27 December 2013
26 December 2013
Udo Lindenberg - Mädchen aus Ostberlin (Wir wollen doch einfach nur zusa...
24 December 2013
Letter from Lhasa, number 338.
Pennacchi fasciocomunista
Letter from Lhasa, number 338.
Pennacchi fasciocomunista
Letter from Lhasa, number 338. Pennacchi
fasciocomunista
by Roberto Abraham Scaruffi
Pennacchi, A., Il fasciocomunista. Vita scriteriata di
Accio Benassi, Mondadori, Milano, Italy, 2003.
(Pennacchi 2003).
Antonio Pennacchi
Il libro è
gustosissimo e lo si legge d’un fiato. Il protagonista ed i protagonisti
passano attraverso ambienti e sigle restando sempre gli stessi, o mutando
secondo loro dinamiche individuali, come sempre succede alle persone reali e
nella vita reale.
L’ambientazione
storica è perfetta. L’autore l’ha vissuta in prima persona ed ha ricontrollato
tutto con precisione.
Quando l’autore si
concede delle generalizzazioni sistemiche dice delle verità [poche] sulla
storia come è, pur tacendo – del resto non è il tema del libro – altri aspetti
essenziali che permetterebbero al lettore di capire davvero. Finché c’è da
buttarla su “servizi deviati” che sono terrorismo di Stato segreto per cui
venduto alla gente come deviato pur essendo agli ordini istituzionali, o sul
“regime DC”, o su un Brandilari che passa a Berlusconi, anzi a CL-Formigoni, o
su CC che ti tendono un’imboscata per ammazzarti e che poi ti finiscono pur
ferito, o le allusioni sui capi venduti [sul MSI e su Servire il Popolo, non sul PCI – facile ammazzare i morti!],
l’autore è intellettualmente spregiudicato, o così si vende. Manca tutto il
resto. Insomma, come ‘spregiudicatezza’ s’arrabatta. Non importa.
Questo non può
dirlo e neppure accennarlo. La DC è la DC perché gli inglesi hanno creato un
loro PCI per controllarla, dato che non si fidavano del Vaticano. I partigiani duri
e puri sono balle di regime, alias dell’Impero, come la era quella
del PCF “partito dei fucilati”. Qualcuno le ha create e diffuse per ragioni
imperiali. Chissà se gli scappa, o forse lui li ha conosciuti così, ma questi
partigiani duri e puri lui li rappresenta come degli aristocratici
arricchiti e benestanti. No, gli è scappata, sennò ci avrebbe lavorato di più
su quest’aspetto. Racconta quello che ha visto e non si rende conto che i
‘rivoluzionari’ partigiani, alias
collaborazionisti anglo-americani, erano in genere solo fascisti passati al
servizio dei vincitori anglo-americani, loro collaborazionisti, e che avrebbero
voluto arraffare di più. Dopo esserti sentito onnipotente e coperto dai
vincitori prossimi od in arrivo, magari fatichi a fare l’impiegato delle Poste
od ad insegnare un una scuola media, se non hai qualche altro sfogatoio
psicologico ed esistenziale. I ‘grandi’ movimenti di contestazione se li creano
gli Imperi per demolire gli altri, oltre che per loro terrorismo di Stato
interno, ed infatti si traducono poi in sfasci ulteriori, di lungo periodo, di
molti degli Stati già più deboli. Italiozia ne sarebbe un ottimo esempio, anche
per romanzi come questo, ad avere presente questa chiave interpretativa.
L’autore la butta sulla vita che continua e sulle masse che alla fine seguono i
più forti. In sottofondo, la rimesta colla filosofia fasulla delle rivoluzioni
tradite e dei rivoluzionari illusi dal destino avverso degli opportunisti
predominanti. No, non è questione di bombe per dare a bere gli opposti
estremismi e ristabilire il controllo sulle masse. Primo le rivoluzioni non
esistono, se non come rappresentazione ex-post falsa di operazioni di potere.
Il controllo sulle masse non è mai allentato, neppure quando sembra si
ribellino. Le ribellioni sono sempre guidate da chi ha potere. Secondo, il
ribellismo, creato da centri imperiali ed interni, non è stato combattuto bensì
interiorizzato dallo Stato italiota che lo ha usato per salti qualitativi nello
sfascio sistemico, come voluto da centrali imperiali. Terzo, il terrorismo di
Stato non è usato per restaurare l’ordine. Bensì il disordine è creato ed usato
per dispiegare il terrorismo di Stato [per combattere un nemico, devi prima
creartelo! – no, non può dirlo sempre l’abbia capito: sono operazioni sia
culturali, che finanziarie, che militari prima la creazione del terrorismo nero
e poi di quello rosso, così come la loro soppressione successiva] mentre le
politiche reali di sfascio vengono occultate proprio tramite il teatrino
militare e magari pure da fiumi di soldi che arrivano a tutti ...finché tutto
non traballa e comincia ad implodere. Troppo per un Pennacchi che si muove su
luoghi comuni di finta spregiudicatezza ottimi per non inimicarsi nessuno e
continuare a vendersi come intellettuale di sinistra. Sennò non lo
pubblicherebbero. Neppure a Mondadori. La dittatura Quirinale-Mediobanca [dal
23/05/1992], che subentra al golpismo ‘andreottiano’ (un golpismo burocratico
militare coi CC ed altri come bracci armati sistemici [con supporto
berlingueriano-PCI]), un Savoia eletto Presidente per due mandati e mille altre
cose sono oltre lo spazio temporale del romanzo ed, in parte, pure oltre la
data di stesura e pubblicazione. Del resto se l’autore avesse capito le
dinamiche reali e dato ai lettori strumenti per comprenderle, non lo avrebbero
pubblicato. Né si può pretendere da un Pennacchi quello che non può comunque
dare.
Non che uno
scrittore debba lanciarsi in proclami ideologici. Beh, lui lo fa qua e là.
Vogliamo solo dire che il sottofondo della sua apparente spregiudicatezza di
pensiero è solo un solido conformismo di regime. Di quelli che ti dicono che si
deve essere aperti a tutte le esperienze, e poi te lo sbattono in quel posto se
non ti sei accorto che baravano e dunque non ti sei sottratto. Non tutti
possono essere il Leopardi dello Zibaldone.
Il romanzo resta
ottimo. Il ritmo è sostenuto. La narrazione sempre avvincente. La scrittura
scorre perfetta. Il tutto è verosimile dunque vero (ineccepibile da un punto di
vista storico, almeno dal punto di vista dei fatterelli), una possibile verità.
Ciò non per sminuirlo ma anzi per affermare che la narrazione è solidamente
realistica o reale. Le tipologie ambientali e caratteriali che descrive senza
affettazioni, illusioni, né moralismi sono quelle. Del resto, lui le conosce
per esperienza diretta. Nel romanzo sta parlando di sé. Italiozia, e non solo,
è geneticamente e solidamente ‘fasciocomunista’. Ciò vale sia per quelli che
stanno a guardare che per quelli che si mettono in mezzo. Alla fine, dipende
solo dalle circostanze.
Pennacchi, A., Il fasciocomunista. Vita scriteriata di
Accio Benassi, Mondadori, Milano, Italy, 2003.
26 October 2013
Letter from Lhasa, number 337.
Berlinguer P2?
Letter from Lhasa, number 337.
Berlinguer P2?
Letter from Lhasa, number 337. Berlinguer P2?
by Roberto Abraham Scaruffi
È un riflesso
condizionato. Se scrivi di “P2 Andreotti-Berlinguer”, c’è sempre un compagnuzzo
che salta su e ti sbotta: “Scusa, su quali documenti hai letto che Berlinguer
era un affiliato alla P2?”
Chissà perché non
ti chiedono di Giulio Andreotti, bensì solo dell’Enrico. Normali insozzi del
cervello e reazioni pavloviane indotte.
V’è un aspetto
strettamente linguistico. Se uno scrive “la P2 Andreotti-Berlinguer”, non parla
di affiliazione. Semmai dice cose peggiori, o migliori, a seconda della
prospettiva. Il lobotomizzato ed ammaestrato pavloviano medio ovviamente
‘capisce’ e scatta per quello per cui è stato ammaestrato. È normale che
succeda così.
Le cose semplici
sono le più difficili a capire. Anche perché poi il pappagallo medio non sa mai
di che stia parlando. Non conosce la materia. E non è che online si trovi tutto
anche uno volesse fare una ricerchina col computer.
Il potere è
sempre reticolare per cui tutto appare come casuale finché un interesse forte,
prevalente ed irresistibile non dica che si debba fare una certa cosa ed
imponga una linea. Ovviamente ciò non viene visto dall’osservatore esterno. La
politica viene fatta vedere è solo teatrino che maschera altre cose, a volte
semplicemente il nulla. Non è affatto detto che il politico da esibizione
mediatica faccia poi veramente politica, policies, o che ad essa contribuisca
in qualche modo.
Il PCI nasce, nel
1944 a Salerno, come partito compradoro anglo-americano e, contemporaneamente,
passa sotto il co-controllo delle Polizie Segrete CC ovviamente. Col 1989,
cambia tutto. Col golpe del 23/05/1992, anche in Italiozia l’ordine uscito
dalla Conferenza di Teheran di fine 1943 è formalmente e definitivamente affossato.
Lo vogliono gli anglo-americani che vincono pure sul terreno, in Italiozia, a
livello di rapporti di forza militari all’interno del governo reale di
Italiozia. Tra le burocrazie andreottiane e Mediobanca, tra le oligarchie
predatorie statali e le oligarchie private compradoro-mediobancarie, il colpo
di Stato del 23/05/1992 segna la vittoria rivelatasi permanente, visto che
siamo oramai sui 22 anni, delle seconde.
“Burocrazie
andreottiane” è una semplificazione. Sono burocrazie centrali che ad un certo punto divengono andreottiane,
o che per comodità euristica definiamo andreottiane, nel senso che Andreotti se
ne fa interprete a livello di comando formale-istituzionale. La DC di Fanfani,
Moro ed altri è precedente. Comunque, parlare di burocrazie andreottiane non è
la stessa cosa che parlare di DC per quanto siano processi che si intrecciano.
Da un certo punto in poi, sarebbe più corretto parlare di burocrazie
andreottian-berlingueriane. Sono le stesse burocrazie centrali già monarchiche,
poi monarco-fasciste, ripiegate su sé stesse e gelose solo del proprio
sonnecchiare. Andreotti è organico ad esse. Esse sono organiche a chiunque le
lasci sonnecchiare corrotte e le riempia di soldi. Sono state estese in maniera
rilevante e pure riempite di soldi. Quando il blocco Quirinale-Mediobanca ha
rotto e disfatto la partitocrazia, ed Andreotti è stato liquidato a livello di
governo formale, col colpo di Stato del 23/05/1992, esse sono progressivamente
transitate sotto la dittatura quirinalizia che è l’espressione istituzionale
formale di tale dittatura mediobancaria compradora. Andreotti stava lavorando
per una dittatura quirinalizio-burocratica con lui alla testa. La Mediobanca
compradora lo ha battuto a livello militare ed imposto quello l’Impero voleva,
una dittatura quirinalizio-mediobancaria che non disfa l’assetto burocratico
predatorio limitandosi a compiacerlo mentre attua sua politiche di sfascio,
dalle sprivatizzazioni, alla liquidazione di qualunque punta tecnologica e,
perfino, della possibilità di continuare a fare impresa indipendente in
Italiozia. Oggi, in Italiozia, solo consorzi criminali con solidi agganci
burocratici ed istituzionali possono superare le barriere all'entrata per chi
voglia aprire nuove imprese, anche piccole.
Non che le
burocrazie predatorie statali non siano compradore. Lo sono. La differenza è
che Mediobanca nasce per formalizzare la subordinazione compradora
anglo-americana del capitalismo italico, specificamente di quello post-bellico
che è ovviamente quello solito. È un rafforzamento del controllo
anglo-americano su Italiozia, dopo il tradimento dei Savoia. Oh, certo, v’è la
favoletta della filiazione francese di Cuccia. I francesi di Lazard fanno solo
da interfaccia. Tipico metodo per operazioni clandestine. Se gli inglesi, o gli
anglo-americani, ti controllano, ti fanno figurare come legato, legatissimo, ad
una entità intermedia qui formalmente francese. Non a caso, Lazard nasce negli
Stati Uniti. Prima negli USA francofoni. Poi si muove nell’area anglofona.
Infine si espande in Europa. Cuccia non prende ordini da Parigi. Li prende da
Londra, i creatori d’Italiozia nel 1860-61.
Una metodologia
di ricerca ed analisi materialistico-fattuale, e non politicantica, non è
difficile. Per quanto essa si riveli inafferrabile ed impraticabile, in pratica
del tutto preclusa, per chi abbia la mente e lo spirito occupati da ideologie
ed allineamenti di partito e di parte.
La P2 era una
loggia Andreotti-Berlinguer, con Berlinguer ovviamente del tutto subordinato.
Per esempio, Berlinguer dà copertura a Gelli quando, in ascesa, il Grande
Oriente voleva sbarazzarsene e chiede aiuto a Berlinguer. Alias, Berlinguer non
si mette contro un’operazione clandestina, una delle tante, delle Polizie
Segrete andreottiane. Eppoi, Gelli doveva pur già avere qualche benemerenza da
quel lato lì, se Berlinguer non gli sbarra la strada.
Berlinguer è di
famiglia massonica come Cossiga suo parente. Erano entrambi imparentati coi
Segni. Nulla di oscuro, né di morboso. Massoneria significa poteri reali dello
Stato e connessioni coi centri dell’Impero controllano e co-controllano le
massonerie locali degli Stati compradori. L’Enrico Berlinguer che, del tutto
propriamente, dice che il PCI è un partito cavouriano [alias compradoro inglese], ben sa che il PCI (fondato dagli inglesi
a Salerno nel 1944, col cittadino sovietico Togliatti che loro si fanno passare
dall’URSS come garante degli accordi di Teheran di fine 1943 e come aiuto agli
anglo-americani per ricattare e meglio controllare la DC vaticana) è un partitone
gli anglo-americani fabbricano da 25% dandogli soldi e beni del PNF, oltre ad
armi loro, e copartecipazione al governo reale. Senza di ciò, la setta PCd’I
sarebbe, pur con nome rettificato, restata all’1%. I voti si ricevono in
proporzione alla clientele si controllano, all’accesso al governo/sottogoverno
viene dato dai poteri reali. I consensi non nascono dalla adesione a programmi
mutevoli ed evanescenti. I consensi nascono dall’accesso al
governo/sottogoverno e, di conseguenza, dal potere clientelare.
Già sotto il
monarco-fascismo, di cui l’URSS era grande amica, il PCI ha rapporti di
collaborazione con l’OVRA/governo reale, cosa che gli porta adesioni, pur
restando una piccola setta. Vi era già stato almeno un caso di cooperazione
delinquenziale congiunta sovietica (Tania Schucht e chi la manipolava
direttamente dall’Ambasciata Sovietica a Roma, che poi le fornisce il veleno,
“la medicina per il suo bene”, da mettere nell’ultima minestrina del cognato),
Togliatti-PCd'I, inglese (Piero Sraffa) e monarchico-fascista: l’assassinio per
avvelenamento di Antonio Gramsci il giorno stesso il cui gli scade la libertà
condizionale ed è legalmente libero, ed intenzionato a raggiungere Parigi con
l’aiuto di GL di cui il PCd’I lo classifica come aderente. Nella ‘terribile’
“Italia fascista”, gli appunti di Gramsci potevano stare tranquillamente nelle
casseforti della Banca Commerciale. Così come Cuccia poteva stare a Roma, con
Mattioli, ad aspettare l’occupazione Alleata mentre preparava, coi soldi del
‘fascismo’, il dopoguerra. No, la Storia non è mai come va la contano.
Come e perché
pensate che Berlinguer venga portato da Togliatti e subito da questi assunto
come suo collaboratore stretto e successore? Che benemerenze avrebbe mai avuto
secondo la conclamata ortodossia ‘comunista’? Zero. Berlinguer è cooptato nel
centro del nuovo PCI anglo-americano da reti del potere reale preparano il
dopoguerra dell’occupazione anglo-americana (nel cui ordine è pianificato un
forte PCI) e con DC vaticana, certo subordinata agli anglo-americani ma pur
sempre vaticana.
I Berlinguer sono
di Sassari. Togliatti, da ragazzo, aveva vissuto e studiato a Sassari. No, non
crediamo al giochetto delle assonanze e delle prossimità tanto di moda. Non è
neppure decisivo che Gelli, dopo avere parlato con Togliatti si ritrovi nel
Sassarese, sembrerebbe a La Maddalena più precisamente. Già gli era andato bene
essere arrivato a Roma vivo. Senza altri dettagli non si può dire nulla. Del
resto lì, in Sardegna, lui non è che fosse copertissimo, lo arrestano pure ma
per cose pistoiesi, sebbene si dia da fare per procurarsi coperture che si
rivelano non assolute.
Non è comunque
questione di un conoscente dell’infanzia o dell’adolescenza che ti porta il
familiare per farlo divenire segretario del PCI. È non è neppure che l’Enrico
avesse qualche eccelsa qualità, a parte la disciplina (servilismo ed ottusità)
al servizio dell’Impero e delle sue oligarchie compradoro-predatorie in
Italiozia. Sarebbe come pensare che per puro caso e per grandi qualità sue un
Enrico Letta sia divenuto capo del governo nel 2013. Le cose non funzionano mai
a questo modo. Il mondo reale funziona con meccanismi di connessione
para-mafiosa.
Lo sfascio dello
Stato che si realizza dall’incontro e combinazione tra Andreotti e Berlinguer
(intesi come forze sociali, non come individui; non ci fossero stati loro ce ne
sarebbero stati altri) è impressionante. A PCI e CGIL vengono allocate frazioni
rilevanti di burocrazie pubbliche. Le capitalizzazioni pensionistiche, più
rilevanti dello stesso debito pubblico attuale, vengono mangiate [c’erano, ora
non ci sono più!] da quel connubio, che è ovviamente un’operazione macro
sistemica voluta sia da un Impero che pompa il PCI che da un Andreotti che non
controlla la DC ma il cui potere è sia militare che burocratico. Detto
differentemente. Le alte burocrazie dello Stato si aprono pubblicamente al PCI.
Si sentono più rassicurate ad averlo come seconda DC che a continuare col gioco
pubblico della contrapposizione. DC e/o PCI purché se magni, finendola con la
finzione dei puri che stanno fuori come alternativa. Del resto, nel settore
pubblico, prima si è colleghi, poi si ha una tessera, alias prima c’è la
corporazione, poi non importa per chi uno voti. Ci sono cordate, clan
para-mafiosi, dove non è importante la fede del partecipante. Vigono logiche
più massoniche che partitiche. Andreotti cura a livello di governo, a livello
legislativo, questa operazione, l’inclusione del PCI a livello di burocrazie
pubbliche anche centrali. Il tutto si traduce in una disorganizzazione
ulteriore dello Stato e in uno sfascio più avanzato delle sue casse.
Non che le
capitalizzazioni pensionistiche se le intaschino i due personalmente e
direttamente. Da un lato, gli immobili vengono svenduti sia ad interessi privati,
dunque con tangenti ai partiti, che a sindacalisti ed amici. Dall’altro gli
introiti se ne vanno per distribuire reddito a tutti. Lo Stato, invece di
rifondere gli enti pensionistici per le quote sociali introdotte per legge, al
di fuori dunque dei meccanismi attuariali-assicurativi degli enti
pensionistici, usa quei fondi degli stessi enti pensionistici. Denaro in realtà
privato (visto che il salario differito è parte del salario del lavoratore),
espropriato e gettato via in due modi complementari. Svendi beni altrui e ti
rubi, per clientelismo, i quattro soldi incassati. Ecco i fasti, questo è solo
un aspetto, del connubio DC-PCI!
A parte che tenta
di farlo demolire ed assassinare come Moro ed in contemporanea, Andreotti
continua a sentire Berlinguer come suo. Comunque sia morto Berlinguer, magari
per caso, Andreotti lo rimpiange quando col golpe di Capaci viene avviata la
sua liquidazione e col post-PCI saldamente passato apertamente a libro para
dell’Impero e per esso gestito da CDB. “Con Berlinguer vivo non sarebbe
successo”, esclama Andreotti quando viene posto sotto accusa prima politica poi
giudiziaria, e col post-PCI usato contro di lui. Andreotti si illude,
probabilmente.
Il personaggio
Andreotti è del resto una combinazione demoniaca di personalità tutte
egualmente false. È un attore perfetto. Fa ammazzare Lima, ordinando il crimine
alle sue Polizie Segrete CC, e poi, un mese dopo, chiede ansioso e candido alla
figlia del defunto, che se la beve, se abbiano scoperto nulla e se per caso l’assassinio
non sia opera di Ciancimino.
Il PCI di
Berlinguer passa da partito degli intellettuali compradori e luddisti, e delle
milizie per terrorizzare e militarizzate gli operai, a partito delle burocrazie
statali con Andreotti che regala ad esso feudi per esempio già del PSDI e della
stessa DC. Con l’operazione andreottiana, il PCI passa da partito concepito
come di ricatto della DC a partito simile alla DC seppure un gradino sotto di
essa. Andreotti lo sgancia un po’ dagli anglo-americani (e dalla loro
Mediobanca) e lo porta sotto di sé, finché riesce. In parte si illude. Perché
nell’Italiozia compradora, cogli stessi apparati militari andreottiani
strutturalmente permeabili all’Impero, si illude pensando che, avendo esteso la
struttura clientelare del PCI, con solo ciò esso divenga un partito
burocratico-nazionale cosa che neppure la DC era del tutto visto che il
servilismo all’Impero, pur con filtro, in parte, vaticano, prevaleva su tutto.
Esistono sempre dialettiche nei rapporti compradori. Nulla è lineare ed
assolutamente gerarchico anche se alla fine, quando indispensabile, comanda il
più forte, non il fantoccio, anche se il fantoccio ha pure i poteri che ogni
esecutore sul campo conserva, un po’.
Gelli ricambia il
sostegno ricevuto da Berlinguer contro il Grande Oriente quando Andreotti vuole
fare rapire e liquidare Berlinguer in contemporanea a Moro. Lo allerta.
Berlinguer si salva grazie a milizie armate del PCI che lo proteggono. Perché
Andreotti lo vuole morto? Esisteva un accordo Berlinguer-Zaccagnini per Moro
Presidente della Repubblica nel giro di pochi mesi. Intollerabile per
Andreotti, che si sentiva tradito da Berlinguer e che era avversario mortale di
Moro. Berlinguer sfascia lo Stato con Andreotti e ne guadagna clientele, ma
come Presidente gli preferisce un Moro ormai fuori gioco dall’avanzata
andreottiana nello Stato e nei suoi apparati poliziesco-militari. Leone era in
scadenza. Tutto il sequestro ed assassinio di Moro è in funzione delle
Presidenziali 1978. Andreotti deve liquidare Moro prima. Lo fa usando le
Polizie Segrete CC e la giustifica come un’operazione di Gladio, come
un’emergenza contro il comunismo, dunque con copertura NATO. Nessuno credeva
alla fandonia del pericolo comunista eppure tutti sfruttano, per loro
interesse, le retoriche cui si deve far finta di credere ed i relativi apparati
militari. L’operazione politico-militare è gestita dalle Polizie Segrete
CC-Gladio su ordini di Andreotti, che usa la NATO solo come copertura
necessaria da parte di un paese vassallo. Gli anglo-americani lasciano fare.
Chiaramente, più
Berlinguer è stato fatto parte del sistema di potere andreottiano, più vede la
forza si trova di fronte. Gli vanno bene le clientele ricevute. Ma non ci pensa
neanche lontanamente a sostenere Andreotti presidente. Lo teme. Allora,
Andreotti che gli ha regalato clientele denuncia la penetrazione comunista,
Moro-Berlinguer, e chiede autorizzazione alla NATO per un’operazione di
contrasto da lui gestita. Nonostante Via Fani ed il terrorismo fatto continuare
ed intensificato dalle Polizie Segrete CC su ordine di Andreotti, Berlinguer si
fida ancora meno di Andreotti. Alle Presidenziali, ne esce infine eletto un
vanitoso Pertini tanto fanfarone quanto servile all’Impero. Ma non ha il potere
militare di un Andreotti. Si noti che il Berlinguer della linea della fermezza
regala Moro all’assassinio andreottiano. Berlinguer sa che non può opporsi. Ne
esce fingendo subordinazione. Glielo lascia ammazzare. Ma si sfila
relativamente ad Andreotti presidente. Appena possibile, si sfila dal governo
che appoggiava esternamente.
13 marzo 1979
entra in vigore lo SME, chiaramente sgradito alla Corona britannica, dato che
serve alla Germania per una futura unione monetaria. Di certo, è sgradito pure
a Mediobanca-Confindustria che con una politica di continue svalutazioni ha
creato un modello drogato di competitività fondato sui bassi salari e su una
progressiva estensione dello sfruttamento estero di Italiozia. Una cosa sono
protezionismi e svalutazioni temporanei per creare competitività nel senso di
sviluppo tecnologico competitivo e fino a che non si è raggiunta la
competitività reale. Altra è la competitività perché svendi quello che hai
prodotto. Una svalutazione è sempre una svalutazione sistemica. È essere
competitivo perché ti fai pagare meno, e sempre meno, e poi sempre meno [il
modello Mediobanca-Confindustria], non perché produci meglio, con maggiore
produttività del lavoro. Ecco la differenza tra politiche sviluppiste e
politiche sottosviluppiste. Relativamente ad un Andreotti che, qualunque ne
siano i motivi, si è sempre distinto per essere sempre stato un fedelissimo
sostenitore delle politiche tedesche di unificazione doganale e monetaria, ecco
che il PCI si è sempre schierato con la linea Mediobanca-Confindustria dei
bassi salari e bassi consumi popolari anziché della alta produttività del
lavoro come risultato organizzativo e tecnologico.
Sullo SME cessa
il sostegno PCI al governo Andreotti.
Il 20/03/1979
nasce il V Governo Andreotti, una coalizione DC-PRI-PSDI.
Domenica
5/10/1980, con Andreotti non più al governo, Gelli pubblica la sua intervista
al Corriere della Sera sostanzialmente sulla linea di quello che sarà
poi conosciuto come il suo Piano di Rinascita Democratica.
Il 28/11/1980,
con Andreotti e Cossiga non più al governo, Berlinguer esclude altri governi
colla DC dicendo che il PCI si pone come alternativo, non più complementare, ad
essa. È cambiato il vento. Non lo vogliono più formalmente dentro il governo,
se mai l'hanno voluto. Se ne fa una ragione e dice che è lui non vuole andare
al governo colla DC, che è una rottura colle tradizionali prospettive
togliattiane pur non essendovi una socialdemocratizzazione del PCI.
Il 17 marzo 1981,
con Andreotti e Cossiga fuori dal governo, vengono rinvenuti gli elenchi di 962
affiliati alla P2. La P2 non serve più. Il terrorismo di massa non serviva più.
La rete di Gelli continua egualmente ad operare finché è di utilità per
qualcuno. Gli scaricati, i nomi ritrovati, non erano di utilità a nessuno se
non per il pubblico sputtanamento.
Dal punto di
vista propagandistico, il caso P2 è una montatura di frazioni di regime contro
altre. Non vi erano reati né stranezze. Era pure già noto che esistesse una P2.
Si è voluto caricare di valenze negative ciò non ne aveva. I complottisti hanno
inventato i crimini della P2 e li hanno dati a bere agli psicolabili che
se li sono bevuti e se li bevono. In
pratica, si sono attribuiti ad una supposta onnipotente P2, un’associazione
privata, crimini di Stato, terrorismi di Stato, quindi realizzati ad opera di
governo formale e Quirinale, e con copertura parlamentare. Ciò è stato fatto
per faide di regime (a cominciare dal dualismo burocrazie centrali, da un lato,
e Mediobanca compradora, dall’altro).
Forlani, capo del
governo nel momento del ritrovamento, non ha la forza militare per una purga
delle Polizie Segrete e degli altri apparati militari andreottiani. Si troverà
rapidamente scalzato e rimpiazzato dal retorico quanto servile Spadolini (del
PRI di Mediobanca), pronto a qualunque bisogna degli apparati CC-militari e
dell’Impero.
Mai sentito (ne
abbiamo già accennato) di quando Gelli viene portato a Roma, da Togliatti a
guerra ancora in corso, con trasporto eseguito da milizie armate del PCI, e
Togliatti lo fa rifugiare in Sardegna? Solidarietà massonica ed altra. Sennò
non è che Togliatti facesse favori a chicchessia, tanto meno ad un ex-ufficiale
della RSI.
Ci sono comunque
almeno un 2'000/2'500 affiliati P2 non noti. Si sa ci siano. Ma i nomi non sono
pubblici. Gli elenchi li hanno le Polizie Segrete CC [già andreottiane], il SIS
la CIA.
I mille dati in
pasto al pubblico beone erano quelli che non contavano nulla, gli scaricati.
Servono per capire come la P2 fosse una loggia di parastato
Andreotti-Berlinguer. Lo Stato reale usava un servizio esterno per i suoi
apparati chiave, l’Agenzia Gelli. Tutti coloro avevano il gradimento
Andreotti-PCI stavano nella P2. Non era infiltrazione. La P2 era una struttura
riservata, parallela, dello Stato reale. Alla in fine, era sbagasciata come lo
Stato reale. Quando Gelli vaneggia di piani, siamo a livello di folklore. Erano
come i programmi dei partiti. Fumo irrilevante. Il segretario, pur abilissimo,
che si vorrebbe gran puparo di Stato... Impossibile! S’è montato la testa. Gli colpiscono,
almeno formalmente, la sua P2 anche se lui continua ad operare. ...Se è
coinvolto perfino, in qualche modo (se davvero lo sapeva in anticipo e se era
in contatto con vice-presidente degli USA, George H. W. Bush, come da qualcuno
testimoniato), nell’assassinio di Olof Palme, del 28/02/1986...
La liquidazione
della P2, almeno come loggia Andreotti-PCI, è programmata. I due magistrati
‘scopritori’ sono due allocchi, cui viene fatto credere di avere fatto la
scoperta del secolo, usati nel momento la P2 non serve più come loggia
Andreotti-Berlinguer e viene dunque messa in liquidazione come tale.
Si vedano altri
conflitti e casi del periodo, sia a livello di istituzioni che ad altri
livelli. Non che esistano regie uniche, non necessariamente. Tuttavia vi sono
numerosi percorsi che si intrecciano, incluso
Calvi-finanza-‘cattolica’/andreottiana, Calvi che il SIS impicca a Londra per i
soldi e gli armamenti procurati agli argentini per la guerra delle Falklands,
con annessa mega-rapina, eseguita dal SIS, dei fondi dell’Ambrosiano in giro
per il mondo. Calvi viene usato, e poi scaricato dall’area Gelli-andreottiana
quando si abbatte la rapidissima rappresaglia inglese. Uno non finanzia, di
testa sua, una guerra argentina contro gli inglesi. Non necessariamente e non
sempre gli interessi delle varie frazioni del Vaticano e quelli dell'area di
Andreotti coincidono. La Curia romana non è la stessa cosa di un Papa e delle
sue politiche. Quando Wojtyla viene colpito, chiaramente con un’operazione
NATO-CC, il 13 maggio 1981, le sue politiche dell’est dovevano disturbare
molti, come sempre succede quando si rimetta in discussione uno status quo
comunemente concordato e fortemente voluto dagli inglesi. Una tale operazione
non avrebbe potuto essere realizzata senza l’accordo e partecipazione del
governo italiano. Il Vaticano è di area anglo-americana. Sui sgarri vengono
rettificati da loro, non da altri. Anche se deve essere compreso che politiche
contingenti USA di destabilizzazione dell’est non potevano trovare l’accordo
inglese. Gli inglesi creano l’Impero sovietico per impedire un per loro mortale
Impero germanico. Gli Stati Uniti seguono la logica dei bilanci trimestrali e
dell’apparenza.
Nell’ordine post
bellico italiota, gli uffici giudiziari di Roma sono sotto stretto controllo
DC. A quei tempi sono stretto controllo andreottiano. Mentre gli uffici
giudiziari milanesi subiscono influenze plurime, incluse quelle dirette
SIS-CIA-Mediobanca. I compagnuzzi del PCI e catto-comunisti li affollano sono
di frequente usati per operazioni chiaramente anglo-americane. Il pragmatismo
anglo-americano guarda al risultato, non alle retoriche politiche o
pseudo-politiche. Del resto, le operazioni clandestine anglo-americane su
territorio italiano passano attraverso le Polizie Segrete CC che, appunto,
usano chi abbiano, senza formalizzarsi. Si vedano i nomi dei magistrati delle
varie inchieste, incluso chi fa fallire il ricchissimo Ambrosiano senza neppure
una perizia contabile (anzi ne esiste una a Londra, ma secretata dalla Corona,
cioè dal SIS, per cui è irrilevante per la legge fallimentare italica), e si
capisce molto. La ‘scoperta’ della P2 viene affidata a due compagnuzzi, che
passano alla storia come eroi, chissà di che. Sono solo usati dalle Polizie
Segrete sollecitano oppure ostruiscono indagini. Lì le hanno sollecitate.
La ‘scoperta’
della P2 parte da una dichiarazione di un testimone di area CIA in un tribunale
in Italia, durante un processo... Le Polizie Segrete CC la coprivano, non la
coprono più, non almeno per quello che si vuol far trovare. Gelli fa trovare
quello gli conviene o gli è stato detto. La sua fedeltà al PCI è assoluta. Non
fa trovare un solo iscritto alla P2 che sia del PCI. Forse come messaggio, od
era uno da scaricare, fa ritrovare la candidatura di uno del PCI ma non ancora
affiliato. Gelli copre quello gli conviene coprire. Visto che lo colpiscono,
minimizza il danno per sé. È quello che fa pure Andreotti che resta alcuni anni
fuori dal governo, [già] allora. Gli risuccederà, poi, col golpe del 23/05/1992
realizzato contro di lui in corsa per la Presidenza della Repubblica. Ma a quel
punto la sua estromissione è permanente, anche se riesce ad evitare qualunque
condanna in tribunale, dato al suo potere militare, nelle Polizie Segrete CC.
Si noti che Gelli, come ha fatto sparire almeno un 2'000/2'500 nominativi,
poteva farli sparire tutti. In quel caso, avrebbero perquisito senza trovare
nulla. C’è chi vuole, lui compreso, che il caso scoppi, nel contesto dato, ed
in quei termini. La P2 Andreotti-Berlinguer non serviva più.
Quel che scrivo
qui è tutto pubblicato, in italiano, in libri. Trovare biblioteche
fornite, non le italiote, per chi sia interessato. Magari a Londra... Studiare
se si vuol conoscere.
Invece per i
luoghi comuni ed i riflessi condizionati di parte, non serve. Basta inventare
secondo stereotipi ed idiosincrasie personali e di parte.
25 October 2013
Phil Schneider - Su relato antes de ser asesinado por CIA (Doblado al es...
24 October 2013
Letter from Lhasa, number 336.
L’impossibile Nuovo Rinascimento Italiano
Letter from Lhasa, number 336.
L’impossibile Nuovo Rinascimento Italiano
Letter from Lhasa, number 336. L’impossibile Nuovo Rinascimento Italiano
by Roberto Abraham Scaruffi
Fontana L., V.
Atella, ans D.M. Kammen,
&
Energy efficiency as a unifying principle for
human, environmental, and global health, http://f1000r.es/y8, http://f1000research.com/articles/2-101/v1/pdf, http://f1000research.com/articles/2-101/v1#reflist,
April 2013.
(Fontana 2013)
Luigi Fontana,
Vincenzo Atella,
Daniel M. Kammen
Ecco, sì, a
volte, o spesso, o sempre, le cose vanno giocate e comprese di psicologia, od
anche di psicologia. Loro sono “un gruppo di intellettuali ed artisti
italiani”, beh, ora c’è pure un americano, che, nel 2013, “iniziarono un
processo di profondo rinnovamento culturale e scientifico che segnò il
passaggio dal Medioevo all’era moderna prima in Italia e poi nel resto
d’Europa”, anzi nel mondo. Il medioevo è finito, finito di nuovo. Loro sono qui
per aprire la nuova era finalmente possibile.
O, se loro non
iniziarono nulla, a parte la loro cultura e ricerca personale e di gruppo, se
sono un gruppo, vorrebbero od avrebbero voluto iniziare questo nuovo
rinascimento.
Nulla di male,
ovviamente. Non è sarcasmo. E non v’è nulla di male a fare certe operazioni
intellettuali. Lo credono. Lo dicono. Probabilmente non vi credono. Non
importa. Non serve giudicare le intenzioni. Si sono egualmente risolti a questa
iniziativa.
“Pensiamo sia
giunto il momento per rilanciare l’Italia come attore principale di un Nuovo
Rinascimento che ponga al centro delle politiche sociali e industriali la
valorizzazione della salute dell’uomo e dell’ambiente, il capitale culturale,
artistico e naturale per uno sviluppo economico duraturo perché
ecosostenibile.”
Un progetto
turistico, a voler semplificare. Che non regge per vari motivi ambientali, di
ambiente sistemico.
Sì, lo confermano
che è un progetto turistico anche loro lo combinano con ben altro: “un’Italia
che i turisti provenienti da ogni angolo del mondo vogliono visitare e prendere
a modello perché è diventata il Giardino dell’Eden.”
Un
semplificatore, che poi è solo tentare di afferrare il nocciolo della loro
esposizione, direbbe: turismo, auto elettriche ed ecologia spinta. Ottimo!
Nessuno ci aveva
ancora pensato. Lo fanno loro. Nulla di male. È che spesso sono i ‘piccoli’
dettagli che rendono impossibili le cose.
No, molti ci
avevano già pensato. Si pensi a quelli si erano lanciati come Verdi, magari
proveniendo da LC o ciò ne era rimasto, e si erano ritrovati democristiani, o
loro frammentazioni e parodie successive. Si pensi pure a molti altri. In tanti
propongono nuove rinascite o rivoluzioni sociali, tecnologiche, sistemiche od
altre. È che, in genere, non afferrano le precondizioni, impossibili o meno che
siano, per ciò auspicano.
“E’ ora di
invertire la rotta per uscire dall’attuale crisi economica e di valori secondo
una logica non convenzionale. Abbiamo idee, capitale umano e tecnologie per
farlo. L’Italia può e deve diventare leader nel mondo su queste tematiche,
investendo massicciamente in questi settori e promuovendo programmi e progetti
di ricerca armonici ed interdisciplinari che abbiano un risvolto applicativo
immediato sulla popolazione, l’ambiente e sulle industrie locali e nazionali.
“Il Nuovo
Rinascimento italiano deve partire da un nuovo approccio alla soluzione dei
problemi mediante un disegno sistemico, integrato e transdisciplinare con una
visione di lungo periodo. Il pensare in maniera sistemica spesso rivela
interconnessioni e soluzioni d’insieme, che sono più semplici, economiche e
capaci di risolvere problemi complessi con un unico investimento.”
Luoghi comuni a
parte sulla crisi di valori, le soluzioni sono in effetti spesso semplici e
rapide. Piccolo dettaglio: non c’è chi le imponga. Sì, in tutti i developmental States, c’è un centro
onnipotente e sviluppista. Non c’è in Italiozia che è un Predatory State. I ‘piccoli’ dettagli fanno la differenza, in
queste cose. Senza un centro sviluppista e con poteri assoluti (assoluti
rispetto agli interessi burocratici e particolari), non si fa nulla.
Non è neppure
vero ci sia il capitale umano. Lo sviluppo è organizzazione. Quello che in
Italiozia manca. La disorganizzazione è totale. Non c’è cultura organizzativa.
Ci saranno tanti geni e pure qualche organizzatore. Ma è cosa differente. Per
cui, non hanno idee, non hanno capitale umano, non hanno tecnologia per fare
quello dicono. Ah, certo, c’è abbondanza di cacciatori di posti sul mercato.
Loro, i tre, od il “noi” italiota, non hanno altro.
“Massicci
investimenti” come, come quell’avanzatissimo centro di ricerca in Sicilia che
paga i dipendenti per non fare nulla ed incassare i finanziamenti pubblici?
Italiozia è tutta così, oggi più che mai. ‘Investi’ e sono soldi buttati via,
che deprimono l’economia perché le tasse e la spesa pubblica altissima fuori
controllo sfasciano tutto e tutti.
Human health is a very
delicate matter because it is conflicting with the interests of the health care
complex to create a greater dependence of people from it providing them a
growing quantity of frequently useless health cares. Rational solutions are
easy, while practical ones are very difficult even from the point of view, the
hypothetical perspective, of an absolute dictator, and with the additional
problem and danger of whatever absolute dictator. Already nowadays people are
controlled and managed from growing dictatorial networks imposing their
ephemeral ‘bests’, not real ones, about everything. However, it seems as some
human destiny planners would like further governance over people, a kind of
totalitarian NWO.
It is also very
sounding to talk about energy consumption reduction and new ways of industrial
and economic organization, as the authors do.
Unfortunately,
development always is something imposed before becoming current practice.
Development supposes a different organizational culture. An entity with
absolute powers needs to decide that and to act accordingly for spreading such
culture and so creating a developmental order and nation.
Would it be so easy in
Italy?
Il motore di
Italiozia è fuso dalla spesa pubblica fuori controllo. Le imprese non aprono,
anzi chiudono e se ne vanno all'estero, perché il sistema-Italiozia è in
putrefazione.
La spesa pubblica
andrebbe ridotta subito di un 80% e non superare il 10% PIL. Dove dominano
disorganizzazione e corruzione, i principi economici anglo-sassoni
semplicemente non funzionano.
Statalismo,
socialismo e liberismo, variamente combinati, sono possibili nel Regno Unito e
nell’area anglofona, così come nell’area germanica e nordica. Funzionano nel
sud-est asiatico e forse in qualche altro luogo. Altrove non funzionano. Il
punto è che, in molti altri luoghi, non funziona nulla.
In Italiozia, lo
Stato è un fardello. Non adempie a vere funzioni collettive. A quel punto,
tagliato un 80% di spesa pubblica, si rimetterebbe tutto in moto da solo.
Con lo sfascio
attuale, neppure il turismo è competitivo. Uscire dall’euro (che alcuni
demagogicamente agitano) non risolverebbe alcun problema e neppure sarebbe
possibile dato che non sono cose possano decidere a Roma, visto che di fatto le
decidono a Berlino, pur con interferenza anglo-americana dato che i centri
dell'Impero vorrebbe liquidare l'euro.
Siccome nessuno
può fare nulla, non esistendo, in Italiozia, classi dirigenti non compradore e
con visioni di sviluppo, continuerà l'implosione progressiva. I vertici
istituzionali e gli apparati dello Stato ben interpretano questa implosione
inarrestabile.
20 October 2013
17 October 2013
Letter from Lhasa, number 335.
Testimonianza storica di un ufficiale tedesco
Letter from Lhasa, number 335.
Testimonianza storica di un ufficiale tedesco
Letter from Lhasa, number 335. Testimonianza storica di un ufficiale
tedesco
by Roberto Abraham Scaruffi
La pubblico come
documento storico. È ben costruito, chiaro, coerente, colto, motivato.
Riferisce la sua esperienza personale.
Ovviamente può
dire il vero come non dirlo, dove parla di quello che ha visto ed ascoltato.
Anche coloro che hanno riferito a lui possono avere detto come non avere detto
il vero con lui.
Da un punto di
vista euristico, se quanto appena detto (il dubbio euristico) vale per un
vinto, vale ancor di più per i vincitori, dunque con apparati terroristici di
Stato ancora più padroni del pensiero dei loro sottoposti come di tutti gli
altri.
Quanto da lui
scritto/detto appare plausibile. Ciò non significa vero. Plausibile significa
plausibile. Del resto, la propaganda di ogni giorno ha abituato a tante menzogne
fatte passare come vere per il solo fatto di essere ripetute ossessivamente e
suadentemente che quando uno, chiunque sia, chieda documenti storici dove in
realtà non vi sono, il lobotomizzato, o l’interessato, subito reagisca
istericamente.
Interrogato su
vicende più larghe, dà il suo punto di vista che contraddice i dogmi della
propaganda anglo-americana. Anche la sua, o quella veicolata attraverso di lui,
potrebbe essere propaganda. Tuttavia le uniche vere prove mai esibite dai
vincitori sono i filmetti che ripetono le loro tesi e che entrano suadentemente
nelle menti deboli seducendole, lobotomizzandole. La rappresentazione
cinematografica subito appare come vera nella memoria, e trasmette i valori il
film intende trasmettere.
Ciò non toglie
nulla agli enormi massacri realizzati durante l’ultimo conflitto cosiddetto
mondiale. Vi sono poi stati tanti conflitti successivi con ulteriori immani
stragi. La sua testimonianza non cambia nulla sugli stermini etnici, e non, che
ci sono stati.
Chessò, solo per
fare un mini-esempio, se su 2'091 ebrei di Roma deportati (sugli 8'000-12'000
allora in Roma), ne sono ritornati solo 101 (se i conti correntemente esibiti
sono precisi), i termini quantitativi non cambiano qualunque fossero le precise
politiche tedesche in materia. L’esercito russo violenta tutta le donne
tedesche, anche bambine, che incontra quando entra in territorio tedesco. In
misura meno sistematica, lo fa anche altrove. In Germania, è una precisa
politica dunque su ordini centrali. Gli USA evitavano di prendere prigionieri
di guerra giapponesi. Li ammazzavano subito o poco dopo averli catturati. Loro
massacri di prigionieri vi sono pure in Europa, Italia inclusa. I prigionieri
di guerra erano trattati decisamente meglio dai tedeschi che dagli Alleati che
si davano senza problemi a massacri, pestaggi, torture, denutrizioni, anche a
guerra finita. I prigionieri tedeschi, ed altri, nelle Russie, semplicemente
spariscono. Ne ritornano pochissimi. Anche gli emigrati dalle Russie, pure di
decenni prima, che gli anglo-americani regalano ai sovietici per essere
liquidati, a guerra finita, pure a guerra fredda già iniziata. Tutti sanno che
il massacro di Katyn fu opera sovietica. A Norimberga vengono, per esso,
condannati i tedeschi. La credibilità Alleata, su qualunque cosa, è tutta
lì.
Quanto alle
politiche tedesche in materia di campi di concentramento per civili, sono
tuttora oggetto di contestazione e discussione storica, pur sgradite
all’accademia ufficiale dei vincitori ed ad essi prostituita, proprio perché
troppo grande era ed è l’interesse dei vincitori ed altri a falsificare, cosa
che hanno abbondantemente fatto anche con la tortura, e con gli accademici ed i
giudici al seguito. Resta comunque il numero rilevante sia di assassinati che di
deceduti per altre cause.
Non cambia nulla,
o poco, rispetto alla realtà dei fatti che ciò sia avvenuto coi gas o senza.
Sembra piuttosto ottusità burocratica degli uffici propaganda anglo-americani
che una volta costruite delle menzogne per loro suggestive vogliano poi tenerle
in piedi costi quel che costi. Si è voluto dare a bere che i tedeschi avessero
utilizzato su scala industriale gas per assassinare civili (che hanno
assassinato in altri modi, sia diretti che indiretti, a parte quelli morti per altre
cause), mentre non li hanno mai usati per ostacolare l’avanzata nemica. Tra
l’altro il capo supremo tedesco era ossessionato dai gas, che aveva
sperimentato su sé stesso, in guerra. Non a caso, non ordina di usarli, se ne
avevano, neppure quando le orde slave sono su Berlino.
L’autore del
testo, della testimonianza (ora venduta come ‘testamento’ solo perché è
deceduto), non dice nulla, non direttamente, sull’oggetto della sua condanna.
Lui fu condannato per caso, dato che era solo un esecutore. Altri furono
prosciolti, per lo stesso reato, a parte chi ebbe la responsabilità
dell’operazione, Kappler, ma anch’egli non fu condannato per la rappresaglia
ordinatagli. Costui, il 15 agosto 1977, fu fatto fuggire dalla detenzione a
Roma, su operazione clandestina coordinata del governo italiano e tedesco, e
morì in Germania il 9 febbraio 1978.
L’operazione
delle Fosse Ardeatine era una normale rappresaglia 10:1 a seguito
dell’operazione terroristica di Via Rasella, una strage, ordinata da Giorgio
Amendola, del PCd’I. In galera, ci sono solo gli altri, non quelli del PCd’I.
Chissà chi ce li ha fatti finire o chi ha cooperato a farceli finire, e chissà
perché di questo ‘grande’ ed ‘eroico’ PCd’I non vi siano detenuti.
Giorgio Amendola
è uno che spende il suo nome, liberale e massonico, per averne in cambio, dal
PCd’I, l’accettazione in una chiesa totalizzante e per la quale lui è disposto
a qualunque crimine. Giorgio Amendola si sceglie il PCd’I che diviene la sua
ragione di vita. Dopo la guerra, si colloca a destra, nello stesso, perché è la
posizione più comoda e sicura per chi non creda a nulla, oltre al conforto la
grande chiesa possa dargli. Crede al potere per il potere, di cui resta
inevitabilmente ai margini, a parte quel suo essere muratore di un PCI di
regime. Cioè non crede a niente. Sono storielle quelle della sua reazione al
decesso, sulla soglia dei 44 anni, del padre accademico, giornalista e deputato
liberale, come conseguenza delle botte fasciste. Un antifascista andava in GL.
Lui, pur spavaldo negli atteggiamenti, ha paura. Cerca protezione, chi gli dica
cosa pensare e cosa fare. La trova nel PCd’I-URSS, anche se dall’URSS reale lo
tengono lontano. Dalla Spagna pure. Nel terrorismo anti-tedesco, e contro
qualunque nemico del partito sia possibile colpire, sfoga solo la sua voglia di
sangue che tuttavia non lo placa. Muore, per noia, per insensatezza
esistenziale, prima dei 73 anni, dopo che da un anno manca dal parlamento.
Il PCd’I è una
setta ultra-minoritaria, poi montata dagli Alleati che, nel 1944, fecero
arrivare il cittadino sovietico Togliatti come altro loro fantoccio sul campo
per implementare gli accordi di Teheran di fine 1943 e per bilanciare la DC
vaticana. Togliatti arriva a Napoli il 27 marzo del 1944. Fanno carte false. Lo
fanno ridivenire italiano od anche italiano. Ma non per i sovietici che
continuano a considerarlo loro e che, non a caso, se lo fanno morire sul loro
territorio. Lui, uno scaltro avventuriero, senza alcuna moralità, rotto a
qualunque crimine al servizio del più forte, si barcamena e chiaramente, alla
fine, preferisce dove lo paghino meglio e dove gli diano più potere. Eseguita
la sua missione speciale su incarico Alleato, cercano di ammazzarlo in Italia.
Alla fine, la morte lo raggiunge su territorio sovietico. Un caso, forse, che
fossero quattro anni prima dell’invasione della Cecoslovacchia. Può pure essere
che abbiano deciso di invadere la Cecoslovacchia proprio quattro anni dopo, non
qualche giorno prima, non qualche giorno dopo, come ricorrenza maniacale. In
profondo ed aperto dissenso con Kruscev e con gli altri dirigenti sovietici,
che pur lo consideravano proprietà loro, usarono contro di lui lo stesso veleno
usato per assassinare Gramsci, con paralisi ed ictus, dopo averlo obbligato ad
una vacanza estiva al caldo torrido di Yalta con la scusa di discutere le
reciproche divergenze? Le cure errate, anzi giuste per ammazzarlo, garantirono
il successo della liquidazione.
Evitiamo d
appesantire il testo, che non è sul Palmiro, con lunghe citazioni:
Chiami uno in
Russia. Poi ti presenti solo quando è deceduto.
Già ci siamo
dilungati troppo. Tronchiamo qui. Solo qualche altra parola...
Se non è morto
per caso, possibilissimo a 71 anni, si guardi chi fosse nelle posizioni
istituzionali chiave a Mosca ed a Roma, nel momento del decesso, e si saprà chi
dette ordini e nulla osta. Terrorismo di Stato e relazioni internazionali
funzionano a questo modo. Lui aveva due cittadinanze. Dunque una liquidazione
avrebbe dovuto essere decisa da due Stati. È la prassi burocratica sul punto.
L’attentato
terroristico di Via Rasella, un’operazione senza rischi, è del 23 marzo 1944,
contro una compagnia dell’SS-Polizei-Regiment Bozen. Gli Alleati occupano Roma il 4 giugno 1944
Cogli Alleati
sulla via per Roma, con la strage di Via Rasella, e conseguente rappresaglia
tedesca, il PCd’I si sbarazza di concorrenti sia nel CLN (monarchici, militari,
GL) che fuori dal CLN (Bandiera Rossa). Un classico. È quello fanno gollisti e
PCF che, quando gli Alleati sono sulla via per Parigi, vanno a denunciare alla
Gestapo i partigiani parigini, in genere stranieri ed ebrei. Poi possono
conclamare “la resistenza francese”. Il PCF diviene “il partito dei fucilati”.
Era un partito di imboscati e peggio.
Né il PCd’I né il
PCF nascono o rinascono per caso, dopo la guerra. Il PCd’I, in particolare, era
una piccola setta di agenti sovietici senza influenza. In Italia, gli
antifascisti sono quelli di GL ed i socialisti non convertitisi al fascismo del
già socialista rivoluzionario Mussolini infine fattosi savoiardo. L’URSS è in
ottimi rapporti col monarco-fascismo. La storia delle coperture del PCd’I
togliattiano da parte del monarco-fascismo non è stata ancora scritta. Si sa
della cooperazione (pure gli inglesi sono nel gioco, lì) per ammazzare Gramsci.
Un dettaglio. V’è molto di più. Al contrario, sono state diffuse tante balle.
Anche il PCF è una setta di agenti sovietici, pur meno piccola, date le
condizioni di legalità che si coniuga con la debolezza relativa della Francia
che non si liberà mai dalla sconfitta ad opera inglese, dunque cogli stessi che
hanno bisogno di partiti-contro perché l’inferiorità francese si perpetui.
Nessuno dei due PC mostra grande valore durante la guerra. Si preoccupano di vivacchiare
e di accumulare mentre sperano nel dopo. C’è chi li vuole proprio così. Sono
stati entrambi scelti dagli inglesi insofferenti del gollismo (tentano perfino
di assassinare De Gaulle, quando questi era esule da loro), in Francia, e del
Vaticano, colla sua DC, in Italia. Il Vaticano, ardentemente fascista quando il
Re ed i CC giocano la carta mussoliniana, non appena la guerra è
irrimediabilmente persa per cui il Re ed i CC progressivamente di sfilano, si
sfila con essi e più veloce. Non potendo sopprimere né il gollismo né il
Vaticano, non c’è di meglio, per gli inglesi, che creare il contraltare ‘rosso’
ad essi. Normali tecniche di dominazione imperiale. Tenti di controllare il
nemico o suddito. Lo controlli meglio creando e manovrando pure il nemico in
casa del nemico-suddito. Sì, è tutto un teatrino. Eppur funziona proprio così.
Ci sono leggi politologiche piuttosto semplici anche se non le raccontano. A
seconda delle dimensione desideri di un partito, gli dai mezzi, e clientele e
potere reale, in proporzione. Un occupante ha tutti mezzi per giocarsela a
questo livello. Ovviamente, il gollismo è più duro della DC. Il sistema-Francia
è più solido, o meno debole, del sistema-Italia. Le differenze PCF-PCI sono
tutte lì, non nelle fantasie vi contavano e vi contano.
Herbert Kappler
eseguì la rappresaglia ordinata da Berlino e da Kesselring. L’obbedienza non è
una virtù. Tuttavia, per tutti coloro fanno i moralisti sugli altri, la è.
L’ordine era di 320 esecuzioni, essendo subito morti 32 soldati tedeschi, ed
essendo quello l’ordine Kappler aveva ricevuto. Ne muore un altro, per cui
Kappler, di sua iniziativa ne aggiunge altri dieci. Si sbagliano, sono 15, il
totale va a 335. In realtà, poi, i deceduti tedeschi, per quell’attentato,
saranno 42.
Al PCd’I di
Giorgio Amendola (e di Togliatti in viaggio per l’Italia) va piuttosto bene,
perché saranno uccisi tutti i detenuti politici o para-politici disponibili sul
momento: 39 ufficiali, sottufficiali e soldati resistenza militare, circa 52
del Pd’A-GL, circa 68 di Bandiera Rossa. Ai tedeschi dovranno essere forniti
altri, sospetti, ebrei e comuni, per completare il numero richiesto.
Kappler è
l’esecutore degli ordini da Berlino e di Kesselring. Gli altri sono plotoni di
esecuzione. Lo stesso Kappler non sarà condannato per tutti i 335, bensì solo
per i 15 eccedenti. Colpevole per i 320 sarà solo Albert Kesselring, condannato
alla fucilazione, commutata in carcere a vita e scarcerato nel 1952. Divenne
consulente di Konrad Adenauer su questioni militari.
Tutti assolti o,
più precisamente, di fatto condonati, in pratica, per la rappresaglia, un
massacro visto il numero, anche se tecnicamente una rappresaglia 10:1. Fu un
massacro anche quello di Via Rasella. A parte Kesselring che la ordina, pur su
decisione o codecisione ancora superiore, e Kappler condannato solo per i 15 in
più, tutti gli altri sono legalmente innocenti visto che nessuno ha condannato
altri, a parte, più di mezzo secolo dopo, Priebke e un altro finito lì per
caso, Hass.
I due sono
presenti ed eseguono, con altri, l’uccisione degli ostaggi. Esecutori. È per
caso che finiscono condannati. A nessuno ne importava nulla di loro, fino a che
esce fuori il nome del primo ed, al seguito, si scopre che il secondo, pur
ufficialmente morto, è vivo con altre identità.
Si noti che i 5
in più, in più per Kappler (15 in più secondo gli ordini originari), sono
uccisi perché la rappresaglia è concepita come un’operazione ragionieristica,
non terroristica. I tedeschi, l’avessero fatta per terrorizzare la popolazione
od i terroristi/partigiani, avrebbero voluto si sapesse della rappresaglia. È
il contrario. Vogliono resti segreta. I cinque si ritrovano in più, quando se
ne trovano 15 invece degli altri 10 decisi arbitrariamente da Kappler, sono ammazzati
perché non vadano a raccontare della rappresaglia. Se i tedeschi avessero
voluto terrorizzare chi ad essi si opponeva, avrebbero semmai avuto interesse a
che si sapesse. L’avrebbero magari eseguita pubblicamente o quasi.
Erich Priebke non
è che fosse differente dagli altri dei plotoni di esecuzione. Ci va di mezzo
per caso. Viene citato in un libro di un franco-argentino, nel 1991 ed
intervistato nel 1994 da un giornalista americano. A seguito dell’intervista ne
viene chiesta l’estradizione.
Vive e lavora in
Argentina, come molti altri come lui, per quasi mezzo secolo, dopo essere
fuggito, o solo uscito, da un campo di concentramento inglese e, poi, con aiuti
della Chiesa e della CRI, alias anglo-americani ed italiani, sennò non
avrebbero fatto finta di non vedere, essersi infine rifugiato all’estero. Con
moglie e due figli vive in pseudo-clandestinità, in Italia, per quasi per un
paio di anni prima di raggiungere, con loro, l’Argentina via mare, a fine 1948.
Solo nei film si vive senza soldi ed i viaggi non costano nulla.
Estradato, arriva
a Roma nel novembre 1995. L’1 agosto 1996, il Tribunale Militare ne dichiara il
“non doversi procedere, essendo il reato estinto per intervenuta prescrizione”
e ne ordina l’immediata scarcerazione.
La sentenza di
proscioglimento e scarcerazione non viene eseguita. Viene poi annullata. È
prima condannato a 15 anni, poi ridotti a 10. Infine è condannato
all’ergastolo, che sconta come detenzione domiciliare.
Prima era
raccomandato per salvarsi e fuggire. Ora è raccomandato, da altri, per fungere
da esempio.
Con Priebke viene
condannato Karl Hass. È un altro che ci va di mezzo ancora più per caso. Per
lui, come per altri 10, era stato dichiarato il non luogo a procedere, nel
1962. Dopo la guerra viene reclutato dall’Intelligence militare statunitense.
Quando la Digos va ad arrestarlo, ad Albiate (Milano), nell’estate 1996, la
Polizia Segreta CC lo aveva avvisato preventivamente per cui era fuggito tre
ore prima, in treno, a Ginevra. Sono i CC che supervisionano la Digos e la PS,
non direttamente gli USA. Lui aveva lavorato anche in Italia, in Alto Adige,
per i CC e per l’Interno. Dopo essere tornato dalla Svizzera, spontaneamente,
come testimone, finisce incriminato, e poi condannato, perché rifiuta di
rendere falsa testimonianza contro Priebke che, forze superiori, vogliono ormai
condannato. Tratta il ritorno per testimoniare, ma lo fregano. Segno che entità
superiori si sono mosse e vogliono Priebke condannato a qualunque costo. Hass
resta preso nell’ingranaggio nonostante le sue benemerenze post-belliche. Anche
Hass sconta la pena ai domiciliari, in una casa di cura. Non si fa notare, o
non vogliono notarlo, per cui non è famoso come l’altro. Viene a mancare nel
2004, a 91 anni.
Da notare che il
tutto succede nella repubblichetta super-compradora che esce dal colpo di Stato
di Capaci del 23 maggio 1992. Prima, nessuno s’era accanito contro nessuno. Gli
stessi anglo-americani, impiccato chi non aveva nulla da vendere, avevano
salvato un po’ tutti, o direttamente o con cooperazione vaticana. Idem i
sovietici.
Nella nuova
repubblichetta compradora, se un’ambasciata estera pretende una condanna e
nessuno, più in alto (nell’ordine mondiale), si oppone, il sistema giudiziario
italiota viene posto al servizio di tali richieste. I due sono finiti in un
tritacarne di questo tipo.
V’è un aspetto si
preferisce ignorare e che invece rende assolutamente simili questi personaggi a
quelli che ora li insultano pur obbedendo alle stesse logiche ed agli stessi
riflessi condizionati. Il pidocchio, personaggio senza identità personale e
senza moralità, si costruisce un’identità apparente proprio nel linciaggio.
Proprio nel
linciaggio dell’altro, il pidocchio si crea una comunità ed un’identità, la
comunità e l’identità di coloro che linciano perché un qualche potere lo chiede
loro e perché loro, i linciatori, si sentono coperti. Dando sfogo ai propri
istinti più abietti, in competizione, con gli altri pidocchi, a chi sia peggio,
dunque a chi sia più pidocchio, e legalmente coperti dal potere, il pidocchio
sente di esistere e di far parte di una comunità.
Lo chiamano
onore. Lo chiamano identità religiosa. Lo chiamano identità etnica e culturale.
È solo pidocchieria. Un individuo vero non ha bisogno di coprirsi dietro agli
altri né di coprirsi dietro ad altro.
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++++++++++++++++++++
È appena comparso
un brevissimo video di Priebke che fornisce altri elementi sullo stesso.
Non si può mai
sapere ciò che una persona pensi. Si sa quello che dice e quello che fa. Dà una
versione piuttosto ingenua sulle motivazioni, secondo lui, dei GAP del PCd’I
nell’operazione di Via Rasella. È materia fuori dal suo campo. In fondo, è uno
che è stato tirato dentro a cose più grandi di lui dopo aver tranquillamente
lavorato, per quasi mezzo secolo, in Argentina. Prima lo hanno lasciato vivere.
Poi, ad ottant’anni, lo hanno fatto divenire famoso.
Letter from Lhasa, number 334.
It is not Zersetzen. It is S/G-OS, alias Disrupt & Discredit [D&D] or Vigorous Harassment
Letter from Lhasa, number 334.
It is not Zersetzen. It is S/G-OS, alias Disrupt & Discredit [D&D] or Vigorous Harassment
Letter
from Lhasa, number 334. It is not Zersetzen.
It is S/G-OS, alias Disrupt &
Discredit [D&D] or Vigorous Harassment
by
Roberto Abraham Scaruffi
This work, Zersetzen/Zersetzung, in its different releases, is variously
deceptive while vividly representing the reality of State/Government-Organised Stalking [S/G-OS], alias, in Secret Police/government jargon, Disrupt & Discredit [D&D] or Vigorous Harassment [VH].
Its general frame is
deceptive. It uses the elements of S/G-OS for collocating them in a frame showing
this kind of clandestine operations as a deviation from some hypothetical right
way. On the contrary, S/G-OS is key part of the war of The Prince / State /
Government for destroying and keeping annihilated society/sociality and people.
Society/Sociality is independent
relatively to State/government, where and if it exist. Consequently,
State/government needs to liquidate it until its roots, family and
individuality. That is realized in different ways. S/G-OS operations are Secret
Police, alias government, clandestine
operations targeting individuals and their relational sphere.
S/G-OS operations do not
target ‘dissidents’. They try to create terrorism, revolt, to be manipulated,
managed and hetero-led. There is no possible comparison with Stasi or Gestapo techniques. Whatever comparison is highly deceptive.
S/G-OS is a classic
police scheme with government ordering its Secret Police departments to create
terrorists and terrorisms. It is not a persecution for making a dissident unemployed
and variously discredited. Not only that. Certainly, an S/G-OS operation wants
its target unemployed, discredited, disrupted and obstructed in its current
patterns of life and environments, but only of pushing it to some different,
predetermined [from the Secret Police in charge of the operation], way.
If power wants a target
liquidated, it liquidates it. An assassination is rapid and usually easy. If
all legal ways are obstructed, for the target, it is because power wants to
push the target to the only option apparently let opened and variously
indirectly suggested to the target.
S/G-OS has a
totalitarian program: “The target must not work, formally study, live. The
target must be pushed to clandestinity/illegality.” In fact the Secret Police
officer in charge of a certain S/G-OS operation creates or activates parallel
militias on the working place, study place and living place of the target for
its permanent harassment and obstruction.
The current life of the
target is banned. It must be pushed to a different, predetermined, direction.
Of course, firstly, a
Secret Police officer directly asks for and gets the cooperation of the top
levels, of the people in charge, of the operating theatres, what means owners,
managers, headmasters, rectors. Got their cooperation and activation against
the target, the Secret Police officer directly or indirectly organizes parallel
militias for attacking and obstructing the target’s current activities.
In an S/G-OS operation,
everything must appear as casual to the target. This is another key element of
the NATO manuals (elaborated with the help of academicians or
pseudo-academicians) about the implementation of S/G-OS operations.
More than “character
assassination”, S/G-OS is a character building. It states how one person should
behave, who and what the target should impersonate. “We ban you from your
current life while we tell you that you already are...”
That is done according
to a pseudo-sociological theory that if one is insistently told to be something
or somebody, one will conform to these unanimously suggested expectations. It
is not actually so easy, although this theory be founded on some normal mythomania
and conformism there be in anybody.
Not only. This theory
might work on a soldier, on a cop, on a ‘normal’ paranoid personality.
Soldiers, cops, Statesmen/women, criminologists, academicians have invented a
clandestine operation fit for themselves, thinking that it would have worked
with everybody else.
For instance, they hypothesize
that if, in a group, you tell a pupil that he/she is the best, the most
intelligent, and you treat him/her consistently with these assertions,
he/she’ll excel and become the first of the group, while it you tell him/her
that he/she is the worst, absolutely worthless, and you treat him/her
consistently with these assertions, he/she will get miserable results. It is
not so easy. Even if there were the cooperation of the family of the target and
a generalized mobbing against it, it is not at all certain that this para- o
pseudo-psychological, -sociological and -anthropological theory could work. It
could partially work in some cases. It could be irrelevant in other cases. It
could produce opposite results with certain subjects.
Statesmen/women,
soldiers and cops, bureaucrats, academicians, and other supposed specialists
and consultants, do not understand each other. They use different jargons and
obey to different conditioned reflexes. They cannot effectively communicate.
Over this incommunicability paradigm, and over their reciprocal
non-understanding and misunderstanding they have created State Terrorism
operations, S/G-OS included. All their State Terrorism operations are vicious creations
coming from reciprocally non-understanding and misunderstanding vicious minds and
personalities.
It is highly deceptive,
and self-absolving, even only to suggest that S/G-OS and other people
persecution and exploitation techniques come from other sources [Stasi etc]. The UK and the USA are
masters in everything. Of course their clients too. These are anyway universal
police and bureaucratic techniques used for evil purposes.
If one wants to be more
precise, it is quite sure that ancient Empires/States/governments already knew and
practised all the various forms of State Terrorism, S/G-OS included.
Unfortunately, the art and the technology of power are the art and the
technology of manipulating other people.
All these deceptions
about S/G-OS and other persecutions, harassment, tortures, are spread thanks to
the internet for confusing people, for cheating real targets, for influencing
non-TI [Targeted Individual] psychopaths so that they could absolve themselves
convincing themselves that they be insane since external forces, so that they be
not really insane but only subjugated from somebody or something else. These
non-TI psychopaths are very useful for permitting State/government agents to
claim that all people telling that they are under S/G-OS be actually psychopaths
inventing everything.
Of course, it is
possible to be a psychopath and a TI too. Secret Police agents and the
Statesmen/women signing S/G-OS, and other persecutions and crimes, secret
decrees, as well as their academic advisers, bureaucrats, and their militians
on the field, are super-psychopaths. Differently they could not order,
implement, be involved in such insanities and crimes.
Similarly, there are
real S/G-OS TIs convinced from all these deceptions of being targets also or
only of something else. A full awareness of that be happening is extremely
rare.
While many people are
ashamed or unaware of what be really happening to them, online one can discover
abundance of just psychopaths having suddenly discovered the literature about S/G-OS
and other forms of State Terrorism, and using this literature for
self-deresponsabilizing relatively to their pathologies. They create an
external absolution while the problem is inside them. These fake TIs are
created and encouraged from the massive State/government-spread deception there
is online. That is done for slandering and discouraging real TIs.
Another deception is
about “Secret Services”. It is not a question of secret and intelligence
services. Without Secret Police powers there are not S/G-OS and other
State/government-organized persecutions, harassment, tortures, insanities and
crimes.
Secret Police
departments and officers are by whatever military, para-military, police and
para-police, or also other corps. They are even by Refugee Boards and Courts.
Of course, they call themselves in other ways or in no way, not “Secret Police
Unit [or whatever]” of a certain bureaucracy. They have special
cards-regulations according them the power to commit crimes (whatever crime),
to obstruct or to promote judiciary actions, to be legally unaccountable, of
course under tight institutional orders and control.
It is better to
underline that these operations of State Terrorism are illegal according to the
current ‘normal’ law although they be not at all illegal since there is a
precise legal frame allowing them and covering them by the State Secret. There
are laws according extraordinary powers to government, included the power to
commit crimes for actually vague “reasons of State security” or similar concepts
or claims.
Since it is impossible
to really control government, and no really independent source could determine
whether there really be or not any “reasons of State security”, it is
sufficient to claim that there be for getting infinite powers, outside whatever
current law, for covering whatever crime and with the cover of the State
Secret. Consequently, no judiciary could ever inquiry just a “reason of State
security”, with annexed State Secret, be raised. In addition, the State Secret
makes impossible, for whomever, to know anything about crimes committed under
the claim of the “reasons of State security”. Whatever secondary or relevant
episode of State Terrorism, from an unknown assassination to 9/11, is ordered,
implemented and covered using this legal frame.
This legal frame is
created and works in this way, in whatever country of the world:
1. Laws accord special
powers to government for “reasons of State security” and with the connected
State Secret. These laws give government the power to further regulate the
matter by specific and detailed regulations.
2. By government-created
regulations, Secret Police departments and officers are instituted by various
military, para-military, police and para-police, or also other corps. A Secret
Police officer has the legal power, on government orders, to commit crimes, to
give orders to the judiciary, as well to whatever public bureaucracy.
Consequently, he/she can easily get the obedience of whomever and whatever.
3. For whatever
operation of State Terrorism, a government secret decree is necessary. No
Secret Police officer would be involved in assassinations and massacres, as
well as in persecutions etc, without being sure to be legally unaccountable, so
without full legal cover.
For each S/G-OS
operation, as well as for assassinations etc, there is a government secret
decree for each single TI. It is as the assassination “executive orders” of the
US Presidents. In countries where there is not a monocratic power, both the
head of State and the formal government (head of the government and one or more
ministers), eventually also parliament, need to sign these secret decrees. If
one signature lacks, nothing can be done.
Wherever and whenever
there be terrorist operations from hetero-led terrorist groups, there is a
previous secret decree of the formal institutions of that country to one of its
Secret Police departments or officers. Eventually, for intra-institutional
feuds, some assassinations or other crimes are masked behind other frames, so
that formal Statesmen/women sign something different from a decree with the
formal name of the target.
The coup d’État against
Kennedy was an operation clearly could not be done with the signature of the
target. For the Moro assassination, Giulio Andreotti, who ordered it for
hampering him from becoming President of the Republic in a few months, covered
himself behind NATO frames. For S/G-OS operations, electronic torture et similia (improperly called “mind
control”), there are specific decrees for each target. The State Secret covers the same existence of all these criminal and
insane operations.
There are clandestine
operations of State Terrorism and there is the State Secret not only about them
but also about their same existence. It is not allowed to talk about them. If
there are questions about them, government has the legal power, actually the
legal duty, to lie so to legally claim that they do not exist. According to this
occult legislation (but deriving from parliamentary public laws giving
government special powers “for reasons of State security”, for whatever “state
of exception”, “state of emergency” et
similia, also mini-exceptions and emergencies), government is absolutely
unaccountable relatively to whatever current legality. The Prince, the
Sovereign, can do whatever he wants since he apodictically acts for the public
good. In the name of this public good, he has the right and the duty to
transcend the rule of law. Since “the public good” is practically indefinable,
this supposed public good allows government to do whatever it want.
Manipulating media, as
well as idiotic people believing them, tales about ‘Illuminates’, ‘Reptilians’
etc are widely spread. More precisely, ‘Reptilians’, intended as parallel
realities interfering with our visible one, other dimensions for instance, are perhaps
possible. We cannot anyway discuss what we cannot see or infer. ‘Illuminati’
intended as a mysterious secret lodge governing humanity, is something
impossible. Secret lodges are Secret Police-controlled and led entities. More
powerful of the most powerful governments are only the few people/networks
controlling them. They are bureaucratic and private oligarchies. They do not
have a name. They are not a society or a club. They are networks. Sometimes
they have rites, although inessential.
The author of this work,
a real TI (or, at least, he decidedly seems such for what he describes),
although understanding his troubles come from State/government apparatuses,
does not show any comprehension of bureaucratic command chains. MI5/6 and CSIS
act on formal government orders, what means secret decrees signed from Prime
Ministers, Ministers, Royal House, with a formal statement that one is
targeted, submitted to S/G-OS, since some “reason of State security”. Nothing
could happen without the written order of these entities. The government secret
decree states the characteristics of the S/G-OS, which anyway follows patterns
precisely defined in NATO manuals. However variations are always possible
according to the supposed characteristics of the target and according to what
be wanted it to do.
Psychological profiles
of the targets are elaborated for each S/G-OS operation, although they be highly
unreliable. They are elaborated from insane, criminal and ignorant soldiers and
cops in constant interactions with psychopath academicians or
pseudo-academician, researcher or pseudo-researches, and basically evil people
supposedly near to the TI, as family members, relatives, acquaintances,
‘friends’ or supposed such.
Since committees govern
such clandestine operations, everything needs to appear plausible. For
appearing plausible, each party of this committee work tries to minimise its
own risks of appearing wrong. It is a bureaucratic law. Success is not
important. Instead one needs to minimize one’s own risks.
For a bureaucracy, it is
preferable a sure moderate [or felt as moderate] failure than the risk of a real
failure as a consequence of having operated for a real success. A bureaucracy
likes irresponsibility so that an eventual success be a common one, while a
failure without any detectable responsible. Something of the kind: “We have
followed predetermined and unanimously accepted procedures.” For whatever
bureaucrat, it is better to be wrong with whomever else than to risk to achieve
success alone.
Consequently, whatever
be told and written, about the target, relies on the ground of banality and
obviousness. What means that such psychological profiles, for such S/G-OS operations,
do not work. It would be anyway highly doubtful that even with a precise
psychological profile of the target such S/G-OS implementation committees could
ever elaborate a personalized S/G-OS. They just simulate to do what they cannot
actually do.
Anyway, the S/G-OS goes
on along its traditional program: “The target must not work, formally study,
live. The target must be pushed to clandestinity/illegality.” When a target
unmasks such operations, so they are really and clamorously failed, the S/G-OS
program becomes: “The target must not work, formally study, live. The target
must be psychologically and physically annihilated and removed.” It is a war
can evolve in different ways according to specific conditions. There are too
many variables making substantially indefinable the outcomes of such fights or
interactions.
The stalkers’ mortality
is decidedly high, while an S/G-OS operation is not an open and direct
assassination of the target. So, an S/G-OS operation can last decades with very
high costs for government and its militians, and with growing government
discredit if its activities become public.
The author well
represents the deniability (from power/government) of what purposely happens. ‘They’
do everything (apart from what one, although a real TI, if too emotional, might
sometimes imagine they do while they be not actually doing) while they want to
convince even you that you, not them, have some problem. In their favour, there
is that talking about such things may be perceived as self-discrediting, for a
target.
Of course, it depends on
the way one publicly talk about what they do. One needs to find an unemotional
way and also a mass media-style way for relating what happening. People believe
more to what published than to what told, about these matters. It is better not
to talk too much. It is more proper and useful to extensively write.
There are many fake TIs,
or also real ones, using emotional approaches and an overcharged expressive
style. Nobody usually contradicts emotional presentations. What is not sure is
that someone might really believe them, apart from other fake TIs so creating a
self propelling community of fake although uncontradictable subjects. However
this mass of fake TIs is easily used for discrediting real cases, if some
government agent is sent in special mission on forums and para-forums.
Another aspects usually
undervalued is that it is easier, for power, to manipulate organizations,
groups, instead than individuals. Not only the apparent strength of a group is
the number of its members, so its fake cases contribute to its apparent
strength. Even a pure group of real TIs is easily manipulable from power, since
innate group dynamics.
For instance, there are
mass petitions, or also lawsuits, even continuously repeated, in some cases. It
would be senseless opposing them, because one would seem sent from
power/government for avoiding clamours, although one could abstain from
participating. However, despite the honesty of the promoters, which is always
difficult to assess (as it is usually impossible or problematic to know whether
and how an activist be manipulated), is it really useful or instead is counterproductive
to show an indestructible faith on the some powers/governments/institutions striking
you? Of course, also petitions and lawsuits may be forms of denunciation,
although the denunciation work might be more effective in other ways than through
petitions and lawsuits where languages/jargons are more restricted since the
formality of these acts.
Unity and organization
can be strength, in certain matters. They are not such in matters of individual
rights and freedoms where whatever unity and organization not only recreate
authoritarian patterns but they are also inevitably manipulated from
power.
An additional aspect, absolutely
ignored, since people do not understand bureaucratic procedures, and how legal
and psychological aspects be filtered by bureaucracies, is the building of a
target.
We must start by saying
that from the point of view of what State/government and power be,
interpersonal links of submission, dependency, ownership over other people,
there is no difference between current times and feudal and anterior ones. The
Prince / State / government / bureaucracies are considered [or they consider
themselves and act as] owners of those improperly called citizens.
The etymological meaning
of ‘citizen’ is inhabitant of a city or town, although its historical meaning
be that of titular of rights as a freeman. This ownership/entitlement of rights
has being largely claimed although it largely be appearance.
Even when the vote of
everybody became officially equal, with the same formal power, it has been manipulated
before and perverted later the instant of its formal expression. It is
absolutely inevitable that wealth and material power weight more than a formal
expression of will. In addition, there never is a pure expression of will,
instead just the expression of a preference among a predetermined range of
possibilities. When means that also the moment of the expression of a supposed
free will is manipulated or perverted from those owning real power. One can
choose among predefined choices. Whatever the majority choose, there are not
real differences.
All that can happen
because people are not equal. They cannot be equal. Dependency/Ownership of
individuals from other people and property rights over other people are going
on also if not declared as such.
If there is no
substantial difference, about the property and dependency of individuals from
The Prince, the complexification of power makes it less monocratic, more
similar to a network also if with hierarchies inside it, although even in
ancient time there was not absolute monocracy. Power always has been a complex
matter.
There are networks of
hierarchies, not monocratic hierarchies. Consequently, the more power becomes
more complex, the more usual proprietary rules are adapted to this complexification
of power. Actually, as already told, power as not absolutely monocratic and as
a network is not a novelty of nowadays realities. However, now, there is
certainly abundance, a real proliferation, of committees (soviets), and of
routinary and procedural ways of decision.
Committees/soviets, as
whatever ‘democratic’ technique, exalt the worst of people. Also absolute power
does that, being it highly depended from who the monocratic decision makers be.
We have no preference and no solution. We are only expressing how reality be,
of course from the point of view of who is now writing here.
Unfortunately, State
Terrorism, is its various forms, does not seem a pathology just of nowadays
times. That should induce whatever political scientist, social analyst etc, if
there really are (or are there only power cantors?), to question the evil
nature of power. We are not proposing any anarchist alternative. The game of ‘alternatives’
is a tricked game.
State/government
evidently has an innate evil nature. The absence of some external order would
be perhaps even worse. We have not the custom to suggest imaginative sugary
utopias. Freely discussing problems is more scientific and intellectually
honest than recurring to current servile stereotypes and idiosyncrasies as
academicians and other subjects usually do.
Not only freedoms’/liberties’
questions contradict current propagandas. Also what had been called ‘democracy’,
although presented as very sounding, presents insuperable theoretical,
practical, factual problems.
The mechanism of
whatever committee/soviet is that whatever member, for not being excluded and
discriminated, behaves as he/she thinks the other people would expect he/she
behave. As a result of that, whatever collective/democratic structure
(committee/soviet) creates as a generalized conformism at the worst possible
level. There is a kind of competition for not being worse than the other ones,
of course ‘worse’ while appearing absolutely reasonable. This not being worse actually
means not being better than other ones, because noble feelings are not usually
appreciated. Instead apparently reasonable worse ones are.
All that resolves in a
combination of infamy, evil, paranoia, schizophrenia, eventually masking
everything behind sugary feelings, for appearing absolutely conformist, the
most conformist. ‘Democracy’ cannot work without conformism. At the same time,
conformism is the grave of whatever really human and positive impulse, so of
whatever freedom.
‘Democracy’ works in this
way. You need to be wrong together with other people instead than right alone. Wherever
there be committees/soviets, what occurs everywhere in nowadays world, that is
what happens.
That is what takes
places also in current State Terrorism. Even the Presidents of the USA and the
British Crown decide assassinations and persecutions through committees, not
individually.
Function of routines and
procedures is avoiding thinking, so automatizing decisions. Useful in certain
fields, they become deresponsabilization of the decision makers, in matters of
rights and freedoms. There is an additional element. Whatever criminal machine
deresponsabilizes its cogs, its members, fragmenting the different aspects of
its working.
Taylorism has a double
face: efficiency and deresponsabilization. The cogs of a mechanism have no apparent
responsibility about what the machine be doing. If the same decision maker is a
secret one or, anyway, a collective one, no one is responsible for whatever
might be ordered to a criminal machine. These are traditional techniques of
bureaucratic deresponsabilization. No one has moral and legal responsibility of
whatever.
That is even more
evident with drones. They are also physically distant from decision makers and
executers, who act according to confuse information.
A target, a TI, is not abstractly selected. The
State Terrorist machine is an adaptive machine. A target needs to be built. One
of the goals of an S/G-OS operation is to isolate the target. However, until a
target is not isolated, or sufficiently isolated, an S/G-OS operation may not
start.
First, someone needs to
propose someone else as a target, as a potential TI. There is a kind of
candidacy process. It may be an intra-institutional feud, where somebody more
powerful proposes the liquidation of a competitor. It may be a company, a
public bureaucracy, a family or its factions, a political party or a trade
union, or the same Secret Police, by one of its officers, or as a collective
request, for some further evil utilization of a certain individual.
The first application is
of this kind: “We highlight this subject, because xxx, for Disrupt&Discredit [D&D] or Vigorous Harassment”, alias
for S/G-OS, or also for worse programs.
If the application is
deemed, and not simply discharged, so if the Secret Police / government is
interested in it, the Secret Police / government needs to built a consensus
around it. In practice, it needs to verify that the potential target be not covered
from some powerful or relevant entity, be it a political party, a trade union,
a family, a public bureaucracy, a Masonic lodge, a relevant company or other
private or non-private interest.
Verified that a
potential target is uncovered or without relevant cover, the proposal of the
clandestine operation against a specific target is submitted to real
government, in its different branches [head of State, head of the formal
government, competent ministers, a competent Parliament commission], and a secret
decree with the name of the target and the characteristics of the clandestine operation
against it is issued, or it is not if the real government is not unanimous
about that. Such decrees may be later changed, updated, upgraded or downgraded.
An operation may be rectified,
cancelled, upgraded or downgraded in various ways, extended abroad but now with
other entities agreement and co-participation. “Other entities” means, for
instance, NATO what means worldwide extension since the Anglo-Americans have
the control of nearly the whole world, even of the large majority of apparently
enemies countries/States/governments, in these matters.
Yes, even apparently
enemy countries actually cooperate in matters of State Terrorism. Usually, there
are not national or unfriendliness barriers, for persecutions and other crimes.
Even the refugees industry is a tricked market where individuals are sold and
bought. “You where honest there. We make you our criminal here!”
Of course, since it is
everything secret, relatively to the target, and covered from the State Secret
(what means that may not even be told that such operations exist), there is
total official denial even when the target becomes absolutely aware of what be
going on. At the same time, different justifications/lies are provided to the
different cogs of the insane and criminal S/G-OS [or other operation] machine.
Many of them are irregulars, with high mortality. Finally, State/government and
its parallel militias are more annihilated than their targets.
This paper, from Mr. Roderick
Russell, is very valuable as a testimony of a real case of very harsh S/G-OS.
Classic S/G-OS usually avoids any physical contact and any direct physical harm
of the target, while in this case there is this variation. Classic S/G-OS wants
to convince the target that everything be casual and he be a misfit person,
while here the attack is frontal and absolutely evident. Here, the direct
family of the S/G-OS target is directly attacked together with the main target,
so directly involved, as additional targets, in the same S/G-OS operation. We
have not many details about the original family and the enlarged family of the
target. However the direct family (wife and children) of the target has not
been broken up, so it is variously attacked in all its members.
It is absolutely evident
that the formal institutional orders to attack the target and his family by a
very harsh S/G-OS come from governments, PMs and ministers + Royal House and
Parliament (which devolve their powers on these matters to useless Commissions
not interfering with whatever Secret Police / government insanity and crime),
while the main target, Mr. Roderick Russell, seems to believe that “Secret
Services” give orders to government.
The ‘applicant’ for the
harsh S/G-OS operation against the target clearly is Grosvenor, for what the
target tells in this paper. He seems to have broken some unwritten agreement
that a job for this company is a job for life, without any possibility of
leaving it. Probably there are also other aspects he may not tell.
At page 42-43, the
author asks why media be “so fearful of the intelligence agencies?” Nobody,
apart from people’s innate conformism, is fearful of whatever “intelligence
agency”. On the contrary, nearly everybody is fearful of somebody, a Secret
Police officer, can ruin your life or even assassinate you while being legally
unaccountable and precisely because legally unaccountable. No one has any
defence apart from one’s own morality, what may not be of any practical
utility. In addition, the average ‘animal’ is variously adaptive and without
any intention to resist very powerful entities.
If one does not
understand the command chain: institutions => Secret Police departments and
officers => their legal unaccountability, and what a Secret Police and
Secret Government be, clearly one tries to discuss silly questions and giving
senseless answers.
It is not a ‘banal’
question of “corrupted power elites”. It is something decidedly more terrible.
There is the formal law. Government has the formal and legal power to violate
this formal law while enjoying absolute unaccountability.
In presence of an
apparently irresistible power attacking you, the average subject escapes,
subtracts oneself or, eventually, looks for your ‘defects’: “What have you
done?”, “It is not possible they attack you!”, “Why you?”, “If they attack you,
it surely is because you did something!”, “YOU must be guilty!”.
Whatever lynching has
its roots in the fear of the power ordering it and in the innate evil and
sadism giving satisfaction when committing crimes in a condition of absolute
unaccountability. There is an additional aspect. For people without any
morality and without any real personal identity, lynching is constitutive of a
personal and of a collective identity. The same lynching is an identity. “I am
because I lynch in cooperation with other louses as me!”: this is the leitmotif
of the common louse.
Yes, as the author
personally tested, ‘ordinary’ police corps, the CSIS-MI5/6 etc, formal
institutions, the judiciary, media, Amnesty International, the Canadian Human
Right Commission, the whole “Human Rights Industry”, whoever and whatever
becomes a branch, militians, of the Secret Police just a Secret Police officer
shows his/her card and says: “We need your help!”
Actually, people whose
help (for committing insanities and crimes, for persecuting other people) is
asked may subtract themselves, leave the operational theatre, but not oppose
what is going on. They might easily become a Secret Police target.
Of course, as the author
states and proves, there is nothing extraordinary about his case. Persecutions are
common and current government practice. Official ‘justice’ is perverted. Documents
disappear. They can do whatever they want. ...You too...
Complaining to formal
authorities/institutions is opposed from people in office and from their Secret
Police apparatuses because the simulation that those in office know nothing
must be preserved. Power must diffuse the myth, must instil the belief, that
obscure forces be the only responsible of what actually is just State Terrorism.
The author is absolutely
wrong when he mythicizes State Terrorism and its persecutions: “Zersetzen is a
highly sophisticated and prolonged slander, intimidation and harassment
campaign” (p. 47).
“Highly sophisticated”?!
Secret Police officers show a card giving them absolute powers over other
State/government apparatuses and absolute unaccountability. They are legally
unaccountable insane and covered State/ government mafiosi and terrorists. By
these powers, they persecute people on the working place, in educational
institutions, in their living place and in whatever they do. With the same card/cover
they organize and lead mafias and terrorist groups. For that, they use written
manuals, what means pre-defined routines and procedures.
Where is the
sophistication?! They are just insane and criminal chaps with total cover, so
legally unaccountable, and at the orders of insane and criminal Statesmen/women.
Cooperation with the academic world further broadens the area of responsibility
and fragments the perception of being really committing insanities and crimes,
so that each one of these louses (Statesmen/women, Secret Police officers,
external ‘experts’, of course also their militians on the field) feels or
simulates to feel as a cog of a big and unrestrainable machine. Each one feels
or simulates to feel morally absolved and convinces oneself of acting for some
highest reason of State, ...persecuting people, assassinating, organizing
mafias and terrorisms. They are just obtuse and insane criminal psychopaths
exalted by impunity.
Yes, it is a sounding
tale that Secret Police departments be out of control. Simply, it is not
possible. They want YOU believe that they be out of control. In this way,
nobody is morally and politically responsible. They already have legal
unaccountability, but only when they act under institutional control and act on
institutional order.
They want you believe
that there be obscure forces, secret and indefinable conspiracies, elusive
mysteries. It always very difficult to see what is just under your nose.
They do not want you
know that. The belief that they be out of control solves whatever problem, from
this point of view. On the contrary, they always are under tight institutional
control: Crown, formal government, prime minister, ministers, parliament.
If somebody and
something devolves or has been obliged to devolve one’s own power, there is anyway
some final accountability, for instance of the Head of State, for instance the
Crown, in the British Empire area. The same author argues about that (p. 49),
while going on mixing this understanding with the claim that secret apparatuses
be out of control.
The only limit they have
consists in their bureaucratic routines and procedure. Their committee/soviet structure
is also a restraint making them slow. If you are alone, you have no constraint,
and you can act rapidly, if you have no fear.
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