Letter from Lhasa, number 238. Silvio Berlusconi. Gang-Stalking con Assassinio Finale?
by Roberto Abraham Scaruffi
Le supposte minacce “credibilissime”, “di fonte sicura”, a Berlusconi, da parte di un immaginario Gheddafi, sono un classico del terrorismo di Stato.
La sua morte casuale, alias assassinato apparentemente da altri, farebbe comodissimo al blocco quirinalizio-mediobancario-NATO, tanto più all’attivissimo Presidente del momento che ha superato tutti gli altri in terrorismo militar-procuratoriale contro governi formali e parlamenti, e per imporsi come Presidente a vita, ...vista l’età. Non che lui, Berlusconi, ne sia davvero antagonista, ma quando uno viene vissuto come antagonista, un outsider, dalle oligarchie predatorie dominanti, non c’è nulla da fare. Certe cose (episodi di terrorismo di Stato) si fanno succedere, naturalmente, se si vuole succedano davvero.
In questi casi, si crea una psicosi nell’obiettivo, le forze oscure. Qui, le forze oscure sono state fatte impersonificare da un Gheddafi, un Gheddafi immaginario, naturalmente.
Per cui, si avvicina l’obiettivo e gli si dice che “Gheddafi” ha deciso di sterminare lui e famiglia. Si crea il contesto. Questo, ora, è già stato fatto, evidentemente. Si hanno così le mani libere per far fuori lui e famiglia, semmai decidano di farlo davvero.
Chi può implementare un’operazione simile è, ovvialemente, solo una Polizia Segreta militare-CC. Il primo passo è stato fatto. Hanno psicotizzato l’obiettivo che lo ha poi detto pubblicamente che “Gheddafi” vuole sterminare lui e famiglia. Ora, se gli succede qualcosa, la colpa sarà “di Gheddafi”. Il primo passo quirinalizio-mediobancario-NATO verso la rimozione fisica di Berlusconi è stato fatto.
Se arriva l’ordine istituzionale di andare avanti, possono fare arrivare un nucleo da Benghasi o d’altrove, oppure possono rimobilitare “le nuove BR”. Ormai, qualunque cosa succeda, sarà “colpa di Gheddafi”. Visto che il Berlusconi è stato indotto a dire che tutta la sua famiglia è minacciata, e pure da uno Stato estero, non hanno neppure bisogno di organizzare il classico assassinio con armi da fuoco individuali, se troppo difficile. Possono grandeggiare. Possono usare esplosivi e lanciarazzi. Visto che Berlusconi ha grandi proprietà, sarebbe pure più semplice che una difficile operazione da strada con armamento da assassinio individuale, o con armi e strumenti militari pesanti in città.
La “sicurezza” dello stesso Berlusconi la [s]governano le Polizie Segrete militari-CC, se non quella ravvicinatissima, quella larga. Per un attentato a distanza, chi controlla le sale operative controlla interventi, non interventi, aree libere da chi non debba esserci, copertura operativa a chi si voglia coprire per il successo di un’operazione terroristica. L’operazione di Via Fani non fu coperta dal caso. Così mille altre. Polizie Segrete militari-CC possono fornire esplosivi ed RPG se qualcuno mai fosse indotto a colpirlo, ed a colpirlo a distanza. Naturalmente, verrebbero usate tecniche di eterodirezione. Chi mai realizzasse una tale operazione penserebbe di farlo “per la Libia”, “per Gheddafi”, “per l’internazionalismo”, “contro il capitale”, insomma per le solite giustificazioni si danno i vari manipolati e manipolate per credersi grandi chissacchi e chissaccosa. Ci sono mille modi per far arrivare aiuti e dare copertura a chi si usi, ...e poi si arresti o faccia fuori per sempre, quando non serva più.
Sono procedure standard.
Nel caso specifico, potrebbero pure offrirne il cadavere allo stesso Gheddafi (se sopravvive alle offensive NATO), come nuovo [finto] pegno di amicizia, alias per i contratti ENI ora saltati dopo il tradimento del recente Trattato di Amicizia (30 agosto 2008) con la Libia. Potrebbero dunque usare un Berlusconi liquidato fisicamente come capro espiatorio di una guerra voluta solo dai franco-anglo-americani e cui il Presidente della Repubblica compradoro s’è subito allineato con entusiasmo servile come agente compradoro unico dell’Impero in Italiozia.