21 July 2007

Lettera da Lhasa numero 74. Accordo Pensioni. Un Quirinale ed un Governo mafiosi al livello d’Italiozia e delle sue genti

Lettera da Lhasa numero 74. Accordo Pensioni. Un Quirinale ed un Governo mafiosi al livello d’Italiozia e delle sue genti
by Roberto Scaruffi

Stati, popoli, nazioni se son nazioni, hanno quello che possono permettersi.

Di per sè, spender di più per le pensioni, 10 miliardi di euro i primi dieci anni, di più dopo, non ha nulla di drammatico. Le distorsioni del mercato del lavoro e pensionistico d’Italiozia, oltre alle altre mille distorsioni e blocchi d’Italiozia, hanno radici più profonde ed indistruttibili che dei parametri di calcolo e di maturazione pensionistica che altrimenti sarebbero solo dei parametri tecnici. Le pensioni sono campo complicato. I calcoli delle pensioni pure. A voler discutere in dettaglio dell’accordo, si dovrebbe prima vedere tutto ciò e poi valutare se davvero ciò comporti distorsioni od inconvenienti e perché.

Altrimenti, ci si limiti al fatto che si spenderà di più in un contesto di spesa pensionistica già ben sopra la media Oecd [ http://www.oecd.org/ ] per esempio, pur con capitalizzazione previdenziale distrutta, rubata, da tempo, decenni e decenni fa, dal sistema DC-PCI-sindacati. Altrimenti, in un sistema a capitalizzazione previdenziale, non esistono problemi pensioni, sussidi di Stato a parte. C’è quel si è messo da parte coi contributi, ciò rende, con ciò si pagano le pensioni presenti e future di chi ha pagato e paga i contributi. Da un lato, in Italia, si ha una spesa ben sopra la media Oecd per pensioni, pur senza capitalizzazione cui attingere (per cui le pensioni correnti vengono pagate coi contributi correnti che in realtà dovrebbero andare a capitalizzazione per pensioni future), mentre, invece, spese davvero social-assistenziali universali non esistono. Esistono solo soldi distribuiti in gran quantità per sprechi che in genere non formano e non assistono nessuno in riconversione lavorativa e da distribuire, per vantaggi loro, alle camorre organizzate più influenti e che urlano di più.

Il Ministro del Lavoro del momento, Cesare Damiano, un sindacalista Fiom-Cgil dei DS, spiegando che il recente accordo rappresenta una “'vittoria della concertazione” ha di fatto alluso alla metodologia quirinalizo-mafiosa seguita dalle istituzioni italiotiche. La “concertazione”' è, in Italiozia, il metodo dei tavoli mafiosi imposto dal Quirinale, il governo reale, che, da protettore della corruzione di regime e delle sue cosche e coschette, vede nella contrattazione continua con le cosche e nell’accoglimento delle loro richieste il vero fine dell’attitività di governo.

I risultati si vedono.

Evidentemente, chi, in posizioni precedenti, sosteneva che si spendeva troppo per pensioni, mentre ora ha discusso un accordo con una cosca (i sindacati confederali) per aumentare ulteriormente la spesa pensionistica, s’era sbagliato ed ora ha capito che si doveva spendere di più.

Evidentemente, chi sosteneva, e continua a sostenere, che si spenda troppo in pensioni ed in interventi non universali come le casse integrazioni ed i pre-pensionamenti per le grandi industrie influenti istituzionalmente, mentre non si spende nulla per veri interventi sociali universali, ed ora ha, di fatto, pur perplesso o perplessa, sostenuto una soluzione che farà spendere ancora di più in pensioni e nulla in politiche social-assistenziali e davvero universali, s’era sbagliato ed ora ha capito che non si può fare altrimenti.

Si noti pure il sistema sovietico per cui c’è un Soviet di Governo, il Consiglio dei Ministri, cui vengono sottoposti tutti i provvedimenti e che vota o, perlomeno, si esprime su di essi. La cosa è già stravanante, sebbene rifletta un “Capo” del Governo debole, e l’assenza d’un vero Primo Ministro che attui politiche e ne sia responsabile. Si noti pure che, da un lato si pretende d’avere il Soviet, mentre dall’altro viene considerato una offesa mortale che qualcuno, nel Soviet, possa votare od esprimersi contro un provvedimento di altri Ministri o del Capo del Governo. Un Soviet molto mafioso, invero.

I sindacati discutono da pari a pari col Governo qualcosa poi il Soviet dei Ministri ed il Parlamento devono solo ratificare. Come già il settore giudiziario era ed è un affare privato delle Procure e del Quirinale che le comanda, le cui esigenze il Soviet di Governo ed il Parlamento dovevano e devono solo ratificare. Almeno, è quello che è successo di recente col Governo Prodi.

...Italiozia delle cosche.

Questo Stato, evidentemente, non può permettersi altro. Le sue genti neppure.