Letter from Lhasa, number 364. Umberto Eco
- Numero zero
by Roberto Abraham Scaruffi
Eco, U., Numero zero, Bompiani/RCS, Milan, Italy,
2015.
(Eco 2015).
Umberto Eco
Colonna viene
scelto per fare l’assistente alla direzione di un giornale, a Milano, agli
inizi del 1992, che non uscirà mai e per scrivere un libro come ghostwriter per il direttore dello stesso, Simei. La funzione
del giornale che non uscirà è di puro ricatto. Pure il libro, verosimilmente. I
redattori sono sei, tra cui una donna, Maia Fresia.
L’editore era il
Commendatore che pubblicava altri quotidiani e riviste, ora di dubbio spessore
ore specializzati per interessi specifici.
Eco centra il
racconto sull’ipotesi che Mussolini non fosse morto e, dall’Argentina, o da
altrove, domini la storia italica fino al cosiddetto golpe Borghese che non si
fa perché Mussolini muore mentre viene trascinato di nuovo al potere. Una
baggianata, fosse l’ipotesi di base vera o meno.
Ovviamente, Eco è
prigioniero della sua solita luogocomunistica corrente. Impossibile che
l’Impero potesse pensare di rimettere al potere un Mussolini. Inoltre, un
personaggio non può dominare la storia con tutti che lo credono morto. Chi
aveva voluto Mussolini morto erano stati proprio gli inglesi, che lo avevano
portato al potere, sostenuto e poi usato per meglio sfondare la Germania,
l’Asse. Anche non fosse stato assassinato e fosse poi morto tranquillamente,
non cambia i termini della questione. Come statista, non serve più a nessuno.
Eco insiste su Moro
ucciso perché sapeva qualcosa e lo avrebbe rivelato. Moro era un omertoso di
prima classe. Tantissimi conoscono segreti e non per questo vengono
assassinati. Andreotti ordina la demolizione psicologica e l’assassinio di Moro
perché questi, pur perdente nella DC e nello Stato, sta per divenire Presidente
della Repubblica su accordo DC-PCI, Zaccagnini-Berlinguer. Dato che Andreotti
controlla gli apparati della forza, monta un’operazione CC-NATO per liquidarlo.
Ai fini pratici, vi è il segreto di Stato ed segreto di Stato sul segreto di
Stato (il segreto NATO). Per cui, non se ne può parlare.
Il cosiddetto golpe
Borghese è la classica operazione per bruciare chi si è montato la testa e
spingerlo al terrorismo puro, che è quello stavano già facendo anche se si
credono di poter divenire, o di essere divenuti, pupari. Il terrorismo serve al
potere mentre per il potere formale ci sono già i partiti ed il loro sistema di
potere. Si fa credere ad un manipolo di terroristi di avere acquistato un
grande potere e di avere tutte le coperture interne ed internazionali per un
colpo di Stato. Però, poi, la copertura angloamericana non arriva ed arriva anzi l’ordine di
tornarsene a casa.
Ad Eco basta
falsificare un po’ basandosi sul suo solito luogocomunismo. Borghese non è un
fascista. Non è un mussoliniano. A guerra persa, dopo avere creato una
compagnia di ventura che rifiuta il tradimento reale, dei Savoia, contatta gli
angloamericani e passa al loro servizio.
Eco, che costruisce
le sue teorie luogocomunare attraverso la bocca di Braggadocio, uno dei sei
della redazione, lo fa ritrovare morto, assassinato, proprio la notte che
questi deve incontrare qualcuno di cui si fida e che dunque, verosimilmente,
gli confermerebbe tutto, la baggianata su Mussolini. È un classico della letteratura
spionistica. Uno di cui ti fidi ti fissa un appuntamento e ti ritrovi morto.
A quel punto,
l’editore, chiaramente su irresistibili pressioni esterne, dunque di Stato,
chiude il progetto di quotidiano. Pure il direttore dello stesso rinuncia subito
al progetto del libro e dichiara di voler scappare in Svizzera e cambiare
identità.
Pochi giorni dopo
l’assassinio, compare in TV un po’ tutta la storia ricostruita da Braggadocio,
con l’eccezione delle ipotesi su Mussolini. Il lettore pensa ad un Braggadocio
assassinato per quello, quando sarebbe proprio quello cui non ne fregherebbe
nulla a nessuno. Se ti assassinano è sempre e solo su richiesta
governativo-istituzionale-NATO. Il luogocomunaro Eco deve accreditare l’ipotesi
dei diabolici “Servizi Segreti”, quelli che senza copertura istituzionale-NATO
non fanno proprio nulla.
Colonna e Maia, che
si sono da tempo innamorati, si rifugiano ad Orta dove sognano come continuare
a campare in qualche modo. Tra l’altro, un disservizio di Polizia Segreta avrebbe
subito messo sotto controllo tutti i telefoni dei colleghi dell’assassinato per
cui il loro fare sospetto sarebbe stato subito rilevato. Eco non ci arriva.
Pure sul futuro dei due, Eco, che ha tutte le porte aperte, la fa facile. Nella
realtà non è per nulla così.
Il libro è scritto
in modo ineccepibile, pur con l’Eco che deve blandire il lobotomizzato medio,
...che è dove lui stesso fieramente si colloca.
Eco, U., Numero zero, Bompiani/RCS, Milan, Italy,
2015.