Letter from
Lhasa, number 312. San Francesco in Vaticano?
by Roberto Abraham Scaruffi
La costruzione del personaggio è realizzata
con tecniche di scrittura che possono presentare in cattiva come in buona,
ottima, luce l’uno o l’altro ‘nome’. È quello viene ora fatto col nuovo Papa,
molti presentano come ottimo.
Uno non ha voglia di celebrare messe lunghe.
Se ne fa una abbreviata, per il possibile. Non ha voglia di leggere annunci o
dichiarazioni in latino, qualunque ne sia la ragione. Preferisce continuare a
vivere dove prima, usando la sede papale solo come ufficio. Non ha voglia di
starsi a cambiare d’abito e d’addobbarsi con vestiti faticosi, poco funzionali.
Preferisce un eloquio diretto e breve. Fa una tirata contro il pettegolezzo.
Invita i preti ad andare fra la gente, che poi ci sono già essendo il loro
mestiere.
Si può presentare tutto ciò in buona come in
cattiva luce. Basta farlo con le parole giuste e creando contesti suggestivi,
siano essi positivi o negativi, come viene correntemente fatto dai media per
costruire mostri e santi.
Quando uno diviene capo di una grossa
burocrazia è perché deve assicurare una certa continuità, non andare contro
interessi forti etc. Se non lo fa, o viene ridotto all’impotenza, o viene
subito eliminato come venne fatto con Papa Luciani. Ci sono tecniche per
ammazzare senza lasciare tracce e facendolo apparire come decesso naturale. Se
poi si controllano il medico ed il cadavere, chi potrà mai scoprire che il tale
papa è stato ammazzato, anche non lo si liquidasse in modo pulito?
Già per fare carriera, per non restare semplice e sconosciuto prete,
uno deve muoversi, farsi notare, essere accettato e spinto. Ha uno doti sue che
vengono notate od uno va su perché si fa notare? Già per essere spinto su non
si deve mai confliggere con interessi più forti. Uno che si barcamena
nell’Argentina degli Squadroni della Morte è stato fortunato ed ha saputo come
muoversi, od ha evitato il pericolo scantonando o peggio? Si può dire tutto di
tutti, a favore o contro, specialmente di un Papa che tanto non va a
denunciarti.
L’essere della cosiddetta “teologia della liberazione”, cioè un
catto-populista, non rende automaticamente santi visto che, come in tutti i
movimenti o tendenze, v’è chi per questo è stato ammazzato mentre molti
semplicemente ci mangiano. Anche tra i preti polacchi, v’è chi fu ammazzato e
chi divenne papa. Fa sempre bello essere ‘progressisti’ e strapieni di soldi.
Preferisce il bus all’auto ufficiale? È un altro modo per essere più liberi.
Come papa non potrà comunque usare i mezzi pubblici, suppongo.
Tra l’altro, per uno che avesse voluto fare carriera in certi ambiti
latinoamericani, in particolare tra i gesuiti locali, o era della “teologia
della liberazione”, o magari restava semplice prete o si sceglieva differente
ordine. Alla fin fine, uno balza sul carro che trova e poi spesso gli eventi
decidono per lui. La persona media afferra le occasioni e le sfrutta, se ne è
capace, senza farsi particolari problemi. Uno calza un cappello e ne interpreta
il ruolo.
Le burocrazie vanno oltre i singoli, che possono essere ottimi o
pessimi, sebbene, alla fin fine, siano composte esse stesse da singoli non da
macchine. È solo che il singolo, nella burocrazia, assume un andazzo talvolta o
spesso maniacale coprendosi dietro le procedure dell’ufficio e, spesso, una
supposta ed improbabile ‘sacralità’ dello stesso.
In tutte le entità collettive, v’è un livellamento al peggio.
L’importante è evitare le critiche, minimizzare i rischi, soprattutto per sé
stessi. Non sono ambiti per innovatori.
Quel che è certo è che il capo della Chiesa cattolica non potrà andare
contro le stesse burocrazie al cui interno ha fatto carriera. Anche lo facesse,
un capo dipende sempre dagli esecutori. L’esecutore s’allinea sempre a chi giudica
sia il potere reale che, esso stesso, dipende sempre da esecutori. Allo stesso
tempo, l’esecutore interpreta sempre un po’ a modo suo, per quel capisce e può
o vuole fare, e secondo sui interessi, per quel che può, gli ordini ricevuti.
Più sono gli esecutori, più il controllo è complesso e tutt’altro che rigido.
La Chiesa cattolica, coi mille suoi ordini e sotto-ordini, particolarità
nazionali e locali, anche aperte interferenze da parte dei governi come in
Cina, è un modello di adattività, di interiorizzazione delle stesse eresie.
È normale che il nuovo presidente a vita della Chiesa Universale
Corporation sia adulato un po’ da tutti, mentre altri ne mostrino ombre e ne
sollevino dubbi. Più irriterà interessi, più la macchina mediatica diverrà
aggressiva. Tali sono le regole del teatrino delle illusioni per lavaggi del
cervello per le masse. Dopo un fascista polacco ed un intellettuale tedesco
dimissionario, le oligarchie vaticane hanno giocato la carta di un populista
italo-argentino, demagogo espertissimo magari anche solo per indole.