13 June 2011

Letter from Lhasa, number 232. L’ardito d’assalto di regime Ernesto Galli della Loggia s’inventa i fasulli pilastri della conservazione italiotica


Letter from Lhasa, number 232. L’ardito d’assalto di regime Ernesto Galli della Loggia s’inventa i fasulli pilastri della conservazione italiotica
by Roberto Abraham Scaruffi



Il Corriere della Sera, sommo organo tradizionale delle oligarchie compradoro-sottosviluppiste lombarde e nordiche s’esibisce, da sempre, nel solito orientamento ideologico “colto”, per chi ne legga pure gli editoriali. V’è una linea politica dei media che s’esprime attraverso le scelte di cosa pubblicare o meno, e come, dai titoli, ai contenuti dei testi, allo spazio occupato. Vi sono poi le razionalizzazioni della stessa presentate come colte ed espresse attraverso gli editoriali. L’editoriale (in genere in prima pagina, per quanto non necessariamente e/o non solo), ovviamente anche altri spazi e pagine si prestano all’orientamento ideologico del lettore volenteroso, deve non tanto convincere quanto dare argomenti presentati come del tutto ovvi e naturali, colti e coltissimi, per il lettore che voglia sentirsi confortato in sue percezioni istintuali e, eventualmente, farsi portavoce attivo della politica del giornale.

Del resto, i media servono a plasmare le menti. Le stesse notizie non esitono al di fuori della loro interpretazione. Un’enunciazione è già un’interpretazione. Vi sono scelte su su cosa “informare” e come. Per cui, per gli editoriali, pure per altri spazi più ideologici del quotidiano o altro media, si affidano a penne di “nomi” o di chi possa rapidamente divenire un “nome”. Gli accademici sono una categoria privilegiata, per quanto non l’unica, da cui prelevare penne desiderose di mettersi a disposizione. Galli della Loggia, che ormai troneggia da lungo tempo sul Corriere della Sera, quasi da due decenni, è uno di questi accademici. Ve ne sono altri. La varietà permette di meglio coprire vari aspetti della linea del giornale e rende pure più semplice sostituire chi, per qualunque motivo, non servisse più o non potesse più applicarsi nel servizio.

In gran parte è tutta una finzione. Gli interessi di chi controlla il quotidiano vengono presentati come linea politica lungimirante, quasi filantropica, al servizio di un qualche inesistente, soprattutto in Italiozia, bene comune. Gli intellettuali che si prestano a questo lavoro ( un po’ tutta la produzione intellettuale ha aspetti ideologici vari, seppur una vera produzione scentifica dovrebbe prescindere dai fini, dal voler andare a parare da qualche parte) sono lautamente pagati e ne hanno vari benefici accessori. Mentre se sgarrano possono venire rapidamente liquidati e dimenticati, soprattutto quando siano al servizio delle oligarchie chiave di regime. È il caso di coloro vengano reclutati dal Corriere della Sera.

Per chi venda la sua penna per quel tipo di servigi, chiave è scrivere delle cose che sembrino sensate e scientifiche, meglio se suadentemente asettiche, e riuscire ad interpretare le necessità dei commitenti, che sono, appunto, coprire loro interessi materiali, di bottega, dietro delle ideologie che non sembrino solo sofismi di copertura. Si tratta, in fondo, di un lavoro liturgico per turlupinare i lettori e soddisfare i committenti.  È quello fa qualunque propagandista di partito.      

Il capitalismo italiotico è, storicamente, quello che è: socializzazione delle perdite e garanzia di Stato dei profitti. È un capitalismo di parastato e di tipo sottosviluppista pur ai confini di aree di alto sviluppo, dunque mascherato nel suo sottosviluppismo cronico. Del resto, la genesi dello Stato italiotico è quella che è. Viene creato nel 1861, con intermediazione francese, a seguito di una tipica operazione terroristica britannica. È storia. La si conti con le favole di mai esistite rivoluzioni nazionali italiche. Sono favole. È la classica propaganda di Stato per inventarsi una coesione nazionale non è mai estita né esiste. Non c’è un popolo perché non Vi sono delle vere oligarchie. Non c’è una vera oligarchia nazionale e nazional-sviluppista, perché non c’è un popolo, una nazione. V’è un popolo solo nel senso tecnico-giuridico di “cittadini”, sudditi, di uno Stato.

Infatti, Italiozia è solo uno Stato, non un paese nel senso inglese di country. Al di là delle chiacchiere dei propagandisti, non esiste un senso di appartenenza. Non esiste ai livelli bassi. Non esiste ai livelli alti, di direzione. Persiste un senso di frammentazione che, tra l’altro, il bloccato “miracolo economico” degli anni ’50, bloccato su intervento dell’Impero, ha lasciato intatto. Al contrario, sebbene la cosa non sia meccanica, un miracolo economico prolungato sull’arco di decenni può costruire un senso di appartenenza, di impresa comune, dove questo non esistesse precedentemente. Non sono guerre e rivoluzioni (le rivoluzioni non esistono, sono immagini propagandistiche ex-post) che creino necessariamente una nazione. È il convolgimento di tutti e di ciascuno in un’impresa comune di ampia portata.

La meridionalizzazione delle burocrazie statali non ha creato un’identità. Ha solo accentuato la inefficienza delle già corrotte burocrazie savoiarde. La meridionalizzazione, che è certo una democratizzazione (coi suoi decisivi aspetti corruttivi quando essa sia fine a sé stessa), ha esteso costi, inefficienze, corruzioni dello Stato e di quella viene impropriamente chiamata società. Di società ne resta sempre poca, pressoché nulla, quando lo Stato si estenda sia come poteri che come dimensioni. Stato e societá sono antitetici, checché ne dicano. Anche democrazia e libertà sono antitetiche per quanto la propaganda, le chiacchiere, le usino confuse, sinonimo l’una dell’altra, dunque di nulla.     

L’editoriale del 12 giugno 2011, di cui al link, “spiega”, non spiegando in realtà nulla, perché il blocco burocratico e “capitalistico” parastatale di regime non voglia ne possa attuare alcuna riforma strutturale. Naturalmente, “spiega” tutto mentendo e dando la colpa a chi non può nulla anziché alle onnipotenti oligarchie compradore di regime, che essendo onnipotenti compradore sono onnipotenti solo finché servono l’Impero, i due Imperi, il britannico e lo statunitense, e ne profittano per loro stesse, del loro servaggio, a discapito di tutti gli altri.

L’idea forza, che qui è una debolezza, è, in Galli della Loggia, che non si possano fare “le riforme”, che esse non si facciano, perche esse sono impopolari. Non è dunque “colpa”, o interesse, del blocco burocratico e “capitalistico” di parastato compradoro. La colpa e degli altri, non degli interessi di cui il Corriere della Sera è uno dei due organi principali, con laRepubblica, bensì degli altri, della gente, di chi non può nulla. Loro, gli illuminati delle burocrazie e del capitale, le vogliono. La gente non le vuole. Le istituzioni le controllano loro e sotto  la supervisione ferrea dell’Impero. Il popolo vota senza contare nulla, visto che poi le politiche dei governi sono pressoché le stesse, chiunque governi formalmente. E, tuttavia, per Ernesto Galli della Loggia, chi può e non fa non ha colpa. Chi non può ha colpa che chi può non faccia nulla. Ernesto Galli della Loggia dà veramente il meglio di sé!

Il governo reale e le sue istituzioni di riferimento non sono comunque sottoposti ad alcun giudizio elettorale periodico. Il governo reale non fa “le riforme” e neppure le fa fare ai governi formali ed ai parlamenti. Il governo reale Quirinalizio ha strumenti terroristici decisivi con cui implementa l’immobilismo sottosvillupista voluto dall’Impero: le Polizie Segrete Militari-CC-NATO con procure annesse.

Eppure, la colpa è, secondo Galli della Loggia, della gente che non le vuole. Le riforme sono impopolari. Ecco perché il governo reale, di cui il Corriere della Sera è uno degli organi, non le fa. Sarà la “forza” del pensiero nullo, quella che trasuda da tali “geniali” argomentazioni editoriali.

Un’altra mistificazione di fondo dell’argomentare di Ernesto Galli della Loggia è “le riforme”, l’ammucchiata, cioè confondere la principale con le conseguenti, metter tutto assieme, secondo già gli slogans delle propagande politicantiche.

Non sono tutte uguali, “le riforme”. Esistono delle precondizioni per iniziare un vero processo di modernizzazione. La riforma delle riforme, e sarebbe dovere della politica, se l’Italiozia non fosse uno staterello compradoro, sarebbe quella istituzionale.

Il regime partitocratico e la Costituzione del 1948 sono prodotto dell’occupazione anglo-americana, che implementa gli accordi della Conferenza di Teheran di fine 1943. Il prodotto è un regime Costituzionale pasticciato, debole, tipico di un’area sottosviluppista, cioè da mantenersi in posizione geneticamente subordinata. Per cui, Italiozia, che già non aveva una vera classe dirigente, un’oligarchia sviluppista (contrariamente a Giappone e Germania, per esempio), viene pure dotata di una struttura Costituzionale che peggiora quella precedente, in senso sottosviluppista come conseguenze economiche.

La partitocrazia italiotica scaturisce dagli accordi di Teheran di fine 1943. Cessati quegli accordi per cessazione di uno dei contraenti principali, l’impero Sovietico, la partitocrazia italiotica viene affondata e sostituita formalmente, nel 1992-Capaci, con la dittatura Quirinalizia.

L’Impero vieta da sempre ogni radicale modernizzazione italiotica. La vietava con la partitocrazia. La vieta in regime di dittarura Quirinalizia. Il Quirinale, con Polizie Segrete Militari-CC e procure annesse, come massimo centro compradoro, come governo reale d’Italiozia che tiranneggia i governi formali e gli stessi parlamenti, impedisce, come voluto dall’Impero, ogni riforma istituzionale.

La Costituzione era già stata modernizzata in senso radicalmente maggioritario e governista nel 2005. Sarebbe stata la base indispensabile per ulteriori riforme Costituzionali governiste e per le riforme modernizzatrici che solo un regime maggioritario (mai esistito dalla fine della guerra od oggi) può realizzare in un contesto come l’italiotico. Maggioritarismo e governismo non sono conseguenza di leggi elettorali come fanno dire, da sempre, a pseudo-politologi al soldo. Sono conseguenza, o meno, della struttura Costituzionale e solo d’essa.

La Costituzione materiale d’Italiozia è, dal 1992-Capaci, una dittatura Quirinalizia compradora. La sua Costituzione formale, pasticciata e confusa, ma che, tra l’altro, fa il Presidente settennale della Repubblica dittatore assoluto della magistratura, procure incluse, ha permesso questa evoluzione della Costituzione materiale dalla partitocrazia compradora alla dittatura Quirinalizia. La Costituzione del 2005 istituiva l’elezione diretta del Primo Ministro e privava il Presidente della Repubblica del potere di manipolare parlamenti e governi, per cui lo indeboliva nei suoi poteri terroristi (l’uso delle Polizie Segrete Militari-CC-NATO, con Procure annesse, per sovversione politico-istituzionale). Questa restaurazione di governi e parlamenti apriva la via ad ulteriori riforme istituzionali, oltre che a veri governi con reali poteri di governare veramente ed efficientemente senza continue interferenze e terrorismi Quirinalizi. Questo era inaccettabile per il l’Impero e per suo blocco Quirinalizio-compradoro.       

Il veto assoluto dell’Impero produsse un’ossessiva campagna mediatica contro la riforma Costituzionale del 2005 che venne massicciamente cassata con il referendum Costituzionale anti-promulgativo del 2006. Fu la croce finale sulle riforme impossibili dell’Italiozia compradora e sottosviluppista e che lo vuole rimanere per il sado-masochismo del servaggio all’Impero senza vere contropartite. L’ossessiva campagna anti-modernizzatrice fu proprio condotta con l’argomento chiave che non si poteva né doveva avere un governo che governasse davvero perché il centro di potere reale doveva restare un Quirinale compradoro settennale (come Presidente in carica) garante del sottottoviluppismo. Ovviamente non usarono queste formulazioni esplicite ma delle metafore che la grande maggioranza si bevve. Prodigi della propaganda e del terrorismo CC-procure agli ordini Qurinalizi per cui ogni votazione diviene una crociata contro il già imprenditore che si sognerebbe di governare davvero e di creare un sistema Costituzionale dove i governi governassero ed il Quirinale non potesse interferire con governi e parlamenti! Ed ottennero un plebiscito contro la modernizzazione, per il sottosviluppismo.  

Altre province dell’Impero, dalla Corea del Sud alla piccola Taiwan, sono diventate potenze industriali e tecnologiche in pochi decenni. Germania e Giappone lo erano già e lo sono restate ed hanno progredito pur sotto la devastante occupazione anglo-americana. L’Italiozia, ancor più in regime di dittatura Quirinalizia, ha liquidato qualche residuo settore di relativa eccellenza tecnologica, subisce la concorrenza delle aree emergenti, non è competitiva, e lo è sempre meno, rispetto alle aree di avanguardia tecnologica. Resta con uno Stato mastodontico sempre più opprimente, quanto inutile e dannoso, che fagocita gli stessi centri di piccoli e media imprenditoria privata magicamente soppravvivono e si riproducono in ambiente avverso. Non sono comunque essi che producano e sviluppino un’eccellenza sistemica.

L’Italiozia continua a pagare sia l’arresto, voluto dall’Impero, del miracolo economico degli anni ’50, seppellito per sempre cogli anni ’60 e seguenti, che le varie liquidazioni “giudiziarie” (volute dall’Impero ed implementate dal governo reale) di ogni possibile centro di  vera concorrenzialità internazionale, che il veto dell’Impero ad ogni riforma Costituzionale che, sola, potrebbe creare governi capaci di governare e rispondendo agli elettori e dunque, forse, capaci di svincolarsi, almeno un po’, dai veti sottosviluppisti dell’Impero.

Ernesto Galli della Loggia confonde e mente, e non potrebbe non confondere e non mentire scrivendo su queste cose sul Corriere della Sera. Non sono, dice di fatto (ovviamente neppure li nomina, essendo concetti tabù, gli unici permetterebbero una qualunque analisi seria lui è pagato per non fare), il governo reale Quirinalizio ed suo blocco sociale di riferimento, il blocco burocratico e “capitalistico” parastatale compradoro, responsabili dell’immobilismo incapace di reagire al declino. Anzi, dice, loro non fanno nulla ma non fanno sulla perché sarebbe impopolare. Meglio, tace sul fatto che il governo reale non faccia nulla (per cui evita che il lettore focalizzi che chi potrebbe e dovrebbe non faccia), concludendo che sarebbe comunque impopolare far qualcosa in senso modernizzatore. “Geniale”! La colpa diviene delle vittime, di tutti coloro pagano lo sviluppo bloccato e la regressione costante rispetto a chi si sviluppa o almeno mantiene posizioni d’eccellenza, non in Italiozia ovviamente in regresso da ogni punto di vista.

L’individualismo corrotto e corporativo, che lui tratteggia coi suoi tre pilastri su cui si reggerebbe l’Italiozia (privilegio, corporativismo e demagogia), che sono la conseguenza dei veti dell’Impero e dei suoi referenti Quirinalizi e burocratico-oligarchici interni, viene da lui presentato come la causa dell’irriformabilità. Se entità superiori bloccano ogni possibile sviluppo, ovvio che ognuno corra a tutelare le sue posizioni a scapito degli altri, per quel che può. La corsa a tutelarsi è la conseguenza, non la causa del fatto che entità superiori vietino modernizzazioni ed i loro compradori in loco implementino tali divieti.   

Per Ernesto Galli della Loggia, l’ardito d’assalto dell’Impero e del suo blocco burocratico e “capitalistico” parastatale compradoro di cui il Quirinale è, dal 1992-Capaci, la Cupola unica, l’Italiozia affonda non per i veti dell’impero, e neppure per l’acquiescenza ad essi del blocco burocratico e “capitalistico” parastatale compradoro-Quirinalizio li implementa felice. Per Ernesto Galli della Loggia, l’Italiozia affonda perché alla gente piace cosi e non vorrebbe nulla di meglio.

Invero, il consenso sul non fare lo creano, dal punto di vista del lavaggio del cervello, i media. Dal punto di vista materiale, lo creano la corruzione burocratica, i sussidi al “capitalismo” di parastato, l’azione terroristica delle solite Polizie Segrete Militari-CC-NATO quirinalizie con procure annesse. Corruzione e terrorismo di Stato, coi lavaggi del cervello di Stato, creano il consenso sul non fare per nascondercisi dietro. Cupola e tutore sommo e di tutto ciò è il Quirinale compradoro.

La versione favolettistica di queste realtà la fanno mettere nero su bianco agli Ernesto Galli della Loggia da Corriere della Sera. La mitologia sottosviluppista, che prima ha creato le forze oscure e poi i giustizieri venuti dai cieli, ora s’e arricchita con la “genialità” dell’impopolarità. Lo sviluppo e l’abbondanza sono impopolari per cui nessuno li vuole, fanno dire ad Ernesto Galli della Loggia. La gente ama la miseria, in pratica dice.

Siccome lo sviluppo si infrange sui veti dell’Impero e del suo blocco compradoro interno, tutti corrono, ovviamente, a cercare di assicurarsi privilegi per sé. Sono dinamiche di tipo implosivo, come sbocco finale.

Tassazione crescente, debito pubblico crescente non solo in termini assoluti, e pure per una spesa pubblica in gran parte di puro sperpero, salari pubblici crescenti mentre quelli privati stagnano, incassi abbondanti ma da predazione finanziaria per le oligarchie “private” di parastato, rapida perdita di competitività nei settori tradizionali mentre in quelli d’avanguardia s’è da tempo fuori, s’aggiunga pure la partecipazione masochistica a guerre pure costosissime come quella di Libia (già principale fonte energetica italiotica), non portano molto distante. È una logica da afflosciamento sistemico progressivo ed inarrestabile, senza alcun margime di manovra, visto che i licenziamenti che creano mobilità ed occupazione sono considerati un’eresia nell’Italiozia burocratico-oligarchico-quirinalizia. Non sono piccole e medie aziende, che esse stesse cercano di delocalizzarsi (per cui esce valuta e si contrae la base imponibile dal fisco italiotico), quelle che possano invertire tale tendenza sistemica all’afflosciamento rapido.     

Il giocolierie editorialista inverte. Trasforma la conseguenza nella causa. Il popolo ama la miseria, suggerisce. Chi lo paga vuole questo da lui. Lui lo scrive.     








12 June 2011

Letter from Lhasa, number 231. “Caso C.Battisti” o Caso Polizie Segrete Militari-CC Italiotiche e governi reali le comandano?


Letter from Lhasa, number 231. “Caso C.Battisti” o Caso Polizie Segrete Militari-CC Italiotiche e governi reali le comandano?
by Roberto Abraham Scaruffi


Abbiamo già risposto alla domanda del titolo, dato che come si pone una domanda già racchiude in sé la risposta. Vediamo perché.

Il popolino si beve tutto. Bastano poche ore, o pochi minuti, di battage mediatico poi monotonicamente riproposto. Gli intellettuali non capiscono di più (il mondo è pieno di geni e di gente intelligentissima ma che, come cagnolini addestratissimi, non va oltre il proprio particolarissimo campo di specializzazione, mentre mancano di visioni e comprensioni generali od appena oltre il proprio ridottissimo particolare) o, se qualcuno capisce, o sta zitto o viene silenziato o preferisce uniformarsi a ciò che il sistema vuole da lui, o da lei. Ancora più letale, in realtà, è quando un po’tutti si uniformano a quello pensano “il sistema” voglia da loro. ...Loro sono “il sistema”, un sistema malato-delinquenziale.

La gente, vertici inclusi, non ha idea di come uno Stato funzioni. Evidentemente non ha neppure idea di come un’impresa, alias un’organizzazione burocratica grossa o piccola, funzioni. Pure la psicologia umana sembra un mistero, per larghe maggioranze. Appunto, chi capisce (magari sono più che qualcuno, ai bassi e bassissimi livelli della specie inclusi) tace. C’è chi non ha gli strumenti per esprimersi o ha la prudenza per non esprimersi. Chi ha gli strumenti, o ha fifa o capisce ancor meno di ciò che chi usa solo l’istinto capisce anche se non s’esprime. Coloro s’esprimono, ai vari livelli, riflettono uno spettrale squallore mescolato con marcate vocazioni criminali e pazzoidi per cui vorrebbero fare all’oggetto della polemica, qui C.Battisti, ben peggio di quello che accusano lo stesso d’aver fatto. Basti guardare le opinioni, o le sbruffonate, in rete, ...sia quelle di coloro che inneggiano a supposte vittorie contro il giustizialismo, sia quelle di coloro sognano turpitudini varie su C.Battisti. Coloro scrivono formalmente su media formali non sono differenti. È solo che si reprimono, nella forma, a differenza di chi scrive pillole informali. Appunto. È la “logica” patologica di mettersi cappelli ed interpretare ruoli.   

Il terrorismo, escluso quello individuale, individualissimo, è sempre terrorismo di Stato. Idem, la delinquenza. La delinquenza organizzata è necessariamente sempre e solo di Stato. Ciò significa che funzione della varie Polizie, ai vari livelli, è creare e gestire sia delinquenze comuni che politiche o pseudo-politiche. Le mafie si mascherano dietro “logiche” etniche. I terrorismi dietro “logiche” ora etniche, ora politiche, ora religiose. Maschere. La differenza psicologica e comportamentale con le mafie non esiste. Tutte le organizzazioni, comuni e non, legali ed illegali, obbediscono alle stesse logiche. È un fatto, al di là di autopercezioni individuali, per quanto i gregrari, come i capi, siano fatti degli stessi materiali umani, siano essi delinquenti comuni o politici. In realtà, sono gli stessi materiali umani e le stesse logiche dei funzionari dello Stato e, nello specifico, delle polizie civili e militari. La differenza tra Stato e criminalità è solo gerarchico-funzionale. Etichette.

In un caso come quello di C.Battisti, basta vedere la sua biografia ed applicare le conoscenze che s’hanno, se s’hanno, di come la realtà storico-sociologico-burocratico-psicologica funzioni.

Tra l’altro, non è un mistero che terroristi, neri e rossi, idem mafiosi, diretti agenti di Polizie Segrete Militari-CC, siano stati fatti espatriare dalle stesse e con attivo supporto NATO, tenuti al sicuro e fatti arricchire un Stati o dove l’estradizione non c’è o dove non viene comunque concessa, ...perché lo stesso governo reale italiotico, con supporto NATO, li vuole ben protetti. Se talvolta la chiedono, è solo per finzione. Ciò [l’espatrio e protezione di agenti diretti della Polizia Segreta Militare-CC] è accaduto ed accade, per esempio, per mafiosi o paramafiosi come Salvatore Giuliano, per responsabili di stragi come Piazza Fontana ed altre, per coloro che in Via Fani erano agenti diretti della Polizia Segreta Militare-CC Andreotti aveva incaricano dell’esecuzione dell’operazione. Se vi sono casi, noti o meno, di agenti diretti di Polizie Segrete, v’è poi una massa di gente usata con tecniche di eterodirezione od, eventualmente, reclutata direttamente solo dopo, a lavori in corso, oppure, addirittura, da sconfitta. Il mondo è vario. Le polizie, ed i materiali umanoidi esse manipolano, sono egualmente varie e fatte di gente della porta accanto, ma con tesserino [tesserini-regolamenti-poteri di vari livelli, fino alla totale libertà di delinquere coperta dal Segreto di Stato] e le conseguenti arroganza e “credibilità” esso dà agli occhi ed alle menti malate dei pidocchi medi. È un fatto. Inutile negarselo. Le tecniche usate sono le più diverse. Sono, in genere, piuttosto rozze, perché chi esegue direttive istituzionali deve obbedire ad ordini, sebbene non sappia bene o non sappia del tutto come implementarli. Su pidocchi, queste tecniche rozze di burocrati militari-CC, che obbediscono ad altri burocrati e statisti, funzionano, più o meno, evidentemente.

C.Battisti (classe quasi 1955, 18 dicembre 1954) è un comune che, sull’onda dell’isteria collettiva creata dalle Polizie Segrete Militari-CC “andreottiane” [“andreottian-berlingueriane”] hanno costruito e manipolato il terrorismo di massa di quegli anni, si aggrega ai rossi per incassare di più. Non ha ricca e potente famiglia alle spalle. Non ha soldi di suo. Non ha titoli di studio né studi di suo. Nel 1979, dopo una brevissima carriera nei PAC, lo arrestano. Il 4 ottobre 1981, per fortuna e per altro, riesce ad evadere, con altri, su intervento esterno, e riappare un Francia.

La leggenda della Francia terra d’asilo.
La leggenda degli intellettuali francesi.
Appena uno straniero ricercato compare in qualunque paese, Francia inclusa, lo Stato estero, come prima cosa, contatta lo Stato di provenienza, di nascita e residenza abituale, che viene considerato, nei rapporti internazionali, entità propietaria dello stesso. Funziona precisamente a questo modo: ogni singolo è considerato un oggetto proprietà dello Stato di nazionalità che ne fa quel che vuole. Sono procedure burocratiche standard. Per cui, se uno/a non autorizza a contattare nessuno, il contatto è informale e tramite ufficiali di Polizia Segreta. Idem se uno è “clandestino”. Se singoli o gruppi vengono ospitati è perché ci sono precisi interessi e perché lo Stato d’origine lascia fare quando addirittura non lo chiede. Italiozia lo ha chiesto [anche] alla Francia. Questo valeva durante il cosiddetto fascismo. Questo vale dopo, ora. La Francia non è “terra d’asilo”. C’erano e ci sono accordi segreti tra governi. Nella stessa Francia ci sono quelli che vengono fatti restare ed i rimpatriati, e ciò senza nessuna connessione col tipo di reati commessi o con l’essere restati attivi o meno. Idem, altrove, dal Regno Unito, alla Spagna, al Giappone, al Canada etc. I destini dei singoli li decidono a Roma, secondo pazzie burocratiche varie.
Gli intellettuali francesi vengono correntemente rappresentati come patrocinatori delle più grandi o stravaganti cause. ...Tutto ciò è una creazione mediatica, agit-prop, propaganda. ...Provate a contattarli... Gli intellettuali francesi sono come come tutti gli intellettuali del mondo. Codardi, gretti e conformisti. Più sono di nome, più è perché sono riempiti di soldi e gloria dal sistema, dallo Stato, per cui lavorano. Si mobilitano solo se i governi, direttamente od in modo riservato, tramite Polizie Segrete, ordinano. Le Polizie Segrete francesi gestiscono gli intellettuali parigini e di Francia. Se sgarrano, o sono ridotti rapidamente in miseria o li trovano cadaveri.

La leggenda che, arrivato in Francia, C.Battisti viva da clandestino.
Clandestino in Francia, dove frequenta altri e dove, in pratica, pure s’accasa?! Impossibile!
Come vive? Con che soldi?
La “solidarietà proletaria”? ...Provate Voi...
Chi paga e perché? Perché viene coperto?  

Dopo un anno da “clandestino” in Francia, va in Messico con la futura moglie.
Con che soldi? Con che passaporto?
Dall’Italiozia alla Francia, si può pure entrare ed uscire camminando, anche solo nelle zone residenziali sul confine, senza bisogno di camminate tra i monti. Non in Messico, a meno che non lo si faccia da Stati confinanti. Ma tra l’Europa ed il Messico e limitrofi c’è di mezzo il mare.
Come ci entra? Come vi esce? Perché nessuno lo arresta o cerca in Messico visto che nel frattempo arrivano pure le condanne formali. Dovrebbe esserci restato un otto anni e non da clandestino. Chi paga e, soprattutto, come vive? In Messico è con famiglia. Una moglie che lo mantiene, prima in Francia, poi in Messico, poi di nuovo in Francia? Possibile...

La leggenda di C.Battisti scrittore.
1990. Dal Messico torna a Parigi. Con che soldi? Con che passaporto? Se era in Messico con famiglia, perché torna, dopo 8 anni, a Parigi? ...Prima la famiglia, poi pure lui, sembrerebbe. Ed ecco che, a Parigi, si ritrova scrittore. Prima traduttore. Poi scrittore. Magari avete un blog con Vostri racconti, romanzi, saggi. Centinaia e migliaia di pagine. Magari scrivete pure bene. Siete pure Voi scrittori. Vi pagano? Vi pubblicano su carta o altro con diritti d’autore, oltre a pubblicità accattivanti per farvi conoscere e vendere?
Non subitissimo, ad esser precisi. A Parigi avrebbe pure lavorato, appena rientrato, ...come portinaio! Uno con ergastoli, e non si sa con quale francese dato che viveva in Messico (pur con moglie francese), viene assunto come portinaio che, in Francia, è una tipica professione di informatori ufficiali, ufficialissimi, della polizia. ...Uno con ergastoli... In genere, si chiede che un portinaio sia incensurato.
Dunque, in Messico, dove C.Battisti avrebbe iniziato a scrivere, lo stesso ha una tranquillità, alias soldi, che gli permettono di vivere, e con famiglia. Può anche darsi che la moglie fosse ricchissima, ma non so se qualcuno ne abbia parlato. Infatti, nella storia di C.Battisti, non si ha notizia abbia mai lavorato davvero oltre alla breve portineria parigina e ad allusioni a mille lavoretti. Un tipo come lui, ed anche con titoli accademici lui si sognerebbe, in genere, all’estero, fa lo sguattero a salario minimo, ed eventualmente neppure a tempo pieno. ...Non un Toni Negri che aveva un nome già in Italiozia ed all’estero prima delle disavventure giudiziarie... Né altri con connessioni e qualche titolo. Certo, se uno è idraulico o cuoco, per esempio, può sistemarsi bene in qualunque paese del mondo. Non si ha notizia lui abbia mai provato a fare nulla, a parte abbandonare la medie superiori a 16 anni per avviarsi alla carriera di teppista e rapinatore, e, poi, gettarsi sul carro dei PAC per convenienza e moda.    

Dal Messico, torna a Parigi, nel 1990 sembrerebbe, ed ecco che diviene traduttore di romanzi dal francese all’italiano e, poi, scrittore in francese. Senza neppure aver terminato il liceo, e non perché frequentasse biblioteche o centri culturali, ecco che editori francesi lo prendono come traduttore. ...In Messico avrà forse appreso lo spagnolo... Non il francese. O solo un po’ di francese orale essendo la moglie francese. Prendono lui invece di altri ben più qualificati e capaci, ed egualmente bisognosi di lavorare. Poi lo fanno scrittore, ma solo nel 1999, come prima pubblicazione, di romanzi polizieschi e para polizieschi in francese, che hanno pure visto qualche traduzione in Italiozia ed altrove. Quanto c’è si suo? Quando di editing della casa editrice? Quanto gli rendono per la costosa Parigi? Dopo un anno come “clandestino” a Parigi, e poi 8 un Messico, ecco che, con licenza media e forse un paio d’anni di classico, s’improvvisa traduttore dal francese. Incredibile!

A Parigi, o ha avuto fortuna, e magari ha saputo maneggiare (magari facendo tradurre altri al posto suo) e poi è stato bravo (ed egualmente maneggione per dettare libri a chi li “traduceva”-scriveva in un francese accettabile; la moglie?), oppure la via del mondo editoriale è stato solo una via “governativa” per finanziarlo.

La tranquillità e facilità del suo transito per Parigi, della vita in Messico e del ritorno a Parigi e pure con una grande professione (traduttore e poi scrittore, dopo la parentesi della portineria ed un arresto di quattro mesi prima che, nell’aprile 1991, sia dichiarato non estradabile), suggerisce la mano benevola di Polizie Segrete Militari-CC italiotiche. Le stesse Polizie Segrete Militari-CC che organizzano gang-stalking, persecutioni totali, planetarie, di gente senza neppure precedenti penali, né coinvolta in nulla, né politico né comune, lo lascia vivere tranquillo prima a Parigi, in transito per un anno da “clandestino”, poi in Messico un 8 anni, poi di nuovo a Parigi, e lo lascia lavorare e con successo e con piena cooperazione dei Servizi francesi che sennò non ci mettono nulla a far licenziare uno/a. Lì, anzi, sembrerebbe che qualcuno l’abbia spinto su, non giù. 

La “Francia terra d’asilo”, gli “intellettuali francesi” e pure lobby potentissima anziché servi ordinari delle onnipotenti Polizie Segrete francesi, la “dottrina Mitterand”, C.Battisti grande seduttore e persuasore, sono leggende degli apparati di propaganda. ...Provate Voi... Gli Stati ed i rapporti tra gli Stati, soprattutto confinanti e nelle stesse alleanze militari, addirittura con rapporti di subordinazione o sub-subordinazione come è sempre stato tra per l’Italiozia relativamente alla Francia, sub-potenza al servizio UK-USA, non funzionano come la propaganda vorrebbe far credere per coprire le attività di organizzaziome, gestione ed uso dei terrorismi, sotto ordini istituzionali, delle Polizie Segrete Militari-CC.

Perché “militari-CC”? Italiozia nasce e viene gestita, da sempre e fino ad oggi, così. I carabinieri, un corpo militare delle FFAA, oggi prima FA delle FFAA, controllano la PS. È un fatto. Per Via Fani (per liquidare Moro altrimenti sicuro Presidente della Repubblica in pochi mesi, nel 1978), e non solo, Andreotti usa ufficiali delle FFAA-CC, per organizzare il tutto, non funzionari della PS. A gestire il terrorismo nero (oltre, poi, quello rosso) e quello mafioso ci sono Uffici Speciali dei CC (con qualche rarissima eccezione in tempi di ferocissime lotte e rotture interne a livello di governo reale, come nel caso, nei tempi, di Capaci-1992, realizzata, nei tempi, contro Andreotti, dunque tagliando fuori i CC). Solo in subordine, e sotto stretto controllo del CC, ci sono, talvolta, Uffici Speciali della PS. Questo è pubblico o pressoché pubblico per chi non voglia chiudersi occhi ed orecchie. A gestire quello rosso idem, anche se preferiscono non parlarne Perché? Sono operazioni troppo grosse ed, in forma ora ridotta, tuttora in corso. Quello nero degli anni ’60 è stato poi rimpiazzato, dopo la parentesi di quello rosso che vi viene fatto subentrare, da sistemi di milizie parastatali di Stato (che esitono ed operano da sempre sotto varie etichette e senza etichette, ma sempre sotto controllo militare-CC, poi pure NATO) in cui partecipano, per attività criminal-pazzoidi di Stato, tutti i partiti ed associazioni, pure le burocrazie di Stato ovviamente nelle loro parti più corrotte, “romane”, “padane”, “suddiche”, “isolane”, etc. ed anche le aziende private quando mobilitate per operazioni pazzoido-delinquenziali di Stato cui non possono sottrarsi per non essere liquidate. Del resto, il pidocchio medio è sempre ansioso di pazzoidare e delinquere coperto da Polizie Segrete con Segreto di Stato. I CC implementano i meccanismi di controllo-distruzione sociale dello Stato reale, dunque le sue attività delinquenziali a tutti i livelli, pur sotto direzione istituzionale e NATO. Il riferimento ai carabinieri d’Italiozia è verità storica dovuta. Mente ed inganna chi non ne parli.   

Il 19 febbraio 2004, in Francia, C.Battisti viene arrestato ed il 30 giugno dello stesso anno viene concessa la sua definitiva estrazione in Italiozia. Questo è quello che succede a livello ufficiale. È solo una sceneggiata.

Che succede quando C.Battisti è pronto per esser estradato da Parigi verso l’Italiozia, nel 2004? Semplice! Il Servizio Segreto francese, dopo averlo fatto sparire (averlo reso ufficialmente irreperibile), gli dà un passaporto “falso”, cioè vero ma con identità falsa, e lo imbarca su un aereo per il Brasile dove, su richiesta riservata francese ed italiotica, viene subito preso in carico dal Servizio segreto brasiliano.

Per il salvataggio ed assistenza di C.Battisti, fatto sparire prima di imbarcarlo su un aereo per il Brasile ed affidarlo ai Servizi brasiliani, i Servizi francesi avevano già mobilitano Frédérique Audoin-Rouzeau, alias Fred Vargas, una zooarcheologa che scrive pure romanzi polizieschi. Non avrebbe alcun motivo, di suo, per difendere ed assistere C.Battisti. È mobilitata dallo Stato per ragioni di Stato. I Servizi non possono far vedere che assistono C.Battisti direttamente, né che ne hanno preso le difese. Usano sempre interfacce. Come giustificazione e copertura filosofica le fanno pure scrivere, comporre trattandosi d’un assemblaggio di testi, un libro sul tema, La Vérité sur Cesare Battisti, che esce nel maggio del 2004, quando lui è ormai in via di estradizione verso l’Italiozia.

Qualche servizio di polizia aveva montato un caso nel palazzo dove lui abitava. Si rivelerà, appunto, solo una montatura per arrestarlo per rivedere il suo caso di permanenza in Francia e deportarlo verso l’Italiozia. Tuttavia, altri Servizi, più potenti e più segreti lo coprono ed assistono. L'arresto di C.Battisti e la revisione del suo caso avvengono sulla base del cosiddetto patto Castelli-Perben dell’11 settembre 2002, un accordo limitato, una di quelle cose che i politici e gli statisti mettono poi nella propaganda elettorale per mostrare di aver fatto qualcosa. I CC controllano il sistema giudiziario. Castelli deve non essersi coordinato del tutto con la Polizia Segreta Militare-CC e le istituzioni del governo reale la controllano. Al Quirinale v’è Ciampi, alla Difesa Martino, all’Interno prima Scajola e poi Pisanu (dal 3 luglio 2002). Altri vengono estradati. Per C.Battisti qualcuno, più forte del governo formale dice no ed è no.

A Frédérique Audoin-Rouzeau, alias Fred Vargas, nel nome dell’onore della Francia”, viene fatta mettere la faccia. È verosimilmente una leggenda che mandi soldi suoi per mantenere C.Battisti in Brasile. In Brasile, soprattutto a Rio de Janeiro, i salari sono cinesi ma i prezzi sono europei e pure superiori per molti beni e servizi. Frédérique Audoin-Rouzeau, alias Fred Vargas mantiene C.Battisti a Copacabana? Del tutto inverosimile! Come è del tutto inverosimile che vada, ora, di suo e con fondi suoi, con le figlie di lui, a fargli visita. Sono coreografie da burocrazie di Stato. Cose da e di Servizi.   

I francesi lo imbarcano per il Brasile ed il Brasile lo protegge senza pieno ed esplicito accordo e richiesta della Polizia Segreta Militare-CC e del governo reale italiotico?! Impossibile!!! A metà 2004, C.Battisti è pronto per essere estradato verso l’Italiozia che, a livello ufficiale lo ha richiesto. Ma a livello reale, Italiozia non lo vuole. Per cui si organizza la sua spedizione in Brasile. I francesi non danno un passaporto falso (nell’identità) e non pagano il biglietto aereo, più un lauto mensile per il mantenimeto che arriva regolarmente a C.Battisti, per consegnare ai Servizi brasiliani un cittadino d’Italiozia se ciò non viene chiesto dall’Italiozia.

Perché, il 18 marzo 2007, viene arrestato a Copacabana, una delle aree turistiche di Rio di Janeiro, dove vive tranquillo e senza lavorare con una giovanissima (se, ora, ha 26 anni, allora ne aveva 22 o 21) ficona datagli, per conforto e spionaggio ravvicinato, dai Servizi brasiliani? Semplice! Gli USA sono in concorrenza coi francesi per una partita di caccia militari al Brasile. Vogliono mettere in difficoltà i francesi e le loro relazioni coi brasiliani. Per cui, gli USA ordinano al governo reale italiotico di chiedere ai brasiliani di arrestarlo. Viene finta una mai esista operazione dei ROS, solo per coprire il governo italiotico che, nel 2004, aveva chiesto, coi francesi, al Brasile, di prendere in carico C.Battisti.

I brasiliani non hanno alcun motivo di continuare a proteggere C.Battisti dopo che uno dei due affidanti, il principale come diritti di proprietà su C.Battisti, lo vuole arrestato. Neppure i francesi hanno ragioni loro per coprirlo appena dall’Italiozia si comunica il cambio d’orientamento. Anzi, per loro, per i brasiliani, è pure il modo migliore per continuare le loro buone relazioni coi francesi oltre che con gli stravaganti ed inaffidabili italiotici. Di certo, ci sono frazioni decisive del governo reale italiotico che vogliono continuare a proteggere C.Battisti, per cui hanno finto obbedienza alla pretesa USA di cercare di creare problemi tra Brasile e Francia mentre hanno chiesto, tramite i francesi, ai brasiliani, di dargli asilo. Sennò, a nessuno ne sarebbe fregato nulla d’un C.Battisti. Se i CC l’avessero voluto, i brasiliani lo avrebbero caricato loro su un aereo diretto a Roma, anche senza alcun atto giudiziario formale, il giorno stesso dell’arresto a Copacabana. Bastava darlo a degli agenti della Polizia Segreta Militare-CC, od altri, o pure farlo arrestare direttamente da loro, farlo caricare subito un aereo per Roma e poi, eventualmente, inoltrare una protesta ufficiale per “l’abuso”.

La finzione nasce a Roma. Non l’hanno voluto nel 2004. Non l’hanno voluto prima. Non lo vogliono nel 2007. Neppure lo vogliono nel 2011. Fanno solo teatrino per le masse minchione e per gli USA. Al di là delle manovrette demenziali dei soliti USA, non sarà un C.Battisti a determinare dove il Brasile acquisterà, se li acquisterà (Dilma ha rinviato tutto al 2012) i caccia militari. Se il Brasile non volesse restare un gigante sottosviluppato e sottosviluppista, si farebbe costruire una fabbrica per caccia militari in Brasile, anziché comprarli all’estero. Comprerebbe una fabbrica per farseli costruire il loco, anziché acquistarli da altri.  O, anzi, si farebbe costruire fabbriche d’avanguardia di cose più utili che dei caccia militari, per quanto anche essi, nel mondo d’oggi, possano poi servire, ed il fatto di costruirseli o farseli costruire in casa possa avere ricadute economiche positive (i cosiddetti virtuous spillover effects) a vari livelli. La prima battaglia contro il sottosviluppo è quella contro la dipendenza tecnologica cronica, senza che ciò divenga chiusura autarchica (per quanto anche su quest’ultimo aspetto si potrebbero fare varie distinzioni).

Tra l’altro, in Brasile, nel 2004, C.Battisti è solo parcheggiato. Francesi ed italioti lo mandano lì ma non hanno ancora deciso bene che farne. I francesi, come subpotenza protettrice d’Italiozia, agiscono solo per fare un favore agli italioti. È da Roma, in realtà, che non sanno che farne. Sono le solite raffazzonature all’italiotica. Lo parcheggiano in Brasile, Stato con cui hanno ottime relazioni, ed interessi vari e vasti. Il Brasile lo alloggia, gli dà una “fidanzata” di conforto e spionaggio [lo dice lo stesso C.Battisti che era pagata “dai francesi” che secondo lui lo controllavano per spiarlo ancor più da vicino; se l’inventa? ...Battisti può non vedere e non capire la radici, ma vede, magari confuso o confondendo, quello che ruota nei suoi dintorni immediati], altri soldi gli arrivano dall’Europa, dalla Polizia SegretaMilitare-CC italiotica tramite i Servizi francesi. Oppure credete alla leggenda di agenti pagatori “proletari” viaggianti per il mondo che sussidiano “rifugiati”. In Brasile, i rifugiati lavorano a 3 reais per ora, o meno, e, se disoccupati, dormono per strada o, se hanno fortuna, nelle favelas. Oppure, i rifugiati da Italiozia aprono ristoranti o fanno i professori, potendo; altri hanno famiglie alle spalle.

C.Battisti si sente sicuro. Sa che è lì, in Brasile, per alti traffici di Stato. Telefona senza problemi in Francia. Anche se C.Battisti non sa tutta la storia (con lui usano come interfaccia i Servizi francesi, che gli hanno dato passaporto, biglietto aereo ed assistenza in Brasile e coi brasiliani, oltre ai soldi che mai gli mancano), si sa e si vede controllato dalle stesse facce che migrano di palazzo ogni volta che lui cambia casa e che poi gli mettono nel letto la giovanissima ficona. C.Battisti telefona in Francia, non in Italiozia. Volete credere alla leggenda dei ROS che controllano le linee tra Brasile e Francia? Quelle le controllano inglesi ed americani, col sistema Echelon (ed hanno procedure automatiche di riconoscimento delle voci), non gli italioti. Gli USA danno agli italioti le coordinate di C.Battisti in Brasile (perché gli italioti non facciano finta di non sapere dove sia) ed ordinano loro di farlo arrestare per mettere in imbarazzo i francesi ed i brasiliani. È la solita guerra segreta degli anglofoni con, in questo caso, gli italioti soliti zelanti compradori. Compradori e mentitori, perché la Polizia Segreta Militare-CC ha fatto credere alla CIA-SIS che C.Battisti fosse in Brasile per una qualche operazione francese e che loro, da Roma&Milano, non avevano alcun ruolo. Per cui, alla CIA-SIS, si illudono di poter mettere in imbarazzo le relazioni Francia-Brasile. Sanno che non è vero che l’Italiozia non abbia alcun ruolo nella cosa, ma si fanno illudere su cambi di orientamento che vadano in quel posto a francesi ed alle sue relazioni commercial-industriali col Brasile. Non ci sono cambi di orientamento a Roma. C’è solo la sceneggiata, ma ciò è normale nelle relazioni internazionali, che Roma, in pubblico, chieda fermanente C.Battisti, mentre in privato supplichi ancor più fermamente i brasiliani di tenerselo.     

Perché C.Battisti è solo parcheggiato in Brasile e da Italiozia-Francia non hanno ancora deciso che farne? Perché, sennò, in Brasile c’è un solo modo sicuro per non essere estradati. Basta prolificare. Chi abbia figli da brasiliani/e è sicuro/a di non essere espulso/a dal Brasile. La “fidanzata” di conforto e spionaggio, data dai Servizi brasiliani a C.Battisti, ha evidentemente l’ordine di far sì ciò non succeda.   

A parte che lo dichiara lui stesso come gli venga fatta lasciare la Francia dai Servizi francesi e passato dagli stessi ai Servizi brasiliani, e per queste sue confidenze ai media nella depressione e vendetta per l’arresto del 18 marzo 2007 sia stato pesantemente minacciato dai brasiliani, come sempre lui racconta (ora che la faccenda s’è per lui felicemente risolta dirà che non se ne ricorda!), un C.Battisti fosse stato lì all’insaputa dei governi, non con “fidanzate” procurate dagli stessi, e vi fosse voluto restare, avrebbe solo dovuto prolificare, distruggere il passaporto e dire che era entrato a piedi dai confini. Chi poteva controllare? Si sarebbe evitato la condanna per il passaporto “falso” e, come padre, sarebbe restato per sempre in Brasile e senza un caso di estradizone a lungo pendente. Tale è la legge brasiliana. In realtà, anche la sola distruzione del passaporto “falso” era inutile, dato che i Servizi brasiliani l’avevano preso in carico, come da richiesta italiotico-francese, da quando aveva messo piede in Brasile.      

Tuttavia, quanda da Italiozia viene fatto sapere che la richiesta d’arresto era solo una sceneggiata su richiesta USA, ecco che in Brasile si mobilitano, magicamente, politici, gruppi socali, statisti. Per un C.Battisti?! Davvero impossibile senza pressante richiesta italiota allo Stato brasiliano. In Brasile, degli USA (stesse dimensioni, stessa Costituzione seppur tutto sia burocratizzato ed inefficiente, stesse terre libere) sottosviluppati e destinati a restarlo a lungo, nessuno si mobilita per nessuno.      

Il 9 giugno 2011, il Brasile decide per la sua liberazione e la conferma dell’asilo concesso da Lula il 31 dicembre 2010. Pochi minuti dopo la mezzanotte è fuori.       

In Brasile, C.Battisti non lavorava. Viveva di “aiuti” che arrivavano con corriere dall’estero, o così gli viene fatto credere e viene fatto credere a tutti. In Brasile, né altrove, nessuno dà aiuti a nessuno. Provate! Se a lui arrivavano “aiuti” erano i Servizi francesi, loro interfacce, su richiesta della Polizia Segreta Militare-CC che lo ha sempre sussidiato. I CC, soprattutto per operazioni superclandestine e coperte dal segreto di Stato, obbediscono ad ordini istituzionali, cioè, del governo reale (Presidenza della Repubblica etc) e del parlamento.

C.Battisti, in stato confusionale (di umore instabile e depresso, è uso ad imbottirsi di psicofarmaci), ha dichiarato, ad un quotidiano brasiliano, che, a Copacabana (un quartiere di lusso e turistico di Rio di Janeiro), tutti i giorni, come volontariato e visto che non aveva nulla da fare, andava in una favela a fare il lettore e lo scrittore di lettere per analfabati brasiliani, ...senza conoscere il portoghese!!! In Francia, faceva il traduttore quando ancora non conosceva neppure i rudimenti del francese orale. In Brasile, idem e gratis, senza neppure conoscere la lingua. L’evidente balla sulle sue attività “volontarie” [inesistenti!] brasiliane (come confortatore degli analfabeti delle favelas e loro scrivano, ...senza conoscere il portoghese!) smaschera pure la balla su di lui che per fortuna o capacità diviene traduttore dal francese quando ancora non sapeva nulla della lingua francese. Scrivere in una lingua non s’impara nei pochi mesi o settimane o perfino giorni che talvolta possono essere sufficienti per iniziare a parlottarla.

Come conferma che non sa e non è disposto a fare nulla, ora le Polizie Segrete Militari-CC italiotiche hanno pure diffuso la balla che gli diano la residenza permanente in Brasile “come scrittore”, che è una cosa pure illegale secondo la legislazione del lavoro e dell’immigrazione brasiliana. Ma, comunque, ciò non è legalmente importante, perché ha avuto asilo anche senza la necessità di doversi inventare un finto lavoro. In Italiozia, si sono inventati la storia del [finto] lavoro per meglio smascherare che il C.Battisti “mediatico” è tutta una finzione. Se ha la residenza permanente come rifugiato, essa non necessita della finzione di una residenza permanente in quanto specialista estero. Il libretto di lavoro è automatico, per quanto non è che gli serva. I suoi avvocati od altri devono essersi ingarbugliati. Appunto, è solo eccesso di necessità di creare giustificazioni per le masse e con l’incoerenza e la rozzezza tipica di Polizie Segrete Militari-CC italiotiche. Sono solo esse che fabbricano e diffondono in continuazione balle senza senso su tutto e su tutti, anche quando non servirebbe a nulla come in questo caso.

Le Polizie Segrete Militari-CC italiotiche, composte di delinquenti ignoranti e malati, come i personaggi delle istituzioni le dirigono ed usano, dicono a loro giornalisti italioti che “C.Battisti avrà il visto come scrittore”. I giornalisti italiotici lo chiedono ai suoi avvocati che, alla fandonia, s’ingarbugliano. Non è necessario. Sarebbe pure illegale. In Brasile, l’asilo o lo dà il CoNaRe (che a lui l’ha negato), o lo dà il governo. Il Brasile è una Repubblica Federale Presidenziale come gli USA, anche se il suo burocratismo ha complicato e complica tutto.

C.Battisti è accettato dal governo brasiliano come rifugiato. Gli hanno dato asilo politico. La residenza permanente ed il libretto di lavoro sono automatici, per la legge brasiliana. Per avere il libretto di lavoro, deve solo registrarsi per il CPF, il codice fiscale. A che gli serve?! Il mantenimento di C.Battisti continuerete a pagarlo, certo in modo indiretto e con interfacce francesi e brasiliane, coi soldi del Tesoro italiotico tramite la Polizia Segreta Militare-CC di Roma e Milano, che è coperta dal Segreto di Stato per cui non deve rendere conto a nessuno, una volta ricevuto l’ordine dal governo reale. Sono coperti tutti dal Segreto di Stato. Sua funzione è coprire i crimini di Stato. Le balle risfornate a caldo lo confermano. Si inventano balle quando si deve coprire altro, crimini e pazzie di Stato, dunque su ordine istituzionale. Tutti sanno (Presidenze, governi, parlamenti). Tutti recitano a soggetto, come sempre su quese cose.  

Qualunque cosa un C.Battisti possa avere fatto o meno, direttamente od eterodirettamente, per Servizi, neppure si pensi che sia tanto importante od essenziale per chissàccosa, perché sia stato degno di tali interessi e protezioni. No, no, sono le “logiche” demenzial-delinquenziali degli apparati dello Stato coperti dal Segreto di Stato che producono queste grandi sceneggiate internazionali. Le Polizie Segrete, e le istituzioni le dirigono ed usano, sono centrali psicotico-delinquenziali che devono giustificare la loro esistenza psicotizzando e delinquendo. Sennò non avrebbero nulla da fare. Nulla! Non servono a nulla, nulla di buono e legale. Allora devono far danni. Kafkiana pure la sceneggiata del Brasile che lo ha tenuto dentro fino all’ultimo giorno del mandato Presidenziale di Lula e che poi, nonostante il tardo asilo Presidenziale, lo ha dovuto tenere dentro per altri cinque mesi abbondanti.    

Se, in Brasile, Battisti dovesse lavorare normalmente, guadagnerebbe 3 reais [1.5 euro] l’ora come sguattero per almeno 44 ore la settimana. Si può guadagnare anche 5 o 10 volte di più, ma come programmatore e simili. Non è il suo campo, né deve avere propensioni per farselo divenire. L’hotel dove l’hanno parcheggiato appena uscito costa almeno 160 reais a notte [80 euro]. http://www.plazabrasilia.com.br [che sembrerebbe pure tutto esaurito, se si prova a chiedere preventivi o prenotazioni on-line]. Di più se in coppia e con pasti. La “fidanzata” e gli “amici” brasiliani non vogliono o non hanno la possibilità di ospitarlo, evidentemente. È un pacchetto dato da altri. Quel che fanno, “per lui”, sono solo sceneggiate d’obbligo, lavoro.

Anche quelle dei Napolitano, dei Frattini, dei Berlusconi, sono solo sceneggiate per allocchi creduloni. Sono gli stessi chiedono, in pubblico, luci e giustizie per crimini commessi dalle stesse istituzioni loro ora dirigono e di cui continano le politiche tradizionali di crimini di Stato e di loro copertura. Idem, quelli prima di loro. Gli stessi starnazzano di trattati violati e amicizie tradite avevano ed hanno un Trattato d’Amicizia appena firmato con la Libia di Gheddafi. Figurarevi con che gentaglia avete a che fare nelle istituzioni italiotiche... Sono compradori che fanno solo a gara a chi si mostra più servile con gli UK-USA e coi pur subordinati (agli UK-USA) francesi, e che s’esibiscono a contarVi fole per mostrarvi il loro disprezzo verso Voi che li sostenete. ...Beh, con opposizioni formali del momento, capeggiate da Napolitano [il capo del governo reale con Procure al seguito], che stanno incitando a votare per referenda contro leggi che loro stesse avevano voluto ed approvato quando erano maggioranze... Tale è il livello, il livello d’Italiozia, delle sue istituzioni, degli italioti.  

Avete quel che volete. Loro, “i vertici” e connessi, pure.