23 November 2014

Letter from Lhasa, number 358.
La Repubblica di Barbapapà

Letter from Lhasa, number 358. La Repubblica di Barbapapà
by Roberto Abraham Scaruffi

Pansa, G., La Repubblica di Barbapapà. Storia irriverente di un potere invisibile, BUR, Milano, Italy, 2014.
(Pansa 2014).
Giampaolo Pansa 


Se Repubblica nasce nel 1976, in parallelo al dilagare della P2 di Andreotti e Berlinguer, è perché le oligarchie predatorie, specificatamente gli Agnelli-Mediobanca, hanno bisogno di andare allo sfondamento del PCI andreottianizzato. Non che vogliano un PCI moderno, una socialdemocrazia. Vogliono solo che il carrozzone PCI obbedisca a loro e solo a loro. 

Se la storia interna e le relazioni internazionali (Italiozia è prostituta anglo-americana, dopo aver perso, e pure piuttosto male, la IIGM, ma pure, nella sostanza, la IGM pur dalla parte dei vincitori da cui i prostituiti Savoia non potevano non farsi infinocchiare) non permettono ancora di andare al superamento del PCI fatto creare dagli inglesi a Togliatti nel 1944 (una classica operazione di guerra anglo-americana), le oligarchie predatorie private di area Mediobanca, o Mediobanca-Agnelli (dato che gli Agnelli, pur di area Mediobanca sono un potere internazionale e con connessioni dirette anglo-americane al di là della stessa Mediobanca di Cuccia), vogliono riaffermare la loro egemonia di potere sulla squallida sinistra italiota che, per giunta, è stata, in parte, subordinata al Vaticano di cui gli inglesi la volevano contropotere, potere di ricatto. È inevitabile che un partito inglese, pur con facciata pro-sovietica, abbia bisogno non solo del sostegno inglese ma pure di dipendere quotidianamente dalla DC-Vaticano che controlla il governo e le Istituzioni dello Stato. Per cui, differenti facce ed esigenze finiscono per convivere.

Con Repubblica, gli Agnelli, Mediobanca e Confindustria si reinventano una loro sinistra [non è chiaro che cosa voglia dire, ma loro la chiamano così], un loro PCI. Il che la dice lunga sulla miopia culturale delle oligarchie [predatorie] ‘private’, sul loro rifiuto di qualunque progetto e pratica modernizzatori, del resto ovvio essendo oligarchie predatorie.

Ovviamente Pansa non la conta così.

Eugenio Scalfari è ben descritto come banderuola che va dove soffia il vento. È questo, spesso, un aspetto di quello viene chiamato od appare come successo. Da deputato di un PSI-finzione (una moderna socialdemocrazia o laburismo è escluso dagli occupanti angloamericani per Italiozia, avendo loro bisogno di un PCI per contrastare, pur minoritario, ma potentissimo, una DC-Vaticano di cui non si fidano anche se poi se li comprano variamente, per quel che possono) a uomo degli Agnelli-Mediobanca, a pupazzetto di CDB, l’agente speciale delle operazioni sporche di Cuccia-Mediobanca, e dei suoi padroni anglo-americani.  

Pansa non la conta in questo modo, ovviamente.

Non c’è nulla di titanico quando i poteri vogliano qualcosa. Anche Scalfari fosse stato analfabeta, sarebbe egualmente divenuto un’autorità giornalistica e culturale. Che il progetto-Repubblica condizioni il PCI e faccia concorrenza, nei numeri, al Corsera, è nella logica delle cose. Assumi comunisti. Li paghi e dai loro la linea. Repubblica ed annessi fioriscono.

CDB e gli altri predatori, ma CDB lo è pure più degli altri (o così appare magari perché più esuberante, o chissà perché), divengono gli illuminati industriali e finanzieri d’Italiozia. Repubblica e l’Espresso divengono gli organi della rivoluzione comunista cui il PCI ha da tempo rinunciato, anzi che non è mai stata nella sua pratica reale ...per correre dietro alla DC. Beh, i media servono per il lavaggio del cervello. Devono far credere mentre i poteri reali fanno quello che credono. TUTTE le ‘rivoluzioni’ comuniste, pure le altre, sono sempre state volute dai poteri reali. Loro sono le condizioni oggettive e le rotture storiche ma non come la conta la vulgata comunistoide o d’altri colori ideologici.  

Nell’aprile 1989, il Gruppo Espresso-Repubblica passa sotto il controllo totale e totalitario di CDB, che ne controllava già il 50%. Ma la storia non finisce qui visto che c’è tutto il conflitto proprietario con Berlusconi, risolto da Andreotti, che così, in nome della frammentazione e del bilanciamento degli interessi e dei poteri, dà potere ai suoi più accaniti nemici sulla via del Quirinale, gli inglesi-Mediobanca. 

Il libro è  intessuto di dettagli interessanti, di cui abbonda. Su di essi, chiunque si occupi della storia di Italiozia può soffermarsi proficuamente e valutarli, ovviamente senza mai prendere nulla per oro colato. Ogni parzialità aiuta la conoscenza, oltre a permettere sia di testare che di rettificare quello che si pensa di avere già compreso sul corso degli eventi.  



Pansa, G., La Repubblica di Barbapapà. Storia irriverente di un potere invisibile, BUR, Milano, Italy, 2014. 

Letter from Lhasa, number 357.
I falsificatori

Letter from Lhasa, number 357. I falsificatori
by Roberto Abraham Scaruffi

Bello, A., I falsificatori, Fazi Editore, Roma, Italy, 2010.
(Bello 2010).
Antoine Bello


Vi sono vari aspetti evidenziati in questo libro. Il gioco. Il principio di realtà. Le maschere per non capire e vedere quello che si fa. Il conformismo assoluto di altri.

Eppure esso è anche patetico perché gli umanoidi da sempre convivono col crimine, cioè con quegli aspetti di loro stessi che non è che si preoccupino della legalità formale dei propri desideri e, talvolta, azioni. I sensi di colpa sono spesso costruzioni letterarie e ciò di cui ci si sente davvero in colpa sono, per chi mai provi qualche rimorso, banalità del tutto individuali.

La massa dei conformisti si scopre in colpa quando viene scoperta, smascherata, per cose che altre entità, autorità, o supposte o vissute come tali, considerano una colpa, un qualche crimine o la violazione di un qualche codice. Che questi sensi di colpa possano essere sinceri è del tutto improbabile, se non appunto per l’essere considerati devianti da una qualche autorità o supposta tale.

Il CFR, che è il protagonista impersonale del romanzo, non è che la classica organizzazione burocratica che non si sa che cosa faccia e dove nessuno è responsabile di nulla. Quando è un’entità ‘pubblica’, nessuno si fa problemi per ciò. Quando nessuno sa a quale organizzazione abbia aderito, ecco che non tanto lo spirito critico quando la paura di non essere abbastanza coperti o non abbastanza deresponsabilizzati può creare problemi pseudo morali ad una frazione di soggetti. 

Il CFR usa, almeno per la sua Accademia di formazione, strutture già del KGB sovietico, ma il racconto non lascia intravedere vere connessioni con lo Stato russo, anche perché i fini dell’organizzazione, se mai ne ha, restano del tutto ignoti.

L’autore si è così inventato un’organizzazione che non potrebbe mai esistere, non come organizzazione indipendente da Stati, di cui non  si conoscano i fini e le logiche, e di cui descrive dinamiche interne che poi derivano dalle psicologie degli adepti. 

Il finale è aperto, non esistendo delle conclusioni. Ci si imbatte semplicemente in un “Continua...”che è, alla fin fine, la scelta letteraria migliore.

Non so se sia un’opera di grande spessore, per quando la si legga con interesse, se non altro per vedere dove l’autore voglia andare a parare. Non va da nessuna parte, ma personalmente amo i romanzi che ad un certo punto finiscono senza delle conclusioni e dove tutto resta aperto. 



Bello, A., I falsificatori, Fazi Editore, Roma, Italy, 2010. 

Letter from Lhasa, number 356.
Merci pour ce moment by Valérie Trierweiler

Letter from Lhasa, number 356. Merci pour ce moment by Valérie Trierweiler
by Roberto Abraham Scaruffi

Trierweiler, V., Merci pour ce moment, Les Arènes, Paris, France, 2014.
(Trierweiler 2014).
Valérie Trierweiler


Writing is a form therapy. Writing about personal events is even more such.    

In this book, both the dynamics of a couple on the way to break up, and also the same dynamics when its seems and perhaps is an unsinkable couple, are well represented.  

The political, and specifically the Hollande’s, world is represented as a word of ignorance, double language, basically borderline relatively to people’s everyday lives, contempt for ordinary people, and also full of other personal paranoia and insecurities.

It is such. Now, Ms. Trierweiler, a professional journalist, is a direct witness about that, since her personal experience.  



Trierweiler, V., Merci pour ce moment, Les Arènes, Paris, France, 2014. 

Letter from Lhasa, number 355.
L’insegnante di astinenza sessuale di Tom Perrotta

Letter from Lhasa, number 355. L’insegnante di astinenza sessuale di Tom Perrotta
by Roberto Abraham Scaruffi

Perrotta, T., L’insegnante di astinenza sessuale, Edizioni e/o, Roma, Italy, 2008.
(Perrotta 2008).
Tom Perrotta

Il romanzo è del 2007. È ambientato a Stonewood Heights, Massachusetts. Si districa negli USA ‘cristiani’, quelli delle congregazioni evangelico-puritane e Repubblicane. La rappresentazione è realistica e con profondità psicologica sia individuale che sociale. Descrive il senso di appartenenza, ed il dover dare un senso alla propria vita, di molti, di fronte all’anonimità e confusione, o come tale viene percepita, della vita contemporanea.

Ma è sempre stato così. Si evolvono le tecnologie eppure gli individui restano gli stessi, solo hanno strumenti differenti. Come sempre, lo spirito gregario assume forme differenti.

In questo romanzo scorre davanti agli occhi un mondo dove tutto cambia e nulla cambia. Gli individui si affannano variamente per affrontare o meno, per convivere o meno, colle proprie paure. La loro natura adattiva li spinge dove è possibile nel contesto dato. Non potrebbe essere altrimenti.

Nel totalitarismo del potere, e ben ambito dagli individui che non osano ribellarsi alle mode, o semplicemente astenersi da esse, esistono inevitabilmente le personalità indipendenti, o che mostrino qualche indipendenza. Non che siano necessariamente meglio o peggio degli altri. Semplicemente esistono. 


Perrotta, T., L’insegnante di astinenza sessuale, Edizioni e/o, Roma, Italy, 2008. 

22 November 2014

Letter from Lhasa, number 354.
Il “jihadismo”: uno dei soliti Terrorismi di Stato dell’Impero

Letter from Lhasa, number 354. Il “jihadismo”: uno dei soliti Terrorismi di Stato dell’Impero
by Roberto Abraham Scaruffi

Vidino, L., Il jihadismo autoctono in Italia: nascita, sviluppo e dinamiche di radicalizzazione, ISPI, Milano, Italy, 2014.
(Vidino 2014).
Lorenzo Vidino


Stefano Dambruoso, magistrato del settore, dunque chiamato per la breve e confusa prefazione, è uno che chiaramente non ci capisce nulla. Per cui ripete luoghi comuni.

Ben esemplifica il ruolo del magistrato, specificamente di quello da procura e connessi. Funzionari statali, apparentemente terzi, cioè fatti percepire come terzi, come indipendenti (cosa che non possono assolutamente essere, ovviamente), che, in realtà, hanno la sola funzione di dare copertura legale, formale, alle strutture del Terrorismo di Stato, alle varie Polizie Segrete, in Italia, in particolare, quelle dei Carabinieri-NATO ed eventuali altre ad esse subordinate.

Le Procure agiscono sulla base di quello viene loro sottoposto e fatto sottoporre dalle Polizie Segrete, cioè dal lato occulto, delinquenziale, dei governi-Stati che hanno facce e conclamazioni pubbliche senza alcuna connessione colle loro attività reali che sono attività delinquenziali dunque coperte, copertissime, coi vari segreti di Stato, segreti politico-militare-NATO o -“NATO” inclusi che garantiscono una doppia copertura per cui, anche togliessero il Segreto di Stato ‘normale’ resterebbe e resta comunque il segreto NATO, dunque derivante dai rapporti di soggezione agli anglo-americani che vinsero ed occuparono Italiozia e che, di conseguenza, ne controllano apertamente, anche se non lo fanno uscire ogni giorno sui media, gli apparati della violenza di Stato, gli apparati del Terrorismo di Stato.

La politica delle chiacchiere è priva di qualunque connessione colle politiche reali che, in Italiozia, passano attraverso le ambasciate inglese e statunitense, e pure altre, per quanto gli inglesi che creano Italiozia nel 1860-61, e poi gli statunitensi che con essi la occuparono dal 1943, abbiano un’ovvia supremazia sancita, dal punto di vista legale, da trattati pubblici e segreti, oltre che dai rapporti di forza reali.

La povertà culturale e di formazione di uno Stefano Dambruoso, l’introduttore, illustra perfettamente che il libretto sarà, verosimilmente, solo un opuscoletto ideologico per altri fini. In effetti, leggendolo ed esaminandolo, si caratterizza come tale. Vedremo quali fini ha questo tipo di letteratura.

Innanzitutto va sottolineato che nessuno terrorismo indipendente, come nessuna struttura organizzativa indipendente di qualunque tipo, può esistere. Senza soldi ed attrezzature specifiche, che sono sotto il controllo dello Stato e degli Stati, del potere e dei poteri, nessuno può mettere su nessuna organizzazione terroristica, neppure alcun partito politico o d’altro genere. Nessuno dà soldi alla cieca e nessuno aderisce a movimenti che non offrano qualche possibilità e che dunque abbiano coperture e sostegni di potere e di poteri. Come non esiste il partito che si faccia un supposto buon programma e poi lo sottoponga agli elettori (nessuno vi aderirebbe e nessuno lo voterebbe), non esiste il gruppo terrorista che esca dal nulla senza decisivi sostegni di potere. Non solo i mercati dei finanziamenti, pure quelli delle armi e degli esplosivi sono sotto stretto controllo di Stato e di Stati. Questo vale per i mercati legali e vale ancor di più per i mercati illegali. Sono tutti strettamente controllati.

Tacere questi aspetti sottoscrivendo, al contrario, la corrente propaganda mediatica per cui tutto nasce per caso, o per genialità dei protagonisti, è una precisa operazione di potere e voluta da poteri. Sono solo conspiracy theories intenzionali dell’Impero, di regime, e dei regimi. Che uno scriva di queste cose a questo modo perché sia coscientemente prostituito o perché semplicemente non capisca il punto, non è che faccia poi alcuna differenza. 

Per cui, questo tipo di letteratura, essenzialmente, è propaganda sotto copertura per cercare di creare e diffondere terrorismo voluto da apparati di Stato, specificatamente, in Italiozia, da apparati di Polizia Segreta Carabinieri-NATO che sono deputati a questo genere di attività agli ordini dei governi reali e formali, oltre che dell’Impero. 

Che si sia appieno, qui, pure sul terreno dell’antisemitismo non vuole essere un’inutile stigmatizzazione, ma solo una constatazione. È solo un aspetto. Ve ne sono altri anche se tutti ruotanti attorno ad un tema comune si preferisce passare sotto silenzio. Si identifica una razza, o categoria, o religione, o gruppo etnico, o sottospecie e microfrazioni di essi, e li si stigmatizza e perseguita.

L’islam è stato costruito, nell’immaginario come religione o etnia terroristica e su questo si ‘lavora’. Se non è l’islam è l’arabo. È quello che in passato,e tutt’ora, o per altri, era ed/od è l’ebreo. Tecnicamente, linguisticamente, relativamente agli arabi si è sul terreno dell’antisemitismo in senso stretto.

In realtà, antisemitismo è, per estensione, qualunque stigmatizzazione e conseguente persecuzione fondata su un pre-giudizio. Si sceglie un gruppo-bersaglio  e lo si bersaglia. Gli inglesi hanno inventato e creato, ed usano ogni giorno, l’islam terrorista. Anche l’Israele da distruggere è una tradizionale aspirazione britannica. E, mentre usano questo islam terrorista che hanno inventato e creato, lo stigmatizzano, non differentemente da Israele per ciò che riguarda i britannici, col loro antisemitismo di Stato.

In effetti, quello britannico è un antisemitismo a tutto raggio, contro tutti i gruppi semitici. Gli USA, avendo Israele ad essi prostituito (e che in parte li usa per i soldi ed il sostegno militare), sono più focalizzati, almeno a livello di governo ufficiale, sull’antisemitismo contro gli arabi colpevoli di voler, cogli inglesi, distruggere Israele, od almeno l’Israele fantoccio USA. Sebbene anche gli USA usino gli Stati arabi per il loro terrorismo globale, per cui sono loro alleati mentre sono da loro stigmatizzati in quanto di etnia arabo-semitica.

Il tipo di operazioni fatte con questo tipo di letteratura, appunto come questo (Vidino 2014), sono solo costruzioni, la cui origine sta in operazioni di Polizia Segreta, di un fenomeno. Lo si inventa. Lo si costruisce a livello sia organizzativo che ideologico. Lo si diffonde. Lo si usa. La diffusione a livello mediatico, dunque di immaginario, lo si fa con opuscoletti di questo tipo, qui col marchio para-accademico di centri reputati od auto-reputantisi di analisi e studio.

È lo stesso immondizia. Magari pure con l’aggravante che chi fa queste cose sa quello che fa, talvolta, od in parte, se ha solo un minimo di cervello.   

L’invenzione ed uso dell’islam come fenomeno terroristico da parte dell’Impero, che lo adopera per suoi fini, non è recentissima. Nel Medio Oriente (ma pure altrove, nel mondo, per altri usi del tutto simili nell’essenza), se lo inventano gli inglesi per tentare di arginare e combattere il sionismo che rischia di intaccare una piccola area del loro Impero. Se vuoi combattere gli ebrei sionisti ovvio che crei la contrapposizione cogli arabi islamici e cristiani. Beh, la carta della contrapposizione etnico-religiosa, gli inglesi la hanno sempre giocata ed, essendo il loro Impero globale, si sono sempre inventati tutti i terrorismi religiosi che ha fatto loro comodo per dividere e combattere, dunque per controllare. 

In qualunque guerra, anche interna agli Imperi, come prima cosa si mobilitano preti, pastori, imam, rabbini, monaci e sacerdoti di ogni genere. Si esamino le vicende storiche, sia recenti, sia più antiche. Tutti i conflitti hanno logiche, del tutto illogiche!, simili. Vi si troveranno queste caratteristiche. Inoltre, nessuna guerra o ‘rivoluzione’, o ‘controrivoluzione’, avviene al di fuori della logica imperiale inglese, poi anglo-americana, da quando sorge l’Impero Britannico e poi, ad esso, si aggiunge quello quello Statunitense, in parte dal Britannico usato in parte con interessi e politiche da esso divergenti.  

A proposito di antisemitismo in senso stretto, si è sul terreno dell’antisemitismo sia quando si stigmatizzino, con ‘logica’ da pogrom, gli ebrei che quando si stigmatizzino, con la stessa ‘logica’, gli arabi siano essi islamici o cristiani od altro. Si veda cosa sia il semitismo e si vede meglio cosa sia l’antisemitismo. Sebbene semitiche siano varie lingue, per estensione il termine termine semitismo ha finito per contraddistinguere un’area etnica, sebbene, ultimamente, certa propaganda usi il termine antisemitismo solo relativamente all’anti-ebraismo. Prodigi di chi controlla i media planetari! Il che è una forma estrema di antisemitismo contro gli arabi ed altri semiti.  

Letteratura come questo libretto/opuscolo è letteratura sia antisemita che di costruzione ideologica del terrorismo. Prendi un autore che sotto il timbro di garanzia di una istituzione culturale dica scemenze funzionali alla creazione e diffusione di terrorismo, e gliele fai dire.

Che si tratti di organizzazioni o di lone actors (in pratica il lone actor è il singolo,  in crisi esistenziale, super-lobotomizzato dai media e vuole fare qualcosa di  autodistruttivo e distruttivo), la costruzione, a livello ideologico-mediatico, viene fatta con questo tipo di letteratura. Si diffonde un clima. Molti abboccano contro. Qualcuno abbocca a favore anche se questo tipo di letteratura sembra stigmatizzi il fenomeno di cui tratta. Stigmatizzare qualcosa la rende più attraente, per taluni ed in talune circostanze, talvolta pure ai molti che non concordano, che restano contrari.

Irrilevante è ciò si racconti sulle origini, o supposte tali, si insediamenti di etnie differenti, qui su islam ed islamismi, in Europa occidentale, in aggiunta a normali migrazioni. Quelle raccontate sono, in parte, solo fandonie per chi non conosca le procedure reali di asilo politico.

Quando una persona chiede asilo, come prima cosa le Polizie Segrete segrete del paese ospitante chiedono il nulla osta del paese di nazionalità formale. Senza di esso, o senza superiore assenso NATO, non danno asilo a nessuno. Ecco perché è così facile averlo per il terrorista e così complicato per la persona comune. Ad ogni modo, quando si transita da una nazionalità formale ad un’altra, si viene presi in carico dalle strutture del terrorismo di Stato dello Stato ospitante. Il Moderno Principe ultra-burocratizzato ed apparentemente impersonale ha la stessa logica proprietaria, totalitaria ed assolutista dei Principi più antichi, con l’aggravante che lo sviluppo tecnologico dà ad esso strumenti terroristici, totalitari ed assolutisti ben più avanzati ed estremi.

Quello del terrorismo è un mercato alimentato, controllato e gestito dalle Polizie Segrete UK-USA-NATO in totale coordinamento colle Polizie Segrete dei paesi di origine del supposto terrorista. Salvo rari casi di destabilizzazione esterna di altri paesi, nelle relazioni internazionali l’elemento della cooperazione prevale nettamente su quello della contrapposizione o del sospetto. Le Polizie Segrete anche di non alleati formali, e pure di blocchi presentati come contrapposti, cooperano tra di loro contro il singolo sia, per qualche ragione o torto, un bersaglio di qualche Polizia Segreta, cioè di un qualche Stato/governo. Non esistono gli ospitati o gli asilati contro, o sono davvero rari. Gli asili si danno a chi non ne abbia bisogno mentre si negano a coloro ne necessitino. Dato che il singolo viene considerato proprietà dello Stato di appartenenza formale, viene ceduto ad altri, e da altri acquisito, solo per qualche motivo che non ha nulla a che fare con ragioni umanitarie o con le altre conclamate dalle propagande ufficiali ed ONU. 

L’11 settembre 2001, è opera di Bush-Cheney, e delle Polizie Segrete e degli apparati militari ai loro ordini, con l’aiuto di loro Stati clienti quando necessario. Non vi sono aerei dirottati da persone a bordo di essi, bensì altri strumenti ed eventi, Burocrazie corrotte non sono molto capaci ad organizzare operazione perfette. Gli edifici colpiti, ed anche uno non colpito, sono previamente predisposti per la demolizione controllata, dunque imbottiti di esplosivo. La loro demolizione, che non è un impossibile crollo da incendio, è sotto gli occhi di tutti. L’areo che avrebbe colpito il Pentagono semplicemente non esiste. Il Pentagono è colpito da un missile delle FFAA USA. Mille altri elementi fanno escludere qualunque coinvolgimento, anche marginale, di gruppi terroristi. Bin Laden, prima di decedere, in Afganistan, attorno alla metà di dicembre 2001, ha negato ogni responsabilità. Eppure, la propaganda anglo-americana ha costruito nell’immaginario dello stesso arabo ed islamico medi che l’11 settembre 2001 sia stato un loro grande e vittorioso attacco attacco agli Stati Uniti d’America. Fandonie. Fandonie fabbricate con video predisposti dagli apparti di disinformazione USA, e con le torture che hanno prodotto qualche marginale ed irrilevante confessione. I tre edifici abbattuti sono imbottiti di esplosivo, e non da gruppi terroristi bensì dal governo degli USA. Nessun edificio di quelle dimensioni e struttura crolla per incendio, neppure dopo che un aereo di grosse dimensioni ci si sia infilato dentro. Uno, il terzo demolito, non colpito da nulla (si saranno dimenticati di missilarlo!), è alla fine buttato giù con esplosivo pre-collocato.  

Quando i governi organizzano azioni di vasta portata, come l’11/09, ben curano l’aspetto dell’inganno propagandistico, della disinformazione. Per quanto tutto risulti alla fine ben goffo, se lo si esamina con attenzione. Loro reti o reti di servizi amici vengono attivate per trovarsi dove devono trovarsi per le fotografie e per essere assassinati. Ti trovi all’aeroporto e/o sull’aereo che viene teleguidato ed abbattuto, o lanciato contro un obiettivo, o fatto sparire altrove e sostituito con altro oggetti, e vieni accusato di essere tra i responsabili. Spesso l’organizzazione è carente per cui persone in vita ed in altri luoghi si trovano accusate, od anche solo sputtanate a livello mediatico. Attivate, non hanno obbedito per cui non hanno partecipato alla sceneggiata, pur essendo tra i nominativi e le foto di coloro dati in pasto ai media per la costruzione propagandistica dell’evento. I media sono mobilitati per ripetere, in modo ossessivo, verità ufficiali che poi risultano del tutto false. Come in tutte le operazioni di Polizia Segreta, la sciatteria burocratica dilaga per cui è tutto goffo e visibilmente falso, pur venduto come veritiero per accusare le forze oscure, poi chiarificate con nomi di comodo, che hanno colpito la sacra patria. Mannò, “la patria” reale lì erano Bush-Cheney ed il militarismo USA che hanno assassinato qualche migliaio di persone che si sono trovate dove si è scaricata la furia devastante. Per dare ulteriore impulso al terrorismo mondiale anglo-americano, il militarismo USA ha concluso che aveva bisogno di terrorizzare la popolazione USA con un’operazione di quel tipo.  

Ancora più da manuale è il terrorismo di Stato del 07/07/2005 a Londra. Vengono attivati islamici ed islamisti del SIS britannico per un’esercitazione, nel contesto di un’esercitazione di FFAA e strutture di polizia britanniche. Solo che negli zainetti dei giovani islamici delle milizie parallele del SIS della Corona vengono messe bombe vere ed attivate per esplodere nella metropolitana od in altri luoghi previamente decisi. Tu ti trovi lì come agente del SIS e del governo britannico per un’esercitazione, e ti trovi poi fotografato e morto come con terrorista contro. I media ai vari livelli fanno la sociologia del giovane supposto radicalizzato da ficcare nelle menti dell’idiota, come del suddito sia comune, che specialista, che accademico, che ovviamente ripete le banalità fabbricate sul nulla. Il 07/07/2005 a Londra, vi erano solo giovani del SIS, mobilitati dal SIS per un’esercitazione e dallo stesso assassinati per Terrorismo di Stato britannico. Lo stesso islamico, condizionato dall’ossessiva ripetizione mediatica, crede che suoi affini abbiamo compiuto una grande operazione terroristica per la loro fede supposta comune. Mannò, era solo Terrorismo di Stato! I poliziotti e militari schierati per un’esercitazione si trovano, prodigio!, di fronte ad attentati veri. Erano stati mobilitati per proteggere gli attentatori inconsci con bombe vere predisposte dal SIS. Sbirri e militari, in particolare quelli che si trovino in qualche posizione permetta loro di capire qualcosa, non possono poi parlare troppo perché negli UK ti tolgono la pensione e ti imprigionano, se già non ti hanno  liquidato con un classico e tempestivo incidente di auto od altro.    

Il predicatore, sia che agisca in luoghi di culti od altri pubblici, ed/od online, è sempre pagato da qualcuno. Basti vedere chi paghi e chi copra ed è facile ricostruire la rete degli interessi che è sempre di Stato, sia essa anglo-americana o di loro clienti.

Quanto ai reclutatori, le moderne tecnologie di sorveglianza permettono con facilità di ricostruire la rete dei contatti, visto l’intensivo uso del telefonino da parte pressoché di tutti. Sia reclutatori, che capi, che militanti sono facilmente individuati e noti. Se il militante è spesso solo un povero idiota, il reclutatore ed il capo o lavora direttamente per Polizie Segrete o è da esse manipolato attraverso altri prossimissimi. Anche lì basterebbe seguire il flusso dei soldi, visto che ne occorrono moltissimi per vivere e muoversi. Se non vengono direttamente da intessi britannici e statunitensi, i soldi sono fatti pervenire da loro clienti sia attraverso sussidi e stipendi diretti che mascherati in vario modo. Non esistono reti, siano esse religiose che accademiche che altre, al di fuori dei flussi di soldi del potere, dei poteri, dei governi. Le stesse attività lavorative regolari, normali, sono ora favorite ora ostruite da interventi di Polizia Segreta. Non stranamente, il militante non ha ostruzioni ma magari è favorito, e tanto più tanto più si salga nelle gerarchie. Ciò perché tutti sono sotto lo stretto controllo dei governi, attraverso i loro apparati di Polizia Segreta che sono quelli gestiscono terrorismo e terrorismi, così come le altre criminalità organizzate che non differiscono dai terrorismi se non per dettagli secondari che afferiscono solo la sfera dell’immaginario.   

Anche quando siano il singolo od il gruppetto formatisi ed estremizzatosi per suggestione mediatica che si mettano in contatto con organizzazioni, ciò può avvenire perché i governi hanno interesse a lasciare che organizzazioni ‘clandestine’ siano pubblicamente visibili e contattabili. In ogni caso, il contatto vene visualizzato e seguito immediatamente dalle strutture informative delle Polizie Segrete. Il controllo sia su internet che sui telefonini che su eventuali altri strumenti di comunicazione è totale ed anche sui contenuti, non solo a livello di meta-informazioni.

Tramite il controllo stretto dei governi sulle organizzazioni, anche terroristiche, sono i governi stessi che possono sia suggerire attentati, od anche pretenderli, che lasciare che attentati decisi di propria iniziativa dall’organizzazione o dal singolo abbiano luogo oppure no. Tra l’altro, i mercati ‘clandestini’ di armi ed esplosivi sono sotto lo stretto controllo dei governi e delle loro Polizie Segrete. Nulla si acquista al supermercato, né si prepara in casa e senza che nessuno lo sappia. Un vero terrorismo individuale, e con strumenti del tutto auto-costruiti, è un caso rarissimo, alla fin fine del tutto irrilevante. 

Le teorie della radicalizzazione sono aria fritta. Il terrorismo è costruito mediaticamente, oltre che a livello micro-organizzativo, da Stati e da poteri simili e superiori. Nell’abbondanza della letteratura e delle altre suggestioni mediatiche, il fesso o l’idiota che abboccano ci sono sempre, e si aggiungono a coloro che hanno interessi diretti perché sul terrorismo vivono e prosperano. Non v’è differenza, a livello psicologico, tra il cosiddetto radicalizzarsi, il sensibilizzarsi, per terrorismo, o per divenire sacerdote di una qualunque confessione religiosa, o per fare il soldato, o per qualunque altra professione ed attività.

Se ne parla. Si costruisce il fenomeno nell’immaginario collettivo. C’è chi lo vive con ansietà ed avversione, C’è chi ne resta, ad un certo punto, emotivamente positivamente suggestionato. Tra costoro, c’è chi se ne fa coinvolgere direttamente. Uno si fa prete. Uno si fa soldato o sbirro. Uno di fa terrorista o mafioso. Esiste una vera differenza emotivo-psicologica? Alla base sta che il fenomeno è stato fatto entrare nella lista delle possibili opzioni. Se ciò avviene in un periodo ed in un’area, in un ambiente od in un altro, è solo per interessi di potere. 

Le mode sono costruzioni dell’industria pubblicitaria. Esistono anche precisi programmi NATO, come lo State/Government-Organized Stalking, per spingere singoli soggetti verso opzioni pre-selezionate. Si individuano soggetti, secondo un qualche stereotipo di uffici di Polizia Segreta NATO e/o locali. Poi li si spingono verso l’opzione pre-selezionata usando procedure costosamente elaborate per questo fine. Spesso procedure ‘sofisticate’ e costosissime non funzionano. Magari  soldataglia, sbirraglia e loro miliziani (pidocchi qualunque variamente reclutati), oltre ad ‘intellettuali ‘e ‘specialisti’ a libro paga diretto ed esplicito dei terrorismi di Stato, falliscono. Ma resta che strutture di potere, e di governo e governi, creino l’isteria a loro favore, la lobotomizzazione a loro favore delle popolazioni, fabbricando fenomeni supposti contro e pre-organizzati per lobotomizzare popolazioni di sudditi.

L’autore cita il caso della moschea di viale Jenner. Si guardi l’essenza, oltre le fumisterie poliziesche. Finanziata da uno Stato di area angloamericana. Usata per la guerra in Bosnia, cioè dagli angloamericani e dai Carabinieri-NATO. Poi fintamente repressa a guerra finta. Una tecnica elementare di controllo. Lasciata operare, con chiare connessione di potere e di Stato, pur definita la principale base di al-Qaeda [un’organizzazione angloamericana! ...anche se pubblicamente, per il cretino medio, dicono il contrario] in Europa. Si ha qualche dubbio che anche questa moschea, come un po’ tutti i centri di culto, di qualunque religione, fosse e sia uno strumento di Polizie Segrete NATO ed altre connesse?   

Ciò vale per tutte le strutture, ovunque. Il Moderno Principe, non differentemente da quello tradizionale, non tollera strutture ed individui indipendenti, fuori dal suo controllo. Qui, in questo libro, sono elencate e descritte alcune strutture per suggestionare il lettore che esistano entità misteriose, pericolose e pronte a colpire. Sono banali tecniche di inganno e propaganda. Qualunque organizzazione pubblica o clandestina è subito identificata, messa sotto controllo ed usata da strutture dello Stato e NATO. È lasciata operare solo fino a quando il potere abbia interesse che faccia ciò che è ad esso funzionale. Altrimenti, sue iniziative vengono bloccate prima.

Il singolo isolato, che delinqua su impulso del momento, può essere incontrollabile, non una struttura organizzativa. Il singolo isolato, alla fine, non costituisce un pericolo reale pressoché per nessuno, o solo per pochissimi. Ma si è al livello di normale delinquenza e/o malattie mentali individuali e null’altro.

Delinquono ben di più, e con peggiori patologie mentali e caratteriali, gli operatori mediatici e culturali che operano, ai vari livelli, per suggestionare singoli e collettività. Si vedano le teorie sull’attore solitario o sui soggetti supposti in sonno, che sono costruite proprio per terrorizzare masse di sudditi, cercando di impaurirli di tutto e di tutti, oltre che per cercare di scovare qualche pazzoide che, per un qualche crisi esistenziale del momento, possa delinquere e pazzoidare dando una verniciatura ideologica al proprio pazzoidare e delinquere, e fare ciò proprio per avere origliato questa propaganda ossessiva.

La gente, in percentuale minima o meno, delinque e pazzoida in ogni caso. Con queste propagande, si cerca, da parte del potere, di dare a ciò connotazioni ideologiche. Il potere fa questo per terrorizzare, anche a questo modo, la generalità dei propri sudditi usando tipiche argomentazioni antisemite. Infatti si identifica il ‘deviante’ come parte di un gruppo previamente stigmatizzato. Ripetiamo che stigmatizzando un gruppo come pericoloso, sia si terrorizzano gli altri, che si cambia l’auto-percezione dello stesso gruppo stigmatizzato o di parte di esso.  

Si vedano i casi descritti dall’autore, dove pesa decisivo l’elemento della suggestione mediatica. Uno vede la TV. Ha problemi suoi. Si attiva a seguito dei problemi suoi mentre si dà, e si lascia dare, una verniciatura ideologica che, in qualche modo, lo fa sentire deresponsabilizzato. I casi rappresentati dall’autore sono comunque rarissimi e pure, in genere, inoffensivi. Tutto lì?! Cerca di presentare come un grande ed imminente pericolo cose che non lo sono neanche un po’.

Nel caso Game la suggestione mediatica è decisiva. In una condizione esistenziale di disagio estremo, sia lavorativo [non sappiamo se intenzionalmente provocato da entità statuali, per esempio con lo State/Government-Organized Stalking, per poi manipolare il bersaglio annichilito] che di salute, si crea giustificazioni per qualcosa di clamoroso vorrebbe fare e poi fa, per quel riesce. Perde una mano senza fare veri altri danni ad altri od a cose.

Si chiamano tre compari ‘cellula’, non si trovano legami operativi, od operativo-criminali, colla moschea pur frequentata, e si racconta che “il caso Game fu indubbiamente la prima forte indicazione dell’arrivo del jihadismo autoctono in Italia.” (Vidino 2014, p. 48).

Tutto lì?! In realtà libretti/opuscoletti come questo [(Vidino 2014)] sono parte  di operazioni di Polizia Segreta CC-NATO per costruire un fenomeno. Nonostante decine di montature poliziesco-militari per provocare terrorismo ‘islamico’ in Italiozia, finora le Polizie Segrete Carabinieri-NATO sembrano non avere avuto successo nel tentativo di provocare qualcosa di clamoroso, una qualche vera strage. Evidentemente è quello vorrebbero. Li pagate, con tasse esorbitanti, per questo?

Vediamo la tesi del free rider. Se vuoi creare insicurezza devi sostenere che esistono singoli incontrollabili e che gli stessi hanno una grande capacità distruttiva. Oltre a sostenerlo discorsivamente, devi fabbricarli. Se non riesci a fabbricarli, devi insistere con la loro costruzione mediatica per fare sembrare reale quello che non esiste.

Per cui, singoli casi vengono presentati come il singolo che aspetta nell’ombra e poi si attiva e colpisce. Ma questo può essere detto relativamente a chiunque ed in qualunque contesto. Il volerlo radicare nell’immaginario fa parte di strategie e tattiche di potere, dunque di Polizia Segreta. Spendi migliaia di miliardi in apparati inutili, utili solo ad opprimerti e ad opprimersi, e dannosi solo perché esiste una minima probabilità che qualcuno possa farti qualche danno marginale. Esistono già le polizie, per quanto esse stesse largamente inutili e dannose, visto che qualunque burocrazia appena creata pensa solo a rendersi indispensabile e ad espandersi. Per cui le stesse polizie normali, come prima cosa si inventano la criminalità anche se essa non esisteva. 

Ne consegue che Stati e poteri scatenino terrorismi e delinquenze per poter giustificare le migliaia di miliardi spesi in apparati inutili e dannosi. Ti terrorizzano per prenderti i soldi per terrorizzarti, e pure di più visto che devono guadagnarci, e per controllarti in modo totalitario, come un pidocchietto del tutto sottomesso.

Tre casi estremamente differenti, dove origini etniche, discriminazioni, disadattamenti  e desiderio di avventura si combinano con suggestioni mediatiche, vengono usati dall’autore per montare la tesi che deve dimostrare per cui ci sarebbe oramai un un jihadismo di tipo autoctono. Ci sono solo tre casi, ora con pesanti interventi esterni per criminalizzarli ed usarli per farli sembrare quello non sono.

 “Casi come quelli di Jarmoune, el-Abboubi e Delnevo indicano che un jihadismo di tipo autoctono con caratteristiche simili a quelle viste negli ultimi anni in vari paesi dell’Europa centrale e del nord è arrivato in Italia.” (Vidino 2014, p. 77).

Arrivato da dove? ...La frase è solo una maldestra costruzione retorica che non significa nulla, se non che si vuole far sembrare quello che non è.

I casi citati mostrano, tra l’altro, quanto sia facile monitorarli e neutralizzali, quando non ci siano interventi di Polizie Segrete Carabinieri-NATO che vogliano o repressioni per radicalizzare ed usare, oppure lasciar fare per egualmente usare il soggetto per contingenti fini di Stato ed Imperiali. Delnevo, in Siria, fa l’idiota per attività terroristiche degli UK-USA-NATO, pur convinto, soggettivamente, di avere trovato la sua strada per una vita avventurosa.

L’uso della religione come della politica sono del tutto classici. Centrali dell’Impero creano correnti eversive, o potenzialmente eversive, o mostrate come eversive, od usate come eversive. I partecipanti, almeno a livello di base, vengono arrestati e magari consegnati al regime contro il quale sono stati creati, o comunque variamente repressi. Sono tecniche per radicalizzarli. Sostenuti da un lato e repressi o fatti reprimere dall’altro. Il militante percepisce di essere sostenuto da forze importanti, dunque di avere possibilità di affermazione, pur combattuto per cui deve ben combattere contro chi lo avversa sulla via del successo. Poi, ad un certo punto, il sostegno imperiale diviene aperto e vengono usati per abbattere regimi. Successivamente vengono eventualmente di nuovo repressi oppure scagliati contro loro stessi, frazioni contro altre frazioni. Chiaramente, se non altro per ragioni etniche e di normali emigrazioni, i militanti sono sparsi per il mondo. A quel punto, si trovano singoli e cellule sparse dappertutto che possono essere variamente usate sia contro che a favore di loro regimi in patria, che contro od a favore di fazioni delle terre dove si sono stabiliti e di cui magari sono pure divenuti formalmente cittadini.

Gli schemi possono cambiare a seconda dei contesti e dei tempi. Ma la logica generale ripercorre lo schema descritto. Sono elementari tecniche di Polizia Segreta, di potere, di governo reale ma pure formale, usate nei confronti di qualunque partito o movimento politico, culturale, associativo, religioso o d’altro genere interno. Gli stessi schemi sono usati con movimenti e per operazioni esteri, o di altra connotazione etnica e di sudditanza formale.

Coi soldi ed i mezzi materiali si creano tutti partiti, sindacati, e reti e milizie, che occorrono al potere. Con le attività mediatiche si punta alla mente sia del suddito-pidocchio ‘normale’ che del suddito-pidocchio che si crede contro. Gli stessi agenti di Polizia Segreta sono dei poveri pidocchietti che obbediscono ad ordini che in genere non capiscono. Capiscono solo che sono ben pagati e che, in aggiunta, possono rubare a man bassa impunibili ed impuniti. Ognuno cura un aspetto parziale. Solo pochissimi sono i burattinai,che non è poi detto capiscano più degli altri, che pur dipendono, sul campo, da burattini che eseguono ordini che non capiscono. Si immagini il risultato. È sotto gli occhi di tutti. Per cui ogni problema creato ne crea di ulteriori, così come ogni ostentata soluzione crea solo altri problemi insoluti ed insolubili.

Lo Stato, il potere, è una struttura delinquenzial-mafiosa che si perpetua solo con la violenza contro i sottoposti. 

Il Carabiniere sul campo manipola ed usa il terrorista, quando non sia esso stesso un agente diretto di Polizie Segrete infiltrato o poi comprato organicamente. Lo pseudo-analista e scribacchino dei Servizi cerca poi di raffazzonare qualcosa di credibile e non contraddicibile, qualunque cosa accada, da vendere, con un qualche timbro di ufficialità, a governi e parlamenti. Tali sono le ‘analisi’ di ‘intelligence’, alias di deficience. Ancor peggio sono i documenti di deficience interni dei vari servizi. Si scrivono rapporti di servizio solo per giustificare salari, ruberie, crimini e pazzie. Gli stessi vengono poi rielaborati da altri, supposti ‘analisti’, che non capiscono bene quello hanno sotto il naso, né hanno alcuna preparazione culturale per capirlo (mai vi fosse qualche genio deve dissimularsi per non essere rapidamente eliminato), e che devono solo scrivere documenti graditi a chi poi li leggerà o fingerà di leggerli. Per cui scrivono solo cose che sembra suonino bene e siano nei desideri di chi le riceverà.   

Ci sono poi le pressioni e manipolazioni NATO. Italiozia, a differenza di altri Stati NATO, non è ancora riuscita ad organizzare qualche operazione terrorista ‘islamica’ clamorosa sul territorio italico, nonostante i tentativi. Qui, stanno evidentemente insistendo per creare qualcosa.

Per creare qualcosa, occorre un decreto segreto con le firme del Presidente della Repubblica, del Capo del Governo e del Ministro dell’Interno. Ottenuto questo, occorre ovviamente qualche fesso che si presti e che abbia il volume di fuoco per fare quanto segretamente ordinato dalle Istituzioni alle Polizie Segrete Carabinieri. Non è detto abbiano ancora un tale decreto, come non è detto che abbiano ancora trovato un gruppo che si presti a fare una strage di cui le Polizie Segrete Carabinieri-NATO e le Istituzioni possano poi andare segretamente fiere. In passato, le hanno già organizzate e realizzate operazioni terroristiche di ogni genere e clamore. Evidentemente non stanno riuscendo ad organizzare una strage ‘islamica’. Hanno carenza di fessi da manipolare.

Qui, con questi libretti/opuscoletti si è ovviamente solo all’aspetto propagandistico, alla creazione di un clima, di isterie sia a favore del potere e contro un supposto islam, che apparentemente contro il potere ed a favore del cosiddetto islamismo.

Quello che il centro studi di turno e l’intellettuale di turno possano scrivere è solo aria fritta. Centri e persone serie, semplicemente si asterrebbero e semmai, se fossero veri analisti, denuncerebbero la natura di potere di ogni attività eversiva. Al contrario raccontano che persone che vanno a delinquere sentendosi protette, eventualmente a tagliare pure gole, e si fanno mandare prostitute per i propri bisogni giovanili primordiali, siano animate da visioni intransigenti e da repulsione per i costumi occidentali. In cosa consisterebbe questa repulsione, se fanno le stesse cose di qualunque esercito? Se qualche idealista viene accalappiato, si trova poi a fronteggiare realtà che demoliscono rapidamente qualunque idealismo, qualunque previa illusione, dai capi che alloggiano i hotel e sono pieni di soldi e di vizi, ai compagni o camerati di lotta che pensano solo ai soldi ed alle prostitute di cui abusare, e peggio.

A seguire le ossessioni che animano l’estensore di questo libretto/opuscoletto, o di chi lo ha commissionato, si capisce che le Polizie Segrete Carabinieri non sono riuscite a trovare un gruppo esterno che venga in Italiozia per fare una strage,oppure semplicemente abbia ricevuto l’ordine che essa debba essere organizzata da un gruppo di islamo-italici ed arabo-italici. Stanno incontrando difficoltà a montare un tale gruppo, per cui usano intellettuali per cominciare a crearlo nell’immaginario, dunque a livello mediatico. Si accontenterebbero anche di un singolo, ma che facesse una vera strage che terrorizzasse gli italioti, non che danneggiasse solo sé stesso come è successo fino ad ora. 

Gli ingredienti li hanno predisposti tutti. È che i fessi che si prestino, e con strumentazione offensiva adeguata, evidentemente mancano. Le polizie Segrete Carabinieri devono avere ricevuto ordini stragisti piuttosto cervellotici dalle Istituzioni. Vogliono un genio arabo-islamo-italico che poi si trasformi e faccia l’idiota che abbocca alle esigenze stragiste delle Istituzioni-NATO. 

Nelle lunghe disquisizioni dell’autore, i mestatori e reclutatori che lo stesso aveva negato ben esistono ed emergono. È un vasto e proficuo mercato che convince e fornisce soldi, biglietti aerei, contatti per i pochi abboccano. Manca invece “l’islam radicale”. L’adepto non va in moschea. Problemi o propensioni suoi lo inducono ad inserirsi nel fenomeno soprattutto per via mediatica. I casi presentati dall’autore danno veramente la dimensione limitatissima, marginalissima, di quello lui cerca di gonfiare. Ancora meno prendono poi qualche iniziativa operativa, violenta, in genere contro cose. Egualmente pochissimi scelgono la via dell’avventura all’estero.

Che questo, l’avventura estera, abbia vere motivazioni ideologiche o religiose è del tutto discutibile. Ti danno biglietti aerei e coperture per farà qualcosa che sembra avventuroso e di cui tutti parlano sui media. Anche qui, chi abbocca, sono proprio pochi. Chi voglia fare qualcosa di clamoroso in Italiozia manca, o da libro non emerge. Anzi, l’autore sembra costernato che il terrorista vero ed attrezzato manchi. Riflette di certo la volontà di chi gli ha commissionato lo studio, non certo propensioni sue che saranno quelle del momento di chi gli dà lo stipendio. Il “terrorismo islamico” in Italiozia manca. Chi ha il potere lo vorrebbe ma non riesce a crearlo. Le moschee li cacciano. La violenza resta largamente a livello emotivo-internettaro. Più approvazione o non disapprovazione che attività reali, che intenzione di intraprendere iniziative clamorose. Chi proprio vuole l’avventura prende la via di teatri di conflitto (non è psicologicamente ed emotivamente differente da chi fa il soldato in missione all’estero). Lì, in aree di guerra, nessuno deve troppo temere infiltrati perché quando uno è inserito in una struttura militare e non ha particolari strumenti di comunicazione, viene controllato e si sa presto se sia solo un idiota che si fa usare, o se abbia altri fini. Se per caso uno viene inviato da altri, e non si muove con particolare accortezza, non è difficile identificarlo e farlo sparire. Gli Stati ed i poteri che manipolano gruppi terroristici agiscono a livello di loro centri di comando. Non hanno grande bisogno di infiltrare loro agenti, disponendo di altri, migliori, strumenti di controllo. Semmai hanno modo di infiltrare, oltre che di controllare direttamente, i centri di comando e le reti di sostegno, il mondo dei mestatori e dei reclutatori, che l’autore chiama pudicamente facilitatori. Ma sono la rete di sostegno e reclutamento.         

Anche la stramba postfazione di Antonio Picasso sembra animata dalla stessa ansia carabiniera: ma perché non ci fanno attentati, fate qualcosa perché siano spinti a farceli! Sono discorsi e personaggi del tutto fuori di testa, in apparenza.

Peggio. Sanno quello che fanno. Operano per produrre terrorismo che le Polizie Segrete Carabinieri-NATO possano controllare e manipolare. Su questo, loro ci costruiscono carriere. Il suddito paga le tasse per farsi massacrare dagli apparati dell’insicurezza. 



Vidino, L., Il jihadismo autoctono in Italia: nascita, sviluppo e dinamiche di radicalizzazione, ISPI, Milano, Italy, 2014. 

08 November 2014

Letter from Lhasa, number 353.
L’Intrigo Scolastico di Tom Perrotta

Letter from Lhasa, number 353. L’Intrigo Scolastico di Tom Perrotta
by Roberto Abraham Scaruffi

Perrotta, T., Intrigo Scolastico, Edizioni e/o, Roma, Italy, 2009.
(Perrotta 2009).
Tom Perrotta

Il libro, un lavoro del 1998, qui in traduzione, è utile per riempirsi o liberarsi un due o tre ore, e farsi trasportare in scene di vita statunitense.  

Diversi personaggi si alternano e parlano al lettore. Varie storie si intrecciano rapidamente con la trama principale (un’elezione di un rappresentante studentesco di una scuola media superiore) che è come un atto dovuto, un’esigenza di ordine per la narrazione. 

Con arguzia e naturalezza, l’autore originario ed il traduttore fanno vivere un piccolo spaccato degli Stati Uniti dei primi anni ‘90. Pulsioni del momento cambiano od influiscono sulla vita dei vari protagonisti, che è poi quello accade nella vita reale qui linearmente rappresentata.


Perrotta, T., Intrigo Scolastico, Edizioni e/o, Roma, Italy, 2009. 

Letter from Lhasa, number 352.
No Place to Hide

Letter from Lhasa, number 352. No Place to Hide
by Roberto Abraham Scaruffi

Greenwald, G., No Place to Hide. Edward Snowden, the NSA, and the U.S. Surveillance State, Penguin Books, 2014.
(Greenwald 2014).
Glenn Greenwald


This is a book about unaccountable government, about unaccountable power. It opens a windows on a world, the world of government/power, where nothing is how it seems, how as it appears, where there are stacks of deception not of easy detection, and not easy to penetrate and overcome for discovering elements of truth or of possible truth. 

When Glenn Greenwald (US citizen residing in Rio de Janeiro) and Laura Poitras (US citizen residing in Berlin) went to Hong Kong to meet Edward Snowden, the Guardian gave them a ‘babysitter’, the Scottish Ewen MacAskill, who is its defence and intelligence correspondent.

Snowden commented: “But you know you have a minder. That’s why they sent him.” In fact...

In the real world, it is not really possible to be defence and intelligence correspondent of an important newspaper without being fully accepted from the military and from the intelligence community. Ewen MacAskill was previously, from 2007 to 2013, Guardian’s Washington DC bureau chief. No one may enjoy that position without being fully accepted from the US government and establishment, so, again, from their Secret Police Disservices.  

That is not necessarily a defect of the journalist who may be extremely naive and who may be manipulated without being aware of being such. For a British journalist, it is very improbable that he be naive. On the contrary, the field of manipulation and hetero-directions is a very delicate field in which no event or possibility may be excluded or judged improbable.     

One may easily hypothesize that the British SIS-MIx, the Intelligence Service[s] of the Crown, eventually with the agreement or non-opposition of NSA-CIA fractions, were part of the operation for managing the Snowden defection.

All that is not necessarily a subjective guiltiness or defect or sin, however that explains why this NSA story could be relatively easily published. It is a tale that when news are passed to media they could not be easily censured and those provided them could not be easily isolated and variously removed. Current brainwashing make to believe that there be any freedom or any [from power] uncontrollable and uncontrolled space. What there is not.

Snowden is finally a young men. He is a specialist in hacking and was part of the US intelligence-terrorist machine. That does not make him an expert in international affairs and, apart from that, it would have been really problematic, for him, as for whoever else, to find a place of the world really free from the US and British influence. He reached Hong Kong. Maoist China is a British-US creation and fully inside, even if unofficially, the area of British-US terrorist. Hong Kong has some special status, since its previous British belonging, and with continuing British strong influence.

The US positively [positively from their point of view of their goal, or apparent goal, of isolating Snowden ] intervened on Cuba and other Latin America countries for avoid whatever possibility, from him, to find whatever refuge. They intervened also on China, as on whatever possible refuge for Snowden. Even in the case of Russia, it was evident the deep lag between its supposed independence and the strong US and British influence over it, even if it finally accorded some refuge to Snowden. That means that, apart from official quacking, the US government did not want Snowden back.  

Even if now everybody is informed about the NSA & associates practices, these practices have not been stopped or limited. Everything is going on as before, now even in a stronger way if publicity could not cause the end to this form of State/government terrorism and totalitarianism. Finally, people, the average louses, do not worry, not at all. The Edward Snowden revelations actually subverted nothing. Of course, it is not his fault. We are only trying to represent reality.  

Economic espionage from the Anglo-American countries relatively to all the other ones, by the interception of whatever communication in the whole world, is not a novelty. Anyway good that this book repeat this information.

Parliaments are pure cover for State Terrorisms and State/Government Totalitarianisms. Against the single MP is used, from insecurity and deficience bureaucracies, the same paranoid sophism they use against the other subjects: there is a danger, you have to accept whatever we order to you to do and without posing any real question. And also each MP reacts as whatever other average louse: by complying.  

Bureaucracies follow their internal dynamics. Bureaucratic proliferation is the natural syndrome of whatever bureaucracy because it increases its power by increasing the number of its employees and the sums it can spend. So, finally, bureaucracies absorb enormous resources. Costs and wastes are bureaucratic power! Also the intrusion in individuals’ lives, and their control, is additional bureaucratic power.  

On the other side, bureaucrats have not superior skills and they do not pursue any superior goal. They only pursue their psychoses as individuals and as a collective entity, a mafia-style entity. Not casually, much of the government activities are secret, and this secrecy is growing since the criminal and insane side of government is progressively growing and overwhelming. Criminals do not like publicity.

Glenn Greenwald’s books is about privacy, so objectively misleading. Is it really a question of privacy?

He, and people as him, argue that if you feel observed you behave differently. It is true. In fact, it is not a question of reality but a question of perception. If you do not know, or if anyway you ignore or decide to ignore, you are observed, you behave again differently from if you think you be observed. Not necessarily censoring yourself. In real people, censorship combines with exhibitionism. You may simply ignore you are observed. You may build various stages of indifference. You may feel observed even when you are not. On the other side, religious education, but also religious or ethical one, condition people to feel observed, observed from God or observed from one’s own values, ethic and so on.

This psychological and philosophical arguing is only a limited aspect of reality. If technology makes total control possible, it will be used. These pro-privacy liberals would like laws obliging government to restrain or self-restrain its invasiveness. This is an illusion, a mystification too.

Already now there are laws against privacy violations, against abusive interception of subjects, proclaiming various legal rights. They simply do not work. They are just propaganda. Even if government accepted a real restriction or self-restriction of its possibilities, realty is binary, double, from this point of view. Pro-privacy liberals mystify from this point of view helping hiding this reality of a double government. That may not be their intention. It is not relevant. It is what they do.

There is a formal or normal or official government, the government as it is claimed, as actually it is claimed in propaganda. And there is the same government with the face and the practices, the legal powers too, of a parallel government, of a criminal government. They are the same government. They are both legal, even if the parallel law, the parallel government, is not known to the ordinary subject and not, or not in detail, exposed in educational institutions and in legal books.

There is the law for everybody, more or less for everybody can afford it, and there is an usually secret law for the parallel government. There are normal police disservices, deficience agencies, armed forces, and there are secret police disservices, secret armed forces, secret deficience agencies, with special powers, in practice with absolutely unaccountability relatively to the judiciary etc, so with the power to violate whatever current law and practice, at institutional orders, and in the name of a supposed “national interest”, “emergency state”, “imminent danger” and similar sophisms.

Government, using this parallel law, can commit whatever crime, inside and abroad. Also internal terrorism and mafias are created and managed using this Secret Police legal frame, a parallel law nullifying the official one and covering whatever crime. The State Secret, the classified information, the same State Secret on the State Secret, permits to keep totally covered, nearly invisible, these activities of the parallel government, which is, we repeat that, the official government but doing different things from those claimed, absolutely insane and criminal although with legal cover, with the cover of the secret law.  

There is no difference between Republicans and Democrats, Conservatives and Labour or Lib-Dem or other, left, centre or right, communists, liberals and nazi-fascists, once they are in office. Once in office, such is government and whatever political colour, or absence of colour, has to follow these rules where normal government and insane-criminal one are only two faces of the same government. The point is that criminal practices are not used from some moral people in the name of some superior interest, but from insane and criminal louses self-proclaiming ‘institutions’. And it can be only such.

The politician is a showman/woman used for conquering the vote of the people he/she deceives. Once elected, and even more if he/she becomes an administrator or an institutional figures, he/she surrounds him/herself of a staff not really different from him/herself. All these institutional figures variously interact with the bureaucracies they should, in theory, lead. Government, as a whole as well as in its various factions and sub-factions, variously interact with economic and financial interests have contractual power relatively to it.

Technology destroys privacy At the same time it can help to defend it, in some limited aspects, if properly used. Since one cannot rely on government self-restraining itself, perhaps one should pursue absolute publicity, the absence of privacy, also for government, for secret/parallel government too. Of course, without any real illusion. Criminal/Secret/Parallel government will always try to preserve itself and its insane criminal practices. In fact, government is against the free diffusion and use of technologies, which are under tight government control and monopoly. Only technologies permit to control subjects are freely buyable and usable from the same subjects who in this way pay for being controlled. See the mobile phones.  

We have no program and no preference. We are only exposing problems, which may be have no solution. On the other side, the large majority of subjects are just louses anxious to uniform themselves to power and government, and there is no reason, also no utility, to try to change them.    

Glenn Greenwald arguing about terrorism and antiterrorism, although journalistically elegant, and also journalistically superficial and vain, is decidedly deceptive in its essence. From 9/11, to nearly all terrorist operations, they have been cases of State/government terrorism, not external threats. Also before the 9/11 Bush-Cheney terrorist attacks. Where, occasionally, some terrorist attack has not been directly organised from Secret Police branches of the CIA, FBI or other government agencies at government orders, it was anyway organized and implemented from terrorist groups created on government decision, promotion, sponsorship and eventually with government fully informed of going on attacks. Terrorism always is a government activity. No independent terrorism is possible. It is too expensive and it needs technical tolls only governments have. This is what happens in the USA, UK, but also, with some exception deriving from foreign interference, in whatever country of the world. When there are ‘terrorist’ attacks, first look at the people formally and actually in office. Later, examine eventually other options but only if stronger forces can interfere with the will of the people on office. They organize and manage terrorists and terrorism, obviously publicity denying whatever their responsibility, so declaring responsible other, eventually ‘obscure’, entities.   

The Modern Prince, the contemporary bureaucratized governments, are terrorist and super-terrorist entities. They need terrorism for justifying bureaucratic proliferation and overwhelming militarization implemented with the justification of “fighting terrorism”. In this way, States/governments strength their totalitarianism.

One of the merit of Glenn Greenwald, apart from having contributed to publicly disclosing some materials collected from Edward Snowden, is to have shown that many well known journalists, as well as civil liberties supposed defenders, are just Secret Police agents at the service of government and power. That is what happened against him, labelled, from many of them, as a criminal to be prosecuted, while he was only doing his job. As it always happens, the problem, for power and government, was not their own insane and criminal nature and acts but those who denounced and cooperated to denounce it using their same secret documents somebody disclosed.   

It is also interesting and useful the author’s arguing about personality destruction. Just government identifies a target, it launches its dogs for slandering in all possible way its target. That happens at whatever level, be a target famous and ‘important’ or be not such.



Greenwald, G., No Place to Hide. Edward Snowden, the NSA, and the U.S. Surveillance State, Penguin Books, 2014.