Letter from Lhasa, number 360. Svaniti
nel nulla di Tom Perrotta
by Roberto Abraham Scaruffi
Perrotta, T., Svaniti nel nulla, Edizioni e/o, Roma, Italy, 2012.
(Perrotta 2012).
Tom Perrotta
Lei, Laurie, è
atea, direi atea militante. O, definendosi lei agnostica, agnostica militante,
di quelli lo affermano anziché abbossare. Anche se è vero che incontrandosi e
scontrandosi con coloro si affermano in modo forte, atteggiandosi dunque a
credenti militanti, sia forse, talvolta, e per taluni o per molti, inevitabile,
affermarsi, diciamo al loro livello, con la loro stessa forza di affermazione,
della loro affermazione.
C’è chi di fronte
ad affermazioni forti di altrui personalità lascia perdere. È, in genere, prova
di forza. C’è chi, prova di debolezza, deve affermarsi, eventualmente
contrapporsi.
L’autore si crea
una protagonista demo-liberal. “Ogni fede è follia!” [non è una citazione
precisa dall’autore che esprime questo concetto, a proposito della protagonista
Laurie, ma costruendo differentemente la frase]. Detto ciò, credono un po’ a
tutto, od a molto, purché non si parli di Dio. Si nega un Dio per crearsene
mille altri. O così, in genere, moltissimi, od un po’ tutti, fanno. Se Dio è
creato dall’animo umano, anche il non-Dio lo è.
Ecco che, senza
motivo, persone, le più differenti, in tutto il mondo, nello stesso momento,
sparirono. Sparirono a milioni. Ora erano qui. Ora si erano come dissolte.
Avvenne un 14 ottobre. L’accaduto venne chiamato l’Improvvisa Dipartita.
Ci fu chi cominciò
a mitizzare gli scomparsi. Altri semplicemente li volevano ricordare. Altri
ancora ne cercavano e denunciavano difetti e perversioni, anche per iscritto,
su un giornaletto di un pastore od ex-pastore, giornaletto che tutti
disprezzavano ma che andava sempre esaurito. Della serie: se la sono voluta.
L’autunno seguente
comparvero quelli che giravano a coppie dello stesso sesso (con funzioni di
‘sorveglianza’, in pratica solo molestando, stalkizzando, gli altri), vestiti
di banco, non parlavano, abitavano in proprie strutture di proprietà, non
riconoscevano il potere, per quanto potevano, dunque cercavano di non pagare tasse, non accettavano leggi e
regolamenti se cozzavano coi propri usi ed interessi, e, ovviamente, donavano
alla setta, chiamata dei Colpevoli Sopravvissuti, tutto quello che
avevano avuto nella loro vita precedente.
Laurie infine
aderisce ad essa, lasciando così il marito Kevin, il sindaco della cittadina,
ed i sue figli Tom e Jill (la figlia).
C’è pure la solita
storia della congregazione, differente da quelli in bianco, nata attorno ad un
uomo colpito dall’Improvvisa Dipartita e che si ritrova con qualche
potere particolare, o così riesce a far credere, ma a cui il successo da poi
alla testa. Non è tanto questo che lo rovina ma la solita FBI che deve
distruggere tutto e tutti, tutti coloro non si assoggettino alla sua dittatura
totalitaria. Lo mettono nel mirino, lo arrestano e lo sputtanano per via
mediatica. Banali storie di sesso con ragazzine al di sotto dell’età del
consenso che, negli USA, è più alta che altrove. Negli USA, la prosecuzione non
è obbligatoria per cui, alla fine, usano questo solo se vogliono rovinarti per
ragioni loro, di totalitarismo di regime. Lo Stato non ammette
concorrenti!
Tom aderisce per
qualche tempo, in pratica fin dai primi passi fino al disincanto sul fondatore
che si trasforma, a questa congregazione di cui vede gli inizi promettenti.
Mille storie di
vita, e davvero piene di vita, con la immanenza dell’assenza, la grande assenza
creata da quel 14 ottobre dell’Improvvisa Dipartita.
Le scene, o solo
accenni, di sesso sono troppo terra terra per sembrare veri. Una coppia che si
fa scoraggiare da due ‘bianchi’ che li seguono. Sesso orale, in tranquilla
vacanza, al loro primo incontro di quel tipo. Quelli che fanno ripetitivamente,
ormai da tempo, un gioco di società per scopare con chi avrebbero voluto in
partenza, oppure che non fanno nulla se vengono coppie ‘sbagliate’. Lui che si
masturba sotto le coperte con lei. Due uomini dei ‘bianchi’, dove l’astinenza è
obbligatoria, che si sodomizzano a letto, e pure facendosi chiaramente sentire,
dunque volendo essere scoperti, nella casa, un ‘avamposto’, dove abitano con un
due donne della stessa setta. Il solito santone della congregazione che lui
stesso ha creato, nel mondo della “libera impresa”, che si fa la corte di
ragazzine da mettere incinta con la scusa che la prima vi resta sarà la
portatrice del successore, del nuovo Gesù. Quella ci resta dà poi alla luce una
bimba!
Su queste cose, di
sesso, l’autore sembra uno Slavoj Žižek che si crede un genio osannato mentre
ripete solo le solite banalità arricchite di aneddoti. Il vantaggio espositivo
e psicologico è che, non scendendo nei dettagli, per non dare tinte
pornografiche alla propria narrazione, per non renderla scabrosa, viene
lasciato tutto alla fantasia del lettore che può anche far cadere gli accenni e
concentrarsi su altri aspetti della storia e delle storie.
Tali devono essere
le regole dello scrivere per case editrici, dove generi per tutti non si vogliono
far trascendere un letteratura porno. E dove il destreggiarsi col porno pur non
scadendo nel porno è troppo difficile per autori con altro ritmo e differente
respiro narrativo.
L’autore
rappresenta invece molto bene il mondo di finzioni, come in effetti è il mondo
reale nelle interazioni interpersonali accessorie, dove tutti parlano e si
atteggiano mentre a nessuno ne importa nulla di nulla, se non dei propri
bisogni primordiali spesso difficili a lasciar scorrere, essendo i singoli
oppressi dalle consuetudini e stereotipi sociali, luoghi comuni socialmente
assimilati ed interiorizzati, bisogni primordiali spesso inespressi ed
irrealizzati dei quali resta tuttavia il disagio insopprimibile.
I personaggi e le
storie, sempre una scusa per esprime delle sensazioni e dei concetti, sono ben
congegnati. Il libro si conclude senza conclusioni, colla vita che continua,
aperta, per quello che può essere dei dettagli secondari delle esistenze.
Perrotta, T., Svaniti nel nulla, Edizioni e/o, Roma, Italy, 2012.