29 August 2007

Lettera da Lhasa numero 82. Israele da Suez all’Arabia alle frontiere iraniana, turca e curda per un islam libero

Lettera da Lhasa numero 82. Israele da Suez all’Arabia alle frontiere iraniana, turca e curda per un islam libero
by Roberto Scaruffi

Sia la civiltà persiana che quella araba sono grandi civilizzazioni che hanno ancora molto da dare al mondo. Sono solo oppresse e devastate dall’anti-ebraismo.

Gli inglesi e, poi, i petrolieri americano-sauditi hanno imposto l’anti-ebraismo agli arabi che, evidentemente predisposti alla scarafaggeria, c’hanno subito marciato ed hanno contagiato tutto l’islam. L’islam radicale è solo delinquenza maniacale. Dà il livello dell’asservimento islamico ai petrolieri anglosauditi, oltre che alle proprie perversioni. Gli scarafaggi neppure se ne rendono conto. Sembra loro naturale una pseudoreligione “contro”, che “educa” al suidicio con strage annessa e allo sterminio dell’altro.

L’Iran usa oggi l’anti-ebraismo per una ragione molto semplice. Vuole occupare il Medio Oriente fino a Suez. Sta da tempo operando di conseguenza. Ne ha la forza. Deve dunque fare a pezzi i regimi sunniti, che hanno, tutti, il vantaggio d’essere piuttosto corrotti e traballanti. L’antiebraismo ed i soldi a centri di potere e gruppi terroristi già sunniti ne sono solo strumenti.

C’è solo una soluzione vera. Che Israele divenga un vero Stato ed occupi ed annetta da Suez all’Arabia alla frontiera iraniana, turca e curda. Tutti gli Stati, o parti di Stati (il Sinai), vi sono ora al di sotto di quelle frontiere fino ai mari. A quel punto tutti i termini del discorso sarebbero differenti.

Urge, in Israele, una riforma Costituzionale che dia il diritto di voto alla Knesset ai soli ebrei e crei forme di rappresentanza etnico-federale per i vari gruppi etnici non ebraici. Avrebbero tutti più diritti. Non sarebbero d’intralcio ad una più rapida modernizzazione istituzionale d’Israele. Ciò permettere l’integrazione di popolazioni oggi, in Israele, non sanno come trattare. Del resto, se si crea una Stato Ebraico che ha garantito libertà e prosperità a tutti, non si può poi lasciarlo liquidare da una predominanza islamica che, facilmente manipolabile e manipolata, ha come solo fine la distruzione di tutto. È stata una non-soluzione debole originaria dare piena cittadinanza (con voto paritario) ai non ebrei. Il voto non paritario, il voto per istanze differenti e particolari di rappresentanza, non influisce negativamente sui diritti civili generali. Del resto, esistono già differenziazioni per esempio nelle forze armate e nelle strutture di sicurezza. Non si vede perché debba esserci il dogma del voto alla Knesset anche ai cittadini non ebrei, che è uno degli elementi ha poi impedito, per esempio, il ritorno degli esiliati. Israele troppo piccolo e col dogma del voto uguale per tutti è chiaro che non può permettere ritorni di non ebrei, non ebrei che, lasciati a loro stessi, vogliono solo distruggere tutto. Per cui, oggi come oggi, ritornerebbero solo per distruggere e poi [credono; distrutto Israele e loro inutili se ne resterebbero nella miseria; nessuno darebbe loro più sussidi] vivere di sussidi internazionali come già fanno.

Ci sono condizionamenti negativi “internazionali”. Oggi gli USA hanno un ruolo di paralisi su ulteriori ancor più rapidi progressi d’Israele. Gli USA giocano alla paralisi degli arabi, alla paralisi d’Israele ed al loro reciproco infinito conflitto. La Gran Bretagna, più cinicamente ancora, opera per la fine d’Israele come mezzo per colpire gli USA e prevalere su di loro nell’area.

Il terrorismo islamico, così come tutto l’islam radical-stragista, è finanziato soprattutto da centri americo-sunniti coi soldi della rendita petrolifera. O Israele occupa ed annette da Suez, alla penisola arabica, alle fronterie iraniane, turca e curda, oppure lo farà l’Iran che sta già da tempo operando in quella direzione, ora rafforzato dal disastro iracheno con cui gli USA hanno solo spianato la strada all’espansionismo iraniano.

Gli USA, coi loro giochetti, i loro cicli politici di breve periodo ed i bilanci aziendali trimestrali, non sanno né possono né vogliono trovare alcuna soluzione per l’area. Sanno solo far disastri per il mondo, disastri su cui loro speculano. I territori ed il petrolio di tutta l’arabìa asiatica in mano israeliana sarebbero la base materiale di uno spazio di libertà e di diritti.