23 April 2013

Letter from Lhasa, number 315.
Un discorso d’insediamento arrogante e falso


Letter from Lhasa, number 315. Un discorso d’insediamento arrogante e falso
by Roberto Abraham Scaruffi

22 aprile 2013. Insediamento di G.Napolitano come nuovo Presidente della Repubblica. Nuovo per modo di dire, perché è un rinnovo di mandato.

Ovviamente, il Parlamento allargato vota chi vuole, nei termini definiti dalla Costituzione, per cui non v’è nulla da eccepire dal punto di vista formale.

Il neo-eletto o neo-rinnovato si e sentito in dovere di fare un discorso politico.

Essendo Italiozia in regime di dittatura quirinalizia fondata con la strage Spadolini-mediobancaria di Capaci, non stupisce che il Presidente della Repubblica, figura apertamente eversiva da Capaci in poi, abbia un programma politico e politicantico.
NOTA: La strage di Capaci ebbe la funzione di stoppare Andreotti, che da parte sua aveva iniziato la Grande Purga, o la poi divenuta Grande Purga del 1992-93 e permanentizzatasi fino ad oggi – non che non ve ne fossero state di precedenti, ed in continuazione, a studiarsi la storia d’Italiozia, in particolare, qui, la repubblicana, sebbene la purga del 1992-93 segni una netta trasformazione della Costituzione materiale del 1948, da partitocratica a quirinaliziocratica. Da tempo, dopo la dissoluzione del muro di Berlino nel 1989, il potere reale aveva individuato nel Quirinale il possibile futuro centro formal-istituzionale per dominare Italiozia senza il bisogno dell’intermediazione del sistema partitico del post-“fascismo” (Italiozia era monarchica con un governo formale consegnato a Mussolini ed al suo partito unico, il PNF, fino a che il Re non lo farà arrestare con un di fatto colpo di Stato). Le elezioni presidenziali del 1992 sono dunque un momento chiave di ristrutturazione Costituzionale. Per quello, “loro” devono assolutamente mettere lì uno dei loro (non un Forlani od un Andreotti, che non è comunque detto che fossero meglio perché non erano dei loro) od uno, come Scalfaro, che loro possano manipolare.  

V’è solo da constare che ora Napolitano si presenta, o si ripresenta, come un demagogo e un falsario.

Lui, come tutto il blocco compradoro-oligarchico-predatorio, aveva votato contro la Riforma Costituzionale “di Berlusconi”, al referendum anti-promulgativo del 2006, divenuto un plebiscito per tenersi la Costituzione para-sovietica peggiore al mondo. Se la veda, o se le veda (sia la Costituzione vigente che come venne riformata), chi non ne conosca i termini.

Ora, Napolitano predica contro “le riforme” non realizzate. Il monocameralismo lo istituiva la “Costituzione-Berlusconi”, e pure una forte governabilità fondata sulle elezioni, cosa allora ed ora intollerabile al regime della dittatura quirinalizia. Per cui, su questo, come su tutto il resto, Napolitano fa solo demagogia e mente.

Ovviamente il suo obiettivo immediato è un altro, terra-terra. Vuole una legge elettorale che peggiori la presente che dà un’ampia maggioranza (55%), alla Camera, al partito o fronte di maggioranza relativa. Mentre il maggioritario del Senato è frammentato su base regionale per cui non è un maggioritario nazionale. Essendo inoltre anche la base elettorale appena differente non ne esce necessariamente la stessa maggioranza che alla Camera o non così netta.

La dittatura quirinalizia ha bisogno invece di un parlamento il più frammentato possibile, per proporre i propri governicchi di colpo di Stato come il governo-Napolitano-Monti, che fu creato, per precisione, con azione di Polizie Segrete CC ed altre con giudiziario annesso che montarono scandali sessuali contro Berlusconi. Dato che contro altri di altra sponda politica non si possono, di fatto, usare gli stessi metodi carabiniero-giudiziari, o non con tale intensità, ecco che il Quirinale ha bisogno di leggi elettorali che non creino forti maggioranze. Da un punto di vista politologico, la questione non è di leggi elettorali bensì di architettura istituzionale ma la cosa è troppo difficile da comprendere, o fanno finta di non comprenderla, sia per i politicanti che per i pallitologi alla Sartori ed altri. 

In rieletto tuona arrogante sulla necessità, dice lui, di “intese, alleanze, mediazioni, convergenze tra forze politiche diverse”. In realtà, il monocameralismo maggioritario della Costituzione-Berlusconi risolveva la questione e dava la parola agli elettori. Dalle elezioni uscivano chiare maggioranze non ribaltabili da manovre golpiste, né d’altro genere. 

Napolitano-Quirinale vuole, come sempre, solo mano libera per un nuovo governo di colpo di Stato col parlamento che faccia da copertura alla dittatura quirinalizia. Tutti i regimi di colpo di Stato si reggono su parlamenti, in genere. Basti puntare ad essi la pistola alla testa. È quello in Italiozia, il ruolo delle Polizie Segrete CC, con CSM annesso, o del Quirinale con CC annessi grazie al controllo dittatoriale del CSM. Secondo la Costituzione formale, ogni atto del Presidente della Repubblica richiederebbe la controfirma del governo, ma i ruoli si sono di fatto ribaltati con Capaci-1992.

Italiozia è allo sfascio economico, sociale, di libertà, istituzionale, burocratico. A Napolitano ed al suo blocco burocratico ed oligarchico compradoro-predatorio non ne frega una pippa. Lui, loro, vogliono solo fondi per le burocrazie ed oligarchie compradoro-predatorie e per i loro bracci armati, i Carabinieri-FFAA ed appendici.

A ciò per lui, per G.Napolitano, si riduce, “lo Stato”. Lo dice esplicitamente quando auspica “una forte attenzione per il rafforzamento e rinnovamento degli organi e dei poteri dello Stato. A questi sono stato molto vicino negli ultimi sette anni, e non occorre perciò che rinnovi oggi un formale omaggio, si tratti di forze armate o di forze dell'ordine, della magistratura o di quella Corte che è suprema garanzia di costituzionalità delle leggi.” Eccola la cupola del regime burocratico ed oligarchico compradoro-predatorio! Bande armate di Stato con copertura giudiziaria.

Questo [sfascio e marginalizzazione] vuole l’Impero, nelle sue varie espressioni, dal suo fantoccio quirinalizio. Lui è lì pronto ad obbedire. Lo sfascio d’Italiozia è già realizzato da tempo. Ma al peggio non v’è limite. Napolitano è di nuovo al lavoro, proprio per ciò, per il peggio ulteriore.

Scelga come suo valletto al governo formale G.Amato od altri, il programma di Napolitano è chiaro.
NOTA: G.Amato è il già valletto di Scalfaro, per la Grande Purga 1992-93, la strage-Borsellino ordinata alle Polizie Segrete CC-NATO ed altre per coprire quella di Capaci, le sprivatizzazioni truffa, lo sfondamento di qualche residua area industriale di possibile eccellenza, la rapina sui c/c perché la dittatura quirinalizia spendeva, anziché incassare, per sprivatizzare ed il pur rapido aumento del debito pubblico non era sufficiente a far cassa, etc. Ovviamente a sua storia personale è più lunga, ed anche più spessa. È anche persona di grande intelligenza e cultura. Non che un demone, od un santo, od altro, debba sempre essere ignorante e coglione. Intelligenza, cultura e personalità sono sfere che si combinano variamente in ogni individuo.

Renzi, il vuoto fatto politica, o la famiglia Letta non è che potrebbero fare cose differenti. Non capire quello che si sta facendo o sentirsi una famiglia al servizio dello Stato (bello Stato! che risultati!) non è che cambierebbe i termini della questione. Col sistema politico ed istituzionale devastati dalla dittatura compradora e sottosviluppista quirinalizio-predatoria, e prima dalla partitocrazia compradora ed anche allora da Mediobanca, il PD deve ora far finta di esistere come partito politico (mentre è solo un fascio di cosche affaristico-mafiose) mentre Berlusconi deve salvarsi dalle persecuzioni montate contro di lui, nei decenni, dallo stesso Quirinale compradoro.

Le spese e le tasse vanno su. Il debito pubblico pure. Mentre tutto il resto va giù. Chiunque faccia il fantoccio di Napolitano al governo formale, ed accetti questo quadro, può solo fare quello che da sempre e da Presidente fa G.Napolitano: barcamenarsi.  

Napolitano ha già minacciato che, se non gli faranno fare quello che vuole, cioè barcamenarsi vanitoso, “non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al paese”. E che farà mai? Una nuove stagione stragista, terrorismo, scioglimento delle Camere, dimissioni, ci pensano la CIA ed il SIS?!

Se se ne va, non ci perde nulla nessuno, a parte lui ed accoliti prossimissimi. Comunque, chiunque vada al Quirinale, lo stesso è marcio ed eversivo, per cui non è luogo per santi e pure un santo ne uscirebbe subito corrotto o liquidato.

Non vi sono soluzioni. Non v’è speranza, per chi ne avesse mai bisogno, che Italiozia possa uscire dallo sfascio in ulteriore corso e dalla marginalizzazione già realizzata. La Storia ha una sua logica, ineluttabile.