20 February 2007

Lettera da Lhasa numero 43. La corruzione nelle FFAA della RPC secondo James Mulvenon

Lettera da Lhasa numero 43. La corruzione nelle FFAA della RPC secondo James Mulvenon
by Roberto Scaruffi

Mulvenon, J., So Crooked They Have To Screw Their Pants On: New Trends in Chinese Military Corruption, China Leadership Monitor, 19, Fall 2006
James Mulvenon
http://www.hoover.org/publications/clm/issues/4469831.html


Il saggio di James Mulvenon rappresenta e drammatizza il ruolo della corruzione nella RPC e nelle sue FFAA (la PLA, l’Esercito Popolare di Liberazione). Evidenza come il Partito nelle FFAA sia pervaso della stessa corruzione caratterizza il Partito nel suo complesso. E ciò, nonostante, nel 1998, le FFAA si siano ritratte dalle operazioni commerciali e si siano avviate sulla via della loro rapida modernizzazione. James Mulvenon mostra stupore per il clima d’omertà che ha circondato recenti clamorosi casi di corruzione della FFAA, prima della loro “scoperta”, ciò che farebbe dedurre l’assenza di procedure istituzionali per trattare tali situazioni. L’analisi della direzione militare è, per James Mulvenon, elemento chiave per comprendere le caratteristiche della corrruzione delle FFAA della RPC

Per James Mulvenon, la corruzione è il cancro più pericoloso nel partito-Stato nella RPC. E le FFAA sono perfettamente in linea con quanto avviene negli altri settori e livelli della RPC.

Da un lato, non si capisce lo stupore di James Mulvenon, non avendo le FFAA della RPC una posizione particolare nella Costituzione materiale cinese, a parte che esse sono un essenziale pilastro repressivo e di controllo sociale. Non sono comunque comparabili alla posizione istituzionale della FFAA turche o cilene. Dall’altro, si dovrebbe distinguere tra la corruzione e l’uso che ne viene fatto. La “lotta la corruzione” o la denuncia di singoli casi di corruzione hanno sempre, soprattutto in regimi burocratici con architettura istituzionale debole, come è il caso della RPC, altri significati che quelli trasmessi al pubblico. Celano, ed è sempre successo nella storia delle Cine post-imperiali, pure lotte di potere dove l’elemento per le masse è la demolizione dell’immagine del perdente in corso di liquidazione. Il corrotto non è tale finché egli è parte essenziale del potere. Il corrotto diviene tale per tutti quando lo si debba distruggere perché il potere non ne ha più bisogno ed ha trovato differenti equilibri al suo interno. Il posto del singolo corrotto nel meccanismo della corruzione, magari ristrutturatosi, è preso da altri, mentre lui è dato in pasto ai consumatori di media. Si vedano i cenni ad un caso colorito di caporione militare “smascherato” da un’amante tradita che ha pubblicizzato la sua corruzione distribuendo volantini. Ciò che denota casi di repressione di corrotti derivanti da pubblicizzazioni non si sanno o non si vogliono mettere a tacere. Se rimosso il singolo corrotto i meccanismi della corruzione restano...

Le Cine sono caratterizzate, storicamente come nelle loro storie recenti e contemporanee, da un’assoluta assenza di moralità non supplibile dagli strumentali richiami al confucianesimo. Se al centro di tutto sta Il Potere, non l’Uomo figlio di Dio, nessun contrasto della corruzione è possibile. La corruzione neppure esiste, essendo essa pura definizione data o meno dal Potere. Oppure esiste, come slogan, quando Il Potere voglia distruggere qualcuno.


Mulvenon, J., So Crooked They Have To Screw Their Pants On: New Trends in Chinese Military Corruption, China Leadership Monitor, 19, Fall 2006
James Mulvenon
http://www.hoover.org/publications/clm/issues/4469831.html