Letter from Lhasa, number 284. Noi

Letter from Lhasa, number 284. Noi

by Roberto Abraham Scaruffi

Veltroni, W., Noi, Rizzoli, 2009. 

(Veltroni 2009).

Walter Veltroni

Tre citazioni di autori come ad appropriarsi di una supposta scienza esterna e farsene belli. Una dedica “A Vittorio Foa” (perché non ad un altro od a nessuno?). Nei ringraziamenti, alla fine, nel file .pdf, il racconto dell’idea del libro venutagli a Cracovia quando, con alunni delle scuole di Roma di un viaggio ad Auschwitz, si erano intrattenuti con sopravvissuti, e la dedica del libro pure a loro (sia ai sopravvissuti che ai ragazzi). Una lunghissima lista di ringraziamenti. Quanti obblighi che si hanno quando si è importanti! In tutto ciò, Veltroni non esce mai dall’ovvio.

1943 L’estate, a parte qualche ridondanza retorica, ha ritmo. È serrato ed avvincente. Vi sono precisione storica e capacità narrativa. 

In 1963 La primavera, l’incedere è meno serrato, per quanto sostenuto ed interessante. È che il Veltroni politicante (uno dei tanti scrittori servili e luogocomunari avrebbe fatto lo stesso) deve incensare il tutto di retoriche resistenzialiste, equilibrate e moderate ovviamente!, e di sensati inni al progresso del momento (qui il 1963), o immaginandosi un pubblico di piccolo-borghesi ...o, se non si prefigurava lettori specifici, immaginandosi sé stesso od Il Partito lo avrebbe poi giudicato anche dalle sue operare letterarie.

La filosofia veltroniana è semplice. Se perdi e ti fanno il culo è solo colpa tua. ...Giusto! ...Ma non dire che sono venuti a liberarti! I nuovi occupanti erano solo dei burattini forzosamente coscritti agli ordini di oligarchie prosperavano e prosperano sulla guerra. Sennò nessuno si sognava di andare a fare la guerra per il mondo per ‘liberare’ il prossimo. Non è che facessero i liberatori dell’umanità, come si vede ogni giorno nel mondo. Ma Veltroni è così. Deve seguire sempre i conformismi imperiali. Gli manca la dimensione storica, la cultura, delle cose. Quello che, con luogo comune, lui attribuisce ‘alle dittature’, lo si ritrova dappertutto. Non può dirlo. Si è pre-censurato, lobotomizzato, reso cieco per essere accettato.

La sequenza di questa parte (1963 La primavera) è tipicamente cinematografica. Per una banale viaggio in auto Milano-Roma, ai due protagonisti ne capitano di tutte. Potevano entrare nel casello più prossimo a Milano ed uscire in quello più prossimo a Roma... Nei film, mai nulla è così semplice. Veltroni concentra avvenimenti, accadimenti. Patetico il gerarca che tradito, nel 1943, poi telefona al padre dalla Spagna per perdonarlo e coinvolgerlo, come autista di consegne in Italia, nella sua impresa di trasporti, ed il padre che muore sotto casa accasciato sul clacson un giorno al ritorno da uno di quei viaggi. 

...Suspense cinematografica. La moglie malata che lui sta raggiungendo a Roma per vedere se sia guarita e pronta per essere riportata a Milano, sparisce mentre padre e figlio maggiore stanno raggiungendo Roma. Appunto, capitano tutte a loro in quel banale viaggio in Volkswagen.

Il suo filosofeggiare su Dio sono davvero quattro cazzatelle da sacrestia. Banale e risibile quel: ‘Anche Dio può perdere.’ ...Se tale è il livello dei suoi personaggi, cioè dell’autore... Veltroni non conosce il dubbio. Risolve sempre tutto con vaneggiamenti che sembra suonino bene. Ed il bimbo che, al livello di quelle sciocchezze, conclude che, ad (lui dice ‘durante’) Auschwitz, Dio pregasse... Aspettava chi vincesse?! ...Al peggio non v’è mai limite. 

Ecco che ritrovano la moglie-madre fuggita, che si rianima quando il marito le fa vedere un ritratto lui le aveva fatto quando si erano conosciuti nel 1943. Pennellate strappalacrime per una immaginaria sotto-storiella a lieto fine.

In 1980 L’autunno, siamo al figlio Andrea, il figlio del bimbo del 1943, quell’Andrea ancora bimbo nel 1963, che sta chiedendo ad una lei, la moglie, perché lui non le basti. La prole si restringe. 3 nella famiglia del 1943, due in quella del 1963, 1 ora (‘prodotto’ durante un’occupazione d’università).

Ed ecco che Veltroni, ligio impiegato di partito, deve fingere che le persone abbiano idee. Mentre di solito vi sono solo circostanze. Guadate lui... Per cui, lui imbastisce dialoghi sulla sua ortodossia. In fondo, la politica gli ha dato da mangiare e pure in abbondanza. Coi soldi ti danno pure la linea.

Famiglia in crisi. Lui che fa il cronista a salario da fame per qualche radio di movimento. Lei che guadagna bene come pubblicitaria. Figlio undicenne che sa tutto ma loro si illudono di tenerlo lontano dai loro problemi. Lei che non sopporta più il marito ma che, per ora, invece che trovarsi altri, si è trovato uno psicoterapeuta. Lui che vorrebbe tutto fosse come prima e che non si capacita che lei si sia stufata.  

Intanto il padre, il bimbo del 1943, poteva non ricevere una lunga lettera strappalacrime da un bimbetto che aveva incrociato dopo il bombardamento alleato di Roma e che aveva scaricato ad un prete, restando pentito di averlo ‘abbandonato’? Non, non poteva. La riceve. Lunghissima. E con seguiti ulteriori. Veltroni ha sempre bisogno di far chiudere i cerchi, di far incontrare e rincontrare i suoi personaggi.

La moglie del bimbo del 1943, Giuditta Anticoli, effettivamente esistette, ma nata il 20 luglio 1936, deportata ad Auschwitz e mai tornata. Idem i familiari. Nessuna clemente famiglia romana la ospitò per sottrarla alla deportazione. ...Quella di Veltroni sarà un’altra... I tedeschi avevano liste dell’anagrafe, per cui andavano ad indirizzi precisi... Non è che trovassero ‘gli ebrei’ per strada, come nei film. Ma ai Veltroni fa sempre comodo tacere i dettagli. Si etichetta il male e si srotola tutto da solo.

Dei 1024 ebrei di Roma deportati il 16 ottobre 1943, ne tornarono 16. Altrettanti furono arrestati dopo, a Roma. La RSI esisteva già. In precedenza erano stati liquidati, a Roma, i CC, almeno quelli, molti, che non erano confluiti nella GNR.

Senza cooperazione italica nessuno poteva avere le liste degli ebrei italici, la stragrande maggioranza dei quali riuscirà comunque a sopravvivere coperta e a non essere deportata o ammazzata in loco, sebbene nelle statistiche sulla questione si debba considerare che la macchina tedesca dello sterminio opera nelle aree non ancora occupate dagli alleati. Dove si fideranno dei rabbini, non avranno molte possibilità di sopravvivenza.

Per cui, gli ebrei italici sopravvissuti sono meno se si considerano quelli in pericolo, non coloro che erano magari al sud già occupato dagli alleati. Nel Regno d’Italia, le persecuzioni non si erano tradotte in sterminio. Nel Regno d’Italia, gli ebrei, di qualunque nazionalità formale fossero, erano protetti rispetto alla macchina tedesca di deportazione sterminio. Mussolini (quello del Regno d'Italia) si inframmetteva, dove fossero in pericolo. La RSI è uno Stato fantoccio.

Eppure, nonostante tutti questi pentiti e convertiti del dopoguerra, qualcuno (un impiegato, un dirigente) dà le liste dell'anagrafe ai tedeschi, invece di farle sparire. Non che fosse semplice. La realtà non è mai eroismo cinematografico. Eppure... Erano solo fogli... Anche all'estero, c’è dove cooperano e dove non cooperano con la macchina del concentramento e sterminio. Basta dire di sì e far sparire le liste.  Quando i tedeschi chiedono il pegno di oro, a Roma, è chiaro che è l'estorsione prima di deportarli. Chi si illude li sta ad aspettare, sebbene anche lì non è che fosse sempre facile fuggire. Eppure, sempre meglio in marcia per il fronte e fuori Roma, che stare ad aspettare lo sterminio quasi sicuro.  

Ovviamente, Veltroni, lui che pretende conoscere il bene ed il male, non può dirvi che Megele passò al servizio anglo-americano e che continuò i suoi esperimenti negli USA, negli UK ed in giro per il mondo, ovunque i nuovi padroni gli offrissero possibilità. Lui vi parla di quello cattivo. Sapete come siano gli ‘specialisti’, anche ‘criminali di guerra’. Un po’ se li sono presi gli anglo-americani. Altri i russi... Così va il mondo. Non può esservi spazio per ciò nelle sue storielle strappalacrime da vecchio scribacchino di partito. Lui stesso, avessero vinto gli altri, sarebbe oggi ardentemente nazifascista.    

Tra mellifluità ed ortodossie varie (Veltroni non potrebbe mai lavorare di vera introspezione, nell’analisi dell’altro), ecco che si arriva alla suspense finale di questa parte. Suspense che chiude. Dove inizia l’azione, Veltroni tronca. Troppo pericoloso. E se poi qualcuno presenta come suo qualche pensiero od espressione non eterodossa di un personaggio? Tronca e poi, in altra parte del libro, ti dice veloce come s’è conclusa la cosa. 

I figli dei bimbi del 1943 si ritrovano uno radiocronista di sinistra più o meno ortodossa e l’altro... Ecco il fratello maggiore, il radiocronista, trova la voce del fratello minore in una rivendicazione della Walter Alasia ed altri indizi in effetti lo riconducono ad un assassinio proprio sotto casa sua, sua di lui fratello maggiore. Dato che lui, il fratello maggiore, Andrea, si era espresso, a caldo, con toni feroci su quell’assassinio, di cui era stato più o meno testimone, riconosciuto il fratello, che pur nega, che fa? ...Lo denuncia? Scopriamo poi che lo avrà fatto e già se ne hanno rapidi preliminari.

Oh, che caso. Di lì a pochi giorni, ecco che negli USA viene ucciso John Lennon. Su tutto ciò, dopo molto tempo di separazione di fatto, lui e la moglie, bellissima e sanamente cinica, si fanno una sana scopata. Veltroni butta proprio tutto in politica, o quel che a lui sembra politica. Che c’entra? Lei ha disgusto di lui, ma... Veltroni è un familista... Dopo di lui lei non avrà più nessuno di suo, solo chiavate da qualche settimana in continua successione.

Oh, sempre il caso! ...Quel pomeriggio, alla radio, in una specie di dibattito BR sì-BR no, ecco che il fratello Alberto telefona confessandosi come il protagonista della rivendicazione. A quel punto non basterebbe la retorica. Occorrerebbe analisi dei personaggi e delle loro interazioni. Troppo rischioso, anche ad esserne capaci. Meglio passare ad una nuova parte del libro.

Ed ecco una nuova parte, la finale, 2025 L’inverno. Qui ci sono i bimbi del 1980. Anzi, il bimbo di quella famiglia Noi, Luca, che ha fatto in tempo a sposarsi, fare una figlia ed andarsene via di casa. In questa parte, il lettore apprende che poi Alberto si è fatto dieci anni. Se l’è cavata bene anche se aveva solo curato l’inchiesta e la rivendicazione dell’omicidio. Cosa da ergastolo, soprattutto di quei tempi. Naturalmente perdona ed anzi ringrazia tutti di averlo denunciato.

Questa parte finale, nella parte futuristica è costruita come per uno schermo, ottima per farvi un film, dove le immagini catturino l’attenzione dello spettatore. Per il resto, è un misto sdolcinato nostalgico. Precisamente quello che l’autore voleva trasmettere. Fede positivistica nel progresso e nostalgia per quello che si perde. ...Non è che sia così semplice.   

Ad ogni parte di questo libro, il ritmo declina rapidamente, per lasciare spazio a visioni desolate, dove diversi mondi coesistono, ma senza suscitare mai veri dubbi allo spettatore ...perché se il censore ti mette nel mirino poi uno come vive. Grandezza per chi coesista con le censura esplicita. Fariseismo per chi conti e si conti di operare in una inesistente libertà. Se ad un lettore non piaci... Ma se la macchina di partito, comunque ora si faccia chiamare, ti mette di mezzo per qualche eterodossia in relazione alle sue idiosincrasie ed ai suoi stereotipi...

Veltroni, W., Noi, Rizzoli, 2009. 

Letter from Lhasa, number 283. Grillo’s Schiavi Moderni

Letter from Lhasa, number 283. Grillo’s Schiavi Moderni

by Roberto Abraham Scaruffi

Grillo, B., Schiavi Moderni. Il precario nell’Italia delle meraviglie, beppegrillo.it, 2007.   

(Grillo 2007).

Beppe Grillo

This is a book with texts of Beppe Grillo, Joseph E. Stiglitz e Mauro Gallegati. They comment the testimonies precarious workers have written to Grillo and the book reports.

For Stiglitz, more flexibility should combine with more social assistance. For Grillo, the Biagi Bill is the Black Death because it introduced in Italy precarious labour, so it created modern slaves. Instead of favouring juvenile work, it just transformed young people in low cost commodities. Italy became the fatherland of low cost labour. Jobs are scarce. What remained has been low cost labour. For Gallegati, under-paying labour is not a solution for a country pretending to be developed. ...It is not sure Italy be and will be... 

This book is a long outburst of precarious workers of a predatory Italy where it is impossible to reform whatever. Instead of simply liberalizing the labour marker, but with some social assistance and legal protection, they have simply bureaucratized precarious occupation and even without any real legal protection (minimum wage per hour etc).

If from one side, there are super-protected (not always super-paid!) workers, from the other side there are not only less-guaranteed workers, who always existed, but now, with left’s and right’s labour reforms, workers super-exploited and without any future. This means that this decaying Italy is progressively marginalizing itself at all levels and that is absolutely evident, more than ever, since the contempt it has for its human resources.

Grillo and his movement do not have a real modernizing culture. So they published this work just as a demagogic agitation against modernity. Such pathologies actually derive from the absence of modernization. Whatever modernization is firstly founded on the careful and efficient utilization of human renounces. What in Italy is not and the situation is progressively worsening. 

Only an example of this dramatic and now unreformable situation of this decaying and self-marginalizing Italy: in 2010 the employment rate was 78.6% in Switzerland, 71.1% in Germany, 71.1% in Japan, 69.5% in the UK, 66.7% in the USA but only 56.9% in Italy. And, in Italy, people are generally hired without any connection with their education and skills.

For decades, in Italy, they have condemned to anticipated retirement million people with the excuse of letting free positions for young people. Now there is no work for old as well for young people, while there is certainly abundance of useless and well paid public employees.   

Grillo, B., Schiavi Moderni. Il precario nell’Italia delle meraviglie, beppegrillo.it, 2007.

Letter from Lhasa, number 282. Sgarbi’s Lezioni Private

Letter from Lhasa, number 282. Sgarbi’s Lezioni Private

by Roberto Abraham Scaruffi

Sgarbi, V., Lezioni Private, Mondadori, 1995.

(Sgarbi 1995).

Vittorio Sgarbi

Cultivate, brilliant, penetrating and deep, delicate and suave.

We’ll propose just some reading notes.

...It is contestable that artistic expression would not exist without individual freedom (Sgarbi 1995, p. 10). Or that may easily become a tautology assuming that an artist be naturally free. 

...That art coincides with life has nothing of astonishing and it is seems another tautology. Anyway, it may be useful to reaffirm that.

For Sgarbi, in old buildings, the ancient odours should be preserved. Restructurings lose sounds too, if they were and are places for playing music. An epoch is its odours and sounds. Customs are memory of extraordinary events.

Sgarbi remember that he argued with Gore Vidal who reputed that screenplay was everything. For Sgarbi, in a movie, screenplay is as the skeleton. However, for him, image is even more important. Since a movie is a visual work, screenplay is the text over which image is built.

By their very individual style, poets provide a new vision of the world. Each work of art is unique since the uniqueness of its style. Style is what permits contents to live. Art is style.

Sgarbi analyses the great expressive force of Fred Buscaglione, a great poet-singer for Sgarbi. Sgarbi loves to show the polychromy of whatever artistic expression and to underline originality, force and transgression when he detects them.

Reading books is as to assume narcotics, because one becomes book-addict, one assumes a narcotic accelerating one’s own intelligence. People without this privilege assume normal narcotics, just for forgetting their unhappy lives.

Nature is inferior to art. Art improves nature. Poetry (as well as literature etc) is not spontaneity and creativity at pure state. As Leopardi constantly underline, simplicity needs fatigue, technique, architecture. Apparent simplicity is a complex construction. What appear as natural requires science, hard work, expertise, knowhow. 

History of art should not be learnt chronologically but by contacts and encounters coming out from knowledge and desire to watch. Sgarbi always insists on non-chronology of time. Time is subjective or, eventually, subjectively hierarchical. For instance, in his paintings, Titian has such a force to remove whatever temporal and literary reference, overcoming them by the force of his images. One of great themes of poetry is love. Also love is a moment. Only rarely it is absolute harmony and synchrony between two persons. 

The classic and artistic culture of Sgarbi allows him to have a sceptical point of view about politics. Politicians are generally inept and they reflect that in whatever they do, included the stupidity of the laws they produce. Basically, they are inconclusive. The philosopher does not need politics. Those who do not know how to govern themselves need politics. As bad money drives out good money, bad politicians drive out potentially good ones. You all know that those you have elected are worse than you.  

Sgarbi will be an MP from the XI to the XIV legislature, 1992..2006, plus government undersecretary, assessor by a local government and mayor.

The sensibility of many poets of our century (XX) is the sensibility of misfit individuals unable to be fulfilled by ordinary values.  

After the discussion of the antinomy Emily Dickinson-Walt Whitman, Sgarbi concludes his book with the absolute nihilism of Kenneth Patchen in his Street Corner College.   

Next year the grave grass will cover us.

We stand now and laugh;

Watching the girls go by;

Betting on slow horses; drinking cheap gin.

We have nothing to do; nowhere to go; nobody.

Last year was a year ago; nothing more.

We weren’t younger then; nor older now.

We manage to have the look that young men have;

We feel nothing behind our faces, one way or other.

We shall probably not be quite dead when we die.

We were never anything all the way; not even soldiers.

We are the insulted, brother, the desolate boys

Sleepwalkers in a dark and terrible land,

Where solitude is a dirty knife at our throats.

Cold stars watch, us, chum,

Cold stars and the whores.

Sgarbi, V., Lezioni Private, Mondadori, 1995.

Letter from Lhasa, number 281. Carnevali defends Obama

Letter from Lhasa, number 281. Carnevali defends Obama

by Roberto Abraham Scaruffi

Carnevali, E., In difesa di Barack Obama, Gli eBook di MicroMega, Italy, September 2012.

(Carnevali 2012).

Emilio Carnevali

...An interesting ‘defence’ of Obama and also very useful about Italic stereotypes.

What in Italy is or was called blocked political system and consociativism, in the USA becomes a normal political system. In addition, in the USA there is such an influence of the militarist-police bloc and of the various industrial and financial interests on government, that it is really irrelevant who wins Presidential and other elections.

Generally, a US President does not control ‘his’ own formal majority, although Presidential powers be vast so the President can both act outside or against Congress and  try buying a majority for what he wish to do, if he really wish to do something. Another expression avoided about US politics and institutions is transformism. US parliamentary institutions are highly transformist.

All the countries of the Anglophone area have blocked political systems, and are consociative and tranformist. What does not weakens their high efficiency, apart from military expenses frequently disjoined from whatever rationality. It is the US case. The USA have not a Crown balancing private and myopic oligarchies.

A banal politological rule is that general elections are won on the centre. It is not really relevant where a US Presidential candidate come from. Biographies finally are literary creations. For getting massive financing for becoming one of the two credible candidates, he/she need to show to be buyable from the US financial, militarist and industrial oligarchies. If one is credibly buyable, one is in the couple of opposing candidates with pair probability to win elections.  

What was finally the policy difference between Obama and his Republican opponent? That Obama introduced his Obamacare. Nothing else. His foreign policies are neocons policies. His internal ones idem. He massively subsidised the banking system. It is everyday shown that a subsidised financing system go on with its traditional policies were producing bankruptcy. Careful policy makers could easily find different solutions than awarding predations or permitting bankruptcies would have damaged small savers and the whole economy. In addition, the US financial and banking system continues to be deregulated. Obama followed his usual way of doing formal declarations or general laws but without any real implementation. ...That from Guantanamo to finance.

Is Obamacare a real innovation? Obama extended the bases of the health system without changing its foundations. The interests of the pharmaceutical industries, generally against people health (they earn on diseases!) have not been touched. Perhaps they have been extended. The US health system already was very expensive, the most expensive of the world (relatively to the GDP). Obama extended it, without rethinking that human body should be something different from a pure pretext for making money.    

After Carter, the extremist US militarist-bloc feared that it could have another President not fully aligned to its bloody needs. Bill Clinton was a George H. W. Bush CIA and Reagan Presidency creation for avoiding such a danger. Clinton marginally contradicted some extremist militarist bloc aspirations and he was object of wide defamations although not removed from office. Basically, Bill Clinton remained the confidence man of the extremist militarist bloc and of its extremist Republican supporters. Republicans do not win elections because there are aligned with extremist militarism but because extremist militarism has become common ground of US rhetoric and it is masked behind other programs be them the apparent ‘less government’ of Republicans or the apparent social programs of Democrats. Once in office, such programmatic opposition does not really exist, because the main oligarchic interests determine the real policies are finally implemented.    

Such a Bill Clinton immediately appeared as the Obama guarantor, guarantor not in front of people but in front of militarist oligarchies. For becoming President, a candidate needs a lot of money. Popularity depends on the political advertising machine, not on a candidate’s qualities. The only quality really required to a candidate is to be adaptable, obedient. It is better if one is a good actor, although idiotic mind-controlled chaps as the last Bush showed it be not indispensable. They micro-chipped his mind and, with nazi-style, Hollywood-style, scenarios, despite he constantly appeared as lost, he was sold to idiotic masses.

The show about Guantanamo is exemplar. Obama officially ordered to close the concentration and torture camp but masked his desire not to close it behind a connected request of financing such a closure. The financing bill was rejected, as nearly everybody agreed to do. It was just a show. If he really wanted to close Guantanamo it would have been sufficient to follow the classic administrative way and to order to let it without prisoners and to change the Bush de facto legislation about concentration and torture camps. On the contrary, Obama reinforced such a legislation legalizing in same way Guantanamo, or making it less illegal that before. A Guantanamo concentration and torture camp without prisoners and without wardens did not need financing. It would have saved costs. Asking for a financing for closing it was the Obama mask for not closing it. Obama masked himself behind Congress.

As told, Obama legalized abuses and tortures, in addition to infinite detention without trial. He moved in the same directions about assassinations all around the world. The fact that he now sign one be one the assassination orders, with connected massacres (‘collateral damages’), makes more, not less, legal the assassination policies. He receives dossiers built from some dozen committees of various bureaucracies of the death machine and he signs. There is no contradictory and not even any real control. The USA (the UK too, and their clients) have a long history of persecutions, massacres, assassinations implemented only because bureaucracies need to justify their existence and extend their financing. Such is the US death machine. A good business, ...for someone.

Such policies, infinite detentions and Presidential assassinations, are implemented also against US citizens, so without any real legal right even for US nationals. The militarization of the US dictatorship is accomplished!     

Such is Obama. Those who believe, or simulate to believe, that faces change policies can be excited by the usual false opposition between the two main candidates. Reality is different. The two main candidates would not be such if they had whatever real reciprocal difference. None of them can give a personal print to concrete policies. They support them only with different faces and rhetoric. US Real governments are soviet structures. They work by committees which exalt the worst not the best of their members.

Obama cannot be better than Romney. Romney cannot be better than Obama.      

Carnevali, E., In difesa di Barack Obama, Gli eBook di MicroMega, Italy, September 2012. 

Letter from Lhasa, number 280. “I” come italiani di E.Biagi

Letter from Lhasa, number 280. “I” come italiani di E.Biagi

by Roberto Abraham Scaruffi

Biagi, E., “I” come italiani, Nuova Eri – RCS Rizzoli, Rome and Milan, Italy, 1993.

(Biagi 1993).

Enzo Biagi

...Una lunga serie di avvincenti banalità correnti e ricorrenti, anche con interessanti aneddoti storici di prima mano, che si srotola sotto gli occhi e che riempe piacevolmente il tempo se non si ha altro da fare o se vuole qualcosa di leggero, e che dà comunque il senso della realtà più o meno quotidiana. Utile anche, ed ancor più, allo storico, per chi non faccia storia solo sui resoconti da caserma.

Ciò anche quando Biagi, ottimo italiota, si fa servile e sente il bisogno di infiorire i suoi aneddoti, ben scritti e senza ampollosità, con l’ottimismo ostentato che il genio italico tutto risolverà. Lo fa pure con la Napoli, appena occupata dagli altri ed ancora con la penisola in guerra. ...Neppure lì poi è passata la notte... S’è imputridita.

Ennò. Nulla si risolve, lì. È l’italiota che abbossa, se ne frega e finge di sperare per non disperare di sé stesso. L’italiano non esiste, anche se il dittatore del Quirinale e i profittatori vorrebbero che i derubati ed oppressi lo credessero. Che faccia più felici essere fregati da uno dello stesso gruppo etnico?! L’italico, che resti o se ne vada, sa che non v’è speranza per la penisola italica.

L’Italia purtroppo esiste, dal 1861 e con qualche anticipo precedente. Gli italiani non esisteranno mai se non come appellativo generico ed improprio al posto del più preciso italici.

Se Biagi riferisce di qualche contemporaneo importante, scolora la piaggeria col senso dell’ovvio, a meno che non sia di uno di quelli di cui si possa dire male. Ma se è un politico spinoso o pericoloso, lo lascia perdere.

Eroi della penna sì, ma quando si è ben ben sicuri! Penne libere pure, ma se l’editore lo consente. Su Cuccia (il possibile discendente di Guido Jung, e troppo in alto per preoccuparsi di qualche tinta grigia, su aspetti non potevano preoccuparlo, su media della sua area) consente, ...un po’. Se Biagi parla male di uno di gran nome (e di quelli si preoccupano di quel dicano i media su di loro), si può star sicuri, sicurissimi, che quello non conta un cazzo.

Non so bene quel che abbia detto, poi, Biagi di Berlusconi (in questo libro non dovrebbe esserci nulla, se non compare qualcosa nella parte mi manca). Potete star sicuri che se il primo ha fatto l’eroe il secondo doveva essere una bolla, di quelle che quando scoppiano non spruzzano nulla, pur se di lungo corso. Non è, la mia, una valutazione sulle qualità del personaggio politico-istituzionale, ma sul suo potere reale.

...Dettagli... Il testo di Biagi è piacevole, colto, scorrevole.

Non mi piace vantare libri non letti. Per questo Biagi mi sono dovuto accontentare di quello ho trovato, anzi di quello ho poi scoperto aver trovato. Qui, il .pdf mi si interrompe alla voce Eduardo inclusa. Quando lo iniziai, lo credevo completo. Sennò, salvo casi particolari, non mi attraggono i libri spezzettati. Qui, nella foresta congolese, non potevo trovare altro. Non ci sono le biblioteche londinesi. V’era grande abbondanza di questi file, ma sempre lo stesso, con 31 pagine .pdf, spero più, in proporzione, dei 31/240 (240 dell’edizione BUR 1995, di cui ho trovato il numero di pagine) del libro stampato. Ma non posso controllare. Purtroppo sembra non esserci altro on-line. Sennò lo avrei scaricato e divorato tutto.    

Biagi, E., “I” come italiani, Nuova Eri – RCS Rizzoli, Rome and Milan, Italy, 1993. 

Letter from Lhasa, number 279. Tutto il Grillo che conta...

Letter from Lhasa, number 279. Tutto il Grillo che conta...

by Roberto Abraham Scaruffi

Grillo, B., Tutto il Grillo che conta. Dodici anni di monologhi, polemiche, censure, Feltrinelli, 2008.

(Grillo 2008).

Beppe Grillo

This is an evaluation of the texts of this book, (Grillo 2008), without any reference to his nowadays political ‘career’. His political or para-political initiatives precede the date of this book, although his political movement, M5S, which will participate in the next general elections, was formally created in 2009.   

Even though Beppe Grillo define himself as a comedian, he is a heretical lecturer about all the basic questions of our life. There are formal similarities with Dario Fo, perhaps. The contents are radically different.

He has a constant taste for paradox, a very well documented paradox. So it is not a real paradox. They are truths, information, exposed in a paradoxical way, showing that reality is paradoxical. Grillo transmits culture, knowledge, in a paradoxical way, as a well constructed show. 

Grillo moves through ecology, psychology, great social questions etc is a minimalist and realist way, with an apparent use of common senses which is another ingredient of his witty expositive model.

He does not offer magic solutions. Instead, he shows possibilities. His is an invitation to inquiry and understanding, an invitation to rationality. “Non credete più in niente, mettete in crisi tutto, createvi dei dubbi, non date per scontato niente, non date per scontato niente!” (Grillo 2008, p. 122).

He uses messianic tones, overall after the 11/09/2001 and the era of unilateral US-British (and clients) world war it opens, mixed with misunderstanding of certain aspects of reality. It is detectable a progressive evolution, in the contents he presents, with growing incursions on the political ground, even if his attentions seems more for creating movements diffusing awareness. Also with examples of other countries, he shows concretes possibilities and the italic power obstacles, the italic paralysing web. On this ground, he becomes more partial, partisan, inhibited, with de facto tacticisms.  

When State terrorism is involved, Grillo apparently suddenly becomes naive, apparently does not understand. From the for-him structural failure of the Itavia flight (Ustica massacre provoked from a missile while the Italian government had warned Gaddafi who was in some other area of the Mediterranean Sea) to the for-him ‘Islamic terrorism’ responsible of a too complex operation as the 11/09/2001 one, etc, when there is State terrorism Grillo prefers to accept official points of view, which are always false.

Impossible such a sharp mind do not understand such aspects. Evidently he has been in some way seriously warned, from some Secret Police, that he could unmask what he wanted but not the absolute core of power, the domination by Secret Police agencies, their parallel militias, their directly managed terrorisms and mafias. Or there is some conscious or unconscious self-censorship. Only when he was in practice pre-running for the 2013 general elections, he denounced for instance that the Brindisi bomb (19 May 2012) was very likely in some way favoured (or determined, according to what he told) from power, while, for more clamorous events, he showed and shows acceptation of clearly false official versions.

He does a very valuable work about ecological questions, with very practical suggestions of possible solutions. Historical ones would require extensive research (he is already busy on other fronts), and history is too ‘political’ even if the best way is to deal with it in an apolitical way.          

For instance, Grillo seems not to talk about the CDB (the comprador Mediobanca’s special agent) finance and media, and media used for supporting his financial activities in addition to his permanent political campaigning, included his plans for institutional transformation (subversion before the 1992-93 Great Purge, when Mediobanca finally led the Great Purge, predatory privatizations etc.) et similia. In (Grillo 2008), Grillo casually mentions him about a secondary matter. The first time, he mentioned him for appreciation. It is equally repelling his sympathy for a personage as Di Pietro and others of the same area.    

The intellectual Grillo denounces everything. The politician Grillo avoids denouncing everybody because there are power interests would destroy him. Italy, as whatever State of the world, is a place where everyone can be liquidated in various ways if some key institution activates one of its Secret Police with annexed Prosecution Offices. Even when in apparent conflict with the President of the Republic, Grillo aligns with the radical pseudo-judicialist area enjoying solid covers inside the main institutions.

He does not understand, or simulates not to understand, that magistracy has no autonomy from the institutions controlling it, basically the Quirinale-President of the Republic since the 1992 Capaci massacres. When there are apparent conflicts it is because there are superior forces becoming the real government always with the same Quirinale CC Secret Police activating or deactivating Prosecution and connected Offices.

Grillo, B., Tutto il Grillo che conta. Dodici anni di monologhi, polemiche, censure, Feltrinelli, 2008. 

Letter from Lhasa, number 278. O Brasil Privatizado

Letter from Lhasa, number 278. O Brasil Privatizado

by Roberto Abraham Scaruffi

Biondi, A., O Brasil Privatizado. Um balanço do desmonte do Estado, Editora Fundação Perseu Abramo, São Paulo, SP, Brazil, 2003. 

(Biondi 2003).

Aloysio Biondi

It is actually the same text published in April 1999. The author died in July 2000.

This Brazilian story of privatizations is similar to other privatizations in the world where State companies were sold with substantial losses. The mechanism is easy. The company is heavily refunded before being sold. Immediately later, it is sold and bought at a super-sale price, considerably inferior even to the recent previous refunding. Companies are bought with very favourable banking credits sometimes even totally covering the paid price. Sometimes companies even have cash permitting to pay with it the price to be paid for buying them. 

Everything is formally regular. A seller. A buyer. It is only that, behind formal regularity, an immense predation against State is operated with the active cooperation of the same State, alias of those managing and representing it. In this way, the State/government (federal or ‘local’; Brazil is a federal State) makes gift of enormous amounts of funds to private oligarchies so wasting taxpayer money.

In addition, cheap credit is assured to the buyer from State-controlled banks so that it could eventually buy without spending its own money, so even without money, more precisely with the same money of the seller. I give my (people’s) money to you for allowing you to buy my own (people’s) properties! It is a classical predation. ...Finally, those who have property right certificates write history...

In Greece, there were cases of public companies bought from people without money, using part of the cash of the bought company for paying the price for buying it, and immediately later closing the company. In various countries, there are also cases of companies bought at very cheap prices and a bit later sold, eventually to foreign companies, for a multiple of the original price.  

One may suppose (frequently there is also clear evidence, if one wants to see it) that a small percentage of these predations goes back from the apparent profiteers to the politicians and State bureaucrats having realized such ‘splendid’ businesses. Taxpayers pay while private and ‘public’ oligarchies predate public funds.

Not only there are restructurings, what is frequently inevitable, before and after the privatization. Despite that, prices and tariffs generally are substantially increased already before the privatization. One may suppose that that be done in agreement with the incoming buyer, even if a company is officially sold ‘on the marker’. However, generally, imaginary anonymous markets do not exist. It is frequently known who the buyer will be. Not everybody can buy big companies and with private and public banks’ credits. Finally, even the quality of the provided services frequently deteriorates.   

Even if public companies were mismanaged and subsidised, it is a curious way of privatizing. Privatization became everywhere (in the less developed areas, with weak States) a slogan for covering a massive predations. Certainly, States/government cannot well manage companies are even less able to profitably sell them.

That was what happened in Brazil too, specifically at the end of the 1990s, on initiative of the government of Fernando Henrique Cardoso. That is well evidenced from the (Biondi 2003) detailed exposition, firstly published in April 1999, so covering the previous period.

The technique was the usual one: people brainwashing about the advantages of privatizations and the new happy era they would have opened, a long list of clamorous lies, absence of whatever State/government control on the privatized companies although legally possible and absolutely appropriate when they are public services, companies sold without any real payment and with great profits for the buyers.

Anglophone States/governments privatised at market prices expanding popular capitalism. Comprador and para-comprador areas made gifts at advantage of the predations of private oligarchies, and of State/government bureaucracies and corrupted Statesmen and politicians which equally profited from the privatizations’ great feast.

The author seems to idealize Italian privatizations, perhaps focusing only on the appearance of some one of them. Also Italian privatizations were a big predation. Some pseudo-popular-capitalism ‘privatizations’ were realized only for companies de facto kept under State control. Little shareholders have no control on them. Big shareholder remained State/government. In addition, there were not only the official privatizations but also the super-sale of the vast real estates of public institutes, including the Social Security ones so now the pension funds are without any real cover. Real estates guaranteeing them do not exist anymore, not even the cash from their selling because it was used for facing State/government ‘social’ interventions. What was before managed as in whatever insurance company became a device facing current costs by current revenues. Capitalization disappeared in predations. Consequently, there was a double big predation: public companies, and public or para-public real estates, the former for oligarchic predations, the latter also for the direct predation of politicians, trade unionists, bureaucrats et similia.         

According to (Biondi 2003), Brazilian privatizations were totally disjoined from whatever industrial policy. Government claimed that privatizations would have some constraints about covering companies’ productions by certain quota of Brazilian intermediate products. That does not seem a great industrial policy, even if Brazilians seem incapable of conceiving anything more than that. Anyway, perhaps fortunately, such engagements were not maintained. In Brazil, also nowadays, there is an extended protectionism overall relatively to not technological products. Its result is higher internal prices ‘for protecting Brazilian industries’, commodities of the lowest quality and a Brazil without any competitive sector, even less in whatever advanced industry. Of course, that is not responsibility of predatory privatizations. Predatory privatizations and the absence of real modernization policies are consequence of such a regime, a State and a country, and of its people, although people behaviours be determined from the quality or absence of quality of its oligarchies.

It might be useful to recall that President Dilma Rousseff appreciated Fernando Henrique Cardoso for his stabilization policies. Such privatizations were part of such ‘stabilization’. If Brazil is universally [from the Empires] ‘appreciated’ it is only because it is a comprador area which will never really develop. It is backward in everything, and without any sign of recovery, although with media brainwashing Brazilians obsessively telling them that they are a world power.

Biondi, A., O Brasil Privatizado. Um balanço do desmonte do Estado, Editora Fundação Perseu Abramo, São Paulo, SP, Brazil, 2003. 

Letter from Lhasa, number 277. David Icke’s Biggest Secret

Letter from Lhasa, number 277. David Icke’s Biggest Secret

by Roberto Abraham Scaruffi

Icke, D., The Biggest Secret. The book that will change the world, Bridge of Love Publications, Scottsdale, Arizona, USA, 1999. 

(Icke 1999).

David Icke

The English Icke is a brilliant social writer and he divulgates a considerable amount of ethnographic, historical and cultural information. He is even better when he didactically explains matters. He moves at different levels and he is certainly interesting and useful. He unmasks certain realities while presents in my opinion only hypotheses relatively to other ones.

The UK, as all the Anglophone countries, is a tight totalitarian area. We may raise only questions, absolutely not undermining what just affirmed in the first paragraph. It is always useful to contextualize subversive or apparently subversive authors, as well as whoever and whatever.

British Secret Police corps do not seem to have in any way, or not in an effective way, interfered with his life, tried annihilating it, silenced him. We may suggest that perhaps, despite his denunciations, he do not contradict current stereotypes and interests of the British Empire (I use this formulation because the British Crown is considerably more than the UK). For instance, if his denunciations of the British Royal house may not be too much liked from it (or perhaps they like this kind of publicity), certainly his campaigning from an independent, not ‘mondialist’, UK is absolutely consistent with the British Crown policies (conflicting with the U.S. ones despite apparent continuous convergences), even if Icke see it as mondialist and part of a mondialist or a-national network.

The British Crown is ‘mondialist’, but with its own mondialism. So it likes, as a useful cover, anti-dollar, anti-euro and other similar demagogies, and that for the banal reasons that the UK have dimensions (both as space ad population) considerably inferior than the USA. If the UK tries to dominate the world by financial and other less visible networks (services etc), the USA ‘colonise’ it by a growing web of military bases, what the UK could not afford since its reduced scale dimensions. For the UK, it is a question of reduced budget, relatively to the USA, but it is also a different imperial model.

At page ix of (Icke 1999), as part of a banner or pre-introduction, we find a quotation from Wilhelm Reich, the Austrian brilliant psychiatrist and psychoanalyst, a scientist, persecuted and jailed, in the USA, after WWII, since his researches. Six tons of his books, journals, and papers were burned. He died in jail. It was a relatively short detention. Since it was and is easy, in US prisons, to induce strokes, it is not improbable he was assassinated since government order. His researches and work contradicted current medical stereotypes and interests, but also current moralism. Also his assistant, Michael Silvert, jailed with him, disappeared after being released. Officially he committed suicide. When too many people, or connected people, targeted from a government die in doubtful circumstances, it is generally improbable it be casual. Anglophone countries, not only them, have a long history of covert assassinations of independent minds.

It should not at all disrupt the British monarchy that one of his subjects remembers U.S. horrors instead of British ones. About his denunciation of the Satanism and reptilianism of the British Crown and its networks, we cannot really know whether it really dislike or, on the contrary, appreciate such unmasking or publicity.

More generally, since there is a lot of movies (an industry tightly controlled from ‘cultural’ departments of Secret Police corps), we may not think that the so-called ‘conspiratorial’ (it is considerably more conspiratorial, in the negative meaning of this word, who believes in the State/government unbelievable self-justifications and deceptions for covering whatever State/government crime!) literature, in part or large part certainly produced from specialized departments of Secret Police corps, be really opposed from power. On the contrary, it objectively appears very useful for presenting, in an apparently unbelievable way, as tales, as science fiction, the Imperial agenda, for preparing people to it. This is the function of all the ‘catastrophist’ culture. What is not anyway an Icke (and other supposedly honest authors) fault.   

Problem-reaction-solution, usefully evidenced form Icke, is a banal and classical mechanism for creating problems and offering false solutions accruing one’s or its own power. It is a classical, although despicable, power/government practice. ...Problem-reaction-pseudosolution, for rapidly creating other problems and other pseudosolutions, and so on. In this way, bureaucracies exponentially grow, society is destroyed, public expenditure and debt go out of control and systemic implosions are always possible, eventually overcome from some Statist dictatorship. ... Problem-reaction-pseudosolution...

The militarist-police bloc is tendencially liberist for destroying other nations and nazi-communist inside its own country or State. It simulates liberism for destruction. It implements nazi-communist policies as normal form of control and domination. Its basic model is different levels of slaves at the absolute orders of a very restricted oligarchy of only some puppet masters.

Different and opposed ideologies are just smoke and deception for dividing and manipulating poor idiots, the various levels of slaves. They will be one day overcome from a unitary ‘culture’, what will be only a formal difference relatively to nowadays apparent pluralism.

It is sadly true that people need to be told what to think. What watched on TV and cinemas (now on Internet) becomes immediately as truthful, if presented in some professional way. Apparent pluralism is just a form of marketing. The same contents are presented under apparently different cultural and political-ideological frames. One is convinced to be different while it is told him/her what to think from one branch of the same power. People vote for different parties implementing the same polices once in office. What is the difference?     

The (Icke 1999) biggest secret is “that a reptilian race from another dimension has been controlling the planet for thousands of years.” (Icke 1999, p. 029). He sees invisible super-human forces governing everything. Their, or of their evil fraction, eventually visible representatives are reptilians, needing human blood for forcing themselves to assume human forms. For him, humans live as in a holographic television channel. Different realities can coexist, in the same space or at different levels, reciprocally invisible. Physical and natural sciences provide different explanations about these realities and possibilities. At the same time, the universe is too limitless for permitting supposing that only the planet earth have what we call humans. In addition, since Darwinism seems plausible although be not consistent with other natural science discoveries, creationism (the external introduction of humans on earth) is not so banal as it could appear when presented from clergy. Icke studies all that and exposes the results of his investigations.

The testimony of Jennifer Greene / Arizona Wilder, he interviewed years ago, is particularly suggestive. She, previously mind conditioned from Joseph Mengele, refers, also with their real name, to shape-shifters, from humans to reptilians. Icke is clearly under her influence when he talks of the ubiquity of reptilians in power networks. There is no apparent reason to doubt of the testimony of Jennifer Greene / Arizona Wilder, although some further investigation on the various aspects of these metamorphoses would be very useful. Certainly, it is not an easy matter. It would  not be easy, it would be nearly impossible, to have some real analysis of the body of the people named from Jennifer Greene / Arizona Wilder and to have material evidence about their eventual need of human blood (for preserving human forms instead of going back to their reptilian nature) and about their metamorphoses.    

It would be easy to declare that what cannot be precisely proved be false. It is a current refrain obtuse and opportunist academicians love to propose, when useful for stigmatising whatever heterodox. Actually, it is not so. When the object subtracts to analysis, it could be claimed that it may be truthful what not proved false. Also this assertion would not be precise. Anyway what cannot proved as false, since the impossibility to analyse the object of the investigation, may be scientifically correct to assume it (if there are apparently credible testimonies) as possibly truthful while waiting for further elements. From the other side, a lot of stereotypes assumed as truthful, because convenient, are not at all provable as such and they are very likely false.

States of denial determine too easy rejections of what not conforming to Pavlovian conditioned reflexes, to the mental schemes of ‘lobotomized’ minds. From the opposite side, there are also people wanting to believe the apparently unbelievable whatever it be. There actually are too many phenomena which are not explicable with banal, apparently rational, linear pseudo-explanations. Governments using the State Secret (‘reasons of national security’) relatively to matter without any real security reason is at least an element of evidence about hidden worlds power want preserve as such. There is also massive evidence about government intervention for blocking whatever investigation about various form of Satanism overall when power networks (at not high levels too) are involved.  

In Icke, the presentation of ethnographic evidence combines, perhaps inevitably, with his own interpretation. The advantage of his expositive technique is that his interpretations are evident and they can be easily separated from the information he provides. Or another hypothesis is that he had an extra-sensorial awareness, the natural access to levels of knowledge, other people have not. It is always easy to identify what we may not, or not yet, access, and consequently what can be a revelation as well as a simple hypothesis of the author.    

It is not certainly more scientific, certainly is globally less, the current academic vision, largely propagandistic, of human and social disciplines, where everything is presented as it was generated and living in a closed system, without any possible external influence, while natural sciences, even only the direct experience of the planet earth, show that this planet is an open system in constant interaction with infiniteness.  

One might hypothesize (without denying the hypothesis of reptilian presence or ubiquity in power network, and all the connected ritualisms and esotericisms) that the author needs to build a big, immense, conspiracy because he does not understand how State bureaucracies, and specifically Secret Police services, departments and officers work. What he calls cover-ups made possible since the networks he exposes are actually possible since laws and regulations permitting institutions to create, manage and cover (by the State Secret, the so-called Reasons of National Security) Secret Police services, departments and officers and their crimes. Secret Police [whatever their actual denomination] services, departments and officers are created specifically for committing insanities and crimes, at institutional orders. They basically are bureaucracies and people for whom the right place would be asylums and prisons, together with the ‘people’ of the institutions leading them. On the contrary they can commit insanities, crimes and insane crime thanks to laws and regulations about Secret Police corps and about the State Secret, the so-called Reasons of National Security, made for assuring their secrecy and their legal unaccountability.

When there are exceptions as the assassinations of the same Presidents and et similia,who should manage them, it is because there a going on coup d’État. Such were, for instance, the Kennedys’ assassinations. There is no need of the networks exposed or supposed from Icke. They may exist. However, States/governments are a more powerful and totalitarian machine. If such networks exist, they are under tight State/government control. Of course real States/governments are those legitimized from people vote although not depending from it. There is no ‘democratic’ either parliamentary control on real State/government. Everything is delegated to Statesmen/women who generally are too busy either in their own businesses and corruption, or in using the Secret Police apparatuses at their own advantage, for instance for liquidating competitors. Although with continuous institutional signatures under the secret decrees for committing insanities and crimes also against their own subjects (the so-called citizens), and apart from exceptional State terrorist or other exceptional State/government criminal operations, the whole State/government terrorist-mafia-criminal machine managed through Secret Police apparatuses goes on since inertial forces and, according to current bureaucratic ‘logics’, it progressively expands itself. Everything is even more complicated for comprador States/governments, clients of their owners. However it is always State/government which creates and manages such apparatuses. They are not usually composed from ‘007’ but from insane and maniacal-criminal bureaucrats using a vast mass of irregulars with their same characteristics.       

About the UK, Icke indirectly evidences the dualism between the Crown and the formal governments. The formal government had considerable power. However, the final control of the Secret Police apparatuses comes from the Crown. The British formal government can organize the subversion of Libya. On the contrary, for instance, operations as the Omagh bombing  and the Diana assassination clearly were British Crown Secret Police operations, the former against the formal government (in my opinion, apparently from forces did not want a pacified North Ireland what was in the Blair plans), the latter for other purposes.

The 15 August 1998 Omagh bombing was clearly organized from a British Secret Police who amassed people where there was the ‘IRA’ bomb, while the IRA was repetitiously warning that the police was not clearing the area but, on the contrary, amassing people. Perhaps not casually, nobody was convicted for the massacre, massacre since the government action, while a simple demonstrative bomb for the IRA fraction organized it, which had no responsibility for the massacre and actually tried to avoid the police-organized massacre. If a police, under some superior management, amasses people where it was credibly warned there was a bomb...  

A banal interpretation of the Diana assassination is that she was pregnant outside her first marriage, what could not allowed, from a paranoid point of view, for the mother of a future King. On the contrary, the well documented interpretation of Icke, suggested from Jennifer Greene / Arizona Wilder, is of a ritualistic reptilian murder after having used Diana just for producing the future King of the UK and an accessory child. To watch and listen the free available (on youtube) long interview from David Icke to Jennifer Greene / Arizona Wilder would be a perfect complement of the Icke book, also on this point. There is nothing wrong to be influenced from a witness, an insider, reputed credible and apparently being such.

The networks exposed or supposed from Icke have the de facto function, in the Icke exposition, of deresponsabilizing real States/governments. It may be argued that reptilians have occupied key power position because they are powerful, although it may be argued that, if they need to occupy power positions, it is because they are not so powerful, so they need the power of State/government structures.

The Icke claiming that John Kennedy and Diana were driven to their position for being ritually assassinated did not consider that if the Kennedys had submitted to the militarist bloc and if Diana had lived silently and, overall, without becoming pregnant and dreaming other marriages, perhaps they would have not been assassinated. That the Kennedys assassinations had precise power reasons is difficulty contestable. They were a threat for the militarist-police bloc.

According to the Jennifer Greene / Arizona Wilder testimony, Diana was chosen to be ritually murdered in the tunnel where she as assassinated. Icke literally inundated with esoteric symbolisms about this assassinations. In effect, keeping an injured person, for a long time, where the accident happened, until she is dead... When there is the hand of Secret Police corps, evidence is always made to disappear, avoided, messed up etc, what was the case in the Diana ‘accident’. When something is absolutely casual there is no need of abnormal behaviours, secrecy, biases etc. There is neither the need of Secret Police corps interfering with ‘investigations’. What on the contrary happened in the Diana case, with absolutely abnormal pseudo-investigations for covering up everything.

The method of associations can be useful in various aspects of the historical work, although it might be deceitful in other ones. The play of symbolisms can allow to discover symbolisms in whatever. In addition, it supposes too cultivated puppet masters when generally they are not at all such. Sometimes they may be although generally they be not such.         

From one side, the author describes an irresistible conspiracy from an omnipotent reptilian network. From the other side, he claims it/they may be easy defeated by awareness, people awareness. If they (reptilian networks) existed and they were omnipotent, it would not be so easy to defeat, even only to contrast, them. People refuse to face the reality of actual States/governments and need to invent ‘obscure forces’. They (reptilian networks) may exist. They may be not so omnipotent, although they may appear omnipotent because they are in a for-them promiscuous interaction with powerful State bureaucracies.

The author solves his inconsistency, or apparent inconsistency, with a NPL technique, stating that we are what we feel, what is only partially true. There always are external force we do not control and not necessarily ceasing to interact with us, or to eventually obstruct us, only because we see them and reality in a different way. We can control our own reality, but only partially, and anyway we cannot totally, or in a relevant way, change or avoid external reality. It may be possible, but it may not be possible or not always. 

Also the author’s futuristic information and hypotheses are surely interesting and useful. There is certainly a lot of military research without spillovers to civilian fields. What make vane the conformist custom to ‘analyse’ reality according only to what is commonly known, ...and with self-censorship for opportunistic self-convenience.

Icke is a good help for watching outside current conformist frames, although a conformist-opportunist chap would simply avoid this kind of literature, if not for stigmatising it. 

Icke, D., The Biggest Secret. The book that will change the world, Bridge of Love Publications, Scottsdale, Arizona, USA, 1999. 

Letter from Lhasa, number 276. Violation of Heisenberg's Uncertainty Principle

Letter from Lhasa, number 276. Violation of Heisenberg's Uncertainty Principle

by Roberto Abraham Scaruffi

Rozema L. A., A. Darabi, D. H. Mahler, A. Hayat, Y. Soudagar, and A. M. Steinberg, Violation of Heisenberg's Measurement-Disturbance Relationship by Weak Measurements, 16 August 2012, http://arxiv.org/pdf/1208.0034.pdf

(Rozema 2012).

Lee A. Rozema

Ardavan Darabi

Dylan H. Mahler

Alex Hayat

Yasaman Soudagar

Aephraim M. Steinberg

In quantum mechanics, the uncertainty principle defines an inverse relation between the simultaneous observable precision of position x and momentum p of a particle. Measuring an observable induces a random disturbance. For Heisenberg, “the product of the measurement precision, ϵ(q), and the magnitude of the induced disturbance, η(p), must satisfy ϵ(q)η(p)≈h, where h is Planck’s constant.”

In (Rozema 2012), “the first direct experimental characterization of the precision and disturbance arising from a measurement, violating Heisenberg’s original relationship” is provided.

Heisenberg’s original measurement-disturbance relationship has been proved as formally incorrect. The correct form was provided from Ozawa.

The experimental observing of a violation of Heisenberg’s original measurement-disturbance relationship requires measuring the disturbance and precision of a measurement apparatus. However, in quantum mechanics, it seems impossible measuring a disturbance.

So, here, the authors checked the consistency of Ozawa’s theory. They did that carrying out a set of measurements inferring the disturbance through tomographic means. The authors show how they measured precision and disturbance of a measurement apparatus using weak measurements before and after the system interacts with it.

Rozema L. A., A. Darabi, D. H. Mahler, A. Hayat, Y. Soudagar, and A. M. Steinberg, Violation of Heisenberg's Measurement-Disturbance Relationship by Weak Measurements, 16 August 2012, http://arxiv.org/pdf/1208.0034.pdf

Letter from Lhasa, number 275. Giorgio Napolitano licenziato dalla Merkel e dall’Impero. Ma si son dimenticati di dirglielo. ...E lui fa finta di non capire

Letter from Lhasa, number 275. Giorgio Napolitano licenziato dalla Merkel e dall’Impero. Ma si son dimenticati di dirglielo. ...E lui fa finta di non capire

by Roberto Abraham Scaruffi

Nulla succede a caso nel mondo degli ‘scandali’ (sono tutti fabbricati e sono per il popolino ammaestrato allo scandalizzo facile!). Le procure sono sotto stretto controllo delle Polizie Segrete Carabinieri che, in regime di dittatura quirinalizia (dalla strage di Capaci inclusa), rispondono al Quirinale e solo ad esso. Come Presidente del CSM, il Presidente della Repubblica ha poteri davvero dittatoriali sullo stesso (se ne vedano i regolamenti), per cui, anche in questa qualità, può controllare piuttosto ferreamente dove si creano le carriere vere, cioè le Procure ed annessi (GIP, GUP etc).

Che sia uscita la faccenda della intercettazioni Mancino-Napolitano, e che sia stata drammatizzata contro Napolitano, significa che le Polizie Segrete Carabinieri rispondono ora a Mario Monti, il Presidente della Repubblica designato dall’Impero nel momento in cui è stato imposto al Quirinale-Napolitano di affondare, di fatto con un colpo di Stato bianco, il governo Berlusconi democraticamente eletto. Sennò, i media sono egualmente sotto stretto controllo delle Polizie Segrete CC e del Quirinale. Possono essere facilmente silenziati in mille modi e piuttosto rapidamente.     

Napolitano si è dimostrato di servilismo solertissimo ad ogni richiesta dell’Impero, scegliendo sempre il più forte. Lo si è visto sulla Libia dove, scavalcando tutti, e del tutto (come al solito) in modo apertamente eversivo della Costituzione formale, si è schierato col terrorismo anglo-franco-americano contro uno Stato ed un governo con cui era stato di recente stipulato un trattato di amicizia.

I Servizi tedeschi lo sanno perfettamente che il terrorismo siculo (e non solo) e le mafie sono sempre e solo di Stato, e che le stragi del 1992 sono stragi quirinalizie. E lo sanno tutti pure a Roma.

La strage-Falcone serve per stoppare Andreotti. Falcone era egualmente condannato. I CC non potevano permettersi uno che voleva crearsi la sua FBI personale e che dunque li rimpiazzasse nella gestione delle mafie etc. Sarebbe stato assassinato dopo che Andreotti fosse divenuto Presidente della Repubblica. Senza Falcone, si è visto che come DNA-PNA-DDA e DIA siano divenute solo delle inutili burocrazie addizionali e senza veri poteri. Al contrario, Falcone (capendo poco o nulla in che mondo stesse operando) voleva una vera super-Procura con una sua onnipotente Polizia Segreta. In pratica voleva duplicare lo schema statunitense col Ministro della Giustizia che controlla l’FBI. Lui, Falcone, sarebbe stato, al contempo, para-Ministro della Giustizia, super-Procuratore e capo dell’FBI italica. Un illuso od un pazzo, anche se Andreotti, come sempre fa, gli aveva fatto la legge sebbene poi, alle pressioni dei CC, avesse dato il nulla osta alla liquidazione dello stesso ...ma dopo che lui, Andreotti, fosse asceso al Quirinale. Falcone, sebbene avesse montato alla cazzo un processone come quello iniziato il 21 giugno 1989, dava già allora noia ai CC ed alle loro appendici della PS. Falcone era uno che voleva comandare, che s’allargava troppo, mentre i CC prendevano e prendono ordini (direttive generali, in genere, per cui sono i CC a comandare) solo dal governo reale a Roma e dagli anglo-americani. I CC hanno sempre voluto in esclusiva, con la PS e GdF come appendici, il controllo delle mafie e dei terrorismi, controllo che significa potere, soldi, impunità. Quando ‘i Servizi’ organizzano l’attentato contro Falcone del 29 luglio 1989, i due suoi agenti lo salvano sono non casualmente assassinati in modo coperto entro pochi mesi. Non a caso, Falcone lo hanno poi santificato. Non si discute coi pazzi o gli illusi. Come santi sono invece utilissimi. Contribuiscono a darti legittimazione. La strage per assassinare Falcone viene anticipata da Spadolini-Mediobanca per stoppare la corsa di Andreotti per il Quirinale, dato che Falcone passava per andreottiano. La notizia della strage di Capaci arriva a Roma proprio quando Andreotti, lo stesso Andreotti che ha lanciato i suoi CC in Sicilia negli assassinii, nel repulisti, contro la sua corrente sicula (Lima non gli serve più, eppoi avrebbe allertato Falcone ormai condannato [assassinato Lima, arrivano subito le Polizie Segrete andreottiane, anzi son già lì a supervisionare, per coprire tutto; quando qualcuno viene alla fine accusato, il processo diviene un processo contro Lima]) e che ha lanciato (sempre tramite le sue Polizie Segrete CC) Di Pietro contro Craxi (e Forlani), sta chiedendo a Claudio Martelli i voti del PSI per divenire Presidente della Repubblica. Gli sta lasciando intendere che, eletto Presidente, avrebbe messo a tacere tutte le accuse della Procura milanese contro Craxi ed il PSI, quando arriva la notizia della strage. Andreotti (che i tedeschi definiscono come il puparo delle Polizie Segrete e, di conseguenza, di terrorismi e mafie) capisce subito il messaggio (o rinunci o poi tocca a te) e dice a Martelli, cui un momento prima stava chiedendo i voti, che hanno ammazzato (o quasi, morirà dopo) Falcone e che lui si ritira dalla corsa alla Presidenza. In quel momento, al Quirinale c’è Spadolini, uomo di Mediobanca e dell’Impero, grazie al fatto che Cossiga ha preferito lasciare campo libero capendo che non poteva opporsi all’ineluttabile corso delle cose (...o non voleva opporsi): la dittatura quirinalizio-mediobancaria compradora direttamente subordinata all'Impero, perseguita da Mediobanca-Cuccia-Impero dalla caduta del Muro di Berlino (il piano di distruggere il precedente ordine Costituzionale diviene operativo col 1991). ...Un Andreotti Presidente avrebbe fatto il Gronchi, mutatis mutandis... Idem, Forlani-Craxi. Mediobanca-Cuccia-Impero necessitavano di politici e statisti corrotti ed ubbidienti. ...Si veda chi hanno scaricato/liquidato, con la Grande Purga, e chi hanno invece coperto e promosso, e come sono state realizzate, ed a vantaggio di chi, le sprivatizzazioni... Spadolini-Mediobanca, forti della legittimazione imperiale (e con CDB che si è comprato l’Interno [Scotti etc] ...dice qualcuno [Cirino Pomicino] in qualche libro non perseguito penalmente), ordinano Capaci contro le stesse potentissime Polizie Segrete CC andreottiane che infatti si vendicano in vari modi, dall’arresto di Riina (protetto dal Ministero dell’Interno) alle bombe del 1993. Il 27 marzo 1993 viene richiesta l’autorizzazione a procedere contro Andreotti per mafia. Chi monta il caso sono Caselli, Violante e De Gennaro. Andreotti giudica Caselli un insuperabile incapace. Violante fa il politicante. I pentiti li procura De Gennaro, che tuttavia dice ad Andreotti di non preoccuparsi che sono solo cretinate: tecniche da sbirro che cerca di fotterti mentre ti dice di esserti grande amico. Il 13 maggio viene concessa l’autorizzazione a procedere contro Andreotti per mafia. Il 14 maggio si apre la stagione delle bombe e stragi del 1993. Sono i CC andreottiani coi lori miliziani siculi ed altri. CDB-Mediobanca avevano assicurato a Spadolini che sarebbe divenuto lui Presidente della Repubblica in cambio di quel preziosissimo servigio a Capaci. Il 25 maggio 1992, mentre Spadolini, a Palermo per i funerali di Falcone etc (perfetto stile mafioso: ammazzi uno e poi vai al suo funerale), ha già in tasca il discorso di investitura ed è dunque certissimo della ricompensa, viene informato che a Roma hanno appena eletto Scalfaro. Falcone etc erano stati assassinati il 23 maggio. Scalfaro è comunque facilmente condizionabile e condizionato da Mediobanca-Cuccia (proconsoli dell’Impero nell’Italiozia post-bellica), la Mediobanca-Cuccia che va avanti ed estende la Grande Purga di fatto iniziata su ordine di Andreotti per divenire Presidente. Il sistema politico uscito dall’occupazione anglo-americana viene liquidato in pochi mesi. Già il governo Amato è un governo Scalfaro, un governo del Quirinale, un governo del golpe mediobancario di Capaci. Liquidato Andreotti con Capaci e Forlani in parlamento, gli accordi Forlani-Craxi non valgono più. Amato è la faccia formale della dittatura Quirinale-Mediobanca, mentre viene fatto a pezzi il sistema partitico uscito dall’occupazione anglo-americana. Quando Scalfaro non capisce, o non con abbastanza solerzia, gli viene ricordato in vari modi chi sia il governo reale. Tutte le macchine nuove necessitano di un po’ di rodaggio.

La strage-Borsellino serve a coprire la strage-Falcone. Scalfaro-Amato-Mancino, i mandanti. Si veda la catena di comando burocratico-istituzionale quando ci sono crimini di mafie e terrorismi, e si sa chi ha dato l’ordine tramite le Polizie Segrete CC ed altre, e copre col Segreto di Stato i crimini ordinati od autorizzati. Funziona così in tutto il mondo. Come già per Falcone, arrivano le Polizie Segrete quirinalizie, con Procure annesse, a confondere tutto. Perché lo ammazzano? Non riescono ad ingannare né a comprare Borsellino. Il che la dice tutta sul ‘valore’ delle Boccaccine e dei Cazzelli, qualche ingenuo avesse mai dubbi, e pure di un po’ tutti gli altri.

Il fratello, Salvatore Borsellino:

“«Chiedo al senatore Nicola Mancino, del quale ricordo negli anni immediatamente successivi al 1992 una lacrima spremuta a forza durante una commemorazione di Paolo a Palermo, di sforzare la memoria per raccontarci di che cosa si parlò nell'incontro con Paolo nei giorni immediatamente precedenti alla sua morte. O spiegarci perché, dopo avere telefonato a mio fratello per incontrarlo mentre stava interrogando Gaspare Mutolo, a sole 48 ore dalla strage, gli fece invece incontrare il capo della Polizia Parisi e il dottor Contrada, incontro dal quale Paolo uscì sconvolto tanto, come raccontò lo stesso Mutolo, da tenere in mano due sigarette accese contemporaneamente... In quel colloquio si trova sicuramente la chiave della sua morte e della strage di Via D'Amelio.»”

Che gli avevano detto a Paolo Borsellino?

Non è difficile immaginarselo:

“...La rimozione di Falcone è stata una dolorosa necessità di Stato... ...Ordini superiori... ...Noi siamo solo dei servitori delle istituzioni che non potevano non ubbidire... ...Le istituzioni non possono certo permettersi che si vada avanti nelle indagini... ...Bisogna che lei chiuda tutto e lasci perdere... Lo Stato le sarà estremamente riconoscente... Il Ministro, il governo, il Presidente, dicono che lei può chiederci ciò che crede... La aiuteremo, la aiuteranno, in qualunque sua ambizione... L’importante è che qualunque sua reale attività investigativa su Capaci cessi subito... ...Subito, subito... Purtroppo abbiamo ordini precisi... Lei deve abbandonare subito il caso, chiudere tutto. ...Non le piacerebbe una promozione, un trasferimento altrove, un prestigioso incarico internazionale... ...Ci dia una sua risposta subito, perché purtroppo abbiamo ordini precisi e noi che possiamo fare se non ubbidire... ...Ci confermi che coopera... ...Per favore ce lo confermi... Abbiamo ordini precisi... Il tutto è estremamente urgente...”

Borsellino rispose che non poteva cooperare a silenziare tutto. Loro riferiscono a Mancino, Mancino chiama il Capo del Governo ed il Quirinale. Poi dà l’ordine di liquidare Borsellino, salvo che giunga notizia certa che lascia perdere. La Polizia Segreta dell’Interno attiva le sue milizie parallele a Palermo che stanno pronte con l’esplosivo. Le scorte servono sia a proteggere, sia a sapere dove stia il ‘protetto’ dunque, eventualmente, a liquidarlo. Saputo che Borsellino va dalla madre, viene piazzato l’esplosivo. Non hanno notizia che Borsellino lasci perdere. Anzi, hanno notizia che intende andare avanti nelle indagini su Capaci, sebbene in realtà ormai si aspetti di essere ammazzato da un momento all’altro ...ma uno s’illude sempre... Lo fanno saltare per aria. Poi arrivano i Servizi, anzi erano già lì, a confondere tutto ed a sottrarre quello che Borsellino aveva con sé e non distrutto dall’esplosione immane. Contrada, che abita a Roma, è in vacanza a Palermo, oh che caso!, in quel momento, domenica 19 luglio 1992. È in barca. Il SISDE di Palermo, ben attivo ...stava ammazzando Borsellino!, lo chiama subito per confermare che l’operazione è andata bene. Quando le Polizie Segrete organizzano queste operazioni, controllano in luogo, assistono l’operazione perché si svolga senza interferenze e danno copertura in vario modo. Le sale operative delle varie polizie e militari lo sanno subito quando i Servizi, le Polizie Segrete, hanno le mani in pasta in qualcosa di questo genere perché ricevono l’ordine da un ufficiale di Polizia Segreta di tenere l’area di libera da interferenze etc. Non a caso, ai funerali, c’è chi tenta di picchiare Scalfaro (che ordina la strage-Borsellino per coprire la strage-Falcone del suo predecessore Spadolini; la chiamano la difesa delle istituzioni). Ad attentato avvenuto e già rimosso ed occultato il rimovibile e l’occultabile, Parisi incarica Arnaldo La Barbera (agente occulto al soldo del SISDE) di confondere tutto, che non si scopra mai nulla. Lui obbedisce e ci fa ulteriore carriera. Si inventa colpevoli di comodo come Scarantino che poi fabbricano pure come finto pentito per  ulteriore confusione. Lui, sotto tortura, che può fare?

Ecco che, ora, le telefonate di Mancino a Napolitano, per essere salvato dai sui crimini, su cui nessuno indaga ma lui è paranoico ed ha crisi di panico, vengono usate contro Napolitano, per liquidarlo e sloggiarlo dal Quirinale subito. ‘Napolitano copre la mafia’. ...E sai che novità... Mafie e terrorismi sono loro, come comando centrale. Anzi, per confondere ulteriormente, ora gli uffici propaganda dei CC, con Procure annesse, si sono inventati la trattativa Stato-‘mafia’. ‘Lo Stato’ che tratta con se stesso? ...Ma figuriamoci!

Monti viene imposto dalla Merkel e dall’Impero ad un Napolitano che scodinzola solerte e s’adegua. Le condizioni sono state create da un’accentuazione drammatica dello State/government-organized stalking contro Berlusconi. Da sempre, dal giorno stesso entra in politica a gennaio 1994, linciato per ‘mafia’ e ‘corruzione’ (evasioni fiscali etc), ecco che Napolitano ordina alle Polizie Segrete quirinalizie di coinvolgere Berlusconi in sporcaccionate. ‘Non ne posso più... Quello va rimosso... Ma chi si crede di essere?! Se mafia e corruzione non sono bastate, ci serve qualcosa di peggio che lo sputtani ulteriormente ed in modo irreversibile. ...Lo si faccia a pezzi come uno sporcaccione irredimibile! ...Se non possiamo farlo passare come un drogato [Gianni Agnelli si drogava etc ma quello era tra gli intoccabili! Pure un puttaniere notorio. ...Non a caso grande sostenitore dei Napolitano...], se non possiamo mettergli bambini, ragazzi o uomini nel letto, almeno montatemi qualcosa di comparabile! ...Solito circuito giudiziario-mediatico!’ Ecco che Berlusconi viene dipinto come uno che fa sesso a tutte le ore, e con ‘bambine’ (‘minorenni’ ...in realtà l’età del consenso è 14 anni, ma gli ordini del Presidente sono ordini: se i reali non ci sono si inventano. ‘Dite che erano e prostitute e trovatene una che potesse avere avuto, o che si possa dire avesse avuto, meno di 18 anni!’), e che spende pure milioni e miliardi per festini che precedono le sue presunte orge o si evolvono in esse. Centinaia di ‘investigatori’ vengono mobilitati per montare il caso. Centinaia di ‘investigatori’ che pretendono prove e testimonianze contro Berlusconi. Con quei metodi si infogna pure Madre Teresa di Calcutta!

Il golpe bianco, anzi sporcaccione, di Napolitano arriva al dunque la sera del 12 novembre con le dimissioni concordate del governo Berlusconi: ‘Giorgio Dux, mi sottometto al tuo colpo di Stato, ed appoggio il vostro governo golpista di Mario Monti, in cambio di essere salvato dai processi che voi stessi mi avete montato contro.’ Non a caso, Napolitano crea una Grande Coalizione ma senza i partiti dentro.  Una Piccola Coglionata alla Napolitano. I partiti fanno i pupazzetti in parlamento. Un classico governo e regime di colpo di Stato quirinalizio apertamente formalizzato.

Non che il governo Berlusconi ed il parlamento non fossero già sotto le continue interferenze ed ordini del Quirinale. Tremonti è un socialistoide che sa solo aumentare le tasse. Berlusconi è solo un impresario che non ha il coraggio né di tagliare la spesa corrente del 75% e rimborsare il debito pubblico (vera chiave per un nuovo e lungo miracolo economico), né di aumentare apertamente le tasse già aumentate in maniera più o meno occulta. Non ha neppure il coraggio di denunciare il golpe quirinalizio permanente... Ma del resto, ‘il sistema’ (sotto controllo anglo-americano e con una classe dirigente burocratica, ‘privata’, e di politicanti e istituzioni di minchioni corrotti), non avrebbe permesso altro né a Tremonti né a Berlusconi od altri. Napolitano, un napoletano opportunista e furbastro ma non astuto, fa circolare la voce che ha dovuto liquidare Berlusconi perché la Merkel si era offesa per presunti commenti di Berlusconi (intercettazioni telefoniche opportunamente raccontate ai media dalle Polizie Segrete del Quirinale) che non gli piacevano le chiappe della Merkel, e perché pure Obama non lo gradiva, soprattutto dopo che la moglie dello stesso si eccitava a seguito dello sputtanamento mondiale di Berlusconi grande chiavatore, per cui lei, Michelle, si turbava e congestionava alla sola vista del piccoletto (rispetto a lei più alta) gran chiavatore mediterraneo.

In realtà, Napolitano aveva concordato con tedeschi ed anglo-americani la liquidazione di Berlusconi (‘inaffidabile’, pur obbediente ed opportunista, perché esterno a Cosa Loro: il Bilderberg Group non lo ha mai invitato...) e l’avvio di un processo per portare Mario Monti al Quirinale con tanto di continuazione del governo di colpo di Stato dopo le prossime elezioni (2013) con a capo un banchiere di Cosa Loro, Corrado Passera.

Mario Monti è uno che si sottomette a qualunque potere reale. Ciò è simboleggiato, nel suo caso, dall’affiliazione sia a una massoneria inglese (in anni lontani) che ad una anglo-franco-belga. Ovviamente partecipa anche ad altri consessi internazionali come il Bilderberg Group (che vuole la centralizzazione mondiale sotto gli ordini di una oligarchia militaristo-finanziara, con una ristrettissima cupola che comanda davvero e gli altri ridotti a vari livelli di schiavi silenti ed obbedienti). Le massonerie sono casse di compensazione dei poteri e consistono in vincoli di subordinazione assoluta. Le subordinazioni sono, alla fin fine, a Stati-regimi, come la Corona Inglese, o consorterie simili o superiori. Gratta gratta ci sono sempre solo gli Stati, in particolare quelli imperiali e sub-imperiali, e le ristrettissime oligarchie li controllano (che diffondono leggende su Illuminati e rettiliani per scaricare le responsabilità su entità misteriose ed inesistenti). Le affiliazioni sono di vari livelli. In genere gli affiliati sono pupi, non pupari. I pupi, nei livelli alti, sono alla Monti ed alla Passera. Anche alla CDB. Sennò perché uno senza interessi esoterici e spirituali (ma in genere le logge non si dedicano a tali attività) fa atti di sottomissione ad una loggia? Lo fa perché glielo chiedono e sa di averne solo vantaggi oltre a doveri connessi. Divengono picciotti mafiosi, soldatini, sebbene le logge diano alla cosa un’aureola di rispettabilità. Ci sono persone che, a seconda di chi chieda, non sanno né possono dire no. Monti è uno di quelli, anche se di sicuro non sa che sia una massoneria. Sa però che, richiesto, ha aderito. Non ha nuociuto alla carriera. Anzi ha contribuito o la ha determinata. Sennò poteva fare l’oscuro maestrino per tutta la vita. Non poteva né voleva dire di no a chi glielo ha chiesto ed oggi è candidato (ci sono sempre le incertezze del parlamento allargato che vota...) alla Presidenza della Repubblica dopo avere capeggiato un governo di colpo di Stato. Certo, lui non lo sa che sia un governo di golpe. Monti è di quelli, un po’ pavidi, un po’ ignorantucoli (di certo un genio! ...ma poi non si ha tempo quando si hanno troppi impegni...), che non sanno mai nulla... Però, il 9 novembre 2011, si fa fare Senatore a vita, se mai fosse andato qualcosa storto, seppur Napolitano, Berlusconi ed i vari altri gerarchi e gerarchetti fossero già tutti d’accordo. Il 13 novembre 2011, Napolitano lo invita formalmente a formare il governo. Il 16 novembre 2011, il governo Monti-Napolitano giura, con Monti anche Ministro delle Finanze fino all’11 luglio 2012. Tutti sanno che Monti è predestinato (salvo gli incerti del voto in parlamento, come già detto) a divenire Presidente nelle Repubblica nel 2013 (anche se ora sembra che la Merkel prema per anticipare) e Corrado Passera suo capo del governo. Ciò chiunque vinca le elezioni. Infatti il Quirinale, Monti pure, sta disperatamente premendo per cambiare la presente legge elettorale (che ha il merito di creare un sicura maggioranza formale) perché vogliono che non esista alcuna chiara maggioranza, per cui possano formare subito un governo Monti-Passera senza i soliti teatrini delle solite destabilizzazioni contro le decisioni degli elettori.    

Si veda con mente critica la biografia (inclusi i suoi passaggi in interessi del notorio saccheggiatore dello Stato CDB) di Corrado Passera. Lo si trova negli stessi ambienti di Cosa Loro, di certo con maggiore esperienza manageriale e finanziario-bancaria di Monti, ma, evidentemente, con grado inferiore. Salvo incidenti, Monti si prepara alla Presidenza della Repubblica (il governo reale), Passera a capeggiare il governo formale. Lo danno anche lui come massone ma, appunto, non significa nulla, se non che obbedisce a chi deve obbedire, a tutti i livelli, senza farsi alcun problema. Viene pure accreditato come del Bilderberg Group, un club di discussione di Cosa Loro mondiale e mondialista, il Nuovo Ordine Mondiale con alcuni capi e tutti gli altri schiavi, ma non è che già oggi sia poi molto differente pur senza una dittatura mondiale formale. Che uno sia fisso del Bilderberg Group od occasionale invitato o convocato, chi è puparo lo resta e chi pupo, pur d’alto livello, idem. A certi livelli sono tutti pupi di una cosca unica mondiale. Chi sia appena eretico ne ha problemi, anche senza violare le omertà dovute, sennò spariscono in improvvisi incidenti. Non lo vedete un Berlusconi, solo un craxian-andrettiano indigeno, come evita di violare qualunque omertà di regime seppur sia costantemente sotto tiro perché un outsider? 

Il punto, il problema loro, ora, è che Napolitano, tanto solerte nell’obbedire agli ordini della Merkel e dell’Impero, non aveva alcuna intenzione a lasciare il Quirinale e anzi le stava tentando tutte per un altro settennato, impresa mai riuscita a nessuno. Sennò avrebbero già chiuso tutte le indagini su Passera, indagini che servono a squalificarlo come prossimo capo del governo. Napolitano vuole restare al Quirinale con Monti suo capo del governo formale, ...oppure anche senza Monti magari tenuto di riserva per un altro governo di golpe dopo un governo politico dopo le prossime elezioni in cui dovrebbe vincere il fronte del PD. Invece la Merkel e l’Impero pretendono Monti al Quirinale ed un altro governo di colpo di Stato anche dopo le prossime elezioni. Monti stesso si vede già al Quirinale. ...Ma ci sono sempre gli incerti del voto del Parlamento allargato...  

La Merkel che se ne esce, a fine agosto 2012, con la ‘preoccupazione’ per le prossime elezioni (nel 2013, se non anticipate) ed prossimo governo sta pronunciandosi per un chiaro licenziamento in tronco di Napolitano. Napolitano stava lavorando da un lato per un altro settennato suo, dall’altro per un PD con alleanze a sinistra per cui, vinte le elezioni con la legge elettorale attuale (se non riusciranno a cambiarla), il PD ed alleati a sinistra avrebbero la maggioranza assoluta con la legge elettorale vigente (infatti, solo con tale maggioranza, Napolitano potrebbe avere qualche possibilità di un altro settennato). Una maggioranza di un PD con alleanza a sinistra, dunque spostato (giusto per le elezioni!) in direzione sinistro-populista, non è che sia qualcosa di realmente drammatico per nessuno in regime di dittatura quirinalizia. Ma, appunto, se salta un tassello rischia di saltare tutto, dal punto di vista dei piani tedeschi e dell'Impero. Siccome Napolitano si ritiene un grande politico, e di grande astuzia, dietro lo scudo del servilismo assoluto all’Impero ed al sub-Impero, ma non quando sono in gioco i suoi interessi personali, personalissimi, ecco che è divenuto inaffidabile appena a Berlino hanno conosciuto i suoi giochetti. Allora Napolitano recita e si sgola che non intende restare un altro settennato. Si sgola pure che vuole un camorrellum che non dia maggioranze a nessuno. Magari lo vorrebbe e magari non lo vorrebbe, dato che nel 2013 dovrebbe vincere il fronte che potrebbe dare spazio alle sue ambizioni. Ma con una legge proporzionale, pur con soglia, non vincerebbe nessuno. Fossero seri creerebbero una Repubblica Presidenziale all’americana. Tanto poi diverrebbe, resterebbe, una Repubblichina compradora alla brasiliana (pur con forme costituzionali statunitensi). Ma sono solo dei minchioni italioti ed amano i pasticci.

Non lo vedete come starnazza Casini in Caltaghirone nella sua adorazione assoluta per Monti? A Casini è stato detto come vada il mondo, dal già andreottiano costruttore (quando vogliono svilire li chiamano palazzinari, a volte mafiosi, e sono inevitabilmente appaltanti di Stato e pubblici e dipendono dai crediti del sistema bancario-finanziario, per cui devono sapere come muoversi).

La Merkel, ora, per essere sicura, pretende Monti subito al Quirinale, elezioni con l’alleanza PD-UDC col programma dell’adorazione a Monti, per cui dopo le elezioni del 2013 possano fare subito un governo Monti-Passera o Monti-altro, senza incerte transizioni di governi ‘di sinistra’, che poi il Quirinale sfonderebbe in qualche anno (comprandosi gli stessi ‘comunisti’ nel governo, od anche solo qualcuno di loro), come sempre fatto coi governi Prodi, sebbene, come macro-variabili, non è che fossero peggio dei governi Berlusconi o d’altri. Sebbene Prodi fosse di Cosa Loro, o c’era un Agnelli che lo era di più e che si sentiva offeso per l’euro (da cui Prodi non era riuscito a restar fuori sebbene c’avesse provato su ordine di Gianni Agnelli) od uno Scalfaro che si sentiva non sufficientemente obbedito, od un Napolitano che si sentiva scavalcato.

I tedeschi e gli anglo-americani, pur potentissimi e padroni d’Italiozia, sono poi degli ignorantucoli in delirio di onnipotenza e con consiglieri (del tutto delinquenziali e maniacali come le stesse facce delle istituzioni di cui sono consulenti e consigliori, a giudicare dalle politiche concrete degli Imperi e degli Stati) magari geni ma con visioni super-specializzate, frammentate, dunque del tutto lacunose ed assolutamente inadeguate in queste cose. Per cui non han capito che, una volta il loro Monti ascende al Quirinale, diviene il Monti del Quirinale, loro fantoccio (in parte e per varie cose) ma pur sempre di un Quirinale che magari poi segue altre logiche o non-logiche. Il fantoccio Monti al Quirinale sarà differente dal fantoccio Monti che oggi finge di compiacere la Merkel e gli Imperi, per quel che può come capo del governo formale. Ma questo è altra questione che lasciamo cadere qui. Chi ha dubbi su tali dinamiche sociologico-istituzionali, si studi la Storia e le Storie. ...Certo, Monti che è un furbastro, nei colloqui privati con gli altri statisti lascia intendere che oggi ha le mani legate perché il boss vero è Napolitano... Lui si prende i meriti [per l’Impero] e se lo criticano dice che è colpa di Napolitano: ‘...Se ci fossi già io al Quirinale...’ La Merkel, che non ha più Sarkozy, si è ora presa una cotta per il viscido Monti.  

Le Polizie Segrete CC-NATO quirinalizie, visto dove soffia il vento, hanno obbedito a Monti e non a Napolitano. Per cui, ora, Napolitano si trova scoperto e sputtanato per la sua copertura allo stragismo di Stato. Non che Monti farebbe diversamente appena al Quirinale. Il problema non è quello. Non è neppure problema di ‘rigore’ economico, che non c’è. Monti sta, come voluto dall’Impero, guidando allo sfondamento finale d’Italiozia ed alla sua ulteriore marginalizzazione-sottosviluppo (un processo voluto ed iniziato molti decenni fa e mai invertito) all’interno di una UE che globalmente è competitiva e che si sta sviluppando, seppure coi tassi normali delle aree mature.

La Germania sta marginalizzando apertamente quasi tutte le aree non germaniche o non para-germaniche dell’eurozona. Completata l’opera toccherà infine alla Francia che come macro-indici è messa piuttosto male (il suo tasso di occupazione è piuttosto basso, di un sette punti percentuali sotto la Germania; Italiozia è sotto del doppio, rispetto alla Germania!).

Monti sta facendo ottimamente il suo lavoro di killeraggio sistemico contro Italiozia. Il punto non è che Monti faccia schifo secondo criteri normali, obiettivi, di valutazione, pur eccellente per i piani di sfondamento tedeschi e dell’Impero, che sono piani sottosviluppisti [under-developmental] dell’Impero per Italiozia. Il problema è che Napolitano è divenuto inaffidabile per la Germania e l’Impero. Sta facendo giochetti del tutto personalistici intollerabili per i padroni esteri d’Italiozia. La Merkel gli ha in pratica ordinato di togliersi di mezzo e subito. 

A Voi, come al solito, hanno raccontato la storiella del complotto oscuro e misterioso... ...Ma figuriamoci! Le cose più evidenti sono sempre sotto il naso. È per quello che non le si vedono. State of Self-Denial, alias il pidocchietto vede solo quello che è stato ammaestrato a vedere. La Merkel e l’Impero hanno licenziato Napolitano. Magari lui fa il napoletano e tira a campare, se riesce... Vedremo...