22 November 2014

Letter from Lhasa, number 354.
Il “jihadismo”: uno dei soliti Terrorismi di Stato dell’Impero

Letter from Lhasa, number 354. Il “jihadismo”: uno dei soliti Terrorismi di Stato dell’Impero
by Roberto Abraham Scaruffi

Vidino, L., Il jihadismo autoctono in Italia: nascita, sviluppo e dinamiche di radicalizzazione, ISPI, Milano, Italy, 2014.
(Vidino 2014).
Lorenzo Vidino


Stefano Dambruoso, magistrato del settore, dunque chiamato per la breve e confusa prefazione, è uno che chiaramente non ci capisce nulla. Per cui ripete luoghi comuni.

Ben esemplifica il ruolo del magistrato, specificamente di quello da procura e connessi. Funzionari statali, apparentemente terzi, cioè fatti percepire come terzi, come indipendenti (cosa che non possono assolutamente essere, ovviamente), che, in realtà, hanno la sola funzione di dare copertura legale, formale, alle strutture del Terrorismo di Stato, alle varie Polizie Segrete, in Italia, in particolare, quelle dei Carabinieri-NATO ed eventuali altre ad esse subordinate.

Le Procure agiscono sulla base di quello viene loro sottoposto e fatto sottoporre dalle Polizie Segrete, cioè dal lato occulto, delinquenziale, dei governi-Stati che hanno facce e conclamazioni pubbliche senza alcuna connessione colle loro attività reali che sono attività delinquenziali dunque coperte, copertissime, coi vari segreti di Stato, segreti politico-militare-NATO o -“NATO” inclusi che garantiscono una doppia copertura per cui, anche togliessero il Segreto di Stato ‘normale’ resterebbe e resta comunque il segreto NATO, dunque derivante dai rapporti di soggezione agli anglo-americani che vinsero ed occuparono Italiozia e che, di conseguenza, ne controllano apertamente, anche se non lo fanno uscire ogni giorno sui media, gli apparati della violenza di Stato, gli apparati del Terrorismo di Stato.

La politica delle chiacchiere è priva di qualunque connessione colle politiche reali che, in Italiozia, passano attraverso le ambasciate inglese e statunitense, e pure altre, per quanto gli inglesi che creano Italiozia nel 1860-61, e poi gli statunitensi che con essi la occuparono dal 1943, abbiano un’ovvia supremazia sancita, dal punto di vista legale, da trattati pubblici e segreti, oltre che dai rapporti di forza reali.

La povertà culturale e di formazione di uno Stefano Dambruoso, l’introduttore, illustra perfettamente che il libretto sarà, verosimilmente, solo un opuscoletto ideologico per altri fini. In effetti, leggendolo ed esaminandolo, si caratterizza come tale. Vedremo quali fini ha questo tipo di letteratura.

Innanzitutto va sottolineato che nessuno terrorismo indipendente, come nessuna struttura organizzativa indipendente di qualunque tipo, può esistere. Senza soldi ed attrezzature specifiche, che sono sotto il controllo dello Stato e degli Stati, del potere e dei poteri, nessuno può mettere su nessuna organizzazione terroristica, neppure alcun partito politico o d’altro genere. Nessuno dà soldi alla cieca e nessuno aderisce a movimenti che non offrano qualche possibilità e che dunque abbiano coperture e sostegni di potere e di poteri. Come non esiste il partito che si faccia un supposto buon programma e poi lo sottoponga agli elettori (nessuno vi aderirebbe e nessuno lo voterebbe), non esiste il gruppo terrorista che esca dal nulla senza decisivi sostegni di potere. Non solo i mercati dei finanziamenti, pure quelli delle armi e degli esplosivi sono sotto stretto controllo di Stato e di Stati. Questo vale per i mercati legali e vale ancor di più per i mercati illegali. Sono tutti strettamente controllati.

Tacere questi aspetti sottoscrivendo, al contrario, la corrente propaganda mediatica per cui tutto nasce per caso, o per genialità dei protagonisti, è una precisa operazione di potere e voluta da poteri. Sono solo conspiracy theories intenzionali dell’Impero, di regime, e dei regimi. Che uno scriva di queste cose a questo modo perché sia coscientemente prostituito o perché semplicemente non capisca il punto, non è che faccia poi alcuna differenza. 

Per cui, questo tipo di letteratura, essenzialmente, è propaganda sotto copertura per cercare di creare e diffondere terrorismo voluto da apparati di Stato, specificatamente, in Italiozia, da apparati di Polizia Segreta Carabinieri-NATO che sono deputati a questo genere di attività agli ordini dei governi reali e formali, oltre che dell’Impero. 

Che si sia appieno, qui, pure sul terreno dell’antisemitismo non vuole essere un’inutile stigmatizzazione, ma solo una constatazione. È solo un aspetto. Ve ne sono altri anche se tutti ruotanti attorno ad un tema comune si preferisce passare sotto silenzio. Si identifica una razza, o categoria, o religione, o gruppo etnico, o sottospecie e microfrazioni di essi, e li si stigmatizza e perseguita.

L’islam è stato costruito, nell’immaginario come religione o etnia terroristica e su questo si ‘lavora’. Se non è l’islam è l’arabo. È quello che in passato,e tutt’ora, o per altri, era ed/od è l’ebreo. Tecnicamente, linguisticamente, relativamente agli arabi si è sul terreno dell’antisemitismo in senso stretto.

In realtà, antisemitismo è, per estensione, qualunque stigmatizzazione e conseguente persecuzione fondata su un pre-giudizio. Si sceglie un gruppo-bersaglio  e lo si bersaglia. Gli inglesi hanno inventato e creato, ed usano ogni giorno, l’islam terrorista. Anche l’Israele da distruggere è una tradizionale aspirazione britannica. E, mentre usano questo islam terrorista che hanno inventato e creato, lo stigmatizzano, non differentemente da Israele per ciò che riguarda i britannici, col loro antisemitismo di Stato.

In effetti, quello britannico è un antisemitismo a tutto raggio, contro tutti i gruppi semitici. Gli USA, avendo Israele ad essi prostituito (e che in parte li usa per i soldi ed il sostegno militare), sono più focalizzati, almeno a livello di governo ufficiale, sull’antisemitismo contro gli arabi colpevoli di voler, cogli inglesi, distruggere Israele, od almeno l’Israele fantoccio USA. Sebbene anche gli USA usino gli Stati arabi per il loro terrorismo globale, per cui sono loro alleati mentre sono da loro stigmatizzati in quanto di etnia arabo-semitica.

Il tipo di operazioni fatte con questo tipo di letteratura, appunto come questo (Vidino 2014), sono solo costruzioni, la cui origine sta in operazioni di Polizia Segreta, di un fenomeno. Lo si inventa. Lo si costruisce a livello sia organizzativo che ideologico. Lo si diffonde. Lo si usa. La diffusione a livello mediatico, dunque di immaginario, lo si fa con opuscoletti di questo tipo, qui col marchio para-accademico di centri reputati od auto-reputantisi di analisi e studio.

È lo stesso immondizia. Magari pure con l’aggravante che chi fa queste cose sa quello che fa, talvolta, od in parte, se ha solo un minimo di cervello.   

L’invenzione ed uso dell’islam come fenomeno terroristico da parte dell’Impero, che lo adopera per suoi fini, non è recentissima. Nel Medio Oriente (ma pure altrove, nel mondo, per altri usi del tutto simili nell’essenza), se lo inventano gli inglesi per tentare di arginare e combattere il sionismo che rischia di intaccare una piccola area del loro Impero. Se vuoi combattere gli ebrei sionisti ovvio che crei la contrapposizione cogli arabi islamici e cristiani. Beh, la carta della contrapposizione etnico-religiosa, gli inglesi la hanno sempre giocata ed, essendo il loro Impero globale, si sono sempre inventati tutti i terrorismi religiosi che ha fatto loro comodo per dividere e combattere, dunque per controllare. 

In qualunque guerra, anche interna agli Imperi, come prima cosa si mobilitano preti, pastori, imam, rabbini, monaci e sacerdoti di ogni genere. Si esamino le vicende storiche, sia recenti, sia più antiche. Tutti i conflitti hanno logiche, del tutto illogiche!, simili. Vi si troveranno queste caratteristiche. Inoltre, nessuna guerra o ‘rivoluzione’, o ‘controrivoluzione’, avviene al di fuori della logica imperiale inglese, poi anglo-americana, da quando sorge l’Impero Britannico e poi, ad esso, si aggiunge quello quello Statunitense, in parte dal Britannico usato in parte con interessi e politiche da esso divergenti.  

A proposito di antisemitismo in senso stretto, si è sul terreno dell’antisemitismo sia quando si stigmatizzino, con ‘logica’ da pogrom, gli ebrei che quando si stigmatizzino, con la stessa ‘logica’, gli arabi siano essi islamici o cristiani od altro. Si veda cosa sia il semitismo e si vede meglio cosa sia l’antisemitismo. Sebbene semitiche siano varie lingue, per estensione il termine termine semitismo ha finito per contraddistinguere un’area etnica, sebbene, ultimamente, certa propaganda usi il termine antisemitismo solo relativamente all’anti-ebraismo. Prodigi di chi controlla i media planetari! Il che è una forma estrema di antisemitismo contro gli arabi ed altri semiti.  

Letteratura come questo libretto/opuscolo è letteratura sia antisemita che di costruzione ideologica del terrorismo. Prendi un autore che sotto il timbro di garanzia di una istituzione culturale dica scemenze funzionali alla creazione e diffusione di terrorismo, e gliele fai dire.

Che si tratti di organizzazioni o di lone actors (in pratica il lone actor è il singolo,  in crisi esistenziale, super-lobotomizzato dai media e vuole fare qualcosa di  autodistruttivo e distruttivo), la costruzione, a livello ideologico-mediatico, viene fatta con questo tipo di letteratura. Si diffonde un clima. Molti abboccano contro. Qualcuno abbocca a favore anche se questo tipo di letteratura sembra stigmatizzi il fenomeno di cui tratta. Stigmatizzare qualcosa la rende più attraente, per taluni ed in talune circostanze, talvolta pure ai molti che non concordano, che restano contrari.

Irrilevante è ciò si racconti sulle origini, o supposte tali, si insediamenti di etnie differenti, qui su islam ed islamismi, in Europa occidentale, in aggiunta a normali migrazioni. Quelle raccontate sono, in parte, solo fandonie per chi non conosca le procedure reali di asilo politico.

Quando una persona chiede asilo, come prima cosa le Polizie Segrete segrete del paese ospitante chiedono il nulla osta del paese di nazionalità formale. Senza di esso, o senza superiore assenso NATO, non danno asilo a nessuno. Ecco perché è così facile averlo per il terrorista e così complicato per la persona comune. Ad ogni modo, quando si transita da una nazionalità formale ad un’altra, si viene presi in carico dalle strutture del terrorismo di Stato dello Stato ospitante. Il Moderno Principe ultra-burocratizzato ed apparentemente impersonale ha la stessa logica proprietaria, totalitaria ed assolutista dei Principi più antichi, con l’aggravante che lo sviluppo tecnologico dà ad esso strumenti terroristici, totalitari ed assolutisti ben più avanzati ed estremi.

Quello del terrorismo è un mercato alimentato, controllato e gestito dalle Polizie Segrete UK-USA-NATO in totale coordinamento colle Polizie Segrete dei paesi di origine del supposto terrorista. Salvo rari casi di destabilizzazione esterna di altri paesi, nelle relazioni internazionali l’elemento della cooperazione prevale nettamente su quello della contrapposizione o del sospetto. Le Polizie Segrete anche di non alleati formali, e pure di blocchi presentati come contrapposti, cooperano tra di loro contro il singolo sia, per qualche ragione o torto, un bersaglio di qualche Polizia Segreta, cioè di un qualche Stato/governo. Non esistono gli ospitati o gli asilati contro, o sono davvero rari. Gli asili si danno a chi non ne abbia bisogno mentre si negano a coloro ne necessitino. Dato che il singolo viene considerato proprietà dello Stato di appartenenza formale, viene ceduto ad altri, e da altri acquisito, solo per qualche motivo che non ha nulla a che fare con ragioni umanitarie o con le altre conclamate dalle propagande ufficiali ed ONU. 

L’11 settembre 2001, è opera di Bush-Cheney, e delle Polizie Segrete e degli apparati militari ai loro ordini, con l’aiuto di loro Stati clienti quando necessario. Non vi sono aerei dirottati da persone a bordo di essi, bensì altri strumenti ed eventi, Burocrazie corrotte non sono molto capaci ad organizzare operazione perfette. Gli edifici colpiti, ed anche uno non colpito, sono previamente predisposti per la demolizione controllata, dunque imbottiti di esplosivo. La loro demolizione, che non è un impossibile crollo da incendio, è sotto gli occhi di tutti. L’areo che avrebbe colpito il Pentagono semplicemente non esiste. Il Pentagono è colpito da un missile delle FFAA USA. Mille altri elementi fanno escludere qualunque coinvolgimento, anche marginale, di gruppi terroristi. Bin Laden, prima di decedere, in Afganistan, attorno alla metà di dicembre 2001, ha negato ogni responsabilità. Eppure, la propaganda anglo-americana ha costruito nell’immaginario dello stesso arabo ed islamico medi che l’11 settembre 2001 sia stato un loro grande e vittorioso attacco attacco agli Stati Uniti d’America. Fandonie. Fandonie fabbricate con video predisposti dagli apparti di disinformazione USA, e con le torture che hanno prodotto qualche marginale ed irrilevante confessione. I tre edifici abbattuti sono imbottiti di esplosivo, e non da gruppi terroristi bensì dal governo degli USA. Nessun edificio di quelle dimensioni e struttura crolla per incendio, neppure dopo che un aereo di grosse dimensioni ci si sia infilato dentro. Uno, il terzo demolito, non colpito da nulla (si saranno dimenticati di missilarlo!), è alla fine buttato giù con esplosivo pre-collocato.  

Quando i governi organizzano azioni di vasta portata, come l’11/09, ben curano l’aspetto dell’inganno propagandistico, della disinformazione. Per quanto tutto risulti alla fine ben goffo, se lo si esamina con attenzione. Loro reti o reti di servizi amici vengono attivate per trovarsi dove devono trovarsi per le fotografie e per essere assassinati. Ti trovi all’aeroporto e/o sull’aereo che viene teleguidato ed abbattuto, o lanciato contro un obiettivo, o fatto sparire altrove e sostituito con altro oggetti, e vieni accusato di essere tra i responsabili. Spesso l’organizzazione è carente per cui persone in vita ed in altri luoghi si trovano accusate, od anche solo sputtanate a livello mediatico. Attivate, non hanno obbedito per cui non hanno partecipato alla sceneggiata, pur essendo tra i nominativi e le foto di coloro dati in pasto ai media per la costruzione propagandistica dell’evento. I media sono mobilitati per ripetere, in modo ossessivo, verità ufficiali che poi risultano del tutto false. Come in tutte le operazioni di Polizia Segreta, la sciatteria burocratica dilaga per cui è tutto goffo e visibilmente falso, pur venduto come veritiero per accusare le forze oscure, poi chiarificate con nomi di comodo, che hanno colpito la sacra patria. Mannò, “la patria” reale lì erano Bush-Cheney ed il militarismo USA che hanno assassinato qualche migliaio di persone che si sono trovate dove si è scaricata la furia devastante. Per dare ulteriore impulso al terrorismo mondiale anglo-americano, il militarismo USA ha concluso che aveva bisogno di terrorizzare la popolazione USA con un’operazione di quel tipo.  

Ancora più da manuale è il terrorismo di Stato del 07/07/2005 a Londra. Vengono attivati islamici ed islamisti del SIS britannico per un’esercitazione, nel contesto di un’esercitazione di FFAA e strutture di polizia britanniche. Solo che negli zainetti dei giovani islamici delle milizie parallele del SIS della Corona vengono messe bombe vere ed attivate per esplodere nella metropolitana od in altri luoghi previamente decisi. Tu ti trovi lì come agente del SIS e del governo britannico per un’esercitazione, e ti trovi poi fotografato e morto come con terrorista contro. I media ai vari livelli fanno la sociologia del giovane supposto radicalizzato da ficcare nelle menti dell’idiota, come del suddito sia comune, che specialista, che accademico, che ovviamente ripete le banalità fabbricate sul nulla. Il 07/07/2005 a Londra, vi erano solo giovani del SIS, mobilitati dal SIS per un’esercitazione e dallo stesso assassinati per Terrorismo di Stato britannico. Lo stesso islamico, condizionato dall’ossessiva ripetizione mediatica, crede che suoi affini abbiamo compiuto una grande operazione terroristica per la loro fede supposta comune. Mannò, era solo Terrorismo di Stato! I poliziotti e militari schierati per un’esercitazione si trovano, prodigio!, di fronte ad attentati veri. Erano stati mobilitati per proteggere gli attentatori inconsci con bombe vere predisposte dal SIS. Sbirri e militari, in particolare quelli che si trovino in qualche posizione permetta loro di capire qualcosa, non possono poi parlare troppo perché negli UK ti tolgono la pensione e ti imprigionano, se già non ti hanno  liquidato con un classico e tempestivo incidente di auto od altro.    

Il predicatore, sia che agisca in luoghi di culti od altri pubblici, ed/od online, è sempre pagato da qualcuno. Basti vedere chi paghi e chi copra ed è facile ricostruire la rete degli interessi che è sempre di Stato, sia essa anglo-americana o di loro clienti.

Quanto ai reclutatori, le moderne tecnologie di sorveglianza permettono con facilità di ricostruire la rete dei contatti, visto l’intensivo uso del telefonino da parte pressoché di tutti. Sia reclutatori, che capi, che militanti sono facilmente individuati e noti. Se il militante è spesso solo un povero idiota, il reclutatore ed il capo o lavora direttamente per Polizie Segrete o è da esse manipolato attraverso altri prossimissimi. Anche lì basterebbe seguire il flusso dei soldi, visto che ne occorrono moltissimi per vivere e muoversi. Se non vengono direttamente da intessi britannici e statunitensi, i soldi sono fatti pervenire da loro clienti sia attraverso sussidi e stipendi diretti che mascherati in vario modo. Non esistono reti, siano esse religiose che accademiche che altre, al di fuori dei flussi di soldi del potere, dei poteri, dei governi. Le stesse attività lavorative regolari, normali, sono ora favorite ora ostruite da interventi di Polizia Segreta. Non stranamente, il militante non ha ostruzioni ma magari è favorito, e tanto più tanto più si salga nelle gerarchie. Ciò perché tutti sono sotto lo stretto controllo dei governi, attraverso i loro apparati di Polizia Segreta che sono quelli gestiscono terrorismo e terrorismi, così come le altre criminalità organizzate che non differiscono dai terrorismi se non per dettagli secondari che afferiscono solo la sfera dell’immaginario.   

Anche quando siano il singolo od il gruppetto formatisi ed estremizzatosi per suggestione mediatica che si mettano in contatto con organizzazioni, ciò può avvenire perché i governi hanno interesse a lasciare che organizzazioni ‘clandestine’ siano pubblicamente visibili e contattabili. In ogni caso, il contatto vene visualizzato e seguito immediatamente dalle strutture informative delle Polizie Segrete. Il controllo sia su internet che sui telefonini che su eventuali altri strumenti di comunicazione è totale ed anche sui contenuti, non solo a livello di meta-informazioni.

Tramite il controllo stretto dei governi sulle organizzazioni, anche terroristiche, sono i governi stessi che possono sia suggerire attentati, od anche pretenderli, che lasciare che attentati decisi di propria iniziativa dall’organizzazione o dal singolo abbiano luogo oppure no. Tra l’altro, i mercati ‘clandestini’ di armi ed esplosivi sono sotto lo stretto controllo dei governi e delle loro Polizie Segrete. Nulla si acquista al supermercato, né si prepara in casa e senza che nessuno lo sappia. Un vero terrorismo individuale, e con strumenti del tutto auto-costruiti, è un caso rarissimo, alla fin fine del tutto irrilevante. 

Le teorie della radicalizzazione sono aria fritta. Il terrorismo è costruito mediaticamente, oltre che a livello micro-organizzativo, da Stati e da poteri simili e superiori. Nell’abbondanza della letteratura e delle altre suggestioni mediatiche, il fesso o l’idiota che abboccano ci sono sempre, e si aggiungono a coloro che hanno interessi diretti perché sul terrorismo vivono e prosperano. Non v’è differenza, a livello psicologico, tra il cosiddetto radicalizzarsi, il sensibilizzarsi, per terrorismo, o per divenire sacerdote di una qualunque confessione religiosa, o per fare il soldato, o per qualunque altra professione ed attività.

Se ne parla. Si costruisce il fenomeno nell’immaginario collettivo. C’è chi lo vive con ansietà ed avversione, C’è chi ne resta, ad un certo punto, emotivamente positivamente suggestionato. Tra costoro, c’è chi se ne fa coinvolgere direttamente. Uno si fa prete. Uno si fa soldato o sbirro. Uno di fa terrorista o mafioso. Esiste una vera differenza emotivo-psicologica? Alla base sta che il fenomeno è stato fatto entrare nella lista delle possibili opzioni. Se ciò avviene in un periodo ed in un’area, in un ambiente od in un altro, è solo per interessi di potere. 

Le mode sono costruzioni dell’industria pubblicitaria. Esistono anche precisi programmi NATO, come lo State/Government-Organized Stalking, per spingere singoli soggetti verso opzioni pre-selezionate. Si individuano soggetti, secondo un qualche stereotipo di uffici di Polizia Segreta NATO e/o locali. Poi li si spingono verso l’opzione pre-selezionata usando procedure costosamente elaborate per questo fine. Spesso procedure ‘sofisticate’ e costosissime non funzionano. Magari  soldataglia, sbirraglia e loro miliziani (pidocchi qualunque variamente reclutati), oltre ad ‘intellettuali ‘e ‘specialisti’ a libro paga diretto ed esplicito dei terrorismi di Stato, falliscono. Ma resta che strutture di potere, e di governo e governi, creino l’isteria a loro favore, la lobotomizzazione a loro favore delle popolazioni, fabbricando fenomeni supposti contro e pre-organizzati per lobotomizzare popolazioni di sudditi.

L’autore cita il caso della moschea di viale Jenner. Si guardi l’essenza, oltre le fumisterie poliziesche. Finanziata da uno Stato di area angloamericana. Usata per la guerra in Bosnia, cioè dagli angloamericani e dai Carabinieri-NATO. Poi fintamente repressa a guerra finta. Una tecnica elementare di controllo. Lasciata operare, con chiare connessione di potere e di Stato, pur definita la principale base di al-Qaeda [un’organizzazione angloamericana! ...anche se pubblicamente, per il cretino medio, dicono il contrario] in Europa. Si ha qualche dubbio che anche questa moschea, come un po’ tutti i centri di culto, di qualunque religione, fosse e sia uno strumento di Polizie Segrete NATO ed altre connesse?   

Ciò vale per tutte le strutture, ovunque. Il Moderno Principe, non differentemente da quello tradizionale, non tollera strutture ed individui indipendenti, fuori dal suo controllo. Qui, in questo libro, sono elencate e descritte alcune strutture per suggestionare il lettore che esistano entità misteriose, pericolose e pronte a colpire. Sono banali tecniche di inganno e propaganda. Qualunque organizzazione pubblica o clandestina è subito identificata, messa sotto controllo ed usata da strutture dello Stato e NATO. È lasciata operare solo fino a quando il potere abbia interesse che faccia ciò che è ad esso funzionale. Altrimenti, sue iniziative vengono bloccate prima.

Il singolo isolato, che delinqua su impulso del momento, può essere incontrollabile, non una struttura organizzativa. Il singolo isolato, alla fine, non costituisce un pericolo reale pressoché per nessuno, o solo per pochissimi. Ma si è al livello di normale delinquenza e/o malattie mentali individuali e null’altro.

Delinquono ben di più, e con peggiori patologie mentali e caratteriali, gli operatori mediatici e culturali che operano, ai vari livelli, per suggestionare singoli e collettività. Si vedano le teorie sull’attore solitario o sui soggetti supposti in sonno, che sono costruite proprio per terrorizzare masse di sudditi, cercando di impaurirli di tutto e di tutti, oltre che per cercare di scovare qualche pazzoide che, per un qualche crisi esistenziale del momento, possa delinquere e pazzoidare dando una verniciatura ideologica al proprio pazzoidare e delinquere, e fare ciò proprio per avere origliato questa propaganda ossessiva.

La gente, in percentuale minima o meno, delinque e pazzoida in ogni caso. Con queste propagande, si cerca, da parte del potere, di dare a ciò connotazioni ideologiche. Il potere fa questo per terrorizzare, anche a questo modo, la generalità dei propri sudditi usando tipiche argomentazioni antisemite. Infatti si identifica il ‘deviante’ come parte di un gruppo previamente stigmatizzato. Ripetiamo che stigmatizzando un gruppo come pericoloso, sia si terrorizzano gli altri, che si cambia l’auto-percezione dello stesso gruppo stigmatizzato o di parte di esso.  

Si vedano i casi descritti dall’autore, dove pesa decisivo l’elemento della suggestione mediatica. Uno vede la TV. Ha problemi suoi. Si attiva a seguito dei problemi suoi mentre si dà, e si lascia dare, una verniciatura ideologica che, in qualche modo, lo fa sentire deresponsabilizzato. I casi rappresentati dall’autore sono comunque rarissimi e pure, in genere, inoffensivi. Tutto lì?! Cerca di presentare come un grande ed imminente pericolo cose che non lo sono neanche un po’.

Nel caso Game la suggestione mediatica è decisiva. In una condizione esistenziale di disagio estremo, sia lavorativo [non sappiamo se intenzionalmente provocato da entità statuali, per esempio con lo State/Government-Organized Stalking, per poi manipolare il bersaglio annichilito] che di salute, si crea giustificazioni per qualcosa di clamoroso vorrebbe fare e poi fa, per quel riesce. Perde una mano senza fare veri altri danni ad altri od a cose.

Si chiamano tre compari ‘cellula’, non si trovano legami operativi, od operativo-criminali, colla moschea pur frequentata, e si racconta che “il caso Game fu indubbiamente la prima forte indicazione dell’arrivo del jihadismo autoctono in Italia.” (Vidino 2014, p. 48).

Tutto lì?! In realtà libretti/opuscoletti come questo [(Vidino 2014)] sono parte  di operazioni di Polizia Segreta CC-NATO per costruire un fenomeno. Nonostante decine di montature poliziesco-militari per provocare terrorismo ‘islamico’ in Italiozia, finora le Polizie Segrete Carabinieri-NATO sembrano non avere avuto successo nel tentativo di provocare qualcosa di clamoroso, una qualche vera strage. Evidentemente è quello vorrebbero. Li pagate, con tasse esorbitanti, per questo?

Vediamo la tesi del free rider. Se vuoi creare insicurezza devi sostenere che esistono singoli incontrollabili e che gli stessi hanno una grande capacità distruttiva. Oltre a sostenerlo discorsivamente, devi fabbricarli. Se non riesci a fabbricarli, devi insistere con la loro costruzione mediatica per fare sembrare reale quello che non esiste.

Per cui, singoli casi vengono presentati come il singolo che aspetta nell’ombra e poi si attiva e colpisce. Ma questo può essere detto relativamente a chiunque ed in qualunque contesto. Il volerlo radicare nell’immaginario fa parte di strategie e tattiche di potere, dunque di Polizia Segreta. Spendi migliaia di miliardi in apparati inutili, utili solo ad opprimerti e ad opprimersi, e dannosi solo perché esiste una minima probabilità che qualcuno possa farti qualche danno marginale. Esistono già le polizie, per quanto esse stesse largamente inutili e dannose, visto che qualunque burocrazia appena creata pensa solo a rendersi indispensabile e ad espandersi. Per cui le stesse polizie normali, come prima cosa si inventano la criminalità anche se essa non esisteva. 

Ne consegue che Stati e poteri scatenino terrorismi e delinquenze per poter giustificare le migliaia di miliardi spesi in apparati inutili e dannosi. Ti terrorizzano per prenderti i soldi per terrorizzarti, e pure di più visto che devono guadagnarci, e per controllarti in modo totalitario, come un pidocchietto del tutto sottomesso.

Tre casi estremamente differenti, dove origini etniche, discriminazioni, disadattamenti  e desiderio di avventura si combinano con suggestioni mediatiche, vengono usati dall’autore per montare la tesi che deve dimostrare per cui ci sarebbe oramai un un jihadismo di tipo autoctono. Ci sono solo tre casi, ora con pesanti interventi esterni per criminalizzarli ed usarli per farli sembrare quello non sono.

 “Casi come quelli di Jarmoune, el-Abboubi e Delnevo indicano che un jihadismo di tipo autoctono con caratteristiche simili a quelle viste negli ultimi anni in vari paesi dell’Europa centrale e del nord è arrivato in Italia.” (Vidino 2014, p. 77).

Arrivato da dove? ...La frase è solo una maldestra costruzione retorica che non significa nulla, se non che si vuole far sembrare quello che non è.

I casi citati mostrano, tra l’altro, quanto sia facile monitorarli e neutralizzali, quando non ci siano interventi di Polizie Segrete Carabinieri-NATO che vogliano o repressioni per radicalizzare ed usare, oppure lasciar fare per egualmente usare il soggetto per contingenti fini di Stato ed Imperiali. Delnevo, in Siria, fa l’idiota per attività terroristiche degli UK-USA-NATO, pur convinto, soggettivamente, di avere trovato la sua strada per una vita avventurosa.

L’uso della religione come della politica sono del tutto classici. Centrali dell’Impero creano correnti eversive, o potenzialmente eversive, o mostrate come eversive, od usate come eversive. I partecipanti, almeno a livello di base, vengono arrestati e magari consegnati al regime contro il quale sono stati creati, o comunque variamente repressi. Sono tecniche per radicalizzarli. Sostenuti da un lato e repressi o fatti reprimere dall’altro. Il militante percepisce di essere sostenuto da forze importanti, dunque di avere possibilità di affermazione, pur combattuto per cui deve ben combattere contro chi lo avversa sulla via del successo. Poi, ad un certo punto, il sostegno imperiale diviene aperto e vengono usati per abbattere regimi. Successivamente vengono eventualmente di nuovo repressi oppure scagliati contro loro stessi, frazioni contro altre frazioni. Chiaramente, se non altro per ragioni etniche e di normali emigrazioni, i militanti sono sparsi per il mondo. A quel punto, si trovano singoli e cellule sparse dappertutto che possono essere variamente usate sia contro che a favore di loro regimi in patria, che contro od a favore di fazioni delle terre dove si sono stabiliti e di cui magari sono pure divenuti formalmente cittadini.

Gli schemi possono cambiare a seconda dei contesti e dei tempi. Ma la logica generale ripercorre lo schema descritto. Sono elementari tecniche di Polizia Segreta, di potere, di governo reale ma pure formale, usate nei confronti di qualunque partito o movimento politico, culturale, associativo, religioso o d’altro genere interno. Gli stessi schemi sono usati con movimenti e per operazioni esteri, o di altra connotazione etnica e di sudditanza formale.

Coi soldi ed i mezzi materiali si creano tutti partiti, sindacati, e reti e milizie, che occorrono al potere. Con le attività mediatiche si punta alla mente sia del suddito-pidocchio ‘normale’ che del suddito-pidocchio che si crede contro. Gli stessi agenti di Polizia Segreta sono dei poveri pidocchietti che obbediscono ad ordini che in genere non capiscono. Capiscono solo che sono ben pagati e che, in aggiunta, possono rubare a man bassa impunibili ed impuniti. Ognuno cura un aspetto parziale. Solo pochissimi sono i burattinai,che non è poi detto capiscano più degli altri, che pur dipendono, sul campo, da burattini che eseguono ordini che non capiscono. Si immagini il risultato. È sotto gli occhi di tutti. Per cui ogni problema creato ne crea di ulteriori, così come ogni ostentata soluzione crea solo altri problemi insoluti ed insolubili.

Lo Stato, il potere, è una struttura delinquenzial-mafiosa che si perpetua solo con la violenza contro i sottoposti. 

Il Carabiniere sul campo manipola ed usa il terrorista, quando non sia esso stesso un agente diretto di Polizie Segrete infiltrato o poi comprato organicamente. Lo pseudo-analista e scribacchino dei Servizi cerca poi di raffazzonare qualcosa di credibile e non contraddicibile, qualunque cosa accada, da vendere, con un qualche timbro di ufficialità, a governi e parlamenti. Tali sono le ‘analisi’ di ‘intelligence’, alias di deficience. Ancor peggio sono i documenti di deficience interni dei vari servizi. Si scrivono rapporti di servizio solo per giustificare salari, ruberie, crimini e pazzie. Gli stessi vengono poi rielaborati da altri, supposti ‘analisti’, che non capiscono bene quello hanno sotto il naso, né hanno alcuna preparazione culturale per capirlo (mai vi fosse qualche genio deve dissimularsi per non essere rapidamente eliminato), e che devono solo scrivere documenti graditi a chi poi li leggerà o fingerà di leggerli. Per cui scrivono solo cose che sembra suonino bene e siano nei desideri di chi le riceverà.   

Ci sono poi le pressioni e manipolazioni NATO. Italiozia, a differenza di altri Stati NATO, non è ancora riuscita ad organizzare qualche operazione terrorista ‘islamica’ clamorosa sul territorio italico, nonostante i tentativi. Qui, stanno evidentemente insistendo per creare qualcosa.

Per creare qualcosa, occorre un decreto segreto con le firme del Presidente della Repubblica, del Capo del Governo e del Ministro dell’Interno. Ottenuto questo, occorre ovviamente qualche fesso che si presti e che abbia il volume di fuoco per fare quanto segretamente ordinato dalle Istituzioni alle Polizie Segrete Carabinieri. Non è detto abbiano ancora un tale decreto, come non è detto che abbiano ancora trovato un gruppo che si presti a fare una strage di cui le Polizie Segrete Carabinieri-NATO e le Istituzioni possano poi andare segretamente fiere. In passato, le hanno già organizzate e realizzate operazioni terroristiche di ogni genere e clamore. Evidentemente non stanno riuscendo ad organizzare una strage ‘islamica’. Hanno carenza di fessi da manipolare.

Qui, con questi libretti/opuscoletti si è ovviamente solo all’aspetto propagandistico, alla creazione di un clima, di isterie sia a favore del potere e contro un supposto islam, che apparentemente contro il potere ed a favore del cosiddetto islamismo.

Quello che il centro studi di turno e l’intellettuale di turno possano scrivere è solo aria fritta. Centri e persone serie, semplicemente si asterrebbero e semmai, se fossero veri analisti, denuncerebbero la natura di potere di ogni attività eversiva. Al contrario raccontano che persone che vanno a delinquere sentendosi protette, eventualmente a tagliare pure gole, e si fanno mandare prostitute per i propri bisogni giovanili primordiali, siano animate da visioni intransigenti e da repulsione per i costumi occidentali. In cosa consisterebbe questa repulsione, se fanno le stesse cose di qualunque esercito? Se qualche idealista viene accalappiato, si trova poi a fronteggiare realtà che demoliscono rapidamente qualunque idealismo, qualunque previa illusione, dai capi che alloggiano i hotel e sono pieni di soldi e di vizi, ai compagni o camerati di lotta che pensano solo ai soldi ed alle prostitute di cui abusare, e peggio.

A seguire le ossessioni che animano l’estensore di questo libretto/opuscoletto, o di chi lo ha commissionato, si capisce che le Polizie Segrete Carabinieri non sono riuscite a trovare un gruppo esterno che venga in Italiozia per fare una strage,oppure semplicemente abbia ricevuto l’ordine che essa debba essere organizzata da un gruppo di islamo-italici ed arabo-italici. Stanno incontrando difficoltà a montare un tale gruppo, per cui usano intellettuali per cominciare a crearlo nell’immaginario, dunque a livello mediatico. Si accontenterebbero anche di un singolo, ma che facesse una vera strage che terrorizzasse gli italioti, non che danneggiasse solo sé stesso come è successo fino ad ora. 

Gli ingredienti li hanno predisposti tutti. È che i fessi che si prestino, e con strumentazione offensiva adeguata, evidentemente mancano. Le polizie Segrete Carabinieri devono avere ricevuto ordini stragisti piuttosto cervellotici dalle Istituzioni. Vogliono un genio arabo-islamo-italico che poi si trasformi e faccia l’idiota che abbocca alle esigenze stragiste delle Istituzioni-NATO. 

Nelle lunghe disquisizioni dell’autore, i mestatori e reclutatori che lo stesso aveva negato ben esistono ed emergono. È un vasto e proficuo mercato che convince e fornisce soldi, biglietti aerei, contatti per i pochi abboccano. Manca invece “l’islam radicale”. L’adepto non va in moschea. Problemi o propensioni suoi lo inducono ad inserirsi nel fenomeno soprattutto per via mediatica. I casi presentati dall’autore danno veramente la dimensione limitatissima, marginalissima, di quello lui cerca di gonfiare. Ancora meno prendono poi qualche iniziativa operativa, violenta, in genere contro cose. Egualmente pochissimi scelgono la via dell’avventura all’estero.

Che questo, l’avventura estera, abbia vere motivazioni ideologiche o religiose è del tutto discutibile. Ti danno biglietti aerei e coperture per farà qualcosa che sembra avventuroso e di cui tutti parlano sui media. Anche qui, chi abbocca, sono proprio pochi. Chi voglia fare qualcosa di clamoroso in Italiozia manca, o da libro non emerge. Anzi, l’autore sembra costernato che il terrorista vero ed attrezzato manchi. Riflette di certo la volontà di chi gli ha commissionato lo studio, non certo propensioni sue che saranno quelle del momento di chi gli dà lo stipendio. Il “terrorismo islamico” in Italiozia manca. Chi ha il potere lo vorrebbe ma non riesce a crearlo. Le moschee li cacciano. La violenza resta largamente a livello emotivo-internettaro. Più approvazione o non disapprovazione che attività reali, che intenzione di intraprendere iniziative clamorose. Chi proprio vuole l’avventura prende la via di teatri di conflitto (non è psicologicamente ed emotivamente differente da chi fa il soldato in missione all’estero). Lì, in aree di guerra, nessuno deve troppo temere infiltrati perché quando uno è inserito in una struttura militare e non ha particolari strumenti di comunicazione, viene controllato e si sa presto se sia solo un idiota che si fa usare, o se abbia altri fini. Se per caso uno viene inviato da altri, e non si muove con particolare accortezza, non è difficile identificarlo e farlo sparire. Gli Stati ed i poteri che manipolano gruppi terroristici agiscono a livello di loro centri di comando. Non hanno grande bisogno di infiltrare loro agenti, disponendo di altri, migliori, strumenti di controllo. Semmai hanno modo di infiltrare, oltre che di controllare direttamente, i centri di comando e le reti di sostegno, il mondo dei mestatori e dei reclutatori, che l’autore chiama pudicamente facilitatori. Ma sono la rete di sostegno e reclutamento.         

Anche la stramba postfazione di Antonio Picasso sembra animata dalla stessa ansia carabiniera: ma perché non ci fanno attentati, fate qualcosa perché siano spinti a farceli! Sono discorsi e personaggi del tutto fuori di testa, in apparenza.

Peggio. Sanno quello che fanno. Operano per produrre terrorismo che le Polizie Segrete Carabinieri-NATO possano controllare e manipolare. Su questo, loro ci costruiscono carriere. Il suddito paga le tasse per farsi massacrare dagli apparati dell’insicurezza. 



Vidino, L., Il jihadismo autoctono in Italia: nascita, sviluppo e dinamiche di radicalizzazione, ISPI, Milano, Italy, 2014.