07 August 2011

Letter from Lhasa, number 242. MarioMonti pretonzolo delle buro-oligarchie predatorie

Letter from Lhasa, number 242. MarioMonti pretonzolo delle buro-oligarchie predatorie   
by Roberto Abraham Scaruffi

Vanitaneggia. Il personaggio non poteva che essere tale, se le buocrazie ed oligarchie compradoro-predatorie lo suggeriscono, con benedizione dell’Impero, come futuro superministro, capo del governo formale o perfino PresidenteRep (mai Napolitano non riuscisse, con le sue devastanti purghe, a farsi rinnovare per un altro settennio).

È solo stupefacente che lo mostri così chiaramente e pubblicamente. Lo trovate qui, in esibizione domenicale:

Dopo una lista di banalità ecumenico-pretesche, conclude con una ricetta di nulla, e pure logicamente confusa, inconsistente:
L'incapacità di prendere serie decisioni per rimuovere i vincoli strutturali alla crescita e l'essersi ridotti a dover accettare misure dettate dall'imperativo della stabilità richiederanno ora un impegno forte e concentrato, dall'interno dell'Italia, sulla crescita.

Che significa? Logicamente, non significa nulla. Se ne capisce il senso solo nel contesto della sloganistica corrente.

Le burocrazie ed oligarchie compradoro-predatorie vogliono soldi, altri soldi, tanti e subito. Mascherano ciò dietro lo slogan misure per la crescita. Vogliono solo soldi da rubare, soldi per loro. Chiamano ciò misure per la crescita, patto per la crescita e sloganistica simile.

Il tetro, devastante, spettacolo della cupola delle corporazioni riunita con lo pseudo governo, mentre il Presidente della Repubblica si agita, come puparo d’un burattino rotto, per dettare la linea, è sotto gli occhi di tutti. I predatori vogliono soldi e subito. I governi formali non possono dire di no. Il Presidente della Repubblica e del CSM, con le sue polizie segrete militari-CC con giudiziario al seguito, colpisce ed annnichilisce, per conto delle burocrazie ed oligarchie compradore, “la politica”.

Quanti burocrati corrotti vedete sputtanati sui giornali, arrestati, condannati, incarcerati? Tanto meno gli oligarchi predatori. Se è la solita purga permanente contro governi e parlamenti, è chiaro che non vederete masse di burocrati corrotti sbattuti in galera. Loro, in divisa e senza, possono e devono delinquere e rubare. Le purghe permanenti non si fanno da sole. La cupola quirinalizia ordina. I suoi apparati militari e burocratici le implementano. Non possono colpire loro stessi...

Mario Monti è di quegli economisti che raccontavano che la spesa pubblica generava reddito, tacendo che ne distruggeva di piu. Ora, pur vaneggiando, è più modesto. Non dice nulla di esplicito, sui massa media. Sloganeggia di crescita, di compatibilità internazionali ed interne, ma non dice nulla sul come. Non può mica raccontarVi come funzionano gli umma-umma dei tavoli spartitorio-predatori!

Silenzio totale, da parte di un grande nome come Mario Monti. L’omerta è essenziale nei circoli del potere predatorio. Sennò, i grandi nomi si distruggono ancora più rapidamente di come si sono creati. Qualcuno della loro cupola istituzionale chiama un ufficiale di una poliza segreta militare-CC...

La competitività si costruisce cogli investimenti in ricerca e sviluppo, non cogli sprechi e l’assenza od insufficienza di investimenti in ricerca e sviluppo. Al limite, neppure la tassazione alta può essere ostativa se ben usata. Non è neppure questione di liberismo. Il dirigismo, se non è maschera di predazioni come è sempre stato in Italiozia, è ancor meglio del liberismo della domenica all’italiota. Anzi, liberismo e dirigismo sono inevitabilmente connessi, negli sviluppi di successo. Non è il caso di Italiozia, dove lo Stato compradoro è sempre stato pura predazione. In Italiozia, solo l’assenza di Stato può essere garanzia di assenza di danni. Inutile illudersi di costruire qualcosa su un vulcano in attività.

Le compatibilità fiscal-monetarie e simili sono piuttosto semplici, a livello macro. La spesa pubblica è in gran parte di puro spreco e di trasferimenti, per le burocrazie ed oligarchie compradoro-predatorie. Il debito pubblico è cresciuto per alimentarle. Oggi è fuori controllo perché crescente rispetto al PIL con dinamiche tali che lo rendono senza reali prospettive di rimborso, anzi con prospettive di fallimento, dato che se diviene perfino impossibile pagare gli interessi la macchinetta folle si rompe ed esplode. I titoli cartastraccia non li compra nessuno.

Possono esserci complotti del momento. Ma era pure un lungo complotto del momento far finta che i titoli pubblici italici non fossero cartastraccia.

Bossi si esibisce in vaneggi demagogici quando si lancia contro l’euro. Non è che i titoli di debito pubblico in lire con inflazioni galoppanti sarebbero più appetibili dei titoli in euro. Il meccanismo predazioni buro-oligarchiche, debito pubblico crescente, inflazione e svalutazioni, è precisamente il meccanismo compradoro-sottosviluppista creato con la fine degli anni ’50 e la liquidazione del centrismo, condito non casualmente col terrorismo nero e rosso ed altri stragismi direttamente di Stato. Liquidato, per scelta sistemica, il miracolo economico degli anni ’50, la via del declino lento ma inarrestabile era tracciata. Arrivati al limite dopo trent’anni, con l’adesione all’euro hanno mascherato il fallimento per un altro ventennio. Ah, s’inventeranno qualcosa pure ora... per quanto non si possa mai sapere.

Questo è il meccanismo che ha distrutto lo sviluppo e la competitività, ed ora ha prodotto la crisi fiscale terminale (rinviata un ventennio fa con l’euro) dello staterello italiotico: la predazione burocratico-oligacarchica e pure pagata con crescente debito pubblico ora fuori controllo. Il punto è che semplicemente riportarlo sotto controllo è difficilmente sostenibile, perché solo ciò non bloccherebbe il declino né farebbe superare stagnazioni o crescite asfittiche (in genere, puri effetti contabili).

Per la crescita ed il benessere di ognuno e di tutti, si dovrebbe scassare questo meccanismo, e scassarlo subito. Oggi le entrate fiscali, pur con livelli di tassazione opprimenti e deprimenti, sono sufficienti a pagare i ridottissimi investimenti pubblici, gli interessi sul debito pubblico, i titoli di debito pubblico in scadenza nell’anno, il 25% della spesa corrente.

Non ci sono fondi per il 75% della spesa corrente se non ricorrendo ad emissisioni di titoli di debito pubblico, se qualcuno li compra. Ai livelli italiotici, aumentare la tassazione può facilmente portare a minori entrate.

La conclusione è semplice. Il 75% della spesa corrente dovrebbe essere tagliata e subito, con relativi licenziamenti di dipendenti pubblici e tagli di pseudo-servizi (gran parte della spesa pubblica si riduce in realtà in disservizi e predazioni).  

Solo ciò, dunque un rapidissimo rientro dal debito pubblico e poi (rimborsato il debito pubblico) dimezzamento ed oltre degli opprimenti livelli di tassazione, ricreerebbe sviluppo e recupero di competitività, dato che libererebbe risorse private per investimenti.

Senza tagliare subito il 75% della spesa corrente, nessuno può far nulla, oltre al barcamenarsi.

Hanno [ri]scelto il pretesco e vano Mario Monti (altri non sono differenti), che sperano spingere a livelli di governo formale e reale, solo come agit-prop dell’operazione di non far nulla di risolutivo e dare altri soldi ai predatori, nel momento in cui il debito pubblico crescente ed esplosivo non basta più a sussidiarli. Dai media dell’oligarchia predatoria, nessuno poteva aspettarsi altro.