26 October 2013

Letter from Lhasa, number 337.
Berlinguer P2?

Letter from Lhasa, number 337. Berlinguer P2?
by Roberto Abraham Scaruffi

È un riflesso condizionato. Se scrivi di “P2 Andreotti-Berlinguer”, c’è sempre un compagnuzzo che salta su e ti sbotta: “Scusa, su quali documenti hai letto che Berlinguer era un affiliato alla P2?”

Chissà perché non ti chiedono di Giulio Andreotti, bensì solo dell’Enrico. Normali insozzi del cervello e reazioni pavloviane indotte.

V’è un aspetto strettamente linguistico. Se uno scrive “la P2 Andreotti-Berlinguer”, non parla di affiliazione. Semmai dice cose peggiori, o migliori, a seconda della prospettiva. Il lobotomizzato ed ammaestrato pavloviano medio ovviamente ‘capisce’ e scatta per quello per cui è stato ammaestrato. È normale che succeda così. 

Le cose semplici sono le più difficili a capire. Anche perché poi il pappagallo medio non sa mai di che stia parlando. Non conosce la materia. E non è che online si trovi tutto anche uno volesse fare una ricerchina col computer.

Il potere è sempre reticolare per cui tutto appare come casuale finché un interesse forte, prevalente ed irresistibile non dica che si debba fare una certa cosa ed imponga una linea. Ovviamente ciò non viene visto dall’osservatore esterno. La politica viene fatta vedere è solo teatrino che maschera altre cose, a volte semplicemente il nulla. Non è affatto detto che il politico da esibizione mediatica faccia poi veramente politica, policies, o che ad essa contribuisca in qualche modo. 

Il PCI nasce, nel 1944 a Salerno, come partito compradoro anglo-americano e, contemporaneamente, passa sotto il co-controllo delle Polizie Segrete CC ovviamente. Col 1989, cambia tutto. Col golpe del 23/05/1992, anche in Italiozia l’ordine uscito dalla Conferenza di Teheran di fine 1943 è formalmente e definitivamente affossato. Lo vogliono gli anglo-americani che vincono pure sul terreno, in Italiozia, a livello di rapporti di forza militari all’interno del governo reale di Italiozia. Tra le burocrazie andreottiane e Mediobanca, tra le oligarchie predatorie statali e le oligarchie private compradoro-mediobancarie, il colpo di Stato del 23/05/1992 segna la vittoria rivelatasi permanente, visto che siamo oramai sui 22 anni, delle seconde.

“Burocrazie andreottiane” è una semplificazione. Sono burocrazie centrali  che ad un certo punto divengono andreottiane, o che per comodità euristica definiamo andreottiane, nel senso che Andreotti se ne fa interprete a livello di comando formale-istituzionale. La DC di Fanfani, Moro ed altri è precedente. Comunque, parlare di burocrazie andreottiane non è la stessa cosa che parlare di DC per quanto siano processi che si intrecciano. Da un certo punto in poi, sarebbe più corretto parlare di burocrazie andreottian-berlingueriane. Sono le stesse burocrazie centrali già monarchiche, poi monarco-fasciste, ripiegate su sé stesse e gelose solo del proprio sonnecchiare. Andreotti è organico ad esse. Esse sono organiche a chiunque le lasci sonnecchiare corrotte e le riempia di soldi. Sono state estese in maniera rilevante e pure riempite di soldi. Quando il blocco Quirinale-Mediobanca ha rotto e disfatto la partitocrazia, ed Andreotti è stato liquidato a livello di governo formale, col colpo di Stato del 23/05/1992, esse sono progressivamente transitate sotto la dittatura quirinalizia che è l’espressione istituzionale formale di tale dittatura mediobancaria compradora. Andreotti stava lavorando per una dittatura quirinalizio-burocratica con lui alla testa. La Mediobanca compradora lo ha battuto a livello militare ed imposto quello l’Impero voleva, una dittatura quirinalizio-mediobancaria che non disfa l’assetto burocratico predatorio limitandosi a compiacerlo mentre attua sua politiche di sfascio, dalle sprivatizzazioni, alla liquidazione di qualunque punta tecnologica e, perfino, della possibilità di continuare a fare impresa indipendente in Italiozia. Oggi, in Italiozia, solo consorzi criminali con solidi agganci burocratici ed istituzionali possono superare le barriere all'entrata per chi voglia aprire nuove imprese, anche piccole.

Non che le burocrazie predatorie statali non siano compradore. Lo sono. La differenza è che Mediobanca nasce per formalizzare la subordinazione compradora anglo-americana del capitalismo italico, specificamente di quello post-bellico che è ovviamente quello solito. È un rafforzamento del controllo anglo-americano su Italiozia, dopo il tradimento dei Savoia. Oh, certo, v’è la favoletta della filiazione francese di Cuccia. I francesi di Lazard fanno solo da interfaccia. Tipico metodo per operazioni clandestine. Se gli inglesi, o gli anglo-americani, ti controllano, ti fanno figurare come legato, legatissimo, ad una entità intermedia qui formalmente francese. Non a caso, Lazard nasce negli Stati Uniti. Prima negli USA francofoni. Poi si muove nell’area anglofona. Infine si espande in Europa. Cuccia non prende ordini da Parigi. Li prende da Londra, i creatori d’Italiozia nel 1860-61.

Una metodologia di ricerca ed analisi materialistico-fattuale, e non politicantica, non è difficile. Per quanto essa si riveli inafferrabile ed impraticabile, in pratica del tutto preclusa, per chi abbia la mente e lo spirito occupati da ideologie ed allineamenti di partito e di parte. 

La P2 era una loggia Andreotti-Berlinguer, con Berlinguer ovviamente del tutto subordinato. Per esempio, Berlinguer dà copertura a Gelli quando, in ascesa, il Grande Oriente voleva sbarazzarsene e chiede aiuto a Berlinguer. Alias, Berlinguer non si mette contro un’operazione clandestina, una delle tante, delle Polizie Segrete andreottiane. Eppoi, Gelli doveva pur già avere qualche benemerenza da quel lato lì, se Berlinguer non gli sbarra la strada.

Berlinguer è di famiglia massonica come Cossiga suo parente. Erano entrambi imparentati coi Segni. Nulla di oscuro, né di morboso. Massoneria significa poteri reali dello Stato e connessioni coi centri dell’Impero controllano e co-controllano le massonerie locali degli Stati compradori. L’Enrico Berlinguer che, del tutto propriamente, dice che il PCI è un partito cavouriano [alias compradoro inglese], ben sa che il PCI (fondato dagli inglesi a Salerno nel 1944, col cittadino sovietico Togliatti che loro si fanno passare dall’URSS come garante degli accordi di Teheran di fine 1943 e come aiuto agli anglo-americani per ricattare e meglio controllare la DC vaticana) è un partitone gli anglo-americani fabbricano da 25% dandogli soldi e beni del PNF, oltre ad armi loro, e copartecipazione al governo reale. Senza di ciò, la setta PCd’I sarebbe, pur con nome rettificato, restata all’1%. I voti si ricevono in proporzione alla clientele si controllano, all’accesso al governo/sottogoverno viene dato dai poteri reali. I consensi non nascono dalla adesione a programmi mutevoli ed evanescenti. I consensi nascono dall’accesso al governo/sottogoverno e, di conseguenza, dal potere clientelare.

Già sotto il monarco-fascismo, di cui l’URSS era grande amica, il PCI ha rapporti di collaborazione con l’OVRA/governo reale, cosa che gli porta adesioni, pur restando una piccola setta. Vi era già stato almeno un caso di cooperazione delinquenziale congiunta sovietica (Tania Schucht e chi la manipolava direttamente dall’Ambasciata Sovietica a Roma, che poi le fornisce il veleno, “la medicina per il suo bene”, da mettere nell’ultima minestrina del cognato), Togliatti-PCd'I, inglese (Piero Sraffa) e monarchico-fascista: l’assassinio per avvelenamento di Antonio Gramsci il giorno stesso il cui gli scade la libertà condizionale ed è legalmente libero, ed intenzionato a raggiungere Parigi con l’aiuto di GL di cui il PCd’I lo classifica come aderente. Nella ‘terribile’ “Italia fascista”, gli appunti di Gramsci potevano stare tranquillamente nelle casseforti della Banca Commerciale. Così come Cuccia poteva stare a Roma, con Mattioli, ad aspettare l’occupazione Alleata mentre preparava, coi soldi del ‘fascismo’, il dopoguerra. No, la Storia non è mai come va la contano.

Come e perché pensate che Berlinguer venga portato da Togliatti e subito da questi assunto come suo collaboratore stretto e successore? Che benemerenze avrebbe mai avuto secondo la conclamata ortodossia ‘comunista’? Zero. Berlinguer è cooptato nel centro del nuovo PCI anglo-americano da reti del potere reale preparano il dopoguerra dell’occupazione anglo-americana (nel cui ordine è pianificato un forte PCI) e con DC vaticana, certo subordinata agli anglo-americani ma pur sempre vaticana.

I Berlinguer sono di Sassari. Togliatti, da ragazzo, aveva vissuto e studiato a Sassari. No, non crediamo al giochetto delle assonanze e delle prossimità tanto di moda. Non è neppure decisivo che Gelli, dopo avere parlato con Togliatti si ritrovi nel Sassarese, sembrerebbe a La Maddalena più precisamente. Già gli era andato bene essere arrivato a Roma vivo. Senza altri dettagli non si può dire nulla. Del resto lì, in Sardegna, lui non è che fosse copertissimo, lo arrestano pure ma per cose pistoiesi, sebbene si dia da fare per procurarsi coperture che si rivelano non assolute.

Non è comunque questione di un conoscente dell’infanzia o dell’adolescenza che ti porta il familiare per farlo divenire segretario del PCI. È non è neppure che l’Enrico avesse qualche eccelsa qualità, a parte la disciplina (servilismo ed ottusità) al servizio dell’Impero e delle sue oligarchie compradoro-predatorie in Italiozia. Sarebbe come pensare che per puro caso e per grandi qualità sue un Enrico Letta sia divenuto capo del governo nel 2013. Le cose non funzionano mai a questo modo. Il mondo reale funziona con meccanismi di connessione para-mafiosa.

Lo sfascio dello Stato che si realizza dall’incontro e combinazione tra Andreotti e Berlinguer (intesi come forze sociali, non come individui; non ci fossero stati loro ce ne sarebbero stati altri) è impressionante. A PCI e CGIL vengono allocate frazioni rilevanti di burocrazie pubbliche. Le capitalizzazioni pensionistiche, più rilevanti dello stesso debito pubblico attuale, vengono mangiate [c’erano, ora non ci sono più!] da quel connubio, che è ovviamente un’operazione macro sistemica voluta sia da un Impero che pompa il PCI che da un Andreotti che non controlla la DC ma il cui potere è sia militare che burocratico. Detto differentemente. Le alte burocrazie dello Stato si aprono pubblicamente al PCI. Si sentono più rassicurate ad averlo come seconda DC che a continuare col gioco pubblico della contrapposizione. DC e/o PCI purché se magni, finendola con la finzione dei puri che stanno fuori come alternativa. Del resto, nel settore pubblico, prima si è colleghi, poi si ha una tessera, alias prima c’è la corporazione, poi non importa per chi uno voti. Ci sono cordate, clan para-mafiosi, dove non è importante la fede del partecipante. Vigono logiche più massoniche che partitiche. Andreotti cura a livello di governo, a livello legislativo, questa operazione, l’inclusione del PCI a livello di burocrazie pubbliche anche centrali. Il tutto si traduce in una disorganizzazione ulteriore dello Stato e in uno sfascio più avanzato delle sue casse. 

Non che le capitalizzazioni pensionistiche se le intaschino i due personalmente e direttamente. Da un lato, gli immobili vengono svenduti sia ad interessi privati, dunque con tangenti ai partiti, che a sindacalisti ed amici. Dall’altro gli introiti se ne vanno per distribuire reddito a tutti. Lo Stato, invece di rifondere gli enti pensionistici per le quote sociali introdotte per legge, al di fuori dunque dei meccanismi attuariali-assicurativi degli enti pensionistici, usa quei fondi degli stessi enti pensionistici. Denaro in realtà privato (visto che il salario differito è parte del salario del lavoratore), espropriato e gettato via in due modi complementari. Svendi beni altrui e ti rubi, per clientelismo, i quattro soldi incassati. Ecco i fasti, questo è solo un aspetto, del connubio DC-PCI!  

A parte che tenta di farlo demolire ed assassinare come Moro ed in contemporanea, Andreotti continua a sentire Berlinguer come suo. Comunque sia morto Berlinguer, magari per caso, Andreotti lo rimpiange quando col golpe di Capaci viene avviata la sua liquidazione e col post-PCI saldamente passato apertamente a libro para dell’Impero e per esso gestito da CDB. “Con Berlinguer vivo non sarebbe successo”, esclama Andreotti quando viene posto sotto accusa prima politica poi giudiziaria, e col post-PCI usato contro di lui. Andreotti si illude, probabilmente.

Il personaggio Andreotti è del resto una combinazione demoniaca di personalità tutte egualmente false. È un attore perfetto. Fa ammazzare Lima, ordinando il crimine alle sue Polizie Segrete CC, e poi, un mese dopo, chiede ansioso e candido alla figlia del defunto, che se la beve, se abbiano scoperto nulla e se per caso l’assassinio non sia opera di Ciancimino.

Il PCI di Berlinguer passa da partito degli intellettuali compradori e luddisti, e delle milizie per terrorizzare e militarizzate gli operai, a partito delle burocrazie statali con Andreotti che regala ad esso feudi per esempio già del PSDI e della stessa DC. Con l’operazione andreottiana, il PCI passa da partito concepito come di ricatto della DC a partito simile alla DC seppure un gradino sotto di essa. Andreotti lo sgancia un po’ dagli anglo-americani (e dalla loro Mediobanca) e lo porta sotto di sé, finché riesce. In parte si illude. Perché nell’Italiozia compradora, cogli stessi apparati militari andreottiani strutturalmente permeabili all’Impero, si illude pensando che, avendo esteso la struttura clientelare del PCI, con solo ciò esso divenga un partito burocratico-nazionale cosa che neppure la DC era del tutto visto che il servilismo all’Impero, pur con filtro, in parte, vaticano, prevaleva su tutto. Esistono sempre dialettiche nei rapporti compradori. Nulla è lineare ed assolutamente gerarchico anche se alla fine, quando indispensabile, comanda il più forte, non il fantoccio, anche se il fantoccio ha pure i poteri che ogni esecutore sul campo conserva, un po’. 

Gelli ricambia il sostegno ricevuto da Berlinguer contro il Grande Oriente quando Andreotti vuole fare rapire e liquidare Berlinguer in contemporanea a Moro. Lo allerta. Berlinguer si salva grazie a milizie armate del PCI che lo proteggono. Perché Andreotti lo vuole morto? Esisteva un accordo Berlinguer-Zaccagnini per Moro Presidente della Repubblica nel giro di pochi mesi. Intollerabile per Andreotti, che si sentiva tradito da Berlinguer e che era avversario mortale di Moro. Berlinguer sfascia lo Stato con Andreotti e ne guadagna clientele, ma come Presidente gli preferisce un Moro ormai fuori gioco dall’avanzata andreottiana nello Stato e nei suoi apparati poliziesco-militari. Leone era in scadenza. Tutto il sequestro ed assassinio di Moro è in funzione delle Presidenziali 1978. Andreotti deve liquidare Moro prima. Lo fa usando le Polizie Segrete CC e la giustifica come un’operazione di Gladio, come un’emergenza contro il comunismo, dunque con copertura NATO. Nessuno credeva alla fandonia del pericolo comunista eppure tutti sfruttano, per loro interesse, le retoriche cui si deve far finta di credere ed i relativi apparati militari. L’operazione politico-militare è gestita dalle Polizie Segrete CC-Gladio su ordini di Andreotti, che usa la NATO solo come copertura necessaria da parte di un paese vassallo. Gli anglo-americani lasciano fare.

Chiaramente, più Berlinguer è stato fatto parte del sistema di potere andreottiano, più vede la forza si trova di fronte. Gli vanno bene le clientele ricevute. Ma non ci pensa neanche lontanamente a sostenere Andreotti presidente. Lo teme. Allora, Andreotti che gli ha regalato clientele denuncia la penetrazione comunista, Moro-Berlinguer, e chiede autorizzazione alla NATO per un’operazione di contrasto da lui gestita. Nonostante Via Fani ed il terrorismo fatto continuare ed intensificato dalle Polizie Segrete CC su ordine di Andreotti, Berlinguer si fida ancora meno di Andreotti. Alle Presidenziali, ne esce infine eletto un vanitoso Pertini tanto fanfarone quanto servile all’Impero. Ma non ha il potere militare di un Andreotti. Si noti che il Berlinguer della linea della fermezza regala Moro all’assassinio andreottiano. Berlinguer sa che non può opporsi. Ne esce fingendo subordinazione. Glielo lascia ammazzare. Ma si sfila relativamente ad Andreotti presidente. Appena possibile, si sfila dal governo che appoggiava esternamente.

13 marzo 1979 entra in vigore lo SME, chiaramente sgradito alla Corona britannica, dato che serve alla Germania per una futura unione monetaria. Di certo, è sgradito pure a Mediobanca-Confindustria che con una politica di continue svalutazioni ha creato un modello drogato di competitività fondato sui bassi salari e su una progressiva estensione dello sfruttamento estero di Italiozia. Una cosa sono protezionismi e svalutazioni temporanei per creare competitività nel senso di sviluppo tecnologico competitivo e fino a che non si è raggiunta la competitività reale. Altra è la competitività perché svendi quello che hai prodotto. Una svalutazione è sempre una svalutazione sistemica. È essere competitivo perché ti fai pagare meno, e sempre meno, e poi sempre meno [il modello Mediobanca-Confindustria], non perché produci meglio, con maggiore produttività del lavoro. Ecco la differenza tra politiche sviluppiste e politiche sottosviluppiste. Relativamente ad un Andreotti che, qualunque ne siano i motivi, si è sempre distinto per essere sempre stato un fedelissimo sostenitore delle politiche tedesche di unificazione doganale e monetaria, ecco che il PCI si è sempre schierato con la linea Mediobanca-Confindustria dei bassi salari e bassi consumi popolari anziché della alta produttività del lavoro come risultato organizzativo e tecnologico.    

Sullo SME cessa il sostegno PCI al governo Andreotti.
Il 20/03/1979 nasce il V Governo Andreotti, una coalizione DC-PRI-PSDI.
Domenica 5/10/1980, con Andreotti non più al governo, Gelli pubblica la sua intervista al Corriere della Sera sostanzialmente sulla linea di quello che sarà poi conosciuto come il suo Piano di Rinascita Democratica.
Il 28/11/1980, con Andreotti e Cossiga non più al governo, Berlinguer esclude altri governi colla DC dicendo che il PCI si pone come alternativo, non più complementare, ad essa. È cambiato il vento. Non lo vogliono più formalmente dentro il governo, se mai l'hanno voluto. Se ne fa una ragione e dice che è lui non vuole andare al governo colla DC, che è una rottura colle tradizionali prospettive togliattiane pur non essendovi una socialdemocratizzazione del PCI.
Il 17 marzo 1981, con Andreotti e Cossiga fuori dal governo, vengono rinvenuti gli elenchi di 962 affiliati alla P2. La P2 non serve più. Il terrorismo di massa non serviva più. La rete di Gelli continua egualmente ad operare finché è di utilità per qualcuno. Gli scaricati, i nomi ritrovati, non erano di utilità a nessuno se non per il pubblico sputtanamento.

Dal punto di vista propagandistico, il caso P2 è una montatura di frazioni di regime contro altre. Non vi erano reati né stranezze. Era pure già noto che esistesse una P2. Si è voluto caricare di valenze negative ciò non ne aveva. I complottisti hanno inventato i crimini della P2 e li hanno dati a bere agli psicolabili che se  li sono bevuti e se li bevono. In pratica, si sono attribuiti ad una supposta onnipotente P2, un’associazione privata, crimini di Stato, terrorismi di Stato, quindi realizzati ad opera di governo formale e Quirinale, e con copertura parlamentare. Ciò è stato fatto per faide di regime (a cominciare dal dualismo burocrazie centrali, da un lato, e Mediobanca compradora, dall’altro).  

Forlani, capo del governo nel momento del ritrovamento, non ha la forza militare per una purga delle Polizie Segrete e degli altri apparati militari andreottiani. Si troverà rapidamente scalzato e rimpiazzato dal retorico quanto servile Spadolini (del PRI di Mediobanca), pronto a qualunque bisogna degli apparati CC-militari e dell’Impero.

Mai sentito (ne abbiamo già accennato) di quando Gelli viene portato a Roma, da Togliatti a guerra ancora in corso, con trasporto eseguito da milizie armate del PCI, e Togliatti lo fa rifugiare in Sardegna? Solidarietà massonica ed altra. Sennò non è che Togliatti facesse favori a chicchessia, tanto meno ad un ex-ufficiale della RSI.

Ci sono comunque almeno un 2'000/2'500 affiliati P2 non noti. Si sa ci siano. Ma i nomi non sono pubblici. Gli elenchi li hanno le Polizie Segrete CC [già andreottiane], il SIS la CIA.

I mille dati in pasto al pubblico beone erano quelli che non contavano nulla, gli scaricati. Servono per capire come la P2 fosse una loggia di parastato Andreotti-Berlinguer. Lo Stato reale usava un servizio esterno per i suoi apparati chiave, l’Agenzia Gelli. Tutti coloro avevano il gradimento Andreotti-PCI stavano nella P2. Non era infiltrazione. La P2 era una struttura riservata, parallela, dello Stato reale. Alla in fine, era sbagasciata come lo Stato reale. Quando Gelli vaneggia di piani, siamo a livello di folklore. Erano come i programmi dei partiti. Fumo irrilevante. Il segretario, pur abilissimo, che si vorrebbe gran puparo di Stato... Impossibile! S’è montato la testa. Gli colpiscono, almeno formalmente, la sua P2 anche se lui continua ad operare. ...Se è coinvolto perfino, in qualche modo (se davvero lo sapeva in anticipo e se era in contatto con vice-presidente degli USA, George H. W. Bush, come da qualcuno testimoniato), nell’assassinio di Olof Palme, del 28/02/1986...   

La liquidazione della P2, almeno come loggia Andreotti-PCI, è programmata. I due magistrati ‘scopritori’ sono due allocchi, cui viene fatto credere di avere fatto la scoperta del secolo, usati nel momento la P2 non serve più come loggia Andreotti-Berlinguer e viene dunque messa in liquidazione come tale.

Si vedano altri conflitti e casi del periodo, sia a livello di istituzioni che ad altri livelli. Non che esistano regie uniche, non necessariamente. Tuttavia vi sono numerosi percorsi che si intrecciano, incluso Calvi-finanza-‘cattolica’/andreottiana, Calvi che il SIS impicca a Londra per i soldi e gli armamenti procurati agli argentini per la guerra delle Falklands, con annessa mega-rapina, eseguita dal SIS, dei fondi dell’Ambrosiano in giro per il mondo. Calvi viene usato, e poi scaricato dall’area Gelli-andreottiana quando si abbatte la rapidissima rappresaglia inglese. Uno non finanzia, di testa sua, una guerra argentina contro gli inglesi. Non necessariamente e non sempre gli interessi delle varie frazioni del Vaticano e quelli dell'area di Andreotti coincidono. La Curia romana non è la stessa cosa di un Papa e delle sue politiche. Quando Wojtyla viene colpito, chiaramente con un’operazione NATO-CC, il 13 maggio 1981, le sue politiche dell’est dovevano disturbare molti, come sempre succede quando si rimetta in discussione uno status quo comunemente concordato e fortemente voluto dagli inglesi. Una tale operazione non avrebbe potuto essere realizzata senza l’accordo e partecipazione del governo italiano. Il Vaticano è di area anglo-americana. Sui sgarri vengono rettificati da loro, non da altri. Anche se deve essere compreso che politiche contingenti USA di destabilizzazione dell’est non potevano trovare l’accordo inglese. Gli inglesi creano l’Impero sovietico per impedire un per loro mortale Impero germanico. Gli Stati Uniti seguono la logica dei bilanci trimestrali e dell’apparenza. 

Nell’ordine post bellico italiota, gli uffici giudiziari di Roma sono sotto stretto controllo DC. A quei tempi sono stretto controllo andreottiano. Mentre gli uffici giudiziari milanesi subiscono influenze plurime, incluse quelle dirette SIS-CIA-Mediobanca. I compagnuzzi del PCI e catto-comunisti li affollano sono di frequente usati per operazioni chiaramente anglo-americane. Il pragmatismo anglo-americano guarda al risultato, non alle retoriche politiche o pseudo-politiche. Del resto, le operazioni clandestine anglo-americane su territorio italiano passano attraverso le Polizie Segrete CC che, appunto, usano chi abbiano, senza formalizzarsi. Si vedano i nomi dei magistrati delle varie inchieste, incluso chi fa fallire il ricchissimo Ambrosiano senza neppure una perizia contabile (anzi ne esiste una a Londra, ma secretata dalla Corona, cioè dal SIS, per cui è irrilevante per la legge fallimentare italica), e si capisce molto. La ‘scoperta’ della P2 viene affidata a due compagnuzzi, che passano alla storia come eroi, chissà di che. Sono solo usati dalle Polizie Segrete sollecitano oppure ostruiscono indagini. Lì le hanno sollecitate. 

La ‘scoperta’ della P2 parte da una dichiarazione di un testimone di area CIA in un tribunale in Italia, durante un processo... Le Polizie Segrete CC la coprivano, non la coprono più, non almeno per quello che si vuol far trovare. Gelli fa trovare quello gli conviene o gli è stato detto. La sua fedeltà al PCI è assoluta. Non fa trovare un solo iscritto alla P2 che sia del PCI. Forse come messaggio, od era uno da scaricare, fa ritrovare la candidatura di uno del PCI ma non ancora affiliato. Gelli copre quello gli conviene coprire. Visto che lo colpiscono, minimizza il danno per sé. È quello che fa pure Andreotti che resta alcuni anni fuori dal governo, [già] allora. Gli risuccederà, poi, col golpe del 23/05/1992 realizzato contro di lui in corsa per la Presidenza della Repubblica. Ma a quel punto la sua estromissione è permanente, anche se riesce ad evitare qualunque condanna in tribunale, dato al suo potere militare, nelle Polizie Segrete CC. Si noti che Gelli, come ha fatto sparire almeno un 2'000/2'500 nominativi, poteva farli sparire tutti. In quel caso, avrebbero perquisito senza trovare nulla. C’è chi vuole, lui compreso, che il caso scoppi, nel contesto dato, ed in quei termini. La P2 Andreotti-Berlinguer non serviva più.

Quel che scrivo qui è tutto pubblicato, in italiano, in libri. Trovare biblioteche fornite, non le italiote, per chi sia interessato. Magari a Londra... Studiare se si vuol conoscere.


Invece per i luoghi comuni ed i riflessi condizionati di parte, non serve. Basta inventare secondo stereotipi ed idiosincrasie personali e di parte.