Letter from Lhasa, number 358. La Repubblica di Barbapapà
by Roberto Abraham Scaruffi
Pansa, G., La Repubblica di Barbapapà. Storia
irriverente di un potere invisibile, BUR, Milano, Italy, 2014.
(Pansa 2014).
Giampaolo
Pansa
Se Repubblica nasce nel 1976, in parallelo
al dilagare della P2 di Andreotti e Berlinguer, è perché le oligarchie
predatorie, specificatamente gli Agnelli-Mediobanca, hanno bisogno di andare
allo sfondamento del PCI andreottianizzato. Non che vogliano un PCI moderno,
una socialdemocrazia. Vogliono solo che il carrozzone PCI obbedisca a loro e
solo a loro.
Se la storia
interna e le relazioni internazionali (Italiozia è prostituta anglo-americana,
dopo aver perso, e pure piuttosto male, la IIGM, ma pure, nella sostanza, la
IGM pur dalla parte dei vincitori da cui i prostituiti Savoia non potevano non
farsi infinocchiare) non permettono ancora di andare al superamento del PCI
fatto creare dagli inglesi a Togliatti nel 1944 (una classica operazione di
guerra anglo-americana), le oligarchie predatorie private di area Mediobanca, o
Mediobanca-Agnelli (dato che gli Agnelli, pur di area Mediobanca sono un potere
internazionale e con connessioni dirette anglo-americane al di là della stessa
Mediobanca di Cuccia), vogliono riaffermare la loro egemonia di potere sulla
squallida sinistra italiota che, per giunta, è stata, in parte, subordinata al
Vaticano di cui gli inglesi la volevano contropotere, potere di ricatto. È
inevitabile che un partito inglese, pur con facciata pro-sovietica, abbia
bisogno non solo del sostegno inglese ma pure di dipendere quotidianamente
dalla DC-Vaticano che controlla il governo e le Istituzioni dello Stato. Per
cui, differenti facce ed esigenze finiscono per convivere.
Con Repubblica,
gli Agnelli, Mediobanca e Confindustria si reinventano una loro sinistra [non è
chiaro che cosa voglia dire, ma loro la chiamano così], un loro PCI. Il che la
dice lunga sulla miopia culturale delle oligarchie [predatorie] ‘private’, sul
loro rifiuto di qualunque progetto e pratica modernizzatori, del resto ovvio
essendo oligarchie predatorie.
Ovviamente Pansa
non la conta così.
Eugenio Scalfari è
ben descritto come banderuola che va dove soffia il vento. È questo, spesso, un
aspetto di quello viene chiamato od appare come successo. Da deputato di un
PSI-finzione (una moderna socialdemocrazia o laburismo è escluso dagli
occupanti angloamericani per Italiozia, avendo loro bisogno di un PCI per
contrastare, pur minoritario, ma potentissimo, una DC-Vaticano di cui non si
fidano anche se poi se li comprano variamente, per quel che possono) a uomo
degli Agnelli-Mediobanca, a pupazzetto di CDB, l’agente speciale delle
operazioni sporche di Cuccia-Mediobanca, e dei suoi padroni
anglo-americani.
Pansa non la conta
in questo modo, ovviamente.
Non c’è nulla di
titanico quando i poteri vogliano qualcosa. Anche Scalfari fosse stato
analfabeta, sarebbe egualmente divenuto un’autorità giornalistica e culturale.
Che il progetto-Repubblica condizioni il PCI e faccia concorrenza, nei
numeri, al Corsera, è nella logica delle cose. Assumi comunisti. Li
paghi e dai loro la linea. Repubblica ed annessi fioriscono.
CDB e gli altri
predatori, ma CDB lo è pure più degli altri (o così appare magari perché più
esuberante, o chissà perché), divengono gli illuminati industriali e finanzieri
d’Italiozia. Repubblica e l’Espresso divengono gli organi della
rivoluzione comunista cui il PCI ha da tempo rinunciato, anzi che non è mai
stata nella sua pratica reale ...per correre dietro alla DC. Beh, i media servono
per il lavaggio del cervello. Devono far credere mentre i poteri reali fanno
quello che credono. TUTTE le ‘rivoluzioni’ comuniste, pure le altre, sono
sempre state volute dai poteri reali. Loro sono le condizioni oggettive e le
rotture storiche ma non come la conta la vulgata comunistoide o d’altri colori
ideologici.
Nell’aprile 1989,
il Gruppo Espresso-Repubblica passa sotto il controllo totale e totalitario di
CDB, che ne controllava già il 50%. Ma la storia non finisce qui visto che c’è
tutto il conflitto proprietario con Berlusconi, risolto da Andreotti, che così,
in nome della frammentazione e del bilanciamento degli interessi e dei poteri,
dà potere ai suoi più accaniti nemici sulla via del Quirinale, gli
inglesi-Mediobanca.
Il libro è intessuto di dettagli interessanti, di cui
abbonda. Su di essi, chiunque si occupi della storia di Italiozia può
soffermarsi proficuamente e valutarli, ovviamente senza mai prendere nulla per
oro colato. Ogni parzialità aiuta la conoscenza, oltre a permettere sia di
testare che di rettificare quello che si pensa di avere già compreso sul corso
degli eventi.
Pansa, G., La Repubblica di Barbapapà. Storia
irriverente di un potere invisibile, BUR, Milano, Italy, 2014.