Letter from Lhasa, number 375.
Automatizzare anche le funzioni di controllo e disciplinari dell'insegnante
by Roberto Abraham Scaruffi
Non solo la scuola con insegnanti umani è superata. Le funzioni di
controllo e disciplinari degli stessi possono oggi essere meglio espletate
dalla tecnologia.
Si potrebbe infatti facilmente, pur superficialmente ed erroneamente,
accampare che, sebbene si possano trovare insegnamenti e corsi davvero ottimi e
gratuiti online, sia insostituibile la funzione dell’insegnante che disciplini
e controlli alunni ed apprendimento. Si potrebbe infatti arguire che il
singolo, lasciato a sé stesso, inseguirebbe solo propri interessi o, più
facilmente, per la stragrande maggioranza delle persone, i propri disinteressi.
Il giovane e giovanissimo, il bimbo, apprende, in genere, perché v’è
obbligato, almeno all’inizio. Poi, molti continuano a vivacchiare mentre solo
pochi si concentrino proficuamente su loro interessi e passioni intellettuali.
Ecco, oggi, la tecnologia può svolgere meglio e più efficientemente, pure
in modo del tutto gratuito, in pratica, o con costi bassissimi, questa funzione
di disciplina e di controllo sia iniziali che con la crescita ed evoluzione del
soggetto.
Nei sistemi computerizzati, si va oramai verso il superamento dalle
classica login [accesso] con password. Sono decisamente più affidabili forme di
riconoscimento biometrico, come l’impronta digitale, il riconoscimento facciale
o quello dell’iride.
Già è corrente, nelle intercettazioni telefoniche, per esempio,
identificare la voce. Non occorre mettere sotto controllo un’utenza. Basta che
appena, da qualche parte, compaia una certa voce [e ve lo abbiano detto o meno,
polizie civili e militari controllano TUTTE le comunicazioni elettroniche, ora
del mondo se sono anglo-americani, ora solo della propria area di competenza e
possibilità se sono entità statuali non così potenti e totalitarie] ed ecco che
essa viene subito riconosciuta come appartenente ad un certo soggetto.
Al tempo stesso, la rete è il luogo meno libero che esista nel senso che
può essere bloccata e manipolata senza alcun problema dalle polizie civile e
militari. Si possono negare l’accesso, la connessione con siti si desidera non
siano visibili, così come regolare qualunque altra forma di comunicazione nello
spazio e nel tempo. È o sembra libera solo per quello che viene permesso di
accedere, di vedere e di far vedere.
In pratica, già oggi non ci sarebbe nessun problema, per esempio tramite
l’identificazione dell’iride, permettere o meno l’accesso alla rete ed alle
reti a chi si voglia. Potrebbe anche essere, da un lato, una forma di
democratizzazione. Per esempio, la rete libera per tutti seppur con
l’identificazione certa dell’utente in quel certo momento e da quella certa
postazione.
La concettualizzazione si può estendere a tutte le reti. Si può permettere
o meno l’accesso ad internet, così come alle comunicazioni telefoniche o di
qualunque altro genere, previa identificazione del soggetto.
L’infante raggiunge l’età della scuola dell’obbligo e, senza il bisogno
della scuola fisica né dell’insegnante, può essere obbligato
all’alfabetizzazione ed ai programmi successivi. Sui meccanismi di accesso alla
rete ed alle reti, può essere innestato un semplice programma di
incentivi-disincentivi fino a che non siano stati svolti i compiti quotidiani e
raggiunti gli obiettivi minimi di apprendimento predefiniti dalle autorità
scolastiche, che possono essere ultra-centralizzate (dunque senza costose
sovrapposizioni) e pure automatizzate, dunque con costi davvero minimi, quasi
nulli.
Il meccanismo che può essere attivato ed attuato è semplice, e si fonda
sull’identificazione precisa del soggetto. Finché costui non abbia svolti i
compiti assegnati e/o raggiunto livelli minimi di apprendimento della giornata
o del periodo, gli può essere precluso qualunque accesso a qualunque rete. Con
l’identificazione certa del soggetto, gli può essere negato l’uso di internet,
e dei telefoni e telefonini, per esempio, cioè di qualunque rete. Con lo sviluppo
delle tecnologie si può anche impedire che altri li usi per lui o lei, o almeno
col soggetto in oggetto in prossimità.
Ecco risolto, pur indirettamente, i problemi di classi schiamazzanti, dove
tutti si fanno i fatti loro, e dove l’insegnante, magari pure del tutto
inadeguato, o se anche grande genio non è che faccia differenza, sta lì
impotente o lui stesso urlante solo perché pagato e dunque obbligato a
presenziare.
L’incentivo-disincentivo dell’accesso alle reti risolve sia i problemi di
concentrazione che di voglia o svogliatezza. Non impedisce di fare di più,
bensì sanziona il non fare od il fare meno del minimo stabilito.
Per cui, una scuola del tutto automatizzata svolge un servizio migliore, a
costi pressoché nulli, o proprio bassissimi, ed ottiene pure risultati migliori
dal punto di vista degli apprendimenti minimi stabiliti.
Ovviamente la standardizzazione, che del resto già oggi esiste, pur con un
corpo insegnate che purtroppo è inevitabilmente quello che è, lascia aperti
problemi salendo nella scala della conoscenza.
Se esistono materie d’insegnamento stabilizzate, ne esistono altre in
rapida evoluzione. Per cui il materiale didattico necessita di revisioni ed
aggiornamenti. Ma questo succede già oggi ed in maniera del tutto inefficiente
e costosa essendo in parte delegato alle case editrici.
Salendo nel sistema scolastico e formativo, la ricerca, per quanto
l’Intelligenza Artificiale provvederà sempre più delle soluzioni automatizzate,
dovrà pur sempre avere delle interazioni umane, probabilmente. Beh, il futuro è
sempre incerto e supera spesso quello se ne possa immaginare. Per cui non resta
che vedere quello che succederà anche rispetto alla ricerca.
Certo tutti coloro che speculano sui finti lavori, avranno interesse a
ritardare le innovazioni già possibili e che premono sempre di più. Tutto il
settore cosiddetto pubblico specula sui finti lavori e sulle distribuzioni
clientelari di risorse sottratte a tutti, od a tutti coloro che non profittino
delle speculazioni ‘pubbliche’.
La tecnologia offre già oggi soluzioni nettamente migliori e pressoché
gratuite, o a costi ridottissimi, rispetto a quelle correnti, anche nel settore
della formazione. Le entità cosiddette pubbliche, il Principe (oggi
super-burocratizzato ed apparentemente impersonale, ma poi ben ne profittano
singoli, anche tra i funzionari cosiddetti pubblici), lo Stato e sue
articolazioni, divengono sempre più chiaramente ridondanti (ed inutili, dannosi
e costosi), almeno come li si sono conosciuti fino ad oggi.
Non è un mutamento di sostanza, per il momento, negli aspetti generali,
bensì certamente di forme e di costi, se il settore pubblico viene
tecnologizzato efficientemente.