Letter from Lhasa, number 350. Di nuovo sul 1992-93 e connessi
by Roberto Abraham Scaruffi
Ora se ne può
parlare in modo più completo perché sono venuti fuori dettagli ovvi eppur
incredibili al lobotomizzato medio. La gente vede le cose al cinema ed in TV e
quella è, per loro, “la Storia”. Quello che lì non appare, invece, non esiste.
In queste cose, capivano tutti di più (non che, alla fin fine, avesse qualche
importanza) prima che esistessero i mass media o, supponendoli esistenti da
sempre o da molto, prima che essi fossero invasivi come lo sono divenuti sempre
più.
I governi italici,
dunque pure, a maggior ragione, soprattutto dopo il colpo di Stato di Capaci
del 23 maggio 1992, i Presidenti della Repubblica, si fanno all’Ambasciata
Britannica, non senza, verosimilmente ed ovviamente, in particolare dopo la
IIGM, che pure i tonti statunitensi ne siano coinvolti anche se sembrano
maestri nell’arte di scantonare, di apparire estranei. Lasceranno fare ai
britannici, in Italiozia, dato che questi l’hanno inventata e creata.
Non a caso, i
britannici non volevano Italiozia nella NATO, considerandola loro proprietà
privata, dunque superfluo aggiungere a questo status i vincoli, di
subordinazione, dell’appartenenza alla NATO. Sarà Italiozia, la DC, a volere l’inclusione
nella NATO per creare un qualche dualismo rispetto alla dominazione assoluta
dei britannici. Essere servi di più può talvolta offrite qualche, pur effimero,
spazio di manovra. Non che sia stato usato per grandi cose, visto il corso
sottosviluppista rapidamente imboccato dall’Italiozia DC-PCI, dopo qualche
pulsione sviluppista nella DC, o da parte di personaggi o componenti attraverso
la DC avevano rappresentanza o copertura istituzionale.
Il regime
britannico è strettamente centralizzato nella Corona, eventualmente con qualche
dualismo, per dettagli non principali, non su questioni di potere e di potenza,
col governo formale che è pur sempre un governo della Corona, non qualcosa il
Parlamento, e le oligarchie esso cela o di cui è espressione, si scelga di
testa sua. Le oligarchie devono comunque passare attraverso la mediazione della
Corona, che è l’oligarchia principale e propulsiva, ed intende restare tale.
Il regime
statunitense, pur con una sua unitarietà e con centri sviluppisti forti,
decisivi come nel regime britannico, si fonda su una struttura statuale più
diversificata, più a cerchi concentrici ed anche, talvolta, confliggenti. Il
Presidente e la Presidenza hanno una loro supremazia pur non indiscussa né
indiscutibile. In Gran Bretagna, le Polizie Segrete sono sotto lo stretto
controllo della Corona, e le oligarchie di cui essa è espressione centralizzata
e decisiva. Negli USA, v’è una certa diversificazione, non necessariamente tra
Presidenza e Congresso, dato che le Camere appaiono sempre più agli ordini
della Presidenza per quanto magari non sempre e forse non irreversibilmente.
Alla fin fine, le istituzioni formali sono, negli USA, veicoli attraverso cui
le differenti oligarchie si esprimono, si scontrano, e trovano, o si fanno trovare, sintesi. Non sempre le
trovano, per cui le stesse Polizie Segrete, e loro differenti uffici, si
soprappongono ed interferiscono.
Il fatto che le
politiche, e le apparenze politiche e politico-istituzionali italiche siano
decise dell’Ambasciata Britannica e dintorni non ha la minima inconsistenza né
logica né storica. Italiozia, quella che si trascina fino ad oggi, viene
inventata definitivamente a Londra e realizzata, nel 1860-61, con un’operazione
terroristica britannica. Ed i britannici non abdicano mai al loro possesso
d’Italiozia, che essi creano. Mai. Neppure quando sembra che Italiozia si sia
scelta la sponda bellica anti-britannica.
Le logiche della
politica, della geopolitica e geoeconomia, e del potere non sono poi
complicate, se si guarda quello che si ha sotto il naso. Se vuoi contenere una
Francia pur battuta e dunque assoggettata, ma sempre intimamente ribelle, oltre
che indebolire l’Impero Austro-Ungarico, creare un argine all’Impero Ottomano
pur già colpito su vari fronti dal terrorismo britannico, tenere a freno
eventuali mire russe sul Mediterraneo, oltre che dare altri colpi al già
battuto e distrutto Impero Ispanico, è sufficiente e doveroso, o così credono
le paranoie britanniche, trasformare quell’eterogenea penisola italica (lo
spazio convenzionalmente sotto le Alpi) in uno Stato unitario. È quello fanno.
Inventatasi
Italiozia, il terrorismo britannico dà corpo definitivo a ciò cui sta lavorando
da tempo, la creazione di uno Stato tedesco-prussiano, con centro in Berlino. Il
18 gennaio 1871, a Versailles, sulla sconfitta bellica della Francia, nasce
l'Impero Tedesco, con Guglielmo I come Imperatore. Serve a contenere le Russie
e l’Impero Austro-Ungarico, oltre che la Francia verso nord-est. La creazione
della Germania è un lungo processo su uno spazio estremamente eterogeneo quale
è l’area su cui poi si estende questo Stato, oggi compresso ad ovest dopo che
gli sono stati sottratti i territori ad est, divenuti russi, polacchi e chissà
cos’altro.
La ‘logica’ [spesso
solo paranoie] geopolitica della creazione della Germania non è poi così
differente da quella che ha condotto alla creazione d’Italiozia. Tra l’altro,
pure lì si individua una Casa Reale, lì gli Hohenzollern, attorno a cui
unificare un vasto spazio che sarebbe felicemente prosperato frammentato. È
un’applicazione delle stesse logiche/paranoie, solo nel cuore dell’Europa
anziché nel Mediterraneo.
In Italiozia,
vengono scelti i Savoia come fantoccio direttamente britannico, data la loro
inconsistenza politica e militare. Per cui la subordinazione è totale. Al
contrario, la Prussia è militarmente più consistente per cui la subordinazione
ai britannici è più mediata, e con risultati contrastanti, dato che il Golem si
rivolta contro il creatore. L’Italiozia
savoiarda usa uno pseudo-liberalismo ‘inglese’ per distruggere l’economia delle
aree assoggetta. La Prussia usa tecniche stataliste tipiche degli Stati
sviluppisti, dei Developmental
States.
L’invenzione di
Italiozia risponde a visioni britanniche nel Mediterraneo dunque con una
dimensione che lambisce tre continenti, o quelli sono chiamati continenti (alla
fin fine solo solo convenzioni di geografi). Non che sia una logica
tricontinentale. È semplicemente una logica che coinvolge pezzi di tre
continenti.
Al contrario, la
creazione della Germania ha un’ottica geopolitica forse territorialmente più
limitata, nell’ottica britannica, anche se più dirompente dell’invenzione
d’Italiozia. Con la Germania, i britannici danno una botta alle ambizioni verso
il centro ed Est Europa della Francia, creano le condizioni della demolizione
dell’Impero Austro-Ungarico [non si possono immaginare due Imperi germanici in
tranquilla e pacifica coesistenza, senza una sostanziale competizione, dove
inevitabilmente il nuovo e più vitale avrebbe affossato il precedente], e
creano un solido argine alle Russie.
Pur
organizzativamente decisamente inferiore alla formazione statuale britannica, e
continuamente sottomessa ad influenza e terrorismo britannici, la formazione
statuale germanico-prussiana ha centri sviluppisti che Italiozia non ha. I
fascismi e nazismi sono invenzioni britanniche, in coordinamento con oligarchie
interne essi controllano, od eterodirigono, in vario grado, maggiore in
Italiozia, in modo differente in Germania. La differenza, od una fondamentale,
tra Italiozia è la Germania, è che una viene costruita attorno ad un tutto
sommato sbagasciato Regno Sabaudo mentre l’altra attorno ad una solida e vitale
Prussia. Un militarismo da operetta nella prima. Un militarismo vero nella
seconda. Per quando poi i difetti si possano trovare, e vi siano, anche nei
militarismi veri. Del resto, l’Impero opera con quello che ha sotto mano. Anche
se, per qualche scelta differente del destino, i britannici avessero costruito
Italiozia attorno al Regno del Sud, non sarebbe stata migliore. Una Prussia
mancava, nella penisola, né si è creata dopo.
Non sono
distinzioni cervellotiche od artificiose. Si guardi, poi, alla macro-storia
delle due formazioni statuali.
Italiozia resta un
fantoccio non competitivo col padrone inglese. Mentre la Germania, pur sempre
battuta dagli inglesi, cerca di porsi come potenza concorrente ed antagonista.
Non fosse stata creata Italiozia, il suo spazio sarebbe stato occupato, magari
anche solo come influenza, dai prima nominati e contro cui Italiozia è stata
creata. Non sarebbe stato poi un grande inconveniente per gli inglesi che
chissà se non avrebbero tratto maggior profitto dalla secessione della Sicilia
e da una o qualche base navale sulla stessa.
La Germania,
invece, forte Stato cuscinetto tra il Regno Unito e l’Impero Russo e quello
Austro-Ungarico, proprio per la forza che si ritrova da Stato cuscinetto
diviene un antagonista del Regno Unito ed esattamente di fronte ad esso. Ed il
Regno Unito deve nuovamente ricorrere alle Russie che voleva contenere. Si crea
la Germania. La teme. La batte, ma non troppo, nella IGM, voluta dagli inglesi.
La ribatte in modo devastante con la IIGM, anch’essa voluta dagli inglesi. La
Germania risorge, pur compressa ad ovest, potenza economica, pur
organizzativamente inferiore agli inglesi, e nano politico-militare dato che i
vincoli della sconfitta nella IIGM la tengono legata agli angloamericani e loro
fantoccio.
Beh, le paranoie di
potenza e di potenze portano a disperdere energie e somme enormi per farsi la
guerra per cercare di essere primi o quasi. E quando sono obbligati al disarmo,
come succede alla Germania dopo la IIGM, queste somme sono egualmente sprecate
in burocrazie ed apparati militar-polizieschi per la militarizzazione dei
sudditi.
Si vedano un po’
tutte le creazioni britanniche e non solo. Sono tutti Stati inventati o
tracciando linee sulla carta o seguendo configurazioni geografiche sempre da
cartina geografica. Tra l’altro, la storia occidentale è una storia di clan,
nobilitati con titoli reali e conclamazioni di discendenze o coperture divine,
che sfruttano i territori riescono ad arraffare ad altri. Del resto, creata
un’entità statuale ed assicurata ad essa una qualche solidità, nel senso che
nessuno venga armato o si armi per affossarla, il resto viene più o meno di
conseguenza, finché dura e, soprattutto, fino a che lo si fa durare. La stessa
Germania, assemblaggio di regioni di passaggio, non ha alcuna omogeneità etnica
né storica. Beh, ha una lingua, imposta dal sistema scolastico, e tanta
ideologia per inventarsi che uno spazio tedesco sia sempre esistito nei secoli,
cosa del tutto falsa come, mutatis mutandis, nel caso italico, e così
pure altrove. Le identità sono sempre meccanismi di marketing, invenzioni
propagandistiche e lavaggi/insozzi del cervello per i sudditi, per il materiale
umanoide posseduto o che si pretende possedere. Il Moderno Principe non si
contenta di dichiarare e praticare il suo possesso assoluto dei propri schiavi
e servi, ma deve convincerli di essere loro i protagonisti, e pure felici
perché lobotomizzati e fatti ardenti patrioti, magari pure pronti a dare la
vita od a farsi mutilare per continuare ad essere schiavi e servi lobotomizzati
di un potere non controllano e sul quale neppure influiscono minimamente.
Esperti e centri
del terrorismo intenzionale, con le sue branche locali a seconda degli
interessi dell’Impero, sono sempre stati i britannici fin da quando
l’Inghilterra si è erta a potenza europea e mondiale dunque contro tutte le
altre potenze mondiali, continentali, sub-continentali. Piccole unità
disciplinate ed agguerrite, dunque di delinquenti e psicotici spietati, sono
servite ai britannici per assoggettare subcontinenti e continenti. Non che gli
inglesi si siano mai fatti problemi di metodi militari e polizieschi. Tutto
quello oggi addebitano agli altri, o ad altri, è sempre stato usato dai
britannici ed è tuttora apertamente usato dagli USA. Con l’esistenza degli USA
come potenza mondiale, i britannici si sono come defilati ma solo dalla prima
linea mediatica. In pratica, essendo gli USA ben più ricchi, almeno come PIL
dello Stato formale, i britannici lasciano sostenere a loro i costi. In guerra,
tutti i mezzi sono leciti, per prevalere, e loro si sono costruiti e sono
prosperati sulla guerra, sulla guerra permanente ed in tutte le sue forme.
Propaganda e realtà, ideologismi e pratiche, sono davvero agli antipodi.
Ecco che l’Italia
viene creata coi tipici metodi terroristici e mafiosi britannici. Le
‘misteriose’ origini delle mafie sud-italiche sono semplici. Se le creano i
britannici che pianificano lo sfondamento terroristico del Regno di Napoli, il
cosiddetto Regno delle due Sicilie. Non solo britannici ed USA si reinventano
ed usano le mafie per l’occupazione di
Italiozia nel 1943. I britannici se le inventano ed usano prima per
l’occupazione ‘garibaldina’ della Sicilia nel 1860, poi per lo sfondamento di
quello resta del Regno di Napoli sulla penisola. I mille garibaldini, i mille
terroristi mazziniani sotto direzione sabauda, che magicamente divengono decine
di migliaia, è una delle tante belle storielle. Se stavolta i contadini non
vanno allo sfondamento dei garibaldini, i terroristi di Mazzini [cioè di
Londra] e dei Savoia [cioè dei fantocci designati dai britannici per unificare
Italiozia], è perché gli agrari ed i loro picciotti sono stati previamente
comprati dai britannici. Così come si erano poi rapidamente comprati
aristocrazia e militari. Quando si sa che un potere superiore, l’Impero, ha
deciso di sfondare uno Stato, uno dei soliti regime change, che sono dei regime
crashing, tutti si allineano rapidamente coi vincitori designati. Sul
campo, essi sono i garibaldini. A livello di future forme statuali, essi sono i
Savoia col loro piccolo, pur non piccolissimo, Piemonte destinato a divenire
Regno d’Italia completamente assoggettato all’Impero, allora l’Impero
Britannico.
Si vedano gli atti
parlamentari britannici dell’epoca, se si ha qualche dubbio che la creazione di
Italiozia sia Stata una banale operazione clandestina, cioè terroristica,
britannica. Ovviamente, il governo britannico non lascia trasparire nulla, a
livello di dichiarazioni ufficiali. Ma non può impedire l’euforia dei
parlamentari che hanno capito, avuto notizia di, quello che accadendo e se ne
inebriano. Negli atti parlamentari britannici ciò traspare con chiarezza,
nettamente.
Dalla creazione
della base della Marina Militare nord-occidentale, La Spezia, a quella
sud-orientale, Taranto, sono tutte decisioni britanniche. Una prossima alla
Francia, l’altra al centro del Mediterraneo, dunque verso il sud delle Russie,
l’Impero Ottomano ed eventuali altri. Anche le mastodontiche FFAA italiche che
non valgono una pippa. Già quelle sabaude non valgono nulla. La ‘tradizione’
passa al Regno Savoiardo che diviene Regno d’Italia. Creano basi militari,
un’industria militare, una Marina Militare di qualche spessore quantitativo ed
anche di qualche qualità, pur non realmente competitiva col militarismo e
l’organizzazione britanniche, perché il tutto è strettamente programmato, da
Londra, per restare ad essa inferiore. Alla fin fine, le FFAA italiche servono
solo ad avventure africane e per intimidire, sulla carta, non davvero in
combattimento, i confinanti e prossimi. Si vedano i fallimenti, su tutta la
linea, di Italiozia nella IIGM, sia sul fronte occidentale che nelle avventure
balcaniche. Ma pure in Africa. Per esempio, contro gli inglesi, in Nord-Africa,
durante la IIGM, le FFAA italiche perderanno 10-1. 10 italioti contro un
soldato inglese, quelli coi loro ridicoli elmetti, ma ben agguerriti, nel
momento dello scontro bellico.
Il fascismo, che si
combina con la monarchia savoiarda senza soppiantarla, solo appesantendola con
nuove burocrazie squadristiche e d’altro genere, è un’invenzione britannica.
Come lo sarà il nazismo, inventato in coordinazione tra i britannici, gli
statunitensi [nelle loro varie frazioni, da Wall Street alle mafie sioniste] ed
i servizi di Polizia Segreta dell’esercito tedesco che conquista il potere
assoluto, in Germania, con l’agosto del 1916, e da allora rimpiazza di fatto la
monarchia, gli Hohenzollern, prima che sparisca formalmente con l’abdicazione
del 28 novembre 1918. Ovviamente, la dittatura militare è un processo che si
afferma progressivamente, durante la IGM, e già prima, con date del tutto
convenzionali. L’analisi dei singoli episodi è di certo più conveniente di date
convenzionali, per chi sia interessato al tema. In Germania, la
militarizzazione delle masse inizia, o si sviluppa, già colla socialdemocrazia.
Il nazismo ne è solo un’estensione ulteriore con altre burocrazie parallele
allo Stato ufficiale e che ad esso di sovrappongono inutili e costosissime,
pure del tutto insostenibili.
Una dittatura
militare, o altra, di per sé non è necessariamente qualcosa di drammatico.
Senonché, i generali tedeschi brillavano e brillano per ottusità e grigiore,
come del resto gli altri burocrati. Se talvolta eccellevano in qualche campo
militare, non andavano oltre il loro ambito professionale. Inoltre, come tutte le
burocrazie, il comando e la pianificazione delle operazioni da uffici, da Stati
maggiori, li aveva progressivamente isolati dalla realtà. Ritenevano che
comandi e linee tracciate sulla carta si traducessero automaticamente in
realtà. Questo accadeva sempre meno alle FFAA a loro sottoposte, in via di
progressivo logoramento, oltre che minate da burocratismo e disorganizzazione.
Pur obbligate alla guerra dell’est da un imminente attacco sovietico, che
prevengono di un paio di settimane, si ‘dimenticano’ di ordinare lubrificanti
ed indumenti per bassissime temperature! L’ottusità tedesca è tutta lì. E la
supposta risolutività degli ordini valeva ancora di meno nel governo dello
Stato. Il tedesco è uno che finge obbedienza ma poi non è neppure capace di
arrangiarsi. Chi contraddiceva le catene di comando, anche solo a livello di
esposizione realistica di situazioni, veniva rimosso. Ciò che aumentava la loro
sconnessione dai processi reali. Qualche successo politico-militare, come la
sovversione nelle Russie [quella che produce gli eventi del 1917 e successivi]
e simili, finiva lì. In effetti non risolse le sorti della guerra, della IGM,
anche se alleviò lo sforzo tedesco liberando forze sul fronte orientale.
Tuttavia, la dittatura militare sopravvive alla disfatta bellica di cui era
stata, in parte rilevante, responsabile. Corpi franchi e nazismo sono le sue
genialate foriere di nuovi disastri per la Germania. La manipolazione
britannica dell’idiozia militare tedesca si fa evidente se solo non ci si
tappano gli occhi. I britannici dirigono i giochi e conducono una Germania
impreparata, ma anche che avrebbe avuto tutto da guadagnare dalla pace come
scelta strategica, ad una guerra totale che non può vincere. Prima la
sovra-militarizzano, e pur con l’aggiunta delle elefantiache ed insostenibili
burocrazie naziste, poi la drogano con qualche effimera vittoria. L’annessione
della Cecoslovacchia serve alla Germania per far cassa per le costosissime
burocrazie naziste. Con l’illusione delle facili vittorie, e poi manovrando le
Russie, cui gli inglesi promettono tutta l’Europa riescono prendersi con
l’offensiva generale programmata per l’inizio di luglio 1942. È facile per gli
inglesi far scattare il trappolone di una guerra totale che la Germania non può
comunque vincere. La burocratizzazione, disorganizzazione e corruzione tedesche
lo impediscono, prima che ‘dimenticanze’ come i lubrificanti e gli indumenti
per la guerra nelle bassissime temperature, la funesta alleanza con Italiozia,
gli antiscientifici dogmi nelle scienze che paralizzano la ricerca per le “armi
segrete”, la subordinazione al sionismo statunitense che porta la Germania alle
persecuzioni e stermini razziali. I tedeschi, come sempre, non c’arrivano col
cervello. Come in tutti i burocratismi, chi più avanza nelle carriere, chi
diviene generale o statista per esempio, è perché ha passato più tempo a
mangiare merda e ad ingoiarne di più. Il che non è davvero, anzi non dovrebbe
essere, una grande referenza.
Dunque, gli
anglo-americani occupano Italiozia, dal 1943, colle mafie. Facilmente
liquidate, in parte, nei limiti consentiti dalla monarchia savoiarda-inglesi,
da Mussolini, esse rientrano alla grande come miliziani e figure
politico-istituzionali al seguito delle truppe dell’Impero Britannico e di
quello Statunitense che, intanto, si comprano tutto il resto, prima che la
guerra finisca, dall’OVRA alla X MAS a tutto il comprabile. Ciò che non viene
comprato, cioè coloro e ciò non comprano o non hanno interesse a comprare,
viene passato alla liquidazione dei loro terroristi, i partigiani, i fascisti
rossi del PCI, oppure poi liquidato direttamente nei campi di sterminio che gli
angloamericani creano sul territorio italiotico occupato.
Mafie, fascisti,
PCI: ecco le basi iniziali della nuova dominazione inglese, ed anglo-americana,
nell’Italiozia che esce dalla IIGM. Non si fidano del Vaticano e della sua DC,
pur da loro dipendenti. Ecco che devono crearsi una pluralità di entità su cui
poggiare il loro potere. Sono tattiche elementari di dominazione di aree compradore.
A livello istituzionale, vi sono trattati segreti che di fatto danno poteri
assoluti alle Polizie Segrete britanniche e statunitensi, ed alle loro
propaggini, filiali e milizie parallele sul territorio italico.
Gli stessi
Carabinieri italici sono variamente assoggettati alle esigenze britanniche e
statunitensi. Essi rispondono alle istituzioni formali italiche solo nella
misura in cui queste rispondono agli ordini britannici e statunitensi. I CC,
come componente delle FFAA, del Ministero della Difesa, sono parte della rete
NATO, con le sue regole, poteri, coperture, dipendenze.
Ed, in Italiozia, i
CC sono parte dei vari Servizi, in realtà Disservizi, di cosiddetta
Intelligence, in realtà Deficience, sia civile che militare, controllano la
PS, hanno proprie Polizie Segrete ai vari livelli, controllano, su mandato del
Quirinale (esso stesso strettamente sorvegliato e diretto dall’Ambasciata
Britannica), ma anche per esigenze loro e NATO, il CSM, le Procure, il sistema
giudiziario, etc., etc.
Prima il terrorismo
nero, poi quello rosso, sono sotto gestione sia della DC-PCI che delle
Ambasciate Britannica e di quella Statunitense, coi Carabinieri che se ne
occupano sul terreno. Lo stesso succede colle mafie.
Gli arresti, le
repressioni? Teatrini per altri fini. Beh, sono anche normali tecniche di
polizia. Il controllo delle mafie, come dei terrorismi, che avviene sia con
metodi diretti [agenti diretti e consci] che con tecniche indirette
[l’eterodirezione, campo complesso, pur poi abbastanza rozzo a livello
operativo] passa attraverso periodiche purghe, che non sono altro che banali
tecniche di controllo, non di repressione del fenomeno. Vi è differenza tra
liquidazione di un fenomeno [quello avrebbe voluto fare, tentò di fare in
parte, Mussolini anche se alla fine gli fu consentito, dal sistema sabaudo-britannico, solo di silenziare le
mafie, col solo risultato che se le inimicò per sempre solo per averle
umiliate] e semplici purghe per tenerlo sotto controllo. Si dà in pasto alla
cosiddetta opinione pubblica, ai media e loro destinatari, l’immagine di una
repressione del fenomeno mentre lo si sta solo gestendo liquidando singoli
personaggi per promuoverne altri.
Nel 1992, ci sono
le presidenziali ed Andreotti vede di nuovo una possibilità di accedere al
massimo vertice dello Stato italico. Già nel 1978, aveva scatenato l’inferno
ordinando il rapimento, demolizione ed assassinio di Aldo Moro e di Enrico
Berlinguer. Moro era reo di essere stato designato, con accordo segreto
Zaccagnini-Berlinguer, nuovo capo dello Stato per le prossime, prossimissime,
presidenziali. Andreotti gestiva il governo di apertura al PCI, mentre era Moro
quello che sarebbe divenuto Presidente della Repubblica. Per Andreotti era
intollerabile. Vi erano sia personalismi che il banale fatto che chi era già
stato sconfitto a livello sia di DC e che di Stato, di apparati burocratici e
militari statali, stesse per divenire, per pura manovra politicantica, capo
della somma istituzione formale ed, in parte, anche reale. Su Zaccagnini non
contava, ma il fatto che Berlinguer, suo compare di P2, avesse preferito Moro a
lui, era per Andreotti intollerabile. Avvisato da Gelli e da Cossiga,
Berlinguer si era protetto in modo tale che un suo rapimento sarebbe stato
impossibile. Moro era stato invece rapito, demolito ed assassinato, con
operazione dei carabinieri andreottiani-NATO, per cui il tutto era coperto non
solo dal normale segreto di Stato ma pure dai vincoli NATO.
Nel 1992, si
ripresentava l’occasione. Andreotti era da molto che ci lavorava. Con
operazione di Polizia Segreta CC-NATO aveva creato la Lega Nord. Il senso
macro-politico era semplice. Essa demoliva la DC del Nord, della parte vitale
produttiva d’Italiozia, ristabilendo la centralità burocratica romana, cioè
dell’andreottismo. Per quanto utile per manovrare e partecipare a maggioranze,
la forza di Andreotti non era tanto la sua corrente, di dimensioni ridotte e
con concentrazione romana e laziale, quanto il potere burocratico e militare
che Andreotti si era creato con appoggi vaticani all’inizio, poi anche
americano-repubblicani, ed infine con abilità manovriera e militare. Andreotti
compiaceva il potere burocratico e militare, tesseva clientele all’interno
dello Stato, ed usava il potere che si era creato anche per fini del tutto
personali. Lui appoggiava ed esaltava il potere burocratico e militare, la
corruzione progressiva ed inarrestabile dello Stato, e poi mobilitava “lo
Stato”, le Polizie Segrete Carabinieri-NATO ed il consenso delle burocrazie
corrotte compiaceva, per fini personalistici. Non che Andreotti facesse nulla
di differente da tutti gli altri. Semplicemente lo faceva con più metodo e
spietatezza. Un caso di amoralità assoluta.
Lo diceva lui stesso, tanto ermetico da essere poi di fatto
incomprensibile (perfino apparendo simpatico, essendo confuso per un arguto
bonario) al minchione medio, che Dio non votava mentre i preti, e pure tutti
gli altri con posizioni di potere, e che lui compiaceva, votavano ed
agivano.
La guerra
permanente della finanza ‘cattolica’, con Andreotti dalla parte ‘cattolica’, e
finanza laica, in pratica Mediobanca-Cuccia, baluardo compradoro inglese con
facciata francese, vede sempre la finanza laico-compradora ovviamente
prevalente per quanto poi il potere burocratico romano rimanga con la sua forza
statica e le sue dimensioni opprimenti. A livello macro-economico,
Cuccia-Mediobanca controlla soprattutto gli oligopoli privati del triangolo
industriale, mentre il potere burocratico romano, lo Stato DC, ed in parte PCI,
oltre alla burocrazia statale e locale, ha il potere economico costituito
dall’IRI e più in generale da tutta l’area cosiddetta pubblica. Tra l’altro, la
stessa Mediobanca è, formalmente, di area cosiddetta pubblica, per quanto la
copertura dell’Impero tuteli sempre Cuccia dal desiderio (e pure da qualche
tentativo diretto) burocratico romano, DC, di liquidarlo. Il PCI togliattiano è
una creazione bellica britannica, per quanto poi giochi il suo ruolo
conservatore e reazionario su vari piani incluso, ovviamente, il burocratico
romano. Non a caso, il PCI si intende bene con Andreotti, che pur deve in altra
misura avversare su necessità britannica, dato che i britannici non riescono ad
avere Andreotti a libro paga.
Andreotti,
recentemente, recentemente relativamente alla presidenziali del 1992, sulla
questione della UE e della prospettiva di una moneta unica, si schiera in modo
netto, e pure militante, dal lato tedesco contro gli inglesi. Gli inglesi gli
sono strategicamente contro, per cui non si illude di poterli compiacere ma
anzi si illude, del resto è normale ci provi, di procurarsi amici dal lato
opposto a quello inglese. È la normale logica del “i nemici dei miei nemici
sono miei amici”. O, meglio, è la logica del, da mafioso romanesco e laziale,
“se uno ti è irriducibilmente contro, tanto meglio mostrarglielo duro”, seppur
lo si dovrebbe avere duro davvero mentre Italiozia è e resta quella che è, e lo
stesso andreottismo contribuisce a sfondarla ulteriormente, assieme al PCI di
Berlinguer, per compiacere e rafforzare la propria base di consenso e di
potere.
I tedeschi, solite
nazi-prosopopee a parte, ed una certa forza economica, politicamente sono dei
fantocci anglo-americani. Quando Andreotti si troverà infognato, e
l’andreottismo continuerà, nella politica e nelle istituzioni italiche, con la
faccia di Berlusconi e la forza burocratica di cui Gianni Letta diviene il o
uno dei bracci istituzionali, di governo quando quella parte lì è al governo
formale, i media tedeschi saranno violentemente anti-andreottiani ed
anti-berlusconiani. I lecchinaggi di Andreotti non sono serviti a procuragli
amici veri da quel lato lì. La debolezza strutturale, intrinseca, di Italiozia
non si supplisce con le furbastrerie alla romanesca. Per cui, lo stesso
Andreotti si troverà dagli stessi usato, finché avrà un qualche potere italico,
e poi scaricato come è nella logica delle cose. In fondo, i rapporti tra Stati
sono rapporti di potere e null’altro. Non esistono amicizie, e neppure
inimicizie, personali. Anche il Moderno Principe guarda poi alla sostanza, al
suo gretto interesse del momento.
Quando, il primo
giugno 1991, Andreotti si fa fare Senatore a vita da Cossiga, è un’altra mossa
in direzione della Presidenza della Repubblica e pure ben di più. Non è una
banale protezione dalle incertezze elettorali, dato che le clientele
andreottiane, dunque i voti, sono ben solide. Non è neppure un erigersi al di
sopra della parti, fuori dalla politica, dato che Andreotti è capo del governo
per cui nella politica fin sopra i capelli. Andreotti ha deciso di metter
Italiozia a ferro e fuoco, e di disfarsi della sua stessa corrente, pur in modo
da non inimicarsi i singoli, da colpire alle spalle e senza che capiscano che è
Andreotti il puparo dei sicari.
Solo i sicari,
pochi ed omertosi, o chi fa da tramite, cui Andreotti ordina gli assassini, od
altre operazioni sporche, potrebbero conoscere pezzi di questa storia. Ma il
carabiniere coinvolto in terrorismi di Stato, in genere non lo va poi a
raccontare ai media che del resto non pubblicherebbero. Non lo racconta neppure
al capo mafioso cui chiede gli assassinii, chi siano i diretti mandanti
istituzionali. Questi personaggi, in genere, neppure lo capiscono quello stiano
facendo e quello sia loro realmente richiesto. Generalmente si bevono pure
qualunque fandonia sia loro raccontata, da una fonte di autorità, per
giustificare qualunque lavoro sporco. Viene loro detto: “Abbiamo sicure
informazioni che..., per cui ci occorre che...” E loro si bevono qualunque
cosa, eventualmente pure la ripeterebbero se richiesti, viene loro detta. Del
tipo: “Avevamo sicurissime informazioni che..., per cui dovevano...” Gli
umanoidi sono pidocchi elementari che si bevono, in genere, qualunque balla
venga loro detta da una fonte di supposta autorità, e che si fanno ragione e
vanto dell’essere servi idioti di una ‘autorità’. Che siano sicari ignoranti, o
si rinchiudano in abiti od uniformi eleganti e costose, non fa alcuna
differenza, da questo punto di vista.
Della filiale
siciliana della sua corrente, Andreotti ordina ai suoi Carabinieri la
liquidazione militare, incluso l’assassinio di Salvo Lima già esiliato al
Parlamento europeo. Craxi si è accordato con Forlani per Forlani stesso
Presidente della Repubblica. Andreotti si sente tradito da Craxi, come nel 1978
lo si era sentito da Berlinguer. Per cui ordina la liquidazione giudiziaria
innanzitutto di Craxi, e poi di Forlani e di tutto il centro DC, inclusa la sua
stessa corrente che gli è di peso come Presidente della Repubblica, come
Andreotti già si vede. Anche gli andasse buca la corsa presidenziale, come poi
gli andrà, Andreotti sa che gli inglesi e Mediobanca-Cuccia hanno deciso la
liquidazione della Repubblica dei partiti post-bellici, per cui la sua corrente
gli sarebbe egualmente inutile, e pure di peso, dato che dovrebbe eventualmente
reagire a livello di apparati dello Stato e militari, non a livello di DC di
cui ormai si prospetta la distruzione e sparizione.
Col VII Governo
Andreotti del 12.04.1991, senza il PRI (scelta strategica, non tattica, di
questo partito), il braccio politico-istituzionale romano di Mediobanca, è
pubblico, e pure formalizzato con quell’atto di uscita irreversibile dal
governo con la DC, che Mediobanca-Confindustria si sono erte come forze
anti-sistema, relativamente al sistema politico-istituzionale uscito dalla
IIGM, come già avevano dichiarato, per cui ufficializzano a livello
istituzionale, di governo formale, che le oligarchie del nord, del cartello di
Mediobanca, puntano diritte alla liquidazione del regime esistente, quello
uscito dalla IIGM. Se le forze economico-finanziare chiave divengono
anti-sistema è perché l’Ambasciata Britannica e gli angloamericani sono sulla
stessa linea ed hanno lo stesso programma. O li ha convinti Cuccia o loro hanno
dato a Cuccia ordini in questo senso. La cosa è così pasticciata e malfatta che
è più probabile li abbia convinti, o fatti convincere, Cuccia, un Cuccia di
mentalità mafiosa che vuole vendicarsi della DC ha tentato di rimuoverlo da
Mediobanca e che, con l’industria pubblica, gli ha sempre fatto da
contropotere. I partiti storici, ed il sistema Costituzionale costruito su di
essi, sono comunque condannati.
Lo sfascio
dell’industria pubblica, che non è una vera privatizzazione, ma un vero ed
autentico sfascio, è voluto e governato da Cuccia, ora di fatto al potere reale
in questo campo, ed ha la conseguenza di accelerare drammaticamente lo sfascio
di Italiozia. Le burocrazie di Mediobanca non sembrano avere alcuna attitudine
dal punto di vista dalla preservazione e sviluppo di un sano sistema
industriale ed economico. Al contrario, hanno una sicura propensione predatoria
e sfascista.
Andreotti sa che
Mediobanca-Cuccia, e l’Ambasciata Britannica, puntano ad una dittatura
quirinalizia, da loro controllata, che commissari governo formale e parlamento,
un ritorno al solito trasformismo parlamentare già savoiardo, ora sotto
dittatura quirinalizia, che si sbarazzi del potere vaticano e DC, ed, a livello
macro-economico e macro-finanziario, dell’industria pubblica. Non possono liquidare
il corrotto potere burocratico, né la corruzione delle oligarchie private, e
neppure se ne preoccupano. Ma possono rimuovere parte rilevante del potere
industriale ed economico della DC-Vaticano, dunque liquidare la stessa DC.
Lo sa o lo dovrebbe
sapere pure Craxi che ha attivato fonti di intelligence parallela che lo
informano con precisione di quello che è stato deciso dove si può e che dunque
accadrà: la Prima Repubblica sarà liquidata per creare la dittatura del
Quirinale. Ma o non ci crede, o non capisce i termini della questione, o si
illude che l’inevitabile poi non accada, senza il bisogno di denunciarlo e di
contrastarlo. Di solito i delinquenti prosperano nell’omertà, omertà che
nessuno rompe chiaramente. Eppure Cossiga, dal Quirinale, lo lancia ai quattro
venti, per con linguaggi ermetici e paradossali, che è in atto un attacco
eversivo contro l’ordine uscito dalla IIGM. Ovviamente non imputa tale disegno
ai padroni di Italiozia, ma si sfoga su comparse locali ed, alla fin fine,
secondarie. Craxi preferisce immaginarsi Forlani Presidente e lui capo del
governo. Ed Andreotti? Craxi deve pensare che la massima aspirazione di
Andreotti sia di ridivenire suo Ministro degli Esteri o che comunque se ne
starà passivo ad attendere gli eventi. Craxi non ha capito fino in fondo il
Caso Moro, seppur fosse già allora, nel corso degli eventi, al corrente che fu
Andreotti a volere Moro morto. Anche allora Craxi aveva rispettato l’omertà di
regime e giocato il ruolo del trattativista. Un ometto. Allo stesso modo non
capisce ora che l’Andreotti di queste altre presidenziali non se ne starà con
le mani in mano ad attendere il corso casuale degli eventi. Anche nel 1978
Zaccagnini e Berlinguer avevano deciso per Moro Presidente, così come ora, nel
1992, Forlani e Craxi hanno deciso per lo stesso Forlani come Presidente. Craxi
pensa che Andreotti, pur di nuovo nel pieno delle sue forze, dal punto di vista
militare-istituzionale, se ne resterà passivo a guardare. Quando Craxi si trova
obiettivamente nel mirino a Milano preferisce credere che sia una fatalità del
caso. Appunto, non ha capito e non capisce nulla dei meccanismi del potere.
Quando era al governo deve essere stato con la testa altrove e lasciato fare ad
altri, chessò a Giuliano Amato. Craxi aiuta pure l’ex-PCI, che è stato
organicamente comprato da SIS e CIA, e che si configura chiaramente e
pubblicamente, come una delle basi politiche dell’eversione programmata
dall’Impero. Invece di muovere allo sfondamento di questo ex-PCI, che ha cambiato solo il nome, Craxi lo aiuta perché
possa essere ben in forze per cooperare a sfondare lui stesso ed il suo PSI. Un
illuso.
Andreotti è al
corrente di tutto e comprende tutto. Si dice che lui può dirigere le operazioni
e divenire lui, non un fantoccio-‘Mediobanca’-‘britannico’, il dittatore del
Quirinale. Ovviamente, come sempre, G.Andreotti pensa solo alla propria
persona. Non ha alcun disegno oltre la sua persona. È uno che, al potere, ha
poi sempre mediato, per sé e per le componenti burocratico-statali gli permettevano
di porre la sua persona al centro dei giochi. In fondo, lui è un sarto che
vuole essere al centro dei giochi per fare lui il sarto d’Italiozia.
La DC del Nord
Andreotti la ha già colpita e messa fuori gioco con la creazione della Lega
Nord. Una classica operazione di Polizia Segreta Carabinieri, non di quelle
cose che si vanno a sbandierare, per riaffermare la centralità della DC romana,
quella burocratica dei ministeri e dell’industria di Stato, escludendo le forze
dinamiche della media imprenditorialità privata del Nord. Un classico. Si crea
un partito caciarone ed apparentemente anti-sistema che alla fin fine congela
componenti sociali potenzialmente modernizzatrici del sistema. Da dentro la DC,
con la creazione della LN queste componenti sono portate fuori dal
partito-Stato e lasciate eiaculare nel nulla. Sembra sia nato un grande partito
rivoluzionario. È in realtà solo stata realizzata un’operazione di
conservazione ed oscurantista. Rimuovi rappresentanza sociale da dove poteva
influire e la sbatti, la congeli, dove non conta nulla.
Ora che
Mediobanca-Cuccia-Confindustria gli hanno dichiarato la guerra totale, per il
superamento del sistema del partiti storici, in realtà della DC-Vaticano, visto
che il PCI, e come si chiama dopo il superamento dell’URSS, è già un partito
inglese ed angloamericano, di Cuccia e di Confindustria, pur con copertura
‘comunista’, la risposta, la risposta di guerra, di Andreotti è che al
Quirinale va lui, mentre distrugge il sistema partitico-parlamentare. Si dice,
e crede, che da lì può mediare da posizioni di forza, di forza
istituzionale-burocratica, dunque anche militare, con Mediobanca, Confindustria
e gli inglesi. Che è poi quello Andreotti ha sempre fatto. Non è persona da
disegni modernizzatori né da assalti frontali. Magari fa poi quello avrebbero
fatto gli altri, ma vuole essere lui a farlo.
Andreotti è un
popolano di origini ciociare, del comune di Segni, pur lui nato e cresciuto a
Roma, non in povertà ma neppure in grandi agiatezze, per cui attratto da chi
possa dare sicurezze (per cui non se lo fa dire due volte quando il Vaticano, e
chi per esso, gli prospetta una carriera politico-istituzionale al suo
servizio), che pensa solo ai propri interessi personali, ed a quelli delle
burocrazie e poteri militari-carabinieri solo perché il suo potere personale si
fonda su di esse ed essi, nel compiacerle, non perché lui, Andreotti, abbia una
qualche visione d’alcun genere. Ha pure conosciuto da vicino il Vaticano, di
cui inizialmente è espressione, ed ha subito compreso che non è che una
burocrazia come tutte le altre, e che aveva bisogno di persone come lui per i
giochi del dopo IIGM. L’unica ‘visione’ di Andreotti è che se confezioni
l’abito per un gobbo lo devi fare colla gobba. Inutile tentare l’impossibile. I
gobbi non si raddrizzano. I vestiti
devono seguire le loro forme, senza illusioni. Il gobbo è Italiozia. Lui, non
differentemente dagli altri, che magari capiscono meno, e meno
cinicamente-realisticamente di lui, è il sarto che non si illude di potersi
trasformare in terapeuta. Lui è il sarto che profitta dal fare il sarto. Non si
sogna né immagina differente, quello che non potrebbe mai essere. Un sarto deve
saper stare al proprio posto, confezionare abiti basandosi sul cliente del
momento, lì la sua Italiozia data, non una immaginaria. Se hai anche solo le
spalle appena asimmetriche, il sarto non te lo dice ché potresti offenderti.
Tanto meno se sei proprio del tutto deforme. Ti aggiusta il vestito perché
tutto sembri perfetto, perfetto nel contesto dato ovviamente. Se poi tu cambi,
o tieni il vestito così com’è o, alla prossima occasione, te lo riaggiusta ai
cambi sopravvenuti. Se poi è un sarto che abbia pure un qualche interesse
personale a conservarti nelle condizioni peggiori... Le metafore sono sempre
meno variegate della realtà, soprattutto in campi come questi.
Andreotti è quello
che sfascia ulteriormente ed allegramente lo Stato coi Berlinguer, devastando
ulteriormente le strutture burocratiche, facendo sparire le capitalizzazioni
previdenziali, imboccando la via che porta alla distruzione progressiva di
qualunque base produttiva, sia materiale che immateriale. Una ruberia
generalizzata per le oligarchie burocratiche, che se ne arricchiscono a
dismisura, e per quelle private di Mediobanca-Cuccia ché pure esse vanno tenute
buone con fiumi di soldi, soldi di chi lavora. Non a caso il PCI più forte
dell’occidente supposto sviluppato spadroneggia sui proletari più sottopagati e
disgraziati dell’occidente che si dice sviluppato. Del resto, il PCI viene
creato per continuare e peggiorare la militarizzazione già monarco-fascista del
proletariato e, su questa base sociale, parte delle base sociale del PCI (che
si estende anche a settori borghesi, grandi- e piccolo-borghesi, e
burocratici), partito di Londra, fare da contro-potere al Vaticano-DC che,
ovviamente, a loro volta, se lo comprano per quel che possono. Per cui, il PCI
sarà il partito fondato e controllato da Londra ma controllato pure dal
Vaticano-DC da cui dipende, in varia misura. Ovviamente, di tutto questo non se
ne deve sapere nulla, non se ne può parlare, per cui vigono l’omertà e la
censura più totali. Il Vaticano-DC potrebbe, in teoria, anche rendergli la vita
difficile. Anzi, non potrebbe, perché il PCI ha appunto copertura inglese ed angloamericana.
Ma, pur sempre, in tutte le convenzioni e dinamiche reali esistono dei margini.
Lo stesso PCF, altra creazione britannica, è differente ed ha un ruolo
differente dal PCI perché il gollismo, a cui è stato imposto dagli inglesi, lo
argina maggiormente di quanto la DC argini il PCI. Similitudini ma pure
differenze. Anche per la Francia gli inglesi, gelosi del loro PCF per fare da
contropotere al gollismo, escludono una socialdemocrazia alla tedesca. Eppure,
alla fine, un socialismo alla francese riemergerà, col PCF come appendice non
come protagonista. Mentre, in Italiozia, il PSI resta condannato a fare il
cespuglio DC e PCI. Anche quando l’ex-PCI aderisce, come copertura,
all’Internazionale Socialista, resta un ex-PCI, mentre PSI e PDSI sono stati
liquidati per via militar-giudiziaria. Non che ci sia nulla di mitico nelle
socialdemocrazie alla tedesca, quella dei Gustav Noske dei Freikorps e degli Helmut Schmidt da Stammheim. Ma non è
tanto questo. Gli Squadroni della Morte sono di uso universale, un po’
dappertutto. La socialdemocrazia tedesca è organica allo Stato ed al
militarismo tedeschi. È da essi creata. Mentre il PCI, come il PCF, sono
creazioni inglesi per avere contropoteri, dunque propri poteri compradori anche
a livello politico. Il vecchio PSI, quello che concettualmente, o come
organizzazione, più che come nome, infatti la sua lunga storia di scissioni e
fusioni lo vede mutevole come denominazione, ricompare a livello istituzionale
col post-IIGM, è un partito che, pur con influenze francesi e tedesche, nasce
dallo Stato italo-monarchico, dunque ad esso organico, organico alle sue
polizie e militarismi, per quanto la sbagasciata Italiozia Savoiarda non abbia
la capacità prussiano-tedesca di avere una socialdemocrazia del tutto organica,
per cui il socialismo italico è sbagasciato come lo Stato nel quale nasce ed
opera. Questo socialismo italico, dopo la IIGM, non può più esistere perché gli
inglesi hanno bisogno di un partito a loro organico, organico come loro forza
di ricatto sfascista nella loro Italiozia post-bellica, del loro PCI fatto
creare nel 1944 da Togliatti fattosi inviare dall’URSS. Una classica operazioni
di Polizia Segreta, delle Operazioni Speciali dell’Intelligence Service
britannico che, del resto, coll’URSS, ma pure con Togliatti, erano già in
traffici, nel caso di Togliatti-PCd’I, con Sraffa, agente britannico, e pure in
altri modi. L’assassinio-avvelenamento-defenestrazione di A.Gramsci, un
pasticcione infarcito di luoghi comuni ed un illuso, eppur pericoloso [o tale ritenuto
dalle loro paranoie da delinquenti pazzoidi] per Togliatti-URSS, è
un’operazione sovietica con assistenza inglese, visto che di Sraffa, il
finocchietto di Keynes, non si può neppure immaginare che lavorasse in proprio,
né che facesse l’agente sovietico-URSS-PCd’I, sul territorio inglese e dal
territorio inglese, senza essere organico alle Operazioni Speciali britanniche,
quale in effetti era. Gli inglesi, a differenza degli statunitensi, queste cose
non le disvelano neppure secoli dopo.
Non che gli altri
politici, Craxi incluso, fossero differenti da G.Andreotti. Sono tutti bravi ad
inventarsi od a farsi inventare visioni da comizio. Poi si siedono
sull’esistente e governano le routine quotidiane della corruzione burocratica e
delle oligarchie predatorie private, entrambe in espansione. Cosa diceva Craxi
dopo le sue chiacchiere da comizio con supposte visioni modernizzatrici:
rompessi colla DC e colle sue logiche clientelari, perderei ogni forma di
finanziamento e di consenso, ed il partito stesso cui conviene fare da
cespuglio alla DC, dunque stare nei governi e spartirsi clientele e posti.
Avessero continuare a fare i cespugli del PCI, sarebbero stati ancora più
poveri e disastrati. Si è vista la fine del PSIUP, quello che rompe col PSI di
governo. Fosse restato cespuglio PCI, lo spazio del PSI, per quel poco che
poteva avere e che gli facevano avere, sarebbe stato coperto dal PSDI che nasce
appunto come risposta del socialismo tradizionale ad un PSI cespuglio PCI-URSS
[l’URSS come immagine di marketing visto che il PCI lo vogliono gli inglesi per
quello detto in precedenza]. L’esclusione Alleata di una una socialdemocrazia,
in Italiozia come in Francia (ma lì gli inglesi non riescono a controllare
sufficientemente le dinamiche politico-formali), per preservare i loro PC, in
Italiozia vale ovviamente sia contro il PSI che contro il PSDI. Del PSDI vien
costruita l’immagine di un partito fascistoide e clientelare. Del PSI quella di
un retaggio, di incerto futuro, del passato che si trascina come cespuglio sia
PCI che DC. Il PCI, una carcassa corrotta e fatiscente in cui confluiscono i
fascisti più sanguinari e voltagabbana, viene descritto dalla propaganda
inglese come il partito del futuro radioso per il momento ostacolato dalle
forze reazionarie e dal contesto internazionale. I soldi ed il potere che di
fatto il PCI ha fanno il resto. Soldi e potere fanno divenire profumati pure
gli escrementi.
Se il PSI ha dei
sussulti e delle illusioni, il PSDI si adatta subito a cespuglietto DC che
vivacchia sempre più schiacciato dall’asfittico ordine politico di Italiozia.
Col PSI sganciatosi dall’area PCI-sovietica, il PSDI non avrebbe un vero
spazio. Lo spazio viene creato e mantenuto colle clientele, perché la stessa DC
ha bisogno di avere cespuglietti che le impediscano di fare altro che
vivacchiare essa stessa.
Tra l’altro,
non si capisce che vere visioni
modernizzatrici potesse avere un Craxi che si trastullava col mito di
Garibaldi, il fantoccio di Mazzini per il terrorismo britannico di cui Mazzini
era uno degli agenti e boss. Appunto, Craxi si barcamenava dando al massimo
qualche copertura, con mazzette più ridotte di quelle pretese dalla DC e dal
PCI, a qualche imprenditore emergente. Un’azione di nicchia, nel contesto dato,
per un partito restato partito di nicchia, un marchio di marketing per chi non
fosse attratto da quelli maggiori, né da quelli minori, eppur bisognoso o
desideroso di un referente, visto che, senza protettori, in Italiozia non si
poteva e non si può fare impresa privata né progredire negli apparati
burocratici ‘pubblici’.
Crisi ed avvisaglie
di implosioni, anziché stimolare modernizzazioni, obbligano solo ad adattarsi
ancora di più alla via dello sfascio inarrestabile. Qualcuno tentasse mai
misure modernizzatrici verrebbe subito fatto fuori. È quello che in effetti
accade. Il blocco dello sfascio è troppo forte ed irresistibile, fino
all’implosione dove comunque i corrotti e profittatori conserveranno i loro
titoli di proprietà ed i loro conti in euro. Per cui, alla fine, pagheranno gli
altri, i fessi che non hanno nulla.
La Procura Generale
di Milano la controlla infine (non senza la tradizionale influenza inglese, ben
visibile nei vari interventi giudiziari su questioni finanziarie di interesse
britannico, come il caso dell’Ambrosiano), Andreotti colle sue Polizie Segrete
Carabinieri che hanno piazzato e mobilitato Antonio Di Pietro (uno sbirro
abile, maneggione e corrotto) come magistrato centrale dell’assalto al sistema
partitico che inizia colpendo Craxi, l’immediato e diretto nemico di Andreotti,
dell’Andreotti che vuole il Quirinale.
Il sistema
dell’azione penale obbligatoria induce a, e permette di, raccogliere materiali
contro tutto e tutti. Siccome l’azione penale obbligatoria è di fatto
impossibile, data la mole dei reati, per cui solo una piccolissima percentuale
può essere anche solo formalmente perseguita, alla fine l’azione penale
obbligatoria permette di fare quello chi controlli le Procure ed annessi
voglia. Le Procure sono sotto il controllo delle Polizie Segrete Carabinieri ed
altre. Il procuratore ed annessi possono lasciare la pratica di una certa
ipotesi di reato negli scaffali, oppure a dormire sulle scrivanie, oppure
passare ad atti investigativi e restrittivi. Alla fine, conta chi chieda al
procuratore, ed ottenga, di fare o non fare. Se un procuratore non obbedisce al
sistema di potere e dei poteri, il CSM è sotto il controllo dittatoriale del
Presidente della Repubblica, cioè del Quirinale, che può anche rapidamente
rimuovere qualunque magistrato non stia al gioco. Pur all’interno di meccanismi
e farraginosità burocratiche, anche di garanzie di inamovibilità [ma non
spaziale], se chi può vuole un magistrato può trovarsi rapidamente spostato in
luoghi sperduti, o trovarsi di fronte ad una scrivania vuota e senza nulla da
fare. Non è neppure difficile trovarsi ammazzati. Si trova sempre lo zelante,
per qualunque persecuzione si voglia mettere in piedi sotto la copertura di
prosecuzioni, anche senza prove, anche del tutto senza indizi. Basta scriverle
le cose, e sembrano vere. Chi è accusato, sputtanato, mobbizzato e demolito,
non ha neppure necessariamente bisogno di arrivare in tribunale ed a condanne.
Quando invece prove ed indizi, od almeno possibili associazioni anche solo
retoriche ad indizi, vi siano diviene tutto più facile. Craxi e Forlani, pure
altri, qualcuno li voleva perseguiti e pesantemente condannati. Altri bastava
liquidarli dai giochi politici ed istituzionali. I giochi iniziano con
G.Andreotti che giudica Craxi e Forlani traditori della sua persona. Chi fa le
scarpe ad Andreotti ha evidentemente l’interesse ad andare avanti coll’operazione.
Un procuratore, sia Di Pietro od altro, viene imbeccato, indirizzato, attivato
o disattivato, a seconda di chi si voglia rovinare e di chi si voglia invece proteggere
e promuovere. È la stessa logica “di polizia”, in Italiozia
militar-giudiziaria, visto che la Forza Amata dei Carabinieri ha la
supervisione dei giochi e la priorità negli stessi, che si segue con mafie e
terrorismi. Le piccole e Grandi Purghe non sono differenti. Non le inventano i
sovietici. Sono meccanismi universali. Se Di Pietro viene lanciato
innanzitutto, ma non solo, contro Craxi, solo un idiota, od uno pagato per
esserlo, può pensare e/o raccontare che ciò dipenda da reati, o dal caso. I reati,
e la documentazione su di essi, vi erano e vi sono su tutto il sistema
partitico, politico, istituzionale, burocratico, così come
economico-finanziario. Nelle piccole e Grandi Purghe, in ogni prosecuzione,
soprattutto in regime di azione penale obbligatoria, non conta il reato ma chi
sia l’obiettivo, il bersaglio. Si rovina chi si voglia mettere nel mirino, che
significa che si rovinano coloro che chi può ordini di mettere nel mirino. Nel
governo delle procure e degli uffici giudiziari, esistono meccanismi
burocratici che coinvolgono sia il CSM-Quirinale che il governo. Di fatto, fino
alla strage-colpo di Stato di Capaci, esiste un dualismo tra CSM-Quirinale e
governo formale. Il ruolo del governo formale variava ovviamente a seconda di
chi fosse realmente al governo, se fosse un Andreotti col suo potere anche
carabiniero-militare, od altro ed altri che questo potere non lo avessero avuto
o lo avessero avuto solo in misura nettamente inferiore. Con la strage-colpo di
Stato di Capaci, il controllo assoluto della magistratura passa al
CSM-Quirinale, dato che il CSM è sotto il controllo dittatoriale [io scrivo
sempre “se ne leggano i regolamenti”, sperando che siano sempre online dove li
trovai quando li lessi, dato che tutti o molti sembrano parlare di queste cose
senza sapere di che parlino] del Presidente della Repubblica. Con Capaci, il
governo, come del resto il parlamento, diviene appendice del Quirinale che ne
fa quel che crede. Non solo il governo, pure il Parlamento passa sotto il
controllo del Quirinale che vigila ed interviene in modo di solito occulto. Se
qualche Prodi né è insofferenze, si trova poi sbalzato rapidamente di sella.
Ancor più rapidamente succede agli altri. Quando Berlusconi mette a lungo la
sua faccia come Presidente del Consiglio dei Ministri del governo formale è
perché G.Letta sculetta solerte agli ordini del Quirinale mentre Berlusconi
obbedisce al suo capo G.Letta, il braccio istituzionale del blocco
andreottiano, di cui S.Berlusconi è solo faccia di marketing, collettore di voti,
e gestore dei fantocci raccolti e promossi come parlamentari e nel governo
formale. Chiunque sia al governo formale ed in parlamento, il governo reale
resta il Quirinale. Il punto è che è una entità sfascista ed oscurantista, non
un centro sviluppista.
Mentre G.Andreotti
tenta il suo colpo di Stato per conquistare il Quirinale, l’Ambasciata
Britannica e Mediobanca-Cuccia, terroristi e mafiosi sperimentati, non stanno a
guardare, per quanto una Presidenza della Repubblica di Andreotti non sarebbe stata
alla fin fine drammatica per l’Impero, dato che gli inglesi avevano tutti i
mezzi per tenerlo sotto controllo. Tuttavia lo temevano, dato che avrebbe
ristretto, o così credevano, la loro libertà di azione. Un colpo chiave contro
Andreotti, ma lui resta convinto di essere militarmente più forte [sopravvaluta
le sue Polizie Segrete Carabinieri-NATO, cui lui dà ordini frammentati per cui
non sono al corrente dei suoi piani, dunque senza alcuna capacità di iniziativa
e di reazione tempestive, se non su ordini specifici, relativi a singoli
episodi, del boss], sono le dimissioni di Cossiga come Presidente delle
Repubblica ad elezioni presidenziali che devono ancora iniziare. Per quanto non
è detto che Cossiga fosse grande amico di Andreotti, non lo era per nulla del
blocco voleva far fuori lo stesso, per cui Cossiga non avrebbe potuto essere
usato come copertura per azioni terroristiche come quella poi realizzata a
Capaci.
Perché qualifico
come “colpo di Stato” il lavorio di G.Andreotti per le presidenziali del 1992?
Far mancare i voti a Forlani non è certo un colpo di Stato. Non lo è neppure
chiedere i voti del PSI a Martelli. Non a caso, Andreotti non li chiede a Craxi
dato che a lui non può neppure far trasparire che il suo sfondamento in atto
dipende da lui stesso, lui stesso G.Andreotti, mentre a Martelli magari qualche
lontana allusione e vaga promessa di favorirlo come futuro capo del PSI può
farle, pur nella falsità ed omertà andreottiane. Ma andare allo sfondamento
giudiziario diretto di Craxi, e pure con allusioni dirette a tutto il quadro
politico (ad elezioni presidenziali in corso, le Polizie Segrete CC
andreottiane danno nomi di politici ‘sospetti’ ai media, che i media
pubblicano), preannuncio di uno sfondamento, da parte di G.Andreotti, del tradizionale
sistema partitico, per determinare le elezioni Presidenziali dove in gioco non
è solo il Quirinale ma una rettifica netta della Costituzione materiale che si
vuole ora centrata sul Quirinale anziché sul dualismo ‘partitocratico’ tra Quirinale e governo, ecco questo è un
colpo di Stato in atto.
Certo è stato ben
più visibile ad opera completata e continuata, visto con dimensione storica,
che nell’imminenza dei fatti, con molti degli stessi politici, abituati alle
manovrette ed alle leggende sulle “forze oscure”, che si vedevano le cose in TV
e sui giornali e non capivano cosa stessa accadendo. Beh, Andreotti aveva usato
la sua corrente per bloccare una Presidenza-Forlani. Una Procura e Polizie
Segrete Carabinieri controllate da Andreotti stavano colpendo direttamente
Craxi, che aveva tentato goffamente di svincolarsi dicendo che il suo uomo era
un ladruncolo che lui, verginello, non sapeva fosse tale, dunque che agiva per
sé e non anche per il PSI dunque per lo stesso Craxi. Ma dalla Procura di Milano,
o da chi la controllava a livello di Polizie Segrete, dunque di illazioni
passate ai giornali, uscivano notizie per i media, minacce, sul finanziamenti
illegale di un po’ tutti i partiti. Ovviamente, di tutti questi eventi vi era
la parte a tutti visibile. E vi era la parte non visibile e neppure intuita da
gran parte del personale politico, degli elettori, nel Parlamento allargato,
del futuro Presidente. Non che sia meno colpo di Stato perché non vi siano le
scenette militariste di generali che vadano nelle sedi dei poteri formali e li
dichiarino decaduti avendo loro la forza delle armi. I colpi di Stato nell’area
cosiddetta sviluppata hanno caratteristiche formali differenti dalle
sceneggiate latinoamericane. È un tentato colpo di Stato quello di G.Andreotti
come lo è quello, non solo tentato, ma compiuto, realizzato dall’Ambasciata
Britannica che instaura la dittatura quirinalizia sotto il controllo
inglese-Mediobanca.
Il meccanismo di
propaganda-inganno-lavaggio/insozzo dei cervelli è semplice. Citiamo solo
alcuni elementi, sul punto qui trattato.
[a] Basta non dire
che Antonio di Pietro è da tempo agente delle Polizie Segrete Carabinieri-NATO
andreottiane, e pure un individuo maneggione e corrotto, bensì presentarlo come
il vendicatore virgineo magicamente sceso dai cieli. Avremo voluto scrivere che
‘ovviamente’ è pure pure un maneggione e
corrotto. Ma sarebbe sembrata una deduzione logica anziché qualcosa di
fattualmente comprovato e pure con la riprova che la corruzione di Di Pietro,
pur dimostrata, è stata dichiarata giudizialmente non perseguibile, dunque non
reato per lui, confermando, anche con ciò, l’essere lui coperto da Polizie
Segrete CC-NATO e dal Quirinale. Persino la sua laurea, chissà come ottenuta,
dopo essere lui divenuto agente di Polizie Segrete Carabinieri quando lavorava
nell’industria bellica, è divenuta un segreto di Stato! Pubblicità e
trasparenze valgono solo per il suddito medio.
[b] Basta che non
si sappia, e poi presentarlo come nota umoristica, di colore, quando lo si sa,
che Cossiga, da Presidente della Repubblica e Presidente del CSM, telefonava
ogni mattina ad Antonio di Pietro “il procuratore indipendente”, e magicamente
sceso dai cieli novello ed immacolato angelo vendicatore, per farsi dire come
procedesse l’azione per rovinare Bettino Craxi. Della serie: “Caro Tonino, il
Presidente della Repubblica e del CSM ti sollecita personalmente e direttamente
ad andare spedito e con urgenza alla liquidazione giudiziaria di Bettino
Craxi”. Non bastava il supporto, anzi il ruolo dirigente, di Polizie Segrete
CC-NATO ed annesse che sono poi quelle producono, e non ci fossero li
inventano, i materiali per uso giudiziario. Si immagini che ‘normalità’
istituzionale e ‘democratica’ potessero avere queste telefonate mattutine di un
Presidente ad un sostituto procuratore ed agente di Polizia Segreta CC
incaricato di una missione speciale! Il che la dice lunga sul modo del tutto
personalistico in cui funzionino le istituzioni reali. Tra l’altro. Cossiga era
in guerra, ma solo di parole, contro il gruppo Repubblica-Espresso, alias
la punta di lancia di Mediobanca-inglesi e della loro sovversione
Costituzionale. Lo stesso Cossiga ostentava amicizia con Craxi e lo andrà a
trovare, da amico, che amico!, fino a poco prima la morte in esilio, espatriato
per sfuggire al carcere. Sì, Cossiga era uno fatto così! Pur con
Mediobanca-Confindustria-inglesi, coi loro bracci politici Repubblica-Espresso
ed i sinistri, che avevano condannato a morte la Prima Repubblica e non certo
per vedere Andreotti al Quirinale, ecco che Andreotti aveva lanciato suoi
apparati di Polizia Segreta Carabinieri e giudiziari non contro questi centri
eversivi ma contro Craxi, mentre Cossiga, da Presidente della Repubblica e del
CSM, interveniva personalmente e quotidianamente su Antonio di Pietro, che si
occupava di queste indagini del tutto partigiane e focalizzate, per
incoraggiarlo. Ed il tutto cadenzato sulle elezioni presidenziali che si
approssimano e poi in corso. Ecco, le istituzioni reali funzionano a questo
modo! Quelle immaginarie Ve le raccontano invece i Costituzionalisti che non Vi
dicono che la Costituzione più sbagasciata del mondo è stata fatta
all’Ambasciata Britannica a Roma, e che non è solo questione di Costituzione ma
di istituzioni e burocrazie statali e ‘pubbliche’ geneticamente corrotte da
tutti i punti di vista.
[c] Basta non far
sapere o non enfatizzare per le larghe masse che Giulio Catelani, il
Procuratore Generale di Milano, quello che può concretamente bloccare, ma pure
non bloccare, indagini, dunque che ha di fatto poteri decisivi di direzione
politica di tutto il lavoro di prosecuzione a Milano, è un andreottiano di
ferro e che, non stranamente seppur non di quotidiana prassi di Andreotti, lo
stesso Giulio Andreotti, Presidente del Consiglio, cioè capo del governo (del
VII governo Andreotti, quello ormai senza il PRI, dunque dell’Andreotti in
guerra pure da quel lato, lì, il lato Mediobanca-Confindustria-inglesi), fosse
presente al suo insediamento, nel giugno 1991. Ah, il candidato di Craxi, Craxi
che si arrabbiò della nomina andreottiana, temendo potesse essere ai propri
danni, era Giulio Borrelli! Andreotti banalizza la cosa dicendo che Catelani lo
aveva invitato e lui era dunque andato. Se lo ha invitato è perché la nomina
era stata oggetto di valutazione politica e CC-militare, e chiaramente ad
Andreotti interessava. Inoltre, se lo ha invitato è perché si saranno
incontrati. Un dirigente pubblico che ottenga un posto per normali meccanismi
burocratici, supposto ciò possa mai succedere, in genere non invita il capo del
governo all’insediamento. In genere, neppure il lottizzato invita il padrino,
magari affaccendato in altre cose. Lì, invece... Ovviamente gli agit-prop
prezzolati per diffondere stupidaggini sulla “magistratura indipendente” si vieteranno
persino di saperle loro stessi queste cose, sì da poter inventare in libertà.
Secondo le leggi paranoico-mafiose delle burocrazie e della politica, se inviti
uno alla tua nomina e quello si presenta, poi non lo metti né lo lasci mettere
sotto accusa, salvo che proprio costretto da poteri superiori, perché, se lo
metti sotto accusa per crimini politico-correnti, il fatto di inquisirlo ed
incriminarlo, dopo che ti ha fatto anche pubblicamente da padrino, ti
‘delegittima’, come dicono e si dicono coi linguaggi paranoici e mafiosi di
burocrazie e politica. Andreotti mette le mani sulla procura di Milano, apre i
giochi contro Craxi per distruggerlo, e li fa cadenzare sulle presidenziali
1992. Ha l’appoggio di Cossiga, Presidente delle Repubblica e del CSM anche se
poi questo si sottrae dall’appoggio, o dal non ostacolo, ad Andreotti, durante
le elezioni da parte del Parlamento allargato, con le dimissioni da Presidente,
che aprono la via al terrorismo inglese-Mediobanca che usa Spadolini al
Quirinale, ed altri che tuttavia senza Spadolini al Quirinale non avrebbero
avuto la massima copertura istituzionale e quindi di problematico uso senza il
Quirinale lasciato libero, per un uomo Mediobanca-inglesi, da Cossiga che se ne
va senza aspettare i risultati delle elezioni presidenziali, anzi prima che il
Parlamento allargato inizi le votazioni.
[d] Basta che al
lobotomizzato medio siano stati creati riflessi condizionati sì che si beva
tutte queste balle: gli angeli vendicatori scesi dal cielo, la mafia, i reati
su quelli ma non sugli altri, il caso di averli trovati e proprio su quelli e
non su altri, quando caso proprio non v’è. A volte, tecnicamente, non v’è
neppure il reato ma il reato è una cosa che, il Moderno Principe, si fabbrica
quando occorra. Mentre il lobotomizzato medio non vede né cerca di vedere
quello che v’è veramente, oppure neppure cerchi a priori di non credere a nulla
tanto sono solo insozzi del cervello, propaganda, e pure estremamente rozza,
proprio per deficienti.
Il 28 aprile 1992,
Cossiga se ne va, chiaramente obbligato a dimettersi da forze superiori, dai
padroni imperiali di Italiozia. Sennò, Cossiga avrebbe tranquillamente
aspettato l’elezione del nuovo Presidente. Non è che fosse pressato da affari
personali o da chissà cosa, a parte l’Ambasciata inglese che aveva bisogno di
Spadolini, e non Cossiga, al massimo vertice, in quel momento. Evidentemente
sanno delle intenzioni di Andreotti. Forse non si preoccupano possano passare
altri, ma proprio non vogliono ritrovarsi Andreotti presidente.
Le elezioni
presidenziali iniziano il 13 maggio 1992 e si concludono il 25 con l’elezione,
da parte del Parlamento allargato, di Oscar Luigi Scalfaro, un DC senza una sua
forza propria, né una vera base di consenso di una qualche rilevanza, dunque facilmente
condizionabile dall’Ambasciata Britannica e da Mediobanca-Cuccia. L’elezione di
Scalfaro, con larghissima maggioranza, è una di quelle soluzioni per
esclusione. Una valanga di veti incrociati si riversa su altri papabili,
Spadolini incluso, fino a che non si arriva a lui e, verificato che sarà un
cagnolino obbediente, e circondato da cagnolini obbedienti [il Segretario
Generale del Quirinale è uno dei personaggi chiave, da questo punto di vista -
non a caso Gaetano Gifuni, arrivato in quella posizione con Scalfaro, resterà
al Quirinale per 14 anni, dunque anche con Carlo Azeglio Ciampi], anche
l’Ambasciata Britannica dà il nulla osta. In quei casi, si chiama il papabile e
gli si chiede se sarà poi a disposizione. Non si pensi che i candidati veri e
gli eletti saltino fuori per caso, o per logiche visibili. Un Andreotti non si
sarebbe magari preoccupato del nulla osta britannico e lo aveva già dagli USA.
Con Oscar Luigi
Scalfaro, che, come Presidente della Repubblica, è pure Presidente del CSM (con
poteri dittatoriali - si vedano i regolamenti del CSM), la macchina in corsa
della Grande Purga contro tutto il
sistema partitico, avviata da Andreotti tramite le sue Polizie Segrete
Carabinieri-NATO ed altre, passa sotto il controllo politico-militare dell’Ambasciata
Britannica e di Mediobanca-Cuccia. Loro forniscono le liste di chi debba essere
rovinato, e come, e di chi debba essere protetto e promosso. Certo, Andreotti,
pur perdente, conserva, come si vedrà, qualche forza militare, sennò, per lui,
le cose sarebbero andate ben peggio. Poteva tranquillamente finire come Craxi e
Forlani, o decisamente peggio visto processi gli montano, non avesse avuto il
controllo di frazioni delle Polizie Segrete Carabinieri ed altre. Non è certo
Scalfaro che lo ha salvato. Neppure la balla che lui di soldi illegali non ne
sapesse nulla né ne prendesse. Ad ogni modo, nelle Grandi Purghe, non contano
colpe od innocente. Conta solo essere o non essere obiettivi, bersagli. Lui lo
sarà per altro, ma lo lasciano fuori, dunque riesce a farsi lasciare fuori,
delle storie poi vendute alle masse minchione come “la corruzione”.
Evidentemente, su quel fronte lì, il suo potere di devastazione e ricatto
sarebbe stato irresistibile. Per cui, lo evitano. A Roma, gli andreottiani
riescono pure a far arrestare CDB, seppur per poche ore.
Mediobanca-Cuccia
sono l’area di consenso sociale primaria del nuovo regime della dittatura
quirinalizia, le “forze produttive fondamentali” per la propaganda, in realtà
le oligarchie predatorie che vivono di soldi statali e di altre predazioni di
soldi e capitali ‘pubblici’, gli sfascia aziende come è facile vedere dal
progressivo epilogo delle aziende ed industrie fondamentali d’Italiozia.
L’Ambasciata Britannica si occupa degli aspetti militari ovviamente con
interfacce [CDB è una di esse, per comprare politici e burocrati] per comparire
il meno possibile, secondo tipiche tecniche del lavoro di Polizia Segreta e del
Terrorismo di Stato soprattutto britannico. Per quanto le di-fatto-censure ed
-autocensure dei media rendano certi argomenti del tutto tabù e dunque essi non
arrivino al popolino ed, in genere, neppure ai cosiddetti o supposti
‘specialisti’, che sono poi tutta gentaglia stravagante e prezzolata.
Il significato di
Cossiga che lascia il Quirinale è semplice. Basta vedere chi lo sostituisca,
seppure temporaneamente. Ma per i giochi militari delle elezioni presidenziali
basta il controllo istituzionale-militare, per quello che è possibile, durante
le elezioni stesse.
Andreotti, come
Presidente del Consiglio dei Ministri, cioè capo del governo, ha il controllo
degli apparati militari che dipendono istituzionalmente da lui e di quelli che
di fatto controlla. Ha dunque il controllo delle sue Polizie Segrete
Carabinieri-NATO, una delle sue basi di forte consenso reale. Vincenzo Scotti,
il Ministro dell’Interno del momento, è stato comprato da CBD, dunque dall’area
Mediobanca-inglesi. Evidentemente o probabilmente, io direi ‘sicuramente’
[sebbene sia metodologicamente sempre meglio non essere mai assolutamente
sicuri di nulla, soprattutto in queste cose], solo l’Interno non basta per
scavalcare le Polizie Segrete di Andreotti in Sicilia, per esempio, ed altrove.
CDB si sarà comprato pure qualche capo della PS, ma senza coperture
istituzionali ed estere quelli non si mettono contro i CC andreottiani.
Al Ministero della
Difesa, nella misura in cui può contare, od aver contato nel caso specifico,
sebbene formalmente i Carabinieri dipendano pure da esso, v’è un Virginio
Rognoni non di area andreottiana. Anzi è di quelli a disposizione del blocco di
potere contro. Per cui, nel caso, può dare coperture o non scoperture, per
quello dipende da lui e da quello controlla nel e dal suo Ministero. I
Carabinieri sono una struttura complessa che sfugge ad un rigido e formale
controllo politico. Rispondono a troppi. Inoltre, sono un corpo unico solo
nella propaganda. Alla fine conta chi controlli i singoli alti ufficiali, i
vari uffici, ed abbia le coperture NATO. Andreotti si è mosso bene a quel
livello. Per quanto poi l’idiozia-ottusità burocratica, qui
burocratico-carabiniera, non permetta ai suoi carabinieri di ‘intercettare’ e
bloccare Capaci.
Ai complottisti che
credono alle fantasiose balle ufficiali di eroi scesi dai cieli basti guardare
la situazione che si crea a Palermo, Palermo città, dopo Capaci. Vi è un
pubblico antagonismo tra gli Squadroni della Morte della PS [quelli col
machete! ...che agitano pure in pubblico!] e quelli dei Carabinieri, con
qualche prevalenza, a Palermo, di quelli della PS dato che la Procura ha avuto
l’ordine dal Quirinale di diffidare dei Carabinieri e di poggiarsi innanzitutto
sulla PS. Il potere carabiniero in Sicilia non ne appare intaccato eppure a
Palermo s’è creata quella situazione pubblica e che deriva da scelte istituzionali,
e da eventi ‘storici’, visto che Capaci entra nella storia, anche se quella
segreta di Disservizi, che si scontrano, i qualche modo. A Capaci i carabinieri
di Andreotti sono stati fatti fessi anche se con l’arresto Riina, gli stessi
danno invece una botta alla PS-Quirinale.
La forza militare
serve per colpire Andreotti, o personalmente o nel suo potere militare. O non è
possibile liquidarlo personalmente o l’ipotesi non viene esaminata. Questo non
si può sapere né dedurre. Al blocco di interesse Ambasciata Britannica e
Mediobanca-NATO, con l’allegoria annessa del Britannia, interessa la
liquidazione di Andreotti come blocco di potere, per quello che è possibile, ed
ancora di più di intaccarne il potere decisionale sulle politiche, sulle policies. È importante, anche essenziale, la persona di
Giulio Andreotti ma tutta la faccenda è ovviamente più vasta.
Il Britannia,
allegoria o meno, è un’operazione sporca, una mega-predazione, con connessi
effetti politico-istituzionali, ben reale. Sarà, come si può facilmente
verificare, un’operazione macro-politica, macro-istituzionale e macro-economica
- dipenda da quale punto di vista la si esamini. Una Grande Predazione,
parallela alla Grande Purga, che ne è la precondizione perché colpisce
proprio i politici (tutti quelli del caso SME, per esempio – tutti-tutti anche
dove non sono riusciti a raccattare neppure il minimo indizio di finanziamento
illegale) già si erano opposti, in passato, quando avevano potuto (per esempio,
contro gli Agnelli non avevano potuto nulla, non avevano potuto opporsi alle
predazioni degli stessi – vedi, ad esempio, il caso Alfa Romeo), a predazioni.
La Grande Predazione sfascia il potere DC (e cespugli, come il PSI) e
passa aziende di Stato a privati-predatori che o non le pagano o le pagano
pochissimo, largamente meno del valore reale, cassa inclusa. Il debito
pubblico, mentre si conclama che si sta “facendo cassa” e creando efficienza
tramite le privatizzazioni, balza dal 100% PIL al 120%. Non solo aziende di
Stato sono regalate. Aziende vitali e settori industriali di una qualche
competitività sono sfasciati e lo sono per sempre. È appunto una grande
operazione macro-politica, macro-istituzionale e macro-economica la cui
filosofia è una più rapida e sicura demolizione di Italiozia.
Dimessosi,
inspiegabilmente per chi si limiti a fotografare le cose senza capirne o
volerne capire la valenza, Francesco Cossiga, gli subentra, in attesa di chi
sarà eletto Presidente, Giovanni Spadolini, il Presidente del Senato, che
dunque diviene pure Presidente della Repubblica pro tempore. Come tale, ha un potere istituzionale da cui,
con Scotti, il Ministro dell’Interno, si può operare per contrastare
militarmente Andreotti che controlla Polizie Segrete dei CC-NATO
tradizionalmente esperte in mafie, terrorismi ed altre operazioni sporche. Non
che coloro G.Andreotti non controlla siano meno esperti in lavori sporchi. Gli
apparati dell’insicurezza, i disservizi di Stato, e del potere e dei poteri,
hanno una base comune, per quanto esistano delle gerarchie che il blocco
golpista Mediobanca-inglesi riesce ad aggirare a quel modo. Alla fin fine, per
fare una strage rumorosissima e nel preciso momento voluto, basta poter
mobilitare chi materialmente la fa e controllare la sala operativa locale sì da
tenere l’area operativa libera da interferenze ‘di polizia’ [CC inclusi], oltre
ad avere le informazioni sulla dislocazione del bersaglio sebbene in un mondo
di burocrazie questo sia alla fine il dettaglio più facilmente risolvibile.
Ovviamente occorre che i CC andreottiani non ne sappiano nulla, sennò
basterebbe allertare la scorta di Falcone, o piombare sul luogo dove si prepara
il misfatto, per mandare tutto a monte. Una bomba a Capaci non è un missile che
si riorienta se il bersaglio cambia traiettoria. Un’operazione del genere
necessita davvero della certezza al 100% che il bersaglio passerà di lì quando
lo si aspetta, dato che non si tratta di una mobile autobomba o di una bazooka,
ma di esplosivo collocato (e per farlo occorre tempo, oltre che copertura assoluta
anche in loco), sotto una autostrada. Per scavalcare i CC, lasciati del tutto
ignari, occorre, ovviamente, la garanzia del potere e dell’impunità di Stato,
che la Presidenza della Repubblica (in quel momento occupata, pur
provvisoriamente da Spadolini), oltre alla superiore copertura inglese,
assicurano. Il tutto va pure eseguito in modo che Andreotti non ne sia
informato fino ad operazione positivamente conclusa. Altrimenti, come capo del
governo ed esperto del settore del terrorismo di Stato e con a disposizione
Polizie Segrete CC-militari, Andreotti avrebbe potuto sventare la strage contro
di lui, cioè contro Falcone ma per bloccare Andreotti nella corsa presidenziale
ormai all’epilogo. Sarebbe bastato Falcone non andasse al mare, per l’ultimo
week end, prima di divenire SuperProcuratore. Invece non sospetta nulla, né
Andreotti sospetta nulla. Direi che qualcuno lo spinge ad andare al mare nella
sua casa sicula.
Giovanni Falcone è
un morto che cammina ancora, quando iniziano le elezioni presidenziali. Non è
qui rilevante se fosse un delirante o solo un illuso. Le connotazioni della
personalità e le pulsioni si combinano e confondono negli individui reali.
Claudio Martelli, dal Ministero di Grazia e Giustizia, che governa o crede di
governare coi continui sondaggi di popolarità, vuole passare alla storia. Si fa
affiancare da Giovanni Falcone, che diviene formalmente dirigente della Sezione
Affari Penali del Ministero. In quella veste, in coordinamento stretto con
Claudio Martelli, lavora alla creazione della SuperProcura, la DNA, che lui
sogna di capeggiare e da lì divenire un novello John Edgar Hoover, con la sua
FBI italica, ma con cui distruggere le varie criminalità organizzate, od almeno
far vedere che ci prova. In realtà, l’FBI le mafie le crea e le usa, assieme
alle Polizie Segrete militari della FFAA degli USA. Falcone va solo alla
ricerca del proprio potere personale od è solo un pasticcione? Per fare
l’angelo vendicatore od il giustiziere venuto dai cieli ha troppa pancia...
Davvero un siciliano non sa che la mafia sono gli UK-USA ed i Carabinieri e che
nessuno può farci nulla?
Giulio Andreotti,
che capisce i termini della questione, ovviamente non si sogna di ostacolare
Claudio Martelli ed il suo pupillo Giovanni Falcone. Non si preoccupa minimamente
di porre ostacoli alla creazione di una nuova burocrazia che si sarebbe
affiancata alle esistenti Polizie Segrete ed alle esistenti strutture delle
Procure. In fondo sono solo burocrazie, dunque clientele, addizionali e con
costi addizionali. Andreotti, come un po’ tutti, ci sguazza. È solo che, a
lavoro legislativo-formale compiuto, ed ormai ottenuta la nomina, Giovanni
Falcone diviene un morto ambulante, in attesa di rapida esecuzione. A quel
punto, o lo ammazzano, o lo rinchiudono, o lo incaprettano in un ufficio, pur
col titolo di SuperProcuratore, che non può far nulla.
Andreotti glielo
dice direttamente e personalmente che con la sua DNA sarebbe divenuto l’uomo
più potente d’Italia, perfino delle istituzioni formali. Falcone, con la voce rotta
dal pianto isterico che reprime, gli risponde che lui stesso, lui stesso
Falcone, è la garanzia che non avrebbe abusato del potere si sarebbe trovato.
Andreotti non è uno che si beva tali conclamazioni. Infatti lascia perdere sul
momento. Non insiste coi suoi argomenti razionali che si sarebbero scontrati
col volontarismo irrazionale di Falcone. Falcone ha il sostegno di Martelli. Ed
Andreotti ha bisogno di Martelli contro Craxi. Andreotti continua a sostenerlo,
nella forma, salvo pensare a soluzioni senza farsi la parte di chi si scontra
col “grande combattente” che ha trovato la soluzione magica “contro la mafia”.
Qualcuno e qualcosa
porta Falcone alla sua casa al mare... Non fosse saltato per aria a Capaci quel
giorno a quell’ora, Andreotti avesse avuto successo, tramite Martelli, per
avere i voti del PSI gli stava chiedendo in quel preciso momento, e fosse
divenuto Presidente della Repubblica nelle ore successive, chi può sapere [oggi
non lo sappiamo, chissà in futuro], se non fosse pronta la liquidazione di
Falcone, da parte dei CC andreottiani, sulla via del ritorno a Roma, a week end
finito, magari appena esteso visto che il 23 maggio 1992, sulla strada per il
mare, era già sabato, sì da fare iniziare una Presidenza Andreotti col suo
pupillo, così era ritenuto dalla propaganda mediatica, “caduto per mano della
mafia” e dunque santificato, santificando con lui pure Giulio Andreotti. Si può
solo dare per certo che il novello Hoover siculo non sarebbe mai divenuto tale.
Che Riina stesse lavorando per i CC andreottiani e poi sia stato imbarcato, da
forze più potenti, contro Andreotti anticipando il botto?
Non ci interessano
le spy stories. Le logiche istituzionali e di potere
sono quel che sono. Le mafie sono milizie parallele delle istituzioni, del potere
e dei poteri. Il complottista crede, tra le mille altre cose, al
complotto-mafia. Le mafie non esistono se non come strutture del potere e dei
poteri, quelli anche istituzionali, non come complotti di “forze oscure”. I
film di Hollywood, ed altri, sul tema, sono solo propaganda ufficiale, pur
facendo intravedere, ma del tutto in codice, qualche sprazzo di verità.
Tra l’altro, la
liquidazione (ordinata da Andreotti) di Salvo Lima, amico di Falcone, per
quanto funzionale alla liquidazione della corrente sicula di Andreotti [ma Lima
poteva pure essere liquidato per via giudiziaria-mediatica, da un Andreotti
Presidente della Repubblica], è probabile che fosse funzionale alla programmata
liquidazione di Falcone. Salvo Lima avrebbe potuto venire a sapere ed avrebbe
potuto allertare Falcone. Invece Lima è liquidato quando si sente sicurissimo.
Infatti non ha alcuna scorta né ricorre a precauzioni. Segno che viene colpito
per quello nessuno si sogna. Il 12 marzo 1992, quando è in auto con altre due persone, viene preso
di mira ed assassinato senza minimamente scalfire i sui accompagnatori. Un
assassinio mirato e pure facilissimo. Una di quelle cose su cui ci sono subito
in campo le Polizie Segrete Carabinieri, che sono già lì a supervisionare
l’operazione e che, subito dopo, di fatto bloccano qualunque indagine. Dunque
questioni di Stato ed, in quel momento, “lo Stato” era Giulio Andreotti ed era
stato ammazzato uno formalmente dei suoi, nella sua Sicilia, controllatissima
dalle sue Polizie Segrete Carabinieri-NATO. No, lì non c’entrano Scotti,
Spadolini, il Sisde etc.
Lasciamo stare le
solite favolette della mafie che si aspettavano annullamenti dei processi poi
non avvenuti. Solo il complottista crede a tali baggianate. Ed allora perché
sulla scena del delitto arrivano le Polizie Segrete CC-NATO che vietano
qualunque indagine giudiziaria? Quando si farà il confuso processo Lima sarà un
processo contro Lima, un pasticciaccio come d’uso, e pure peggio, da quelle
parti lì, in quella materia che si mescola sempre colle istituzioni e gli
angloamericani-NATO, mai nominati ma se in Sicilia ci sono le basi militari
sono prima arrivate le Polizie Militari USA ed hanno aggiustato tutto coi
poteri locali dando ovviamente garanzie e coperture per i loro traffici. La balla
di quelli si attendevano annullamenti di maxi-processi sono chiare creazioni
propagandistiche di uffici di propaganda militare, che non hanno grande
fantasia né finezza, anche se poi l’idiota medio si beve tutto. Il delinquente
che può ‘aggiusta’ le condanne in mille altri modi, anche con annullamenti ed
assoluzioni quando può, od anche confidando nella buona sorte che a volte può
assistere quando non si tratti di grandi questioni di Stato, ma senza clamori
che possono solo danneggiare l’imputato. Alla fin fine, chi è coperto resta
fuori, finché lo è. Chi non lo è, o non lo è più, resta dentro e, se serve, o
se a nessuno ne importa, magari esce prima. Uscito può essere liquidato da chi
lo ha soppiantato e lo vive come possibile rivale desideroso di rivalsa. Oppure
riprendere qualche potere, rientrare nel giro, se è di qualche utilità per il
potere politico-istituzionale. Oppure può fare il pensionato.
Le criminalità
organizzate italiche hanno coperture NATO, e delle Polizie Segrete Carabinieri
ed di altri del potere compradoro ‘romano’. Dunque non possono essere rimosse.
Tra l’altro, con le basi militari USA in Sicilia, ci sono rinnovati accordi a
vari livelli e con varie funzioni, tra servizi militari statunitensi e cosche
siciliane. Lo stesso vale per tutte le criminalità organizzate italiche. Ci
sono continui arresti e repressioni contrabbandate come “lotta contro”, ma sono
solo normali operazioni di controllo e di cambiamenti di pelle. Create le
criminalità organizzate, “lo Stato” deve far sì che da sue milizie parallele
non divengano esse stesse “lo Stato”. I delinquenti che hanno il potere
istituzionale, i delinquenti che si fanno chiamare “lo Stato”, non vogliono
farsi fare le scarpe dai delinquenti essi usano, per cui li devono perpetuare
come delinquenti, criminalizzandoli, mentre li usano. Tutto lì. La repressione
è funzionalizzata a ciò, non a sopprimere il fenomeno, le loro [dello Stato]
milizie parallele, bensì solo per contenerlo mentre lo si controlla e gestisce.
Si colpiscono personaggi per promuoverne altri. Le repressioni sono repressioni
contro i singoli e non contro il fenomeno. Tra l’altro quelle che sono definite
come “criminalità organizzata” sono in genere imprese che vivono di lavori
pubblici, e non solo, e che vengono mobilitate dal potere e dai poteri interni
ed esteri quando attività di Polizia Segreta, cioè delinquenziali di Stato, lo
impongano, che non è che sia una vera necessità od indispensabilità ma solo
costumi ed usi criminali e psicopatici dello Stato ufficiale, quello legale o
che così si fa sembrare. Le cosiddette ‘mafie’ sono imprese, imprese come tutte
le altre, e poi, allo stesso tempo, imprese a disposizione per delinquere con
coperture di Stato quando il potere chiami. In realtà, non è che esista un vero
confine, perché a tutte le imprese, quando giudicato necessario, una Polizia
Segreta può chiedere di delinquere per interessi suoi [suoi della Polizia
Segreta e delle istituzioni la gestiscano] e non è detto che l’impresa possa
sottrarsi senza danni o senza essere distrutta, od i proprietari e/o manager
che hanno rifiutato rimossi. Che i personaggi delle criminalità organizzate
siano agenti diretti di Polizie Segrete oppure personaggi variamente
eterodiretti, i termini qualitativi della questione non cambiano. Queste cose
con le vanno a dire al singolo picciotto, al singolo soldato, per quanto quelli
più svegli lo vedano che le cosche, le bande, sono intrecciate col potere,
anche se magari pensano, viene fatto loro ritenere, che siano loro che
corrompono “lo Stato”. Più semplicemente, i personaggi e gli agenti delle varie
istituzioni e dei vari apparati,“lo Stato”, in genere gentaglia corrotta, ne
profittano mentre sono loro che usano “i mafiosi”. Non è “lo Stato” che è
usato. “Lo Stato” (che sono poi singoli burocrati, come faccia visibile) usa
anche se è suo interesse farlo trasparire il meno possibile sì che quando
arriva l’ordine di liquidare l’uno o l’altro personaggio o gang, o parte di
gang, possano dire che non hanno potuto dare, o più dare, protezione. Sono solo
giochetti delle parti. Quando qualche funzionario di Stato si illude, e non
capisce bene il suo ruolo delinquenziale di Stato, viene fatto liquidare su
ordine istituzionale. Lo stato simula di ‘combattere’, di “lottare contro”, di
essere colpito, quando è sempre esso che dirige i giochi in questo campo. Con
le stesse ‘logiche’, è lo Stato, sono il potere ed i poteri che sono i pupari
sia di criminalità organizzate che di terrorismi.
Le illogiche
logiche burocratiche, fatte di ordini che non si devono discutere, e che sono
ora ordini di attivarsi ed ora di non attivarsi o di lasciare perdere, senza
che appunto si possa discutere un ordine superiore, né chiedere spiegazioni su
di esso, lasciano lo stesso funzionario dello Stato, sia esso civile o militare,
in uno stato di falsa coscienza per cui, anche chi dovrebbe, non capisce bene
che cosa stia facendo. Tutti obbediscono ad ordini. Nessuno sa bene il senso di
quello cui debba obbedire. Qualcuno che mai capisca o sappia tutto non è che lo
possa o voglia andare a raccontare. Tutti si coprono dietro interessi superiori
e più generali. In realtà, in genere, tirano tutti a campare.
Claudio Martelli e
Giovanni Falcone vivono al di fuori della realtà. Martelli in fondo è solo un
politicante e, nel momento, come Ministro, una figura istituzionale. Chi sta
diventando capo della sua FBI-GPU, o la supponga tale, italica personale è
Falcone. Si è fatto fare leggi per sé e solo per sé, ed è convinto che “lo
Stato” sia con lui e di divenire un grande eroe che passerà alla storia per la
liquidazione della mafia e delle mafie.
In realtà, Falcone
cozza contro interessi anglo-americani e NATO, oltre ad interferire col potere
dei Carabinieri che, su delega e sotto direzione statual-governativa, e coi
vincoli NATO, controllano e gestiscono “le mafie”.
Per cui fattegli le
leggi e fattolo capo della DNA, sia Andreotti, che i suoi CC, che i CC non sui,
che la NATO, mettono Falcone in liquidazione. Senza di lui, infatti, non a
caso, la DNA coi suoi procuratori ed annessi, e le sue Polizie Segrete, diviene
solo un’altra burocrazia variamente inutile. La cosa è facilmente verificabile.
Nella già sbagasciata Italiozia, figuriamoci che funzionalità possano avere le
varie polizie e Polizie Segrete che si pestano i piedi e coi Carabinieri
variamente dominanti gli altri disservizi e corpi. V’è pure la GdF, corpo
militare, e con sue Polizie Segrete egualmente agli ordini delinquenziali dei
governi, anche se poi, alla fin fine, dominino coloro che hanno le coperture
NATO, e più precisamente di inglesi ed americani che, tra l’altro, non sempre
hanno gli stessi interessi.
Ovviamente,
Andreotti non può permettersi che quello che è considerato, a torto, anche suo
pupillo, non solo di Martelli, venga clamorosamente assassinato mentre sono aperti
i giochi presidenziali. Invece, evidentemente, c’è chi ha interesse che ciò
avvenga proprio quando Andreotti è ancora favorito favoritissimo per la corsa
al Quirinale. Si colpisce Falcone per avvertire Andreotti della potenza di
fuoco che si è disposti ed in grado a mettere in campo, e che le sue Polizie
Segrete Carabinieri-NATO possono anche essere fatte fesse.
Il boato di Capaci,
il 23 maggio 1992, sconquassa Roma proprio mentre Andreotti, bloccato Forlani,
che non passa proprio perché mancano i voti andreottiani, sta parlando con
Martelli e gli sta chiedendo i voti del PSI per divenire lui, Andreotti,
Presidente della Repubblica. È sintomatico, come già evidenziato, che Andreotti
stia chiedendo i voti del PSI a Martelli, e non direttamente a Craxi. Per
quanto, i politici (governatissimi da altri spesso da loro indistinguibili, fin
da quando accedono a qualunque istituzione elettiva) alla fin fine capiscano
poco e nulla di quanto accada sotto il loro naso, quando Andreotti chiede i
voti del PSI a Martelli, la Grande Purga
contro il PSI ed il sistema partitico è già partita, Craxi è già stato da essa
colpito, per quando formalmente non direttamente, non ancora. Siccome nessuno
vede la mano di Andreotti (o non vogliono vederla o non possono dirlo), né di
altri, e tutti credono, o così fan sembrare, alle forze oscure, soprattutto
lontane, lontanissime, anche mentre vengono colpiti da gente sotto il loro
stesso naso, Andreotti sta dicendo a Martelli che lui, Andreotti, è sempre
stato amico del PSI e con esso leale. Andreotti sta colpendo Craxi ed il PSI
proprio a Milano ma neppure si sospetta che Antonio Di Pietro sia un agente
delle Polizie Segrete militari mobilitato dei Carabinieri andreottiani proprio
per fare quello sta facendo e secondo ordini o eterodirezione (che di fatto è
la stessa cosa) loro! Andreotti, in quegli istanti, avrà già fatto balenare o
farà balenate a momenti che da Presidente della Repubblica lui avrà il
controllo del CSM, anche se poi tutti i Presidenti diano a bere che il loro CSM
agisca di testa sua ed, eventualmente, sotto l’influenza delle solite
indistinguibili od indicibili “forze oscure”? Sta di fatto che proprio in quel
momento, nel mezzo dell’interlocuzione con C.Martelli, gli arriva la telefonata
dell’attentato. Andreotti posa la cornetta e dice a Martelli che Falcone sta
morendo a seguito di un botto spaventoso sull’autostrada stava percorrendo e
che lui, lui Andreotti, rinuncia alla corsa Presidenziale. Andreotti, esperto,
espertissimo, ha capito al volo la valenza di Capaci!
Falcone poteva non
andare in Sicilia proprio in quel momento. In effetti, non può sapere che
qualcuno potrebbe pensare ed ha affettivamente pensato di colpirlo per colpire
la corsa presidenziale di Andreotti. Ma, ben più grave, non intuisce neppure che
sta pestando i piedi a troppi, eppure avvisaglie le aveva già ben avute e da
anni, e che dunque, ora che è in dirittura di arrivo e si aspetta solo la sua
nomina formale e la presa in possesso dell’ufficio di SuperProcuratore, a
giorni, può essere concretamente un bersaglio, un bersaglio per essere
fisicamente eliminato. Lo sa che ha contro apparati militari, ed altri, dello
Stato, non picciotti comunque in vendita sui mercati dei soldi di Stato.
Il fallito
attentato dell'Addaura del 21 giugno 1989, si configura subito come
un’operazione di Stato e, più precisamente, di Polizie Segrete
Carabinieri-NATO, visto chi sventa l’attentato (personale della PS, frazioni
della PS che si mettono contro i Carabinieri ed i loro mafiosi) e viene per
questo rapidamente ammazzato. Che fosse Falcone il solo a non saperlo? Ed
allora Falcone era ancora ben lungi dal divenire SuperProcuratore della sua GPU
‘anti-mafia’ mentre ora, coloro cui pesta i piedi, i Carabinieri-NATO, non
possono più lasciarlo andare avanti. O Falcone si illude di esserci ‘comprato’,
od anche solo ingraziato, Andreotti. Beh, non capisce, non che fosse facile
capirlo, che Lima lo fa ammazzare Andreotti. Eppure lo aveva capito che era una
cosa atipica, una cosa che neppure lontanamente sapesse di ‘mafia’, per cui
avrebbe dovuto comprendere, ma non ci arriva, che erano scontri nello Stato.
Lui, Falcone, era lo Stato. Stava attuando una cosa inverosimile. E gli fanno
fuori un suo amico. Tra l’altro, una DNA senza reclutamento specifico dei sui
apparati giudiziari e militari, ma la solita accozzaglia interforze, non era
così dirompente come lui si voleva immaginare. Andreotti gli avrà fatto dire
che non c’erano i soldi per creare una nuova Polizia Segreta ai suoi ordini, e
che, dunque, si dovevano prelevare militari e funzionari da altri corpi come
d’uso. Sono solo trucchetti per non intaccare il potere dei Carabinieri-NATO,
che così possono continuare a mettere il naso dappertutto e senza fatica.
Eppure una sua [di Falcone] DNA si scontrava egualmente col potere dei
Carabinieri e dei Carabinieri-NATO in Sicilia ed altrove. Pur interno allo
Stato, Falcone non ci arriva. Eppure lo vede che tutti lo trattano da
appestato, Di Pietro incluso. E la Grande Purga è solo agli inizi e si
vede poco, per cui si vedeva un Di Pietro che non era ancora quello che sarà
poi fatto divenire dalla propaganda angloamericana.
Uno si chiuderebbe
in un luogo ben protetto, o di improbabile attacco, o, meglio, adotterebbe
tecniche di clandestinità assoluta, anche per evitare tutto il trambusto della
scorta, oltre che la facile tracciabilità, quando ci si muove con scorta, da
parte di chi volesse e potesse colpirlo. No, lui non se ne preoccupa. Non
capisce i termini della questione. Del resto, se li avesse capiti, avrebbe
lasciato perdere i suoi vaneggi e l’inutile professione, o si sarebbe limitato
agli introiti senza rischi. No, lui vive su un altro pianeta. Non è l’unico. Ma
lui ambisce a divenire una grande figura politico-istituzionale
[SuperProcuratore] e, come tale, passare alla storia.
Sta di fatto che
va, da Roma, in Sicilia, per il suo ultimo [ultimo prima di divenire
SuperProcuratore] week-end al mare. È sabato 23 maggio 1992. Uno si vorrebbe, o
lo vorrebbero, grande eroe di non si sa bene cosa. E poi è un ometto legato
alla banalità del fine settimana nella propria casa al mare, e pure in un mare
distante da dove risiede, da Roma. Visto il fisico appesantito, non si può
neppure pensare che fosse un grande sportivo.
Se non altro per le
necessità logistiche, l’aereo, la scorta su strada, fogli di viaggio, auto,
trasferte per il personale, rimborsi spese, definizione di orari, informazione
alle sale operative ai vari livelli ed in vari luoghi e di vari corpi, una gran
massa di gente può ficcare il naso nel suo percorso, di certo senza difficoltà
un Disservizio non amico e con intenzioni fatali. Sarebbe stato più sicuro su
voli di linea e mezzi pubblici, e senza scorte pesanti, visibili e tracciabili.
Sarà la vanità di essere un peso ed un costo, per cui ci sente più alti in status
se si ha una di quelle scorte da grande statista, quale lui aveva, pur essendo
solo un dirigente di un Ministero e futuro, a giorni, ‘Hoover’.
Sta di fatto che
lui infila la testa nel cappio che a Capaci gli si chiude attorno al collo. In
effetti, se l’errore di chi ha premuto il bottone fosse stato di qualche
frazione di secondo più lungo magari si salvava. Ciò non avrebbe cambiato gli
effetti dell’evento per Andreotti che avrebbe egualmente capito il segnale che
era innanzitutto per lui. Dato che, alla fin fine, si voleva e doveva stoppare
Falcone, essendo tale l’interesse dei Carabinieri-NATO, di cui mafie e
terrorismi sono solo milizie parallele, lo avrebbe incaprettato egualmente, con
un po’ d’abilità, od anche solo per
resistenze burocratiche, anche senza il clamore di un assassinio. Visto i
livelli di comprensione del pollo, non sarebbe stato per nulla difficile e
senza alcun rischio d’improbabilità di riuscita.
Per Capaci-Falcone,
per scavalcare le Polizie Segrete Carabinieri di Andreotti, è stato
verosimilmente usato il Sisde, una frazione senza Carabinieri andreottiani e
senza loro agenti, o qualche Polizia Segreta della PS. In pratica, al di là
delle sigle che contano poco agli effetti pratici, qualche (od anche un solo)
funzionario della PS, già pratico del settore e di operazioni sporche, e con
pieni poteri e coperture, anche contro i CC in quella circostanza, si è visto
assegnare la responsabilità dell’operazione. L’assistenza britannica non
necessitava di grandi squadroni. Un elemento esperto, e coi necessari poteri
per fronteggiare qualsiasi evenienza, che supervisioni ed assista è
sufficiente. In queste operazioni non conta il numero, ma i poteri che ha chi
ha la responsabilità dell’operazione. Lì erano coperti dal Quirinale e con un Ministro
dell’Interno cooperativo.
Concretamente, in
quel momento, dal punto di vista delle coperture istituzionali, tutto ciò è
possibile grazie a Scotti, all’Interno, comprato da CDB, dunque a disposizione
di quel blocco di potere in quel momento, e, soprattutto a Spadolini
temporaneamente al Quirinale [no, non agisce fisicamente da lì, ma la sua
posizione istituzionale del momento è lì]. A Spadolini, un vanesio ambizioso
all’inverosimile, hanno fatto balenare che sul cadavere di Falcone sarebbe divenuto
lui Presidente della Repubblica. Falcone morto serve per stoppare Andreotti e
per fare lui Presidente, crede lui. Spadolini ne è estasiato. È pure sicuro,
sicurissimo, che tutto andrà come gli è stato fatto credere. Ai funerali di
Falcone, a Palermo, il 25 maggio 1992, ha già il discorso di investitura in
tasca. Non che serva a nulla. Ad elezione avvenuta, basterebbe ringraziare ed
andarsene a prendere possesso della carica, tanto più che, a termini di
Costituzione, il Presidente dovrebbe fare solo il passacarte, uno che mette
timbri e firme. Ma no, i politicanti sono tutti vanitosi. Poi, lui lo è
all’estremo. Si è preparato uno dei suoi discorsi ampollosi ed
auto-incensatori, una di quelle cose per passare alla storia, alla storia
dell’oratoria vanesia se non altro. Gli arriva la doccia fredda che hanno fatto
Scalfaro. Lui resta al Senato, a presiederlo, nella incredibile Italiozia dove
il mister martelletto del Senato è reputato, solo perché per Costituzione
sostituisce il Presidente se impedito nelle sue funzioni [“in ogni caso che
egli non possa adempierle”], “seconda carica dello Stato”.
Gli resta la
Presidenza del Senato che tiene fino al 1994 quando vince, seppur
effimeramente, Berlusconi [semplifichiamo, qui – S.Berlusconi non conta nulla
essendo solo il marchio da marketing che copre altri ed altro] e lui,
G.Spadolini, elemento di punta (più che altro come nome) del blocco compradoro
Mediobanca-quirinalizio-sinistro, non riesce a passare come Presidente del
Senato. Spadolini, restato senza cariche, pur sempre senatore a vita, ne muore.
Il 16 aprile 1994,
è eletto presidente del Senato Carlo Scognamiglio Pasini. Spadolini ottiene un
voto in meno. Come fa a sopravvivere senza incarichi istituzionali o
para-istituzionali, pur senatore a vita?
Il 15 giugno,
Spadolini viene ricoverato nella clinica
Quisisana. Il 4 agosto 1994, lì viene a mancare. La Quisisana è una clinica di
lusso, la stessa dove Gramsci venne avvelenato dall’URSS, di certo con pieno
accordo italo-monarchico (sebbene non è che il monarco-fascismo avesse un vero
interesse diretto a disfarsi di Gramsci, del tutto innocuo relativamente allo
Stato italico) visto che l’operazione si svolgeva su territorio italico, ed
infine gettato dalla finestra forse perché tardava a morire o non si era sicuri
morisse.
Scalfaro è una
scelta di compromesso, compromesso anche interno al blocco compradoro manovrato
dall’Ambasciata Britannica. Qualcuno non si fida troppo a passare dal
bipartitismo DC-PCI, pur col contropotere compradoro di Mediobanca, a far
occupare il vertice istituzionale da un vanesio direttamente dell’area
Mediobanca quale Spadolini è. Inoltre, alla fin fine, pur governati da forze
esterne, premuti e ricattati, sempre occorre che almeno la metà dell’assemblea
più uno voti per chi diverrà Presidente della Repubblica. “Dopo il terzo
scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.” I padroni delle tessere,
quelli che controllano, quelli almeno che si fanno controllare e quando si
fanno controllare, i voti dei parlamentari e degli altri che partecipano
all’elezione del Presidente, convergono su uno della DC ma senza base, non un
andreottiano, un altro vanesio, uno di quelli che pur di restare in sella farà
tutto quello sarà ordinato dall’Ambasciata Britannica. Quando non capirà bene,
lo faranno inquisire dalla Procura di Milano. I partiti pensano di avere
trovato uno che va bene a tutti, pure a loro. Ed, invece, col cappello da
Presidente della Repubblica, e di una repubblica ora divenuta, a Capaci,
dittatura del Quirinale compradoro, un Quirinale del tutto sottomesso
all’Ambasciata Britannica e senza più il freno dei partiti, Scalfaro farà da
copertura alla Grande Purga ed alla Grande Predazione volute
dall’Ambasciata Britannica e da Cuccia-Mediobanca.
Scalfaro è uno
psicotico, con chiarissime connotazioni schizofreniche, che fanno sì interpreti
il personaggio si sceglie o gli viene assegnato. Si identifica col personaggio
deve interpretare. Se esso poi risulti falso, egli passa senza drammi ad
interpretarne un altro, o rettifica subito la precedente rappresentazione. Alle
‘virtù’ della paranoia , combina dunque la massima flessibilità. Gli fanno fare
il retore pieno di sé mentre la dittatura inglesi-Mediobanca conclude sia la Grande
Purga che la Grande Predazione, e le stabilizza e permanentizza come
anti-berlusconismo e come delirio della spesa pubblica e della predazione sia
burocratica che privata, pur con talune quadrature macro-contabili (non gran
cosa ai fini dello sfondamento accelerato d’Italiozia che procede ineluttabile)
volute da Berlino.
A quel punto, la Grande Purga per creare la dittatura
quirinalizia sotto la propria dittatura, quella di Giulio Andreotti, che ora è
sconfitto, almeno rispetto alla corsa presidenziale, passa sotto il controllo
dell’Ambasciata Britannica che poggia sul blocco
mediobancario-confindustriale-sinistro, con le sue gazzette che controllano
direttamente la disinformazione scritta ed, indirettamente, pure tutta l’altra.
Alla fine, è l’Impero che controlla tutta la disinformazione, anche dove non
arrivi come proprietà formale dei media.
Il Presidente della
Repubblica controlla, con poteri dittatoriali, il CSM, ed ora [col golpe di
Capaci], di fatto, pure governo e parlamento. Chi prima obbediva ad Andreotti
deve ora obbedire al nuovo blocco di potere. Nonostante il normale opportunismo
dei sudditi, statali ed altri dipendenti ‘pubblici’ inclusi, non è mai tutto
così lineare. Nelle amministrazioni pubbliche le chiamano cordate ma sono vere
cosche mafiose di dipendenti pubblici che si scontrano con altre e che non
accettano meccanicamente di essere accantonate, di perdere posizioni di potere
ed opportunità, dunque di corruzione protetta e relativi profitti, solo perché
i loro padrini centrali sono in disgrazia. Transitano facilmente coi nuovi
vincitori istituzionali formali (sono quelli firmano le nomine, col connesso
potere sia di allocazione di altre posizioni e redditi, che di raccomandazione)
del momento, sebbene il campo sia affollatissimo. Per cui, non è sufficiente
essere voltagabbana, essendovi talvolta ostacoli o non essendo ciò sufficiente
garanzia del mantenimento di posizioni di potere e di reddito. Occorre comunque
forza propria, forza che si esplica, talvolta, anche difendendo, in qualche
misura, i propri precedenti padrini. Sta di fatto che G.Andreotti non viene
infognato nelle inchieste sulla cosiddetta corruzione dove tutti coloro che non
sono supinamente subordinati ai voleri dell’Ambasciata Britannica e del suo
blocco predatorio-mafioso mediobancario-sinistro vengono sputtanati e distrutti,
innanzitutto a livello mediatico (più rapido dei processi che spesso neppure si
fanno, o che si concludono, per molti, con assoluzioni), con l’accusa di essere
corrotti. Il tutto è costruito per assonanza. Sei un non amico, non un servo sculettante, del blocco compradoro
britannico-Mediobanca-sinistro, e delle sue predazioni, ecco che ti accusano di
finanziamento illecito. Ti bollano come un corrotto, con giochi di assonanze. O
ti dimetti subito da incarichi istituzionali e di rappresentanza oppure ti dimettono
loro in un modo o nell’altro, infierendo ancora di più.
Sono classici
meccanismi da Grande Purga, nella solita tradizione angloamericana dove
tutto deve apparire oggettivo, inevitabile, casuale, e per colpa dell’accusato
e solo sua. Mentre, invece, è tutto rozzamente costruito. Nulla di nuovo sotto
il sole. Solo sono tutti allo sbando perché nessuno si aspettava che una cosa
così potesse capitare in Italiozia. In realtà, non è nulla di nuovo, dato che
negli anni e decenni precedenti, in realtà dalla creazione d’Italiozia, nel
1860-61, se ne sono già viste di tutti i colori, ma non in quelle proporzioni e
non come attacco diretto al governo formale ed al parlamento per imporre la
dittatura di un’altra istituzione, il Quirinale ora assunto a centro assoluto
di tutto. Se prima tutto avveniva all’interno del quadro istituzionale uscito
dalla IIGM, ora si cambia la Costituzione materiale per cui è un chiaro
processo di colpo di Stato con questo preciso fine. Tutto marcia rapidamente e
con inevitabile successo. Dalla Repubblichetta dei partiti compradori alla
dittatura del Quirinale compradoro, coi partiti e gruppi parlamentari che
nascono e spariscono come funghi ad ogni pioggia, e coi governi formali ed i
Parlamenti agli ordini di fatto del Presidente della Repubblica, che
significa della burocrazia del Quirinale
che egli formalmente dirige o dovrebbe dirigere. Più un Presidente è tenuto
occupato in ciance, ed in altre vanità, meno, ovviamente, ha tempo per tenere tutto
sotto il suo diretto e personale controllo.
Beh, quando
scatenano queste operazioni, che poi sono banali operazioni di polizia, non è
che avvisino prima. Vengono date alle Polizie Segrete liste di quelli che vanno
liquidati, e di quelli che vanno protetti e promossi.
Se sei un corrotto
al soldo del blocco compradoro britannico-Mediobanca, fai parte degli
apoditticamente onesti. Se sei contro le mega-truffe del blocco compradoro
britannico-Mediobanca, ti bollano come un corrotto, e come tale ti liquidano.
Intanto, col Parlamento e tutte le istituzioni, Quirinale a parte, sotto
terrorismo giudiziario, varano la grande truffa della privatizzazione di parte
rilevante dell’industria pubblica. Britannici, americani, le famiglie mafiose
di Mediobanca, si rubano tutto. Riempiono le imprese da privatizzare di soldi e
poi le privatizzano. Coloro se ne appropriano, se le prendono in genere senza
pagare nulla, le trovano piene di soldi, poi le frammentano per venderle ad
altri con loro ulteriore personale profitto. A Grande Purga 1992-1993 in corso, e nonostante i grandi profitti da
privatizzazioni vantati dalla propaganda, il debito pubblico balza dal 100% PIL
al 120%. Conclamano onestà ma rubano a man bassa e con grandi costi per tutti.
Non solo rubano. Fanno a pezzi la già non eccellentissima struttura industriale
italica. Soprattutto aziende con qualche potenzialità vengono usate per rubare
soldi pubblici e farle a pezzi. Tanto le Procure ed i GIP sanno chi devono
colpire così come sanno chi non possono e non devono colpire. La Grande
Truffa delle privatizzazioni, così come tutta la corruzione del blocco
Mediobanca-sinistra è coperta, pur con qualche puntata, più che altro di
ricatto, contro il centro ex-PCI giudicato indocile. Ovviamente pure le
frazioni craxiane dell’ex-PCI milanese sono state liquidate per via giudiziaria
mentre altri si allineano subito al blocco Mediobanca, come i Napolitano. Beh,
G.Napolitano è un caso speciale, specialissimo. È un Savoia, figlio naturale
dell’ultimo Re d’Italia, reclutato dagli alleati quando occupano Napoli e poi
infilato nel PCI. Un Savoia nell’area di Togliatti. Nel PCI degli inglesi, ed
angloamericano, il Savoia sotto copertura Giorgio Napolitano è a casa sua. È un
vanesio, come padre e madre, con atteggiamenti da guappo camorrista che si
sente investito da poteri superiori, che ciancia di nulla mentre sfasciano
Italiozia colla DC anch’essa progressivamente corrotta dagli
angloamericani.
I fantocci di
Mediobanca-inglesi sono invece intoccabili. Sono in liste particolari, da
proteggere e promuovere. Sono etichettati come gli onesti, gli onestissimi.
Certo, se i delinquenti sono gli altri e solo gli altri! Ci pensano i media,
in genere sotto il controllo delle
famiglie mafiose di Mediobanca, ad indorare la Grande Menzogna.
Sarebbe ingenuo, ed
anche falso, dire che il blocco “nazionale” si riorganizza attorno a
Berlusconi, la LN, AN, i Casini. Gli andreottiani e gli altri non sono meno
compradori del gruppo Mediobanca-sinistro. Hanno solo, in passato, mostrato
qualche resistenza, non sempre con successo, relativamente a privatizzazioni
truffa. Con quel blocco in pieno possesso della sua forza, anziché con un
Parlamento e le istituzioni sotto terrorismo giudiziario, come avviene nel
1992-93, e poi ininterrottamente fino ad oggi, le privatizzazioni truffa non
sarebbero state possibili o non in quelle dimensioni. Cuccia [irrilevante fosse figlio naturale di Guido Jung, il suo
padrino iniziale], un esperto mafioso e padrino dei padrini di famiglie
mafiose, si muove spietatamente come tale, ora che il contropotere costituito
dalla DC è stato sfondato con l’assenso e l’assistenza dell’Impero.
Risottolineiamo che
le cosiddette privatizzazioni sono un’operazione non solo macro-economica ma
pure macro-politica. Se vuoi distruggere la DC uscita dalla IIGM devi distruggere
l’industria pubblica che è stata la sua base di potere e contropotere
(relativamente alle oligarchie predatorie private) a livello industriale. L’IRI
la crea il monarco-fascismo di fronte al fallimento delle oligarchie predatorie
private. È un’operazione economico-finanziaria ma anche politico-istituzionale.
Con uno Stato inefficiente, e per giunta compradoro, che non sa né può
controllare l’industria privata, ecco che un contropotere industriale ad essa
può essere creato solo basandosi sulla proprietà statale di industrie. L’IRI
monarco-fascista viene passata alla DC, visto che è essa il partito-Stato,
almeno formalmente, che esce dalla IIGM. Dall’onestà della fase mussoliniana
(incaricato della fondazione dell’IRI fu un Alberto Beneduce, socialista massone con la tessera
del PNF), l’IRI viene corrotta dal sistema di potere DC. Tuttavia restano punte
di eccellenza industriale. Con la privatizzazioni-truffa, vengono variamente
corrotte le stesse industrie che si erano preservate con una qualche efficienza.
Un tipico caso è Telecom. Col blocco delle corruzione Mediobanca-sinistro
solidamente al potere, non esistono più argini alla corruzione totale di tutto
l’esistente. Per l’Impero, ed anche per la UE germanica, questo è del tutto
funzionale alla definitiva marginalizzazione di Italiozia. I tedeschi non
vogliono concorrenti, bensì solo mercati per esportare, per quanto, se sfondano
troppo, come fanno, i mercati sono poi meno tali, si contraggono. Miopia e
disorganizzazione tipicamente tedesche. L’Impero vuole demolire la UE germanica
dall’interno. I due interessi convergono. L’ottica tedesca è miopica. Quella
dell’Impero ha un qualche realismo perché una Germania sviluppata, ma pur
sempre estremamente burocratizzata e disorganizzata, circondata dal deserto non
è detto che possa sopravvivere e, comunque, non davvero competitiva col blocco
anglofono. Anche se, alla fin fine, non è la UE che distrugge le strutture
industriali e produttive di vari paesi UE ed euro. Sono piuttosto politiche di
spesa pubblica insostenibile, spesa pubblica che, alla fine, distrugge
l’economia reale. La spesa pubblica va in gran parte in predazione burocratica
ed oligarchica, non in sviluppo.
Se il blocco
andreottiano si attiva per creare, come sua proxy clandestina, il berlusconismo,
l’Ambasciata Britannica, che ha appena creato il suo regime di dittatura
quirinalizia col suo blocco sociale Mediobanca-sinistri, non si può pensare che
stia a subire passivamente il corso degli eventi. Non si può immaginare che il
blocco andreottiano, di certo senza che Giulio Andreotti non ne sia parte
propulsiva, contatti Berlusconi, lo obblighi ad entrare in politica come faccia
da marketing di punta del blocco andreottiano stesso, senza che tutti, nei
punti centrali, di comando, nei giri del potere, lo sapessero.
Bastava un momento,
nel 1993, per ordinare la liquidazione giudiziaria, con procedura d’urgenza, di
S.Berlusconi, che si apprestava ad entrare in politica, e familiari. In realtà,
il management della Fininvest era contro l’entrata in politica. Ciò significa
che non era affatto necessaria l’entrata in politica per salvare l’azienda
dalla liquidazione giudiziaria passandola poi agli Agnelli, ed ai CDB ed altri,
come è successo a tante aziende. Qualcuno obbliga Berlusconi all’entrata in politica,
come uomo di paglia, facciata, per i G.Letta, facendogli credere si avere
informazioni sicurissime, segrete, da non dire a nessuno, che la sua
espropriazione è stata pianificata ed è inevitabile, a meno che entri subito in
politica per prendere la testa del fronte anti-Quirinale, cioè del fronte
andreottiano. Sono tipiche tecniche di Polizia Segreta. Il far credere. Con
S.Berlusconi lo hanno fatto gli spezzoni delle Polizie Segrete Carabinieri
andreottiane che non si allineano al golpe quirinalizio, cioè di
Mediobanca-AmbasciataBritannica.
Mediobanca, coi
sinistri, sindacati (istituzionalmente corrotti, corrottissimi) inclusi, è il
blocco di interessi. L’Ambasciata Britannica è il centro politico-militare.
Certo, le fonti ufficiali raccontano che Gianni Letta è tra coloro che
sconsigliano a S.Berlusconi di entrare il politica. Ciò è del tutto irrilevante
relativamente all’essere poi G.Letta divenuto il capo reale del governo formale
quando Berlusconi ricopre, del tutto formalmente, il posto di capo del governo.
Il vero capo del governo formale, formale perché si è in regime di dittatura
quirinalizia compradora, è Gianni Letta che è così il capo, od il braccio,
istituzionale del blocco andreottiano. È del tutto irrilevante che ciò sia
stato detto a G.Letta e, nel caso, quando gli sia stato detto. Lui dirige il
governo vero, quello dei Direttori Generali dei Ministeri, le burocrazie
predatorie. Lui parla e tratta coi poteri veri, Ambasciate dell’Impero incluse.
G.Letta governa, pur nei limiti della dittatura quirinalizia. Berlusconi fa il
clown per media ed elettori. La linea politica e di politica economica che
implementa ed implementano è quella andreottiana: fedeltà formale agli
USA-NATO, espansione della spesa pubblica sia burocratica che altra, e contenere,
per quel riescono, le oligarchie predatorie pur ormai strapotenti ed
incontenibili. L’espansione della spesa pubblica oligarchica ‘privata’ è
inevitabile sia per gli equilibri di consenso della logica predatoria sia
perché il blocco mediobancario, pur colla direzione politico-militare
dell’Ambasciata Britannica, è il blocco vincente controllando esso il Quirinale
della dittatura quirinalizia para-Mediobanca-inglesi che si instaura con la
strage di Capaci.
S.Berlusconi mette
la faccia e null’altro. Non ha il nulla osta sicurezza NATO [i britannici
impediscono lo abbia] per occuparsi, anche solo formalmente, di Servizi
Segreti. Delega a G.Letta. In politiche e politiche economiche interne non
conta nulla. Le decide il blocco andreottiano mediando col Quirinale.
S.Berlusconi conta favolette. Me le “partite IVA” sono egualmente
progressivamente sfasciate dai suoi governi come da quelli sinistri. Idem le
piccole-medie aziende. Spesa pubblica e tasse aumentano, anche con Berlusconi.
Lui le conta, ma senza rispondenza colla realtà. S.Berlusconi è ottimo per le
campagne elettorali. Ma poi, la sostanza liberista manca del tutto.
In politica estera,
gli stessi rappresentanti istituzionali USA gli sghignazzano sia in faccia che
alle spalle. Idem i tedeschi. I francesi e tutti gli altri pure. Perfino lo
stesso Gianni Letta quando le ambasciate
angloamericane gli chiedono notizie. Tutti sanno che l’interlocutore è il
Quirinale, non S.Berlusconi che, anche in politica estera, fa lo zimbello. Lui
racconta di essere il centro del mondo. Nessuno se lo piscia. Lo trattano da
macchietta. È quello fa anche Putin, che lo usa come contatto d’affari, senza
concedergli nulla, su questioni di Stato.
Salvatore Riina
viene arrestato il 15 gennaio del 1993 su specifica iniziativa di ufficiali dei
Carabinieri andreottiani, e su ordine diretto di G.Andreotti. Lo individuano e
lo arrestano giocandosi il vanitoso Caselli appena arrivato a Palermo. Il
blocco Quirinale-AmbasciataBritannica, dunque il Quirinale, col suo governo formale
e Ministero dell’Interno-PS, protegge Riina. Non a caso, coloro ne provocano
l’arresto e lo arrestano sono oggetto di persecuzione da parte del blocco
Quirinale-AmbasciataBritannica. Caselli assume la carica di Procuratore a
Palermo lo stesso 15 gennaio 1993. Non fanno in tempo a spiegargli che Riina
non deve essere arrestato. I Carabinieri andreottiani se lo giocano, mentre il
Ministero degli Interni dà copertura a Riina manovrando perché sfugga alle
ricerche dei Carabinieri di Andreotti. I Carabinieri di Andreotti usano
tecniche di Polizia Segreta. Non chiedono la solita autorizzazione ai Comandi
Generali, come fanno di solito, dato che questi avrebbero risposto
negativamente, sapendo che il Quirinale ed il governo formale, con la PS e le
sue Polizie Segrete, sono contro l’arresto.
Questo significa
che i Carabinieri andreottiani sono già riusciti ad attivare un’operazione
NATO, dunque con copertura USA, quando ancora Andreotti è capo del governo. Gli
inglesi non possono andare a raccontare ufficialmente agli USA, ed alle
burocrazie NATO, che sono contro l’arresto di Riina né che sono contro un
tentativo fatto passare come di stabilizzazione di quella che appare una
situazione confusa con un apparentemente incontrollato terrorismo giudiziario,
la Grande Purga 1992-93. I
Carabinieri andreottiani ottengono, in qualche misura, l’attivazione di
un’operazione NATO con loro come agenti di Polizia Segreta CC-NATO sul campo.
Ciò non li salva dalla persecuzione da parte della dittatura del Quirinale, pur
permettendo loro di fare alcune cose nell’interesse di G.Andreotti e del blocco
andreottiano, dunque nel loro stesso interesse.
Grazie
all’operazione di Polizie Segrete CCandreottiani-NATO, costoro arrestano Riina
e mettono le bombe del 1993 (una delle solite classiche operazioni CC-NATO di
supposta destabilizzazione-stabilizzante, il solito terrorismo supposto
stabilizzante nel corso di un’apparente destabilizzazione). Intanto, a livello
politico, obbligano S.Berlusconi a prendere la testa di un blocco anti-sinistro,
anti-quirinalizio.
Il 27 marzo 1993,
G.Andreotti riceve l’avviso di garanzia della Procura di Palermo con cui viene
in pratica formalmente accusato e sputtanato per mafia. È la rappresaglia del
Quirinale-britannici perché ha fatto arrestare Riina ed una chiara operazione
per tenerlo marginalizzato. Il 14 maggio 1993, iniziano le bombe del 1993. Sono
bombe dei CC-NATO andreottiani. Queste bombe vengono fatte bere alla NATO come
una operazione di stabilizzazione di fronte al terrorismo giudiziario. Un
classico. Arrestato Riina, i CC andreottiani manipolano la cosca di Riina per
fini loro, non del Quirinale che proteggeva Riina. Non a caso Brusca, coperto
dai CC andreottiani, viene arrestato dagli Squadroni della Morte della PS di
Palermo.
Siccome tutti
sanno, a livello di centri dirigenti UK-USA, che è in corso una Grande Purga per demolire il sistema
politico uscito dalla IIGM e per consolidate la dittatura del Quirinale
[imposta con Capaci] sotto controllo Mediobanca-NATO, non si può pensare che la
NATO e gli inglesi facciano un’operazione contro sé stessi permettendo che si
crei un fronte anti-Quirinale.
Lo ripeto. Nel
corso del 1993, od anche quando Berlusconi è già entrato formalmente in
politica, bastava un ordine di cattura per metterlo dentro. Cosa da cinque
minuti. Il coglione medio non vota uno in galera. O bastava applicare normative
sul conflitto di interessi, che già esistevano, e che avrebbero potuto
impedirne la candidabilità. Se gli andreottiani vogliono il fantoccio che
raccolga voti, l’Ambasciata Britannica vuole il pupazzetto che faccia da finta
opposizione al loro nuovo regime e da facile bersaglio.
Ciò che viene
realizzato è proprio questo. Come nel 1942-1943 parte l’operazione per dare il
potere al Vaticano ed al suo partito, la DC, il tutto pur sotto stretto
controllo anglo-americano, ed, in contemporanea, di creare un contro potere
politico al potere non-assoluto (*) Vaticano-DC, cioè il PCI, ora, nel e dal
1992-93, si attua un’analoga operazione.
(*) Non-assoluto
perché, a livello economico-finanziario, passa agli anglo-americani la finanza
fascista (fascista anti-fascista, visto che, data la natura compradora
d’Italiozia, era in intensi legami coi padroni inglesi ed angloamericani
d’Italiozia, come con altri, già durante il monarco-fascismo) divenuta
azionista, così come a livello burocratico gli angloamericani mettono subito le
mani direttamente sulle varie Polizie Segrete già fasciste, OVRA inclusa, etc.
Vi sono poi i mille vincoli della sconfitta e dell’occupazione militare.
Il 1992-93 è, in
fondo, un banale regime change dove alla fin fine viene ristrutturato il
vecchio, come sempre si fa nei regime
change, con supposti fini
di miglior controllo e miglior sfondamento, qui, ora, di un già alleato. Per
cui, si tratta di uno sfondamento controllato che non intacchi il potere e le
basi militari angloamericani.
Nel 1944, gli
anglo-americani si fanno prestare Togliatti dall’URSS e lo riempiono di soldi,
immobili e potere di sottogoverno, sì che possa formare un partitone che in
qualche modo si contrapponga alla DC. Per esempio, le stragi ed angherie
partigiane, partigiane ‘rosse’, al nord, operate dagli Squadroni della Morte
del PCI a guerra conclusa, servono a mostrare pubblicamente che il PCI ha
coperture superiori, angloamericane. In realtà, il PCI, quello che crea
Togliatti nel 1944, è anche un partitone ben agganciato a Confindustria, al
sistema bancario compradoro già monarco-fascista, quello della Banca
Commerciale che poi crea Mediobanca, alla stessa di DC. Il PCI, come la DC, gli
altri pure, subentrano al PNF che era in precedenza subentrato a loro. Cambiano
le etichette e le forme, non davvero le facce. La gente è sempre la stessa,
checché se ne dica. Ve l’hanno contate e Ve la contano. La realtà è differente,
come poi la persona media di solito ben percepisce quando non si faccia
ottenebrare da ideologie ed interessi diretti e personali di raccontarsi e
raccontare frottole.
Già durante il
cosiddetto fascismo, il PCd’I era ben
connesso colla finanza fascista poi divenuta azionista-inglese. L’URSS
dell’industrializzazione forzata era di area angloamericana, visto la
tecnologia essa riceveva per il suo militarismo, per la sua economia di guerra
anti-tedesca. Il Regno d’Italia era stato creato dagli inglesi. Idem il cosiddetto
fascismo, che serve a risolvere la di-fatto-sconfitta bellica di Italiozia nel
1915-18. Il Regno d’Italia avrebbe ottenuto, da Austria e Germania, di più
colla neutralità che entrando in guerra, guerra per cui non è minimamente
preparata. Un’economia di guerra non si improvvisa. Invece gli inglesi
obbligano il loro Regno d’Italia ad entrare in guerra contro Austria e
Germania. Il ‘fascismo’ serve a fronteggiare la batosta bellica ed il disordine
sociale che ne segue. L’Italiozia ‘fascista’ era in ottimi rapporti coll’URSS.
Ah, già, dopo la guerra si sono dovuti inventare le favolette del PCI
‘antifascista’.
Dopo la IIGM, colla
creazione del PCI, vi è il solito meccanismo della collusione e, per quello che
è possibile, della competizione, colla DC. Tra l’altro, gli anglo-americani
fanno dare al PCI un potere rilevante sul settore cultura, cioè nella
disinformazione e nel lavaggio dei cervelli, sì che diffonda, peggio ancora
della DC che pur ha, in suoi settori, delle pulsioni sviluppiste, culture reazionario-sottosviluppiste.
Tutte le operazioni culturali del PCI hanno questa precisa funzione. La stessa
invenzione del gramscismo ha quella funzione. Spesso inutili appunti di studio,
dominati dai luoghi comuni e dalle banalità, vengono trasformati, con ulteriore
reinterpretazione peggiorativa, nella cultura che si deve assimilare per
apparire moderni e progressisti, e che apre carriere ben remunerate
nell’Italiozia DC-PCI. Sono classiche operazioni reazionarie ed oscurantiste.
Gramsci lo hanno fatto arrestare ed ammazzato loro, loro PCd’I-URSS. In carcere, lo espellono dal
partito. A Mosca è bollato come un traditore, dato che si era permesso di
criticare Stalin, seppur solo nei metodi, non nella sostanza. Negli archivi
moscoviti scrivono poi che è passato a GL. Infine, da morto, lo hanno usato per
apparire il centro culturale dell’universo, ...con quattro banalità e mille
scemenze! Potenza della propaganda angloamericana! Il PCI, da solo, non avrebbe
potuto vendere quelle fresconate a tutto il mondo.
Nel 1993, creata la
dittatura Quirinale-Mediobanca nel 1992 (con Capaci e l’elezione di Scalfaro),
e mentre la consolidano con la Grande
Purga 1992-1993, che salva l’ex-PCI (i cui apparati sono subito stati
apertamente comprati dal SIS-CIA non appena si dissolve, almeno in parte e
relativamente alle forme precedenti, l’Impero Russo-Sovietico), i corrottissimi
sindacati di ogni colore, e le famiglie mafiose di area Mediobanca, o comunque
subordinate alla dittatura quirinalizio-compradora, gli anglo-americani creano
un contropotere, anzi lo fanno-lasciano creare a G.Andreotti che, pur sconfitto
a Capaci, non vuole lasciare la scena ed anzi intende continuare, pur da
sconfitto, a fare il contropotere, dunque a preservarsi in qualche modo, pur
senza avere speranze di poter nuovamente prevalere e conquistare le prime
posizioni. Andreotti occupa, di fatto, glielo lasciano occupare gli inglesi per
fini loro, il ruolo prima occupato dal PCI, almeno a livello di equilibri
generali di potere.
G.Andreotti è uomo
di potere. Non può vivere senza di esso. Non conosce altra vita che quella dei
palazzi romani. È del tutto privo sia della fantasia che della genialità per
potersi inventare qualcosa di differente. Dato che è lui che ha lanciato la Grande Purga (poi, con Capaci, presa in
carico dalla dittatura quirinalizia-mediobancaria che controlla, con poteri
assoluti, il CSM), le sue Polizie Segrete Carabinieri e prossime, ed i suoi
apparati giudiziari, riescono a risparmiargli accuse di corruzione.
Si inventa la
favoletta che Andreotti fosse stato onestissimo e che, per le esigenze della
sua corrente, mandasse avanti gli altri per cui nulla gli sarebbe stato
imputabile. Non è vero. Comunque, anche gli altri, mandavano avanti gli altri.
Inoltre per entrare nel tritacarne mediatico-giudiziario non sarebbe neppure
stato necessario essere direttamente responsabile di alcunché. Le accuse
vengono inventate e poi lasciate cadere non appena la persona si ritira da
tutto, a parte casi simbolo come quelli di Craxi, Forlani e taluni altri dove
si pretendono dure condanne e carcere. Comunque, che G.Andreotti fosse stato
pulito da finanziamenti illegali o da interessi personali nei flussi di soldi,
le scuse inventate per giustificare che non sia stato giudizialmente infognato
sono favolette propagandistico-giustificatorie, come s’usa in questi casi. Ha
il potere militare di restarne fuori. Tutto lì.
Non ha invece il
potere militare per restare fuori, pur poi con assoluzione finale, dal
tritacarne per mafia, e poi da accuse di omicidio per Pecorelli. Viene usato un
vanitoso del blocco sinistro come Caselli, ed altri come costui o pure peggio.
Il primo giorno del primo processo, G.Andreotti, con tipico incedere mafioso,
va da Caselli, nell’aula del tribunale, ad auguragli buona fortuna. Tra
l’altro, per mafia, Andreotti è accusato di dettagli. Nessuno lo accusa mai per
Dalla Chiesa, fatto assassinare dai CC andreottiani per questioni connesse al
caso Moro. Né per Lima. Anche Pecorelli, come altri, viene assassinato per
questioni connesse al caso Moro. È tutto coperto dal segreto politico-militare
NATO, e dal segreto sullo stesso segreto. Certo che Andreotti, tecnicamente
colpevole di tutto, viene assolto da tutto! Tra l’altro sarebbe tecnicamente
colpevole come i governi ed i parlamenti, nel senso che si tratta del tipico
delinquere di Stato, pur se G.Andreotti delinqueva con un gusto particolare.
Alla fine, tra l’opzione puramente vendicativa di condannarlo senza prove,
senza prove da tribunale, viene imboccata la saggia via di assolverlo. Non che
cambi nulla se non per la sua immagine ufficiale e per chi creda nel valore
storico, valore che non possono avere, delle sentenze giudiziarie. Una sentenza
giudiziaria può avere un valore storico su sé stessa, non sui fatti su cui si
pronuncia essendo la logica giudiziaria senza connessioni con la logica
storica, seppur gli ampollosi giudici italici usino spesso le sentenze come
pezzi letterari per mostrare i loro personali punti di vista su tutto e su
tutti.
G.Andreotti, un
esperto, esperto sul campo non un teorico, di Polizie Segrete CC-NATO, e del
loro uso, nel senso che se ne è sempre servito, anche in modo magistrale, per
fini suoi fatti passare come di Stato, non crea, non fa creare il berlusconismo
in modo che si veda la sua connessione con la sua persona. Lo crea, lo fa
creare, e ne resta fuori. È come macchina che sembra nascere dal nulla e che
poi va avanti da sola. Ma è il blocco di potere andreottiano, pur senza essere
il suo blocco di potere che di testa sua decida di inventarsi il fronte
berlusconiano. Burocrati ed interessi, quando non messi in liquidazione da
concorrenti, passano facilmente coi nuovi vincitori, soprattutto quando si
tratti di forti interessi sia interni che dei padroni anglo-americani, ed
altri, d’Italiozia. In fondo, sono gli interessi economici, burocratici,
inclusi quelli del tutto predatori, che fanno le politiche qualunque sia
l’etichetta cui dicano di subordinarsi. Anche se esistono retaggi storici, di
fatto solo psicologico-ideologici, di falsa coscienza, per cui si preferisca
coprire interessi dietro taluni linguaggi, taluni immaginari, e non altri, per
cui si preferisca un’etichetta ad un altra, anche se poi le politiche concrete
portate avanti dalle varie etichette, dai vari contenitori supposti contrapposti
o differenti, sono le stesse. Nella molteplicità dei microgruppi sociali di
Italiozia, lo stesso è in realtà un po’ dappertutto, c’è chi preferisce o non
si schifa per una etichettatura sinistra, mentre ci sono i furiosi
“anti-comunisti”, o chi comunque abbia allergia per quella sponda. Non solo
questo. Vi sono precisi interessi. Le allergie si variano facilmente quando il
portafoglio sia in gioco. Guelfi contro ghibellini, fascio-cattolici contro
fascio-comunisti, variano e si superano facilmente quando siano in gioco
interessi personali.
Ogni microgruppo
tende a massimizzare il proprio potere di ricatto, dunque predatorio. A volte
lo si massimizza col voltagabbana aperto, a volte fingendosi contro. Creato un
fronte finto-anti, molti microgruppi trovano conveniente aderirvi anziché
passare apertamente e formalmente coi trionfatori ufficiali del regime
change. Tra l’altro, nel fronte
non-sinistro, come del resto in quello sinistro, esistono mille sfumature
differenti e pure mutanti nel tempo, in taluni casi. Nel fronte supposto
anti-Quirinale, quello di Berlusconi-G.Letta esistono in gran quantità
pro-quirinalizi di ferro, se non altro per evitarsi grane giudiziarie dato che
è il Quirinale che governa i tritacarne giudiziari. Dai Casini ai Fini, a parte
lo stesso G.Letta che non è un politicante ma un faccendiere a tutto raggio. E
pure Bossi che, infine, quando sembra porsi come antagonista assoluto del
Quirinale, viene rapidamente liquidato per corruzioni personali non certo
nuove. Finché fa comodo, lo lasciano fare. Non appena Napolitano lo ordina, lo
liquidano.
Come si è visto, i
due campi, agli effetti elettorali, sono poi un 50%-50% con normali
fluttuazioni di periodo o del momento. Tra, l’altro, pure in regime di
dittatura quirinalizia, il regime italiota resta consociativo. Sono
consociativi tutti i regimi del mondo, dal regime britannico a quello
statunitense, che non fanno eccezione. È la logica del potere e degli
interessi. La varie cosche confluiscono nel partito unico formale o restano,
divise, nel partito unico plurale a seconda di fattori indeterminabili e di
immagine. Le forme non cambiano gli interessi. Poi, quando manchino oligarchie
sviluppiste, l’arruffo degli interessi si preoccupa solo del proprio tornaconto
di piccola cosca contro tutte le altre dunque, alla fin fine, contro gli stessi
propri interessi di lungo periodo di piccola cosca. Alla fine, si concorre al
disastro comune pur di apparire appena più furbi e profittatori degli altri.
Gli umanoidi sono fatti così.
Sta di fatto che un
blocco andreottiano, dagli andreottiani stretti a quelli fluttuanti (si veda
quello che è poi stato il fronte che vedeva Berlusconi come faccia principale e
G.Letta come governante reale), resta una permanenza del regime di dittatura
quirinalizia e, almeno nelle conclamazioni di una parte, come opposizione alla
stessa, ora con pulsioni modernizzatrici ma sempre, alla fine, con adattamento
alla predazione burocratica ed oligarchica.
Alla fin fine,
perché l’elettore passa davvero scegliere, è sempre meglio che scelga tra due
opzioni. La scelta ampia è una finta maggiore cromaticità che rende impossibile
una vera scelta dato che si sceglie inevitabilmente una parte che non avrà
neppure i numeri per fare quello ha dichiarato per ottenere voti. Sebbene non sia
neppure così semplice ridurre la opzioni ad una scelta binaria, scegliere tra
due partiti ben decisi a fare quel che proclamano dà un vero potere
all’elettore, o così di dice e così sembra. Così potrebbe essere, se il tutto
non fosse più complicato per la presenza di altri fattori. Già lo scegliere tra
blocchi di partiti o tra partiti frazionati, anche se la scelta è solo tra due,
dà a priori la garanzia assoluta dell’incontrollabilità da parte dell’elettore,
il cui voto è in partenza un voto sul nulla. D’altro canto, sia la scelta tra
due o tra mille, la garanzia per le oligarchie controllano i giochi, per chi
controlla il Moderno Principe con apparenza impersonale e burocratica, è che
chiunque vinca porti avanti politiche [policies]
sostanzialmente simili. Dunque, votare è del tutto irrilevante, inutile. Che
non è una enunciazione normativa, il suggerimento di un comportamento, ma solo
una constatazione. Ovviamente ciascuno faccia come crede o preferisce. Non ce
ne viene nulla in tasca né altrove.
Andreotti fa creare
questo fronte andreotto-‘berlusconiano’ ma poi non ammicca, non fa credere di
avere un qualche ruolo anche perché non lo ha, non direttamente, non come
puparo degli affari quotidiani del fronte berlusconiano. A voler ragionare
colle procedure di Polizia Segreta, sono come eterodiretti da un G.Andreotti
che usa questa sponda andreottiana occulta sia come vendetta contro chi l’ha
battuto a Capaci, ed oltre, sia per sopravvivere nel suo lavoro di senatore a
vita, di notabile. Il G.Andreotti del dopo Capaci vive di forza propria ma
perché il blocco già andreottiano-andreottiano [dell’Andreotti presente ed
attivo nelle istituzioni centrali e di governo] si perpetua come forza
organizzata e con rappresentanza istituzionale. Andreotti conserva una chiara
forza nelle burocrazie centrali, pure in Vaticano, se dal Quirinale nessuno
ordina ai giudici di Palermo e di Perugia di fargli fare la fine di Craxi e
Forlani, e pure peggio visto ciò di cui era accusato.
Varia letteratura
ha sottolineato come molti entrati in politica raramente riescano poi a fare
altro, ad inventarsi altre professioni. Ciò vale ancor di più per chi una
professione differente non l’abbia mai avuta o l’abbia presto abbandonata per
la politica. In effetti, la politica corrompe. Il potere corrompe, come
corrompe l’illusione di averlo e di essere compartecipi del potere. Infatti
corrompe ancor di più l’essere burocrati statali e pubblici a vita. Si guarda
spesso al politico ma per tacere su chi ha il potere reale ai vari livelli
degli uffici cosiddetti pubblici, in realtà privatizzati dai funzionari li
controllano.
G.Andreotti fa
lanciare una macchina (FI ed il fronte obiettivamente anti-dittatura del
Quirinale-NATO) che va poi avanti da sola. Lui personalmente si mimetizza in
gruppi parlamentari di centro (non berlusconiano - formalmente tra personale
politico già DC di frazioni che gli sono state e gli restano avverse, per cui è
chiaro che Andreotti sta dissimulando), dal 2006 al 2008 nel Gruppo Misto, e
sopravvive, al Senato, come notabile delle istituzioni, come uno battuto ma che
non lascia il campo. Non è capace di inventarsi una professione differente.
Scrive ma senza la vera passione del ricercatore, neppure come vero scrittore
nel senso che non può portare sulla pubblica piazza quello che ha conosciuto
della vita reale e delle istituzioni reali nella sua lunga pratica
istituzionale, così come nel trattare con individui ai vari livelli, e nella
manipolazione sia di individui che di masse.
L’Ambasciata
Britannica, con USA e NATO, possono non avere avuto la forza né l’intenzione di
andare alla sfondamento del blocco andreottiano. Non ne avevano neppure
l’interesse visto che, alla fine, loro interesse era la solita subordinazione
d’Italiozia come una delle loro basi militari, come uno dei loro mercati, e
rubacchiate, assieme alla oligarchie e burocrazie predatorie italiche, in
occasione delle privatizzazioni ed in altre circostanze.
Sottolineiamo che
il blocco mediobancario-sinistro-quirinalizio non è socialmente radicalmente
differenze. È solo più organicamente espressione delle oligarchie predatorie
del blocco compradoro di Mediobanca. Dal lato opposto del blocco di Mediobanca, ma non realmente opposte ad esso,
stavano le burocrazie predatorie e l’industria di Stato progressivamente, anche
se non del tutto, demolita col 1992-1993 ed interventi successivi. Ogni
privatizzazione, senza creare strutture
efficienti per controllare ed indirizzare l’economia privata, toglie potere ad
uno Stato inetto e predatorio per passarlo a privati non meno inetti e
predatori. Non diciamo che sia meglio una soluzione o l’altra. Ci limitiamo ad
enunciare i problemi e lo stato delle cose, nel contesto dato.
Le operazioni di
ristrutturazione istituzionale [la creazione della dittatura del Quirinale che
rimpiazza quella dei partiti] dell’Ambasciata Britannica, del blocco di
Mediobanca, degli USA-NATO, sono pure manovrette di potere loro, ed anche mal
pensate e mal attuate. Non sono operazioni di ristrutturazione sociale né
economica modernizzatrici. A loro va
bene la solita Italiozia servile e che vivacchi, di fatto sempre più malamente,
senza far paura e nessuno.
Del resto, nel
mondo, dove si sono creati, o ricreati, o perpetuati, Developmental States, ciò è avvenuto perché forze interne, pur nella
subordinazione ad UK-USA, usavano le circostante per non farsi distruggere
nell’economia e nello Stato ed anzi per preservare, o costruire, ed
incrementare produttività, in attesa di tempi migliori oltre i presenti di
dipendenza compradora. In Italiozia, oligarchie sviluppiste non sono mai
esistite. Sono esistite pulsioni in vari
periodi ma senza che lo Stato assumesse mai le caratteristiche di Developmental State, con centrali dello Stato resilienti e
relativamente isolate da pressioni dei microgruppi interni ed imperiali, oltre
che con gli strumenti di potere ed istituzionali di fatto per implementare
opzioni sviluppiste in tutte le circostante formali ed apparenti. Al contrario,
lo Stato italiota nasce come Stato al servizio delle predazioni private e burocratiche.
Lo Stato inglese
usa i privati per la modernizzazione e per lo sviluppo accelerato. Le
oligarchie predatorie italiche usano lo Stato italico come copertura per le
loro truffe e come cassa per ripagarsi dalle loro perdite, quando ne abbiano,
oppure come finanziatore di loro rendite e predazioni.
Dopo la IIGM,
Italiozia crea Mediobanca, con a capo un mafioso compradoro-inglese come Enrico
Cuccia, per dare maggior forza alle oligarchie predatorie private italiche
contro lo Stato DC. Nella DC, o tramite la DC, si esprimono anche delle
pulsioni sviluppiste. Esse sono tuttavia rapidamente frustrate e represse
dall’ordine complessivo voluto dagli angloamericani e che nessuno, in
Italiozia, contrasta.
Col 1992-93, quando
il blocco mediobancario e l’Ambasciata Britannica, si impadroniscono del
Quirinale, ed instaurano la dittatura del loro Quirinale impadronendosi della
macchina in corsa della Grande Purga
lanciata da G.Andreotti per fini suoi, devono subito ricrearsi una finta
opposizione per controllare i loro. Come quando, col 1942, il Vaticano si
attiva e si propone, con la sua DC, come elemento chiave del
post-monarco-‘fascismo’, UK-USA si impadroniscono, almeno in parte, della DC
con lo spauracchio del loro stesso PCI che gli inglesi si creano a Salerno, nel
1944, con Togliatti. Lo riempiono di soldi, immobili ed armi. E poi dicono alla
DC che c’è il “pericolo comunista”. Lo creano gli angloamericani, in parallelo
alle mafie! Col 1992-1993, gli UK-USA hanno bisogno di creare il loro contropotere
all’ex-PCI che usano come parte centrale del ‘nuovo’ personale politico. SIS e
CIA si sono apertamente comprati i quadri ‘comunisti’ colla dissoluzione del
muro di Berlino e dell’URSS. E quelli che non si sono direttamente ed
apertamente comprati, li eterodirigono in vario modo.
Il blocco
andreottiano si sceglie Berlusconi, come uomo di paglia, di facciata, sia per
le sue capacità imprenditoriali che per quelle di marketing. Berlusconi e
prossimi potrebbero essere facilmente sfondati, messi fuori gioco, in pochi
giorni e settimane. Le Polizie Segrete Carabinieri ed altre, che implementano
la Grande Purga nelle Procure ed
annessi, hanno dossier su tutto e su tutti. Sta di fatto che scelgono di non
andare allo sfondamento dei Berlusconi ed area.
Si limitano ad un
assalto continuo, ad una pressione costante, solo dopo che è entrato in
politica. In realtà, potrebbero liquidarlo in qualunque momento anche dopo che
è entrato in politica, eppure preferiscono tenersi lo spaventapasseri. Quando
Napolitano ne ordina infine la liquidazione, ecco che si salva egualmente e
non, evidentemente, per qualche forza od abilità sue che non è che contino
davvero in queste cose. Basta un ordine, e si ritroverebbe in prigione anziché
ai finti “servizi sociali”. Quando lo decideranno, lo liquideranno davvero, se
mai accadrà. Ormai sono più di 20 anni che è sulla scena
politico-istituzionale.
Questo significa
che l’Ambasciata Britannica vuole un fronte berlusconiano per meglio
controllare, per tenere sotto pressione, dunque per meglio asservire, sia i
loro sinistri ed altri, che la loro dittatura Quirinale-Mediobanca. Al fronte
berlusconiano, o reputato tale, viene fatto giocare lo stesso ruolo del PCI
nell’epoca della dittatura dei partiti. Prima, gli angloamericani si erano
inventati il “pericolo comunista”. Col 1994, si sono inventano il “pericolo
berlusconiano”, cui in realtà gli inglesi danno molto meno potere di quello
prima dato al PCI, anche perché il fronte berlusconiano è, già di per sé, più
radicato a livello di forze produttive e di apparati burocratici. Di
conseguenza, la stessa isteria anti-, inventata ed imposta dagli
angloamericani, è ben più feroce contro Berlusconi di quanto lo fosse stata
quella contro il PCI. Il PCI vendeva culture oscurantiste. Il berlusconismo,
pur con pratiche di governo non differenti dal blocco Mediobanca-sinistro,
vende culture modernizzatrici, o moderatamente modernizzatrici, od in qualche
misura modernizzatrici. Dunque è ben più pericoloso del già-PCI, sia per gli
angloamericani per la UE tedesca.
Anche qui siamo a
livello di constatazioni facilmente verificabili, non di preferenze, che chi
scrive non ha, come non se ne debbono avere se si analizza davvero, sebbene
analizzare non schierati e non prostituiti non renda, e, se renda, ‘renda’ solo
costi.
Quello che viene
fatto apparire è ovviamente, come sempre, solo lavaggio/insozzo dei cervelli
per le masse, inclusi in esse pure gli intellettuali che si credono informati.
Non che coloro disinformano, e grandissima parte di coloro li comandano,
sappiano quello devono deformare o rivoltare, conoscano come stiano le cose e
poi le cambino secondo convenienze loro indicate. Per nulla! Non conoscono
quale sia la realtà delle cose loro devono presentare in modo falso, di comodo.
Sanno solo quello devono propinare. Il pidocchio medio, intellettuali inclusi,
è naturalmente, per predisposizione innata, compiacente al potere.
Se il poveraccio è
compiacente per il naturale servilismo di chi sia ai livelli più bassi della
scala sociale, temendo, se non servile, di sprofondare ancora più in basso,
salendo nella scala dei redditi il pidocchio medio è compiacente per difendere
la sua acquisizione di redditi più alti che potrebbero anche cessare o ridursi
se venisse visto come in rotta di collisione, o non sufficientemente supino, al
potere. Se l’ignorante è compiacente perché il lavaggio/insozzo dei cervelli di
cui si occupano i media ha fatto leva sui suoi istinti elementari, salendo
nella scala culturale ci si creano giustificazioni intellettuali, dunque appena
più elaborate, in apparenza, per la propria compiacenza al potere. Il
conformismo del pidocchio medio non cambia con le differenze di reddito e
culturali. Assume solo forme differenti. Null’altro.
Ad una mente
analitica sorge spontanea la domanda chi sia il “pidocchio medio” e chi sia al
di fuori della media. In effetti, potrebbe essere un’impresa magari quasi
impossibile trovare individui fuori dalla media, dunque che non siano plasmati
dai meccanismi mediatici e culturali di lavaggio/insozzo dei cervelli e di
creazione di riflessi condizionati pavloviani. Non parliamo di ‘opinioni’
‘politiche’ e/o ‘culturali’, diremmo ostentate. Bensì dei meccanismi profondi,
che sono identici anche in chi ostenti, o ritenga di avere, o sembri avere, od
appartenere a, orientamenti o schieramenti differenti. Questi meccanismi
profondi sono fondamentalmente identici, anche se poi interagiscono con storie
ed interessi personali inducano a dichiararsi o ritenersi di orientamenti
politici, o culturali, o d’altro genere, che si dicono o si vorrebbero
differenti. L’essere si combina con la falsa coscienza ci si crea o ti creano.
L’apparenza domina, pur non cambiando la natura essenzialmente simile,
relativamente al potere, della gran massa degli individui.
Disinformazioni e
condizionamenti mentali, pur forse più evidenti colle tecnologie odierne, non
sono fenomeni così nuovi come si preferisce spesso credere. Nulla cambia, nelle
successioni storiche, se non le forme, le apparenze, di meccanismi di potere e
di dominio sostanzialmente identici. Cambiano le tecnologie, non le relazioni
di potere e di assenza di potere. Anche perché gli individui, tutti poi così
identici, non cambiano con le supposte evoluzioni storiche. Le circostanze li
fanno sembrare differenti. Eppure, il fatto che siano così facilmente mutevoli
a seconda del cappello che indossano, o sia fatto loro indossare, indica delle
permanenze che attraversano i secoli ed i millenni, nonostante i
lavaggi/insozzi dei cervelli vendano evoluzioni positive e cosiddette
civilizzazioni intese come superamenti di supposti istinti primordiali
selvaggi. No, nulla cambia, salvo le forme. Si evolvono le tecnologie, dunque
la possibilità sia costruttive che distruttive, non gli individui. Si osservi,
senza lenti deformanti ed occultanti, l’evidenza empirica. Non esistono
evoluzioni dentro gli individui, bensì solo esterne ad essi. E che non mutano
gli istinti di fondo, né su di essi influiscono. Semmai, le evoluzioni
tecnologie aumentano il senso di onnipotenza del potere e di chi ad esso sia
partecipe in un modo o nell’altro.