalmente, si fa passare le intercettazioni. Oppure si fanno
fare una norma per cui possano quello prima era vietato. Per quanto
malfunzionino, le burocrazie seguono regole, procedure. Tanto più che possono
facilmente chiedere alle istituzioni quello di cui necessitino. Esiste
un’interazione bidirezionale in tutte le catene di comando. L’esecutore dipende
da chi comandi. Ma anche chi comandi dipende dagli esecutori che dunque non è
che siano senza poteri di fronte ai vertici
istituzionali. Un Presidente magari ordina di chiudere Guantanamo ed
ecco che si è creato un blocco di potere che non vuole per cui alla fine
occorrono otto anni o chissà quanto per obbedire al suo ordine. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Come esistono
uffici che gestiscono mafie e terrorismi, e con segreto di Stato, e dunque
copertura giudiziaria, esistono uffici, possono anche essere gli stessi, che
gestiscono persecuzioni, e persecuzioni-assassinii, quali sono gli S/G-OS-M e
gli S/G-OEMI&T. Essendo l’Italia un paese compradoro e subordinato, per
genesi ed eventi storici, tutto avviene, in questo ambito, sotto supervisione
inglese ed angloamericana-NATO. Tutte le operazioni delinquenziali di Stato più
delicate avvengono non solo sotto il segreto di Stato ma ottenendo l’esplicita
copertura NATO. Per cui divengono operazioni CC-NATO. Il Segreto di Stato è
così pressoché automatico e neppure può essere mai tolto. Tutto lo stragismo di
Stato ottiene previa copertura NATO, anzi viene fatto figurare come ordinato
dalla NATO. In pratica, la DC, con copertura PCI, di fronte alla situazione di
disordine del 1968-69, da essa stessa provocata [se blocchi, o ti fanno
bloccare, lo sviluppo, poi si crea un qualche surriscaldamento sociale,
soprattutto se venga ad arte alimentato – nessuno si ribella senza spinte di
potere per cui si senta coperto], avvia una stagione stragista che fa figurare
come voluta dalla NATO. DC-PCI ed altri fanno finta di non saperne nulla. Tutti
sanno che ci sono di mezzo i CC, dunque le istituzioni, ma viene raccontato che
obbediscono ad ordini NATO, e comunque non ci vanno, in genere, giudizialmente
di mezzo. Qualcuno, tra CC e militari, che viene rovinato giudizialmente non è
perché delinquesse [tutti delinquono in quegli ambienti!] ma perché si era
trovato parte perdente di faide interne. Quando Andreotti fa ammazzare Moro per
ragioni personali, perché Moro sta per divenire presidente della repubblica,
Andreotti si fa dare la copertura NATO per cui figura come un’operazione Gladio
contro il comunismo [Andreotti fa raccontare agli USA, ascoltato, che Moro è un
pericoloso comunista – anche se la Guerra Fredda è stata un finzione, gli Stati
debbono ben fingere di credere alle loro finzioni!]. Quando Andreotti lancia,
con Cossiga, la Grande Purga di Milano per divenire Presidente, si fa dare la
copertura NATO per fronteggiare una supposta destabilizzazione pur post-guerra
fredda. Alla Grande Purga CC-NATO contro Craxi e Forlani, aggancia gli
assassinii che lui stesso ordina in Sicilia per liquidare la sua stessa
corrente, almeno coloro che non gli servono per divenire Presidente. Così come
(pur battuto militarmente a Capaci con la strage contro di lui ordinata da
inglesi-Spadolini-Scotti che scavalcano i suoi CC usando il Sisde-Contrada)
Andreotti fa agganciare dai sui CC, all’operazione Grande Purga CC-NATO [pur
passata con Capaci sotto il controllo del Quirinale-Mediobanca, almeno per
quanto riguarda la Procura di Milano di tradizionale sottomissione inglese],
l’arresto di Riina [protetto dal Quirinale-inglesi], le stragi del 1993, che i
suoi CC fanno realizzare a Brusca, ed anche l’arresto di poche ore di CDB
[agente Mediobanca-inglese]. I CC di Andreotti vengono poi uno per uno variamente
liquidati, ma non per loro crimini coperti dal segreto di Stato e di
Stato-NATO, bensì per robetta secondaria. Tutti gli ufficiali dei CC più si
salga più rubano. Se ne vuoi incastrare qualcuno è facile. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In qualunque paese
del mondo, per assassinii e persecuzioni occorrono decreti specifici. Le
decisioni sono assunte da comitati o comunque con firme multiple. Sono
procedure burocratiche standard. Si vedano la ricerca storica e le informazioni
sui vari paesi del mondo, od almeno su quelli su cui se ne sappia qualcosa. In
URSS, poi nella sua area, prima di esecuzioni ed imprigionamenti si stilavano
liste che dovevano essere firmate da varie figure istituzionali, che variavano
a seconda della nazionalità delle vittime per cui, nel caso, occorrevano più
firme pertinenti. Senza tutte le firme, nessun magistrato o boia faceva nulla.
Nelle esecuzioni extra-giudiziarie degli USA, si segue lo stesso procedimento,
sia che bastino varie le firme istituzionali o che il tutto venga formalizzato
attraverso riunioni di comitati che decidano in genere all’unanimità. Anche in
Israele, non è che le esecuzioni dirette vengano decise da un singolo militare
o funzionario. Dappertutto esistono sistemi di controlli incrociati dunque di
firme multiple. Questo, in genere. Se la Regina di Inghilterra fa ordinare di
eliminare Diana, non me li immagino che lo abbiano scritto da qualche parte. Ma
neppure che non abbiano scritto nulla. La avranno denominata con uno
pseudonimo. Anche G.Andreotti non ce lo vedo a comparire in prima persona,
soprattutto per i crimini maggiori, per cui avrà usato tecniche più mediate ed
impersonali, per cui i nomi li avrà fatti scrivere ad altri che li avranno
coperti con espressioni di fantasia. Allo stesso tempo, nessuno avrà ammazzato
Lima ed altri, su ordine di G.Andreotti, senza coperture certe, per cui anche
identificazione certa, e scritta, dei bersagli. Senza degli atti formali,
dunque con esplicite coperture istituzionali, nessun burocrate si muove. Se il
Sisde-Contrada avesse ricevuto a voce, dagli inglesi-Spadolini-Scotti, l’ordine
di far saltare per aria Falcone, lo avrebbero incriminato, e magari ammazzato
in cella, per quello invece che per robetta secondaria. Nel caso di S/G-OS-M e
S/G-OEMI&T, si tratta di operazioni di lungo periodo e dove il bersaglio
debba essere chiaramente individuato. Non possono fare a meno di ordini
scritti, e con chiaramente delineate le caratteristiche dell’operazione contro
quel certo nominativo, dunque di decreti istituzionali segreti. Si può vedere
nel secondo link in testa, che è una testimonianza. Se hanno l’ordine di
colpire lei non possono fare nulla quando il figlio si trovi frapposto tra lei
e le radiazioni. Sono banali procedure burocratiche, ordini. Hai l’ordine di
colpire un certo bersaglio, ma non sei autorizzato contro altri. I pidocchietti
usati come irregolari/miliziani devono
ben essere obbedienti, almeno per quel capiscano. Non possono fare di testa
loro. Infatti a seconda del paese in cui
si vada, e dunque si ricada sotto differenti decreti segreti, ci sono
permanenze e ci sono variazioni secondarie che dipendono da usi locali. Ma
tutto è sempre strettamente regolamentato. Sono operazioni contro uno specifico
bersaglio e chiaramente personalizzate. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Esiste un sistema
di decreti segreti, per tutte le operazioni di terrorismo di Stato. Senza
decreti segreti, nessuno ammazza né perseguita nessuno. Perché il proprio nome
finisca in un decreto segreto occorrono dei dossier che poi vengono valutati.
Si deve conclamate che il candidato bersaglio sia pericoloso, pericolosissimo,
sospetto o colpevole di qualcosa, pur non dimostrabile in tribunale, e che
dunque debba essere spinto a scoprirsi. Infatti non sono sorveglianze. Sono
persecuzioni. Non importa che il dossier
sia raffazzonato ed inventato. Esso deve comunque contenere le testimonianze di
prossimi, prossimissimi, al candidato bersaglio, che attestino che lo stesso
sia pericoloso, pericolosissimo. Per per esempio, se la famiglia fa blocco e
non si fa complice dell’ufficiale di Polizia Segreta che sta montando il
dossier, non v’è dossier e non vi sono decreti né operazioni di persecuzione.
Il dossier, più meno raffazzonato, viene poi approvato e si passa alla fase
esecutiva. Esistono tecniche classiche per montare un dossier dal nulla, anche
senza nulla di reale di cui poter sospettare il candidato bersaglio. Ma occorre
pur sempre la cooperazione dei suoi prossimi, o prossimissimi, o classificati
tali [anche se il candidato bersaglio non è a contatto con essi da decenni].
Occorre che vi siano soggetti supposti prossimi che conclamino in deposizioni
dirette all’ufficiale di Polizia Segrete, ed in giro [sì che poi le calunnie
ritornino alla Polizia Segreta attraverso informative di confidenti di corpi
militari e di polizia normali] qualche colpa e pericolosità del bersaglio. Per
l’approvazione di un dossier di persecuzione, così come per qualunque
dossier-operazione di terrorismo di Stato, dunque per l’emissione di un decreto
segreto, occorrono le firme del Presidente della Repubblica, del capo del governo,
dei ministri dell’Interno e della cosiddetta Difesa. Senza le quattro firme non
esiste decreto segreto né operazione di terrorismo di Stato. Ottenuto il
decreto segreto, la Polizia Segreta Carabinieri può colpire il bersaglio.
Iniziata l’operazione in Italia, se un dossier analogo viene poi presentato
alle istituzioni italiche che lo approvino ed
ad appositi comitati NATO, se ne può ottenere la classificazione come
operazione NATO, per cui il bersaglio può essere seguito e colpito in pratica
in tutto il mondo. Gli angloamericani arrivano ovunque. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il CoPaSiR, il
“controllo” “parlamentare”, è a livello di pornografia tragicomica. I
parlamentari appena eletti, vengono subito istruiti dalle burocrazie
parlamentari. Viene loro spiegato che sono divenuti impiegati pubblici con
mille privilegi ma che non contano un cacchio, sebbene ciò non si debba
risapere. Per cui, devono muoversi in pubblico come fossero onnipotenti mentre,
in parlamento, devono fare i cagnolini obbedienti anche perché, oltre alla
burocrazie parlamentari che ovviamente sono lì per controllarli e manipolarli,
ci sono dappertutto le burocrazie quirinalizie che tutto controllano e
governano. A quei livelli, le burocrazie
sono composte solo di militari e sbirri. Il parlamentare deve essere spiato e
guidato. I deliri mediatici, nei limiti del “dibatto” stereotipato, anche
accesissimo ma stereotipato, chomskyano [“The smart way to keep people passive
and obedient is to strictly limit the spectrum of acceptable opinion, but allow
very lively debate within that spectrum....”], sono consentiti. Ma in
parlamento... ...O lo capiscono, od una procura che magicamente li rovini la si
trova sempre. Poi, ognuno viene allocato a Commissioni. In Parlamento, c’è il
teatrino. In Commissione, il preteatrino. Tra le Commissioni, ci sono quelle
sensibili. Ve ne è una sensibilissima, il CoPaSiR. I possibili candidati
vengono ben vagliati. Sono preferiti carabinieri e di area carabiniera. Ai
candidati finali viene ben chiesto se abbiano capito che lì, trattandosi di
cose piuttosto delicate, non devono sapere nulla di significativo, approvare
tutto e non riferire nulla perché il Segreto di Stato cui sono sottoposti
comporta il non dire fuori quello eventualmente visto e capito lì dentro, e se
dunque abbiano ben compreso quello che può succedere loro se mai violino le
regole dell’omertà di regime. Costituito il CoPaSiR coi più conformisti e
mafiosi, questi sono ovviamente controllatissimi dalla burocrazia della
commissione, in pratica composta da carabinieri o loro agenti. Tanto per
tenerli occupati, viene dato loro qualche vecchio dossier di qualche assassinio
di Stato di decenni fa. Vengono magari autorizzati a dire ai familiari ed altri
che non possono dire nulla se non che contiene cose troppo scottanti perché si
possano risapere. Su ogni affare delicato, vengono adeguatamente disinformati e
devono attestare che va tutto bene. Figuratevi cosa possono mai sapere delle
operazioni clandestine, cioè delle gestioni di mafie, terrorismi, assassinii e
persecuzioni di Stato. Vengono al massimo informati che c’è qualche decina di
migliaia di individui pericolosissimi che, sulla base di decreti segreti,
vengono adeguatamente trattati per disattivarli [perseguitarli, mentre nessuno,
ovviamente, sottopone a S/G-OS-M od a
S/G-OEMI&T terroristi o mafiosi – le persecuzioni sono per altri]. Loro,
ovviamente, approvano ed esprimono apprezzamento per la “professionalità” dei
boia e per l’onore di essere messi al corrente, pur solo a grandi linee, di
tali operazioni che invece, alla massa dei parlamentari, neppure possono essere
accennate. Si sentono parte di un’élite cui sono ovviamente assicurati dei
privilegi supplementari. Loro cooperano con sporcaccionate e delinquenze di
Stato. “Lo Stato” li copre nelle loro. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Perché la Polizia
Segreta dei Carabinieri? Quando gli inglesi si inventano e creano Italiozia,
nel 1860-61, coi loro terroristi e coi Savoia, la struttura militare, e con
compiti anche di polizia non solo militare [dunque, di fatto, e non solo di
fatto, di controllo sulle polizie civili], con uno status di primazia su tutti,
sono i Carabinieri. I regimi passano e loro si rafforzano ed estendono la loro
area di influenza. Non che siano una struttura monolitica. Sono una galassia
anche con guerre di bande al loro interno. Ma alla fine, proprio per la loro
struttura centralizzata e presente ovunque, in tutte le altre burocrazie
militari e civili dello Stato, a tutti i livelli, e pure più distribuiti sul
territorio della Polizia di Stato [più concentrata nelle aree urbane], un po’ tutte
le sporacaccionate, demenze, delinquenze di Stato passano innanzitutto
attraverso loro e personale di altri corpi controllato da loro. Loro sono “lo
Stato”, dunque il Quirinale ed il dominio inglese. Gli altri, anche i militari
della GdF, sono “il governo”. I governi passano, lo Stato resta e si espande.
Da quando i CC sono pure divenuti FA, nel 2000 [prima erano solo Arma
dell’Esercito], aggiungendosi, come prima FA, alle tre FFAA già esistenti, è
come se negli USA i Marines fossero pure polizia per le strade, polizia
militare delle altre FFAA, fossero presenti, e con funzioni di controllo, nella
CIA, nell’FBI ed in decine di altri corpi e funzioni. Se lo raccontaste
all’estero non ci crederebbe nessuno, eppure è così. Dare apparecchiature
militari segrete ad irregolari od a contrattisti accademici od altri, occupare
locali, mobilitare datori di lavoro ed istituti formativi, mobilitare
proprietari ed amministratori di immobili ed inquilini, magari pure il
negoziante sotto casa ed altro vicinato, bloccare indagini e prosecuzioni
giudiziarie, in Italia lo fanno soprattutto ufficiali di Polizia Segreta dei
Carabinieri, dunque con poteri speciali. In realtà, in uffici speciali, di
Polizia Segreta, che spesso sono interforze, possono esserci pure altri, sia di
altre FA della Difesa, che della PS e della GdF. Ma la struttura privilegiata,
e che controlla gli altri, sono soprattutto loro. Per questo, ogni volta che
venga creata un’entità speciale, per esempio la DIA [la “antimafia”, quella
voluta da Falcone, un illuso che si era
montato la testa e pensava di potersi creare la sua FBI personale], viene
creata interforze e senza un vero reclutamento autonomo: perché i CC devono
essere presenti anche direttamente per spiare gli altri. Si tenga ben presente
che, essendo burocrati, anche tutti questi di uffici speciali, seguono la via
gerarchica, dall’alto in basso, ovunque intervengano. Prima contattano i
vertici [proprietari, direttori, amministratori, rettori etc]. Poi, avuta via
libera, gli altri. Se, nella catena gerarchica, qualcuno si frappone, non
possono fare nulla, prima di aver rimosso la frapposizione. Avuta via libera
per arrivare fino ai livelli più bassi, allora reclutano vari che, oltre ad
implementare le demenze ed il delinquere loro richiesto, si controllino pure
tra di loro sì da avere verifiche
incrociate su come proceda l’operazione. Solo ufficiali di Polizia Segreta
possono muoversi a questo modo. Il personaggio anonimo verrebbe subito mandato
a quel paese da chiunque. Non esiste il passante casuale che sia andato a
parlare male di me al vertice dell’azienda, ed organizza stalking-mobbing sul
luogo di lavoro. Neppure l’invidioso anonimo andato dal rettore per dire che
deve farmi fuori e non darmi il titolo di studio, pur a programma formativo
concluso con successo. Non esiste quello che mi abbia messo in cattiva luce nel
vicinato. Chi lo facesse, senza un “tesserino”, verrebbe preso per pazzo e
magari passerebbe pure guai. Ovviamente, i media dell’Impero, cioè pressoché
tutti, diffondono teorie cospirative sulle forze oscure planetarie. Non
funziona così. Solo le istituzioni di vertice dello Stato, e loro apparati
militari e polizieschi con poteri speciali, possono montare e coprire queste
operazioni. In Italiozia, pressoché solo (o comunque principalmente) i
Carabinieri di uffici speciali, uffici preposti alle demenze e delinquenze di
Stato, su ordini istituzionali. Ordine istituzionale significa anche che
l’ufficio speciale lo possa richiede l’ordine, non che lo subisca per cui stia
ad aspettare passivamente quello venga ad esso ordinato. Di solito, non è il
politico-istituzione che punti qualcuno, bensì sono gli stessi uffici speciali
che sottopongano richieste. Il potere, anche in queste cose, è una rete, non
una gerarchia unidirezionale. Del resto, la burocrazia corrotta che voglia
espandersi deve mostrarsi pro-attiva, creare listi di sospetti da perseguitare
variamente. Più sono, più può pretendere fondi. Magari non hanno i soldi per la
benzina delle auto della polizia, ma
hanno i miliardi che si rubano gli ufficiali e funzionari degli uffici della
demenza e delinquenza di Stato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Normale che ad un
bersaglio diano questa sensazione e facciano ascoltare queste cose: “Io sono
stata staccata a marzo del 2014, dopo ripetute denunce inviate in tutto il
mondo, quando qualcuno è entrato nella centrale operativa ed ha chiesto
"Chi siete?" e qualcun'altro ha risposto "Siamo massoni del Club
di Roma. Questo è un esperimento finanziato dai Bilderberg e sostenuto da
Napolitano".” Queste cose le può montare, ed anche smontare, solo un
ufficiale di Polizie Segrete CC-NATO con pieni poteri e su mandato
istituzionale. Non si montano da sole perché NapolitanoSavoia [il figlio
naturale dell’ultimo Re d’Italia, collaborazionista degli occupanti
angloamericani che infatti lo infilano, poi, nel PCI da loro creato nel 1944 ed
abbondantemente foraggiato e dotato di poteri di sottogoverno reale, non nella
DC-Vaticano di cui non si fidano dunque dove non infilerebbero mai un loro
“principe”] dica ad amici suoi che possano montare persecuzioni. Queste cose si
montano solo con decreti segreti istituzionali, dunque con atti formali. Non
esistono massoni o club indipendenti da Stati che possano montarsi reti
eversive e segrete. Solo gli Stati possono farlo. Nessuno se ne frega nulla di
denunce giudiziarie che anzi possono usare per far passare l’obiettivo per
pazzo. Nessuno ti dice, ne si fa sentire dire, che un’operazione, od un suo
aspetto, sia iniziata né che sia finita. Per liquidare un teatro di operazioni
o parte di esso, basta un colpo di telefono. Nessuno, di un teatro di
operazioni, o di parte di esso, apre la porta a sconosciuti. Ad una coppia di
scemotti che guardoneggi e ticchetti, o azioni apparecchiature psicotroniche,
nessuno dice il motivo di quello stiano facendo, né da dove arrivino ordini e
finanziamenti, tanto meno nomi istituzionali, né loro svelerebbero nulla di
quello stessero facendo anche perché non mostrerebbero le loro apparecchiature
a nessun estraneo. Se proprio aprono la porta di casa, prima nascondono le
apparecchiature, poi dicono che abitano lì e fanno gli stupiti di fronte a
qualunque domanda appena strana. Dovesse proprio crearsi una situazione che non
possano gestire, telefonano subito all’ufficiale di Polizia Segreta in carico
dell’operazione che interviene subito. NapolitanoSavoia, gli altri idem, è un
delinquente pazzoide che non intercede per nessuno ma neppure si espone in
prima persona per operazioni clandestine. La regola base, seguita sia dalle
istituzioni che dagli officiali di Polizia Segreta [questi ultimi per quel che
possono – un po’ devono inevitabilmente esporsi; a volte sono più scemi della
media per cui, per esempio, il colonnello dei CC-Sismi Camillo Guglielmi, sulla
base del banale impulso a confessare, sente il bisogno di far sapere che lui
era in Via Fani per supervisionare il rapimento di Moro, per cui si lascia
dietro un testimone da lui stesso creato], per le operazioni di terrorismo di
Stato, è non esporsi in prima persona,
di usare interfacce plurime e conclamare di non saperne nulla. Del resto, una
faccia del segreto di Stato è che non si debba risapere, l’altra è che non se
ne possa neppure parlare. La pena per la violazione del segreto di Stato arriva
fino a 15 anni. Se lo si considera “spionaggio” [dato che la legge la manipolano
come vogliano, potrebbero pure inventarsi lo “spionaggio esterno”, senza
destinatario]. Ma possono, più radicalmente, ricorrere ad uno S/G-OS-M o/e
S/G-OEMI&T, eventualmente con assassinio, o montare direttamente un
assassinio. Per violare il segreto di Stato, se ne deve essere soggetti. Chi
non ne sia soggetto, dipende come si muova. In Italiozia, non amano la
pubblicità, dunque neppure le vie giudiziarie. Dipende dalla materia e dai
contesti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Una frase delirante
di quel tipo [“"Siamo massoni del Club di Roma. Questo è un esperimento
finanziato dai Bilderberg e sostenuto da Napolitano"”] è preparata prima
da qualche scemo che la ha voluta far sentire per qualche motivo demenziale. È
in linea con quel vogliano far credere.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La propaganda di
Stato e di Stati diffusa online è pure peggio. Il tono è questo: “Look into the
satanic occults of freemasons highest level, the Jesuits under the Black Pope
then work you're way down the pyramid of genocide (Bilderberg etc). I'm a
victim too. This goes straight thru Wall Street - all roads lead to Rome
Banksters & their US DOD DARPA RAYTHEON etc.” Gli Stati ed i governi
cercano di coprire il loro delinquere con queste frottole demenziali. La gente
le legge, abbocca e le ripete, a parte coloro le diffondano perché stipendiati.
Dunque, se parli di queste cose, di quello ti stia succedendo, cercano tutti di
farti passare o per pazzo od in mala fede, dato che scuoti le loro certezze da
insetto medio. Del tipo: “Perché dovrebbero mai fare e farti ciò?!” Se mai ti credano
e cerchino una spiegazione “razionale” [la “razionalità” corrente è una
costruzione ideologico-propagandistica], devono credere alle forze oscure dato
che nessuno Stato, si fa credere, farebbe ciò. Della serie: “te la sei voluta”,
“sono comunque poteri indipendenti ed oscuri”, “...i deviati”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Cosa è una Polizia
Segreta? Non è una denominazione ma un concetto. Si possono chiamare in
qualsiasi modo od anche non avere alcuna denominazione. Ciò che caratterizza un
ufficiale di Polizia Segreta è il potere si delinquere e di ottenere obbedienza
di altre burocrazie dello Stato (cioè di dare loro ordini), dunque anche di
bloccare indagini giudiziarie, su ordine istituzionale. Ovviamente, su tutto
ciò, c’è la copertura del Segreto di Stato per cui non si può mettere il naso
in queste cose e chi ne sia stato coinvolto non può parlarne. Che si tratti di
militari e funzionari dello Stato, o di parlamentari del CoPaSiR o di
Commissioni Stragi etc, non possono parlare di informazioni coperte dal Segreto
di Stato di cui siano venuti a conoscenza in ragione della loro funzione,
dunque neppure di queste attività maniacali e delinquenziali di Stato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Vincoli
internazionali, NATO ed altri, approfondiscono od aggravano il tutto, nel senso
che a quel punto il Segreto di Stato è ancora più segreto, ed il delinquere e
pazzoidare di Stato è ancora più coperto. Anche le tecnologie militari usate
per fini demenzial-delinquenziali sono superiori a quelle la sola
sottosviluppata Italia potrebbe avere di suo. Uno Stato compradoro, come lo
sono un po’ tutti, pur di grado differente, a parte la Corona Britannica, entra
in una rete di dipendenza ed anche di accesso a tecnologie applicate viene ad
esso concesso di usare per le attività maniacal-delinquenzali di Stato e delle
propria rete di dipendenza. Dal punto di vista formale, occorrono sempre
decreti segreti del governo “locale” per svolgere attività
demenzial-delinquenziali sul proprio territorio su richiesta estera, seppur
alla fine tutti amino il quieto vivere per cui siano propensi, anche se non
sempre e non in tutto, a cooperare con richieste estere, soprattutto se
provenienti dai centri dell’Impero. Le stesse strutture di polizia pura, o che
tali sembrino, come l’Interpol od uffici ed altri accordi internazionali, sono
ovviamente funzionalizzate alle attività demenzial-delinquenziali di Stato e
degli Stati. Se c’è in flag che uno debba essere localizzato e perseguitato ciò
viene fatto si muova in pressoché qualunque paese del mondo, per quanto per la
persecuzione o peggio occorra di solito un decreto segreto locale, dello Stato
dove ci si trovi. Oppure ci si deve agganciare ad operazioni generali già
esistenti. O magari no. Nel senso che attività psicotico-delinquenziali contro
un suddito di altro Stato debbano essere esplicitamente e formalmente
richieste, allo Stato estero, dal suo Stato di nazionalità formale. Poi occorre
un atto formale dello Stato estero, un altro decreto segreto, dove si statuisca
che esso prenda in carico il cittadino estero su richiesta estera e lo sottoponga,
e con eventuali limiti decisi localmente, a quanto richiesto. A volte sono cose
che riescono a montare in poche ore, in altri casi occorrono giorni e giorni.
Gli Squadroni della Morte / Polizie Segrete, che siano dei Carabinieri-NATO, o
inglesi o belgi o cinesi o taiwanesi, o statunitensi o giapponesi o canadesi o
brasiliani o francesi o tedeschi, sono composti da pidocchietti obbedienti. Non
si permetterebbero mai di fare cose di testa propria. Di testa propria
picchiano solo moglie e figli. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Un principio di
base, giuridico-politologico, delle relazioni internazionali, è che ogni
individuo sia proprietà privata del Principe, cioè del “proprio” Stato di
nazionalità formale. Per cui, nessun altro Stato può neppure toccare chi sia
formalmente cittadino di altro Stato, a parte che per crimini correnti ed
evidenti. Per cui, qualunque persecuzione ed assassinio di cittadini di altri
Stati può essere eseguita solo su richiesta dello Stato di appartenenza
formale. Tra l’altro, lo stesso vale quando si richieda asilo/rifugio in altri
Stati. Come prima cosa, la locale Polizia Segreta chiede ai colleghi dello
Stato di provenienza del richiedente asilo/rifugio. Se riceve come risposta che
a loro non ne importa nulla, si attivano le procedure normali di asilo/rifugio.
Se ricevono la risposta che assolutamente non si debba concedere asilo/rifugio,
esso non viene concesso e cercano pure di evitare, se riescono, che inizi la
procedura di asilo/rifugio. Questo vale per qualunque cambio di nazionalità, o
di residenza permanente. Occorre l’autorizzazione, o la non opposizione, della
Polizia Segreta-Stato del paese di nazionalità
formale. Se si sia oggetto di terrorismo di Stato, dunque bersaglio di
operazioni di Polizia Segreta, non viene concesso nessun cambiamento di nazionalità
perché, a quel punto, lo Stato ti stia perseguitando perderebbe un bersaglio,
un “cliente” dei suoi Squadroni delle Morte. Per esempio, se si sia sotto
persecuzione [S/G-OS-M, S/G-OEMI&T o altro] e si voglia fare la conversione
al giudaismo, le Polizie Segrete interverranno sul rabbino, che di solito
obbedirà, perché tu non possa avere “i pezzi di carta” per poter divenire poi
cittadino di Israele, per cui non potrebbero più continuare l’operazione
clandestina contro di te. Se vai in Israele, possono chiedere allo Stato di
Israele la collaborazione per lo S/G-OS-M od altro, ed non ho idea come esso si
comporti di fronte a certe stravaganze; magari coopera o forse no. Ma se
divieni cittadino di Israele, od anche di Israele, divieni proprietà di un’altra
entità, od anche di un’altra entità, per cui si blocca la persecuzione
originaria. O riescono a montarne un’altra, coi tuoi nuovi proprietari, oppure
la persecuzione deve finire, cosa intollerabile per le Polizie Segrete /
Squadroni della Morte dei CC. Dunque, qualunque Stato estero che riceva la
richiesta di cooperare a persecuzioni contro un cittadino estero, di solito
coopera. Idem se riceva la richiesta di favorire un soggetto estero. Se, ad
esempio, un terrorista od un mafioso, od altro delinquente, anche ricercato
internazionalmente, che si trovi all’estero e cerchi di restavi, viene
raccomandato da una Polizia Segreta del proprio Stato di appartenenza, gli
viene facilmente concesso asilo/rifugio, od almeno la residenza permanente.
Anche quando si veda il teatrino di furiosi scontri pubblici tra Stati su asili
concessi a ricercati internazionali, sono davvero solo finzioni per il popolino
idiota mentre, a livello di governi reali, avevano pienamente cooperato fin
dall’inizio e continuano a cooperare. Per assassinii di cittadini di uno Stato
eseguiti all’estero valgono le stesse regole. Se un Regeni viene ammazzato al
Cairo dopo essere stato prelevato dalla Polizia Segreta del Presidente
egiziano, e con la presenza al Cairo del generale che comanda l’Aise, gli unici
dubbi che si possano avere è se il generale fosse presente o meno
all’assassinio, e se l’abbia ammazzato lui o meno. Altri dubbi non ne possono
esistere. Nessuno ammazza un individuo di nazionalità estera, e pure senza
alcun motivo razionale. Il personale delle ambasciate e consolati è connesso
alle Polizie Segrete CC. Altrimenti non sarebbe in quelle posizioni. Non a
caso, il capo del DIS è un ambasciatore. Nel caso specifico dell’Egitto, gli
agenti segreti italici ufficiali al Cairo sono uno della Marina e l’altro
dell’Esercito. Lo stesso direttore dell’Aise Alberto Manenti, è un generale
dell’Esercito. All’Aisi c’è invece in carabiniere. Nello Stato reale c’è solo
gentaglia inaffidabile e non credibile. Qualunque cosa dicano è a priori falsa.
Qualunque cosa facciano è a priori pazzoide e delinquenziale. I risultati si
vedono. Loro dicono di non saperne mai nulla, quando succeda qualcosa [da loro
stessi realizzata]. Ed allora che ci stanno a fare?! No, mentono. Pazzoidano,
delinquono e mentono. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Sia lo S/G-OS-M che
lo S/G-OEMI&T sono operazioni di distruzione ed assassinio bianco [occulto]
del bersaglio che cercano di realizzare attraverso persecuzioni e torture. Il
loro altro aspetto è che gli Stati si creano ed usano delle reti di terrorismo
sociale diffuso formate dagli irregolari/miliziani che si mettono variamente a
disposizione e cooperano con questo psicotizzare e delinquere di Stato. Si
devono certo avere delle [dis-]attitudini, da parte del pidocchietto medio.
Arriva un Carabiniere o funzionario, ti dice “ho bisogno della sua
collaborazione”, e tu ti presti a qualunque demenza e crimine sentendoti
coperto. Eppure moltissimi soggetti sono così. È un istinto innato alla
sottomissione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Non esiste colpa
del bersaglio. Viene in qualche modo selezionato. Si monta un dossier. Si
ottiene il decreto segreto presidenzial-governativo, eventualmente con
classificazione NATO subito o successivamente. La persecuzione-distruzione del
bersaglio inizia. L’operazione si conclude solo con la distruzione del
bersaglio. Può anche essere, se esistono davvero casi di cessazione, che sia
saltato qualche parametro per cui le Polizie Segrete decidano di lasciare
perdere. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Come viene
selezionato il bersaglio? Sulla base dei titoli di prima pagina di cui necessitino
i CC-Stato per conclamare pericoli immanenti e sulla base della facilità di
creare un dossier per ottenere il decreto segreto presidenzial-governativo.
Devono ottenere una pluralità di deposizioni dirette od indirette di persone
prossime, prossimissime, ad esso che dicano che il candidato bersaglio è
pericoloso, va controllato e banalità del genere, dunque lo Stato debba
interessarsi allo stesso “per evitare che si metta nei guai”. Cioè ti rovinano,
“per il tuo bene”, intanto, alla fine, tautologicamente è sempre colpa del
bersaglio, del tipo del “non siamo riusciti a fare nulla, se la è voluta,
evidentemente non potevamo fare nulla” una volta che lo hanno rovinato e
distrutto. Sono a chiunque noti certi ritornelli correnti, al livello del
paranoico medio, che sono solo false coscienze rappresentate con formulazioni
stereotipate ed inconsistenti. No, se il soggetto fosse mai un delinquente od
un terrorista <b>non</b> verrebbe neppure preso in esame. Infatti il deviante è
già ora direttamente reclutato, ora eterodiretto dallo Stato. Lo S/G-OS-M e lo
S/G-OEMI&TO non sono per loro. Non sono sanzioni ma persecuzioni. Occorre
che il soggetto non sia un deviante per forzarlo a divenirlo. Infatti sia lo
S/G-OS-M che lo S/G-OEMI&T precludono ogni possibilità di vita normale
affinché il bersaglio si lasci sospingere in altra direzione, dove possa essere
eterodiretto, ed in qualche modo si autodistrugga, o civilmente od anche solo
fisicamente secondo percorsi funzionali ad esigenze demenzial-delinquenziali di
Polizie Segrete e delle istituzioni le comandano. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Come viene testata
la riuscita dell’operazione? Con titoli possibilmente da prima pagina sui
media. “Trovato morto. Si era convinto di essere perseguitato”, “Trovato
impiccato, scriveva su facebook che le Polizie Segrete e lo Stato ...”, “Ha
messo tragicamente fine alla propria vita. Da decenni era ossessionato da ...”,
“Aggredisce il vicino. Diceva che lo spiava e molestava con tecnologia
militare. Rinchiuso per cure psichiatriche”, “Infarina il candidato presidenziale
socialista Hollande [perché variamente perseguitata dai DisServizi francesi].
Rinchiusa in clinica psichiatrica [per tre settimane]”, “Viveva ormai da
decenni per strada. Diceva che gli i carabinieri [[i carabinieri farebbero
scrivere “la polizia”]] gli avevano fatto perdere tutto”, “Perso da anni il
lavoro, si è lanciato contro la caserma urlando Dio è grande.. Ha perso una
mano senza danni ad altri”, “Vecchi sospetti e nuove leve arrestati per banda
armata. Avevano armi [[arrugginite ed inutilizzabili]] sotterrate in campagna”,
“Vecchio capo del terrorismo lombardo [[un rapinatore per sé]], ritornato nella
sua Gela stava ricostituendo una colonna brigatista con la malavita locale.
Arrestati perché volevano sequestrare xy, Lui dichiarava che tutti dovevano
guadagnare non più di un operaio”. Demenze da carabinieri. Spesso sono cose
montate da Polizie Segrete con lo S/G-OS-M e/o lo S/G-OEMI&T. Le notizie
non è che si trovino appese ad un lampione. Sono distribuite dai CC. Tutti
hanno, dalla nascita, un fascicolo personale presso i CC. Quando succede
qualcosa, costoro lo tirano fuori [ora basta una videata a terminale] e vedono
cosa possano combinare sulla base di quello vedono scritto, oggi su uno schermo
di un terminale. Le veline per i giornalisti, che oggi distribuiranno per
email, su queste cose, sono quattro banalità spesso inconsistenti distribuite
dai CC e dunque già orientano il giornalista che deve poi infiorare il tutto in
prosa bella ed avvincente per il lettore. Per un paio di giorni riempiono qualche
spazio su quotidiani ed altri media. In tanti casi di procedure giudiziarie,
finisce tutto nel nulla dopo anni ed anni di “indagini” [cioè il fascicolo che
resta in uno scaffale] che non portano a nulla. L’individuo è colpito ed
eventualmente distrutto, altrimenti possono insistere ancora, e loro hanno
fatto apparire di aver difeso l’ordine. Individui vengono distrutti perché lo
Stato possa vantare pericoli imminenti o fatti scampare, o sempre in agguato,
dunque giustificare i suoi apparati, dunque soldi e coperture per la
delinquenza di Stato. Rovinatoti, ma tu ancora vivo, possono insistere con S/G-OS-M e/o lo S/G-OEMI&T. Per creare
allarme “sociale”, lo si vede quale siano i temi ricorrenti: il già individuato
che ritorna, il lupo solitario (meglio se in sonno, sì che possa essere
chiunque) pronto a colpire, l’eterodosso che non poteva non commettere qualche
stramberia meglio se devastante per il prossimo, la persona qualunque che ad un
certo punto si sveglia e “colpisce”. Banalità ficcate nella testa della gente
che si beve tutto quello veda sui media od origli dagli altri. Devi avere paura
di tutto e di tutti, e sentire un calore rassicurante e sottomissorio solo
quando vedi una divisa od un tesserino di corpi statali o pubblici. Quelli sono
i veri pazzi ed i veri delinquenti. Devi essere un insetto obbediente loro. Non
si capisce neppure, razionalmente, tutto questo affanno perché poi, al 99% ed
oltre, sono tutti insetti terrorizzati ed obbedienti. No, il potere è tale
perché lo si usa, e se il potere non terrorizza e non delinque impunito che
potere sarebbe mai?! Il potere logora chi non lo abbia mentre rafforza chi lo
eserciti. Se il Principe non è dispotico non è tale. È una legge
psico-socio-politologica che va avanti da migliaia di anni e sempre resterà
tale. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Lo S/G-OS-M. Lo
S/G-OS-M è di concezione piuttosto semplice. Il bersaglio non deve lavorare,
studiare formalmente, abitare indisturbato, neppure frequentare partiti, gruppi
ed associazioni senza essere in vario modo seguito ed etichettato. In pratica,
il bersaglio non deve, non gli viene permesso, di vivere normalmente o di
vivere del tutto, cioè gli viene negato di poter vivere. Per cui lo si sospinge
o alla clandestinità, od alla strada o a delle reazioni pazzoidi e/o violente
che possano essere sanzionate dai servizi psichiatrici e/o dalle normali
procedure di polizia e giudiziarie. Si potrebbe anche chiudere qui, questo
punto. Vi è già tutto. No, anzi, esiste un altro aspetto psico-sociologico,
invero appena accennato nelle righe sopra, egualmente parte essenziale dello
S/G-OS-M, che si combina a questa attività ostruttiva e che spiega quel
“etichettato” buttato lì poche righe sopra. Esiste una teoria psico-sociologica
che si suppone funzioni, in media, su personalità diciamo standard o supposte
tali. In realtà, non è affatto detto funzioni ed, anche quando sembra funzioni,
non è affatto detto che funzioni nel modo lineare vorrebbero. È una teoria, od
un desiderio, non una legge. È la teoria secondo cui se tutti dicono a
qualcuno, in pratica convincendolo, di essere una certa cosa, una certa persona
o personaggio, costui lo diverrà. Secondo questa teoria, se tutti dicono ad un
soggetto che questi è un genio diverrà il primo della classe. Se tutti dicono a
qualcuno che è un cretino, costui diverrà o rimarrà un cretino. La base di
verità di questa teoria è che si sia influenzati dall’ambiente circostante e
che l’ambiente circostante influenzi la propria auto-percezione e dunque il
proprio essere. Vi è poi una base di falsità di questa teoria. Infatti che poi
però l’individuo sia meccanicamente determinato da quello gli venga suggerito
essere e pensi essere non è affatto detto. Uno universalmente disprezzato può
reagire eccellendo. Mentre uno universalmente esaltato può non rivelarsi
all’altezza delle “aspettative”. Quello ti venga suggerito e detto è solo una
variabile della realtà che non ti spinge necessariamente dove i suggeritori
vorrebbero. Comunque questa teoria viene usata correntemente nelle procedure di
Polizia Segreta che governano lo S/G-OS-M. Da un lato c’è l’attività ostruttiva
che spinge il soggetto fuori dal suo ambiente di lavoro regolare, di studi
formali, di abitazione e sociale. Dall’altro, coloro con cui il soggetto entri
in contatto hanno ricevuto la disinformazione che il soggetto sia..., sia
quello nel decreto segreto di S/G-OS-M è stato scritto il soggetto debba
essere. Ostruita la vita normale e legale del soggetto con lo S/G-OS-M, con la
parte “suggerimento” il soggetto viene sospinto verso una qualche attività
illegale o anormale predeterminata. Ciò almeno nelle intenzioni. Si hanno
dunque questi due aspetti, l’attiva di Stato ostruttiva e la sua parte
propositiva, il suggerimento/imposizione, la via, l’unica, ti venga lasciata da
poter percorrete. Questo secondo aspetto è un cappello messo in testa al
soggetto. È un po’, almeno per assonanza, come la teoria dei cappelli di E. De
Bono, solo che qui non ci sono i sei cappelli per pensare, ma un cappello che
ti viene messo in testa e cui tu devi uniformarti. È vero che le persone si
uniformino, in genere, al capello si trovino in testa. Il delirio delle
istituzioni e delle loro Polizie Segrete, consulenti etc è che possano metterti
in testa un cappello per fregati, e che
si vede essere solo per fregarti, e che tu ti debba uniformare a questo ruolo
da loro scelto per fregarti. Ovviamente nel momento in cui il soggetto dovesse
mai entrare nel ruolo assegnato, continuano a seguirlo da vicino ed ad
etero-dirigerlo per fini psicotico-delinquenziali di Stato mentre lo stesso si
autodistrugge. Non è che se uno vada in clandestinità, non sappiano in ogni
momento dove sia, a livello di Polizie Segrete. Ecco il senso dello S/G-OS-M.
Lo ripetiamo. Si ostruisce ogni possibilità
di esistenza normale e legale del bersaglio per cui non può, almeno nella intenzioni della macchina
dello S/G-OS-M, lavorare, studiare formalmente, vivere, avere una qualunque
vita sociale trovandosi continuamente oggetto di interferenze di apparati
statuali che ovviamente non si mostrano al bersaglio. Il bersaglio avverte le
interferenze irresistibili. Qualche volenteroso magari glielo dice pure almeno
un po’, e per quel abbia capito e ne possa. Ma tutto sembra avvenire come per
irresistibili forze cosmiche, come fosse colpa o destino del bersaglio stesso.
Lo si vede che sono ostruzioni sistematiche e non casuali. L’agente di Polizia
Segreta è pure un povero scemo che deve usare dei poveri scemi, scemi
relativamente a queste attività. Per cui, il bersaglio lo vede e lo sente che
ovunque vada gli vengano pure ripetute, e senza che abbia alcun senso gliele
dicano [dunque come decontestualizzate, dette solo per l’impulso a confessare
di essere stati imbeccati da Polizie Segrete che pur hanno imposto loro di non
dire nulla dell’imbecco in sé], cose su di lui, veritiere o meno, che lì
proprio non potrebbero sapere e che, guarda caso, escono dal fascicolo della
Polizia Segreta Carabinieri. Sono pure cose del tutto sconnesse. L’ufficiale di
Polizia Segreta avvicina i suoi polli, che cooperano: “Il governo ci ha
ordinato di fagli il mazzo... ...È una cosa segretissima... ...Oh, dall’alto...
No, non è uno pericoloso... …C’è un’indagine in corso, un’indagine segretissima
di cui nessuno deve sapere, ma non è pericoloso... ...Dobbiamo fargli il mazzo
perché sa l’aramanico, il calcolo differenziale ed è un esperto informatico...”
Tu magari stai facendo lo sguattero perché non ti fanno fare altro, a volte
neppure ti fanno fare quello, e ti si avvicina qualcuno cui è stato richiesto
stalking-mobbing contro di te e ti butta lì, quasi fosse una colpa tua: “Ah, ma
parli l’aramaico, sei un grande matematico e pure un super-programmatore?!”
Cose che non vengono da te, né che se le trovino online, non necessariamente
vere. Bensì cose tirate fuori dal tuo fascicolo personale dei CC-NATO e che ti
ripetono decine di volte nei posti più differenti e non comunicanti tra di loro. La cosa si ripete in
altra forma anche ad altri livelli e con altre richieste e domande ti vengano
rivolte, da fonti plurime, ossessivamente, e solo a te, non ad altri, e senza
che vi sia alcuna caratteristica tua personale per cui te le debbano porre,
dunque il tutto è chiaramente montato a seguito di un qualche ordine esterno.
Il principio di casualità è semplice. Quando vi sia un bias statistico, un
campione [statistico] non è casuale. Eppure appare tutto come così senza senso.
Per cui il bersaglio medio si colpevolizza, si chiede cosa abbia lui mai fatto,
non può credere vi sia una regia e tanto meno di Stato, un programma preciso
che segua regole sue e di cui sia divenuto oggetto, bersaglio. Intanto il
bersaglio viene sospinto, almeno nelle intenzioni, in una direzione precisa per
ulteriore manipolazione da parte dell’apparato dello S/G-OS-M. Tutti sanno che
il bersaglio è già xy. Quello egli “sia” tracima e raggiunge il bersaglio che
così sa che tutti sanno lui essere xy. Xy può essere qualunque cosa stabilita
nel decreto di S/G-OS-M e dunque inserita nelle procedure operative dello
S/G-OS-M. Il futuro pre-scelto per il bersaglio può essere davvero qualunque:
terrorista islamico, insegnante che disperata si impicca, mafioso di qualunque
funzione e grado, terrorista politico di qualunque funzione, grado,
collocazione. La demenza non si concilia molto con la scienza, per cui sia i carabinieri che i
loro consulenti accademici sono spesso dei dementi che se le inventano solo per
rubarsi soldi pubblici... Anche lo statista li usa, e si fa da essi usare, non
è che divenga tale perché eccella in qualche cosa a parte che nell’intrallazzo.
Per cui, lo stesso terrorismo di Stato è piuttosto raffazzonato. Dunque pure la
selezione dei bersagli per i programmi di persecuzione e manipolazione. Tu,
magari, hai la <i>forma mentis</i> di un liberista alla Milton Friedman. Ma i
“geni” della Polizia Segreta Carabinieri hanno stabilito che tu debba divenire
il capo delle nuove BR. ...Almeno temporaneamente... Essendo loro mancato, dopo
il recesso e la scarcerazione, un R.Curcio che fu rimosso dai CC da capo BR [da
libero non era manipolabile, cioè non voleva assassinii, mentre M.Moretti lo
era], e venne dunque sostituito con M.Moretti, e poi delirò in carcere [dove fu
al 100% manipolato dai CC-Stato] facendo il finto ideologo come i CC volevano
per poter diffondere le sue panzanate e dunque accreditare una “cultura
BRista”, ecco che ora hanno bisogno di te. Ti fanno andare in clandestinità. Lo
hanno già pure comunicato a tutti che a giorni tu vai in clandestinità. Poi ti
arrestano in mezzo a qualche ferrovecchio e ti danno un vent’anni di carcere
dove ti manipolano perché tu scriva deliri ideologici per un “nuovo BRismo”,
per esempio per giustificare che si debbano ammazzare giuslavoristi. Sì, i
pochi lo furono, furono ovviamente ammazzati su operazioni della polizia
Segreta Carabinieri, su mandato istituzionale [Presidente, capo del governo,
Interno, Difesa, con approvazione britannica], ed anche senza che gli Squadroni
della Morte Dei Carabinieri fossero riusciti, pur avendo operazioni in corso
per riuscirvi, a fabbricare ideologi/teorici che giustificassero plausibilmente
[in effetti, è impossibile trovare qualcuno che possa razionalmente
giustificare il sottosviluppi smo] l’tilità di buttar giù giuslavoristi.
Qualche scemo cui metter in mano una pistola lo trovano facilmente, sebbene si
veda che arranchino, nonostante avrebbero voluto trovarne, con islamici
italici. Coi neri e rossi italici è sempre stato più semplice. C’è abbondanza
di cretini ansiosi di mostrarsi. Gli “islamici” se li faranno inviare di
importazione, non appena vogliano qualche strage. Sono cose che si montano in
pochi giorni. Chiedi ai sauditi od al Qatar, od anche a chiunque altro. Armi ed
esplosivi li possono fornire gli stessi carabinieri sul posto, usando
interfacce. ...Dicevamo... I carabinieri ti hanno assegnato il ruolo da
ideologo BR in carcere. Ma tu sei in libertà e senza precedenti penali, né
psichiatrici. Ed hai pure una <i>forma mentis</i> liberista alla Milton Friedman e vuoi solo farti i fatti
tuoi. Eppure loro pretendono da te che... E lo pretendono pure familiari ed
altri che hanno fornito loro le deposizioni per i dossier prima per lo S/G-OS-M e poi per lo S/G-OS-M=NATO... Quando
tutti attorno a te ti dicono di avere saputo da fonti certe, certissime, che tu
sia il capo del nuove BR, tu non te ne senti per nulla esaltato, anzi proprio
non te ne frega nulla, per cui non ti trasponi nel ruolo assegnatoti dai
CC-istituzioni. Neppure hai contatti con quegli ambienti, né ne avevi. Eppure
lo sapete come sia il pidocchio medio, carabinieri ed accademici di supporto
inclusi, soprattutto quando si senta coperto? Ha la sindrome del più furbo. Se
il bersaglio entra nel ruolo e si fa usare, eventualmente incarcerare, ed
immiserire da ogni punto di vista, va tutto bene per l’apparato dello S/G-OS-M,
che è un’operazione di uso e distruzione, o di distruzione ed uso del
bersaglio. Se invece il bersaglio non entra nel ruolo, non si mette il
cappello, e neppure simili, allora va tutto male ed il bersaglio deve essere
distrutto, cioè spinto ad autodistruggersi civilmente e fisicamente, in assenza
di decreti specifici per l’assassinio diretto. Almeno va psichiatrizzato e
criminalizzato. Se neppure questo riesce va magari ridotto a vivere per strada
od a farla finita. Anche questo può non essere così semplice e comunque non
realizzarsi. Si tenga anche presente che gli apparati dello S/G-OS-M hanno
istruzioni, procedure, consulenze di accademici e premi Nobel con ricette di
sicuro successo ma che poi magari falliscono. Per cui sui sono sempre sicuri,
sicurissimi, che... “Ancora pochi giorni e... Ora abbiamo trovato la ricetta
giusta...” Ma mai si realizza, a volte. Per decenni sono sicuri, sicurissimi,
che il loro obiettivo, il loro fine contro il bersaglio, sarà oramai raggiunto
...entro pochi giorni. I giorni passano, così i mesi, gli anni, i decenni e non si realizza nulla, e loro
falliscono. No, loro, non falliscono. Loro hanno sempre ragione. Non possono
fallire. Loro non falliscono mai. Ecco, devono insistere perché ora, entro
pochi giorni... Così come dispongono, se lo sono inventati, creati, fatto
assegnare, del bersaglio, ecco che dispongono di centinaia, di migliaia,di
decine di migliaia, di irregolari/miliziani che escono di testa e devono loro
essere impasticcati e ricoverati. Per esempio, stare per ore, giorni,
settimane, mesi, con un visore in mano per fare il tale od il talaltro rumorio
sul bersaglio, secondo precise istruzioni, od usare armi elettroniche, produce
un’esaltazione iniziale di onnipotenza che si traduce presto in angoscia e
depressione dell’irregolare/miliziano. Colpiscono ma ecco che il bersaglio non
è colpito, magari neppure disturbato. Vorrebbero colpire il bersaglio ma
colpiscono solo un pavimento od un muro. Il bersaglio è lì, distante. Loro lo
attaccano ma senza toccarlo né danneggiarlo e lui forse neppure li sente, se li
sente non li nota. Avevano detto loro che avrebbero ottenuto un risultato
distruttivo immediato, se ne erano esaltati, ma poi devono solo stare impotenti
dietro un minivisore-ed-origliatore a colpire uno che non si sente colpito.
Stanno male loro. Dovevano demolire lui in poche ore o giorni. Le prime ore, il
primo giorno, si sentivano onnipotenti. Ora cominciano a pensare che
onnipotente sia il bersaglio, che continua a vivere normalmente. Il tempo
passa. Ne sono demoliti loro. L’ufficiale di Polizia Segreta deve chiedere
abiezioni a datori di lavoro, rettori, parlamentari, medici, avvocati,
professori, studenti, gente di ogni tipo debba utilizzare oppure entrare in
contatto col bersaglio, senza poter dire loro, anzi dicendolo variamente, che
si tratta di una pura persecuzione di
Stato senza particolari motivi razionali. Inventa, o lascia loro inventino
ruminando da soli qualunque fantasia perversa per auto-giustificare la loro
sottomissione psicotico-delinquenziale, ma quello lui dà a bere, pur creduto o
fintamente creduto, è assolutamente inverosimile e falso. Ecco che o ottengono
un decreto segreto più radicale e di liquidazione immediata del bersaglio,
oppure lo S/G-OS-M deve continuare con le procedure e routines hanno già
fallito e nella speranza che infine abbiano un qualche successo, almeno nel condurre
il bersaglio alla propria diretta auto-liquidazione, od almeno ad un totale
immiserimento per permetta di dire un domani che uno si era ridotto alla strada
dopo avere conclamato che era perseguitato da fantomatiche Polizie Segrete. Le
veline stampa le preparano poi loro... Oppure, siccome i bersagli non
raggiungono in genere una particolare consapevolezza di quello stia loro
accadendo e ne evitano qualunque accenno, nessuno conclamerà nulla e l’apparato
dello S/G-OS-M avrà solo logorato, e variamente manipolato, un bersaglio che si
è avvitato nella depressione e nella disperazione. Scriveranno allora nei
rapporti operativi che il bersaglio non ha capito cosa gli stesse succedendo e
che loro lo hanno progressivamente annichilito come da istruzioni ricevute, se
le istruzioni originarie o successive erano quelle. Un successone da vantare
con le istituzioni per poter continuare ed espandere la loro attività. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Lo S/G-OEMI&T.
Lo S/G-OEMI&T è intrusione, manipolazione e tortura elettronica, almeno
nelle intenzioni, usando tecnologie militari sofisticate. La cooperazione con
l’Accademia non significa, come nel caso dello S/G-OS-M, che siano esperimenti.
Gli esperimenti si fanno in altro modo e non occorrono cavie involontarie.
Tanto per usare nomi di oggi, Mattarella-Renzi-Alfano-Pinotti non ti fanno un
decreto segreto del tipo “si fornisce xy come cavia involontaria per il
Politecnico di Milano”, bensì “per ragioni di sicurezza dello Stato, si dispone
l’attività di contrasto e controllo rispetto a xy secondo la procedura u1, e44,
z5, che si affida all’Ufficio Operazioni Speciali del DIS che attiva le
collaborazioni necessarie [[AISI ed AISE]]”. Al DIS possono anche essere solo
tre militari o funzionari che fanno da passacarte, che delegano, all’AISI ed all’AISE.
Poi, di fatto, ci sono i CC. “La pratica” viene assegnata ad un militare o
funzionario. Nessuno si arrischia ad uscire dalle procedure stabilite. Anche
perché di tutto deve restare traccia scritta per cui ci si può mettere il naso
volendo ed avendone le autorizzazioni. E ci sono uffici ispettivi interni che
vanno periodicamente a controllare. Nessuno vuole ritrovarsi suicidato in un
fosso o nella vasca da bagno, od essere rimandato per strada, a rubacchiare a
qualche immigrato, mentre in quegli uffici si può rubare alla grande. Sia nello
S/G-OS-M, che nello S/G-OEMI&T, vi è solo un normale learning-by-doing del
miliziano sul campo che integra le procedure e routines predefinite, e
comunicatigli, con piccoli accorgimenti per cercare di fare più male al bersaglio.
Come nello S/G-OS-M, quello si creda e quello eventualmente fatto credere, non
corrisponde necessariamente alla realtà. Chi si ritrovi bersaglio di queste
operazioni comincia inevitabilmente a ricercare delle spiegazioni per
razionalizzare quello accada. Le spiegazioni si cercano inevitabilmente sul
terreno di quello si sia abituati e pensare, a credere, a capire. Ah, certo, si
trovano le spiegazioni online. Si assuma tranquillamente che un 99% di quello
sia online venga dagli stessi Stati e da gente da essi variamente manipolata.
Più i siti sono professionali, più sono direttamente di entità sotto il
controllo degli uffici delle Polizie Segrete. Si vada a vedere le proprietà dei
siti e lo si capisce. Poi ci sono le stesse vittime che, magari volenterose,
sono variamente manipolate ed auto-manipolate quando offrono spiegazioni. Se ne
vedano magari le testimonianze dirette ma si tralascino i commenti e le pretese
di sistematizzazione. Già chi la butti in politica con epiteti del tipo “i
nazi”, “i comunisti”, “i fascisti”, “il demonio”, “il male” etc di certo non ha
capito che queste operazioni le pensa, organizza ed implementa lo Stato, quello
reale, “il bene”. Per cui non si pretendano sistematizzazioni analitiche da
chi, vittima di ideologismi, scriva le sua ricette. Vi sono anche i volenterosi
fasulli. Una ha letto di gaslighting. Ecco che se ne esce per strada a Lugano
con la macchina fotografica e comincia a fotografare tutti quelli che incontra,
e ad insultarli, perché, per i colori che indossino, per come muovano la mano,
per come la guardino, o perché stiano facendo lavori sotto casa sua, sono stati
mandati come parte di un complotto pianificato dalle forze oscure. Lo ha letto
online. Rispetto allo S/G-OS-M, lo S/G-OEMI&T accentua nettamente le
caratteristiche distruttive di queste operazioni. Il bersaglio viene
bruciacchiato. La sua psiche viene direttamente penetrata e variamente
sconvolta. Il bersaglio sente come una radio che gli si accenda dentro la
testa, come avesse un chip-altoparlante dentro l’orecchio, anzi più in
profondità. È quello che da decenni si può produrre con apparecchietti a
contatto per apprendimento nel sonno. Qui avviene a distanza, senza contatto né
prossimità dell’interfaccia o della fonte di trasmissione. No, non sono “le
voci”. Chi “senta le voci” non sente una radio, un altoparlante, si accenda
dentro la proprio testa. Lo S/G-OEMI&T è ancora meno identificabile, come
operazione di Stato, dello S/G-OS-M, perché, in teoria, ci si potrebbero anche
procurare bruciacchiature con forze psichiche, o potrebbero anche avere cause
universali ma con reazioni specifiche di un certo soggetto. In qualche modo, lo
potrebbe anche ciò venga indotto, o comunque si ascolti, dentro la propria
testa. Sebbene vedendo gli elementi presentati da vari casi si discerne come ci
si trovi in genere di fronte ad operazioni esterne, e con tecnologie militari
segrete, non ad immaginazioni od alterazioni interne del soggetto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La rete sociale
diffusa del terrorismo di Stato. Gli irregolari sul campo vengono reclutati in
tutti gli ambienti ed in qualunque fascia di età. Del resto, le apparecchiature
usate le può usare pure un bimbo di quattro anni. Anche anziani di 70 od 80 si
eccitano sentendosi improvvisamente divenuti agenti segreti. L’ufficiale di Polizia
Segreta recluta chiunque si trovi davanti e non gli si sottragga. Nel momento
in cui debba occupare ed usare locali e strutture, si può trovare di fronte
chiunque, e moltissimi sono eccitati dallo psicotizzare e delinquere sotto
assoluta copertura [beh, non sono coperti, quando se ne pubblichino nomi,
indirizzi, foto e circostanze, ma è anche vero non è come apparire in gogna
TV]. Ognuna di queste operazioni clandestine di persecuzione e tortura finisce
per coinvolgere, nel tempo, anche centinaia di individui reclutati, in gran
parte indirettamente, senza contatto personale-diretto, dall’ufficiale di
Polizia Segreta in carico dell’operazione. Il singolo militare o funzionario
deve seguire vari casi od anche altre cose. Per cui deve necessariamente usare
irregolari, sebbene diano ad essi apparecchiature militari segrete che non
potrebbero ricevere secondo la normativa corrente. Ma i poteri dell’Ufficiale
di Polizia Segreta, e la copertura può assicurare, fanno divenire tutto
possibile. Visto che i nomi degli irregolari usati finiscono nei databases
delle polizie e Polizie Segrete, ecco che viene costituita una rete piuttosto
numerosa di individui a possibile disposizione per qualunque operazione
maniacal-delinquenziale di Stato. Nulla di formale. Taluni non saranno mai più
chiamati. Anche lo fossero, potrebbero sempre negarsi. Ma hanno comunque fatto
esperienza, e sotto il vincolo del più assoluto segreto (per quanto vi sia chi
ne accenni in giro) di attività maniacal-delinquenziali di Stato. Può anche essere
una referenza, se abbiano a fare anche con altri apparati dello Stato per
qualunque motivo. Stare dietro a visori attraverso i muri e dispositivi di
ascolto, ed eventuali altri dispositivi elettronici, ed essere costantemente
all’erta per reagire, secondo procedure preassegnate, a comportamenti del
bersaglio, è un’attività piuttosto stressante anche per maniaci e delinquenti.
Se all’inizio vi è l’ebbrezza del nuovo e del proibito, successivamente
l’irregolare si nevrotizza sempre più. Gli era stato garantito un qualche
rapido trionfo sul bersaglio. Se esso non si verifica, anche il senso di
onnipotenza scema. Noia, tensioni e crescenti nevrosi subentrano. Neppure c’è
il contatto diretto col corpo del bersaglio. Per cui, il sadico batta muri e
spari radiazioni non ha la soddisfazione di fare direttamente male al
bersaglio. I miliziani sul campo di queste operazioni, in vari casi, sono
demoliti ben più del bersaglio, dalle loro attività di supposta demolizione.
Chiunque entri a contatto col bersaglio viene reclutato dall’ufficiale di
Polizia Segreta. Che sia un medico, un avvocato, un docente, un imprenditore,
per quanto si celi, si vedrà il cambiamento di atteggiamento. Comincerà a porre
domande strane, che di solito non pone ad altri, al bersaglio. La sindrome del
pidocchio si impadronisce di lui, non appena un ufficiale di Polizia Segreta
chieda sottomissione e costui gliela accordi. Per cui, cercherà di crearsi una
falsa coscienza, come tutti gli altri, e cercherà di dimostrarsi che la colpa è
nel bersaglio e che dunque lui sia stato
obbligato ad allinearsi alla richieste dell’ufficiale di Polizia Segreta nella
persecuzione contro il bersaglio perché queste richieste sono legittime,
giuste. Se il bersaglio scopre il gioco dicendogli che sa tutto, che sa che lui
sia contattato e stia collaborando, reagirà ancora più istericamente ed in
stato confusionale. Provate. Del resto, il soggetto medio [“grandi” accademici
inclusi - non è questione di cultura, anche quando ne abbiano almeno un po’],
che già fa fatica, e pure peggio, relativamente a qualunque pensiero razionale,
logico, di fronte all’inverosimile si sente piccato e diviene aggressivo. Ciò
vale anche quando si sia fatto reclutare da un ufficiale di Polizia Segreta, o
sia stato in qualunque modo coinvolto, anche solo marginalmente, in una di
queste operazioni. La colpa deve essere del bersaglio. Lui deve assolversi.
Ovviamente, per un bersaglio, che inevitabilmente si muove in ambiente avverso,
per qualunque iniziativa intenda intraprendere occorre la “intelligence de la
situation” in queste cose. Se si capisce, si deve pure imparare a muoversi. Non
serve l’atteggiamento paranoico di chi chieda spiegazioni. Si deve attaccare e
sul sicuro. Vanno ridicolizzati e sputtanati. Il delinquente teme la pubblicità.
Voi dovete adorala. Rendeteli “famosi”! Oppure è meglio lasciar perdere. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<b><span lang="IT">Antisemitismo</span></b><span lang="IT"> strutturale dello S/G-OS-M, dello
S/G-OEMI&T e di tutte le persecuzioni implementate dagli Squadroni della
Morte / Polizie Segrete dei Carabinieri, Difesa, Polizia, GdF etc. Esiste un
terrorismo di Stato universale, e ne esistono forme di gruppo ed individuali
che hanno le stesse caratteristiche dell’antisemitismo. Le attività stragiste,
ed altre, degli Squadroni della Morte / Polizie Segrete Carabinieri ed altre
agli ordini istituzionali sono terrorismo di Stato universale, diretto contro
tutti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“‘<i>Structural
anti-Semitism</i>’ refers to ideas that are not explicitly directed at Jews,
but are similar to anti-Semitic ideas in their concepts and argument.” Quando
su decreto segreto di Quirinale, capo del governo, Interno, Difesa,
implementato dalle Polizie Segrete Carabinieri ed altre, si vieti a singoli di
esercitare attività lavorative, di poter studiare formalmente, si montino
persecuzioni ed interdizioni di ogni genere, eventualmente anche torture, siamo
appieno sul terreno dell’<b>antisemitismo</b>. Lo si denunci come tale,
chiunque ne sia coinvolto dal lato dei persecutori. Questo vale, <i>mutatis
mutandis</i>, in tutto il mondo. Gli stessi irregolari/miliziani e tutti i
collaborazionisti, anche marginali, di persecuzioni, hanno una <i>forma mentis</i>
e comportamenti antisemiti. Se lo vogliono. Li si qualifichi per quello che
fanno, anche sotto questo aspetto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Vi è chi si
organizzi. Vi è un gran lavorio su questo, con continue suppliche e petizioni
internazionali. Le organizzazioni hanno dissinergie, <b>non</b> sinergie,
soprattutto su queste cose. In aggiunta, ogni organizzazione diviene a priori
manipolabile in vario modo contro gli stessi volenterosi vorrebbero unire le
forze. Finiscono per unire debolezze e per farsi pure del male. Tante suppliche
e denunce legali, soprattutto collettive, sembrano auto-sputtanamenti. Sono al
livello del: “facciamo appello alla FFAA ed alle varie polizie, oltre alle
istituzioni le comandano, affinché facciano luce sulle demenze ed i crimini da
loro stessi commessi”. Non importa se questo sia provocato intenzionalmente od
un risultato spontaneo. Ognuno faccia comunque come preferisca. Proprio per
quanto detto, non vendiamo ricette né ne compriamo. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-7201149076379218922015-10-26T22:00:00.000+00:002015-10-26T22:00:09.456+00:00Letter from Lhasa, number 377. Decoding Bitcoin<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 377.</span></b><b><i><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> Decoding Bitcoin</span></i></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">by
Roberto Abraham Scaruffi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Kramer, C., <i>Decoding Bitcoin. All You Need To Know About
The New World Currency</i>, Cooltura, 2015. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
(Kramer 2015).<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Claude Kramer<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
In a few words, this
booklet represents what bitcoin be:<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“Bitcoin is a system of
peer-to-peer relationships that form a network and, using the Bitcoin software,
create a new digital currency, the only currency not issued by any Central
Bank. Unlike other systems, Bitcoin is a decentralized monetary system which is
not governed by the laws of any public or government body.”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
New bitcoins, until a
prefixed amount, are mined solving an algorithms, what only powerful computers
and computers’ networks can do, at high costs so that there be not a real seigniorage,
or be it reduced. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The inconvenience is
that the value, so the exchange rate, of bitcoin is extremely volatile. A more
serious inconvenience is that it could be easily sunk since governments’
interferences against it. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The use of bitcoins is
relatively anonymous. At the same time, there are serious security issues, as
many cases have demonstrated. A normal bank may be rescued from government. Sometimes
hacked sums may be recovered from the owner. On the contrary, bitcoin transactions
are irreversible. What is eventually stolen is stolen and lost from the
legitimate owner. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Using bitcoins one avoids
the banking system, although one may need specialized companies for selling and
buying bitcoins, so for exchanging them with other currencies. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
For details about the
bitcoin algorithms and other technical aspects of bitcoin, one needs more
specialized literature. This is only a short booklet for a very fast
introduction to this bitcoin new world. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Kramer, C., <i>Decoding Bitcoin. All You Need To Know About
The New World Currency</i>, Cooltura, 2015.<o:p></o:p></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-89915374022786572522015-09-22T23:21:00.000+00:002015-09-22T23:21:02.627+00:00Letter from Lhasa, number 376.La Tempesta di Lilli Gruber<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 376.</span></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> La </span></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">Tempesta di Lilli Gruber </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Gruber, L., <i>Tempesta</i>, RCS Libri, Milan, Italy, 2014.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Gruber 2014).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Lilli Gruber<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Questo è un libro
all’insegna dell’inutilità, dell’inutilità delle cose che poi i soggetti
vengono chiamati ed obbligati ad interpretare. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Lilli Gruber ha
interiorizzato il bene ed il male, quelli ufficiali ovviamente non esistendone
altri [imposti ai singoli coi lavaggi/insozzi del cervello standard] che, non a
caso, corrispondono ai vincitori ed i vinti. Se vincitori e vinti di fossero
invertiti e si invertissero, anche i suoi beni e mali si invertirebbero. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Pur lobotomizzata,
condizionata, rappresenta ottimamente un mondo, di cui lei stessa è parte, in
cui i sudditi si fingono variamente convinti per assumere il ruolo loro
richiesto da chi li manipola, oppure variamente fingono, o si divincolano o
cercano, di sottrarsi o, quando hanno più naso, più istinto, scelgono il male
minore, o che sembri minore, sulla base di informazioni che possono poi
rivelarsi corrette come no. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Alla fine, tutti
vivono la loro animalità tingendola di cosiddetta ‘civiltà’, ‘civiltà’ che non
è poi altro che i desideri del Principe, o dei vari Principi in conflitto e
che, per i loro conflitti spesso senza senso, a meno che non si pensi abbiano
un senso le logiche mafiose dei Principi/Stati, hanno bisogno di masse di
manovra che facilmente trovano, nel senso che le irreggimentano ed
irreggimentatole le dirigono a loro piacimento. Succedeva nell’antichità. Succede
oggi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La parte più
macabra del tutto è che il soggetto, che non ha scelta, viene convinto di avere
esso stesso scelto quello che invece riflette un volere esterno, esterno al
soggetto, e su cui non può in realtà influire. Certo, ci si potrebbe sottrarre o provare a sottrarsi, per quando
non sia poi così semplice né sempre, in qualche misura, possibile. Ovviamente
vi sono varie sfaccettature. Per esempio l’ardente patriota si dichiara servo
assoluto, schiavo sculettante, del Principe/Stato mentre, proprio in virtù di
tale servilismo conclamato e praticato, cerca di farsi gli affari propri,
traendo profitto da tale sua abiezione servile. Uno è obbediente esecutore e,
poi, delinque pure in proprio, per sé stesso. Del resto, se il servo dipende
dal Principe, il Principe poggia sugli esecutori per cui anche i servi
acquistano un qualche potere su chi servono.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Nel caso specifico,
l’esperienza esistenziale familiare della Gruber, e che qui la stessa
rappresenta sulla base di dati storici ricercati e rintracciati, è quella delle
popolazioni del Sud Tirolo italico di lingua tedesca costretto a barcamenarsi
tra italiani e tedeschi prima e durante la IIGM. Alla fin fine, chi scelse
l’apparentemente più forte Germania ebbe, a quel che sembra dalla ricostruzione
della Gruber, più probabilità di morire, anche relativamente agli altri
tedeschi, di chi scelse di restare sotto il dominio italico. Anzi, ad essere
più precisi, fu creato un clima per cui non si poteva non optare per
l’attrattore germanico. Solo una minoranza, tra coloro
etnicamente/linguisticamente austriaci, resistette all’attrazione tedesca.
Tuttavia chi pur optando per il trasferimento in territori germanici poi di
fatto non vi si trasferì, con tecniche dilatorie, ebbe meno danni di chi vi si
trasferì effettivamente. Il tutto divenne più complesso dopo l’8 settembre
1943, quando tutto il Sud-Tirolo passò di fatto, ed anche di forma, sotto
amministrazione tedesca pur nominalmente restando territorio italico, della RSI
quando la RSI fu costituita. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il Regno d’Italia
sotto i governi Mussolini era ben felice di disfarsi di popolazioni di lingua
tedesca, appena ciò divenne possibile. La Germania era ben contenta di
appropriarsene. Chi scelse la Germania, dunque andandosene dai luoghi di
nascita, aveva più probabilità di decedere di chi avesse optato per restare
sotto il Regno d’Italia e dunque nel Sud Tirolo al di sotto delle Alpi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Sulla base della
propaganda e dei luoghi comuni, si scrive quel che si scrive, quando si
infarcisce un racconto di richiami ed ambientazioni [sbagliate!] storiche,
spesso, come qui, solo pseudo-storiche...<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Relativamente alla
guerra russo-tedesca: <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“Le spie di Stalin
le hanno viste per prime, le divisioni blindate ammassate sul confine, nel
cuore della Polonia spartita tra Berlino e Mosca. Dovevano essercene a
centinaia, e non da ieri. Non sono uno spettacolo che passa inosservato. Magari
fino all’ultimo Stalin non ha voluto crederci. Ma avrà previsto qualche
contromossa. Sarà un massacro.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In realtà i
sovietici sapevano che loro [loro sovietici] stavano spostando milioni di
soldati sulla linea del fronte per occupare tutta l’Europa occidentale su
incitamento inglese. Gli stessi inglesi avranno poi verosimilmente avvisato i
tedeschi che hanno spostato, in tutta fretta, tutte le truppe che hanno potuto
per prevenire (di un paio di settimane) l’attacco generalizzato sovietico. I
tedeschi si ‘dimenticano’ [verosimile se lo
siano dimenticati ufficiali e generali comprati dagli inglesi o da loro
in qualche modo controllati] di ordinare lubrificanti, carburanti ed
abbigliamenti per bassissime temperature. Solo per questa ‘dimenticanza’ i
tedeschi soffrono sconfitte, e pure di grande portata, nell’inverno russo,
mentre i pur militarmente ed organizzativamente inferiori sovietici si muovono
senza grandi difficoltà essendo abituati a quelle condizioni climatiche. I
mezzi tedeschi invece si bloccano col gelo. Lo spionaggio sovietico controllava
appunto gli ordini di materiali per bassissime temperature. Non avendo rilevato
ordinativi, che pur sarebbero stati indispensabili, non ha potuto allertare i
milioni di soldati sovietici in trasferimento verso il fronte per l’invasione
dell’Europa centrale ed occidentale, dunque colti ancora sui mezzi di trasporto
dall’avanzata tedesca. Ecco perché i tedeschi possono catturare quasi quattro
milioni di soldati sovietici. Dove ci sono reparti già costituiti, i russi non
hanno problemi a combattere, anche con
successo, contro i tedeschi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Siccome tutto
questo è silenziato dagli agitprop delle storie ufficiali, quelle dei
vincitori, ecco che la Gruber può infarcire di scemenze luogocomunare la sua
abile, opportunistica, scelta di colorire il suo racconti delle avventure della
rete ‘comunista’, composta da poveri idioti manipolati (non differentemente dalle
altre colorazioni manipolate dai rispettivi pupari), scaricati, poi
rimanipolati sia dai russi, che dagli inglesi, che da altri. Beh, chi poi si
trova dalla parte dei vincitori trova le sue inutili gesta colorite
positivamente dalla storiografia ufficiale, cioè dalle storielle ufficiali. I
fessi che ci hanno rimesso vite ed altro, ci hanno comunque perso, mentre i
sopravvissuti, spesso i subentrati nel campo vincente da quello perdente, hanno
i benefici che riescono ad arraffare a seguito della collocazione fortunata
loro assegnata dal destino, cioè dal caso, o guadagnata con opportuni ed
opportunistici cambi di casacca. Per quanto chi si sia trovato dalla parte poi
presentata e rappresentata come sbagliata, sia sopravvissuto e magari pure con
ricchezze, e sia riuscito a restare fuori dalla vendetta dei vincitori, o
eventualmente sia poi stato reclutato dagli stessi vincitori come a molti è
successo, può avere avuto anche più vantaggi materiali di coloro dagli stessi
in precedenza perseguitati e sopravvissuti alle persecuzioni. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’opportunista, il
conformista, pronto ad allinearsi a chi appaia come il potere del momento ha in
media più vantaggi di chi rischi, magari stupidamente, od eroicamente [si
potesse mai definire scientificamente che cosa sia l’eroismo, al di fuori di
suadenti favolette], di scegliere secondo una qualche propria supposta opinione
o preferenza. Beh, la Gruber è un ottimo esempio di chi abbia sempre saputo
leccare il potere del momento ed avvantaggiarsene. Certo, si deve avere
qualcosa da offrire sebbene il conformista lo trovi sempre qualcosa da offrire.
Ma vi sono anche coloro che avendo da offrire mancano del conformismo per
farlo. Non sappiamo chi sia meglio o meno, e neppure abbiamo alcuna idea di
come si potrebbe stabilire secondo un qualche criterio chiamiamolo-scientifico
che cosa siano il meglio ed il peggio in questo campo. È una virtù il servire?
Lo è il non servire? È una virtù seguire dei criteri di possibile verità
[verità al plurale] oppure lo è la menzogna che renda a chi vi si allinei o la
produca? <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il sottofondo
storico proposto dall’autrice, il solito della propaganda ufficiale, non torna.
La Germania non è quella che ha sfidato in mondo e ne uscita battuta. La
Germania è l’entità fragile che è stata spinta dagli inglesi a superare la
finzione della Repubblica di Weimar solo per farsi intrappolare nei meccanismi
dall’incaprettamento ordito dagli inglesi stessi. Più si agita, più ne resta
strozzata. Le Germania prospera colla pace mentre resta strozzata dalle guerre
che non può né sa combattere. Con le guerre, sempre innescate su iniziativa
inglese, è stata sfondata. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il
nazionalsocialismo (come già la socialdemocrazia che nasce e prospera in
parallelo a Bismarck</span><span lang="FR-BE"> ed al</span><span lang="IT"> bismarckismo, cioè la burocrazia
social-militarista tedesca, di cui è appendice) ha una tipica struttura
militare e militarista. È pensato ed implementato da Polizie Segrete militari.
A.Hitler lo scoprono, montano e spingono su i Servizi militari germanici,
ovviamente col consenso dell’industria di guerra ed, ancor più, degli
anglo-americani, per quel che possano contare gli statunitensi in queste cose.
È la logica solita: se vuoi la guerra devi prima fabbricarti il nemico. Gli
inglesi se lo fabbricano. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il manipolato è
sempre nettamente più ingenuo del manipolante. Se nel manipolante tutto è
falsità interessata, magari il manipolato disperato cerca di dire le cose come
stanno, quando pensa di avere l’interesse a farlo, anche se viene
inevitabilmente silenziato, almeno rispetto alle vaste masse. Non che cambierebbe
nulla se non fosse silenziato. In politica ed in guerra, la verità non ha alcun
ruolo. Il pidocchio obbedisce a chi dia gli ordini. I discorsi non è vero
servano ad alcunché. Sono energie sprecate. Le messe in latino non diminuiscono
il numero dei fedeli/seguaci. L’intellettuale pensa che il suddito debba
ricevere delle spiegazioni convincenti e suadenti. Ma non è vero. Il pidocchio
obbedisce sia perché è tale, sia perché al potere è difficile resistere. Quando
i sovietici facevano gli sminamenti facendo correre le loro truppe sui campi
minati, chi riceveva l’ordine non poteva scantonare, a meno che non si fosse
sottratto prima, molto prima, alla possibilità di trovarsi nella posizione di
carne da macello. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Non a caso, la
Gruber ridicolizza e falsifica il discorso del Cancelliere tedesco
dell’11/12/1941, dove lo stesso ridice di essere stato obbligato alla guerra di
Russia dall’imminente attacco sovietico scongiurato da quello tedesco. La
rimozione della Polonia, ha portato la Germania a contatto con le Russie e
dunque creato le condizioni per essere attaccata da quel lato. Non a caso, pur
occupata dai tedeschi e dai russi, gli inglesi dichiarano guerra solo alla
Germania. A quel punto, la Germania è sottoposta all’iniziativa inglese contro
cui non può fare nulla se non agitarsi incaprettandosi sempre di più. Gli
inglesi regalano ai russi, o così fingono a livello riservato coi russi,
l’intera Europa. Mentre i russi stanno spostando e dislocando le truppe per
l’attacco, gli inglesi avvisano i tedeschi sì che loro vengano poi dipinti come
gli aggressori. Quando, con aiuto anglo-americano, i russi riprendono
l’iniziativa grazie anche ai motori dei mezzi tedeschi che restano bloccati per
assenza di carburanti e lubrificanti per bassissime temperature, gli inglesi
regalano alle Russie mezza Europa, questa volta ufficialmente, con trattati, od
atti formali o di valore formale. Appena costituito l’Impero Sovietico su mezza
Europa, gli inglesi ricorrono alla sceneggiata della cosiddetta Guerra Fredda,
contro i già alleati rei di nulla visto che l’Impero Sovietico si crea secondo
i piani inglesi, per congelare mezza Europa nel sottosviluppo e dunque ancora
meglio controllare la ormai distrutta Germania da loro assoggettata. Tuttora,
le Polizie Segrete tedesche sono sotto controllo anglo-americano. La
sceneggiata inglese della Guerra Fredda formalizza ulteriormente e rafforza il
congelamento di mezza Europa sotto dominio sovietico. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La Gruber propone,
nel racconto, un dualismo tra i sentimenti o supposti tali [in realtà è spesso
solo piacere materiale], e poi il principio di realtà per cui chi sembrerebbe
avere o suscitare sentimenti [ma appunto è magari solo piacere - sesso] è al tempo stesso solo un automa
rispetto ad una macchina che non controlla ma da cui è controllato, controllato
e pure convinto di aderire ai voleri del Principe/Stato sulla base di una sua
qualche scelta personale, scelta che poi non v’è essendovi solo sottomissione
al potere cui non si può, né si vuole, resistere. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Vittima dell’insozzo
del cervello subito, la Gruber vaneggia attribuendo crimini gravissimi solo ai
tedeschi, quando gli stessi crimini li hanno commessi tutti. Genocidi ed
eutanasie si trovano, anche più gravi radicali di quelli tedeschi, nel campo
anglofono, come in altri di aree sviluppate e non. L’Impero Britannico li
pratica correntemente contro nativi e contro malati. I nativi ostacolano la
colonizzazione, o sono comunque percepiti come gli sconfitti da rimuovere. I
malati ed inattivi sono costi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Quando si è stati
convinti a credere nel male da una parte e nel bene dall’altra, si vaneggia
come fa la Gruber. Ciò che racconta sulla base delle sue ricerche familiari e
nazionali [del Südtirol] è interessante. È quando ricorre alla stigmatizzazione
che diviene falsa. Condanna per approvare, tacendoli, i crimini commessi dai
‘buoni’. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Scriviamo questo
per ‘simmetria’, cioè per aderenza alla realtà dei fatti, non per schieramenti
o preferenze che non abbiamo. Il conformista e l’obbediente agli ordini sono
largamente maggioritari ovunque e strumenti di tutti i crimini degli Stati. Chi
se ne sottragga è una rarità. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Un altro falso
opportunistico dell’autrice è su via Rasella. La strage la fa il PCI ma per
fare assassinare coloro che sono detenuti, che sono di organizzazioni concorrenti.
Per cui quel ‘comunisti’, sinonimo di PCI scritto senza altre specificazioni,
messo in testa alla non-lista delle appartenenze delle vittime delle Ardeatine
è una di quelle solite falsificazioni del tutto volontarie e del tutto
opportunistiche, evidentemente diletto della Gruber. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Fumettistica la
conclusione della guerra, come rappresentata dalla Gruber. Ma il lettore di
fantasie e spiritosaggini pseudo-giornalistiche se la godrà certamente. Se no,
non importa. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">No, come le altre
mie, non è una recensione, tanto meno di quelle che concludano col consiglio di
leggere o meno l’oggetto dei propri commenti. A me il libro è piaciuto, come in
genere mi piacciono tutte le letture, sennò le evito magari in corso d’opera.
L’autrice riporta sue esperienze familiari ricostruite con ricerche sul campo.
La parte romanzata e le considerazioni ideologizzate non intaccano, o non
sminuiscono, il lavoro micro-storico della Gruber. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Anche lo storico o
pseudo-storico dei documenti che cosa ha o fa di più? Può solo dire: “I
documenti che ho visto dicono, o sembrano dire, questo...” Senza ora entrare in
questioni di metodologia storica che molti storici ufficiali/accademici neppure
si pongono, lo storico ufficiale/accademico la risolve con un: “Quello che
scrivo non mi metterà contro il Potere, e posso pure conclamare che mi muovo
sull’accettato e, per il resto eventualmente innovativo od approfonditivo, su
dei documenti.” Beh, c’è pure chi inventa, e le sbaglia clamorosamente, e
nessuno gli/le dice nulla, magari anche solo per disinteresse, o per
solidarietà di casta, di categoria, cioè mafiosa. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Gruber, L., <i>Tempesta</i>, RCS Libri, Milan, Italy, 2014. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-48173593801380825122015-08-11T18:24:00.001+00:002015-08-11T18:24:59.860+00:00Letter from Lhasa, number 375.Automatizzare anche le funzioni di controllo e disciplinari dell'insegnante<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">Letter from Lhasa, number 375.</span></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">
Automatizzare anche le funzioni di controllo e disciplinari dell'insegnante </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Non solo la scuola con insegnanti umani è superata. Le funzioni di
controllo e disciplinari degli stessi possono oggi essere meglio espletate
dalla tecnologia. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Si potrebbe infatti facilmente, pur superficialmente ed erroneamente,
accampare che, sebbene si possano trovare insegnamenti e corsi davvero ottimi e
gratuiti online, sia insostituibile la funzione dell’insegnante che disciplini
e controlli alunni ed apprendimento. Si potrebbe infatti arguire che il
singolo, lasciato a sé stesso, inseguirebbe solo propri interessi o, più
facilmente, per la stragrande maggioranza delle persone, i propri disinteressi.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il giovane e giovanissimo, il bimbo, apprende, in genere, perché v’è
obbligato, almeno all’inizio. Poi, molti continuano a vivacchiare mentre solo
pochi si concentrino proficuamente su loro interessi e passioni intellettuali. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ecco, oggi, la tecnologia può svolgere meglio e più efficientemente, pure
in modo del tutto gratuito, in pratica, o con costi bassissimi, questa funzione
di disciplina e di controllo sia iniziali che con la crescita ed evoluzione del
soggetto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Nei sistemi computerizzati, si va oramai verso il superamento dalle
classica login [accesso] con password. Sono decisamente più affidabili forme di
riconoscimento biometrico, come l’impronta digitale, il riconoscimento facciale
o quello dell’iride. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Già è corrente, nelle intercettazioni telefoniche, per esempio,
identificare la voce. Non occorre mettere sotto controllo un’utenza. Basta che
appena, da qualche parte, compaia una certa voce [e ve lo abbiano detto o meno,
polizie civili e militari controllano TUTTE le comunicazioni elettroniche, ora
del mondo se sono anglo-americani, ora solo della propria area di competenza e
possibilità se sono entità statuali non così potenti e totalitarie] ed ecco che
essa viene subito riconosciuta come appartenente ad un certo soggetto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Al tempo stesso, la rete è il luogo meno libero che esista nel senso che
può essere bloccata e manipolata senza alcun problema dalle polizie civile e
militari. Si possono negare l’accesso, la connessione con siti si desidera non
siano visibili, così come regolare qualunque altra forma di comunicazione nello
spazio e nel tempo. È o sembra libera solo per quello che viene permesso di
accedere, di vedere e di far vedere. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In pratica, già oggi non ci sarebbe nessun problema, per esempio tramite
l’identificazione dell’iride, permettere o meno l’accesso alla rete ed alle
reti a chi si voglia. Potrebbe anche essere, da un lato, una forma di
democratizzazione. Per esempio, la rete libera per tutti seppur con
l’identificazione certa dell’utente in quel certo momento e da quella certa
postazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La concettualizzazione si può estendere a tutte le reti. Si può permettere
o meno l’accesso ad internet, così come alle comunicazioni telefoniche o di
qualunque altro genere, previa identificazione del soggetto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’infante raggiunge l’età della scuola dell’obbligo e, senza il bisogno
della scuola fisica né dell’insegnante, può essere obbligato
all’alfabetizzazione ed ai programmi successivi. Sui meccanismi di accesso alla
rete ed alle reti, può essere innestato un semplice programma di
incentivi-disincentivi fino a che non siano stati svolti i compiti quotidiani e
raggiunti gli obiettivi minimi di apprendimento predefiniti dalle autorità
scolastiche, che possono essere ultra-centralizzate (dunque senza costose
sovrapposizioni) e pure automatizzate, dunque con costi davvero minimi, quasi
nulli. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il meccanismo che può essere attivato ed attuato è semplice, e si fonda
sull’identificazione precisa del soggetto. Finché costui non abbia svolti i
compiti assegnati e/o raggiunto livelli minimi di apprendimento della giornata
o del periodo, gli può essere precluso qualunque accesso a qualunque rete. Con
l’identificazione certa del soggetto, gli può essere negato l’uso di internet,
e dei telefoni e telefonini, per esempio, cioè di qualunque rete. Con lo sviluppo
delle tecnologie si può anche impedire che altri li usi per lui o lei, o almeno
col soggetto in oggetto in prossimità. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ecco risolto, pur indirettamente, i problemi di classi schiamazzanti, dove
tutti si fanno i fatti loro, e dove l’insegnante, magari pure del tutto
inadeguato, o se anche grande genio non è che faccia differenza, sta lì
impotente o lui stesso urlante solo perché pagato e dunque obbligato a
presenziare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’incentivo-disincentivo dell’accesso alle reti risolve sia i problemi di
concentrazione che di voglia o svogliatezza. Non impedisce di fare di più,
bensì sanziona il non fare od il fare meno del minimo stabilito. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Per cui, una scuola del tutto automatizzata svolge un servizio migliore, a
costi pressoché nulli, o proprio bassissimi, ed ottiene pure risultati migliori
dal punto di vista degli apprendimenti minimi stabiliti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ovviamente la standardizzazione, che del resto già oggi esiste, pur con un
corpo insegnate che purtroppo è inevitabilmente quello che è, lascia aperti
problemi salendo nella scala della conoscenza. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Se esistono materie d’insegnamento stabilizzate, ne esistono altre in
rapida evoluzione. Per cui il materiale didattico necessita di revisioni ed
aggiornamenti. Ma questo succede già oggi ed in maniera del tutto inefficiente
e costosa essendo in parte delegato alle case editrici. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Salendo nel sistema scolastico e formativo, la ricerca, per quanto
l’Intelligenza Artificiale provvederà sempre più delle soluzioni automatizzate,
dovrà pur sempre avere delle interazioni umane, probabilmente. Beh, il futuro è
sempre incerto e supera spesso quello se ne possa immaginare. Per cui non resta
che vedere quello che succederà anche rispetto alla ricerca. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Certo tutti coloro che speculano sui finti lavori, avranno interesse a
ritardare le innovazioni già possibili e che premono sempre di più. Tutto il
settore cosiddetto pubblico specula sui finti lavori e sulle distribuzioni
clientelari di risorse sottratte a tutti, od a tutti coloro che non profittino
delle speculazioni ‘pubbliche’. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La tecnologia offre già oggi soluzioni nettamente migliori e pressoché
gratuite, o a costi ridottissimi, rispetto a quelle correnti, anche nel settore
della formazione. Le entità cosiddette pubbliche, il Principe (oggi
super-burocratizzato ed apparentemente impersonale, ma poi ben ne profittano
singoli, anche tra i funzionari cosiddetti pubblici), lo Stato e sue
articolazioni, divengono sempre più chiaramente ridondanti (ed inutili, dannosi
e costosi), almeno come li si sono conosciuti fino ad oggi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Non è un mutamento di sostanza, per il momento, negli aspetti generali,
bensì certamente di forme e di costi, se il settore pubblico viene
tecnologizzato efficientemente. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-43296771430587718302015-08-08T08:00:00.001+00:002015-08-08T08:00:06.699+00:00Letter from Lhasa, number 374.AUTOMATIZZAZIONE E ROBOTIZZAZIONE DELLA SCUOLA!<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">Letter from Lhasa, number 374.</span></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">
AUTOMATIZZAZIONE E ROBOTIZZAZIONE DELLA SCUOLA! </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La scuola con insegnanti umani è superata. Oggi si trova tutto su youtube
ed altrove. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Si cominci col licenziare gli insegnanti. Sono oramai uno spreco, uno
spreco coi soldi nostri e di soldi nostri. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Neppure gli edifici servono più. Li si possono proficuamente dismettere.
Oggi basta un computer, un computer portatile, od almeno un tablet. Già un
telefonino non è sufficiente, a parte telefonare e cose annesse. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT"> <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Tanto meno servono più le già sfasciate biblioteche italiche, piene di
personale ma che non comprano libri, e con orari di apertura limitatissimi. Si
mettano TUTTI i libri online e senza sprecare-rubare miliardi, come si usa in
Italiozia, pure per fare ciò. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Servono semmai focalizzatori di attenzione (visto che oramai sembrano tutti
focalizzati sul proprio telefonino e vivano come in una dimensione di
messaggini ricevuti e mandati, e di chat, oppure in telefonata permanente) e,
dunque, incentivi per lo studio e l’apprendimento anche se, alla fin fine, non
è che si possa fare nulla contro l'imperante dominio dei fuori di testa, se non
trovare dei meccanismi automatizzati per sanzionare la cosa. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-16644393768308856132015-08-07T22:45:00.000+00:002015-08-07T22:45:36.576+00:00Letter from Lhasa, number 373.L’euro come capro espiatorio<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">Letter from Lhasa, number 373.</span></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;"> L’euro
come capro espiatorio </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Con spesa pubblica, tasse, corruzione, inettitudine e subordinazione
all'Impero hanno sfondato economia e società. Ciò è stato realizzato dalle
pseudo classi dirigenti italiche, cioè dalle burocrazie e dalle oligarchie
predatorie, e dai loro bracci politici, in pratica tutti i partiti, sindacati
etc. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Hanno poi scoperto che la gente si beve la scusa che sarebbe tutta colpa
dell'euro, <i>alias</i> che la soluzione sarebbe stampare nuove lire
cartastraccia. Anzi, per precisione, lo hanno sempre saputo che il suddito
medio si beve qualunque scusa e balla venga dal potere. Qualunque frottola
appaia sui media appare come normale e viene subito creduta e ripetuta come
naturale, ovvia, prima che l’euro risolveva tutti i problemi, oggi che l’euro è
la fonte di tutti i mali. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Senza base produttiva competitiva, l'una valuta o l'altra non fa
differenza. Anzi, il vincolo estero, che comunque esisteva pure con la lira,
evita disastri peggiori. Il vincolo estero è sempre esistito, anche prima
dell’euro, per cui continuerebbe ad esistere anche se una lira cartastraccia
sostituisse l’euro, per quanto magari appena meno stringente. </span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Non che l’euro abbia poi imposto chissà quali vincoli. Basterebbe non avere
debiti, una spesa pubblica modesta e grandi investimenti in nuove tecnologie e
nuove produzioni. Ah, no, hanno fatto bere, beh, distribuendo soldi a tutti,
che la spesa pubblica debba essere alta e che il debito nasca dal cielo. No,
nasce dai soldi che hanno distribuito a tutti, soldi che non avevano, pur con
tasse altissime. Infatti si sono mangiati e vi siete mangiati l’inimmaginabile,
incluse le capitalizzazioni previdenziali, per cui oggi danno le pensioni con
le entrate correnti finché non salta tutto.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Del resto, uscire dall’euro è semplice. Basta una votazione del parlamento
in questo senso e poi cambiare gli euro, gli euro italici, con lire, o nuove
lire o come le vogliano chiamare. Perché non lo fanno?! Perché sanno che
sarebbe peggio. Mentre è meglio speculare sulla propaganda dell’euro come capo
espiatorio di tutti i mali, cioè che burocrazie ed oligarchie predatorie
italiche predano, pur distribuendo soldi a pioggia come meccanismo di consenso.
Tipico dei ladroni pensare che si tengano quiete le masse con le mance. In
realtà, le masse restano quiete comunque quando non manipolate dal potere o da
sue frazioni. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In questo casi (nel caso di cambio di moneta), si fa un cambio per esempio
1:1, oppure anche10 euro, o quel che si crede, per una nuova lira. Ritirati gli
italo-euro dalla circolazione, si continuano a stampare lire che è un modo
classico di svalutare, con l’inflazione, le uscite, siano pensioni, stipendi od
altri pagamenti ‘pubblici’ e non solo. Il punto è che le materie prime e le
tecnologie, oltre alle altre merci, importate vengono a costare di più, mentre
non si sa bene che cosa Italiozia abbia oramai più da esportare per far fronte
alle importazioni. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il punto non è una valuta o l’altra, ma se si abbiano o meno progetti di
sviluppo o, meglio, sviluppisti [di sviluppo accelerato]. No, Italiozia non ha
nulla. È da decenni che, prima DC-PCI, poi chi li ha rimpiazzati, col golpe del
1992-93, cioè la dittatura assoluta del Quirinale e dell’Ambasciata
Britannica-SIS, pratica il sottosviluppo progressivo. Prima era uno sfascio
controllato. Poi, col 1992-93, si è accelerando verso o l’implosione o chissaccosa.
La realtà è sempre più varia di quello si possa mai immaginare o pre-vedere. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Due semplici domande.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">a. Può Italiozia seguire un corso autarchico?</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">b. Se no, che cosa ha da vendere sul mercato mondiale in cambio delle
importazioni di tecnologia, materie prime ed altre merci, che con una lira
cartastraccia costerebbero pure di più? </span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In pratica, una spesa ‘pubblica’ e tassazione oltre il 50% PIL vanno
strette alle burocrazie predatorie ed alle oligarchie predatorie italiche.
Vorrebbero ottenere più deroghe dalla UE, specificatamente dalle istituzioni e
dai meccanismo di governo dell’euro, oppure, addirittura, uscirne [o lo
conclamano solo per ottenere di più per loro stesse, come maschera] per essere
liberi di stampare moneta a piacimento. La chiamano sovranità. Sovranità certo,
da parte delle burocrazie predatorie e delle burocrazie predatorie che non è
che oggi abbiano poi grandi freni nella loro opera di sfascio a loro vantaggio. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-88711777708801300572015-07-29T00:58:00.000+00:002015-07-29T00:58:25.448+00:00Letter from Lhasa, number 372.The Pursuit of Unhappiness<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 372.</span></b><b><i><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> The Pursuit of Unhappiness</span></i></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"><o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">by
Roberto Abraham Scaruffi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Watzlawick, P., <i>The Situation Is Hopeless, But Not Serious. The
Pursuit of Unhappiness</i>, New York, NY, USA, 1983. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
(Watzlawick 1983).<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Paul Watzlawick<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
People are basically
unable to be happy. So their efforts are focused on building their unhappiness.
They need to be unhappy and to be surrounded from unhappy people. So they
pursue not only their own unhappiness but also the unhappiness of the people
they can in some way reach. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
We may observe and imagine
what can and may be doing the people of government and in office! Bigger is government,
bigger is the pursuit of other people’s unhappiness. Also Watzlawick cannot
repress himself from noticing that the growing ‘welfare’ State simply increases
people problems and unhappiness. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The more one does not accept
the world how it is and has strong convictions how it should be, the more one
purses one’s own and other people’s unhappiness. That is undisputable although
many people have strong convictions about how the world would be. However, the
more people purse specific visions of perfect worlds, the more they try
creating unhappiness. Of course, this unhappiness’ creation is variously
justified. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Many people convince
themselves to be persecuted even only from destiny. I’d like to underline that
perhaps even more people refuse to admit to be persecuted even when that really
happens. One believes destiny be conspiring against oneself. One does not
believe there really be individuals and eventually government conspiring against
oneself. Basically, people refuse to see reality, what really happens under one’s
own nose. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Watzlawick underlines
and unmasks various and currently used techniques one employs for denying
reality, for complicating it, or using it for one’s own suffering and for
making suffering other people, for persecuting other people and for inducing
other people to assimilate themselves paranoid, self-persecutory and
persecutory visions of reality, conditioned reflexes, customs and patterns. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
For Watzlawick this
infernal, or negative, cycle is breakable by loyalty, trust and tolerance.
Assuming that everything be good, now Watzlawick is using Dostoevsky, would be
possible to conclude that we are unhappy because we do not know we are happy. Those
understanding that are immediately happy. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
These conclusions are
certainly simplistic although they may contain elements of truth. What is surely
essential is the suggestion of removing the unhappiness we self-create. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Watzlawick, P., <i>The Situation Is Hopeless, But Not Serious. The
Pursuit of Unhappiness</i>, New York, NY, USA, 1983. <o:p></o:p></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-90158504413704344602015-07-24T22:17:00.001+00:002015-07-24T22:17:37.217+00:00Letter from Lhasa, number 371.Become An Idea Machine!<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 371.</span></b><b><i><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> Become An Idea Machine!</span></i></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">by
Roberto Abraham Scaruffi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Azula Altucher, C., <i>Become An Idea Machine. Because Ideas Are
The Currency Of The 21st Century</i>, Kindle
Edition, 2015. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
(Azula Altucher 2015).<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Claudia Azula Altucher<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Motivational literature
is what it is. Useless to discuss about that. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
This book is focused on
ideas’ production. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Is it sufficient to have
ideas, a lot of ideas, or does one need to combine ideas with how to implement
them, or some of them, or one of them, the supposedly good one, and,
consequently, developing specific skills too? Creativity is essential, although
I be not at all sure that only creativity, without the implementation steps, be
sufficient. In my opinion, one also needs specific skills, technical skills,
heuristic skills, although this be a more questionable point because if one has
the possibility and the ability to buy people with the skills he/she need, that
may be even better from the point of view of the creation of a profitable
company. Delegating is important in business as wells as in whatever complex
activity, although delegating too much may be risky. An owner and manager
should at least be able to understand what his/her subordinated be talking and
working about. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
This book is anyway
decidedly more focused. It is focused an ideas’ production. “Become An Idea
Machine in 180 Days”!<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
For becoming an idea
machine, one needs either some predisposition or acts of will. For instance,
when one finds oneself in difficult situations, one is objectively stimulated
to find solutions. Although actually, only a few people really act in this way.
So, one needs some predisposition for finding solutions. For finding solutions,
one needs ideas and the ability to select and implement them. If in whatever
moment of his/her like, somebody without any predisposition to produce ideas
wants to learn this skill, he/she needs, for instance, a book as this one. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
If you follow the
instructions of this book, you have to produce ten ideas, or also more, per
day. Think them and write them. Once started, you have to go on forever. You
start producing ideas and you go on producing ideas. For a real training, the
book provides suggestions, points to follow, for producing ideas for 180 days.
You follow the program defined from the book and you become an idea machine or
also better.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Azula Altucher, C., <i>Become An Idea Machine. Because Ideas Are
The Currency Of The 21st Century</i>, Kindle
Edition, 2015. <o:p></o:p></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-66980720753556190652015-06-29T17:22:00.000+00:002015-06-29T17:22:37.080+00:00Letter from Lhasa, number 370.Automatizzazione e robotizzazione banche etc / Fully automatizing and robotizing banks too, ...if they’ll go on existing anymore...<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">Letter from Lhasa, number 370.</span></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">
Automatizzazione e robotizzazione banche etc / </span></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Fully
automatizing and robotizing banks too, ...if they’ll go on existing anymore...</span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ho appena visto, su
linkedin, un post: “Il 72% delle banche non ha paura dell'innovazione, non
vuole innovare!”
[https://www.linkedin.com/grp/post/4074525-6019832821860831236]. Me lo
segnalava una newsletter di linkedin. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Stavo scrivendo,
lì, alcune considerazioni. Poi ho pensato fosse meglio scrivermele qui. Più
facile, successivamente, postare il link dove credo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Un po’ tutte le
mansioni bancarie sono automatizzabili e robotizzabili. In pratica è possibile
una banca senza personale, a parte i pochissimi che decidono ed introducono i
parametri dei processi gestionali ed amministrativi. In prospettiva, neppure
loro. L’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Anche la finanza e
la ‘banale’ concessione crediti al pubblico sono pienamente automatizzabili: <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">http://fortune.com/2015/02/25/5-jobs-that-robots-already-are-taking/
;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">http://mashable.com/2014/12/15/robots-take-jobs/
;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">http://www.theatlantic.com/business/archive/2014/01/what-jobs-will-the-robots-take/283239/
;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">http://uk.businessinsider.com/jobs-robots-are-most-likely-to-take-over-2015-5?op=1?r=US
;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">http://www.bloomberg.com/news/articles/2014-03-12/your-job-taught-to-machines-puts-half-u-s-work-at-risk
;.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ciò vale non solo
per le banche. Un po' tutta l'amministrazione cosiddetta pubblica [pure tutte
le altre] sarebbe automatizzabile, scuola e sanità incluse, con grandi risparmi
di costi. Così come lo sono, ad esempio, negozi, supermercati e ristoranti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In parte, la
produzione di massa di robot non è ancora iniziata, sebbene stia iniziando.
Questione di mesi o pochissimi anni. Per altri aspetti, l'automazione è già
abbastanza diffusa, da decenni, anche nel settore bancario. Non solo. La
robotizzazione industriale è cosa oramai antica. Città e cittadine già industriali hanno perso da tempo decine di
migliaia di operai ciascuna, milioni e milioni su scala globale, anche quelli
delle catene di montaggio. I robot prima si sono affacciati affiancando,
accompagnando, l’operaio. Infine l’hanno sostituito del tutto. E non si pensi
che i guardiani di immobili grandi e piccoli, od i riparatori e manutentori di
procedure automatizzate e robot debbano essere necessariamente umani. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Anche polizie ed
eserciti sono robotizzabili. Farebbero meno disastri dei droni militari a
gestione umana, o di militari e poliziotti variamente squilibrati. Ogni
tecnologia all’inizio è rozza, poi si perfeziona. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Uno dei prossimi
salti, nel settore bancario, sarà l'abolizione dei bancomat, abbastanza costosi
perché il denaro si deteriora (dunque le banche centrali devono rimpiazzarlo) e
perché i servizi di trasporto della cartamoneta, con guardie e mezzi corazzati,
non devono essere dei più economici. Per rimuovere il denaro fisico, occorre o
il chip RFID (radio-frequency identification) sottopelle o, in alternativa o
per chi sia allergico ad avere qualcosa nel dorso della mano od in altri punti
del corpo, un chip RFID in tasca, nel portafoglio o dove si creda. Un chip RIFD
collegato ad una identificazione certa, ad esempio la retinale, sarebbe più
sicuro di quelle orrende capsule per RIFD che già ora si possono infilare in
varie parti del corpo e di cui altri potrebbero appropriarsi tagliando il
sottile strato di pelle le trattiene. Beh, c’è chi già usi ed accetti i
trasferimenti via telefonino. Una cassa ti presenta un conto. I soldi escono
dal tuo telefonino, entrano nella cassa e tu te ne puoi andare colla merce. Se
paghi in bitcoin, i costi di intermediazione sono veramente bassissimi od anche
nulli. Bitcoin non ha oggi un cambio certo con le altre valute, essendo il suo
valore ancora fluttuante. Un sistema alla bitcoin è comunque un ottimo esempio
di un sistema monetario senza veri costi e del tutto sicuro una volta vi sia
l’identificazione certa del detentore dei fondi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Con una moneta come
bitcoin, non servirebbero neppure più le banche, non almeno per depositare e
ritirare i propri soldi. Certo che le banche fanno resistenza all’innovazione
già tra noi! Anche per raccogliere soldi per investimenti, esistono già altri
sistemi, extra-bancari. Già ora si stanno affermando altre tecniche di credito.
Ecco che queste cattedrali ricchissime e sontuose potrebbero tranquillamente
vendere i proprie sedi sfarzose e le
proprie filiali, oltre alle loro altre ricchezze, e chiudere. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">I processi di
innovazione e della sua diffusione sono questioni complesse, ma poi anche
semplici a certi livelli pratici finali. A nessuno ne frega nulla di creare
occupazione né di ‘valorizzare’ “risorse umane”. Neppure avrebbe senso. Sono
solo frasi da marketing e per marketing che, a volte, imprese vecchie o nuove
scrivono o proferiscono. Quando si hanno più
lavoratori del necessario è perché non si è capaci di organizzare oppure
si è uno Stato variamente corrotto che si riempie di salariati e
super-salariati per pure ragioni clientelari e di copertura. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’innovazione
avviene a tanti livelli, inclusi quelli dei geni che studiano materie ostiche e
scoprono cose innovative. Per la sua diffusione occorre qualcuno che la
introduca, e che questi e le sue innovazioni non vengano liquidate da interessi
superiori. Una volta che l’innovazione conquisti fette di mercato e minacci
quelle dei competitori, ecco che questi, se non possono rimuovere
l’innovazione, si adeguano per cui l’innovazione diviene la nuova filosofia di
comportamento aziendale e generale, diviene norma corrente <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Questo avverrà, e
pure piuttosto rapidamente, anche col settore bancario. Si avrà sia la
rimozione del denaro fisico che l’automazione di tutti gli aspetti di quelle
cose ora chiamate banche dove si entrava e si aveva a che fare con individui,
magari anche solo per l’apertura del conto e quando si aveva qualche problema
connesso. Ma, appunto, con una moneta elettronica universale del tipo di
bitcoin e con le forme alternative di credito, non si capisce come le banche
possano sopravvivere e per fare cosa. Le loro funzioni le possono adempiere meglio
altre entità, meccanismi e piattaforme che si trovano già online, anche senza
costi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">++++++++++++++++++++++++++++++++++++<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">++++++++++++++++++++++++++++++++++++<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
http://fortune.com/2015/02/25/5-jobs-that-robots-already-are-taking/
<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
http://mashable.com/2014/12/15/robots-take-jobs/
<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
http://www.theatlantic.com/business/archive/2014/01/what-jobs-will-the-robots-take/283239/
<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
http://uk.businessinsider.com/jobs-robots-are-most-likely-to-take-over-2015-5?op=1?r=US
<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
http://www.bloomberg.com/news/articles/2014-03-12/your-job-taught-to-machines-puts-half-u-s-work-at-risk
<span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Try thinking about some
job, profession, activity etc. could not be automatized and robotized. It may
be there be, although it would be difficult, perhaps improbable, to find one.
Even politics, government, priests and love can be automatized and robotized,
and very likely with much better outcomes humans could produce. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
A linkedin post stated
that 72% of the banks does not fear innovation although they do not want actually
innovate. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Since a long time, automation
has pervaded banks’ life, perhaps more than many other sectors. It would be
immediately possible to have banks without humans. It is normal that there be
psychological resistance to this final jump. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Innovation is a complex
matter and it operates at various levels. There are practical people innovating
organization and introducing incremental improvement of existing techniques and
procedures. As well as there are geniuses studying, researching and, finally,
sometimes, discovering new fields and their applications. There are knowledge
and scientific discoveries, jumps and, later, from them, technological jumps.
There are geniuses discovering and translating these discoveries in
technologies, as well as there are clever and less clever people equally
variously contributing to scientific and technological improvements and jumps.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
There are discoveries
and innovations hidden and repressed, also scientists and engineers
assassinated, only because their discoveries and innovations are against powerful
interests. Other discoveries and innovation are not repressed or cannot be
repressed. They are eventually initially ridiculed from conformists, and other
silly and idiotic subjects. Just a company innovates and becomes a market
threat for its competitors, if these innovations and those adopting them cannot
be removed, also the other companies adopt them, and new technologies and
procedures become the new rule, the new norm. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
In the bank sector,
nearly everything can be automatized, included the loan and financial sectors.
Nowadays, the management of cash dispensers is relatively expensive. There are
the costs of the machines and the physical moving of cash with security guards
and armoured vehicles. The full passage to electronic money, with the complete
removal of the physical money (coins and banknotes), could mean relevant
reductions of costs, both from government and for banks. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Governments are already
planning, and somewhere trying implementing, the introduction of RFID
(radio-frequency identification) chips for everybody. Similar systems could be
used, in connection for instance with reticular identification. or other
unequivocal identification, for payments. Also now, it is already possible to
pay using a mobile phone. With a bitcoin-style currency, it would be possible
to use the same currency in the whole world without intermediation costs. Not
only banks can be fully automatized. Certain of their present activities would
become useless, they could be simply cancelled.
<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Actually, other forms of
credit are rapidly progressing. If banks became useless as deposit and credit
institutions, they could simply proceed with the liquidation of their
patrimonies and close. Certainly that banks are terrified from further innovation! </div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-41759932975974825852015-06-19T21:03:00.001+00:002015-06-19T21:03:21.897+00:00Letter from Lhasa, number 369.Le avventure di Cipollino<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 369.</span></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> </span></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">Le avventure di Cipollino</span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Rodari, G., <i>Le avventure di Cipollino</i>, Einaudi
Ragazzi, San Dorligo della Valle, Trieste, Italy, 2010. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Rodari 2010).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Gianni Rodari <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Cipollone, il padre
di Cipollino e di altri sette suoi fratelli, venne arrestato per sovversione.
L’accusa era del tutto inventata. Venne comunque condannato all’ergastolo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">A Cipollino, che lo
era andato a trovare, Cipollone rivelò che, in galera, era pieno di
galantuomini, che erano in prigione proprio per questo motivo, dato che al
Principe non piacevano le persone per bene. I malfattori stavano col Principe
mentre quelli per bene, o parte di loro, in prigione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Cipollino, capita
la situazione, dichiarò al padre, ascoltato pure dalla guardia che subito pose
fine al colloquio, che intendeva divenire un buon cittadino, pur senza finire
in prigione ed, anzi, liberando coloro vi si trovavano. Affidò la madre ed i
fratelli ad uno zio che, fortunato, aveva un lavoro, e si mise in cammino. Prese
la prima strada gli capitò, che si rivelò giusta e, in un paio d’ore, arrivò al
paese giusto dove incontrò Zucchina che, coi risparmi di una vita, si era
appena costruito una casa della grandezza di un canile. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Con gran frastuono
arrivò il cavalier Pomodoro ad intimare a Zucchina di sloggiare immediatamente
dato che aveva costruito su terre altrui. Ne prese le difese proprio Cipollino
che, aggredito da Pomodoro, si salvò perché questi cominciò a piangere dato che
Cipollino era della specie delle cipolle. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Cipollino trovò
dunque lavoro nella bottega del ciabattino, mastro Uvetta. Un giorno Pomodoro
arrivò coi gendarmi e sloggiò Zucchina mettendo al suo posto il cane Mastino.
Ma Cipollino diede a questi un sonnifero e, così addormentatolo, lo riportò a Pomodoro.
Su proposta di Cipollino, la casetta, non più sorvegliata per il momento, fu
caricata su un carro e nascosta nel bosco. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Le padrone del
villaggio erano le contesse del Ciliegio. Quando Pomodoro scoprì che la casa di
Zucchina era scomparsa, avvisò il governatore e si fece dare una ventina di
poliziotti, i limoncini, che arrestarono molta gente del paese, ma non
Cipollino. Cipollino aveva fraternizzato con una bambina, Ravanella. Con lei
andò al castello dove conobbero Ciliegino, il nipotino delle contesse del
Ciliegio. Li sorprese Pomodoro ed i due dovettero fuggire, col successo
tuttavia di avere fraternizzato con Ciliegino un bimbo ammalato di
solitudine. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Alla fine pure
Cipollino si trovò arrestato e messo in isolamento. Casualmente liberato da una
talpa, la convinse facilmente a scavare nella direzione della prigione dove
stavano accalcati gli altri. Tuttavia, concluso il lavoro, accecata dalla luce,
la talpa fuggì, impedendo così, non continuando gli scavi, la fuga di massa
dalla prigione. Unitosi Cipollino agli altri, furono comunque tutti liberati da
Ciliegino che si era procurato la chiave della prigione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il racconto si
sviluppa con molte altre vicende, ed immagini e dinamiche di valore allegorico
(tra cui la talpa della supposta rivoluzione). <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Alla fine, la
rivoluzione, o tale ritenuta e chiamata, caccia via la vecchia classe dirigente
nobiliare ed instaura la repubblica. E così, annuncia la conclusione del
racconto, accadrà in tutti gli altri castelli (e relativi territori) del mondo,
e tutti (a parte chi si trova espropriato dei propri privilegi e coloro che
devono fuggire altrove, finché vi sarà un altrove) vivranno felici e contenti,
inclusi quelli della vecchia classe dirigente che si saranno allineati per
tempo con nuovo che avanza. ...Una favoletta...<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In Italiozia, era
il 1951 ed anni successivi a seconda di quando chi abbia letto il racconto lo
abbia letto. Si viveva nella repubblica
dei voltagabbana, come ovunque nel mondo vi siano cambiamenti di cosiddetti regimi.
Cambiano le etichette ma poi ci sono sempre gli stessi, sia in basso che negli
altri livelli. Gianni Rodari, del 1920, di Omegna, già precettore e maestro
elementare, si iscrisse al PCI l’1/5/1944 e vi restò fino alla morte, avvenuta
nel 1980. Questa tessera, unita alla sua passione per scrivere per bambini, fu
la sua fortuna come scrittore per l’infanzia in Italia ed all’estero. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Non sono sicuro che
un bimbo capisca e si diverta di più se personaggi normali sono chiamati e
rappresentati con nomi ed immagini di ortaggi. Quanto alle ideologie trasmesse,
tutti gli autori ne trasmettono. Del resto, immagini bonarie ed edulcorate
rendono di più, suppongo, sul mercato dell’immaginario infantile [mercato
gestito da adulti che ritengono di immedesimarsi nella mente infantile oltre al
doversi barcamenare nei luoghi comuni dei tempi], che crudi realismi. Il
mercato dell’immaginario, qualunque sia l’età e la formazione dei destinatari,
non è ovviamente quello che magari il destinatario desidererebbe o si
meriterebbe. Del resto, anche il bimbo venga raggiunto da immagini supposte
specifiche per la sua età è pure variamente bombardato dalle immagini e dai
messaggi che raggiungono un po’ tutti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Non ho ricette da
offrire, o proporre, o suggerire. I mercati dell’immaginario propongono quello
il sistema, nelle sue varie articolazioni, produce. Ognuno riceve quello
circostanze e propensioni fanno sì riceva, e lo filtra secondo come la sua
personalità in formazione ed evoluzione lo recepisca. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Rodari, G., <i>Le avventure di Cipollino</i>, Einaudi
Ragazzi, San Dorligo della Valle, Trieste, Italy, 2010. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-13119600076931523792015-06-19T20:03:00.001+00:002015-06-19T20:03:30.294+00:00Letter from Lhasa, number 368.La Bambina dalle Mani Sporche<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 368.</span></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> </span></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">La Bambina dalle Mani Sporche</span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Pansa, G., <i>La Bambina dalle Mani Sporche</i>, Sperling
& Kupfer Editori, Milan, Italy, 1997. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Pansa 1997).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Giampaolo Pansa<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il libro viene
pubblicato per la prima volta nel 1997. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il 27 giugno 1991,
il Segretario stava per morire, o così viene detto nel racconto. In effetti è
una morte metaforica. Quel giorno Wanda e Giulio si incontrano, dopo vent’anni,
dato che erano stati compagni d’infanzia. Siamo al congresso del Partito, o di
quel partito, a Bari. In effetti, nonostante la descrizione iniziale, da
ambiente para-comunistoide, dell’autore, sono i socialisti, il PSI. I partiti
sono in realtà tutti uguali. Non sono mai esistiti i partiti differenti. Sono
esistiti solo nelle propagande dei padroni del mondo, dunque del pensiero. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il racconto, il
romanzo, è ben scritto non solo, ovviamente, nella lingua, che al giornalista
naturalmente didascalico non fa difetto. La trama è geniale, arguta ed
avvincente. </span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’ambientazione è
una fresconata, nel senso che riflette, pur evidenziando, in parte, le
contraddizioni di ciò avvenne, quello che uno ha capito o non ha capito, si è
imposto di capire e di non capire, la visione luogocomunara di quella che fu la
Grande Purga del 1992-93. Fu una classica operazione di polizia segreta sotto
la direzione dell’Ambasciata Britannica, dato che furono i britannici i
creatori dell’Italiozia cosiddetta unitaria od unificata al disotto delle Alpi
e che ne hanno sempre gestito tutti i cambiamenti di forma politica,
costituzionali, della costituzione materiale, di regime. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’autore si
identifica (ma è solo un’operazione psicologica, non un meccanismo
autobiografico) col protagonista per cui gli impone, inizialmente, la morale
rigida, una morale rigida, relativamente ad uno che si trovi tra le mani (od
affianco come usufruttuario ma, in parte, anche come ‘ereditiere’ diretto) una
somma enorme frutto di finanziamento illegale della politica. L’autore dice
‘no’ e, se dipendesse da lui, la restituirebbe “ai giudici”, <i>alias</i> “allo Stato”, non dicendo,
ovviamente, come tipico di tutti i moralisti o finti moralisti, che significa
restituirla alla fogna delle burocrazie corrotte che rubano e predano ben più
del finanziamento illegale della politica che continua oggi come ieri. Per cui,
è come una morale relativamente a sé stessi e che prescinde dal mondo reale,
anche se è vero che una morale sia sempre relativamente a sé stessi e non
necessariamente condizionata dall’ambiente corrotto in cui naturalmente si sia
circondati. Il tutto è ancora più complicato perché allora, secondo “la
morale”, qualunque donazione ed eredità dovrebbero essere restituite “allo
Stato” [che è poi il Moderno Principe burocratizzato (e piuttosto
delinquenzial-corrotto), non Dio od un dio immacolati] in quanto, in ultima
analisi, provenienti da un qualche latrocinio, o comunque dall’abilità di far
più soldi degli altri o di altri. La rigidità iniziale dell’autore poi si
sfuma, per cui l’autore abbandona la sua morale pseudo-giacobina [i giacobini
non erano e non sono particolarmente morali!] o lascia il punto irrisolto ma il
lettore vi legge un abbandono della morale ‘pura’ prima ostentata, nel nome di
una figlia segreta che spunta alla fine del racconto e che è restata orfana sia
del padre naturale (che aveva accumulato finanziamenti illegali poi restati lì,
non spesi per politica) e della madre che aveva ereditato la considerevole
somma accumulata, e che la lascia al protagonista che, colla compagna, diverrà
la nuova famiglia della bimba rimasta orfana. I soldi prima giudicati sporchi
vengono ora presi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Una fresconata
l’ambientazione ‘storica’. La rigida morale ostentata dall’autore che ne esce
battuta in nome delle convenienze. Tuttavia il romanzo resta piacevole ed
avvincente, se ci si lascia prendere dalla narrazione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Pansa, G., <i>La Bambina dalle Mani Sporche</i>, Sperling
& Kupfer Editori, Milan, Italy, 1997. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-84953888176896761522015-06-09T10:14:00.001+00:002015-06-09T10:14:49.004+00:00Letter from Lhasa, number 367.For the rapid robotization of politics and government! Just some notes<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 367.</span></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> For the rapid robotization of
politics and government! Just some notes <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">by
Roberto Abraham Scaruffi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Actually, we have no
personal preference. We are only trying expressing what will inevitably happen
in a few years and, in some way, is already happening. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Yes, in a few years, not
in decades. The robotization of human workforce will exponentially develop in
some years while the nearly complete robotization and automatization of
whatever now-human activity will take a bit more time, and will produce super-clever
robots and artificial minds [AI] overcoming the human ones since the unlimited
capacity of rapidly and creatively learning robots and other devices will
growingly have. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
It is some decades that
industrial robotization reshaped Taylorist factories making largely redundant
the traditional line workers. Now robots will rapidly replace human workforce. One may find more information,
or more exemplification, about that, in apparently fantascience movies than in
current mass media, although lately current research in this sector be publicly
exposed. We are now in the passage phase between scientific and technological acquisitions,
and their utilization for the mass productions of para-human robots and similar
devices. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
http://uk.businessinsider.com/
recently published the list of twenty jobs robots are most likely to take over,
<i>alias</i> being automated. They are, with
the estimated probability that that will really happen: <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
20. Electrical and electronic
equipment assemblers, 95.1%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
19. Postal service
workers, 95.4%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
18. Jewellers and
precious stone and metal workers, 95.5%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
17. Restaurant cooks, 96.3%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
16. Grinding and
polishing workers, 97%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
15. Cashiers, 97.1%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
14. Bookkeepers, 97.6%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
13. Legal secretaries, 97.6%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
12. Fashion models, 97.6%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
11. Drivers, 97.8%,<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
10. Credit analysts, 97.9%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
9. Milling and planing
machine setters, operators, and tenders, 97.9%; <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
8. Packaging and
filling-machine operators and tenders, 98%; <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
7. Procurement clerks, 98%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
6. Umpires and referees,
98.3%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
5. Tellers, 98.3%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
4. Loan officers, 98.4%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
3. Timing-device
assemblers and adjusters, 98.5%; <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
2. Tax preparers, 98.7%;<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
1. Telemarketers, 99%. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
[http://uk.businessinsider.com/jobs-robots-are-most-likely-to-take-over-2015-5?op=1]<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Actually, giving a look
at the current research, one may infer that, for instance, waiters, soldiers,
police officers, wardens, teachers and professors, lawyers and magistrates can
be easily replaced by robots and other automatic procedures or devices. Certainly,
also many others work functions. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
In practice, all factory
workers and office workers, included many managerial or para-managerial
positions, can be easily replaced by automatic procedures and devices. In
addition, many other jobs can be easily and profitably replaced by automatic
procedures and devices, even many we think have a discretion or difficulty
actually either they have not or not such that software and machines could not profitably
deal with. Even in the health sector, robots will be able to operate better and
more profitably than humans. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Computerization,
progressively diffused well before the personal computers era, only in some
sectors and places has been profitably implemented. Overall in predatory and
inefficient State/governments, and other entities, IT has been as put besides
and combined with inefficient organisational structures instead of being used
for replacing inefficient organizations with efficient ones. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Also in central and
local governments, and similar entities, large part of the current work force
can be rapidly dismissed and profitably replaced by automatized and robotized
efficient organizational structures. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Of course, but only in
limited proportions, and only for a while [AI is rapidly progressing allowing
creating robots considerably more skilful and cleverer than humans] there would
be a new proletariat, for instance programmers, and new professions connected
with the installation and maintenance of robots and other forms of
automation. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
...Politics and
institutions too. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The so-called
institutions are bureaucratic apparatuses. They are variously corrupted,
inefficient, useless and harmful, and also excessively costly. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
There is a mafia-style
law of silence about what really be and how actually work the so-called
representative institutions as parliaments, local councils, central and local
formal governments, as well as other assemblies and committees. Ministers,
Prime Ministers, Presidents, MPs, other ‘people’ representatives, have no real
power, or not what it seem. They are as elected bureaucrats, as elected clerks,
temporarily covering predefined positions of corrupted and inefficient
organizational machines. They have no real power. So, people have no real
power. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
More precisely, anybody
has [not in the same ‘quantity’] some power although nobody have “the power”. About
government [what in the European tradition is called <i>State</i>, the bureaucratic apparatuses, administration], bureaucrats
having the power of not doing frequently have more real power than provisional
politicians. Of course, there are differences and different circumstances, so
it is always imprecise generalizing too much although the impotence of people formally
in office and in power be everyday visible everywhere in the world. Power is nowhere
and everywhere, although there be people
having tiniest amounts of it and people (not necessarily the most visible ones)
decidedly more influent. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
There is a
sociological-psychological law [the <i>law
of downward levelling and aligning</i>] according to which, in whatever
democratic, as well as non-democratic, institution and organization, the
consensus is reached around the points of view of the most ignorant and evil
subjects. Different points of view would not be understood and tolerated, or
each one of the subjects suppose they would not be understood and tolerated. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Of course, there is the
power of money: big companies, bankers, financiers etc. Also in the case of
“big money” (big companies, bankers, financiers etc.), wherever there be big
organizations, the <i>law of downward
levelling and aligning</i> applies and works. Even in cases of monocratic, or
relatively monocratic, companies/organizations, money and power do not
necessarily make owners and top managers better and wiser. Oligarchies
constituting real government, whatever the formal one be, are not necessarily
better and wiser. In the case of world Empires and in the case of Developmental
States/Governments, leading oligarchies may be better for certain aspects, but
not necessarily (and actually improbably) about everything. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Politics and
institutions have the <i>de facto</i>
function of creating problems instead of solving them. Anyway, both problem
solving and problem creation can be purposely automatized. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Also the activity of the
so-called democratic institutions, and of the supposedly decisional levels of
central and local governments could be profitably cut and automatized. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
...Party politics too. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
What is politics, the
apparent competition among parties and factions? Politics is just marketing. Marketing,
clientelism and corruption. Strong and weak formal and real governments depends
on the Constitutional frame and on oligarchies. They have no correlation with
the political market. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
People vote according to
the corruption and brainwashing realized through clientelism, political
advertising, media suggestions, utilization of police disservices and
magistracy for striking or promoting politicians. Whoever gains elections and
creates formal governments follows similar policies. That happens because real
government is resilient relatively to party politics. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Finally, political
machines are extremely costly and absolutely useless, if not for spreading
material and moral corruption. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Even without any
illusion about impossible “direct democracy” and “electronic democracy”, the
automatization of the political game and the robotization of “people
representative” institutions would remove the costs of political clientelism
and corruption, even if clientelism and corruption would be very likely created
at other levels and in other ways. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Nowadays, people devolve
their supposed power electing political representatives who devolve their
supposed power to formal governments which actually depend on hidden real
governments. If politicians do not obey to what “the system” orders them, they
are variously submitted or removed by intimidation, assassination, blackmails,
use of Secret Police disservices and judiciary apparatuses against them. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The automatization and
robotization of the various aspects of the political and institutional game
would drastically reduce costs and, perhaps, also people’s illusions. In
addition, that would oblige legislation to be more precise because it should be
transformed in computer programs, in precise software. <o:p></o:p></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-49017066824490544772015-03-10T22:17:00.001+00:002015-03-10T22:17:53.006+00:00Letter from Lhasa, number 366.Il Delfino in Bicicletta<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 366.</span></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> </span></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">Il Delfino in Bicicletta </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Mugnai, C., <i>Il Delfino in Bicicletta</i>, Giunti
Editore, Italy, 2014. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Mugnai 2014).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Chiara Mugnai <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Una ventenne che
scrive di una ventenne. A cosa pensa una ragazza di venti anni? Pensa solo a
quella cosa lì. Qui scrive di una lasciata dal ragazzo e che continua a
pensarlo. Ah, la butta sul pudico. Ma, in sottofondo, sta solo quella cosa lì.
Prima la aveva. Ora è restata senza perché il ragazzo si è stufato, stufato di lei,
ed è dunque sparito, verosimilmente verso altri lidi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La ragazza scriveva
su un taccuino. Quasi pieno, lo ha lasciato in un bar, il bar che solitamente
frequentava. Poi non s’è più vista. Il barista, un ragazzo, studente
universitario come la ragazza, alla fine lo legge, incitato dal padrone del
bar, un cugino, che non si era fatto tanti problemi e lo aveva leggiucchiato
quasi subito irridendo, con lui, le parole che aveva scorso. Di qui inizia
l’inseguimento per vedere di ritrovare la ragazza, se non altro per restituirle
il suo scritto. Questo è quel che si dice. Ma v’è evidentemente dell’altro.
Anche un ragazzo, ventenne, pensa solo a quella cosa lì, che poi la metaforizzi
o meno. Riesce a trovarla, ed a farsi trovare, grazie ad un cervellotico serial
letterario su youtube! Lei va al bar dove lui lavora e lui le dichiara, in
apparenza ricambiato, il suo amore. ...No, è solo un sogno, un incubo. Con lei
che si risveglia da un coma dopo che è caduta/gettata in una scarpata. Lei si
era immaginata, in parte, del taccuino e di tutto il resto. Anzi, non solo un
sogno, ma solo per aspetti secondari. Qualcosa era successo anche nella realtà.
Il taccuino abbandonato esisteva. Pure altro. Mentre lei era in coma, il
ragazzo del bar è transitato veramente da lì, dall’ospedale e da dove giaceva
lei. Solo che lui, come rivela a lei, è gay. Lei gli è simpatica, ne è attratto
spiritualmente, le è amico ma non pensa, con lei e con le ragazze, a quella
cosa lì. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Tra luoghi comuni e
cazzeggi giovanili, la narrazione procede piacevolmente. Anche piuttosto
irrealistica direi. Le lunghe, continue, infinite discussioni sul senso delle
cose non portano molto lontano un ragazzo ed una ragazza che, se si sentono
reciprocamente attratti, lo son per altre cose, non perché un “confronto
ideologico” si concluda con successo reciproco. Essì, perché subito subentra,
per circostanze varie, un altro ragazzo che pensa a quella cosa lì ed è
interessato a concludere con lei, con la ragazza ‘scrittrice’, pure studentessa
in campo tecnico-scientifico, ed uscita dal coma. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Cristina, la protagonista del racconto, pensa anche lei solo a quella cosa
lì. Ma fa parte della categoria che ne ha, nel contempo, timore. Di quelle che
si fanno troppi problemi. O così fa sembrare. Di qui protratte discussioni per
conquistarsi spiritualmente. Lo ripetiamo: non funziona così. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il romanzo è di quelli a lieto fine, anche se non entra nei dettagli per
cui, il lieto fine, lo fa solo intravedere. Le coincidenze, interconnessioni ed
intrighi creati dall’autrice potete scoprirveli leggendolo. Non so se siano
realistici. Valutazioni su ciò sono, infine, del tutto soggettive. Seppure, se
un autrice li ha immaginati, magari pure vissuti, ben lo saranno. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Non mi interessa
discutere se Chiara Mugnai sia una nuova e promettente autrice, o se solo per
chissà quale circostanza o sua fortuna del momento abbia vinto un concorso
letterario della casa editrice che poi la ha pubblicata. Mi è caduto l’occhio
sui commenti più differenti, relativamente all’autrice, su come scrive. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Un editore ti
pubblica ed ecco che sei, per definizione, autore riconosciuto. Ti pubblica uno
scritto. Poi, inevitabilmente, di solito, te ne pubblicherà o ne pubblicherai
probabilmente altri. Buon per lei. A noi non toglie nulla. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Mugnai, C., <i>Il Delfino in Bicicletta</i>, Giunti
Editore, Italy, 2014. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-15916699276266780612015-02-24T20:28:00.001+00:002015-02-24T20:28:27.523+00:00Letter from Lhasa, number 365.La realtà non è come appare<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 365.</span></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> </span></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">La realtà non è come appare </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Rovelli, C., <i>La realtà non è come ci appare. La struttura
elementare delle cose</i>, Raffaello Cortina Editore, Milan, Italy, 2014. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Rovelli 2014).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Carlo Rovelli <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Cercare risposte
nella natura stessa delle cose, anziché in miti, spiriti, dei. Questa è la
rivoluzione culturale a Mileto, nel VI secolo AC, da parte di Talete, del suo
discepolo Anassimandro, Ecateo e la loro scuola. Nel 450, o così è assunto,
Leucippo si imbarca, a Mileto, per Abdera. Qui fondò una scuola scientifica e
filosofica alla quale partecipò Democrito, personaggio chiave di cui l’autore
espone le idee. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“Platone e
Aristotele conobbero bene Democrito e combatterono le sue idee. Lo fecero in
nome di idee alternative, che più tardi, per secoli, crearono ostacoli al
crescere della conoscenza.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Rovelli 2014, p.
23).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La visione
atomistica di Democrito deriva in realtà dal Cilento, da Velia/Elea, che era
una fiorente colonia greca dove aveva vissuto Parmenide che era stato
interprete del razionalismo di Mileto e che era convinto la ragione potesse
mostrare differenze dall’apparenza delle cose. Tuttavia, in tal modo, Parmenide aveva aperto un cammino che
sarebbe andato verso la metafisica. Zenone, suo allievo, coi suoi paradossi,
mostra, su una pura base razionale, come la realtà visibile sia illusoria. In
pratica, nega la realtà visibile su una pura base logica. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Leucippo, allievo
di Zenone, aveva trovato una via differente per risolvere gli arzigogoli di
Zenone, rappresentando l’universo come granulare anziché continuo per cui,
arrivati al singolo atomo, si ha un limite alla divisibilità. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Tolomeo, Copernico,
Keplero, Galileo, Newton, Faraday e Maxwell, ed ecco che arriviamo ad Einstein.
La teoria della relatività generale interpreta lo spazio di Newton come campo
gravitazionale. Il mondo è fatto solo di particelle e campi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“Senonché, a
differenza dello spazio di Newton, che è piatto e fisso, il campo
gravitazionale, essendo un campo, è qualcosa che si muove e ondeggia, soggetto
a equazioni: come il campo di Maxwell, come le linee di Faraday.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“È una
semplificazione impressionante del mondo. Lo spazio non è più qualcosa di
diverso dalla materia. È una delle componenti “materiali” del mondo, è il
fratello del campo elettromagnetico. È un’entità reale, che ondula, si flette,
s’incurva, si storce.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Rovelli 2014, p.
73).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Con l’aiuto della
matematica di Gauss e Riemann, Einstein rappresenta la realtà dello spaziotempo
che si incurva maggiormente dove vi sia più materia. Si incurva lo spazio e si
incurva il tempo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La meccanica
quantistica ha permesso di comprendere granularità, indeterminismo e
relazionismo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Granularità.
Nella meccanica quantistica, le particelle spariscono e ricompaiono. “La
costante di Planck <i>h</i> fissa la scala
elementare di questa granularità.” (Rovelli 2014, p. 115).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Indeterminismo.
Elettroni, quanti di un campo, fotoni non si può prevedere con certezza quando
e dove compariranno. Il futuro è imprevedibile. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Relazionismo. La
teoria non descrive come le cose siano, bensì come accadano e come influiscano
l’una sull’altra. Non descrive dove sia una particella ma come essa si faccia
vedere dalle altre. La realtà è dunque ridotta ad interazione, a relazione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Lo spaziotempo è
quantistico. Relatività generale e meccanica quantistica sembrano contraddirsi
reciprocamente, Eppure esse funzionano entrambe territorialmente bene. Per cui
v’è evidentemente qualcosa che ci sfugge. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“[...] Einstein ha
capito che lo spazio e il tempo sono manifestazioni di un campo fisico: il
campo gravitazionale. Bohr, Heisenberg e Dirac hanno capito che ogni campo
fisico è quantistico: granulare, probabilistico, e si manifesta nelle
interazioni. Ne segue che anche lo spazio e il tempo devono essere oggetti
quantistici con queste strane proprietà.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“Che cos’è, allora,
uno spazio quantistico? Che cos’è un tempo quantistico? Questo è il problema
che chiamiamo “gravità quantistica”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“Un gruppo nutrito
di fisici teorici sparsi per i cinque continenti sta laboriosamente cercando di
dirimere la questione: l’obiettivo è trovare una teoria, cioè un insieme di
equazioni, ma soprattutto una visione del mondo coerente, in cui la
schizofrenia fra quanti e gravità sia risolta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“Non è la prima
volta che la fisica si trova davanti a due teorie di grande successo
apparentemente contraddittorie. [...]”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Rovelli 2014, p.
130-31).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Quanti di spazio. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“Lo spazio fisico è
il tessuto risultante dal pullulare continuo di questa trama di relazioni. Di
per sé, le linee non sono da nessuna parte, non sono in nessun luogo: sono esse
stesse, nelle loro interazioni, a creare i luoghi. Lo spazio è creato
dall’interagire di quanti individuali di gravità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“Siamo dunque
arrivati a uno dei risultati centrali della gravità quantistica: la struttura
discreta dello spazio formato dai quanti di spazio che danno il titolo a questo
libro. Questo non è che il primo passo. Il secondo riguarda il tempo. Al tempo
è dedicato il prossimo capitolo.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Rovelli 2014, p.
152).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il tempo non
esiste. Il tempo è locale. Non esiste un tempo universale. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“Ma cosa significa
che il tempo non esiste?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“Anzitutto,
l’assenza della variabile tempo nelle equazioni fondamentali non significa che
tutto sia immobile e non esista cambiamento. Al contrario, significa che il
cambiamento è ubiquo. Ma i processi elementari non possono essere ordinati in
una comune successione di istanti. Alla piccolissima scala dei quanti di
spazio, la danza della natura non si svolge al ritmo della bacchetta di un
singolo direttore d’orchestra che batta un tempo universale: ogni processo
danza indipendentemente con i vicini, seguendo un ritmo proprio. Lo scorrere
del tempo è interno al mondo, nasce nel mondo stesso, dalle relazioni fra
eventi quantistici che sono il mondo e generano essi stessi il proprio tempo.
In realtà, l’inesistenza del tempo non significa nulla di molto complicato.
[...]”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Rovelli 2014, p.
155-56).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“<b><i>Di
che cosa è fatto il mondo?</i></b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“È sparito lo
spazio di fondo, è sparito il tempo, sono sparite le particelle classiche, sono
spariti i campi classici. Di che cosa è fatto il mondo?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“La risposta ora è
semplice: le particelle sono quanti di campi quantistici; la luce è formata dai
quanti di un campo; lo spazio non è che un campo, anch’esso quantistico; e il
tempo nasce dai processi di questo stesso campo. In altre parole, il mondo è
interamente fatto di campi quantistici (figura 7.8).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“Questi campi non
vivono <i>nello</i> spaziotempo; vivono, per
così dire, uno sull’altro: campi su campi. Lo spazio e il tempo che percepiamo
a larga scala sono l’immagine sfocata e approssimata di uno di questi campi
quantistici: il campo gravitazionale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“[...]<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“I campi che vivono
su se stessi, senza bisogno di uno spaziotempo che funga loro da sostrato, da
supporto, capaci di generare essi stessi lo spaziotempo, sono chiamati “campi
quantistici <i>covarianti</i>”. La sostanza
di cui è fatto il mondo si è drasticamente semplificata negli ultimi anni. Il
mondo, le particelle, l’energia, lo spazio e il tempo, tutto ciò non è che la
manifestazione di un solo tipo di entità: i campi quantistici covarianti.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Rovelli 2014, p.
166-67).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’autore
rappresenta i buchi neri come porte verso il futuro o verso futuri. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Per vedere comunque
tutto quello l’autore dice sulle applicazioni concrete della meccanica
quantistica, e su tutto il resto, si veda l’autore stesso. Non abbiamo
l’intenzione di fare un sunto di quello lui espone, né avrebbe senso. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Nel capitolo
sull’informazione, il penultimo, importante partire delle definizioni.
L’informazione è una misura del numero di alternative possibili per qualcosa.
L’entropia è l’informazione mancante. Il tempo non è reversibile. V’è
ovviamente molto di più, nel capitolo e la connessione di tutto ciò colla
meccanica quantistica. </span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’ultimo capitolo,
il 13, <i>Il Mistero</i>, ha un carattere
metodologico generale. Ciò che si sa o che si crede di sapere, anche se tutti
ne sono convinti, può essere sbagliato. Se pensiamo di sapere già l’essenziale,
non impariamo nulla. La consapevolezza della nostra ignoranza rende la scienza
affidabile. Si ha bisogno proprio di affidabilità, non di certezze. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“La ricerca della
conoscenza non si nutre di certezza: si nutre di una radicale mancanza di
certezze.” <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Rovelli 2014, p.
228).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Rovelli, C., <i>La realtà non è come ci appare. La struttura
elementare delle cose</i>, Raffaello Cortina Editore, Milan, Italy, 2014. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-45856520631478426862015-02-12T01:17:00.001+00:002015-02-12T01:17:56.532+00:00Letter from Lhasa, number 364.Umberto Eco - Numero zero<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">Letter from Lhasa, number 364.</span></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;"> Umberto Eco
- Numero zero</span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Eco, U., <i>Numero zero</i>, Bompiani/RCS, Milan, Italy,
2015. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Eco 2015).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Umberto Eco<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Colonna viene
scelto per fare l’assistente alla direzione di un giornale, a Milano, agli
inizi del 1992, che non uscirà mai e per scrivere un libro come </span><i>ghostwriter</i><span lang="IT"> per il direttore dello stesso, Simei. La funzione
del giornale che non uscirà è di puro ricatto. Pure il libro, verosimilmente. I
redattori sono sei, tra cui una donna, Maia Fresia. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’editore era il
Commendatore che pubblicava altri quotidiani e riviste, ora di dubbio spessore
ore specializzati per interessi specifici. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Eco centra il
racconto sull’ipotesi che Mussolini non fosse morto e, dall’Argentina, o da
altrove, domini la storia italica fino al cosiddetto golpe Borghese che non si
fa perché Mussolini muore mentre viene trascinato di nuovo al potere. Una
baggianata, fosse l’ipotesi di base vera o meno. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ovviamente, Eco è
prigioniero della sua solita luogocomunistica corrente. Impossibile che
l’Impero potesse pensare di rimettere al potere un Mussolini. Inoltre, un
personaggio non può dominare la storia con tutti che lo credono morto. Chi
aveva voluto Mussolini morto erano stati proprio gli inglesi, che lo avevano
portato al potere, sostenuto e poi usato per meglio sfondare la Germania,
l’Asse. Anche non fosse stato assassinato e fosse poi morto tranquillamente,
non cambia i termini della questione. Come statista, non serve più a nessuno. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Eco insiste su Moro
ucciso perché sapeva qualcosa e lo avrebbe rivelato. Moro era un omertoso di
prima classe. Tantissimi conoscono segreti e non per questo vengono
assassinati. Andreotti ordina la demolizione psicologica e l’assassinio di Moro
perché questi, pur perdente nella DC e nello Stato, sta per divenire Presidente
della Repubblica su accordo DC-PCI, Zaccagnini-Berlinguer. Dato che Andreotti
controlla gli apparati della forza, monta un’operazione CC-NATO per liquidarlo.
Ai fini pratici, vi è il segreto di Stato ed segreto di Stato sul segreto di
Stato (il segreto NATO). Per cui, non se ne può parlare. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il cosiddetto golpe
Borghese è la classica operazione per bruciare chi si è montato la testa e
spingerlo al terrorismo puro, che è quello stavano già facendo anche se si
credono di poter divenire, o di essere divenuti, pupari. Il terrorismo serve al
potere mentre per il potere formale ci sono già i partiti ed il loro sistema di
potere. Si fa credere ad un manipolo di terroristi di avere acquistato un
grande potere e di avere tutte le coperture interne ed internazionali per un
colpo di Stato. Però, poi, la copertura angloamericana non arriva ed arriva anzi l’ordine di
tornarsene a casa. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ad Eco basta
falsificare un po’ basandosi sul suo solito luogocomunismo. Borghese non è un
fascista. Non è un mussoliniano. A guerra persa, dopo avere creato una
compagnia di ventura che rifiuta il tradimento reale, dei Savoia, contatta gli
angloamericani e passa al loro servizio.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Eco, che costruisce
le sue teorie luogocomunare attraverso la bocca di Braggadocio, uno dei sei
della redazione, lo fa ritrovare morto, assassinato, proprio la notte che
questi deve incontrare qualcuno di cui si fida e che dunque, verosimilmente,
gli confermerebbe tutto, la baggianata su Mussolini. È un classico della letteratura
spionistica. Uno di cui ti fidi ti fissa un appuntamento e ti ritrovi morto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">A quel punto,
l’editore, chiaramente su irresistibili pressioni esterne, dunque di Stato,
chiude il progetto di quotidiano. Pure il direttore dello stesso rinuncia subito
al progetto del libro e dichiara di voler scappare in Svizzera e cambiare
identità. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Pochi giorni dopo
l’assassinio, compare in TV un po’ tutta la storia ricostruita da Braggadocio,
con l’eccezione delle ipotesi su Mussolini. Il lettore pensa ad un Braggadocio
assassinato per quello, quando sarebbe proprio quello cui non ne fregherebbe
nulla a nessuno. Se ti assassinano è sempre e solo su richiesta
governativo-istituzionale-NATO. Il luogocomunaro Eco deve accreditare l’ipotesi
dei diabolici “Servizi Segreti”, quelli che senza copertura istituzionale-NATO
non fanno proprio nulla. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Colonna e Maia, che
si sono da tempo innamorati, si rifugiano ad Orta dove sognano come continuare
a campare in qualche modo. Tra l’altro, un disservizio di Polizia Segreta avrebbe
subito messo sotto controllo tutti i telefoni dei colleghi dell’assassinato per
cui il loro fare sospetto sarebbe stato subito rilevato. Eco non ci arriva.
Pure sul futuro dei due, Eco, che ha tutte le porte aperte, la fa facile. Nella
realtà non è per nulla così. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il libro è scritto
in modo ineccepibile, pur con l’Eco che deve blandire il lobotomizzato medio,
...che è dove lui stesso fieramente si colloca. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Eco, U., <i>Numero zero</i>, Bompiani/RCS, Milan, Italy,
2015. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-32588829493628973582015-01-20T21:46:00.001+00:002015-01-20T21:46:56.998+00:00Letter from Lhasa, number 363.La cipolla di Tropea<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 363.</span></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> </span></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">La cipolla di Tropea </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Defilippi, A., <i>Per una cipolla di Tropea</i>, Mondadori,
Milan, Italy, 2012. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Defilippi 2012).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Alessandro
Defilippi <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Le cipolle di
Tropea sono le cipolle rosse, quelle che cuociono più rapidamente delle bianche
per cui sono vantaggiose per talune preparazioni culinarie, come le pizze, che
richiedono una cottura veloce. Vi sono anche alcune differenze di sapore e, più
in generale, chimiche, rispetto alle cipolle bianche. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il racconto, di una
cinquantina di pagine nell’edizione cartacea, si macina rapidamente e con
piacere, ...fino alla trovata finale, un po’ politicantica e che fa cadere i
cosi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Qualcuno uccise un
tizio accoltellandolo su una barca nel mare. Poi si diresse con la stessa verso
un’imbarcazione più grande [si capirà poi che doveva caricare armi per i
terroristi algerini] su cui si imbarcò dimenticandosi la propria bisaccia sulla
barca col cadavere. Questa con questo fu trovata in secca a Boccadasse, antico
borgo marinaro di Genova, nel quartiere di Albaro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Nella tasca destra
dei pantaloni del cadavere fu trovata un’automatica francese, una 7.65-lungo,
Mle-1935-A col silenziatore, che aveva sparato di recente e dal cui caricatore
mancavano due pallottole. Nella bisaccia militare perduta dall’accoltellatore
c’erano una pagnotta e due cipolle rosse. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’uomo ritrovato
morto aveva ammazzato, con la pistola silenziata, un commerciante algerino col
figlio maggiore, a Genova, nel magazzino del loro negozio di frutta e verdura.
Il figlio maggiore era sotto tortura quando era sopraggiunto il padre. Di lì il
duplice omicidio. Il figlio minore aveva a sua volta successivamente ammazzato
lo sparatore a coltellate. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Quando i due
carabinieri scoprono i due cadaveri, sopraggiungono due killers che riescono a
sganciarsi, con uno di questi che resta ferito, dopo avere aperto il fuoco con
armi silenziate dello stesso calibro di quella rinvenuta sul cadavere,
verosimilmente egualmente delle automatiche Mle-1935-A. Si scopre dopo che i
due killers sono due funzionari della polizia, o di una qualche polizia,
francese, o tali si dichiarano. Due mandati dal governo francese per occuparsi,
in via esclusiva, delle indagini sul caso. In realtà, sia i due che l’ammazzato
sono dello SDECE, polizia segreta, <i>alias</i> branca terroristica, del
governo francese. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Intanto [siamo
ancora ai tempi, nel dopoguerra, dell’Algeria colonia francese], in relazione
ai tre omicidi, il governo francese ha già chiamato quello italiano che ha
allertato i comandi dei carabinieri. Questioni di Stato. Per cui, il comando di
legione, il cui generale telefona al colonnello dei carabinieri di Genova che
ha la responsabilità dell’indagine [dato che chi ha ritrovato la barca col
primo cadavere rinvenuto si è rivolto ai CC e non alla PS], rimuove
quest’ultimo da ogni attività investigativa perché il tutto passa a due
funzionari del governo francese, due della polizia di Mentone, o tali si
dicono. Ordini. Nessuna spiegazione. Per il colonnello dei CC di Genova sono
due dello SDECE. Anzi, tre. Pure quello accoltellato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Alla fine, compare
nientemeno che Ahmed Ben Bella che, coi carabinieri già partigiani,... Da far
morir dal ridere... <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Beh, leggetevelo! <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Qui, nell’epilogo,
con Ben Bella, qualche tinta delle fissazioni dell’autore era già emersa in
precedenza coi carabinieri ex-partigiani, passiamo dalla letteratura alla
montatura propagandistica. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il governo italiano
ha effettivamente promosso ed aiutato il terrorismo algerino, su incarico
inglese, ma in tutt’altra maniera, ed in modo del tutto segreto, segretissimo.
Per la coreografia ed armi di contorno, come fumogeni per i traffici veri,
mobilitarono nientemeno che i Maitan-Mandel, ovviamente tagliando fuori i
‘rivoluzionari’ di madrelingua francese. L’Impero opera a questo modo e si
serve pure dei suoi [non ne esistono altri!] ‘rivoluzionari’, quando servono.
Vengono messi sul mercato proprio per quello! Fascisti e comunisti, non meno di
tutti gli altri ‘moderati’ [esistono davvero?!] inclusi, fanno i clown del
grande gioco dell’Impero e sono dallo stesso mobilitati per gli shows a seconda
delle esigenze del momento. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’autore vive,
ovviamente, in un altro mondo. Ma il racconto scorre egualmente bene. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Defilippi, A., <i>Per una cipolla di Tropea</i>, Mondadori,
Milan, Italy, 2012. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-17420215390572771322015-01-07T20:24:00.001+00:002015-01-07T20:24:53.771+00:00Letter from Lhasa, number 362.The Highly Paid Expert<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 362.</span></b><b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> The Highly Paid Expert<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">by
Roberto Abraham Scaruffi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Allen, D., <i>The Highly Paid Expert. Turn Your Passion,
Skills, and Talents Into a Lucrative Career by Becoming the Go-To Authority in
Your Industry</i>, Career Press, Pompton Plains, N.J.,
USA, 2014. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
(Allen 2014).<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Debbie Allen <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
First, you have to
define in what you really are an expert, a small and well defined niche, and you
must be a real expert or anyway to build yourself as a real expert. The choice,
the proposed ‘product’, needs to be consumer-oriented. It would be useless to
propose something the consumers one can reach do not need. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The author calls this
step the developing of your USP, your Unique Selling Proposition. You must be
expert in something you have personally experienced. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Done that, you simply
have to act despite fear. And act for success. You need various tools as a dot-com
website, a good brand, an effective logo. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
One needs to progress,
to build oneself, from the starting level to a recognised expert, what means,
from a commercial point of view, to progress from the level where nearly any
client cannot afford the service to a level where clients are anxious to pay
high fees. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The author prospects a
progression from novice, to skilled, to specialist, to authority, to highly
paid expert. It actually is more a problem of how one be recognized than of
what one really be. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
One may be a real
super-specialist since when one starts to offer oneself on this kind of market.
On the other side, an ‘authority’ may simply be something capable to appear, be
reputed and be paid as such. Finally, everything is build by interaction
between sellers and buyers. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
You need to be. But you
need also to appear, to seem what you are. An aspect of this is “shameless
self-promotion”. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
One needs to target
one’s own ideal client and market absolutely avoiding trying to be everything
and targeting everyone. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“Here are six steps to
keep you on target in your business <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>♦ Step 1: Always be marketing.</b> [...] <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>♦ Step 2: Get serious about your business.</b> [...] <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>♦ Step 3: Develop systems that save you time.</b> [...] <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>♦ Step 4: Get productive.</b> [...] <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>♦ Step 5: Stay focused on your goals.</b> [...] <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>♦ Step 6: Ask for help so you can stay on target.</b> [...]” <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
(Allen 2014, p. 55/56).<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
From a marketing point
of view, if somebody types your name or the name of your brand [think of your
brand as your alias] in a search engine, it has to appear in the first
positions or at least in the first page.
<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Your website has to be
consistent with the message you launch, to be focused and easily understandable
without any technical complication or complexity. If you offer different
services, create different websites. A real website of a real specialist, so
progressing every day, is necessarily a work in progress, not something
artificially created, or made to create, once forever. Your need constantly
work on yourself, as well on your website so really reflecting you and your
skills, specifically the skills you offer. Your professional website is not
about yourself but about what you offer to your ideal client. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Two-minute videos are
powerful marketing devices. YouTube is a proper place for showing them. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Consulting and coaching
are bordering fields although clearly different. While consulting provides
advice, coaching helps the client to find the answer by him/herself and so
creating his/her problem solving attitude. Coaching is more formative while
consulting is more informative. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b><u>Four Steps to Building Your Consulting Business</u></b><o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“Step 1: Solve problems.
Become a problem-solver for your clients.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“Step 2: Offer a
promise. Create programs that can best serve your clients’ needs.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“Step 3: Show proof. Use
testimonials and case studies that state your clients’ results.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“Step 4: Create a
proposal. Set up your program and service offerings in detail.” <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
(Allen 2014, p. 91).<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
For solving other people
problems, you need to be a problem solver:<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b><u>Five Steps to Improving Your</u></b> <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b><u>Problem-Solving Skills</u></b><o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>♦ Step 1: Define each problem in detail before trying to solve it.</b>
Take time to understand the problem, understand the criteria for a good
decision, and generate some good options.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>♦ Step 2: Offer one or two firmly suggested solutions.</b> Offering too
many suggestions will only confuse your client and allow him to become
indecisive.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>♦ Step 3: Prioritize your client’s action steps to help avoid him or
her feeling overwhelmed.</b> If your client agrees to take action, ask him to
relax and focus on moving forward.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>♦ Step 4: Implement a step-by-step plan of action.</b> When you
approach problems systematically, you cover the essentials each time—and your
decisions are well-thought-out, well-planned, and well-executed.<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>♦ Step 5: Look for more ways to improve upon the problem-solving idea
to avoid future problems.</b> Continue to perfect your problem-solving skills
and use them for continuous improvement initiatives to serve your clients’
needs.”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
(Allen 2014, p. 98).<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“After identifying a
potential problem, you need information:<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“♦ What factors
contribute to the problem?<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“♦ Who is involved with
it?<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“♦ What solutions have
been tried before?<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“♦ What do others think
about the problem?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
(Allen 2014, p. 99).<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Create your online
community. There are specific techniques for making that and in a fruitful way.
Also if the author prefers traditional speeches and conferences, may be useful
to sell high-end products online by teleseminars and webinars. The author gives
her advice about that in chapter 18. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Paid events, but also
unpaid ones in exchange of something else as for instance selling your books
and materials, publish speech, both tightly professional and motivational, are
another way of selling your skills and making them fruitful. Of course, if you
want to create dependence, for instance for selling you and your company as
consultants, you have to show that you can solve the problems of the audience
but without telling the whole story, because if they learn how to solve their
problems by themselves, they will not hire you as a consultant. This is, of
course, the point of view of the author. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
If you are hired for
teaching how to solve their problems about a specific field you are skilful in,
you have of course to teach that, in my opinion. People have different learning
attitudes relatively to a problem-solving attitude, so there is always people
equally needing some additional professional help, consequently the assistance
of a consultant. The point is eventually how to make the most people aware of
that. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Company and managers
having serious organizational problems are not aware of that. If they are
instinctively aware, they refuse to rationalize their instinctive awareness. They
frequently live as a personal defeat to ask for a consultant’s help and so they
deny having serious problems while their company collapses or remains very far
from its full potentialities. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The author underlines
that you are an expert and not a trainer, so you have to remain such and to
sell you as an expert. Your public speaking and your presentation have this
goal and they need to be built in this perspective. For the author, an expert
needs to become a very good salesperson. A salesperson does not need to be
aggressive. One only needs to well show the advantages of been hired as an
expert for the help one can provide, so increasing the incomes of those needing
one’s advice. Of course, professional help from an expert has to be very well
remunerated. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Don’t work for free and
don’t ask for modest sums. Your clients would think your service be not valuable.
<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Since the most people
are visual learners, one gains more from a visual presentation than from
speaking. Your PowerPoint or Keynote presentation must be perfect from the
point of view of selling. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Creating events, or
participating to them at the starting of your consulting career, permits to
sell one’s own services to qualified audiences. This is a key element for a
profitable career as an expert. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
If one wants to earn
real money, one needs to diversify one’s own revenue sources: <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b><u>5 Ways to Grow Multiple Streams of Income</u></b><o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>1. Manifest and multiply only your most ideal clients.</b> [...]<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>2. Develop joint venture affiliates who can sell your products.</b> [...]<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>3. Generate big-income days.</b> [...]<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>4. Create high-level coaching or consulting programs.</b> [...]<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
“<b>5. Develop a license or franchise business model with your expertise.</b>
[...]” <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
(Allen 2014, p. 138).<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
One of the basis of
business is asking, asking with the belief and expectation to receive. “<i>The power is in the asking and in the expectation
that you will receive it.</i>” (Allen 2014, p. 144).<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The penultimate advice
of the author is: “Become the authority by writing a book.” More is general, it
is useful to write and publish. The author explains why she specifically
suggests writing books as a further door-opening opportunity relatively to a
highly paid expert business. <o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
The last advice is:
“Develop a steady stream of referrals.”<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Good luck and a lot of
money!<o:p></o:p></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
Allen, D., <i>The Highly Paid Expert. Turn Your Passion,
Skills, and Talents Into a Lucrative Career by Becoming the Go-To Authority in
Your Industry</i>, Career Press, Pompton Plains, N.J.,
USA, 2014. <o:p></o:p></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-40935449532085778152014-12-15T20:18:00.001+00:002014-12-15T20:18:23.766+00:00Letter from Lhasa, number 361.Io ho paura (1977) di Damiano Damiani<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">Letter from Lhasa, number 361. <i>Io ho
paura</i> (1977) di Damiano Damiani </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il film è ben
costruito. Anche se non poteva dire di più. Lo Stato non lo avrebbe permesso ed
il film non sarebbe mai uscito. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">“I Servizi” non
sono i soliti disservizi di disinformazione, bensì Polizie Segrete. Quelli
della ‘Difesa’ sono ufficiali dei Carabinieri, di solito, in quei ruoli. “Il
generale”, il capo della Polizia Segreta militare, coi suoi, non è un deviato,
bensì lo Stato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il film non può dire
che obbediscono ad ordini del Capo del Governo, del Capo dello Stato, del
Ministro dell’Interno, eventualmente di quello della Difesa, e con supervisione
NATO. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il film è preciso,
anche se lì racconta la solita favoletta sui neri. Non solo i neri. Pure tutti
gli altri sono stati e sono manipolati, sia con contatti diretti che in altri
modo, dalle Polizie Segrete Carabinieri-NATO agli ordini del governo e della
Presidenza della Repubblica. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">È anche ben
rappresentato un certo dualismo v’era nella PS. L’ufficiale superiore in divisa
ben sa che sono tutti affari di Stato e che si deve obbedienza alle Polizie
Segrete Carabinieri-NATO. Il dirigente in abiti civili, il “capitano La Rosa”,
evidentemente crede vi siano degli spazi di manovra. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il giornalista di sinistra
naturalmente fa parte di una macchina agli ordini delle Polizie Segrete
Carabinieri-NATO. Per cui non può andare dietro ad un poliziotto che vuole
parlare per salvare la pelle. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il protagonista,
Gian Maria Volonté / il brigadiere Graziano, si muove bene, nella
rappresentazione poliziesco-cinematografica. Solo non capisce che telefonando
al suo superiore verrà inevitabilmente intercettato, per cui va
all’appuntamento con quelli mandati dalla Polizia Segreta Carabinieri-NATO per
assassinare pure lui e dunque chiudere il caso. Il terrorismo è di Stato ma non
lo si deve risapere. Il minchione medio deve credere alla “forze oscure”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Le prove sono state
rimosse rimuovendo i personaggi avrebbero potuto far risalire alle
responsabilità di Stato e di governo. Lo spettatore ‘avvertito’, cioè il
lobotomizzato medio, percepirà una delle solite storie di “servizi deviati”
mentre il film dice ben di più anche se deve auto-censurarsi per poter uscire
nelle sale cinematografiche. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-67980888748336980542014-12-06T19:44:00.000+00:002014-12-06T19:44:18.289+00:00Letter from Lhasa, number 360.Svaniti nel nulla di Tom Perrotta<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">Letter from Lhasa, number 360. <i>Svaniti
nel nulla</i> di Tom Perrotta </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Perrotta</span><span lang="IT">, T.,</span><i><span lang="IT"> Svaniti nel nulla</span></i><span lang="IT">, Edizioni e/o, Roma, Italy, 2012. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Perrotta 2012). <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Tom Perrotta<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Lei, Laurie, è
atea, direi atea militante. O, definendosi lei agnostica, agnostica militante,
di quelli lo affermano anziché abbossare. Anche se è vero che incontrandosi e
scontrandosi con coloro si affermano in modo forte, atteggiandosi dunque a
credenti militanti, sia forse, talvolta, e per taluni o per molti, inevitabile,
affermarsi, diciamo al loro livello, con la loro stessa forza di affermazione,
della loro affermazione. </span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">C’è chi di fronte
ad affermazioni forti di altrui personalità lascia perdere. È, in genere, prova
di forza. C’è chi, prova di debolezza, deve affermarsi, eventualmente
contrapporsi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’autore si crea
una protagonista demo-liberal. “Ogni fede è follia!” [non è una citazione
precisa dall’autore che esprime questo concetto, a proposito della protagonista
Laurie, ma costruendo differentemente la frase]. Detto ciò, credono un po’ a
tutto, od a molto, purché non si parli di Dio. Si nega un Dio per crearsene
mille altri. O così, in genere, moltissimi, od un po’ tutti, fanno. Se Dio è
creato dall’animo umano, anche il non-Dio lo è. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ecco che, senza
motivo, persone, le più differenti, in tutto il mondo, nello stesso momento,
sparirono. Sparirono a milioni. Ora erano qui. Ora si erano come dissolte.
Avvenne un 14 ottobre. L’accaduto venne chiamato l’<i>Improvvisa Dipartita</i>.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ci fu chi cominciò
a mitizzare gli scomparsi. Altri semplicemente li volevano ricordare. Altri
ancora ne cercavano e denunciavano difetti e perversioni, anche per iscritto,
su un giornaletto di un pastore od ex-pastore, giornaletto che tutti
disprezzavano ma che andava sempre esaurito. Della serie: se la sono voluta. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’autunno seguente
comparvero quelli che giravano a coppie dello stesso sesso (con funzioni di
‘sorveglianza’, in pratica solo molestando, stalkizzando, gli altri), vestiti
di banco, non parlavano, abitavano in proprie strutture di proprietà, non
riconoscevano il potere, per quanto potevano, dunque cercavano di non pagare tasse, non accettavano leggi e
regolamenti se cozzavano coi propri usi ed interessi, e, ovviamente, donavano
alla setta, chiamata dei <i>Colpevoli Sopravvissuti</i>, tutto quello che
avevano avuto nella loro vita precedente.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Laurie infine
aderisce ad essa, lasciando così il marito Kevin, il sindaco della cittadina,
ed i sue figli Tom e Jill (la figlia). <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">C’è pure la solita
storia della congregazione, differente da quelli in bianco, nata attorno ad un
uomo colpito dall’<i>Improvvisa Dipartita</i> e che si ritrova con qualche
potere particolare, o così riesce a far credere, ma a cui il successo da poi
alla testa. Non è tanto questo che lo rovina ma la solita FBI che deve
distruggere tutto e tutti, tutti coloro non si assoggettino alla sua dittatura
totalitaria. Lo mettono nel mirino, lo arrestano e lo sputtanano per via
mediatica. Banali storie di sesso con ragazzine al di sotto dell’età del
consenso che, negli USA, è più alta che altrove. Negli USA, la prosecuzione non
è obbligatoria per cui, alla fine, usano questo solo se vogliono rovinarti per
ragioni loro, di totalitarismo di regime. Lo Stato non ammette
concorrenti! <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Tom aderisce per
qualche tempo, in pratica fin dai primi passi fino al disincanto sul fondatore
che si trasforma, a questa congregazione di cui vede gli inizi promettenti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Mille storie di
vita, e davvero piene di vita, con la immanenza dell’assenza, la grande assenza
creata da quel 14 ottobre dell’<i>Improvvisa Dipartita</i>. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Le scene, o solo
accenni, di sesso sono troppo terra terra per sembrare veri. Una coppia che si
fa scoraggiare da due ‘bianchi’ che li seguono. Sesso orale, in tranquilla
vacanza, al loro primo incontro di quel tipo. Quelli che fanno ripetitivamente,
ormai da tempo, un gioco di società per scopare con chi avrebbero voluto in
partenza, oppure che non fanno nulla se vengono coppie ‘sbagliate’. Lui che si
masturba sotto le coperte con lei. Due uomini dei ‘bianchi’, dove l’astinenza è
obbligatoria, che si sodomizzano a letto, e pure facendosi chiaramente sentire,
dunque volendo essere scoperti, nella casa, un ‘avamposto’, dove abitano con un
due donne della stessa setta. Il solito santone della congregazione che lui
stesso ha creato, nel mondo della “libera impresa”, che si fa la corte di
ragazzine da mettere incinta con la scusa che la prima vi resta sarà la
portatrice del successore, del nuovo Gesù. Quella ci resta dà poi alla luce una
bimba! <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Su queste cose, di
sesso, l’autore sembra uno Slavoj Žižek che si crede un genio osannato mentre
ripete solo le solite banalità arricchite di aneddoti. Il vantaggio espositivo
e psicologico è che, non scendendo nei dettagli, per non dare tinte
pornografiche alla propria narrazione, per non renderla scabrosa, viene
lasciato tutto alla fantasia del lettore che può anche far cadere gli accenni e
concentrarsi su altri aspetti della storia e delle storie. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Tali devono essere
le regole dello scrivere per case editrici, dove generi per tutti non si vogliono
far trascendere un letteratura porno. E dove il destreggiarsi col porno pur non
scadendo nel porno è troppo difficile per autori con altro ritmo e differente
respiro narrativo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">L’autore
rappresenta invece molto bene il mondo di finzioni, come in effetti è il mondo
reale nelle interazioni interpersonali accessorie, dove tutti parlano e si
atteggiano mentre a nessuno ne importa nulla di nulla, se non dei propri
bisogni primordiali spesso difficili a lasciar scorrere, essendo i singoli
oppressi dalle consuetudini e stereotipi sociali, luoghi comuni socialmente
assimilati ed interiorizzati, bisogni primordiali spesso inespressi ed
irrealizzati dei quali resta tuttavia il disagio insopprimibile. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">I personaggi e le
storie, sempre una scusa per esprime delle sensazioni e dei concetti, sono ben
congegnati. Il libro si conclude senza conclusioni, colla vita che continua,
aperta, per quello che può essere dei dettagli secondari delle esistenze. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Perrotta</span><span lang="IT">, T.,</span><i><span lang="IT"> Svaniti nel nulla</span></i><span lang="IT">, Edizioni e/o, Roma, Italy, 2012. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-44851293164984255082014-12-05T23:47:00.001+00:002014-12-05T23:47:00.947+00:00Letter from Lhasa, number 359. I cari estinti<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;">Letter
from Lhasa, number 359.</span></b><b><i><span style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: EN-GB;"> </span></i></b><b><i><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">I cari estinti</span></i></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;"> </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Pansa, G., <i>I cari estinti. A faccia a faccia con
quarant'anni di politica italiana</i>, Rizzoli, Milano, Italy, 2010. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">(Pansa 2010).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Giampaolo Pansa <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In effetti, il
giornalista politico, il che, <i>mutatis
mutandis</i>, vale per moltissime professioni, per poter vivere come tale e
sopravvivere come tale, deve essere al livello del qualunquismo medio e
raccontare quello che si deve per tenere il lettore al suo naturale livello di
qualunquista medio. </span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Come un po’ in
tutta l’industria ‘culturale’, sia essa ‘pubblica’ o privata, deve sembrare che
dica, e deve in effetti dire, delle banalità in un modo che sembri geniale, che
le banalità sembrino delle genialate. Il recettore ha la percezione di ricevere
qualcosa per i soldi e tempo investiti a recepire i contenuti gli vengono
somministrati, e si sente pure adulato dal poter ricevere qualcosa da
personalità gli sembrano superiori, o sono comunque obiettivamente poste in
posizione di autorità rispetto al pubblico da esse dipendente. Il dispensatore
è egualmente adulato, appagato, dal suo ruolo di fatto di docente, dove,
innanzitutto, cosa comune tra i docenti, deve vendere sé stesso. </span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">È un gioco dei
ruoli, come un po’ tutte le interazioni nella sfera cosiddetta sociale. Alla
fin fine, è in parte casuale che uno si trovi, in una certa interazione, o
magari in tutte o quasi, in posizione o di dipendenza o di autorità. Si tende
ad identificare il ruolo colla persona. O la persona col ruolo. Dove il ruolo è
dato. Mentre la persona diviene quella richiesta dal ruolo. È una forma di
reificazione. Ma funziona così in qualunque posizione sociale o produttiva.
Qualcuno ha creato una casella. In quella casella va infilato qualcuno che si
fa plasmare dalla casella. Non vi è nulla di automaticissimo, sebbene poi il
gioco funzioni in questi termini. Improbabile il singolo cambi la casella,
casella che si è creata come è per un insieme di circostante sembra trascendano
le individualità. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il giornalista
racconta il potere come vuole apparire. Se non lo facesse, si troverebbe
sbalzato fuori per non avere fatto il proprio lavoro, quello per cui è
pagato. Il giornalista deve
rappresentare cose che suonino bene, creare pezzi che vengano facilmente e
gradevolmente digeriti. Qualcuno, in redazione, controlla ed aggiusta tutto
secondo criteri censori vari. Ma, alla base, il ‘pezzo’, su qualunque medium
appaia, deve suonare bene. Le censure operano già al livello della banalità del
pezzo mediatico. Spazio, toni, convenienze etc sono previamente definite. Chi
prepara il pezzo opera già a livello di convenzioni, e cerca di non essere
censurato e corretto, od eccessivamente censurato e corretto. Sennò, poi, il
‘pezzo’ non appare sul medium a cui era destinato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Quando il cronista
tenta di fare lo storico ed/od il politologo diviene piuttosto ridicolo e
peggio. Ad un Eugenio Scalfari magari non lo dicono che è tale, e l’industria
propagandistica lo fa sembrare egualmente un genio, perché ormai è stato creato
come tale ed è servito e serve ai lavori sporchi di regime, per cui le sue
logorree ed eiaculazioni vengono lasciate spargersi nel nulla, tra
l’incomprensione e la non lettura. Per cui, che siano sciocchezze, non
interferisce comunque col regime di cui resta saldo supporto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Non che molti
supposti storici e supposti politologi siamo meglio. Anzi sono spesso ancora
peggio non essendo neppure cronisti, passando dall’ideologia alla propaganda
senza neppure il contorno euristico di cronache di quello il potere vuole sia
di esso visto e raccontato, cioè il colore, l’immagine, i prodotti dei suoi
apparati pubblicitario-propagandistici. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Pansa parla dei
partiti come se non fossero macchine che i poteri hanno voluto e vogliono.
Quelli delle cosiddetta prima repubblica, ma pure quelli della seconda [la
prima e mezzo, visto che la Costituzione formale è poi la stessa, dunque uno
straccio usabile a piacimento dai padroni inglesi d’Italiozia], li creano gli
anglo-americani, che operarono in questi ambiti con tecniche di Polizia Segreta
per cui ovviamente non visti e non raccontati. La DC-Vaticano avevano un ruolo,
quello di riempire le istituzioni di governo ai vari livelli, a cominciare da
quello centrale. Il PCI pure, quello di spauracchio per la DC-Vaticano di cui
gli inglesi non si fidavano. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Non solo: l’inglese
metodologicamente non si fida per cui previene creando gli antidoti, qui altre
pedine da muovere per non perdere il proprio potere nei vari contesti. Gli
altri, PSI incluso, erano i cespugli, talvolta ondeggianti. È anche un fatto
che i poteri sia burocratici che formalmente privati poi livellino un po’ tutto
e tutti al di là delle ideologie di facciata o delle genesi anglo-americane
[che pur permangono nei bilanciamenti dei poteri, delle forze] ed/od interne. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ovviamente i Pansa,
non che G.P. sia peggio degli altri, discutono su quello i partiti avrebbero
dovuto o potuto essere anziché spiegare quello che erano e perché. Beh, lo
spiegare non lo fanno gli storici ed i politologi, o coloro reputati tali, che
si occupano in gran parte della mistificazione, della propaganda. Non che sia
poi una grande colpa, in termini relativi, nel contesto dato, che non lo
facciano giornalisti pur scrittori di libri. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il livello del
dover e del poter essere è il livello della fantasia. Che serve per non
disvelare l’esistente. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Checché ne pensi, o
lasci trasparire, Pansa, la per lui guerra civile fu tra fascisti pro-tedeschi
e fascisti pro-angloamericani, tra prostituiti di qua e di là. Usciti vincitori
gli angloamericani, i loro fascisti, e coi ruoli decisi dai vincitori,
gestirono, per quello la politica può gestire, lo Stato nelle sue varie
articolazioni. Ovviamente il controllo angloamericano era ed è sia sulla
politica e le istituzioni, che a livello di poteri reali economico-finanziari.
Non è che per esempio Mediobanca, banca formalmente pubblica, nasca, in regime di monopolio essendo l’unica
cosiddetta </span><i>Merchant Bank</i><span lang="IT"> italica, per altri fini che il controllo
stretto, angloamericano, sulle oligarchie industrial-finanziarie formalmente
private. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">I partiti della
cosiddetta prima repubblica vengono distrutti, coi relativi equilibri
istituzionali, per decisione, o con nulla osta, angloamericano. Non esistevano
forze interne che di testa loro (per quanto G.Andreotti, sulla via di divenire
Presidente della Repubblica, che lancia Di Pietro, si fosse illuso) potessero
distruggere i partiti per fondare e consolidare la dittatura del Quirinale
compradoro, dunque sotto stretto controllo angloamericano. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Questo è un libro
nostalgico. Col mito del buon tempo antico. Non è una colpa. È una scelta
dell’autore, la sua percezione della realtà. Personalmente non credo a grandi
differenze tra gli umanoidi, nei decenni, nei secoli, nei millenni. L’autore
riferisce la sua esperienza personale che lo porta evidentemente ad altre
conclusioni o percezioni. A livello psicologico, può essere, banalmente, la
nostalgia per la propria giovinezza e la propria mezza età traslata sugli
eventi storici. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il PCI era una
perfetta macchina nazisto-tangentaro-clientelare basata sulla falsa coscienza
di tutti, suoi dirigenti e proseliti inclusi. Non a caso lo creano gli inglesi.
La DC, creata tale dalla Chiesa, viene invece sfasciata dagli angloamericani
che la vogliono come i loro comitati elettorali ma con la legislazione (che progressivamente
peggiora rendendo qualunque atto politico criminalizzabile, ...oppure no se
coperti dalle Polizie Segrete Carabinieri-NATO) e la disorganizzazione
italiche.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Sansa è del tutto
privo di dimensione storica, cosa del resto comune, in genere, ai giornalisti
che differentemente non potrebbero fare i cronisti, i cronisti-cronisti
banali-banali, e, al contrario, relativizzerebbero tutto, non venendo così
capiti da lettore medio che non è che poi abbia grande livello di comprensione
di questioni sociali ed istituzionali, e tanto meno delle dinamiche storiche.
Certo, vi sono lettori medi magari geni in scienze e/o tecnologie, ma che, nel
contempo non capiscono nulla di questioni sociali e storiche. Seguono i media
per sapere cosa pensare, e cosa pensare dati i loro livelli di ignoranza o di
qualunquismo in questioni sociali e storiche. Inutile immaginarsi che possano o
debbano essere differenti. Le persone sono poi quelle che sono e non serve a
nulla mutarle. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Un esempio. Sansa
intervista Andreotti ad una Festa dell’Amicizia, precisamente il 10 settembre
1982 a Viareggio. Vorrebbe affrontare con lui la questione mafia, ovviamente al
livello di comprensione suo [di Pansa] e del pubblico, mentre Andreotti
banalizza e difende in modo totale sé stesso, la DC e pure gli altri partiti. E
che, Andreotti non lo sapeva che le mafie ritornano con gli Alleati, che
iniziano proprio con esse l’occupazione, e pure la gestione iniziale,
d’Italiozia, e che dunque hanno copertura anglo-americana per cui, anche lo Stato
italico volesse, non potrebbe fare nulla contro di esse, per cui le cogestisce
con gli anglo-americani?! E Sansa fingeva di ignorare ciò? In tutto il mondo,
in Italiozia pure, terrorismo e mafie sono create e gestite dai governi/Stati
tramite le Polizie Segrete per cui i regimi negano in pubblico quello che fanno
in privato, cioè in modo occulto. Si può supporre che G.Andreotti non
conoscesse queste cose? Assolutamente no, anche visto che da statista ci ha
sempre sguazzato nel mondo delle Polizie Segrete e della manipolazione ed uso
di mafie e terrorismi. Avesse mai raccontato queste cose in pubblico sarebbe
stato, se non rinchiuso, subito liquidato, messo fuori dal mondo politico ed
istituzionale, ma pure da quello intellettuale che, su queste cose, vive di luoghi comuni accettabili dal regime
e dai regimi, dall’Impero. Il punto è che neppure un Sansa sa queste cose, o se
le sa si è vietato di ricordarle e di pensarle, cose che, chiunque avesse un
minino di dimensione, di cultura storica, non potrebbe non sapere, non potrebbe
non conoscere e non esporre se avesse un minimo di onestà intellettuale. O se
Sansa le conosce o le intuisce, se le nega con la sua baggianata ricorrente,
nei suoi scritti, delle prove e degli indizi. È vero che su un organo di stampa,
su un massa media, non si possono dire cose non provabili, salvo essere
liquidati dagli stessi editori che giustamente temono cause legali. È anche
vero che si considera provabile il comunemente accettato, il conveniente,
insomma. Eppure, ci sono tanti modi per dire le cose, se le si comprendono, e
la questione delle prove ed indizi [prove ed indizi da processo] non può, da un
punto di vista euristico, essere usata per raccontare solo quello che ti fanno
vedere, cioè pura propaganda, pure balle. Non che si debba inventare. Ma
esistono meccanismi deduttivi che per esempio una dimensione storica affina.
Non solo. Per esempio, se uno ha solo entrate da 1'000 od anche 2'000 euro al
mese e si fa una casa da un milione, difficile dire che non sia corrotto o simili.
Certo si può conclamare che non ci siano prove, mentre in realtà non ci sono
prove che sia onesto, salvo vincite a lotterie od altri introiti straordinari.
Pansa non solo è debole sulla questione prove ed indizi. Quando accenna a ciò,
farebbe meglio dire che non può o non poteva dire certe cose perché suoi
colleghi, di grado superiore al suo e con compiti di controllo del suo lavoro,
semplicemente non glielo permettevano o non glielo avevano permesso per cui lui
si censurava preventivamente. Non solo
sbaglia, è debole, debolissimo, a livello metodologico sulla questione verità o
possibili o provabili verità, per cui uno si relega nella menzogna che pur non
sembri tale. Appunto, manca di dimensione storica. O, se la ha, non la fa
trasparire. È anche vero che, se avesse interrogato Andreotti ed altri sulla
verità storica delle mafie e dei terrorismi, o lo avrebbero rinchiuso o
liquidato in altro modo dal mestiere di giornalista. </span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Oppure si formuli
una differente ipotesi. Ma non è che sappia e si mascheri per poter continuare
a fare il giornalista, il cronista delle apparenze della politica. Non sa le
cose. Si è vietato di saperle, che è ancora peggio. Non è sufficientemente
davantologo, come moltissimi. Sta tutto sotto il naso e per questo si racconta
al popolino che non lo si vede. Non è, per tornare alle questione mafie, ma
pure a quella terrorismi, che le cose non siano note. Sono note. Ma le si
negano per le masse, ed in queste masse ignoranti [che non vuol dire
necessariamente sceme, ma che comunque ignorano queste cose] ci sono pure i
Sansa. </span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Beh, ci fermiamo
qui. I doppi o tripli e multipli pensieri non ci sono solo nella romanzeria
orwelliana, bensì sono realtà immanenti e non da oggi. C’è quello che si fa e
quello che si racconta, quello che gli inglesi chiamano il </span><i>making
sense</i><span lang="IT">. Il </span><i>making
sense</i><span lang="IT"> è il bisogno
umanoide di imbellettarsi. Si chiama </span><i>mystification</i><span lang="IT"> o </span><i>mystifying</i><span lang="IT">, mistificazione. Appunto, non nasce oggi e
neppure ieri ma è immanente nei millenni. O fa parte della psicologia umana o è
il potere che vuole così, che non è poi differente. Agli effetti pratici, non è
che faccia differenza se sia una caratteristica innata oppure se sia il potere
che abbia pure la facoltà di plasmare la natura innata, o supposta tale, degli
individui. Che gli umanoidi si sottomettano al potere ed ai poteri ha una
caratteristica innata di sopravvivenza. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Un altro esempio,
dove casca o caschi l’asino, qui il giornalista. Tu G.Andreotti ordini ad un
officiale di Polizia Segreta Carabinieri-NATO-Gladio di liquidare A.Moro [ché
sennò sarebbe divenuto Presidente della Repubblica in prima votazione alla
scadenza di Leone], ma lo vuoi liquidato con ignominia quindi dopo un lungo
rapimento in cui si sputtani e si faccia sputtanare come un debole. In effetti,
un Andreotti rapito si sarebbe fatto ammazzare, o non, senza concedere nulla. A
rapimento in corso, ma pure dopo, tu Andreotti conclami come un’ovvietà che le
vedove degli assassinati, ma pure la popolazione, non avrebbero compreso che si
fosse trattato per uno statista rapito con chi aveva assassinato ed assassinava
pure poliziotti e militari dei CC. Di fatto, tutti sapevano dove fosse detenuto
Moro e le BR erano eterodirette delle Polizia Segreta Carabinieri-NATO-Gladio.
Ovviamente Andreotti vuole Moro demolito e morto, anziché liberato. Sennò
neppure lo avrebbe fatto rapire, mentre tutti sapevano che le BR avrebbero
rapito ed assassinato Moro. Era mesi che lo pedinavano e senza che vi fossero
interferenze di polizia. Dunque le BR erano eterodirette e coperte. Facevano quel
che altri, qui G.Andreotti, volevano facessero. </span></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ritorniamo alla
banalità, all’apparente ovvietà, del <i>non possiamo trattare perché il popolo,
e specificatamente sbirraglie e militari, non capirebbero</i>. Tu lo hai fatto
rapire. Tu lo vuoi morto. Tu sai dove è detenuto. Ma conclami che non puoi
trattare. Non c’era neppure bisogno di trattare visto che tu sai dove è
detenuto. Sei tu, tu G.Andreotti, che lo hai fatto rapire e lo vuoi morto. Tu
Andreotti hai fatto assassinare la scorta. Per cui è tutto il gioco ad essere
truccato. Lo stesso Craxi che sa, da Dalla Chiesa, dove Moro sia detenuto, e
che dunque sa che è Andreotti che lo ha fatto rapire e lo vuole assassinato e
poi lo fa assassinare, non può andarlo a dire in giro perché lo
rinchiuderebbero e comunque lo farebbero fuori dalla politica, e non sarebbe
mai divenuto uno statista, quale poi diverrà come capo del governo. Craxi lo
avrà pure ben capito che quando viene fatto far fuori Dalla Chiesa lo è per
quello Dalla Chiesa aveva raccontato a lui, Craxi, durante l’operazione Moro,
cioè che era Andreotti che manovrava tutto. Eppure nessuno può dirlo. Ah,
queste cose le racconta Pecorelli ed Andreotti, col suo blocco di potere
militare, lo fa assassinare. I giornalisti non le sapevano? I Pansa non lo
sapevano? Ah, no, per poter continuare a fare i giornalisti di regime devono
tacere, tapparsi occhi e le orecchie. Devono tapparsi pure il cervello e così
continuare a disquisire di cazzate e solo di cazzate. Manca la dimensione
storica ma pure quella cronistica. Del resto, pure moltissimi storici si
tappano pure il cervello per poter continuare a fare gli storici riconosciuti
come tali, cioè di regime, gli storici-agitprop. <o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span lang="IT">La ‘logica’ da bar,
tale era ed è quella all’Andreotti, funziona. Basta non discutere i presupposti,
bensì discutere sui presupposti definiti dal potere. Basta fare gli </span>showmen<span lang="IT"> degli apparati di propaganda. Che è quello fanno politici e statisti, a
livello di discorso pubblico. <o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span lang="IT">Finché i Pansa
banalizzano sono dei geni, e ben pagati. Raccontassero le cose, diverrebbero
dei pazzi e sarebbero liquidati in vario modo. Un Pier Paolo Pasolini, che
cercava e cercava, è stato intrappolato ed ammazzato da Polizie Segrete su
ordine governativo. Anche se tappare la bocca lo si fa in mille altri modi, prevenendo
l’ascesa, o stoppandola ed affondandola in vario modo. <o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span lang="IT">Interessante, da
un punto di vista storico, che già prima della caduta del muro di Berlino, per
quanto ormai fosse visibile che l’URSS e l’Impero Sovietico non reggessero più,
nei centri dell’Impero si parlasse apertamente, non per le masse, di liquidare
il sistema Costituzionale italico uscito dalla IIGM. Siamo nel maggio del 1989,
al congresso del PSI. “Il giornalista americano mi domandò ancora: «Finirà per
colpa della corruzione? Da noi si dice che i partiti italiani vivono grazie
alle tangenti. La loro immoralità è dilagante. Prima o poi i vostri giudici
usciranno dal letargo e faranno piazza pulita di tutto. A cominciare dai leader
politici».” (Pansa 2010, p. 300 del file .pdf). <o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span lang="IT">Di tangenti e
‘corruzione’ vivevano dal 1942-43, e già prima, dalla creazione d’Italiozia e
pure prima. Se se ne ‘accorgono’ nel 1989, o nel 1992, o quando si voglia, è
perché ci sono altri affari in gioco. La realtà, in queste cose, si crea a
seconda delle esigenze di potere, del potere e dei poteri. </span></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<br />
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<span lang="IT">Pansa, G., <i>I cari estinti. A faccia a faccia con
quarant'anni di politica italiana</i>, Rizzoli, Milano, Italy, 2010. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33742655.post-35368250377764384142014-11-23T08:19:00.000+00:002014-11-23T08:19:20.890+00:00Letter from Lhasa, number 358.La Repubblica di Barbapapà<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;">Letter from Lhasa, number 358.</span></b><b><i><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;"> La Repubblica di Barbapapà</span></i></b><b><span lang="IT" style="font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT;"> </span></b><span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
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<span lang="IT" style="font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT;">by Roberto Abraham Scaruffi</span><span lang="IT"><o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Pansa, G., <i>La Repubblica di Barbapapà. Storia
irriverente di un potere invisibile</i>, BUR, Milano, Italy, 2014. <o:p></o:p></span></div>
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<span lang="IT">(Pansa 2014).<o:p></o:p></span></div>
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<span lang="IT">Giampaolo
Pansa <o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<span lang="IT">Se <i>Repubblica</i> nasce nel 1976, in parallelo
al dilagare della P2 di Andreotti e Berlinguer, è perché le oligarchie
predatorie, specificatamente gli Agnelli-Mediobanca, hanno bisogno di andare
allo sfondamento del PCI andreottianizzato. Non che vogliano un PCI moderno,
una socialdemocrazia. Vogliono solo che il carrozzone PCI obbedisca a loro e
solo a loro. <o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span lang="IT">Se la storia
interna e le relazioni internazionali (Italiozia è prostituta anglo-americana,
dopo aver perso, e pure piuttosto male, la IIGM, ma pure, nella sostanza, la
IGM pur dalla parte dei vincitori da cui i prostituiti Savoia non potevano non
farsi infinocchiare) non permettono ancora di andare al superamento del PCI
fatto creare dagli inglesi a Togliatti nel 1944 (una classica operazione di
guerra anglo-americana), le oligarchie predatorie private di area Mediobanca, o
Mediobanca-Agnelli (dato che gli Agnelli, pur di area Mediobanca sono un potere
internazionale e con connessioni dirette anglo-americane al di là della stessa
Mediobanca di Cuccia), vogliono riaffermare la loro egemonia di potere sulla
squallida sinistra italiota che, per giunta, è stata, in parte, subordinata al
Vaticano di cui gli inglesi la volevano contropotere, potere di ricatto. È
inevitabile che un partito inglese, pur con facciata pro-sovietica, abbia
bisogno non solo del sostegno inglese ma pure di dipendere quotidianamente
dalla DC-Vaticano che controlla il governo e le Istituzioni dello Stato. Per
cui, differenti facce ed esigenze finiscono per convivere.<o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
<div class="MyStyle" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Con <i>Repubblica</i>,
gli Agnelli, Mediobanca e Confindustria si reinventano una loro sinistra [non è
chiaro che cosa voglia dire, ma loro la chiamano così], un loro PCI. Il che la
dice lunga sulla miopia culturale delle oligarchie [predatorie] ‘private’, sul
loro rifiuto di qualunque progetto e pratica modernizzatori, del resto ovvio
essendo oligarchie predatorie. <o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span lang="IT">Ovviamente Pansa
non la conta così. <o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span lang="IT">Eugenio Scalfari è
ben descritto come banderuola che va dove soffia il vento. È questo, spesso, un
aspetto di quello viene chiamato od appare come successo. Da deputato di un
PSI-finzione (una moderna socialdemocrazia o laburismo è escluso dagli
occupanti angloamericani per Italiozia, avendo loro bisogno di un PCI per
contrastare, pur minoritario, ma potentissimo, una DC-Vaticano di cui non si
fidano anche se poi se li comprano variamente, per quel che possono) a uomo
degli Agnelli-Mediobanca, a pupazzetto di CDB, l’agente speciale delle
operazioni sporche di Cuccia-Mediobanca, e dei suoi padroni
anglo-americani. <o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span lang="IT">Pansa non la conta
in questo modo, ovviamente. <o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span lang="IT">Non c’è nulla di
titanico quando i poteri vogliano qualcosa. Anche Scalfari fosse stato
analfabeta, sarebbe egualmente divenuto un’autorità giornalistica e culturale.
Che il progetto-<i>Repubblica</i> condizioni il PCI e faccia concorrenza, nei
numeri, al <i>Corsera</i>, è nella logica delle cose. Assumi comunisti. Li
paghi e dai loro la linea. <i>Repubblica</i> ed annessi fioriscono. <o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span lang="IT">CDB e gli altri
predatori, ma CDB lo è pure più degli altri (o così appare magari perché più
esuberante, o chissà perché), divengono gli illuminati industriali e finanzieri
d’Italiozia. <i>Repubblica</i> e <i>l’Espresso</i> divengono gli organi della
rivoluzione comunista cui il PCI ha da tempo rinunciato, anzi che non è mai
stata nella sua pratica reale ...per correre dietro alla DC. Beh, i media servono
per il lavaggio del cervello. Devono far credere mentre i poteri reali fanno
quello che credono. TUTTE le ‘rivoluzioni’ comuniste, pure le altre, sono
sempre state volute dai poteri reali. Loro sono le condizioni oggettive e le
rotture storiche ma non come la conta la vulgata comunistoide o d’altri colori
ideologici. <o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span lang="IT">Nell’aprile 1989,
il Gruppo Espresso-Repubblica passa sotto il controllo totale e totalitario di
CDB, che ne controllava già il 50%. Ma la storia non finisce qui visto che c’è
tutto il conflitto proprietario con Berlusconi, risolto da Andreotti, che così,
in nome della frammentazione e del bilanciamento degli interessi e dei poteri,
dà potere ai suoi più accaniti nemici sulla via del Quirinale, gli
inglesi-Mediobanca. <o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<span lang="IT">Il libro è intessuto di dettagli interessanti, di cui
abbonda. Su di essi, chiunque si occupi della storia di Italiozia può
soffermarsi proficuamente e valutarli, ovviamente senza mai prendere nulla per
oro colato. Ogni parzialità aiuta la conoscenza, oltre a permettere sia di
testare che di rettificare quello che si pensa di avere già compreso sul corso
degli eventi. <o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<br />
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<span lang="IT">Pansa, G., <i>La Repubblica di Barbapapà. Storia
irriverente di un potere invisibile</i>, BUR, Milano, Italy, 2014. </span></div>
Roberto Abraham Scaruffihttp://www.blogger.com/profile/14735650485001000072noreply@blogger.com