23 April 2013

Letter from Lhasa, number 315.
Un discorso d’insediamento arrogante e falso


Letter from Lhasa, number 315. Un discorso d’insediamento arrogante e falso
by Roberto Abraham Scaruffi

22 aprile 2013. Insediamento di G.Napolitano come nuovo Presidente della Repubblica. Nuovo per modo di dire, perché è un rinnovo di mandato.

Ovviamente, il Parlamento allargato vota chi vuole, nei termini definiti dalla Costituzione, per cui non v’è nulla da eccepire dal punto di vista formale.

Il neo-eletto o neo-rinnovato si e sentito in dovere di fare un discorso politico.

Essendo Italiozia in regime di dittatura quirinalizia fondata con la strage Spadolini-mediobancaria di Capaci, non stupisce che il Presidente della Repubblica, figura apertamente eversiva da Capaci in poi, abbia un programma politico e politicantico.
NOTA: La strage di Capaci ebbe la funzione di stoppare Andreotti, che da parte sua aveva iniziato la Grande Purga, o la poi divenuta Grande Purga del 1992-93 e permanentizzatasi fino ad oggi – non che non ve ne fossero state di precedenti, ed in continuazione, a studiarsi la storia d’Italiozia, in particolare, qui, la repubblicana, sebbene la purga del 1992-93 segni una netta trasformazione della Costituzione materiale del 1948, da partitocratica a quirinaliziocratica. Da tempo, dopo la dissoluzione del muro di Berlino nel 1989, il potere reale aveva individuato nel Quirinale il possibile futuro centro formal-istituzionale per dominare Italiozia senza il bisogno dell’intermediazione del sistema partitico del post-“fascismo” (Italiozia era monarchica con un governo formale consegnato a Mussolini ed al suo partito unico, il PNF, fino a che il Re non lo farà arrestare con un di fatto colpo di Stato). Le elezioni presidenziali del 1992 sono dunque un momento chiave di ristrutturazione Costituzionale. Per quello, “loro” devono assolutamente mettere lì uno dei loro (non un Forlani od un Andreotti, che non è comunque detto che fossero meglio perché non erano dei loro) od uno, come Scalfaro, che loro possano manipolare.  

V’è solo da constare che ora Napolitano si presenta, o si ripresenta, come un demagogo e un falsario.

Lui, come tutto il blocco compradoro-oligarchico-predatorio, aveva votato contro la Riforma Costituzionale “di Berlusconi”, al referendum anti-promulgativo del 2006, divenuto un plebiscito per tenersi la Costituzione para-sovietica peggiore al mondo. Se la veda, o se le veda (sia la Costituzione vigente che come venne riformata), chi non ne conosca i termini.

Ora, Napolitano predica contro “le riforme” non realizzate. Il monocameralismo lo istituiva la “Costituzione-Berlusconi”, e pure una forte governabilità fondata sulle elezioni, cosa allora ed ora intollerabile al regime della dittatura quirinalizia. Per cui, su questo, come su tutto il resto, Napolitano fa solo demagogia e mente.

Ovviamente il suo obiettivo immediato è un altro, terra-terra. Vuole una legge elettorale che peggiori la presente che dà un’ampia maggioranza (55%), alla Camera, al partito o fronte di maggioranza relativa. Mentre il maggioritario del Senato è frammentato su base regionale per cui non è un maggioritario nazionale. Essendo inoltre anche la base elettorale appena differente non ne esce necessariamente la stessa maggioranza che alla Camera o non così netta.

La dittatura quirinalizia ha bisogno invece di un parlamento il più frammentato possibile, per proporre i propri governicchi di colpo di Stato come il governo-Napolitano-Monti, che fu creato, per precisione, con azione di Polizie Segrete CC ed altre con giudiziario annesso che montarono scandali sessuali contro Berlusconi. Dato che contro altri di altra sponda politica non si possono, di fatto, usare gli stessi metodi carabiniero-giudiziari, o non con tale intensità, ecco che il Quirinale ha bisogno di leggi elettorali che non creino forti maggioranze. Da un punto di vista politologico, la questione non è di leggi elettorali bensì di architettura istituzionale ma la cosa è troppo difficile da comprendere, o fanno finta di non comprenderla, sia per i politicanti che per i pallitologi alla Sartori ed altri. 

In rieletto tuona arrogante sulla necessità, dice lui, di “intese, alleanze, mediazioni, convergenze tra forze politiche diverse”. In realtà, il monocameralismo maggioritario della Costituzione-Berlusconi risolveva la questione e dava la parola agli elettori. Dalle elezioni uscivano chiare maggioranze non ribaltabili da manovre golpiste, né d’altro genere. 

Napolitano-Quirinale vuole, come sempre, solo mano libera per un nuovo governo di colpo di Stato col parlamento che faccia da copertura alla dittatura quirinalizia. Tutti i regimi di colpo di Stato si reggono su parlamenti, in genere. Basti puntare ad essi la pistola alla testa. È quello in Italiozia, il ruolo delle Polizie Segrete CC, con CSM annesso, o del Quirinale con CC annessi grazie al controllo dittatoriale del CSM. Secondo la Costituzione formale, ogni atto del Presidente della Repubblica richiederebbe la controfirma del governo, ma i ruoli si sono di fatto ribaltati con Capaci-1992.

Italiozia è allo sfascio economico, sociale, di libertà, istituzionale, burocratico. A Napolitano ed al suo blocco burocratico ed oligarchico compradoro-predatorio non ne frega una pippa. Lui, loro, vogliono solo fondi per le burocrazie ed oligarchie compradoro-predatorie e per i loro bracci armati, i Carabinieri-FFAA ed appendici.

A ciò per lui, per G.Napolitano, si riduce, “lo Stato”. Lo dice esplicitamente quando auspica “una forte attenzione per il rafforzamento e rinnovamento degli organi e dei poteri dello Stato. A questi sono stato molto vicino negli ultimi sette anni, e non occorre perciò che rinnovi oggi un formale omaggio, si tratti di forze armate o di forze dell'ordine, della magistratura o di quella Corte che è suprema garanzia di costituzionalità delle leggi.” Eccola la cupola del regime burocratico ed oligarchico compradoro-predatorio! Bande armate di Stato con copertura giudiziaria.

Questo [sfascio e marginalizzazione] vuole l’Impero, nelle sue varie espressioni, dal suo fantoccio quirinalizio. Lui è lì pronto ad obbedire. Lo sfascio d’Italiozia è già realizzato da tempo. Ma al peggio non v’è limite. Napolitano è di nuovo al lavoro, proprio per ciò, per il peggio ulteriore.

Scelga come suo valletto al governo formale G.Amato od altri, il programma di Napolitano è chiaro.
NOTA: G.Amato è il già valletto di Scalfaro, per la Grande Purga 1992-93, la strage-Borsellino ordinata alle Polizie Segrete CC-NATO ed altre per coprire quella di Capaci, le sprivatizzazioni truffa, lo sfondamento di qualche residua area industriale di possibile eccellenza, la rapina sui c/c perché la dittatura quirinalizia spendeva, anziché incassare, per sprivatizzare ed il pur rapido aumento del debito pubblico non era sufficiente a far cassa, etc. Ovviamente a sua storia personale è più lunga, ed anche più spessa. È anche persona di grande intelligenza e cultura. Non che un demone, od un santo, od altro, debba sempre essere ignorante e coglione. Intelligenza, cultura e personalità sono sfere che si combinano variamente in ogni individuo.

Renzi, il vuoto fatto politica, o la famiglia Letta non è che potrebbero fare cose differenti. Non capire quello che si sta facendo o sentirsi una famiglia al servizio dello Stato (bello Stato! che risultati!) non è che cambierebbe i termini della questione. Col sistema politico ed istituzionale devastati dalla dittatura compradora e sottosviluppista quirinalizio-predatoria, e prima dalla partitocrazia compradora ed anche allora da Mediobanca, il PD deve ora far finta di esistere come partito politico (mentre è solo un fascio di cosche affaristico-mafiose) mentre Berlusconi deve salvarsi dalle persecuzioni montate contro di lui, nei decenni, dallo stesso Quirinale compradoro.

Le spese e le tasse vanno su. Il debito pubblico pure. Mentre tutto il resto va giù. Chiunque faccia il fantoccio di Napolitano al governo formale, ed accetti questo quadro, può solo fare quello che da sempre e da Presidente fa G.Napolitano: barcamenarsi.  

Napolitano ha già minacciato che, se non gli faranno fare quello che vuole, cioè barcamenarsi vanitoso, “non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al paese”. E che farà mai? Una nuove stagione stragista, terrorismo, scioglimento delle Camere, dimissioni, ci pensano la CIA ed il SIS?!

Se se ne va, non ci perde nulla nessuno, a parte lui ed accoliti prossimissimi. Comunque, chiunque vada al Quirinale, lo stesso è marcio ed eversivo, per cui non è luogo per santi e pure un santo ne uscirebbe subito corrotto o liquidato.

Non vi sono soluzioni. Non v’è speranza, per chi ne avesse mai bisogno, che Italiozia possa uscire dallo sfascio in ulteriore corso e dalla marginalizzazione già realizzata. La Storia ha una sua logica, ineluttabile. 

21 April 2013

Letter from Lhasa, number 314.
Non succederà nulla... o tutto!

Letter from Lhasa, number 314. Non succederà nulla... o tutto!
by Roberto Abraham Scaruffi

Non succederà nulla... o tutto! ...Pur coi vincoli che limitano drasticamente questo tutto.

Le rivoluzioni non esistono. Sono sempre opera di Polizie Segrete militari o meno, interne od estere. Si studi la storia spogliandola dalla propaganda, dalle propagande e propagande di guerra... ...Vano! Alle masse, agli intellettuali pure, piacciono le favolette. ...Non si studi la storia! Si studi la psicologia individuale e delle masse, allora. Sempre spogliandola dalla propaganda, dalle propagande e propagande di guerra.

In Italiozia, non ve n’è bisogno di ‘rivoluzioni’. Nell’ordine anglo-americano e tedesco (la UE-euro), non v’è spazio per fiammate di qualunque natura. Tanto meno per Italiozia il cui destino è segnato ed in gran parte già concluso. Quando ai colpi di Stato li fanno ora come con le bombe di Capaci ed altre, e con le purghe ordinate alle Polizie Segrete e vendute come normali o non normali azioni giudiziarie. Prima, con tecniche del tutto simili. Ve ne sarebbe una lunga lista, a voler far storia e non pallitologia o storiucola per infanti.  

La rielezione, probabilmente a termine, anche se probabilmente non strettamente pre-definito, di G.Napolitano rappresenta una strozzatura ed un’urgenza. Sennò potevano andare avanti per giorni o settimane con altre votazioni.

L’urgenza era che non saltasse fuori qualche candidatura non di centro come stava succedendo con la destabilizzazione dei grullini-stellette. Un sussulto di apparente razionalità ‘politologica’: si governa al centro e, dato che il Quirinale, con la sua dittatura fondata a Capaci, è il governo reale d’Italiozia voluto dall’Impero, i vertici dei partiti più o meno centristi hanno voluto un loro nome o quello che loro appariva il meno peggio. In realtà, i politicanti, più pallitologi che politologi, non hanno razionalizzato che chiunque fosse uscito avrebbe poi dovuto muoversi secondo logiche di centro. Ciò vale anche per governo coi grullini-stellette anziché uno coi berlusconiani.

La strozzatura di affidarsi ad un G.Napolitano rappresenta l’incapacità di scovare un qualche altro personaggio, anche non notissimo, cui affidare in fondo un ufficio per quanto dittatoriale come la presidenza del Quirinale-CSM e di Italiozia. Bersani si è affidato a chi non lo voleva come capo del governo. Anche ora o tra un po’ lo volesse mai, non è detto lo voglia più il PD. Berlusconi si è affidato a chi gli ha scatenato contro le Polizie Segrete CC, con giudiziario annesso, e lo ha rimosso dal governo col golpe-Monti del novembre 2011.

Bersani e Berlusconi che sghignazzano a rielezione di G.Napolitano realizzata dovevano provare il sollievo di chi si fosse trovato con una pistola puntata alla testa. Dalla CIA-SIS?

Impossibile che delle persone con un minimo di cervello non potessero trovare un qualcun altro o qualcun’altra migliore, pur considerando la fogna infettivo-eversiva che è il Quirinale. Possibile, invece, non vi fossero vertici di partito con un cervello.

Ha prevalso la logica di sopravvivenza immediata o qualche terrore irrazionale. ...Paranoie del momento... Il politicante vede spesso pericoli che non esistono. Qualche cupola mafioso-burocratica ed oligarchica, ed ambasciata estera (USA e dintorni), ha suggerito ed imposto (a chi se lo è fatto imporre) il nome del già presidente G.Napolitano. Conferma del livello infimo, alias degli interessi bassi e sporchi, degli stessi pupari d’Italiozia. Non ha certo giocato contro G.Napolitano il suo servilismo relativamente agli Stati Uniti, e la sua copertura di ogni corruzione, crimine, terrorismo e predazione.

Nelle esaltazioni e depressioni del momento, si stanno proclamando sparizioni di partiti e nascite di nuovi fronti. Non succederà nulla. L’unico che può decidere se sfondare o meno il presente ordine politico, e come, è il Quirinale colle sue Polizie Segrete CC-NATO ed altre, e col suo CSM. Per quanto, anche lì, si possano sfondare partiti ed influenzare gli elettori ma non davvero cambiare le forze o debolezze sociali in cerca di una qualche rappresentanza politico-formale.

No, non credo il PD possa sparire. Non ora. Non subito. Il PD è una mafia di interessi materiali. Potranno perdere qualche nome ormai silurato nel partito. Ma i voti posso fluttuare, non crollare. Idem gli iscritti.

Non sono neppure sicuro che la dittatura quirinalizia fondata a Capaci uscirà rafforzata con un Napolitano-bis, dittatore del CSM e delle Polizie Segrete CC-NATO. Per quanto, nella fisica del potere, i voti dell’area berlusconiana non siano così indispensabili come possano farli apparire sul momento.

I voti grullini-stellette possono essere facilmente comprati dalla dittatura quirinalizia. Non sarebbe neanche tecnicamente impossibile montare ulteriormente la già montata area grullina e gonfiarla fino a farne il primo partito. Con la legge elettorale corrente, od anche con una differente, coi voti sinistri e catto-centristi, la maggioranza sarebbe assicurata. Questo se fallissero altre ipotesi.

Politicanterie a parte, la costante della dittatura quirinalizia uscita da Capaci è l’assoluto trasformismo parlamentare con onnipotenza del Quirinale. Quando sorga qualche intoppo, si smontano governi e maggioranze colle Polizie Segrete CC-NATO con giudiziario annesso. Soldi, mafia, sesso, e si smontano partiti e governi. È pratica corrente. 

Italiozia è ormai fottuta e del tutto marginalizzata nella UE, e fuori la UE. Nulla e nessuno può cambiare ciò. I corsi sviluppisti non si inventano e non escono dal nulla, non dal nulla italiota.

Si accentuerà la guerra per bande tra le le oligarchie e burocrazie compradoro-predatorie essendo stato realizzato lo sfascio finanziario-fiscale, ed essendosi drasticamente contratte le risorse e dunque il predabile. Il processo macro-economico ora in corso è la riduzione dei redditi reali al livello di marginalizzazione di Italiozia nella UE.

Un modello di [sotto-]‘sviluppo’ fondato solo sul debito pubblico (per finanziare sperperi e predazioni) non regge. Fondato sulle tasse ancora meno. Col debito pubblico e la struttura finanziaria di Italiozia, le banche non danno più crediti, se non a chi non ne avrebbe bisogno (e pure a tasso quasi zero), e vivono di titoli del debito pubblico, in pratica di finanziamenti statali.

Trionfa la finanza clandestina e mafiosa. La finanza criminale (intrecciata con militari e polizie, dunque con burocrazie pubbliche) si compra l’economia legale, legalizzandosi essa stessa. Sono processi in corso da decenni.

Per ricreare le base di un sistema finanziario sano e competitivo, si dovrebbe tagliare drasticamente la spesa pubblica, di un 75%, e rimborsare subito (in 2-3 anni) il debito pubblico. Ma non v’è realisticamente nessuno possa farlo. Mancano oligarchie sviluppiste. I due punti sopra citati, taglio spesa pubblica e rimborso debito pubblico, sarebbero una vera rottura in senso nettamente sviluppista. Nessuno lo permetterebbe mai. Nessuno potrebbe mai farlo. Italiozia è ormai irreversibilmente fottuta. Può solo vivacchiare coi vantaggi parassitari di confinare con l’area germanica.  

Appunto, in Italiozia, tireranno tutti a campare a ulteriore sfascio in corso (al peggio non v’è mai limite) ed a marginalizzazione ormai realizzata. Dal punto di vista politico, aspetteranno solo che Napolitano muoia o si dimetta. Improbabile, per quanto non impossibile, che possa fare il dittatore per altri 7 anni.

Di tutto ciò, di tal ordine o regime, i grullini-stellette sono l'ultima creazione, di massa, delle Polizie Segrete CC-NATO-quirinalizie. Ne rappresentano la frazione super-sfascista pronta per tutti gli usi di regime. Le retromarcia su Roma del Grullo è emblematica. Ora, sono pronti per la finta opposizione.

Certo, come tutte lo accozzaglie, potrebbero anche essere pronti per altri usi (buoni o cattivi). Non v’è n’è bisogno. Non è neppure detto poi riuscirebbero.

Del resto le Polizie Segrete CC, ed il Quirinale le usa, non è che siano altro che poveri militari e burocrati ignoranti ed inetti che obbediscono ad ordini che spesso non capiscono. Una cosa è creare e gestire terrorismi, mafie, purghe giudiziarie, Grulli-Cazzalekki, ed altre destabilizzazioni o tentate tali. Altra cosa è poi essere capaci di ottenere quello ci si prefiggeva. In quel mondo, nel mondo delle Polizie Segrete CC-militari o meno e delle burocrazie, la ciambelle escono sempre senza il buco.

I servizi militari tedesco-austriaci inventarono il bolscevismo ed il golpe dell’ottobre-novembre 1917, ma poi le Russie rifinirono subordinate, e ben più forti, dato che lo stalinismo (applicando il programma trotskijano) creò una mastodontica economia di guerra, agli imperialismi inglese ed americano. Gli stessi servizi militari si inventarono Hitler ed il nazismo, e la Germania finì devastata e divisa nel giro di pochi anni. Andreotti si inventò il terrorismo ‘rosso’ di massa e riuscì a liquidare Moro, nel 1978, ma non a divenire Presidente della Repubblica al posto suo. Gli esempi sarebbero troppi, taluni forse anche di segno differente, ma non è per nulla certo che soldataglia, sbirri, burocrati ed altri personaggi, per quanto segreti e coperti dal Segreto di Stato e dall’impunità per i loro crimini, abbiamo mai realizzato imprese costruttive, se non per le proprie tasche, quando non siano stati essi stessi liquidati.

Grullo-Cazzalekko sono tutti lì, per ora, e bloccati, e, sembrerebbe, in decrescita di consensi ed illusioni, almeno sul momento. Non si intravedono per ora Guzzanti che ne possano prendere il posto da quel lato. Vendola può fare un po’ di teatrino, collezionare qualche nome, ma non raccogliere consensi.

Chissà che Napolitano non approfitti della sua propria restaurazione per riandare ad elezioni, magari non subitissimo, con diverso vincitore, per quanto potrebbe essere una ‘vittoria’ come quella del PD. Beh, a livello politicantico può sempre poi uscire di tutto per quanto, alla fin fine, sia tutto poco rilevante, soprattutto in regime di dittatura quirinalizia.

Neppure immaginarsi che un’uscita dall’euro potrebbe mai cambiare nulla, se non in peggio. Italiozia non è definitivamente marginalizzata perché nell’euro ma perché ha sfondato tutti i propri settori di una qualche possibile avanguardia promuovendo invece solo le predazioni burocratiche ed oligarchiche ‘private’.

Appunto, troppo occupate in purghe, terrorismi, mafie, persecuzioni, sfondamenti di capitani d’industria, e protezione delle corruzioni e delle predazioni, le Polizie Segrete CC-NATO non potevano che obbedire ‘fedeli’ al regime prima DC-PCI-Mediobanca, poi Quirinale-Mediobanca, e pensando alle proprie tasche. Il cretino obbedisce sempre ma non per questo cessa di fare i propri interessi personali. Qui, poi, gli ordini erano e sono distruttivo-eversivi, eversione interna alle istituzioni e dall’interno delle istituzioni, e per fini sottosviluppisti, di impoverimento sistemico.

Quando manchino oligarchie sviluppiste, l’interesse personale porta solo alla comune distruzione. Italiozia e Grecia ne sono ottimi esempi. La Francia sta arrivando, come pubblico esempio. I tedeschi, dopo le negative lezioni belliche, lavorano con metodo e senza fretta. Ma i disastri altrui non sono colpa loro. Anzi, disastrati all’interno di un’area sviluppata ed a moneta comune se ne ha sempre qualche vantaggio, non dall’essere disastrati ma dall’essere comunque dentro un’area globalmente competitiva e ricca.

Uscire o meno dalla logica della marginalizzazione dipende dalle stesse ‘province’ maginalizzate. Spesso neppure ambiscono ad alcun cambiamento. Si vedano il sud ed altre aree d’Italiozia. Finché i soldi arrivano, molti stanno bene sottosviluppati. Oppure emigrano. 

07 April 2013

Letter from Lhasa, number 313.
Change by Design

Letter from Lhasa, number 313. Change by Design
by Roberto Abraham Scaruffi

Brown, T., with B. Katz, Change by Design. How Design Thinking Transforms Organizations and Inspires Innovation, HarperCollins e-books, 2009.
(Brown 2009).
Tim Brown
Barry Katz


Design thinking is something qualitatively different from simple problem solving and just applying known techniques. It is an exploration process departing from the status quo, outside existing business models, thinking not in terms of problem but of project.

“Design thinking taps into capacities we all have but that are overlooked by more conventional problem-solving practices. It is not only human-centered; it is deeply human in and of itself. Design thinking relies on our ability to be intuitive, to recognize patterns, to construct ideas that have emotional meaning as well as functionality, to express ourselves in media other than words or symbols. Nobody wants to run a business based on feeling, intuition, and inspiration, but an overreliance on the rational and the analytical can be just as dangerous. The integrated approach at the core of the design process suggests a “third way.””
(Brown 2009, p. 11).

It is a form of lateral thinking too.

An innovation culture needs to break traditional frontiers and to be concerned only with achievements, indifferent to previous stereotypes. “The next generation of designers will need to be as comfortable in the boardroom as they are in the studio or the shop, and they will need to begin looking at every problem—from adult illiteracy to global warming—as a design problem.” (Brown 2009, p. 36).

It also needs interdisciplinary groups triggering creativity instead of groups repressing it as usually groups do. “The creative process generates ideas and concepts that have not existed before.” (Brown 2009, p. 39). Easy to tell, not always easy to do, in groups, where usually hierarchies prevails, as well as other psycho-sociological factors as the tendency to minimize personal risks.

Rapid change forces to look at new problems to solve, not only at new ways for solving problems.

XXI century leaders, people and organizations cannot work as XVIII century ones. It may seem tautological although in many areas and milieus that be not understood.

The success of the companies and the general welfare of humanity are not necessarily opposed and design thinking can contribute to both.

Design thinking is a human-centred approach to innovation because it observes how people interact with products and services. What is methodologically different from beginning from constraints. In fact, innovative approaches change, reframe, overcome, the same constraints.

Finally, markets are people. The discovery of new needs, and of new and better ways for satisfying them, is also a more market-based approach.  


Brown, T., with B. Katz, Change by Design. How Design Thinking Transforms Organizations and Inspires Innovation, HarperCollins e-books, 2009. 

04 April 2013

Letter from Lhasa, number 312.
San Francesco in Vaticano?


Letter from Lhasa, number 312. San Francesco in Vaticano?
by Roberto Abraham Scaruffi

La costruzione del personaggio è realizzata con tecniche di scrittura che possono presentare in cattiva come in buona, ottima, luce l’uno o l’altro ‘nome’. È quello viene ora fatto col nuovo Papa, molti presentano come ottimo.

Uno non ha voglia di celebrare messe lunghe. Se ne fa una abbreviata, per il possibile. Non ha voglia di leggere annunci o dichiarazioni in latino, qualunque ne sia la ragione. Preferisce continuare a vivere dove prima, usando la sede papale solo come ufficio. Non ha voglia di starsi a cambiare d’abito e d’addobbarsi con vestiti faticosi, poco funzionali. Preferisce un eloquio diretto e breve. Fa una tirata contro il pettegolezzo. Invita i preti ad andare fra la gente, che poi ci sono già essendo il loro mestiere.

Si può presentare tutto ciò in buona come in cattiva luce. Basta farlo con le parole giuste e creando contesti suggestivi, siano essi positivi o negativi, come viene correntemente fatto dai media per costruire mostri e santi. 

Quando uno diviene capo di una grossa burocrazia è perché deve assicurare una certa continuità, non andare contro interessi forti etc. Se non lo fa, o viene ridotto all’impotenza, o viene subito eliminato come venne fatto con Papa Luciani. Ci sono tecniche per ammazzare senza lasciare tracce e facendolo apparire come decesso naturale. Se poi si controllano il medico ed il cadavere, chi potrà mai scoprire che il tale papa è stato ammazzato, anche non lo si liquidasse in modo pulito?

Già per fare carriera, per non restare semplice e sconosciuto prete, uno deve muoversi, farsi notare, essere accettato e spinto. Ha uno doti sue che vengono notate od uno va su perché si fa notare? Già per essere spinto su non si deve mai confliggere con interessi più forti. Uno che si barcamena nell’Argentina degli Squadroni della Morte è stato fortunato ed ha saputo come muoversi, od ha evitato il pericolo scantonando o peggio? Si può dire tutto di tutti, a favore o contro, specialmente di un Papa che tanto non va a denunciarti.

L’essere della cosiddetta “teologia della liberazione”, cioè un catto-populista, non rende automaticamente santi visto che, come in tutti i movimenti o tendenze, v’è chi per questo è stato ammazzato mentre molti semplicemente ci mangiano. Anche tra i preti polacchi, v’è chi fu ammazzato e chi divenne papa. Fa sempre bello essere ‘progressisti’ e strapieni di soldi. Preferisce il bus all’auto ufficiale? È un altro modo per essere più liberi. Come papa non potrà comunque usare i mezzi pubblici, suppongo.  

Tra l’altro, per uno che avesse voluto fare carriera in certi ambiti latinoamericani, in particolare tra i gesuiti locali, o era della “teologia della liberazione”, o magari restava semplice prete o si sceglieva differente ordine. Alla fin fine, uno balza sul carro che trova e poi spesso gli eventi decidono per lui. La persona media afferra le occasioni e le sfrutta, se ne è capace, senza farsi particolari problemi. Uno calza un cappello e ne interpreta il ruolo.

Le burocrazie vanno oltre i singoli, che possono essere ottimi o pessimi, sebbene, alla fin fine, siano composte esse stesse da singoli non da macchine. È solo che il singolo, nella burocrazia, assume un andazzo talvolta o spesso maniacale coprendosi dietro le procedure dell’ufficio e, spesso, una supposta ed improbabile ‘sacralità’ dello stesso.

In tutte le entità collettive, v’è un livellamento al peggio. L’importante è evitare le critiche, minimizzare i rischi, soprattutto per sé stessi. Non sono ambiti per innovatori.

Quel che è certo è che il capo della Chiesa cattolica non potrà andare contro le stesse burocrazie al cui interno ha fatto carriera. Anche lo facesse, un capo dipende sempre dagli esecutori. L’esecutore s’allinea sempre a chi giudica sia il potere reale che, esso stesso, dipende sempre da esecutori. Allo stesso tempo, l’esecutore interpreta sempre un po’ a modo suo, per quel capisce e può o vuole fare, e secondo sui interessi, per quel che può, gli ordini ricevuti. Più sono gli esecutori, più il controllo è complesso e tutt’altro che rigido. La Chiesa cattolica, coi mille suoi ordini e sotto-ordini, particolarità nazionali e locali, anche aperte interferenze da parte dei governi come in Cina, è un modello di adattività, di interiorizzazione delle stesse eresie.

È normale che il nuovo presidente a vita della Chiesa Universale Corporation sia adulato un po’ da tutti, mentre altri ne mostrino ombre e ne sollevino dubbi. Più irriterà interessi, più la macchina mediatica diverrà aggressiva. Tali sono le regole del teatrino delle illusioni per lavaggi del cervello per le masse. Dopo un fascista polacco ed un intellettuale tedesco dimissionario, le oligarchie vaticane hanno giocato la carta di un populista italo-argentino, demagogo espertissimo magari anche solo per indole.