31 July 2011

Letter from Lhasa, number 238. Silvio Berlusconi. Gang-Stalking con Assassinio Finale?

Letter from Lhasa, number 238. Silvio Berlusconi. Gang-Stalking con Assassinio Finale?   
by Roberto Abraham Scaruffi

Le supposte minacce “credibilissime”, “di fonte sicura”, a Berlusconi, da parte di un immaginario Gheddafi, sono un classico del terrorismo di Stato.

La sua morte casuale, alias assassinato apparentemente da altri, farebbe comodissimo al blocco quirinalizio-mediobancario-NATO, tanto più all’attivissimo Presidente del momento che ha superato tutti gli altri in terrorismo militar-procuratoriale contro governi formali e parlamenti, e per imporsi come Presidente a vita, ...vista l’età. Non che lui, Berlusconi, ne sia davvero antagonista, ma quando uno viene vissuto come antagonista, un outsider, dalle oligarchie predatorie dominanti, non c’è nulla da fare. Certe cose (episodi di terrorismo di Stato) si fanno succedere, naturalmente, se si vuole succedano davvero.

In questi casi, si crea una psicosi nell’obiettivo, le forze oscure. Qui, le forze oscure sono state fatte impersonificare da un Gheddafi, un Gheddafi immaginario, naturalmente.

Per cui, si avvicina l’obiettivo e gli si dice che “Gheddafi” ha deciso di sterminare lui e famiglia. Si crea il contesto. Questo, ora, è già stato fatto, evidentemente. Si hanno così le mani libere per far fuori lui e famiglia, semmai decidano di farlo davvero.

Chi può implementare un’operazione simile è, ovvialemente, solo una Polizia Segreta militare-CC. Il primo passo è stato fatto. Hanno psicotizzato l’obiettivo che lo ha poi detto pubblicamente che “Gheddafi” vuole sterminare lui e famiglia. Ora, se gli succede qualcosa, la colpa sarà “di Gheddafi”. Il primo passo quirinalizio-mediobancario-NATO verso la rimozione fisica di Berlusconi è stato fatto.

Se arriva l’ordine istituzionale di andare avanti, possono fare arrivare un nucleo da Benghasi o d’altrove, oppure possono rimobilitare “le nuove BR”. Ormai, qualunque cosa succeda, sarà “colpa di Gheddafi”. Visto che il Berlusconi è stato indotto a dire che tutta la sua famiglia è minacciata, e pure da uno Stato estero, non hanno neppure bisogno di organizzare il classico assassinio con armi da fuoco individuali, se troppo difficile. Possono grandeggiare. Possono usare esplosivi e lanciarazzi. Visto che Berlusconi ha grandi proprietà, sarebbe pure più semplice che una difficile operazione da strada con armamento da assassinio individuale, o con armi e strumenti militari pesanti in città.

La “sicurezza” dello stesso Berlusconi la [s]governano le Polizie Segrete militari-CC, se non quella ravvicinatissima, quella larga. Per un attentato a distanza, chi controlla le sale operative controlla interventi, non interventi, aree libere da chi non debba esserci, copertura operativa a chi si voglia coprire per il successo di un’operazione terroristica. L’operazione di Via Fani non fu coperta dal caso. Così mille altre. Polizie Segrete militari-CC possono fornire esplosivi ed RPG se qualcuno mai fosse indotto a colpirlo, ed a colpirlo a distanza. Naturalmente, verrebbero usate tecniche di eterodirezione. Chi mai realizzasse una tale operazione penserebbe di farlo “per la Libia”, “per Gheddafi”, “per l’internazionalismo”, “contro il capitale”, insomma per le solite giustificazioni si danno i vari manipolati e manipolate per credersi grandi chissacchi e chissaccosa. Ci sono mille modi per far arrivare aiuti e dare copertura a chi si usi, ...e poi si arresti o faccia fuori per sempre, quando non serva più.  

Sono procedure standard.

Nel caso specifico, potrebbero pure offrirne il cadavere allo stesso Gheddafi (se sopravvive alle offensive NATO), come nuovo [finto] pegno di amicizia, alias per i contratti ENI ora saltati dopo il tradimento del recente Trattato di Amicizia (30 agosto 2008) con la Libia. Potrebbero dunque usare un Berlusconi liquidato fisicamente come capro espiatorio di una guerra voluta solo dai franco-anglo-americani e cui il Presidente della Repubblica compradoro s’è subito allineato con entusiasmo servile come agente compradoro unico dell’Impero in Italiozia. 

Letter from Lhasa, number 237. La demagogia populistica del Presidente Giorgio Napolitano straborda e mente pure sui costi quirinalizi

Letter from Lhasa, number 237. La demagogia populistica del Presidente Giorgio Napolitano straborda e mente pure sui costi quirinalizi  
by Roberto Abraham Scaruffi

Siamo alla solita eversione Costituzionale con tanto di propaganda menzognera per allocchi. Ormai, i vari Quirinali ci sono abituati, chiunque ne sia il Presidente del momento.

Come fa un salariato pubblico a rinunciare a parte del suo stipendio? Provate, se sieste pensionati o salariati di Stato...

O, se davvero si può, che pubblicizzino la procedura per tutti, mai vi fossero imitatori...

Una procedura Costituzionalmente regolare, per un Presidente non eversivo, è mandare un messagio alle Camere e, con esso, chiedere di ridurgli, per legge, lo stipendio (o come esso si chiami per i Presidenti). La comunicazione al Tesoro non è prevista dalla Costituzione e non si capisce perché il Tesoro dovrebbe violare la legge non corrispondendogli l’adeguamento inflazione (costo della vita).

Se, illegalmente, glielo tagliano davvero, che fanno poi, gli riducono pure la pensione oppure gliela danno su quello che avrebbero dovuto corrispondergli? Se gli corrispondono il dovuto e poi ne reincamerano (su sua richiesta) l’aumento per costo della vita, ciò non dovrebbe influenzare la pensione. Se, invece, il Tesoro gli riducesse lo stipendio su sua richiesta... Ma appunto, come fa il Tesoro a violare la normativa che stabilisce quale debba essere lo stipendio di un Presidente?  

Questo ovviamente vale per qualunque Capo del Governo, Ministro etc. Se esistono conti del Tesoro dove si possano liberamente versare soldi, chiunque può “restituire” quello che ha ricevuto. Oppure lo stipendio è opzionale? È lo stipendio di un Presidente della Repubblica opzionale, o massimo, per cui un Presidente può decidere di rinunciarvi in tutto od in parte? Incredibile!

Quanto ai presunti tagli dei costi quirinalizi, sono pura propaganda menzognera. Se il governo ed il parlamento hanno ridotto i costi della massa pensionistica anche pubblica, è chiaro che pure i costi quirinalizi sono stati da loro ridotti su questa voce di spesa. Per cui, presentare la cosa come “restituzione” quirinalizia, anzi del Presidente della Repubblica, è pura presa in giro del tutto menzognera. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non restituisce un bel nulla. Sono normali effetti da normativa governativo-parlamentare.

I media, pur dando la notizia sull’ovvia contrazione dei costi pensionistici anche quirinalizi, la presentano con la parole “restituzione” e restituzione da parte del Presidente della Repubblica. Il lettore visualizza un Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che restituisce soldi al Tesoro. Questa è la propaganda menzognera. Nessuno restituisce nulla. È il Tesoro, che a seguito di decisioni governativo-parlamentari dà meno soldi per quella voce di spesa, non necessariamente per altre. Tra l’altro, il Quirinale è un buco nero di cui non si sa nulla e che può essere facilmente finanziato in modo occulto pure a carico di vari Ministeri.

Appunto. È la solita demagogia, anzi superiore alla solita, dato il corso super populistico-demagogico di Giorgio Napolitano che punta all’annichilimento di tutto e di tutti, ed a campagne d’immagine, per cercare di restare al Quirinale a vita.  

30 July 2011

Letter from Lhasa, number 236. Borghezio ed il Discorso Politico

Letter from Lhasa, number 236. Borghezio ed il Discorso Politico
by Roberto Abraham Scaruffi

“Il linguaggio politico ha una precisa forma-funzione che è quella atta a produrre effetti sui comportamenti e sulle decisioni politiche e quindi ad interagire con il sistema politico.”

Questa definizione è meno banale di quello possa sembrare, se si riflette alle sue implicazioni, sebbene forse taccia su altri aspetti (o non li espliciti) del discorso politico.

Personalmente, qui, preferisco vedere l’aspetto di immagine, dato che, quanto agli effetti sostanziali del discorso politico, vedo come decisamente più esatto il discorso politico come copertura. Vengono fatte scelte, in un modo o nell’altro. Anche non farle o fingere di non farne, è una scelta. Il discorso politico serve come giustificazione e maschera. Il discorso politico è propaganda. Il discorso politico fa parte dell’aspetto ideologico-spirituale del consenso, livello differente dagli interessi materiali (nei quali non sono certo assenti aspetti di percezione).

Nel caso Borghezio, siamo a livello di pubblici show che sono parte essenziale, sembrerebbe, della politica spettacolo. I consensi sembrano, ed in parte sono, raccolti sulla base del presenzialismo, dell’immagine, al di là di quello che si faccia o meno nel concreto. Certo si sono apparati che governano l’immagine o la distruggono.

Che Borghezio sogni la RSI, una sua RSI immaginaria, non è un mistero. Lega, ‘federalismo’, etc sono coperture per dire che vorrebbe una RSI (immaginaria, come già detto). Nulla di male (non ci interessa qui parlare di  politica-politicantica). Uno la pensa come la pensa. Credo che se qualcuno gli va sotto, non faccia mistero, in privato, ed anche in pubblico, delle sue visioni “fascisto-rivoluzionarie”.

Lui è comunque di fine 1947. Non ha alcuna continuità fisico-personale con quelle vicende. Far parte di un partito di massa come la LN suppongo sia stata per lui la scelta della gente, anziché della setta, e pur in ambiente nel dettaglio avverso visto che la LN è piena di ‘comunisti’ [come Bossi e Maroni], di socialisti, di già DC. Non che le visioni xenofobe abbiano nulla di necessariamente peculiare con le visioni alla RSI-rivoluzionaria. Internazionalismi e xenofobie siano diffusi pressoché dappertutto, al di là dei colori, dei richiamo storici, delle Chiese di potere, delle retoriche.

Nel panorama italiotico, probabilmente pure negli altri, è difficile parlare seriamente della supposta questione stranieri in relazione agli schieramenti politici. Gli elettori sono xenofobi allo stesso modo. Idem gli Stati al di fuori d’Italiozia. Pure gli sprangatori extraparlamentari non sembrano molto libertari, per cui non è credibile lo siano pure sul tema, al di là delle proclamazioni. Tanto più che l’immigrato è, in genere, persona d’ordine. Uno che emigri vuole solo lavorare e far soldi. Non gli interessano visioni libertarie. Anche nelle migrazioni interne, ognuno punta a ricrearsi il proprio paesucolo o cittadina nel luogo dove si è trasferito. Che è quello che succede per i movimenti oltre le frontiere.       

Ovviamente, nel discorso politico, ci sono differenze retoriche, sebbene come governanti non è detto che le scelte delle varie parti siano poi molto differenti. 

Sulla questione delle recenti dichiarazioni di Borghezio, e della loro strumentalizzazione, ci sono varie cose che non tornano. Non che ci siano misteri. Semplicemente ci sono errori-dabbenaggini incredibili, eppur veri.

Già che un Borghezio si fascia trascinare in interviste o dibattiti sull’accaduto in Norvegia, e che pensi di andarvi per dire diretto-diretto quello che pensa, tradisce un’improvvisa assenza di qualunque abilità politica. Eppure, lui è un politico professionista e di lunghissimo corso oramai.

Se uno sa che va ad un dibattito, od in qualche pubblica sede, per dire diretto-diretto quel che pensa su temi del genere, non ci va. Borghezio c’è andato (per telefono, non fisicamente, in questo caso).

Poi v’è il modo. Se ti chiedono, o chiedono ai presenti, una valutazione sul pensiero di un protagonista di atti piuttosto insensati, un politico (idem un intellettuale o chiunque altro) sperimentato o lascia perdere o se ne va. Del resto, non è che il norvegese fosse un qualche pensatore che avesse prodotto chissà checcosa. Sembrerebbe uno che, infatuatosi di idee xenofobe, o trovatosi con teorie e valutazioni xenofobe che rispondevano al suo sentire, abbia poi deciso atti (o ad essi sia stato indotto) senza alcuna vera connessione con le stesse. Come si fa a discutere sulle idee di, o su quel che ha scritto, uno che, perché non gli piacciono i foresti, fa una strage di norvegesi? Idem se avesse fatto una strage di stranieri, sebbene in tal caso si sarebbe stata una qualche consistenza personale. Se uno odia la moglie, non è che fa fuori l’amante (sempre che non odi pur’essa).  

Non è solo questo. In shows (quali sono i vari prodotti mediatici audio od audio-visivi) dove si discute sul filo dei tempi, sull’appena successo, dunque sull’emotività, viene prima veicolata, od è già stata veicolata dal compesso dei media, una certa suggestione e, poi, come parte dello spettacolo-lavaggioDelCervello già realizzato, si chiedono pareri o dibattiti tra ‘nomi’, tra personaggi.

Come fa uno a dissociarsi dal lavaggio del cervello di massa già realizzato e dire qualcosa contro di esso?    

...Volendo si può, ma dipende da come uno voglia operare, sempre che abbia delle idee. Se uno vuole dire delle cose originali, sempre che vi creda, può andare contro l’interpretazione corrente questionando l’apparenza delle cose. In campo di terrorismo, pure individuale di questa portata, è sempre improbabile che non vi sia manipolazione operativa e pure molto ravvicinata. Non vi sono mai forze oscure. Vi sono solo burocrati che obbediscono ad ordini istituzionali e che implementano le cose più demenziali, delinquenziali, inimmaginabili. Sempre che vi siano elementi per avventurarsi in questo terreno, uno può egualmente essere fatto a pezzi, e magari mai più invitato a shows, ma senza l’elemento ‘rivolta morale’ (in genere, o non come è successo ora per Borghezio) contro il personaggio vada contro le vulgate del momento o del periodo. Negli USA, soprattutto nell’imminenza degli eventi, che è quando si costruiscono le subliminalità permanenti, i media operavano in modo piuttosto terroristico contro coloro che di fatto (pur senza mai dirlo chiaro-chiaro) dicevano che l’11/09/2001 era stato un affare interno, internissimo. Tuttavia, i media di regime tendevano più a ridicolizzare e banalizzare i critici, per quanto cercassero di far leva anche sull’elemento ‘rivolta morale’ che è tuttavia sempre più difficile a gestirsi, per coloro difendano le propagande di regime, quando si trovino di fronte ad argomentazioni razionali e presentate in modo razionale e pacato senza cadere in tranelli retorici. No, queste (mettere in discussione verità ufficiale) non sono cose alla Borghezio, non per quello pubblico. Probabilmente, in privato, senza testimoni... 

Borghezio ha fatto un riferimento a che il norvegese sia stato strumentalizzato, ma senza aggiungere altro, per cui sembra il solito luogo comune retorico.
...Meglio per lui... Magari avesse ‘approfondito’ e se ne fosse uscito che lo stragista era stato stumentalizzato dal ‘Califfato’, sarebbe chissà piaciuto a molti ma la cosa non sarebbe stata né in cielo né in terra.

Ripeto. Se sembra, o viene fatto sembrare, si approvi un atto di riprovazione unanime, questa è una cosa non gestibile da un politicante. È invece possibile mettere in discussione il discorso ufficiale in vari modi, se si abbia l’abilità per farlo. Una tale abilità la si può costruire naturalmente. Non è che debba essere innata. 

Anche uno volesse difendere ‘le idee’ di uno come il norvegese del momento (che se aveva idee, le aveva di quelle circolano da sempre ed ora, forse, con maggiore intensità) come si fa a dire che si scinde lo sparatore dal ‘pensatore’? Borghezio l’ha fatto, coi risultati, per lui, che si sono visti. Penoso poi vederlo cospargersi il capo di cenere (pure con segni della crose e preghiere) pur riaffermandole. Ha scisso ‘pensatore’ e stragista ma in modo troppo ravvicinato e diretto. Non gli è poi servito cercare l’autorità della solita Fallaci.

Avrebbe dovuto almeno almeno scindere lo stragista dalle idee stesse. Avrebbe anche dovuto scindere sé stesso dalle idee crociatiche. A quel punto avrebbe dovuto buttarla su un apparente ovvio che la gente era quello che era e che idee xenofobe erano predomintanti anche se nessuno equilibrato si sarebbe sognato di fare stragi. Invece s’è dichiarato amante, e pure con enfasi, delle stesse ‘idee’ e, negato che si debbano far stragi, s’è lanciato sul fatto che si dovrebbero fare crociate (che sono stragi sistematiche). A Bush e ad Obama la passano, anche se lo fanno senza dirlo o non a quel modo. Chiaro che non la potevano passare ad un Borghezio, anche se non lo fa ma lo predica solo.   

Tra l’altro, quello lui che ha detto razionalmente fila. Ha detto che gli scritti del tipo, o ripresi dal tipo, gli piacciono. Invero, quelle visioni o percezioni piacciono alla stragrande maggioranza delle persone probabilmente, visto che gli xenofobi sono la stragrande maggioranza, al di là del colore politico. Tra l’altro, quello che i finti libertari fingono di non notare è che l’immigrante è egualmente od ancor piu xenofobo, cosa psico-sociologicamente spiegabilissima. Lo hanno fatto a pezzi non per la razionalità di quel che detto. ...Uno ha le opinioni che ha... Lo hanno fatto a pezzi per l’enfasi e dunque per i messaggi subliminali che sembrava mandasse. Sembrava giustificasse un crimine gravissimo ed insensato, lodando le ‘idee’ dello stragista, cosa che certo non voleva fare anche se è sempre impossibile sapere che uno pensi davvero.  

Personalmente credo che, a parte l’enfasi (enfasi pratica, non retorica) sui diritti e sui doveri, con connesse tutele personali di sicurezza etc, che dovrebbe essere la sola giustificazione per uno Stato-minimo (lo Stato non minimo è sempre oppressivo ed illiberale-illibertario), sia inutile preoccuparsi di cambiare la testa testa della gente, che anche quando la si cambia resta la stessa e pure peggio. Multiculturalismo sembra essere divenuto una parolaccia per i totalitarismi correnti, eppure il multiculturalismo dovrebbe essere proprio quanto appena detto, ...se non erro. Al suo opposto sta il Dio-Stato. Forse ci sono altre possibilità... È sempre limitativo ridurre tutto a due alternative.

Dunque, come si fa a rispondere a domande obiettivamente tranello come quella (come si valutassero ‘le idee’ o lo stragista), per un Borghezio?! Tanto più che operava su un terreno per lui favorevole, se fosse stato quel politico e politicante sperimentato che era sempre sembrato pur estremo di facciata. Poteva spostare l’asse del discorso. Poteva dire che quelle idee non erano quelle del tipo, dello stragista, ma idee diffusissime cui quello aveva attinto, cosa tra l’altro vera. Poteva dire che non v’era alcuna connessione tra quelle idee o percezioni e fare stragi tra l’altro di co-razziali. Anzi, se ci si pensa, è piuttosto demenziale fare stagi di vicini della stessa razza perché si odiano quelli di altre razze. Troppo difficile, per un Borghezio. Lui s’era ‘innamorato’ del ragazzotto del momento. Il norvegese sembra un lobotomizzato, con quel sorriso ebete... No, no, evidentemente c’è chi se ne innamora...   

O Borghezio non è il politicante fine e demagogico che è o ha magari prevalso l’impeto a farsi come difensore del norvegese stragista, come una vera infatuazione per il ragazzotto. Già per Ratko Mladić si era fatta una parte simile, anzi peggiore. Però, lì non era successo nulla. Perché? Perché un ‘carabiniere’, un militare, un generale, è uno ‘dello Stato’ (ci si dice), del dio-Stato, anche se, lì, di un dio caduto visto che ha perso nel momento in cui l’Impero ha deciso di scaricarlo. Per cui, i Mladić vengono come deresponsabilizzati e coperti dietro ad un ‘alla fin fine obbedivano agli ordini’ (anche se poi c’è chi ritiene necessario ergastolarli e li ergastola), mentre lo stragista norvegese ha l’aggravante di aver agito, in apparenza, senza mandato supposto dall’alto. Uno che sembra abbia fatto di testa sua diviene facibile  a pezzi, mentre quello che ha obbedito agli ordini ‘lo ha fatto per la Patria’, ‘obbediva’, ‘era il suo lavoro’. È come tra soldati e mercenari. Quale è la differenza etica? Non v’è. O semmai è più nobile chi non si maschera. Eppure in molti deprecano il mercenario perché usato sempre dallo Stato e dagli Stati ma come irregolare, non come dipendente diretto. Cavilli.  

Possiamo finire qui. Non volevamo dimostrare né concludere nulla. Il ‘discorso politico’ è un qualcosa da maneggiarsi con cura, qualunque siano le cose uno voglia veicolare. La LN, puntando al centro ed a recupeare consensi persi a sinistra, non ha discusso le idee di Borghezio che, sul punto, sono le stesse della LN oltre che di un po’ tutti o molti al di là dei colori. Rispetto alla strumentalizzazione fatta delle frasi di Borghezio, ha voluto dire a tutti che la LN, rispetto a quei fatti, è come tutti gli altri e senza tolleranza per quelli erano sembrati atteggiamenti estremi di uno dei suoi. Lui, che al posto ci tiene, s’è subito sottomesso. Anche lì, senza abilità se ha detto che l’aveva fatta fuori dal vaso. Avrebbe dovuto insistere che era dispiacituto di essersi prestato ai frantendimenti. Non aveva mica detto che gli piacevano o giustificava quelle stragi (sebbene quel buttarla in crociate... ...ma la gente le giustifica sempre le cose di Stato e di Stati); ...in effetti era stato peggio, dal punto di vista dell’ortodossia politicantica [altre possono forse essere le valutazioni ‘storiche’, sia mai possibile distinguerle dai singoli, ed a seconda delle prospettiva], quando aveva approvato i Mladić. Penoso quel: “[...] questa volta l'ho fatta fuori dal vaso”, se l’ha veramente detta. Per via delle crociate invero già in corso e volute dall’Impero, senza bisogno che lui usasse il linguaggio fascistoide, ma non solo, dell’“Europa cristiana”? Beh, s’è come si è...

27 July 2011

Letter from Lhasa, number 235. Magdi Allam. Il terrorismo CC-NATO usa solo personaggi stravaganti

Letter from Lhasa, number 235. Magdi Allam. Il terrorismo CC-NATO usa solo personaggi stravaganti
by Roberto Abraham Scaruffi

La prova materiale ne è tale Magdi Allam. I CC-NATO reclutano solo tali personaggi. Li accreditano, li impongono, li riempiono di soldi, li rendono famosi, li usano, li riusano.  

Cosa Loro.

Se ad uno capita sotto gli occhi
che è, in apparenza, un commento alla strage di Oslo, c’è da chiedersi perché pazzie simili vengano usate come commenti. Semplice! Coloro le scrivono sono parte degli apparati del terrorismo di Stato CC-NATO per cui devono essere usati proprio loro, non, ovviamente, altri.

Quando ci sono fatti di terrorismo e mafia, i CC-NATO fanno scrivere alla stampa di sinistra che è colpa della destra, ed a quella di destra che è colpa della sinistra. Compagnuzzi contro fascistuzzi, con buonsensisti che esaltano immaginari equilibri e ragionevolezze, fanno parte del gioco delle parti per celare che terrorismi, come mafie, sono pressoché sempre e solo di Stato. Il pazzo in proprio, o anche solo lasciato fare (che già sarebbe un crimine di Stato essere informati di un crimine e lasciarlo realizzare), raramente esiste. Pressoché mai.

Devono nascondere che stragi come quella di Oslo sono pianificate ed implementate a livello di apparati militari e polizie segrete sia NATO che locali. Insomma, per ordinare tali operazioni, ci sono le firme di Primi Ministri, Re, Regine, Presidenti, Ministri di Difesa ed Interni, comitati parlamentari. I pazzi sul campo li trovano o li fabbricano. Se non li trovano, o l’operazione è troppo complessa, la eseguono direttamente, come a New York e Londra.

Commentatori veri dovrebbero semmai interrogarsi, nel caso di Oslo, su quel Jens Stoltenberg, con quella sua aria da pazzo sudaticcio, salito al 90% dei consensi del momento non si sa bene perché. Anzi, si sa perché: basta mezz’ora di copertura mediatica e si fabbrica quel che si vuole. Le persone credono alle notizie cui gradiscono credere. Anche solo chiedersi chi ha bloccato la polizia norvegese perché intervenisse subito, nel caso di cecchinaggio ravvicinato, sarebbe troppo per i media di regime, di qualunque regime. Solo ufficiali di Polizia Segreta possono ordinare ad una sala operativa di polizia di dilazionare un intervento per interrompere un massacro.  

Quello ha ordinato la strage (non ci sono pressoché mai piste estere, solo coperture e cooperazioni estere). L’ha fatta realizzare. Ha cercato di montare la pista estera. Dato che i norvegesi, a larghissima maggioranza, erano per il ritiro dai fronti esteri e per il riconoscimento dello pseudo-Stato ‘palestinese’, andavano terrorizzati su un supposto pericolo estero. Certo che c’è il pericolo estero: il blocco militarista-NATO ed altri simili. Se, per caso, Jens Stoltenberg non c’entrasse nulla, allora significherebbe che è solo un fantoccio che si ruba lo stipendio. Che ci starebbe a fare, a fare il finto Primo Ministro?    

Guarda caso, le bombe contro di lui sono esplose quando lui non c’era. La strage, dove sembra di fossero pure i suoi figli, li ha risparmiati. Qualcuno li ha sottratti agli sparatori.

Perché sono ‘pazzi’, o proferenti pazzie, tali commentatori di fatto di Stato? Non è questione di idee espresse. È che quando non c’è logica ma c’è un fine, o s’è in cattiva fede o altro. Il risultato è comunque un ‘pensiero’ pazzo, come d’un pazzo, lo sia poi uno davvero o meno.

Vediamo la definizione di multiculturalismo:
“Il termine Multiculturalismo è entrato nell'uso comune intorno alla fine degli anni '80 e sta ad identificare una società dove più culture, anche molto differenti l'una dall'altra, convivono rispettandosi reciprocamente. Pur avendo interscambi, conservano ognuna le peculiarità del proprio gruppo. Le minoranze in particolare mantengono il loro diritto ad esistere, senza omologarsi o fondersi ad una cultura predominante perdendo quindi la propria identità.”

In apparenza, non sembra esserci alcuna patologia in un tale stato di cose. Tutti si rispettano ed ognuno fa quel che vuole. Certo, a qualcuno può non piacere. A chi piace lo Stato giacobino, fondato sul terrorismo permanente per imporre il Dio-Stato, certamente non piace. Una cosa è essere individualmente intolleranti, altra cosa è voler sterminare gli altri. Basta evitarli, se ad uno proprio non piacciono. Su questo tema, l’anti-‘multiculturalismo’ come su mille altri, il regime aveva già arruolato i Sartori, finti politologi in realtà agit-prop per ogni uso di Stato e compradoro, ‘professori’ da lavaggio del cervello altrui. Nello Stato-fabbricaFordista c’è chi dà gli ordini, chi crea opinioni alias propaganda e chi fa il lavoro sporco.

Evidentemente al Quirinale, il governo reale assoluto dal 1992-Capaci, ed alla NATO, si vorrebbe lo Stato giacobino fondato su terrorismo permanente anche interno, per avere soldatini e soldi per le guerre planetarie infinite.

Il lavoro sporco lo fanno le Polizie Segrete militari ed altre, coi fessi che riescono  a raccattare. Del resto, se vuoi combattere guerre planetarie ed interne devi invertarti il nemico. La prima preoccupazione del burocrate corrotto, come del politico corrotto, è rendersi indispensabile e mangiarci. Creano mafie e terrorismi proprio per questo. Stragi ed assassinii servono per rendersi indispensabili e mangiarci. Il popolo terrorizzato obbedisce meglio e paga senza pensarci troppo.

Sulla strage di Oslo e sul supposto ‘razzismo’ l’avrebbe attuata (ma il od i norvegesi l’hanno realizzata hanno messo bombe contro e sparato solo ad altri norvegesi come loro!), le conclusioni di Magdi Allam sono:  
“Se vogliamo sconfiggere questo razzismo dobbiamo porre fine al multi­culturalismo.”
Come dire che per ‘evitare’ il ‘razzismo’ tutti debbano divenire razzisti nello Stato terrorista delle Polizie Segrete militari.
Geniale! ...Un lapsus freudiano, direi.  

Sarebbe ‘razzismo’ perché norvegesi hanno massacrato altri norvegesi in nome di una qualche purezza etnica? Appunto, non si può pensare che i politici-istituzioni hanno ordinato la strage ed le Polizie Segrete l’hanno implementata inserissero il cervello. I loro commentatori sono allo stesso livello.

Non devono avere trovato dei fessi immigrati o foresti che si prestassero. E qualcuno (la polizia che ha disubbidito al governo) deve avere arrestato chi non doveva essere arrestato, il norvegese razzialmente purissimo. Mentre senza alcun arresto immediato sarebbe stato possibile vantare, almeno per un po’, la pista estera. Invece, la polizia norvegese ha subito stroncato quest’operazione subliminale.

Basta leggersi la biografia di un Magdi Allam e si intravede come una persona screditata (come intellettuale) sia stata spinta e mantenuta sù, oltre che riempita di soldi ed onori, da apparati dello Stato e NATO (NATO in senso largo, visto che ha ricevuto generosi sussidi pure da fuori dalla NATO formale), a meno che non si voglia credere alla fortuna od al caso che proprio non esistono, tanto meno in queste cose. Nessun altro avrebbe potuto (tanto meno avrebbe potuto lui per meriti suoi), trotterellarlo tra ambienti di ‘sinistra’, di ‘centro’ e di ‘destra’ a seconda delle bisogna.

Gli hanno pure creato il fascino della vittima. Se uno fosse obiettivo del terrorismo di fatto di Stato, lo avrebbero definito paranoico. A lui, invece, hanno fatto dare una scorta di Stato, non sappiamo su quale base reale. Speriamo comunque non gli succeda nulla, scorta o meno. In genere, se personaggi del genere vengono assassinati o colpiti, sono Polizie Segrete militari-CC che lo fanno o lo lasciano succedere. Le scorte non servono a nulla. Sono solo status symbols. Oppure esse stesse servono, a volte. Qualche Polizia Segreta militare-CC lo mettesse mai nel mirino, liquidarlo assieme alla scorta avrebbe più risonanza. Accrediterebbe pure mengogne passate. Dipende se serve di più come politicante ed opinionista oppure come martire.

La tecnica di usarlo, da sempre, come agit-prop, e pure diffamatorio, contro gruppi etnico-religiosi, usando disinformazioni fornitegli da Polizie Segrete militari-CC, fa parte del giochetto solito delle polizie segrete: creare conflitti, disinformare, montare casi, spingere persone ed ambienti alla marginalità, cercare di esasperare, per poi usare qualche psicoloabile per il solito terrorismo manipolato, anche solo eterodiretto, per giustificare guerre infinite esterne ed interne. Gli Stati che hanno distrutto le società si giustificano a questo modo, a danno di molti ed al solo profitto di chi su tutto ciò mangia e depreda. 

Letter from Lhasa, number 234. Chiaramente eversive le lettere (ancor più le altre pratiche occulte) presidenziali al governo

Letter from Lhasa, number 234. Chiaramente eversive le lettere (ancor più le altre pratiche occulte) presidenziali al governo
by Roberto Abraham Scaruffi

Nonostante gli apparati Presidenziali abbiano fatto diffondere dai media, chiaramente sotto il potere totalitario della dittatutra quirinalizia, che il Presidente Giorgio Napolitano chiedeva conto da dieci giorni al governo sul decentramento (del tutto di facciata) di taluni ministeri e che, infine, di fronte al silenzio, ha ‘dovuto’ chiedere conto per iscritto date le chiare ‘violazioni di Costituzione’ [materiale, alias la dittatura quirinalizia dal 1992-Capaci], oltre alle menzogne ad alla sovversione Costituzionale da parte del Quirinale compradoro e dei suoi Presidenti compradori, non v’è altro.

In Costituzione, non v’è nulla su come debbano essere organizzati i ministeri. Anzi, v’è un richiamo alle leggi. Le leggi sono cose spesso confuse dove comunque l’ultima si stratifica sulle precedenti e subentra, spesso solo in parte, alle precedenti. Se una legge o norma, successiva alle altre, stabilisce un salotto, una branca, una rappresentanza o quel che si voglia, [di]staccato dove si voglia, di o dei ministeri, questo non contraddice la frasetta Costituzionale su Roma capitale. Anzi, neppure tutti i ministeri fossero spostati altrove, vi sarebbe alcuna violazione dello statuto Costituzionale di Roma capitale. Sarebbe solo questione di come si interpreti il concetto di capitale, se come concetto burocratico o d’altro genere.

Ad ogni modo, il Presidente della Repubblica non è, a termini di Costituzione, un’autorità di censura Costituzionale, tanto meno di controllo. Per ciò, per la censura, v’è la Corte Costituzionale. Il Presidente è un passacarte senza veri poteri formali, a termine di Costituzione. Che sia di fatto altro dipende da una dinamica golpista che, dal 1992-Capaci, ha fatto della Presidenza delle Repubblica il centro dittatoriale compradoro sotto direzione anglo-americana ed, in misura minore, altra. Stufo di avere troppi interlocutori, e dato che gli Accordi di Teheran (di fine 1943) erano cessati con la cessazione dell’Impero Sovietico, l’Impero da centralizzato il proprio controllo sulla provincia italiotica nel Quirinale preso sotto diretto controllo dalle oligarchie compradore italiotiche, oltre che dall’Impero steso. Il Quirinale controlla dittatorialmente [si veda la normativa sul e del CSM] la magistratura, per cui le sue Polizie Segrete militari CC con giudiziario al seguito possono devastate tutto e tutti senza rendere conto a nessuno, oltre all’Impero ed alle sue oligarchie compradoro-predatorie in loco.

Un Presidente della Repubblica può mandare messagi al Parlamento, sempre che il governo glieli controfirmi. Null’altro.

Qualunque altro messaggio o lettera è Costituzionalmente eversivo. Ancor più eversivo è che un Presidente interferisca con continue pressioni e diktat su govenri e parlamenti, oltre ad attaccarli in continuazione con le sue Polizie Segrete con giudiziario annesso. Tutti i mille scandali, divenuti ancor più manicali con l’evidente sessuofobo (lui ha scatenato le sue Polizie Segrete militari-CC con giudiziario annesso per rmontare scandali sessuali) Giorgio Napolitano, sono montature ordinate da chi controlla gli apparati militar-giudiziari, il Presidente della Repubblica.

Ma del resto il gioco è quello. Le Polizie Segrete militari-CC-NATO quirinalizie hanno da sempre affosato qualunque modernizzazione Costituzionale. Vedi, l’ultima e quella volta davvero realizzata, la Costituzione fortemente democratico-governista del 2006, affossata via referendum anti-promulgativo plebiscitariamente vinto dal fronte compradoro-oscurantista con ossessive campagne militar-giudiziario-mediatiche.

Imposta e reimposta la sua dittatura compradoro-oscurantista, il Quirinale monta casi contro tutto e tutti (eccetto che contro sé stesso ed i suoi) per difendere la corruzione-predazione burocratica e oligarchica di cui esso è tutore per conto dell’Impero.   

Il governo senza poteri reali, e con capo del governo senza poteri reali, lascia senza controllo e repressione la corruzione-predazione burocratica e oligarchica. L’Impero ed il suo Quirinale hanno voluto e governano questo stato di cose.  

L’economia affonda perché viene fatta affondare. Le mafie sono creazioni militari-CC (con procure annesse), su ordini istituzionali (del governo reale, ora solo quirinalizio). Lo sfondamento di imprese non paghino tangenti ad esse (alias agli apparati militari-CC ed alle altre burocrazie ed oligarchie compradoro-quirinalizie) idem. La prostituzione all’Impero ha portato, ormai da sempre, alla rinuncia ad un regime energetico efficiente, per cui le imprese ad alti consumi energetici devono o chiudere o vivere di sussidi (alias di predazioni dei soldi ‘pubblici’). Se le imprese pagano l’elettricità il 30% di più della media UE, sono a priori meno competitive perfino nella sola UE. Dagli anni ’60 in avanti, mille settori promettenti sono stati sfondati dalla predazione burocratico-oligarchica usando gli apparati militar-giudiziari, quando i sindacati compradori (quelli dei partitoni e partitini scaturiti dagli accordi di Teheran) non bastavano. Le predazioni burocratico-oligarchiche affondano l’economia ed aumentano la tassazione (per tutelare le proprie predazioni), incremento della tassazione che a sua volta affonda ancor più l’economia. Il contribuente paga sempre di più per uno Stato ed un settore ‘publico’ che deve tagliare ogni spesa produttiva per destinare pressoché tutto a corruzioni e predazioni crescenti.

Il Quirinale compradoro-oscurantista controlla le Polizie Segrete militari-CC con giudiziario annesso e controlla i media. Sia con la forza militar-giudiziaria che col lavaggio del cervello impone le soluzioni peggiori (vedi gli ultimi referenda dove hanno, per puro delirio politicantico, fatto votare perfino contro leggi fatte da loro, non dall’odiato outsider) e crea, nel contempo, i capri espiatori di comodo. Sono normali tecniche predatorie e propagandistiche, sia interne che ‘NATO’.

I Giorgio Napolitano ci sguazzano ancor piu dei predecessori. Coprofilia. 

22 July 2011

Letter from Lhasa, number 233. (Wattles 2005): Ciência para Ficar Rico

Letter from Lhasa, number 233. (Wattles 2005): Ciência para Ficar Rico
by Roberto Abraham Scaruffi

Wattles, W. D., Ciência para Ficar Rico, http://www.meio.ws e-books, 2005.
(Wattles 2005).
Wallace D. Wattles


The Science of Getting Rich is a book originally published in the year 1910. It is a suggestive work written around the leading concepts that wealth is abundant, everybody can become rich, however only those who think in a certain way actually become rich. The desire of becoming rich is natural, while its opposite is pathological, although the simple desire be not sufficient.

The science of becoming rich is founded on a series of principles:

I. Thoughts are at the beginning of everything and they can create everything

II. Desire of God is that you become rich and be happy. Wealth is abundant and it must be acquired without competition.

III. It is not necessary to deal dishonestly with other people. On the contrary, one should give others more than one receives from them. A feeling of gratitude should permeate our personality.

IV. One has to create a specific and definitive image of what one wants to achieve, and maintain it continuously, clearly and strongly in one’s own mind.

V. A proper use of willpower. One needs to remove whatever image of poverty from oneself. One fights poverty becoming rich, not by charity. People become rich when they learn how to become rich.

VI. Favouring the use of willpower. One’s own mind must be focused on wealth.

VII. To act in a certain way. Thought and personal action must be combined. One needs to visualize an improvement founded on one’s own situation and the improvement will realize just one act for achieving what one firmly wished.

VIII. Efficient action. One has to act where one is. Each day one must do what must be done in that day.

IX. Enter the right business. One needs good tools and to use them in the right way. A desire is already the manifestation of a skill.

X. The impression of prosperity. Whatever one be doing, the mind must be focused on the impression of prosperity.

XI. A prosper person. With a high vision of what one be doing, and working for it, one will achieve it. Only excellence produces success and wealth.

In his conclusions, the author reaffirms that to become rich is a science. The principles of this science are exposed in this book. If one follows them, one will become rapidly rich.


Wattles, W. D., Ciência para Ficar Rico, http://www.meio.ws e-books, 2005.